agenzia della giunta regionale

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Marche News - N. 3
Agenzia della Giunta Regionale
MARCHE NEWS
AGENZIA DELLA GIUNTA REGIONALE
Direttore responsabile: Sauro Brandoni - Condirettore: Renzo Pincini
Settimanale di informazione politica e amministrativa a cura dell’Ufficio Stampa
della Giunta regionale - Direzione e redazione: via Gentile da Fabriano n. 9
60125 Ancona - Tel. 071/8062103 – Fax 071/8062105
Redazione: Fabio Belfiori, Anna D’Ettorre, Antonio Filippini, Sandro Premici, Emma Ratti
Segretario di redazione: Gianfranco Andreucci
Stampa: Biemmegraf Piediripa di Macerata
Aut. Trib. Ancona n. 1 del 24/25.01.1996
In questo numero:
ANNO XI N. 3 del 6 FEBBRAIO 2006
Diritto allo studio universitario
Servizio a pag. 8

pag.
2
BILANCIO
PESCA
Standard & Poor’s conferma rating positivo
Procedure progetti cofinanziati Sfop

pag.
3
PROTEZIONE CIVILE
PRESIDENZA
Ospedale da campo Mansehra (Pakistan)
Spacca riceve prefetto Ascoli Piceno, Cifelli

pag.
4
AMBIENTE
SANITÀ
Regione aderisce “Appennino Parco Europa”
“Area vasta” fermano, Petrini

pag.
5
LAVORO
Badanti Marche, indagine Armal

pag.
6
LAVORO
“Pari”, progetto regionale reimpiego svantaggiati
Ammortizzatori sociali settore avicolo

pag.
7
LAVORO
Vertenza Codiva Sassoferrato

pag.
8
DIRITTO ALLO STUDIO Percorsi e strategie studio universitario

pag.
9
EDILIZIA
PARI OPPORTUNITÀ
Reinvestimento 9,5 milioni Piano casa
Ancona, nuovo sportello informazione e orientamento

pag. 10
VIABILITÀ
Aree implementazione Quadrilatero

pag. 11
VIABILITÀ
COMMERCIO
Preliminare Cipe, raddoppio “Foligno – Fabriano”
Contributi piccole e medie imprese

pag. 12
AGRICOLTURA
TRASPORTI
Immigrati e lavoro agricolo
Vertenza Trenitalia, incontro a Roma

