Malattie dell’apparato cardiocircolatorio - PNEUMOLOGIA Prof.ssa Pagliari 16/03/2007 14:00/17:00 BRONCHIECTASIE Definizione: Processo patologico polmonare caratterizzato da: • anormale e permanente distorsione e dilatazione delle vie aeree (bronchi di medio calibro + spesso, > 2 mm ø). • processo infiammatorio associato, persistente e variabile, che causa danno agli elementi elastici e muscolari della parete bronchiale Si presentano nella maggior parte dei casi come: un processo focale che coinvolge un lobo, un segmento o un subsegmento polmonare o un processo diffuso che coinvolge entrambi i polmoni Fisiopatologia: INFIAMMAZIONE elastasi collagenasi e altri enzimi neutrofilici causa iniziale variabile (GENERALMENTE INFEZIONE BRONCHIALE PERSISTENTE) 1 Malattie dell’apparato cardiocircolatorio - PNEUMOLOGIA Inefficace regolazione risposta infiammatoria DISTRUZIONE COMPONENTI ELASTICHE E MUSCOLARI PARETE BRONCHIALE Parenchima polmonare circostante esercita forza contrattile che dilata i bronchi Dilatazione bronchiale anormale e distruzione parete bronchiale Alterazione permanente anatomia vie aeree Parenchima polmonare a valle: persistenti. Fibrosi diffusa peribronchiale danno secondario a infezioni microbiche frequenti e /o Principali conseguenze funzionali: Colonizzaz ione Infezione Batterica Inadeguat a eliminazio ne secrezioni Ulteriore Danno Bronchiale 2 Malattie dell’apparato cardiocircolatorio - PNEUMOLOGIA Patogenesi: Proteasi dei neutrofili (infiammazione acuta in un ospite immunocompetente o immunocompromesso) Danno all’epitelio + Danno alle proteine di struttura Vie aree danneggiate e dilatate “Ritenzione” della mucosa / Infiammazioni croniche e ricorrenti Progressione dell’infiammazione / danno tessutale / riparazione 3 Malattie dell’apparato cardiocircolatorio - PNEUMOLOGIA Diagnosi: Generalmente si basa su: storia clinica compatibile radiologia: Rx o CT Clinica: Sintomi: Manifestazioni classiche TOSSE ed ESPETTORATO MUCOPURULENTO (90% di pazienti), spesso da mesi o anni. Odore fetido durante riacutizzazioni. Espettorato striato di sangue (frequente): danno alle vie aeree da infezione acuta. Raramente emottisi massiva secondaria a sanguinamento arteria bronchiale (P sistemica) Sintomi meno frequenti Dispnea grave: comorbidità o danno esteso (BPCO) Dolore pleuritico: secondario a tosse cronica o riacutizzazioni Perdita di peso: Bronchiectasie gravi (aumento lavoro respiratorio) F ebbre: riacutizzazioni Segni NON SPECIFICI Polmonari: crepitii e rantoli, ronchi, sibili all’auscultazione Generali: Ippocratismo digitale: + frequente in pazienti con bronchiectasie gravi Cianosi e pletora: rari; secondari a policitemia da ipossia cronica Perdita di peso: malattia avanzata Segni di cuore polmonare: edema periferico, epatomegalia, aumento intensità II tono Radiologia: Broncografia RX Torace TC torace Rx torace: 4 Malattie dell’apparato cardiocircolatorio - PNEUMOLOGIA Spesso normale se bronchiectasie lievi Segno del binario Cerchi contenenti aria (neri) o fluido e aria (livello idro-aereo) 5 Malattie dell’apparato cardiocircolatorio - PNEUMOLOGIA CT SCAN: Segno dell’anello con sigillo (Ø> 1.5 volte quello del vaso adiacente) Segno del binario Corona di rosario Cerchi riempiti di aria o con livello idro-aereo Bronchi visibili entro 1 cm dalla pleura Fibrosi peribronchiale Classificazione morfologica [Reid (1950)]: Cilindriche: minima dilatazione Ispessimento pareti bronchiali Profilo regolare Segno del binario Anello con sigillo Normale numero di divisioni