Conseil/00/19 Bruxelles, 31 gennaio 2000 5565/00 (Presse 19) 2241a Sessione del Consiglio - ECOFIN Bruxelles, 31 gennaio 2000 Presidente: Sig. Joaquim PINA MOURA Ministro delle finanze e dell'economia della Repubblica portoghese SOMMARIO PARTECIPANTI ............................................................................................................................ III PUNTI DISCUSSI EURO 11 - INTESA COMUNE ....................................................................................................... IV PROGRAMMI DELLA PRESIDENZA E DELLA COMMISSIONE - DIBATTITO PUBBLICO..................................................................................................................................... IV ATTUAZIONE DEL PATTO DI STABILITÀ E CRESCITA .............................................................. IV Programma di stabilità aggiornato della Finlandia, 1999-2003 .............................................. IV Programma di stabilità aggiornato dei Paesi Bassi, 1999-2002 ............................................. VI Programma di stabilità aggiornato dell’Irlanda, 2000-2002 ................................................... VII Programma di convergenza aggiornato della Svezia, 1999-2002........................................ VIII Programma di convergenza aggiornato della Grecia, 1999-2002 .......................................... IX GRUPPO AD ALTO LIVELLO "FISCALITÀ" - CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO .................................................................................................................................... X QUESTIONI RIGUARDANTI LE MONETE IN EURO - CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO ................................................................................................................................... XI PUNTI APPROVATI SENZA DISCUSSIONE GIUSTIZIA E AFFARI INTERNI .................................................................................................... XII Traffico e fabbricazione illeciti di armi da fuoco .................................................................... XII COMMERCIO ESTERO................................................................................................................ XII Consiglio internazionale della iuta ........................................................................................ XII AMBIENTE ................................................................................................................................... XII Controllo delle emissioni di CO2 prodotte dalle autovetture nuove Convocazione del comitato di conciliazione ......................................................................... XII Regolamento sulle sostanze che riducono lo strato di ozono Convocazione del comitato di conciliazione ......................................................................... XII LAVORO E AFFARI SOCIALI ...................................................................................................... XIII Organizzazione dell'orario di lavoro - Convocazione del comitato di conciliazione ....................................................................................................................... XIII MERCATO INTERNO .................................................................................................................. XIII Armonizzazione tecnica di veicoli, parti di veicoli e accessori "accordo parallelo" *............................................................................................................ XIII Nomenclatura tariffaria e statistica * .................................................................................... XIII AGRICOLTURA ........................................................................................................................... XIII NOMINE ..................................................................................................................................... XIV Comitato delle regioni ........................................................................................................ XIV DECISIONE ADOTTATA IL 1º FEBBRAIO 2000 CON PROCEDURA SCRITTA .................................................................................................................................... XIV Repubblica federale di Jugoslavia - Sostegno alle forze democratiche .............................. XIV ALLEGATO ................................................................................................................................. XIV _________________ Per ulteriori informazioni: tel. 285 64 23 o 285 74 59 PARTECIPANTI I Governi degli Stati membri e la Commissione europea erano così rappresentati: Per il Belgio: Sig. Didier REYNDERS Ministro delle finanze Per la Danimarca: Sig.ra Marianne JEL VED Sig. Michael DITHMER Ministro dell'economia Sottosegretario di Stato all'economia Per la Germania: Sig. Hans EICHEL Sig. Caio KOCH-WESER Ministro federale delle finanze Sottosegretario di Stato, Ministero federale delle finanze Per la Grecia: Sig. Yannos PAPANTONIOU Ministro dell'economia nazionale e delle finanze Per la Spagna: Sig. Cristobal MONTORO MORENO Sottosegretario di Stato all'economia Per la Francia: Sig. Christian SAUTTER Ministro dell'economia, delle finanze e dell'industria Per l'Irlanda: Sig. Charlie Mc CREEVY Ministro delle finanze Per l'Italia: Sig. Giuliano AMATO Sig. Vincenzo VISCO Per il Lussemburgo: Sig. Jean-Claude JUNCKER Ministro del tesoro, del programmazione economica Ministro delle finanze bilancio e Sig. Henri GRETHEN Primo Ministro, Ministro delle finanze, Ministro del lavoro e dell'occupazione Ministro