pag. 13
ARTIGIANATO
Loreto, mostra corone da rosario
Spacca: “Cooperazione, un valore
esemplare”
“L’esperienza cooperativa è un valore esemplare per la nostra comunità, cresciuta costantemente nelle Marche, storicamente in
grado di offrire un fertile terreno di incontro per la cultura laica e cattolica”. Lo ha affermato il presidente della Regione Marche,
Gian Mario Spacca, partecipando all’assemblea annuale dei presidenti di Legacoop Marche. “La cooperazione - ha proseguito
Spacca, nel suo intervento - alimenta una sintesi importante tra lavoro e solidarietà sociale. Sostiene lo sviluppo complessivo di
una economia che, nell’integrazione tra diverse attività, trova un fattore di crescita. Il tessuto di un’economia integrata offre
rinnovate opportunità di lavoro, sviluppo e sicurezza, perché si diversifica nei settori tipici del mondo cooperativo, quali
consumo, sociale e servizi alla persona, agricoltura, agroindustria, trasporti, costruzioni. Per queste motivazioni è intenso
l’impegno della Regione a favore dell’imprenditorialità cooperativa, che si concentra sul sostegno di alcuni fattori chiave: la
capitalizzazione delle imprese, l’innovazione, l’integrazione in rete, l’apertura internazionale, la cultura e identità cooperativa, il
ricambio generazionale. Sono questi, insieme ai sistemi della conoscenza, della sicurezza sociale e della logistica
infrastrutturale, i cardini della capacità competitiva e attrattiva del territorio.
Potenziare tali fattori è un impegno prioritario per garantire alla comunità marchigiana nuove opportunità di lavoro, competitività
e coesione sociale”. 
6 febbraio 2006
pag.
1
Marche News - N. 3
Agenzia della Giunta Regionale
Affidabilità finanziaria a lungo termine della Regione Marche
Standard & Poor’s conferma
rating positivo “AA-“
Spacca: “Un autorevole riconoscimento per l’amministrazione regionale”
S
tandard & Poor’s
ha
confermato
ufficialmente,
nei
gior-ni scorsi, il rating
positivo
“AA-“
della
Regione Marche, quale
controparte finanziaria a
lungo termine.
“È
un
riconoscimento
significativo e autorevole
dell’affidabilità finanziaria
della
Regione”,
ha
commentato il presidente
Gian Mario Spacca.
“Si conferma - prosegue
Spacca - la qualità del
processo di miglioramento
dei conti pubblici regionali,
che si realizza nel rispetto
degli impegni a favore
della
crescita
sociale,
economica e territoriale
della
comunità
marchigiana. È anche un
segnale
di
fiducia
importante per affrontare
uno scenario complesso e
difficile,
caratterizzato
dalla riduzione certa delle
risorse
finanziarie
di
origine
statale
ed
europea”.
Segnali positivi emergono
sul
fronte
degli
investimenti,
dell’indebitamento e del
rigore nel controllo della
spesa. Il giudizio, co-me si
legge
nel
comunicato
ufficiale di Standard &
Poor’s, è stato espresso
dall’Agenzia internazionale
“sulla base del moderato
livello di indebitamento,
della
flessibilità
degli
investimenti
e
del
miglioramento dei conti
sanitari. Il debito residuo
della
Regione
Marche
risulta essere moderato, in
6 febbraio 2006
una
comparazione
internazionale”.
Secondo Standard & Poor’s
l’aggiustamento in corso
dei
programmi
di
investimenti regionali, alla
luce della diminuzione dei
contributi
statali
ed
europei,
dovrebbe
generare
moderati
fabbisogni
di
finanziamento,
consentendo alla Regione
di limitare il saldo netto da
finanziare
e
moderare
l’indebitamento.
La
sanità,
costituendo
l’82%
delle
spese
complessive 2005, rimane
il principale fattore di
pressione
del
bilancio
regionale.
L’Agenzia
di
rating certifica, pur in un
quadro di flessibilità fiscale
molto
limitata,
lo
snellimento dei costi nel
settore
sanitario.
“Gli
sforzi, già compiuti in
termini di controllo dei
costi - scrive Standard &
Poor’s
hanno
determinato, a partire dal
2001,
una
graduale
riduzione del disavanzo
sanitario che è previsto
rimanere,
prima
della
copertura, all’1,8% delle
entrate
correnti
nei
prossimi due anni”.
L’Agenzia
evidenzia
prospettive negative che
riflettono
quelle
della
Repubblica italiana che, a
loro volta, sono influenzate
dal deterioramento della
situazione
dei
conti
pubblici nazionali, in un
contesto di bassa crescita
economica
e
di
indebolimento dei vincoli
imposti
dal
Patto
di
stabilità.
Le valutazioni di Standard
& Poor’s risultano ancora
più significative, perché la
stessa Agenzia ha reso
noto
il
suo
ultimo
bollettino ufficiale sulla
Finanziaria
2006,
sottolineando
che
l’aumento limitato delle
risorse per la sanità,
deciso
con
l’ultima
Finanziaria,
potrebbe
costringere le Regioni ad
attivare la leva tributaria
per
contenere
i
loro
disavanzi sanitari. 
PESCA
Snellite le procedure
per l’attuazione dei
progetti cofinanzaiti
Sfop
La Giunta regionale ha approvato, su
proposta dell’assessore alla Pesca
Paolo Petrini, la delibera con la quale
precisa e semplifica le modalità di
attuazione del Documento unico di
programmazione (Docup) per gli
interventi strutturali del settore ittico al
di fuori delle Regioni interessate
dall’Obiettivo 1 - programmazione
2000-2006, cofinanziato dallo Sfop
(Strumento finanziario di
orientamento della pesca).
“La delibera - precisa Petrini alleggerisce i termini stringenti per
chiedere delle proroghe rispetto alla
conclusione dei lavori attinenti le
infrastrutture finanziate attraverso lo
