P. Fadi Rahi, C.Ss.R Missionari Redentoristi Via Sant`Alfonso, 1

P. Fadi Rahi, C.Ss.R
Missionari Redentoristi
Via Sant’Alfonso, 1
09026 San Sperate (CA)
Italia
Ecc. Rev.me Vescovi membri della Conferenza Episcopale Sarda,
Il sottoscritto p. Fadi Rahi, missionario libanese Redentorista, membro
della comunità Redentorista di San Sperate (CA), scrive questa lettera per essere
tutti, come membri della Chiesa Universale, consapevoli della situazione attuale
della Siria.
Il nostro Signore Gesù Cristo ha benedetto il Medio Oriente con la sua
Incarnazione e la Sua Missione compiuta nella Terra Santa (Palestina, Giordania,
Libano, Iraq e la Siria). Negli ultimi anni, gli occhi di tutto mondo sono rivolti
verso la Terra Santa a causa di ciò che viene chiamato "Primavera Araba".
Da due anni, la Siria attira l’attenzione dei mass-media di tutto il mondo. I
cristiani siriani erano, prima dell’inizio della guerra attuale, circa il 10% della
popolazione siriana. Aleppo è una delle più grandi città della Siria; attualmente,
visitandola, raramente possiamo trovare un cristiano ed è impossibile vedere una
chiesa che non sia stata distrutta. Invece, possiamo incontrare in quella città,
numerose salme di martiri cristiani che hanno preferito il martirio alla negazione
della loro fede cristiana.
La Siria è un paese che confina a nord con la Turchia, a est con l'Iraq, a sud
con la Giordania, a ovest con Israele e col Libano. I rifugiati siriani, durante la
guerra attuale, hanno trovato un rifugio, prima di tutto, nei paesi confinanti e in
qualche nazione europea. Gli irakeni sono già emigrati e dispersi in varie nazioni
del mondo dopo la loro guerra all’inizio di questo millennio; le relazioni
diplomatiche tra Israele e la Siria sono ferme dagli anni settanta; la Giordania e la
Turchia hanno accettato un certo numero di rifugiati e poi hanno annunciato
ufficialmente la chiusura delle frontiere con la Siria. Perciò, il Libano è rimasto
l’unico rifugio per i siriani, in modo particolare per i cristiani, e il numero totale
dei rifugiati siriani (compresi i non registrati) ha superato il milione prima di
Pasqua secondo le statistiche del Ministero dell’Interno libanese, considerando che
gli abitanti residenti del Libano sono circa 4,2 milioni.
Cell: + 39 3207724653
e_mail: [email protected]
web: fadirahi.jimdo.com
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Italia
Il Libano è un paese che ha vissuto la guerra internazionale e civile negli
anni compresi tra il 1974 e il 1990. I libanesi hanno vissuto la passione e la
sofferenza della guerra e dell’emigrazione. La nazione libanese ha aperto le
braccia ai siriani mettendo da parte i comportamenti subiti durante la dominazione
siriana.
Oggi tutti questi rifugiati hanno necessità di mangiare, vestirsi, studiare,
essere curati a livello sanitario e della sicurezza nella loro vita quotidiana. Il
Libano non riesce a sostenere tutti i rifugiati e ad offrire loro l’essenziale
quotidiano, in quanto anche il fabbisogno interno supera le possibilità della
nazione. I patriarchi delle Chiese Cattoliche in Medio Oriente, specialmente Sua
Beatitudine Gregorio III Laham, patriarca della Chiesa Greco Cattolica Melchita,
che ha la sede principale a Damasco, supplicò il Papa, la Chiesa e il mondo intero
per aiutare il popolo siriano in questa situazione di emergenza umanitaria.
Anche voi, sentite, seguite e sapete qual’è la situazione attuale della Siria e
dei siriani, specialmente la persecuzione dei cristiani, durante questa guerra
distruttiva. Perciò, per esprimere la nostra compassione e per condividere questa
sofferenza con i rifugiati siriani, particolarmente i cristiani, vi chiederei di
pensare e di riflettere come possiamo essere utili al livello economico nei
confronti dei nostri confratelli cristiani in questa emergenza umana, come
Chiesa Sarda, oltre che con le nostre preghiere. Vi chiederei un aiuto concreto e
solerte perché attualmente il cibo quotidiano di tante persone cristiane è l’erba
anziché del pane. Do la mia disponibilità totale per essere mediatore con il
Patriarca Gregorio Laham e con la Chiesa locale del Libano e della Siria.
Insieme con la Chiesa Universale e con i benefattori, vogliamo essere
corresponsabili, vogliamo portare ogni persona sofferente nella nostra preghiera,
pregando il Signore Risorto di dargli la gioia della luce, della speranza e della
risurrezione più presto possibile.
In fede,
San Sperate, 04/04/2013
P. Fadi Rahi, C.Ss.R.
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