dell'economia Per i Paesi Bassi: Sig. Gerrit ZALM Ministro delle finanze Per l'Austria: Sig. Gregor WOSCHNAGG Ambasciatore, Rappresentante Permanente Per il Portogallo: Sig. Joaquim PINA MOURA Sig. António NOGUEIRA LEITE Ministro delle finanze e dell'economia Sottosegretario di Stato al tesoro e alle finanze Per la Finlandia: Sig. Sauli NIINISTÖ Ministro delle finanze Per la Svezia: Sig. Bosse RINGHOLM Sig. Sven HEGELUND della Ministro delle finanze Sottosegretario di Stato presso il Ministero delle finanze Per il Regno Unito: Sig. Gordon BROWN Cancelliere dello Scacchiere Per la Commissione: Sig. Pedro SOLBES MIRA Sig. Frits BOLKESTEIN Membro Membro Altri partecipanti: Sig. Philippe MAYSTADT Sig. Jean LEMIERRE Sig. Norman GLASS Presidente della Banca europea per gli investimenti Presidente del Comitato economico e finanziario Presidente del Comitato di politica economica EURO 11 - INTESA COMUNE I Ministri dell'"Euro 11" e la BCE condividono l'opinione che nell'area dell'euro è in atto una crescita vigorosa, sempre più sospinta dalla domanda interna. Si potrebbe pertanto determinare un apprezzamento dell'euro, solidamente basato sulla crescita e sulla stabilità dei prezzi interni. A un'economia forte corrisponde una moneta forte. Sarà proseguito il consolidamento fiscale. I Ministri condividono l'impegno comune di rafforzare il processo di riforma strutturale, per far sì che nell'area dell'euro vi sia un livello di crescita elevato e non inflazionistico. PROGRAMMI DELLA PRESIDENZA E DELLA COMMISSIONE - DIBATTITO PUBBLICO La sessione del Consiglio ha preso l'avvio con l'abituale dibattito pubblico sul programma di lavoro ECOFIN della Presidenza per il primo semestre del 2000, trasmesso in televisione e destinato alla stampa ed al grande pubblico. Il Presidente PINA MOURA ha introdotto il dibattito dichiarando che sotto la Presidenza portoghese il programma di lavoro si incentrerà sulle seguenti questioni: l'UEM, la politica economica e l'occupazione, i servizi finanziari, la politica fiscale, la gestione finanziaria: tutela degli interessi finanziari dell'UE e lotta contro le frodi. Egli ha invitato i suoi colleghi ad affrontare, durante il dibattito, in particolare le seguenti questioni: ruolo dell' ECOFIN nella preparazione del vertice di Lisbona; pacchetto fiscale; coordinamento della politica economica. Da parte sua il Commissario SOLBES ha insistito sulla necessità di accelerare le riforme strutturali per infondere nuovo vigore alla capacità di crescita e di creazione di occupazione dell'UE; gli sforzi dovrebbero focalizzarsi su un numero limitato di riforme essenziali, quali: la necessità di mercati finanziari maggiormente integrati ed efficienti lo sviluppo del capitale di rischio il miglioramento della qualità e della sostenibilità delle finanze pubbliche. Intervenendo nel dibattito, i Ministri hanno pienamente avallato l'ambizioso programma di lavoro della Presidenza, impegnandosi a sostenerne l'attuazione. ATTUAZIONE DEL PATTO DI STABILITÀ E CRESCITA Sotto questa voce il Consiglio ha affrontato la questione dell'aggiornamento dei programmi di stabilità di Finlandia, Paesi Bassi e Irlanda nonché dei programmi di convergenza di Svezia e Grecia. Per ciascun programma il Consiglio ha approvato un parere, riportato in appresso. Programma di stabilità aggiornato della Finlandia, 1999-2003 IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche 1, in particolare l’articolo 5, paragrafo 3, 1 GU L 209 del 2.8.1997. vista la raccomandazione della Commissione, previa consultazione del Comitato economico e finanziario, HA ESPRESSO IL PRESENTE PARERE: Il 31 gennaio 2000 il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità aggiornato della Finlandia, che copre il periodo 1999-2003. Il Consiglio rileva con soddisfazione che il saldo di bilancio della pubblica amministrazione finlandese è passato in attivo nel 1998 e, dopo un avanzo che dovrebbe attestarsi poco sopra il 3% del PIL nel 1999, dovrebbe registrare, secondo le proiezioni, avanzi superiori al 4% del PIL per tutto il periodo 2000-2003, mentre il rapporto tra debito pubblico e PIL dovrebbe continuare a scendere. Inoltre, il Consiglio ritiene che il programma sia conforme agli indirizzi di massima per le politiche economiche. Il Consiglio esprime apprezzamento per il modo in cui è stato messo in atto il programma del 1998 2: i risultati effettivi sono stati infatti migliori delle proiezioni ivi presentate in tema di miglioramento del saldo di bilancio e di riduzione del debito pubblico. Lo scenario macroeconomico presentato nel programma di stabilità aggiornato appare realistico per il 1999 ed il 2000, ma comporta il rischio che l’economia si surriscaldi e minacci la stabilità dei prezzi nel caso di un affievolimento della moderazione salariale. È perciò importante che la moderazione salariale venga mantenuta. Il Consiglio accoglie con favore la strategia di bilancio del programma di stabilità aggiornato. Essa si pone sulla scia del programma precedente e mira a conseguire avanzi superiori al 4% del PIL attraverso una riduzione della spesa pubblica in percentuale del PIL, alleggerendo nel contempo la pressione tributaria. Il Consiglio nota positivamente che la riduzione del debito potrebbe, ora effettivamente, eccedere le aspettative del programma aggiornato grazie a misure di privatizzazione - i cui proventi saranno destinati alla riduzione del debito - più estese di quelle ipotizzate nel programma stesso. La Finlandia ha già rispettato nel 1999 le disposizioni del patto di stabilità e crescita e continuerà a farlo nell’arco del periodo coperto dal programma aggiornato, visto che l’obiettivo preventivato di un avanzo del 4,7% del