Sfop; vengono così a essere attenuate
alcune condizioni temporali, quando,
per ragioni del tutto estranee al
soggetto attuatore e ascrivibili ai ritardi
della pubblica amministrazione, non
siano stati rispettati i tempi di
realizzazione”.
Un’ eventualità che si verifica, specie
nel caso di interventi di tipo
infrastrutturale assoggettati, oltre ai
anormali adempimenti amministrativi,
anche alla procedura di valutazione di
impatto ambientale.
In particolare, si è ritenuto necessario
non applicare i tempi massimi entro i
quali la richiesta di proroga va
presentata e quelli per cui l’intervento,
pag.
2
Marche News - N. 3
per poter beneficiare di una proroga,
deve aver avuto inizio entro i tempi
previsti dalla legge e trovarsi in uno
stato di avanzamento corrispondente
ad almeno il 50 per cento del costo di
investimento richiesto.
Ospedale da campo di Mansehra
Agenzia della Giunta Regionale
Eventuali proroghe potranno,
comunque, essere concesse a
condizione - è precisato nella delibera
- che siano richieste prima della
scadenza dei termini posti dai bandi,
opportunamente comunicate ai
soggetti beneficiari e senza
comportare variazioni nella
programmazione degli obiettivi del
progetto ammesso al contributo. 
“Orgogliosi di aver alleviato le sofferenze
della popolazione del Pakistan”
Il presidente Spacca elogia il lavoro svolto dal sistema
regionale della protezione civile e dai volontari
C
inquecentottantaqua
ttro ricoveri, di cui
un quarto pazi-enti
con età inferiore ai 14
anni,
diciottomila
prestazioni ospedaliere ed
esterne,
con
interventi
chirurgici,
ingessature,
visite
e
medicazioni:
questo,
in
sintesi,
il
bilancio di poco più di due
mesi
di
attività
dell’ospedale da campo
che la Regione Marche ha
allestito a Mansehra, nel
Pakistan, subito dopo il
terremoto dell’8 ottobre
2005.
Un’attività
incessante di soccorso e di
assistenza, in media 250300 persone al giorno, che
è diventata un punto di
riferimento
sanitario
fondamentale per alleviare
le
sofferenze
della
popolazione
locale,
in
mancanza
dell’unico
ospedale cittadino andato
completamente
distrutto
dal
sisma
e
per
la
posizione strategica della
città, distante appena 70
chilometri
dall’epicentro
del sisma.
Un contributo importante
al
funzionamento della
struttura campale, dotata
di 200 posti letto e di
attrezzature
d’avanguardia,
è
stato
fornito dal personale della
Regione Marche; in totale
104 persone: 11 funzionari
del Sistema regionale della
protezione
ci-vile,
72
volontari
dell’Ares,
6 febbraio 2006
Associazione regionale emergenza
sanitaria
e
sociale, provenienti da 17
ospedali regionali, tra cui
30 medici, 38 infermieri, 4
tecnici, 11 volontari dell’Anpas,
Associazione
nazionale
pubbliche
assistenze, e 10 volontari
dei Vigili del Fuoco di
Ancona.
“Siamo orgogliosi – ha
sottolineato Gian Mario
Spacca, presidente della
Giunta regionale - del
lavoro svolto con passione
e
professionalità
dagli
uomini della Protezione
civile e ai volontari che,
ancora u-na volta, hanno
testimoniato i grandi valori
che animano la nostra
comunità; a tutti va il
ringraziamento
più
caloroso
per
avere
dimostrato
come
il
Sistema regionale della
protezione civile sia ormai
una
struttura
di
riferimento
importante
anche nella gestione delle
emergenze internazionali,
come nella catastrofe dello
tsunami, in Thailandia”.
La struttura campale ospedaliera
della
Regione
Marche è aggregata al
Posto medico avanzato
della Croce rossa italiana
ed
è
coordinata
dal
Dipartimento
nazionale
della Protezione civile. Per
assicurane
il
funzionamento, è stato
necessario organizzare dei
cargo umanitari in modo
da garantire il rifornimento
dei
farmaci
e
delle
attrezzature
necessarie.
Nei pri-mi due dei cinque
turni
del
personale
avvicendatosi fi-no a oggi
(l’ultima partenza è del 26
dicembre),
il
compito
prioritario dei medici e
degli infermieri e dei
tecnici è consistito nel far
fronte ai traumi dell’emergenza; ma non poche sono
state
le
difficoltà
da
superare per la diversa
mentalità culturale e scientifica e per assicurare il
funzionamento
complessivo della struttura
campale, anche in termini
logistici, come l’attivazione
notturna della cucina da
campo, la manutenzione
dei servizi igienici e degli
alloggi del personale, con
temperature che di notte
scendono fino a 10 gradi
sotto lo zero.
“Al termine della missione
– precisa Spacca - dopo
un periodo di integrazione
per garantire l’utilizzo delle
attrezzature e delle risorse
disponibili,
l’intero
complesso
ospedaliero
sarà donato alle autorità
pakistane; nell’attesa che
il Governo italiano valuti
tempi e modalità per il
passaggio delle consegne,
l’attività di soccorso del
contingente
regionale
prosegue
instancabilmente,
a
conferma della generosità
pag.
3
Marche News - N. 3
e del grande cuore dei
marchigiani”. 
PRESIDENZA
Spacca riceve il prefetto di
Ascoli Piceno, Alberto Cifelli
Il presidente della Giunta regionale,
Gian Mario Spacca, ha ricevuto il nuovo
Agenzia della Giunta Regionale
prefetto di Ascoli Piceno, Alberto
Cifelli. Nel corso del colloquio sono stati
affrontati temi di interesse comune, in
particolare le questioni legate ai compiti
di raccordo tra le istituzioni pubbliche e
private. Il presidente ha evidenziato
l’attenzione ai bisogni della comunità
ascolana, ricordando che questa è ben
