1. LA GENESI DEL PROGETTO La genesi della proposta presentata

1. LA GENESI DEL PROGETTO
2.10
La genesi della proposta presentata è quella di un non-progetto: l’idea iniziale è una sorta di sfida
geometrico-matematica alla ricerca di un “segno” bidimensionale capace, replicandosi, di dar forma
a superfici chiuse e aperte collegate fra di loro. Partendo da segni “grandi” si è cercato di arrivare al
“più grande dei segni piccoli” che rispondesse allo scopo, fermandosi, per così dire, alle soglie
dell’architettura, senza cioè avere l’obiettivo della sua utilizzazione e realizzabilità.
E’, questa, una ricerca personale (senza committenti o realizzatori), e l’occasione di esplorare una
sua eventuale fattibilità è stata data da questo concorso, stimolando l’utilizzazione del non-progetto,
sviluppando, più che gli aspetti costruttivi e di definizione architettonica, la vivibilità e l’usabilità
dell’ IDEA progettuale.
L’IDEA è un “pannello” di spessore 18 cm circa, profondità 3m, larghezza 6m, altezza 2m, pieno o
forato al centro e che in sezione ha questo disegno
6.00
Aggregando i pannelli tra di loro si possono ottenere varie composizioni e utilizzazioni : a) spazi
comuni aperti, b) elementi di collegamento orizzontali-verticali (percorsi-scale), c) “cellule abitative”
Quest’ultima utilizazione (la “cellula abitativa”), è stato il punto di partenza per lo studio di una
nuova abitazione monofamiliare basata su 3 idee-guida:
1) ”ergonomia” dell’abitazione
2) l’abitazione come espressione di nuovi (e vecchi) stili di vita
3) pre-fabbricazione dell’abitazione - di tipo leggero, ecologico e modificabile nel tempo.
2. LA PROPOSTA PROGETTUALE
La proposta progettuale trova nella casa isolata il suo utilizzo primario; il modulo abitativo di base,
costituito dall’assemblaggio di più “cellule”, è suddivisibile, in sezione, in tre sottozone:
A) zona per la residenza
B) zona per il lavoro
C) zona per il tempo libero
PIANTA MODULO "A" : MQ. 60
3.00
12.00
LETTO
LETTO
STUDIO
3.00
CUCINA
PERCORSO
PERCORSO
TECNICO
TECNICO
PER LA RESIDENZA
3.00
CAMINO
SOGGIORNO
W
3.00
W
TERRAZZO
S
N
0.95
1.90
6.60
0.95
PER IL LAVORO
PER IL TEMPO LIBERO
La sotto-zona A) è realizzata nella fase iniziale, mentre le altre 2 possono essere realizzate
contemporaneamente alla prima o a distanza nel tempo. Le zone B) e C) non sono entità distinte ma
insite nel progetto del modulo e scaturiscono dal disegno stesso della “cellula”.
Caratteristica del progetto è la sua notevole abitabilità per cui, a fronte di una superficie orizzontale
ridotta (60 mq.), l’utilizzazione degli ambienti, grazie al particolare disegno della cellula, risulta pari
a quella di abitazioni tradizionali di superfici utili ben maggiori.
1
3. UNA CASA “ERGONOMICA”
Con il termine “casa ergonomica” si vuole intendere:
 Una casa pensata e disegnata in base alle dimensioni umane, alla capacità dell’uomo di estendere
i propri arti e di muoversi al suo interno.
 Una casa dove non esistono aree inutilizzate o irraggiungibili, o di limitata usabilità nell’arco
delle 24 ore.
 Una casa dove ad ogni altezza, larghezza e profondità corrispondono possibilità di utilizzazioni
relative e dove gli elementi di arredo sono correlati strettamente all’involucro edilizio .
ABACO DEI COMPONENTI
0
6.00
1.00 m.
5.00 m.
10
2.10
9
8
11
2
12
1
7
3
6
4
5
SEZIONE W W
1 ELEMENTO-BASE IN LEGNO 4 CANALIZZAZIONI IMPIANTI 7 CANTINA / SALA HOBBY
10 PANNELLI FOTOVOLTAICI
2 TIRANTI
5 SERBATOI ACQUA / POMPA
8
IMPIANTO CONDIZIONAMENTO 11 BLOCCO FINESTRA
3 SETTO DI SOSTEGNO
6 PARCHEGGIO / OFFICINA
9
PANNELLI SOLARI
12 BLOCCO BAGNO-CUCINA-CAMINO
4. NUOVI (E VECCHI) STILI DI VITA
Da quando l’uomo da nomade è diventato stanziale fino ad oggi, la forma dell’abitazione è
praticamente rimasta immutata, anzi, specializzandosi per tipologie, materiali e tecniche costruttive,
ha perso alcuni aspetti iniziali qualificanti: ad esempio la casa-laboratorio e la casa-luogo di svago.
In questa ricerca si è cercato di reintrodurre questi aspetti collegandoli sia alla “residenza” che al suo
immediato intorno.