PIL nel 2003 è chiaramente sufficiente a garantire un margine di sicurezza contro il rischio di un superamento da parte del disavanzo pubblico del valore di riferimento del 3% del PIL stabilito dal trattato nell’ambito delle normali fluttuazioni cicliche. Inoltre, il Consiglio considera che la continuazione dello sforzo di risanamento del bilancio prevista dal programma aggiornato sia giustificata anche in vista degli effetti futuri dell’invecchiamento della popolazione. Il Consiglio si compiace che il programma aggiornato affronti la questione delle riforme strutturali. Riforme del sistema tributario e del mercato del lavoro sono necessarie per ridurre il forte peso complessivo dell’imposizione e dei contributi sociali che grava attualmente sul lavoro. Sotto il profilo della spesa pubblica, è opportuno rivedere i diritti alle prestazioni sociali e la struttura del sistema pensionistico. Le riduzioni delle spese e delle entrate pubbliche espresse in percentuale del PIL previste dal programma sono coerenti con un aumento dell’occupazione, che il governo indica come principale obiettivo economico. Ulteriori riforme strutturali nel settore dei servizi destinabili alla vendita e nel mercato del lavoro contribuirebbero anch’esse a creare posti di lavoro. Il Consiglio raccomanda che queste riforme vengano messe in atto con energia e coerenza. 2 Il primo programma di stabilità della Finlandia, 1998-2002, è stato oggetto del parere del Consiglio del 12 ottobre 1998 (GU C 372 del 2.12.1998). Programma di stabilità aggiornato dei Paesi Bassi, 1999-2002 IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche 3, in particolare l’articolo 5, paragrafo 3, vista la raccomandazione della Commissione, previa consultazione del Comitato economico e finanziario, HA ESPRESSO IL PRESENTE PARERE: Il 31 gennaio 2000 il Consiglio ha esaminato l’aggiornamento del 1999 del programma di stabilità dei Paesi Bassi, che copre il periodo 1999-2002. Il Consiglio prende atto con soddisfazione che il disavanzo pubblico olandese per il 1998 e quello stimato per il 1999 sono inferiori a quelli preventivati nel programma di stabilità iniziale del 1998; in effetti il risultato di bilancio per il 1999 dovrebbe corrispondere ad un lieve avanzo invece del disavanzo programmato dello 1,3% del PIL. Il rapporto tra debito pubblico e PIL è risultato anch’esso più basso di quello preventivato sia per il 1998 che per il 1999. Anche la crescita economica nel 1999 ha ecceduto la proiezione del programma iniziale. Il Consiglio considera il programma aggiornato compatibile con gli indirizzi di massima per le politiche economiche. L’aggiornamento del 1999 mantiene l’impostazione del primo programma di stabilità del 1998, individuando tre scenari macroeconomici come fondamento per le proiezioni di bilancio fino al 2002; l’aggiornamento si basa sulle previsioni reali per il 2000 e usa lo scenario prudente come ipotesi di base per il 2001 e il 2002. In questo scenario la crescita annua risulta pari al 2,0% nel periodo 2001-2002 mentre il disavanzo della pubblica amministrazione nel 2002 ammonterebbe all’1,1% del PIL. L’aggiornamento del 1999 tiene conto anche della riforma tributaria da attuarsi nel 2001, il cui costo in termini di bilancio è stimato allo 0,6% circa del PIL. Come già nel suo parere sul programma iniziale 4 il Consiglio riconosce che la scelta dello scenario macroeconomico improntato alla cautela come base per la strategia di bilancio del governo è ispirata da ragioni di prudenza; il Consiglio rileva tuttavia che i recenti sviluppi economici rendono poco plausibili le ipotesi in materia di tasso di crescita medio del PIL sulle quali si fondano le proiezioni di bilancio dello scenario prudente. Inoltre, le recenti previsioni economiche relative alla crescita del PIL dei Paesi Bassi, comprese le previsioni della Commissione dell’autunno 1999, indicano tassi di crescita del PIL reale nel 2001 notevolmente più elevati di quello ipotizzato nello scenario prudente. Il Consiglio considera che il metodo olandese di basarsi su ipotesi di crescita prudenti e su obiettivi e controllo della spesa è stato utile per conseguire i buoni risultati registrati finora. Tuttavia, esso tende anche a rendere più difficoltoso valutare se il risultante disavanzo a medio termine sia compatibile con i requisiti del patto di stabilità e crescita. In base alle informazioni ora disponibili, il Consiglio ritiene che lo scenario intermedio e quello favorevole rispecchino un insieme di ipotesi macroeconomiche più plausibili e costituiscano quindi un quadro più attendibile dello scenario prudente per valutare le proiezioni in materia di finanze pubbliche del programma di stabilità aggiornato. La posizione di bilancio sottostante della pubblica amministrazione nel 2002 offrirebbe in linea di massima un margine di sicurezza adeguato per evitare che il disavanzo superi la soglia di riferimento del 3% del PIL in circostanze normali, rispettando quindi le disposizioni del patto di stabilità e crescita. 