rappresentata sia in Giunta che in
Consiglio regionale. Spacca e Cifelli
hanno assicurato reciproca
collaborazione con particolare riguardo
nell’affrontare in futuro la delicata
questione della divisione con la provincia
di Fermo. Il presidente ha infine
augurato al prefetto buon lavoro in una
provincia che è componente attiva del
modello marchigiano, fondato sulla
qualità della vita e sull’equilibrio sociale,
economico e territoriale. 
Tutela e valorizzazione della territorio appenninico
La Regione aderisce al progetto
“Appennino Parco d’Europa “
Amagliani: “Azioni integrate a favore delle aree montane e interne”
“N
on sarà solo
tutela
e
valorizzazione
del territorio appenninico,
ma
uno
strumento
importante
anche
per
un’azione
integrata
di
riequilibrio territoriale a
favore della montagna e
delle
aree
interne
svantaggiate,
promuovendo il ruolo delle
Comunità montane”. Lo ha
evidenziato
l’assessore
regionale
al-l’Ambiente,
Marco Amagliani, dopo
l’adesione della Regione
Marche alla convenzione
per la realizzazione del
progetto “Appennino Parco
d’Europa” (Ape) di cui è
capofila
l’Abruzzo.
La
convenzione sarà stipulata
in un prossimo convegno
nazionale di Federparchi e
sarà sottoscritta da quindici
regioni interessate (dalla
Lombardia alla Sicilia), del
ministero
dell’Ambiente,
Anci,
Upi,
Uncem
e
Legambiente. “La catena
appenninica – ha spiegato
Amagliani – si configura
come un unico sistema
naturale continuo, formato
da una complessità di
habitat, che per ricchezza e
varietà - dai beni storici e
culturali agli insediamenti
abitativi, alla estensione
lungo
quasi
tutta
la
Penisola - assume una
rilevanza
europea
e
rappresenta un punto di
6 febbraio 2006
coesione socio-culturale. La
convenzione si propone di
rilanciare operativamente il
progetto Ape, attraverso il
maggior
numero
di
soggetti
istituzionali
e
associazioni,
consapevoli
che la salvaguardia di
questo territorio naturale
significa anche sviluppo
integrato delle co-munità
che ci vivono. Ma non solo,
significherà,
soprattutto,
riconoscere
un
ruolo
strategico dell’Appen-nino
nel contesto Mediterraneo
e, quindi, far rientrare il
progetto tra gli obiettivi
prioritari delle politiche di
sviluppo
dei
Quadri
strategici
regionali
e
nazionali
per
la
programmazione dei Fondi
strutturali 2007 - 2013,
relativamente ai territori
della dorsale appenninica”.
La
convenzione
de-gli
Appennini costituirà il patto
tra
tutti
i
soggetti
sottoscrittori per avviare
un’azione comune in grado
di portare alla costruzione
di un modello di sviluppo
per
l’intero
sistema,
promuovere
attività
di
scambio di esperienze e
programmi di partenariato
con altri Paesi europei del
Mediterraneo, individuare
gli obiettivi prioritari per la
tutela e la valorizzazione
degli ambiti montani, della
flora, della fauna e delle
risorse idriche, nonché il
riconoscimento
e
la
conservazione
delle
identità culturali e sociali. Il
progetto A-pe si propone,
quindi, come una struttura
operativa ad ampia sfera,
che
lavorerà
per
raggiungere obiettivi in
molti campi specifici, non
solo di tutela ambientale:
dal monitoraggio delle aree
a rischio di dissesto idrogeologico, alla conservazione dei paesaggi rurali e
l’utilizzo
agricolo
del
territorio verso produzioni di
qu-alità, al turismo naturale,
al-l’adeguamento delle reti
di
trasporto,
alla
produzione
e
utilizzo
dell’energia. 
SANITÀ
“Area vasta” del fermano
Petrini: “Legittima
aspettativa del territorio”
L’assessore regionale Paolo
Petrini interviene nel dibattito
sull’Area vasta del fermano.
“Secondo le direttive recentemente
espresse dalla Giunta regionale,
l’area vasta costituisce il riferimento
per l’integrazione funzionale tra più
zone con ambiti territoriali
confinanti.
Un’integrazione volta all’esercizio
delle funzioni amministrative,
tecniche e logistiche non
opportunamente esercitabili in sede
centrale e non legate strettamente
al governo clinico, al fine di
conseguire economie di scala e
rafforzare le competenze specifiche
in settori chiave, senza appesantire
la struttura centrale.
È quindi assolutamente
comprensibile come anche la Zona
di Fermo debba necessariamente
pag.
4
Marche News - N. 3
ricercare le sinergie interzonali che
possano massimizzare la qualità dei
servizi erogati, dialogando in
maniera flessibile e senza
subordinazione con le Zone che
stanno a sud oppure a nord della
sua area di competenza.
Fermi restando questi presupposti,
ritengo altrettanto necessario che il
territorio fermano debba avere la
stessa configurazione funzionale
degli altri territori provinciali.
Indagine Armal
Agenzia della Giunta Regionale
Solo in questo modo possono
essere fugati i dubbi e i timori a cui
un vissuto, non sempre positivo, ha
abituato gli operatori, gli
amministratori e gli utenti di questa
nuova Provincia. Solo in questo
modo diamo certezze in relazione
alla pari considerazione del
territorio. Il riconoscimento dell’Area
Vasta del fermano costituisce un
punto fermo in rapporto ad
eventuali, anche se oggi non
previsti, nuovi contenuti di carattere
più strettamente sanitario che a
questa ripartizione si volessero
assegnare.
Ritengo, infine, che la Conferenza
dei sindaci del fermano abbia
maturato una seria riflessione e una
legittima aspettativa, a cui la Giunta
regionale darà senz’altro seguito”.