bronchiali da ilo a periferia Cistiche o sacculari: dilatazione aumenta verso periferia fino a formare spazi cistici Livelli idroaerei Varicose: Dilatazione maggiore Irregolarità profilo (dilatazione e restringimenti) Lume bronchioli piccoli ostruito da tessuto di granulazione o fibrosi Laboratorio: Esame microbiologico espettorato Altri esami per determinare causa (test del sudore, α1-antitripsina, genetica, etc.) Broncoscopia Non per diagnosi Utile per identificare anormalità come tumori, corpi estranei, compressione ab estrinseco Lavaggi microbiologici Prove di funzionalità respiratoria: Maggior parte pazienti: quadro ostruttivo di grado variabile Restrizione poco frequente. Può essere presente in pazienti con malattia avanzata. Secondaria a fibrosi e atelettasie. A seconda della causa. 6 Malattie dell’apparato cardiocircolatorio - PNEUMOLOGIA DLCO ridotta EGA: utile per valutare ipossiemia Cause: Fibrosi Cistica: Trasmissione autosomica recessiva (cromosoma 7) : difetto di proteina CF transmembrane regulator (CFTR) canale per Cl Ipertrofia gh. bronchiali, Iperplasia c. caliciformi, eccessiva produzione muco, deficit clearance muco Principale caratteristica polmonare: bronchiectasie (sempre presenti) diffuse. + gravi nei lobi sup. Infezioni croniche: P aeruginosa Sindrome ciglia discinetiche: Gruppo di malattie ereditarie Ciglia immobili o discinetiche Scarsa clearance mucociliare Infezioni polmonari ricorrenti Bronchiectasie Variante: S. di Kartagener (Triade: situs inversus, polipi nasali o sinusite, bronchiectasie) 7 Malattie dell’apparato cardiocircolatorio - PNEUMOLOGIA Immunodeficienze: Congenite Ipogammaglobulinemia Acquisite AIDS Post infettive: Focali o diffuse: zone interessate da infezioni Infezioni polmonari necrotizzanti mal trattate (Klebsiella, Mycoplasma p., B. pertussis, anaerobi, BK, morbillo, adenovirus) Variante rara: bronchiectasie secche emottisi episodica con scarsa produzione di espettorato Sequelae di TBC nei lobi superiori Staph. aureus, Post-ostruttive: Focali Tumori endobronchiali Broncolitiasi Compressione linfonodi ingranditi aspirazione corpo estraneo Bronchiectasie da trazione: distorsione delle vie aeree secondaria a trazione meccanica da fibrosi del parenchima circostante Anche se i bronchi sono dilatati, manifestazioni cliniche delle bronchiectasie mancano Terapia: Gestione patologia causale Antibiotici Broncodilatatori Corticosteroidi Ossigeno 8 Malattie dell’apparato cardiocircolatorio - PNEUMOLOGIA IGIENE BRONCHIALE FKT RESPIRATORIA No Fumo Vaccinazioni Antinfluenzale Antipneumococcica Antimorbillo Antirosolia Antipertosse Nutrizione e idratazione adeguate Chirurgia: focali R antibiotici STENOSI TRACHEALI Cause Congenite (Malformazioni tracheali) Acquisite Traumi: interni (IOT; tracheostomia, chirurgia, radioterapia; caustici) ed esterni (contusivi o penetranti) le + frequenti Malattie infiammatorie croniche (amiloidosi, sarcoidosi, Policondrite ricorrente) Neoplasie benigne (,amartoma, fibroma, condroma, lipoma, etc.), maligne (Tumore tracheale primario, invasione secondaria, metastatico) Connettivopatie Infezioni: Papillomatosi, TBC Vasculiti(, Wegener granulomatosis). Miscellanea: tracheopathia osteoplastica, tracheomalacia Laser: Ablazione termica tissutale che utilizza una fonte luminosa. La potenza della fonte energetica e la modalità di somministrazione dell’energia (distanza, tempo) ne determinano l’effetto. Resezioni a raggi piuttosto che circonferenziali complete. Vantaggi: può essere usato in combinazione