3 4 GU L 209 del 2.8.1997. GU C 3 del 6.1.1999. Il Consiglio rileva che gli alleggerimenti delle imposte negli ultimi anni hanno contribuito alla moderazione salariale e al miglioramento dell’occupazione; in questo contesto il Consiglio apprezza la riforma tributaria programmata per il 2001 che mira a ridurre la pressione tributaria sui redditi da lavoro.Tenendo conto dell’avanzo di bilancio già conseguito nel 1999, della forte crescita economica in atto e delle possibili pressioni inflazionistiche, il Consiglio raccomanda alle autorità olandesi di rafforzare la posizione di bilancio prevista per il 2000 e gli anni successivi, a meno che non si verifichi un rallentamento significativo dell’attività. Un simile rafforzamento della posizione di bilancio sarebbe pienamente in linea con le raccomandazioni degli indirizzi di massima per le politiche economiche. Il Consiglio plaude all'intenzione del governo olandese di presentare nuovi aggiornamenti del suo programma di stabilità subito dopo aver presentato il promemoria di bilancio annuale, in cui si rispecchieranno le più recenti previsioni economiche. Programma di stabilità aggiornato dell’Irlanda, 2000-2002 IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche 5, in particolare l’articolo 5, paragrafo 3, vista la raccomandazione della Commissione, previa consultazione del Comitato economico e finanziario, HA ESPRESSO IL PRESENTE PARERE: Il 31 gennaio 2000, il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità aggiornato dell’Irlanda, che copre il periodo 2000-2002 6. Il Consiglio apprezza il modo in cui il programma è stato attuato nel 1999. L’economia irlandese ha continuato ad espandersi rapidamente, con una crescita del PIL reale dell’8,4% e un aumento dell’occupazione di circa il 4,75%. Nel contesto di questi risultati economici estremamente favorevoli, le proiezioni relative al miglioramento della situazione di bilancio sono state eccedute in misura significativa. Il Consiglio rileva con soddisfazione che il saldo della pubblica amministrazione irlandese ha continuato a registrare un considerevole attivo nel 1999 e che si è verificato un nuovo sensibile calo del rapporto debito pubblico/PIL. L’Irlanda ha già soddisfatto nel 1999 le condizioni previste nel patto di stabilità e crescita e continuerà a farlo anche durante il periodo 2000-2002. Il Consiglio prende atto che l’avanzo previsto per il saldo della pubblica amministrazione, anche dopo aver tenuto conto del significativo accantonamento per finanziare il regime pensionistico pubblico, è chiaramente sufficiente ad assicurare in ciascun anno un margine di sicurezza adeguato contro il rischio che il disavanzo pubblico superi il valore di riferimento del 3% del PIL stabilito dal trattato nell’ambito delle normali fluttuazioni cicliche. Il Consiglio prende inoltre atto che il rapporto debito/PIL è destinato a scendere anch’esso costantemente nell’arco di riferimento del programma. 5 6 GU L 209 del 2.8.1997. Il programma di stabilità dell’Irlanda per il periodo 1999-2001 è stato oggetto del parere del Consiglio del 18 gennaio 1999 (GU C 42 del 17.2.1999). Il Consiglio considera realistico lo scenario macroeconomico presentato nel programma di stabilità aggiornato. Tuttavia l’economia irlandese si trova ora in una fase avanzata del ciclo e occorre utilizzare gli strumenti di politica interna disponibili per far fronte al rischio di pressioni inflazionistiche. In questo contesto, il Consiglio ricorda le raccomandazioni rivolte all’Irlanda negli indirizzi di massima per le politiche economiche del 1999 e sollecita le autorità nazionali a disporsi ad utilizzare la politica di bilancio per assicurare la stabilità economica. Dato il grado di surriscaldamento dell’economia, il Consiglio ritiene che un intervento in tal senso sia giustificato nell'attuazione del bilancio per il 2000 e nella pianificazione oltre tale esercizio, pur riconoscendo la fondatezza degli obiettivi riguardanti il versante della domanda della strategia di bilancio a medio termine dell’Irlanda. Il Consiglio apprezza il fatto che il programma aggiornato affronti la questione delle riforme strutturali. In particolare, la pubblicazione del Piano nazionale di sviluppo 2000-2006 risponde all’invito del Consiglio ad elaborare un piano particolareggiato per soddisfare le esigenze di capitale fisico ed umano di un’economia ancora in rapida espansione, tenendo conto della prevista riduzione dei trasferimenti da parte dei Fondi strutturali. Programma di convergenza aggiornato della Svezia, 1999-2002 IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche 7, in particolare l’articolo 9, paragrafo 3, vista la raccomandazione della Commissione, previa consultazione del Comitato economico e finanziario, HA ESPRESSO IL PRESENTE PARERE: Il 31 gennaio 2000 il Consiglio ha esaminato il programma di convergenza aggiornato della Svezia, che copre il periodo 1999 - 2002. Il Consiglio rileva con soddisfazione che il programma di convergenza aggiornato prevede un bilancio sempre in attivo per tutto l’arco del periodo fino al 2002, durante il quale si dovrebbero realizzare ulteriori progressi verso il conseguimento dell’obiettivo a medio termine di un avanzo del 2% del PIL. Il Consiglio ritiene che questo obiettivo sia appropriato ed apprezza l’importanza che il programma attribuisce alla stabilità macroeconomica. Il Consiglio prende inoltre atto con soddisfazione del previsto calo del rapporto debito/PIL nel corso del periodo di riferimento del programma fino a raggiungere il 52% del PIL nel 2002. Il miglioramento della finanza pubblica in Svezia è stato degno di nota: da un deficit pari al 12% circa del PIL nel 1993 il saldo di bilancio è passato ad un avanzo di oltre il 2% del PIL nel 1998. Questo processo di risanamento del bilancio, insieme all’aggiustamento da un livello d’inflazione elevato ad un contesto di inflazione bassa, ha creato i presupposti per una solida crescita economica che si concretizzerà nel periodo coperto dal programma aggiornato. Le prudenti ipotesi del programma aggiornato in materia di crescita, specie verso la fine del suo arco di riferimento, aumentano la probabilità di conseguire gli obiettivi stabiliti in materia di finanze pubbliche. Gli avanzi preventivati bastano a garantire un margine di sicurezza sufficiente contro il rischio che il disavanzo pubblico superi, in circostanze normali, il valore di riferimento del 3% del PIL. Il Consiglio ritiene quindi che la Svezia continuerà a rispettare le disposizioni del patto di stabilità e crescita. 