Nelle Marche una badante
ogni due anziani assistiti
Ascoli: “Un fenomeno rilevante da inquadrare
nel sistema del welfare pubblico”
P
resentata,
in
Regione la ricerca
sul
mercato
straniero
dell’assistenza
familiare nelle Marche. In
base
al-l’indagine,
condotta
dal-l’Armal,
Agenzia regionale Marche
Lavoro, il numero dei
lavoratori
stranieri
che
svolgono attività di cura e
di assistenza a domicilio è
stimato intorno alle 1314mila unità, di cui il 90
per cento, pari a un
lavoratore
ogni
due
anziani assistiti, si occupa
di persone di età avanzata
non autosufficienti.
Un fenomeno rilevante,
anche se meno diffuso
rispetto
alla
media
nazionale, che coinvolge
un numero di anziani
nettamente superiore a
quello che si avvale del
sistema
pubblico
di
assistenza
domiciliare
integrata
(Adi)
e
dei
servizi domiciliari.
“L’obiettivo della ricerca –
ha spiegato Ugo Ascoli,
assessore regionale alla
Formazione e al Lavoro – è
controllare questa forma di
welfare
privato,
un
fenomeno
letteralmente
esploso negli ultimi anni,
ma ancora poco regolato
dalle politiche pubbliche,
6 febbraio 2006
inquadrandolo nel sistema
pubblico di welfare”.
Tre le ipotesi allo studio:
evitare il ricorso al lavoro
sommerso,
erogando
assegni di servizio alle
famiglie,
qualificare
l’offerta assistenziale con
corsi di formazione di
durata limitata, agevolare
l’incontro tra domanda e
offerta con l’apertura di
sportelli, punti di ascolto e
di accoglien-za.
Ma secondo Ascoli, tutto
questo non basta: la
drastica riduzione di 13
milioni di euro, pari al 50
per cento del totale delle
risorse
del
Fondo
nazionale per le politiche
sociali, creerà problemi
pesanti ai Comuni, con la
prevedibile chi-usura dei
servizi o l’au-mento dei
costi di assistenza.
Per questo, la Giunta regionale ha deciso di tagliare
dal 12 al 17 per cento tutti
i capitoli di spesa del
bilancio di previsione del
2006,
lasciando
però
intatte
le
risorse
finanziarie a favore dei
servizi sociali.
Una scelta importante, alla
quale
si
deve
però
accompagnare
una
migliore capacità di utilizzo
dei fondi, per poter far
fronte - ha sottolineato -
alla drammatica crisi del
welfare e a una domanda
sempre più onerosa di
assistenza”.
La ricerca – ha spiegato il
responsabile Emmanuele
Pavolini del Dipartimento
di Scienze Sociali dell’Università Politecnica delle
Marche – è il frutto di un
lavoro iniziato un anno fa
e si basa su interviste a
testimoni,
questionari
inviati a 600 lavoratori
stranieri e focus group con
i familiari degli assistiti.
Nella
stragrande
maggioranza dei casi, il
lavoratore a domicilio è di
sesso fem-minile,di età
media
di
39
anni,
coniugato, con precedenti
esperienze di lavoro nella
paese di origine, un livello
di istruzione medio-alto,
per il 62 per cento
proviene dai paesi del
Centro-Est dell’Europa.
Dall’inchiesta
emergono
altri dati interessanti:
- il 70 per cento è
soddisfatto del lavoro
svolto,
- tre
su
quattro
intrattengono
buoni
rapporti
con
gli
assistiti,
- quasi
due
su
tre
convivono
nell’abitazione
dell’anziano.
pag.
5
Marche News - N. 3
Ma il 43 per cento è privo
di un regolare contratto di
lavoro, spesso per la
mancata
volontà
degli
assistiti di metterli in
regola; uno su quattro è
senza
permesso
di
soggiorno – dato molto
significativo a due anni
dall’entrata in vigore della
legge Bossi - Fini sulla
regolarizzazione
degli
stranieri.
Agenzia della Giunta Regionale
Il reddito netto percepito è
di 700 euro al mese, il
carico
di
lavoro
giornaliero,
spesso
superiore alle 8 ore, è
particolarmente pesante,
tanto che una badante su
due vorrebbe trovare un
altro lavoro.
“Questo significa – ha
rilevato Pavolini - che
siamo in presenza di una
specie di servitù”.
Sul piano geografico la
maggior parte dell’esercito
delle badanti è in provincia
di Pesaro e Urbino,
quella minore in provincia
di Ancona.
Altro dato significativo è
l’aumento, negli ultimi due
anni, del numero di italiani
che chiedono di poter
svolgere
assistenza
a
domicilio. 
Progetto regionale per il reimpiego dei lavoratori svantaggiati
“Pari”, per trovare lavoro
Ugo Ascoli: “Verso la piena attuazione della legge regionale sul
lavoro per offrire opportunità a tutti e contrastare la precarizzazione”
U
n
inizio
d’anno
all’insegna
del
lavoro, pensando
alle categorie svantaggiate
attraverso azioni chiamate
di “welfare to work”. Cioè
politiche attive del lavoro
combinate con quelle di
sostegno al reddito e di
sviluppo
locale
che
contribuiscano
all’occupabilità
e
ad
aumentare
la
capacità
contrattuale
di
questa
categoria di persone. È
anche
l’obiettivo
del
Programma d’Azione per il
Re - Impiego di lavoratori
svantaggiati (Pari), già
approvato
dalla
Commissione regionale per
il lavoro, che l’assessorato
regionale alle Politiche del
Lavoro ha concertato con
le parti
sociali
e le
Province per costruire una
rete integrata di servizi
dedicati.
Per
la
realizzazione del progetto
Pari,
finanziato
dal
ministero
del
Lavoro,
saranno
disponibili
4
milioni di euro in due
annualità.
Nella
prima
fase, con l’utilizzo di oltre
2 milioni di euro, saranno
coinvolti 813 disoccupati,
attraverso l’attivazione di
strumenti come le borse
6 febbraio 2006
lavoro, il sostegno al
reddito
e
i
voucher
formativi.
“Pari non è solo un
acronimo - ha spiegato
l’as-sessore regionale al
Lavoro, Ugo Ascoli - ma
la sintesi significativa di un
orientamento
preciso:
offrire opportunità a tutti,
fornire gli strumenti per
qualificarsi e mettere a
frutto le proprie capacità.
Con questo progetto - ha
proseguito
Ascoli
intendiamo
rendere
operativi,
in
via
sperimentale,
altri
due
articoli (20 e 21) della
legge regionale per la
tutela e la qualità del
lavoro, approvata circa un
anno fa, intervenendo a
favore delle fasce più
deboli,
con
particolare
riferimento alle donne e,
attraverso una misura di
sostegno al reddito, a
persone disoccupate che
non possono beneficiare di
ammortizzatori
sociali.
Stiamo cercando di far
fronte, con una serie di
misure
specifiche
alla
difficile
situazione
congiunturale: l’auspicio è
che con il 2006 si riesca a
superare
questa
fase
critica. Il nostro intento, in
questi
primi
mesi
dell’anno, è quello di
mettere
a
punto
il
Programma annuale per
l’oc-cupazione 2006 e di
completare
l’attuazione
della Legge regionale n. 2
del
2005,
anche
per
contrastare le forme di
precarizzazione
che
caratterizzano
l’attuale
mercato del lavoro”.
In particolare, la prima