con la dilatazione con palloncino ottenendo un effetto più efficace e sicuro specie nelle stenosi più serrate 9 Malattie dell’apparato cardiocircolatorio - PNEUMOLOGIA Svantaggi: possibile danno termico locale rischio di perforazione e combustione costi elevati Protesi (stent) Cilindri di silicone o metallici che introdotti in trachea e distesi ne supportano la parete mantenendo il calibro ottenuto con il precedente trattamento di dilatazione laserassistita. Vantaggi: garanzia di un calibro adeguato per il tempo necessario alla stabilizzazione del processo possibilità di dilazionare l’intervento chirurgico Svantaggi: possibili complicanze: granulomi, dislocazione, accumulo di secrezioni Risultati della terapia endoscopica: Percentuali di successo variabili dal 32 al 66% a seconda del tipo di stenosi e della tecnica endoscopica utilizzata Nelle lesioni semplici come i granulomi e le stenosi a diaframma la percentuale di successo è vicina al 100% Follow-up: Nel paziente asintomatico il controllo endoscopico ravvicinato non trova giustificazione in quanto le recidive insorgono mediamente tra i 20 e 40 giorni dal trattamento endoscopico Utile il controllo ad un anno per verificare e quantificare il risultato che a tale data può essere considerato definitivo Raccomandazioni: Per i pazienti non operabili a causa dell’eccessiva lunghezza della stenosi o per la presenza di importanti fattori di rischio, il trattamento endoscopico è l’unica scelta terapeutica in grado di migliorare la qualità di vita Il trattamento endoscopico d’emergenza delle stenosi critiche (diametro inferiore a 5 mm) è ormai generalmente accettato permettendo di evitare procedure più invasive quali la tracheotomia La terapia endoscopica è certamente curativa nelle lesioni semplici come granulomi, ponti fibrosi, stenosi a diaframma 10 Malattie dell’apparato cardiocircolatorio - PNEUMOLOGIA Nelle stenosi sostenute da rotture degli anelli cartilaginei (pseudoglottiche) o dal loro esteso e permanente coinvolgimento, la terapia endoscopica non è indicata tranne che per i casi di emergenza o nelle controindicazioni assolute alla chirurgia Nell’ambito delle stenosi complesse suscettibili di resezione chirurgica, la terapia endoscopica può precedere la chirurgia in caso di inoperabilità temporanea Nelle stenosi complesse la terapia chirurgica è quasi costantemente e definitivamente risolutiva. Tuttavia in 2/3 di queste stenosi il trattamento endoscopico può essere anch’esso risolutivo con assenza di mortalità e bassa incidenza di complicanze gravi. La scelta tra trattamento endoscopico e chirurgico è quindi opinabile e va decisa caso per caso Cause più frequenti: Post-intubazione Post-tracheostomia Circa il 2-3% dei pazienti sottoposti ad intubazione e/o tracheotomia può sviluppare una stenosi tracheale Fattori eziopatogenetici: 11 Malattie dell’apparato cardiocircolatorio - PNEUMOLOGIA – danno traumatico (ischemico-necrotizzante) provocato dal decubito del tubo endotracheale o della cannula e dalla pressione delle cuffie con conseguente riparazione per eccesso Le infezioni sono un elemento peggiorativo concorrente al danno della mucosa Fisiopatologia: •STENOSI •Retrazione cicatrice •Formazione Cicatrice •Ischemia •Ulcerazione Mucosa 12 Malattie dell’apparato cardiocircolatorio - PNEUMOLOGIA Sintomi caratteristici Dispnea (da sforzo se il calibro della stenosi è tra 5 e 8 mm; a riposo se la stenosi e più serrata) Stridore Inspiratorio Tosse secca (meno frequentemente) Diagnosi: anamnesi, esame