7 GU L 209 del 2.8.1997. L’inflazione si è mantenuta bassa dal 1996 e la Svezia continua a soddisfare ampiamente il criterio di convergenza. Tuttavia, se vi è un ampio consenso sul fatto che il prodotto effettivo è rimasto inferiore o prossimo a quello potenziale per diversi anni, in futuro la situazione cambierà ed occorrerà proseguire gli sforzi per mantenere l’inflazione sotto controllo. Il mantenimento della moderazione salariale è una condizione di primaria importanza, forse in modo particolare in Svezia, e le trattative salariali per il 2001 rischiano di essere particolarmente delicate dopo un periodo di elevata crescita economica. A questo proposito, il Consiglio rileva che l'impostazione della politica fiscale seguita dal 1999 potrebbe rivelarsi troppo espansionistica nell’attuale contesto di forte crescita. L’andamento dei tassi d’interesse svedesi a lungo termine negli ultimi anni rispecchia chiaramente l’evoluzione favorevole dei fondamentali economici, che dovrebbe confermarsi in futuro. Lo scarto tra i tassi d’interesse svedesi a lungo termine ed i corrispondenti tassi dell’euro è rimasto piuttosto stabile durante il 1999 e la Svezia ha quindi rispettato il relativo criterio di convergenza. Per quanto riguarda il tasso di cambio, anche se la corona svedese ha esibito una minore volatilità negli ultimi anni, il Consiglio ribadisce che la Svezia deve dimostrare di essere in grado di mantenere una adeguata parità tra la corona svedese e l’euro nel corso di un ragionevole periodo di tempo, senza eccessive tensioni. Il Consiglio, conformemente all’auspicio già espresso nel suo parere sul programma di convergenza del 1998 8, confida che la Svezia, a tempo debito, decida di aderire al nuovo meccanismo di cambio (ERM2). Per realizzare una crescita economica sostenibile, si stanno mettendo in atto misure strutturali al fine di stimolare l’economia sul versante dell’offerta. In questo contesto, il Consiglio rileva con soddisfazione che la strategia indicata nel programma di convergenza aggiornato è coerente con gli indirizzi di massima per le politiche economiche, in particolare per quanto concerne lo sforzo di ridurre l’elevatissima pressione fiscale. A tal fine sono stati passati in rassegna sia il sistema di sicurezza sociale sia quello tributario ed è stata intrapresa una riforma dello stato sociale. Il Consiglio apprezza questi sforzi e incoraggia il governo svedese a procedere con determinazione su questa strada. Programma di convergenza aggiornato della Grecia, 1999-2002 IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche 9, in particolare l’articolo 9, paragrafo 3, vista la raccomandazione della Commissione, previa consultazione del Comitato economico e finanziario, HA ESPRESSO IL PRESENTE PARERE: Il 31 gennaio 2000 il Consiglio ha esaminato l’aggiornamento del 1999 del programma di convergenza della Grecia, che copre il periodo 1999-2002. Il Consiglio rileva che l’aggiornamento del 1999 conferma come obiettivo centrale il soddisfacimento dei criteri di convergenza al fine di consentire alla Grecia di partecipare all’unione monetaria a partire dal gennaio 2001. Le politiche di bilancio e strutturali delineate nel programma sono conformi agli indirizzi di massima per le politiche economiche del 1999. 8 9 Parere del Consiglio dell’8 febbraio 1999 sul programma di convergenza della Svezia, 19982001 (GU C 68 dell’11.3.1999). GU L 209 del 2.8.1997. Il Consiglio rileva con soddisfazione il significativo miglioramento delle finanze pubbliche registrato negli ultimi anni. Dai dati relativi all’anno appena trascorso risulta che gli obiettivi in materia di bilancio stabiliti nel programma di convergenza del 1998 sono stati centrati: il disavanzo dell’amministrazione pubblica alla fine del 1999 è stimato all’1,5%, ossia a 0,6 punti percentuali del PIL in meno rispetto alle proiezioni del programma del 1998; il rapporto debito/PIL è sceso di 1,2 punti percentuali, al 104,2% del PIL. Il programma aggiornato si fonda su proiezioni macroeconomiche secondo le quali vi sarà una forte crescita trainata dagli investimenti e i prezzi rimarranno stabili a medio termine. L’aggiornamento del 1999, prendendo le mosse dall’opera di risanamento del bilancio realizzata finora e dalle favorevoli prospettive di crescita del PIL, prevede che il disavanzo pubblico si tramuti in un avanzo dello 0,2% del PIL nel 2002. Il rapporto debito/PIL dovrebbe scendere al 98,0% nel 2002. Il Consiglio ritiene che la situazione di bilancio della pubblica amministrazione assicurerà a partire dal 2000 un margine di sicurezza adeguato contro il rischio che il disavanzo superi la soglia del 3% del PIL in condizioni normali. In questo senso, il programma di convergenza aggiornato è conforme alle disposizioni del patto di stabilità e crescita. Nell’ultimo anno sono stati realizzati notevoli progressi nella riduzione dell’inflazione; l’indice nazionale dei prezzi al consumo ha superato solo marginalmente nel 1998 il valore indicato nelle proiezioni del programma di quell’anno, mentre si stima che per il 1999 esso non si scosterà dal tasso medio del 2,5% programmato; tuttavia il rialzo dei prezzi del petrolio sta rallentando per il momento il processo di disinflazione. Il Consiglio è dell’opinione che, nel contesto dell’elevata crescita pronosticata nel programma di convergenza, la Grecia debba compiere uno sforzo particolare per assicurare che i progressi realizzati nella disinflazione acquisiscano carattere duraturo; uno sforzo