fase
prevede
l’assegnazione di borse
lavoro di 450 euro al mese
per
125
soggetti
svantaggiati, per 8 mesi;
agli
stessi
soggetti
è
garantita
anche
l’attivazione di un voucher
formativo (un “buono” che
permette di disporre di un
finanziamento pubblico per
accedere
a
percorsi
formativi) per un importo
di 1.000 euro. Le borse
lavoro hanno finalità di
adeguamento
professionale
presso
imprese o organizzazioni
senza fini di lucro e sono
rivolte prioritariamente a
donne che non abbiano
lavorato da almeno due
anni. Il voucher formativo
sarà erogato sulla base di
graduatorie stilate dalle
pag.
6
Marche News - N. 3
Province secondo specifici
requisiti di ammissione,
come la durata dello stato
di disoccupazione e il
reddito familiare.
La
seconda
azione
è
destinata a coloro che si
trovano in situazioni di
difficoltà
economica
a
causa della perdita del
lavoro,
soggetti
iscritti
nelle liste di mobilità senza
indennità,
con
priorità
anche in questo caso a
donne e disoccupati che
hanno superato i 45 anni.
Centoventicinque soggetti
privi
di
ammortizzatori
sociali, beneficeranno di
un intervento di sostegno
al reddito, per otto mesi,
con
450 euro mensili,
oltre al-l’assegnazione di
voucher formativi di 1.000
euro.
Ulteriori
voucher
formativi,
assegnati
equamente nelle province,
saranno attribuiti ad altre
563
persone
che
si
trovano
nelle
stesse
condizioni. 
Ammortizzatori
sociali per il
settore avicolo
Chiesto un incontro
al ministro del Lavoro
L’
assessore regionale
al
Lavoro,
Ugo
Ascoli, ha chiesto in una
lettera
inviata
al
sottosegretario
del
ministero
del
Lavoro,
Pasquale Viespoli, un
incontro per la stipula
ufficiale dell’accordo 
governativo e i relativi
interventi
economici in
favore dei lavoratori del
settore avicolo che sta
attraversando una difficile
situ-azione a causa della
contrazione dei consumi.
“Di fronte all’emergenza di
questo
settore
–
ha
sottolineato
l’assessore
6 febbraio 2006
Agenzia della Giunta Regionale
Ascoli - così come è
accaduto altre volte alla
nostra regione, chiediamo
al Governo di farsi carico
di una tutela particolare e
dedicata, dal momento che
le cause delle difficoltà di
questo comparto non sono
attribuibili
a
incapacità
gestionali delle aziende,
ma a fattori addirittura di
carattere internazionale”.
Per sostenere i livelli
occupazionali già precari
nel settore avicolo, la
Regione Marche ha, infatti,
elaborato un modello di
accordo, già concertato e
sottoscritto
dalle
parti
sociali,
lo
scorso
15
dicembre, con il quale si
stabilisce l’applica-zione di
ammortizzatori sociali in
deroga, in favore dei
lavoratori delle imprese
della
filiera
avicola
indipendentemente
dalle
loro
dimensioni.
In
particolare,
si
sollecita
l’applicazione
dei
trattamenti di integrazione
salariale straordinaria e di
disoccupazione
agricola
speciale.
In analogia a quanto
pattuito con i precedenti
accordi governativi per il
settore
calzaturiero
e
tessileabbigliamentocalzature,
l’assessore
Ascoli ha suggerito le
stesse
procedure
e
modalità per la gestione e
la
liquidazione
dei
compensi. 
MY MARCHE TG
http//:tg.my.marche.it
il notiziario curato dalla redazione
giornalistica della Giunta regionale
in onda sulla Video WEB
Raggiunto l’accordo in Regione
Vertenza
Codiva di
Sassoferrato
190 lavoratori in
cassa integrazione
Mobilità per quelli
a domicilio
M
obilità per 119
lavoratori
a
domicilio
con
incentivi all’esodo e cassa
integrazione straordinaria
per 190 lavoratori, a
partire da aprile prossimo.
È la sostanza dell’accordo
raggiunto,
in
Regione,
sulla vertenza sindacale
che riguardava l’Azienda
Codiva di Sassoferrato.
Hanno sottoscritto il documento
definitivo
le
organizzazioni
sindacali
Filtea Cgil, Femca Cisl e
Uilta Uil, le rappresentanze
delle Rsu, il presidente del
Consiglio
di
amministrazione
dell’azienda
Zeno
De
Pietri, il direttore generale
Giorgio Vismara, assistiti
da Paolo Centofanti di
Assindustria Ancona, e
l’assessore regionale al Lavoro, Ugo Ascoli.
L’azienda sassoferatese, operante
nel
settore
calzaturiero e che contava
com-plessivamente su 327
lavoratori, di cui 208
dipendenti
e
119
a
domicilio, aveva aperto le
procedure di mobilità per
ristrutturazione aziendale
l’11 novembre scorso.
Le
motivazioni
delle
difficoltà
e
della
conseguente decisione di
riorganizzare
l’azienda,
come hanno sottolineato i
rappresentanti
aziendali,
sono da ricercarsi nel forte
calo degli ordinativi a
causa di tempi lunghi di
consegna
dovuti
sia
all’arretratezza
dell’apparato tecnologico, sia alla
parcellizzazione
dei
fornitori in conto lavoro
nelle
diverse
fasi
di
produzione.
pag.
7
Marche News - N. 3
“Di fronte a un’altra triste
situazione da registrare e
al forte rammarico per i
lavoratori a domicilio che
saranno in mobilità entro
giugno, può essere solo di
conforto sapere che questa
azienda
non
vuole
chiudere”,
ha
spiegato
l’assesso-re Ugo Ascoli.
“C’è la volontà – ha
proseguito
pur con
un’esigen-za di riequilibrio
dell’orga-nico, non solo di
salvagu-ardare
la
continuità aziendale, ma
anche di rilanciare la
produzione e quindi gli
investimenti, tanto che gli
ammortizzatori sociali non
Agenzia della Giunta Regionale
interesseranno la totalità
dei lavoratori.
Possiamo quindi sperare,
insieme a coloro che
andranno
in
cassa
integrazione, nel piano di
consolidamento
e
rafforzamento
che
l’azienda intende attivare
per
una
parte
dello
stabilimento
di
Sassoferrato.
È
una
debole
soddisfazione,
ma
è
significativo anche che il
30% di questi lavoratori,
vale a dire almeno 57
persone, nel periodo di
cassa
integrazione,
frequenteranno corsi di
formazione e riqualificazione professionale”.
Il piano di rafforzamento
sarà esaminato dalle parti
anche prima dell’attivazione della Cigs che è stata
concordemente accettata
come strumento idoneo
per porre rimedio alla
situazione e favorire il
possibile
rilancio
aziendale. 
NOTIZIARIO GIUNTA REGIONALE
http://giornale.regione.marche.it
“Regione Marche” è il notiziario
della Giunta regionale: dal 1997
ha una versione anche su Internet
Convegno ad Ascoli Piceno
“Percorsi e strategie per un nuovo
diritto allo studio universitario”
Ugo Ascoli: “Programmare l’offerta sul territorio attraverso gli Ersu”
“C
reare
i
presupposti per
riportare
il
diritto
allo
studio
universitario tra i diritti di
cittadinanza, pienamente
garantito
a
livello
nazionale”.
È quanto ha sostenuto l’assessore regionale all’Istruzione e Diritto allo Studio,