obiettivo Test funzionali respiratori (curva flusso-volume) TC spirale con ricostruzione tridimensionale Gold standard diagnostico: tracheo-broncoscopia Classificazione endoscopica: Da granulomi Da briglie cicatriziali o ponti fibrosi Pseudoglottiche Fibrocicatriziali distinte in - stenosi a diaframma (circonferenziali membranose senza danno cartilagineo estese meno di 1 cm) - stenosi complesse (a manicotto, a clessidra, a gradini, con danno cartilagineo, estese più di 1 cm) Terapia: Approccio multidisciplinare: chirurgico (chirurgo toracico e/o ORL) e endoscopico Trattamento endoscopico con broncoscopio rigido: Vantaggi della tecnica rigida mantiene la pervietà delle vie aeree permettendo la ventilazione offre un più ampio campo visivo permette il passaggio di diversi strumenti permette il posizionamento di stent consente una migliore gestione delle complicanze Dilatazione meccanica: Ampliamento meccanico del lume mediante sonde a palloncino o dilatatori di calibro crescente (diametro tra 4 e 10 mm) Vantaggi: traumatismo locale contenuto (specie con i palloncini) basso costo 13 Malattie dell’apparato cardiocircolatorio - PNEUMOLOGIA Svantaggi: possibile danno cartilagineo o lacerazioni della parete recidiva della stenosi VERSAMENTO PLEURICO Raccolta di liquidi nel cavo pleurico. In condizioni normali esiste una minima quantità di liquido che permette lo scivolamento delle pleure durante i movimenti respiratori. Un versamento pleurico si può vedere con una radiografia, ma anche con una pleuroscopia. Il troppo liquido pleurico è segno di patologia. Patologie che determinano un aumento del liquido pleurico: proprie dell’apparato respiratorio non proprie dell’apparato respiratorio: - sindrome nefrosica - forme di ascite - mesotelioma peritoneale - epatopatia grave (con stato di iponchia) - idrotorace epatico - scompenso cardiaco - ipoalbuminemia - ecc A seconda dell’origine e della natura del liquido pleurico bisogna mettere a punto strategie terapeutiche diverse. In base al meccanismo con cui si forma il liquido pleurico, distinguiamo: trasudati (liquido che deriva da un’ultra filtrazione del plasma) essudati 14 Malattie dell’apparato cardiocircolatorio - PNEUMOLOGIA Non sempre è facile distinguere ad occhio la natura del liquido pleurico, ecco perché in molti casi è necessario effettuare una toracentesi (esplorativa e terapeutica). I crepitii secchi, nel caso di versamento pleurico, si sente sempre quando ci sono i movimenti respiratori. All’ispezione si rileva una ipomobilità dell’emitorace, mentre alla palpazione si rileva una asimmetria dell’espansione dei due emitoraci e una riduzione sia del FVT che del murmure vescicolare. La toracentesi si fa con un ago montato su una siringa e si esegue sul margine inferiore dello spazio intercostale. E’ possibile dire se il liquido prelevato è un trasudato o un essudato eseguendo la prova di Rivalta. L’essudato è definito tale quando soddisfa gli indici di Laid: proteine liquido pleurico / proteine sangue > 0,5 LDH liquido pleurico / LDH sangue > 0,6 LDH liquido pleurico > 2/3 del valore massimo che puoi avere nel sangue Come ci si comporta davanti al versamento pleurico? Il liquido che è stato prelevato deve essere sottoposti a studi batterioscopici e colturali per germi e BK, a studi chimici e a studi citologici. Il 25% dei versamenti pleurici rimane indiagnosticato, e in questi casi la cura è il drenaggio e poi si può effettuare il talcaggio, che determina l’obliterazione del cavo pleurico. Francesco Pennestrì 15