in tal senso sembra tanto più necessario in vista della convergenza delle condizioni monetarie in Grecia con quelle esistenti nell’area dell’euro e delle potenziali conseguenze di questo processo per la domanda e per i prezzi; in questo contesto, il Consiglio accoglie con soddisfazione la rivalutazione del tasso centrale della dracma greca a decorrere dal 17 gennaio 2000, che favorirà l'azione del Governo intesa a ridurre ulteriormente l’inflazione. Il Consiglio sollecita il governo greco a rafforzare l’orientamento anti-inflazionistico degli strumenti a sua disposizione, ivi compresi quelli di politica di bilancio e di politica dei redditi; le trattative salariali programmate per il maggio del 2000 devono garantire un’evoluzione appropriata dei salari sia nel settore pubblico che in quello privato e la collaborazione di tutte le parti sociali appare essenziale per mantenere un contesto di crescita a basso tasso d’inflazione. Per quanto riguarda la politica di bilancio, gli obiettivi stabiliti dal programma costituiscono, a parere del Consiglio, il minimo necessario e le autorità greche sono perciò invitate ad adoperarsi al massimo per conseguire risultati migliori di quelli programmati; inoltre, il Consiglio ritiene che le autorità greche debbano tenersi pronte a rendere ancora più restrittiva la politica fiscale a partire dal 2001 qualora dovessero manifestarsi pressioni inflazionistiche. Il Consiglio riconosce che di recente sono stati registrati in Grecia notevoli progressi nella realizzazione di riforme strutturali, in particolare per quanto riguarda il funzionamento del settore pubblico allargato, e sollecita il governo greco a continuare con decisione su questa strada, imprimendo maggior slancio alle riforme per migliorare la competitività ed il buon funzionamento dei mercati del lavoro, dei beni e dei capitali; tali riforme sono indispensabili sia per migliorare il potenziale produttivo dell’economia che per ridurre le pressioni inflazionistiche. GRUPPO AD ALTO LIVELLO "FISCALITÀ" - CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO In base alle conclusioni del Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre, il Consiglio ha deciso d'istituire il gruppo ad alto livello "Fiscalità" incaricato di espletare il mandato concordato dal Consiglio europeo (paragrafi 34-38 delle conclusioni). Il gruppo dovrebbe tenere la prima riunione nel febbraio 2000. La rilevanza politica attribuita al gruppo dovrebbe rispecchiarsi nella designazione di rappresentanti di alto livello da parte degli Stati membri e della Commissione. Il Consiglio prende atto che il gruppo sarà presieduto dal sig. Manuel BAGANHA, Sottosegretario di Stato presso il Ministero delle finanze portoghese. QUESTIONI RIGUARDANTI LE MONETE IN EURO - CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO Questione relativa alle monete da collezione in euro Al fine di garantire che le monete da collezione in euro siano facilmente distinguibili dalle monete metalliche in euro destinate alla circolazione: il valore facciale delle monete da collezione deve essere diverso da quello delle monete metalliche destinate alla circolazione (ossia le monete da collezione in euro non possono avere un valore facciale uguale agli 8 valori unitari: 1, 2, 5, 10, 20, 50 euro cent e 1 e 2 euro); le monete da collezione non devono riportare effigi simili a quella raffigurata sulla faccia comune delle monete metalliche in euro destinate alla circolazione. Inoltre, per quanto possibile, le effigi raffigurate dovrebbero essere almeno leggermente diverse da quelle raffigurate sulla faccia nazionale delle monete metalliche destinate alla circolazione; le monete da collezione devono essere significativamente diverse dalle monete metalliche destinate alla circolazione, per due dei tre aspetti seguenti: colore, diametro e spessore; le monete da collezione non devono avere una godronatura, o "Fiore spagnolo"; l'identità dello Stato membro emittente deve essere chiaramente e facilmente riconoscibile. Inoltre: le monete da collezione in euro possono essere vendute al loro valore facciale o a un valore superiore; l'approvazione per il volume del conio delle monete da collezione deve essere richiesta su base collettiva piuttosto che per ogni singolo conio; per quanto riguarda le denominazioni delle monete da collezione che potrebbero coincidere con i valori unitari bassi delle banconote in euro, non sembra sussistere un rischio significativo di sostituzione. Gli Stati membri, tuttavia, devono essere pronti a prendere in considerazione qualsiasi richiesta venga loro rivolta al riguardo dalla BCE; dal momento che le monete da collezione in euro avranno corso legale nello Stato membro emittente, le autorità competenti (BCN, zecche o altri enti) dovrebbero istituire disposizioni temporanee che consentano ai possessori di monete da collezione in euro coniate in altri Stati membri dell'area dell'euro di ricevere il valore facciale di dette monete, fatti salvi i costi relativi alla transazione in questione. Specificazioni tecniche dettagliate delle monete metalliche in euro Conformemente alle specificazioni tecniche previste nel regolamento (CE) n. 975/98 del Consiglio, del 3 maggio 1998, i responsabili delle zecche degli Stati membri hanno convenuto modalità dettagliate sulle misurazioni tecniche e le tolleranze da rispettare quale base per l'attuale produzione di monete. Questo accordo è stato accolto con favore. Gli sforzi dovrebbero continuare, di concerto con le industrie pertinenti, per migliorare successivamente le specificazioni basandosi sull'esperienza acquisita con la produzione. È stata accolta con favore anche l'organizzazione di centri di