Ugo Ascoli, al convegno
internazionale “Percorsi e
strategie per un nuovo
diritto
allo
studio
universitario”, che si è
tenuto ad Ascoli Piceno –
Palazzo
dei
Capitani,
organizzato e promosso
dall’Associazione nazionale
diritto
allo
studio
universitario (Andisu) e
dall’Ersu dell’Università di
Camerino.
Uno dei temi centrali
affrontati dal convegno era
quello
di
trovare
le
soluzioni per ridefinire le
competenze di Stato e
Regioni, dopo la modifica
del
Titolo
V
della
6 febbraio 2006
Costituzione, al fine di
formulare e modulare i
livelli
essenziali
di
prestazioni
anche
nel
campo del diritto allo
studio universitario, così
come
accade
nelle
politiche sociali e sanitarie.
Le
difficoltà
stanno
soprattutto
nella
esclusività
della
competenza dello Stato,
per quanto riguarda i livelli
essenziali di prestazioni, in
una materia – il diritto allo
studio
universitariodi
esclusiva
competenza
regionale.
“Se, come è vero, il diritto
allo studio universitario è
un
diritto
pieno
ed
esercitabile – ha precisato
l’as-sessore Ascoli - e non
un
enunciazione
di
principi,
non
è
più
pensabile
che
l’assegnazione della borsa
di studio escluda una
rilevante parte di studenti,
come accade ora, da un
beneficio che, sulla base
del Titolo V, è un livello
essenziale del diritto allo
studio universitario.
Occorrerà invece trovare
meccanismi che mettano
tutti in pari condizioni di
avere sostegni allo studio,
naturalmente
con
parametri di equità sociale
e abbassando i limiti di
accesso”.
“Le Regioni – ha ricordato
l’assessore
devono
programmare l’offerta di
servizi
sul
territorio
attraverso gli Ersu e quindi
concorrono
già
alle
prestazioni dei servizi.
Una precisa definizione
delle competenze tra Stato
e Regioni implica, allora, la
costituzione di un Fondo
statale,
non
più
integrativo,
anche
per
alimentare il meccanismo
di cofinanzia-mento.
Si tratta di fare uno sforzo
comune per aumentare la
quota di risorse in campo
e assicurare, quindi, un
diritto
uniformemente
pag.
8
Marche News - N. 3
tutelato in tutto il territorio
nazionale, secondo criteri
standardizzati
e
con
priorità da parte del Miur
nel ripartire fondi alle
Università per il diritto allo
studio”. L’assessore Ugo
Ascoli
ha
concluso
evidenziando il ruolo degli
Ersu che dovrebbe essere
inquadrato tra le politiche
di welfare come nodi di
una rete di collegamento
tra istruzione e lavoro,
“senza
snaturarne
le
funzioni,
ma
omogeneizzando servizi e
costi”.
Il convegno, che si è
protratto per tutta la
giornata, ha visto anche il
confronto con analoghe
associazioni per il diritto
Agenzia della Giunta Regionale
allo studio universitario di
Germania e Francia. 
Qualche dato sulla situazione
dello studio universitario
nelle Marche
L
e Marche contano oltre
62 mila studenti iscritti
nei quattro Atenei, di cui
11 mila iscritti nel-l’anno
accademico 2004 - 2005.
4.168 studenti godono dei
benefici della borsa di
studio su 4.595 idonei. Le
borse di studio prevedono
4.203 euro per gli studenti
fuori sede, 2.317 euro per
i pendolari, 1.584 euro per
gli studenti in sede, stessa
somma anche per gli
studenti in teledidattica.
Le Marche han-no speso
nel 2004/2005 12 milioni e
970 mila euro per le borse
di
studio.
Su
8.291
domande di alloggi Ersu,
ne sono stati assegnati
3.364
(Ancona
480;
Camerino
1.068;
Macerata 404; Urbino
1.412), i posti i letto
disponibili sono 3.103, di
cui 480 ad Ancona, 759 a
Camerino,
452
a
Macerata,
1.412
a
Urbino. I pasti e-rogati
dagli Ersu marchiai-ani:
gratuiti, 315.182, a tariffa
ridotta 676.633, su un
totale di 1 milione e 75
mila
pasti
consumati
anche da utenza differente
da quella studentesca. 
148 nuove abitazioni sociali, di cui 28 a Macerata e 120 ad Ancona
Reinvestimento di 9 milioni
e mezzo per il Piano casa
Carrabs: “Un metodo innovativo di realizzazione e un banco di prova
per sperimentare nuove tecnologie per la riduzione dei consumi energetici”
U
n programma di
reinvestimento, di
oltre 9 milioni e
mezzo di euro nell’ambito
del Piano casa, è stato
recentemente
approvato
dalla
Giunta
regionale
delle
Marche.
La
deliberazione,
approvata
su proposta del-l’assessore
regionale
all’E-dilizia
Pubblica,
Gianluca
Carrabs, prevede 148 nuove unità abitative, di cui
28 nella Provincia di Macerata, che andranno a
integrare il Piano casa
regionale che conta su una
dotazione complessiva di
oltre 100 milioni di euro a
favore
dei
cittadini
marchigiani
per
la
realizzazione
e
l’assegnazione di abitazioni
sociali.
Di
partico-lare
rilievo, all’interno del Piano
di
reinvestimento
ap6 febbraio 2006
provato,
l’intervento
previsto nel comune di
Ancona, attraverso un
accordo di programma tra
Comune, Provincia e Iacp
di
Ancona,
realizzato
unitamente alla Regione
Marche:
120
nuovi
appartamenti in Piazza
Aldo Moro,
parte in
edilizia sovvenzionata e
parte in edilizia agevolata,
“a locazione permanente”,
che
produrranno
un
investimento complessivo
di sole opere residenziali
per quasi 11 milioni e
mezzo di euro.
“Il Piano di reinvestimento
- ha dichiarato l’assessore
Carrabs - è significativo
sotto
diversi
aspetti:
rappresenta, infatti, un
metodo
innovativo
di
procedere
nella
realizzazione di inter-venti
di
edilizia
residenziale
pubblica, ma anche il
banco
di
prova
di
tecnologie sperimentali per
la riduzione dei consumi
energetici degli edifici e la
contestuale riduzione di
emissioni
di
CO2
in
atmosfera, nonché per il
concreto utilizzo del solare
termico e fotovoltaico per
l’autocon-sumo di energia
a favore dei cittadini
residenti e dei servizi
collettivi
del
nuovo
quartiere di Ancona”.
L’assessore ha aggiunto
che, su questa materia,
convocherà, a breve, tutti i
soggetti
istituzionali
interessati, per stabilire un
percorso condiviso con la
finalità di raggiungere gli
obiettivi ambientali tracciati nel rispetto della 10/91,
che potranno poi essere
riprodotti su più ampia
scala, fino a coinvolgere
pag.
9
Marche News - N. 3
l’intero sistema abitativo
Erp regionale.
Un altro tassello del Piano
casa regionale, che potrà
prendere avvio in tempi
rapidissimi,
viene
così
attuato
dalla
Regione
Marche.
Il prossimo impegno dell’assessore Carrabs sarà
la stipula dell’Accordo di
programma quadro tra
Regione
Marche
e
ministero
delle
Infrastrutture
e
dei
Trasporti per il programma
innovativo
in
ambito
urbano
denominato
“Contratti di quartiere II”.
Un finanziamento di circa