PER LA RESIDENZA
PRANZO - CUCINA
STUDIO
WC
ripiani / mobili - contenitori
PER IL LAVORO
ripiani / mobili - contenitori
PER IL TEMPO LIBERO
5. LE TECNICHE COSTRUTTIVE
La cellula scaturisce dall’aggregazione di elementi, 2 a 2 identici fra loro, sostenuti dal componente
“setto” differenziato in tipo 1 (di sostegno al guscio-base) e tipo 2 (di sostegno al guscio-copertura).
Il tamponamento, longitudinale, setto - setto può essere realizzato con pannelli trasparenti od opachi.
MODI DI AGGREGAZIONE DELLE CELLULE ABITATIVE
La proposta presentata ipotizza l’utilizzo del legno, allo stato naturale o “ricostruito”, quale materiale
ottimale per reperibilità, leggerezza, resistenza e isolamento termico per realizzare le “cellule “.
Due sono le possibilità di costruzione delle “cellule”:
 con elementi di piccole dimensioni 0,18 x 0.60 x 3,00 circa (auto-costruzione in kit di montaggio )
 con elementi finiti di medie dimensioni da assemblare in opera – dimensioni: 0,18 x 3,00 x 6,00.
2
6. UN’ IPOTESI DI PREFABBRICAZIONE
Nell’ambito di questa seconda possibilità, data la forma e le dimensioni della cellula di base, si può
ipotizzare un’ ulteriore tecnica costruttiva che prevede la creazione di “monoblocchi” realizzati con
casseri in legno o profilati metallici, “da riutilizzare” o “a perdere”, in cui colare materiali strutturali
e isolanti “leggeri” di varia natura (resine e cementi alleggeriti, armati e non, unitamente a inerti e
scarti della lavorazione del legno) al fine di ridurre i costi e il peso degli stessi.
La soluzione a elementi di piccole dimensioni e a “monoblocchi” (in legno o con materiali colati),
collegati in opera questi ultimi mediante tiranti, e sostenuti da setti in cemento, pietra o legno
consente di ipotizzare una possibile realizzazione mediante tecniche di pre-fabbricazione.
7. UNA CASA “SOSTENIBILE”
Studiare una casa pre-fabbricata che susciti l’interesse da parte delle nuove generazioni, può voler
dire ipotizzare non solo soluzioni per l’abbattimento dei costi (di costruzione e di gestione), per la
velocità di esecuzione, per garantire livelli di sicurezza e confort pari a quelli dei sistemi costruttivi
tradizionali, ma anche porre attenzione agli aspetti “ecologici” dell’abitazione, ipotizzando l’ uso di
materiali naturali (legno) e utilizzando fonti di energia rinnovabili (sole per riscaldamento /energia).
Il legno garantisce il necessario isolamento termico al modulo (uno spessore di 18 cm. di legno
equivale a 60 cm. di muratura) e l’irraggiamento (e il calore) naturale è assicurato da blocchi-finestra
prefabbricati in legno con esposizione sia verso tutti i fronti N,S,E,O che solo verso alcuni (S,E,O).
8. GLI IMPIANTI
Gli impianti sono stati integrati nel modulo mediante un “blocco servizi” centrale pre-fabbricato.
Questo contiene i servizi igienici, la cucina, gli impianti di trattamento aria (climatizzazione), il
boiler dell’acqua calda con lo scambiatore di calore e il camino (come fonte di calore integrativa).
Collettori solari (per la fornitura di acqua calda) e pannelli fotovoltaici con batterie d’accumulo (per
la fornitura di energia), posti a S, utilizzano in maniera “attiva” l’energia solare, pannelli radianti,
posti sotto il pavimento e collegati ai collettori solari e al camino, garantiscono un riscaldamento
naturale ottimale in tutte le zone dell’abitazione, mentre la zona -lavoro, con le sue pareti vetrate
rivolte a S, permette un utilizzo “passivo” del solare fungendo da serra di accumulo di calore.
0
1.00 m.
5.00 m.
REGOLATORE / INVERTER / ACCUMULATORI
PANNELLI FOTOVOLTAICI
UNITA' TRATTAMENTO ARIA
BLOCCO-SERVIZI PREFABBRICATO
PANNELLI FOTOVOLTAICI
COLLETTORI SOLARI
S
N
PANNELLI RADIANTI
CENTRALINA / POMPA
VASCHE DI ACCUMULO ACQUA CALDA
Serbatoi d’acqua posti al di sotto del modulo e che, grazie al disegno della cellula, utilizzano anche
quella di origine meteorica, garantiscono l’autosufficienza idrica per tutta l’abitazione.
3
9. SVILUPPO DEL MODULO – BASE : CASE AGGREGATE
Una delle possibilità offerte dal disegno del modulo e che lo differenziano rispetto a soluzioni
tradizionali di prefabbricazione, è rappresentato dall’aggregabilità delle “cellule abitative” nello
spazio e nel tempo.
Oltre alla aggregazione classica,“a schiera”, ottenuta con il semplice accostamento di due “moduli”
alla volta, si può ottenere l’aggregazione “a tappeto”, o quella che potremmo definire “ad alveare”
ed altre forme più articolate anche in relazione all’orografia del terreno.