prova per le monete in euro, in cui i produttori di attrezzature per la convalida di monete possono condurre prove sulla scorta delle monete in euro già coniate. Inoltre, si è preso atto della richiesta formulata dall'industria dei distributori automatici di avere la possibilità di sottoporre, nella propria sede, la rispettiva attrezzatura a prove con monete in euro coniate; e i responsabili delle zecche sono stati invitati a valutare la questione. PUNTI APPROVATI SENZA DISCUSSIONE (Le decisioni che comportano dichiarazioni a verbale del Consiglio accessibili al pubblico sono contraddistinte da un *; le dichiarazioni in questione possono essere ottenute presso il Servizio stampa). GIUSTIZIA E AFFARI INTERNI Traffico e fabbricazione illeciti di armi da fuoco Il Consiglio ha adottato una decisione che autorizza la Commissione a partecipare, a nome dell'Unione europea, ai negoziati relativi al progetto di protocollo contro il traffico e la fabbricazione illeciti di armi da fuoco, loro parti e componenti e munizioni, addizionale alla convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale . Il Consiglio ha inoltre adottato una posizione comune sulla proposta di protocollo suindicata, che figura in allegato. COMMERCIO ESTERO Consiglio internazionale della iuta Il Consiglio, ha concordato la posizione della Comunità nelle prossime sessioni del Comitato preparatorio (PREPCOM) e nella sessione speciale del Consiglio internazionale della iuta (CII) del 6-9 febbraio 2000 a Dacca (Bangladesh) in quanto la Comunità è favorevole alla prosecuzione della cooperazione internazionale nel settore della iuta dopo la scadenza dell'attuale accordo, in data 10 aprile 2000. AMBIENTE Controllo delle emissioni di CO2 prodotte dalle autovetture nuove - Convocazione del comitato di conciliazione Il Consiglio non ha potuto accogliere tutti gli emendamenti alla posizione comune, adottati dal Parlamento europeo in merito alla proposta di decisione che istituisce un sistema di controllo delle emissioni di CO2 prodotte dalle autovetture nuove; pertanto è convocato il comitato di conciliazione, conformemente alle disposizioni della procedura di codecisione prevista dal trattato (articolo 251). Regolamento sulle sostanze che riducono lo strato di ozono - Convocazione del comitato di conciliazione Il Consiglio non ha potuto accogliere tutti gli emendamenti alla posizione comune adottati dal Parlamento europeo; pertanto è convocato il comitato di conciliazione, conformemente alle disposizioni della procedura di codecisione prevista dal trattato (articolo 251). LAVORO E AFFARI SOCIALI Organizzazione dell'orario di lavoro - Convocazione del comitato di conciliazione Il Consiglio non ha potuto accogliere tutti gli emendamenti alla posizione comune, adottati dal Parlamento europeo in merito alla proposta di direttiva che modifica la direttiva 93/104/CE concernente taluni aspetti dell'organizzazione dell'orario di lavoro, al fine di comprendere i settori e le attività esclusi dalla suddetta direttiva; pertanto è convocato il comitato di conciliazione, conformemente alle disposizioni della procedura di codecisione prevista dal trattato (articolo 251). MERCATO INTERNO Armonizzazione tecnica di veicoli, parti di veicoli e accessori - "accordo parallelo" * Il Consiglio ha adottato la decisione relativa alla conclusione, da parte della Comunità, dell'accordo sull'approvazione di regolamenti tecnici applicabili a livello mondiale ai veicoli a motore, agli accessori e alle parti che possono essere installati e/o utilizzati sui veicoli a motore. L'accordo - che è stato negoziato nell'ambito della Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite (UN/ECE) - viene generalmente denominato "accordo parallelo", in quanto si applicherà parallelamente all'accordo UN/ECE del 1958 (nel frattempo riveduto) che già prevedeva un'armonizzazione tecnica a livello internazionale dei veicoli a motore. La ragione principale di prevedere l'"accordo parallelo" consiste nel consentire a taluni paesi quali gli Stati Uniti, che non sono parti dell'accordo precedente ma costituiscono importanti mercati e/o produttori di autoveicoli, di partecipare allo sforzo di armonizzazione a livello internazionale in questo settore. Scopo del nuovo accordo è istituire un procedimento a livello mondiale mediante il quale le Parti contraenti di ogni regione del mondo possano elaborare congiuntamente regolamenti tecnici mondiali in materia di sicurezza, tutela ambientale, efficienza energetica e protezione contro il furto dei veicoli a motore nonché delle loro parti e accessori. Armonizzando i regolamenti tecnici esistenti ed elaborandone dei nuovi, gli ostacoli tecnici al commercio internazionale dovrebbero parimenti essere notevolmente ridotti. Nomenclatura tariffaria e statistica * Il Consiglio ha adottato a maggioranza qualificata, con l'astensione della delegazione italiana, una modifica del regolamento n. 2658/87 relativo alla nomenclatura tariffaria e statistica ed alla tariffa doganale comune, intesa a semplificare la nomenclatura combinata e a rispondere ai bisogni propri della Comunità in questo settore. AGRICOLTURA Il Consiglio ha adottato una modifica alla decisione 95/514/CE relativa all'equivalenza delle ispezioni in campo delle colture di sementi effettuate in paesi terzi e all'equivalenza delle sementi prodotte in paesi terzi. La modifica mira a prorogare sino al 31 gennaio 2000 il riconoscimento dell'equivalenza delle sementi di barbabietola, di piante foraggere, di cereali, di piante oleaginose e da fibra, prodotte in paesi terzi, con quelle prodotte nella Comunità. NOMINE Comitato delle regioni Il Consiglio ha adottato le decisioni che nominano