La lingua poetica del 900 Importanza di lessico e sintassi adoperati Pascoli Abbandono del consustanziale petrarchismo e dell’assetto sostanzialmente monolinguistico (in parte rinnovato da Leopardi – caro\ermo) Onomatopea Termini tecnici (linguaggio settoriale agricolo: cavagno – stolli – laveggio – vinciglio) Neologismi e ibridismi (Italy) Ricorso alla paratassi Contini: gusto della “ritmicità tritata”(Onofri); divisionismo sintattico e puntinismo sonoro D’Annunzio Preziosità e vistosità del lessico Sintassi ampia e sinuosa Restaurazione di una lingua poetica ampia e magniloquente Saba e Gozzano Abbassamento dei toni aulici verso un linguaggio più dimesso e sobrio Alternanza in Gozzano funzionale ai suoi temi Due definizioni per Gozzano: Pancrazi: Gozzano “senza” i crepuscolari, indicativa del distacco ironico dalla propria materia (che investe tanto il mondo abbandonato dall’avvocato della signorina Felicita, quanto quello di Felicita stessa); Baldacci: “ultimo dei classici” nel senso che egli non fu solo un epigono ma anche un consapevole liquidatore dell’800. Montale (cozzare l’aulico col prosaico” – “capace di attraversare DA” (Stagioni camuse e senza braccia fra mucchi di letame e di vinaccia” “l’iridi sincere \ azzurre d’un azzurro di stoviglia”: La lingua poetica del 900 “Se Gozzano fu maestro nel controcanto prosaico e nella conseguente banalizzazione del linguaggio aulico, non lo fu menonell’indicare la via di una sistematica rimotivazione tonale, e quasi specializzazione poetica del lessico quotidiano, strategia che i poeti del 900, a cominciare proprio da Montale, hanno appreso soprattutto da lui” - MENGALDO Rebora Tensione espressiva attingendo dal parlato e dal letterario ma cercando la dissonanza e la forzatura del linguaggio con finalità espressionistiche (seguito da Campana)