A seconda del tipo di aggregazione le sotto-zone B) e C) possono avere utilizzazioni diverse fino a
divenire percorsi di collegamento tra i nuclei abitativi. E’ importante notare come l’aggregazione
verticale consenta di ottenere ogni due “moduli” una nuova “cellula abitativa” utilizzando solo un
“mezzo modulo” riducendo notevolmente, in tal modo, i costi complessivi.
AGGREGAZIONE A " TAPPETO"
AGGREGAZIONE A " SCHIERA "
passaggio coperto
cantine
AGGREGAZIONE AD " ALVEARE"
passaggio coperto
passaggio coperto
cantine
passaggio coperto
In questa prima ipotesi ci si è basati sulla ripetizione del modulo-base da 60 mq., considerato
ottimale per un nucleo abitativo di 4 persone, ma che può contenerne fino ad un massimo di 6.
10. ALTRE TIPOLOGIE
Oltre all’abitazione unifamiliare, aggregando in maniera diversa la cellula, si possono ottenere altre
tipologie, residenziali (case duplex) e non (mense, uffici, laboratori, teatri, luoghi per il culto, ecc.),
utilizzabili in complessi residenziali particolari (villaggi-vacanze o campus estivi per studenti).
1
2
1
MODULO DUPLEX
2
MODULO SIMPLEX
TEATRO
3
1
2
2
4
5
1
UFFICI
2
LABORATORIO
3
SALA RIUNIONI
4
PORTICI
5
NEGOZI
CHIESA
La ricerca di altre tipologie di utilizzazione della “cellula”, oltre a quella strettamente residenziale,
nasce da quattro considerazioni, tutte legate all’ipotesi di pre-fabbricazione:
- ammortizzare il più possibile il costo di realizzazione del manufatto allargando il ventaglio di
utilizzazione del “componente di base”.
- armonizzare l’intervento residenziale con gli eventuali elementi di urbanizzazione secondaria al
fine di integrare residenze e servizi sia fra di loro che con l’ambiente circostante.
- proporre una diversa immagine dell’abitazione legata anche a nuovi comportamenti e stili di vita .
- utilizzare anche in tipologie non-residenziali le caratteristiche bio-architettoniche della “cellula”.
4
11. CASA PER LE EMERGENZE E CASE PROVVISORIE
L’ipotesi di prefabbricazione presentata può essere un’occasione per pensare nuove forme e
tecnologie costruttive utilizzabili anche come :
- case a basso costo (per gli abitanti a basso reddito del pianeta)
- case temporanee e per le emergenze (sempre più richieste nelle aree cosiddette “a rischio”)
Infatti, la tecnica costruttiva, la tipologia, le tecniche di assemblaggio del modulo (trasporto su strada
o mare mediante containers, impilabilità dei componenti, facilità di montaggio) e la possibilità di
autonomia idrica ed energetica dell’abitazione, fanno ipotizzare l’uso di questo sistema anche come
abitazione provvisoria e, in caso di calamità naturali, nella fase post-emergenza (per permettere ai
suoi abitanti di continuare ad avere sia una vita di relazione che un’attività lavorativa) oltre che per
insediamenti, permanenti o temporanei, in zone del tutto prive di urbanizzazione.
12. UN’ IPOTESI DI UTILIZZO E AMBIENTAZIONE
Una prima ipotesi di utilizzo prevista nelle tavole di progetto è quella di abitazioni temporanee per
studenti in una zona naturalmente incontaminata.
Il significato di questa scelta è stata, riguardo ai fruitori, di ipotizzare una “comunità”che avesse la
capacità di adattarsi allo stile di vita proposto e, riguardo all’ambiente, di sperimentare e verificare l’
impatto del sistema costruttivo in un contesto naturale particolarmente “sensibile”.
Si è voluto sperimentare la possibilità del sistema costruttivo non solo di rispondere ad esigenze di
“abitabilità” ma di interpretare nuovi stili e modi di vita interagendo con i suoi abitanti, dando vita a
“luoghi” e non solo “insieme di volumi”, creando “occasioni di socialità” e non solo “spazi”.
passaggio superiore
WC
8
passaggio coperto
passaggio scoperto
cantine
Il modello ambientale presentato permette di fare intuire la potenzialità del “modulo” di andare oltre
l’utilizzazione contingente per acquistare il ruolo di generatore di “ambiti residenziali” più vasti.
E’ un’ programma ambizioso, e tutto da verificare, che trae forza della caratteristica di disegno della
cellula che permette a questa di essere vissuta totalmente sia “sopra” che “sotto”, sia “al suo
interno” che “al suo esterno” .
La proposta presentata, nello spirito del concorso, senza avere la pretesa di rappresentare una ipotesi
compiuta di prefabbricazione né di design industriale., vuole essere un’insieme “organizzato” di
suggestioni che anticipa la necessaria successiva verifica di fattibilità tecnica ed economica.
Roma, 16/11/2005
Dott. Arch. Massimo Luzzatto
5