membri titolari del Comitato delle regioni , per la restante durata del mandato, ossia fino al 25 gennaio 2002, il Sig. Stanislaw TILLICH in sostituzione del Sig. Günter Meyer, la Sig.ra Muriel Mary BARKER in sostituzione della Sig.ra Pam Warhurst e la Sig.ra Simone BEISSEL in sostituzione della Sig.ra Anne Brasseur; membri supplenti del Comitato delle regioni, per la restante durata del mandato, ossia fino al 25 gennaio 2002, il Sig. Ronald-Mike NEUMEYER in sostituzione del Sig. Klaus Wedemeier e il Sig. Jésus GAMALLO ALLER in sostituzione del Sig. Juan Rodriguez Yuste. DECISIONE ADOTTATA IL 1º FEBBRAIO 2000 CON PROCEDURA SCRITTA Repubblica federale di Jugoslavia - Sostegno alle forze democratiche Il 1º febbraio 2000 il Consiglio ha adottato, con procedura scritta, la decisione che attua la posizione comune 1999/691/PESC sul sostegno alle forze democratiche nella Repubblica federale di Jugoslavia (RFJ). Nelle conclusioni del 24 gennaio 2000 il Consiglio, nel quadro del suo sostegno alle forze democratiche nella RFJ, ha chiesto l'estensione dell'iniziativa "Energia in cambio della Democrazia". In linea con tali conclusioni, la presente decisione autorizza la fornitura, la vendita o l'esportazione di petrolio e di prodotti petroliferi ai comuni serbi di Sombor, Subotica, Kragujevac, Kraljevo e Novi Sad. ALLEGATO POSIZIONE COMUNE DEL CONSIGLIO 2000/ del /GAI sulla proposta di protocollo contro il traffico e la fabbricazione illeciti di armi da fuoco, loro parti e componenti e munizioni, addizionale alla convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale "IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato sull'Unione europea, in particolare l'articolo 34, paragrafo 2, lettera a, vista l'iniziativa della Repubblica portoghese, considerando quanto segue: (1) è riconosciuta l'importanza della cooperazione internazionale in materia penale ai fini della prevenzione e della lotta contro tutte le forme gravi di criminalità, incluso il traffico illecito di armi, come previsto all'articolo 29 del trattato; (2) sono già stati adottati provvedimenti per l'elaborazione e il negoziato di un protocollo contro il traffico e la fabbricazione illeciti di armi da fuoco, loro parti e componenti e munizioni, addizionale alla convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale; (3) l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha stabilito che le siano sottoposti i testi definitivi del progetto di convenzione e dei relativi protocolli affinché siano prontamente adottati in vista di una conferenza ad alto livello convocata per la firma, che si terrà a Palermo; (4) vari strumenti internazionali adottati nell'ambito dell'Unione e di altri consessi prevedono già l'adozione di disposizioni volte a combattere il traffico e la fabbricazione illeciti di strumenti di distruzione; (5) il 17 dicembre 1998 è stata adottata un'azione comune sul contributo dell'Unione europea alla lotta contro l'accumulazione e la diffusione destabilizzanti di armi portatili e di armi leggere 10; (6) è auspicabile contribuire il più possibile alla negoziazione del protocollo proposto ed evitare l'incompatibilità fra quest'ultimo e gli strumenti istituiti nell'Unione; (7) nelle sue conclusioni del 5 ottobre 1998 il Consiglio ha invitato la Presidenza a proporre una o più posizioni comuni, in base al trattato sull'Unione europea, in relazione al progetto di convenzione delle Nazioni Unite e ai relativi protocolli; (8) si tiene conto della posizione comune adottata dal Consiglio il 29 marzo 1999 sulla proposta convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata 11, HA ADOTTATO LA PRESENTE POSIZIONE COMUNE: Articolo 1 Nel corso dei negoziati relativi al progetto di protocollo delle Nazioni Unite contro la fabbricazione e il traffico illeciti di armi da fuoco, loro parti e componenti e munizioni, gli Stati membri dell'Unione europea sostengono la definizione di "arma da fuoco" che si basa sul concetto di arma letale a canna che espelle, è progettata per espellere o può essere facilmente trasformata al fine di espellere un colpo, una pallottola o un proiettile mediante l'azione di un esplosivo, ma che esclude le armi da fuoco antiche o le relative repliche. In tale contesto, la definizione di "arma da fuoco antica" deve essere stabilita dalla legislazione nazionale ma non deve contemplare le armi da fuoco fabbricate successivamente al 1870. Articolo 2 Ai fini del progetto di protocollo, le armi esplosive, quali bombe, granate, razzi o missili, non sono considerate armi da fuoco. Tuttavia, il testo deve prevedere disposizioni volte a considerare come reato la fabbricazione e il traffico illeciti di tali tipi di armi. 10 11 GU L 9 del 15.1.1999, pag. 1. GU L 87 del 31.3.1999, pag. 1. Articolo 3 Gli Stati membri convengono che l'ulteriore valutazione delle questioni inerenti alla fabbricazione e al traffico illeciti di esplosivi da parte della criminalità e al loro uso a fini criminali è rimandata fino all'esito dello studio svolto dal gruppo ad hoc di esperti, previsto dalla risoluzione E/1999/30 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, e all'eventuale elaborazione di uno strumento internazionale relativo alla fabbricazione e al traffico illeciti di esplosivi da parte del comitato ad hoc delle Nazioni Unite per l'elaborazione di una convenzione contro la criminalità organizzata transnazionale. Gli Stati membri sostengono l'operato del gruppo ad hoc di esperti delle Nazioni Unite e si adoperano affinché i suoi lavori siano portati a termine con la massima celerità. Articolo 4 Il Consiglio si adopera, se del caso, a definire ulteriori posizioni comuni in relazione al progetto di protocollo."