26 milioni di euro che
consentirà di avviare opere
di riqualificazione urbana
in
diversi
comuni
marchigiani. 
PARI OPPORTUNITÀ
Agenzia della Giunta Regionale
Ancona, nuovo sportello
di informazione e
orientamento
Concentrare le attività degli
sportelli Informagiovani e
Informadonna, incrementando la
gamma di servizi erogati agli
utenti, con un’attenzione
particolare all’orientamento e alle
pari opportunità. Questo, in sintesi,
l’obiettivo di Regione e Comune di
Ancona con l’inaugurazione del
nuovo sportello di informazione e
orientamento, sito ad Ancona in
Corso Stamira n. 55. La
collaborazione tra Regione Marche
e Comune di Ancona ha reso
possibile la realizzazione di un
polo informativo che unisce, in un
unico punto, due realtà già presenti
da diversi anni sul territorio.
Presenti all’inaugurazione
l’assessore regionale alle Pari Opportunità, Loredana Pistelli, il sindaco di Ancona, Fabio Sturani,
l’assessore comunale alle Politiche
Giovanili, Stefania Ragnetti.
“Abbiamo integrato l’attività degli
sportelli Informagiovani e
Informadonna con quella del
consigliere di parità e del comitato
per il mobbing – ha dichiarato la
Pistelli – In questo modo sarà più
agevole per l’utenza fruire dei
servizi offerti”. Il nuovo sportello
promuove l’orientamento dei giovani e delle donne nel mercato del
lavoro, senza tralasciare le
informazioni su scuola,
formazione, sport, concerti, viaggi
e vacanze, vita sociale,
volontariato, università, cultura e
altro. Le informazioni sono
organizzate con strutture
telematiche, ampi archivi,
bacheche per lasciare e ricevere
messaggi, testi e riviste
specializzate. Sono a disposizione
anche la navigazione internet gratuita, riviste specializzate, la consultazione libera dei raccoglitori, il
servizio Eurodesk per le
opportunità europee e quello
Informacultura per le iniziative
culturali di maggiore interesse,
laboratori di orientamento e instant
book per tematiche specifiche. 
Riunione tra Regione, Province, Comuni
Aree di implementazione
del progetto Quadrilatero
Spacca: “Un percorso da condividere con il territorio”
Pistelli: “Salvaguardare la programmazione delle Province e dei Comuni”
L
a Regione Marche ha
convocato lo scorso
23
gennaio
le
Province
e
i
Comuni
interessati alla costruzione
della seconda parte del
Pav (Piano area vasta) che
riguarda
le
aree
di
implementazione
del
Progetto Quadrilatero. Il
presidente
Spacca
ha
spiegato che “si è voluto
fare il punto con gli Enti
locali
sullo
stato
di
avanzamento
del
progetto”. Si è inteso
illustrare anche i motivi
per cui la Regione ha
invitato
la
società
Quadrilatero a non dare
seguito alla convocazione
della conferenza di servizi
del 25 gennaio successivo
Si tratta di motivazioni
6 febbraio 2006
legate alla salvaguardia
delle
prerogative
del
territorio e alla correttezza
e
legittimità
del
procedimento,
che
avrebbero
potuto
far
nascere
conflitti
amministrativi capaci di
pregiudicare
la
realizzazione delle opere.
La Regione Marche, nel
rispetto dei principi di
correttezza,
legittimità,
trasparenza e di procedure
amministrative
ineccepibili, continua, dunque,
a
sostenere
il
Progetto
Quadrilatero,
utile
a
re-alizzare
infrastrutture
importanti
per la crescita e lo
sviluppo della comunità regionale.
Una
necessità
certificata da dati precisi,
che testimoniano il ritardo
infrastrutturale
della
nostra regione: ben 9
sistemi
locali
per
occupazione
manifatturiera, tra i primi
50
i-taliani,
sono
marchigiani,
mentre
le
Marche non compaiono
nella graduatoria dei primi
50
sistemi
locali
per
accessibilità
infrastrutturale. In questo
quadro
le
direttissime
Ancona - Perugia e
Civitanova
Foligno
(Quadrilatero)
so-no
fondamentali
per
accrescere la potenzialità
del po-rto di Ancona,
dell’aero-porto
di
Falconara
e
dell’Interporto di Jesi, ovvero
dei nodi infrastrutturali
pag.
10
Marche News - N. 3
strategici
della
rete
logistica
dell’intera
regione. Soprattutto nella
prospettiva del “passaggio
ad
Est”,
originata
dall’allargamento
della
nuova Europa, che esalterà le potenzialità di
tali nodi per la crescita
dell’intero
territorio
regionale.
Forte,
e
determinante,
resta
il
rapporto con gli Enti locali
chiamati a esercitare le
loro
prerogative
di
programmazione territoriale e gestione urbanistica,
così come del resto è
avvenuto
per
la
costruzione della prima
parte del Pav relativo alle
aree leader, che sono
state
assunte
dalla
Regione
in
un
atto
rappresentativo
delle
esigenze di Comuni e
Province. Tale atto è stato
inviato al Cipe, e prevede
lo stralcio del 43% delle
aree
originariamente
indicate,
oltre
a
prescrizioni per il restante
57%.
Garanzie finanziarie per gli enti locali
Nel corso dell’incontro, il
presidente Gian Mario
Spacca, insieme all’assessore Loredana Pistelli,
hanno ribadito la priorità
del
superamento
del
ritardo
infrastrutturale
delle
Marche,
che
la
Regione vuole colmare
anche
attraverso
una
nuova Intesa istituzionale
quadro.
Spacca ha spiegato che
“per
le
aree
di
implementazione
la
Regione seguirà lo stesso
percorso di condivisione
con
il
territorio,
già
adottato in precedenza per
le
aree
leader.
La
partecipazione all’accordo
di programma per le aree
6 febbraio 2006
Agenzia della Giunta Regionale
di
implementazione
è
rimesso alla valutazione e
alle determinazioni di ogni
singolo Ente locale, che
potrà
assumere
la
decisione sulla base della
coerenza
del
proprio
disegno
di
programmazione
urbanistica e territoriale”.
È stato ricordato che, in
precedenza, per le aree
leader, le indicazioni degli
Enti locali interessati sono
state raccolte in atto
inviato al Cipe - ancora in
attesa di approvazione che prevede lo stralcio del
43%
delle
aree
originariamente indicate e
prescrizioni per il restante
57%.
Nel corso dell’incontro si è
evidenziato che le aree di
implementazione
rappresentano
un
contributo aggiuntivo alla
realizzazione
del
PAV.
Sulla base di una verifica
effettuata dalla Regione,
risulta che attualmente
17%
delle
opere
originariamente
previste
nel progetto sono conformi
agli strumenti urbanistici.
Quindi,
l’83%
necessiterebbe
un’approvazione
in
variante, sulla base

della specifica volontà del
Comune
interessato,
coordinata con la Provincia.
“Ci siamo confrontati con gli
Enti locali - ha affermato
l’assessore Pistelli - perché
la
Regione
intende
rappresentare
e
salvaguardare
integralmente le scelte di
programmazione territoriale
di Comuni e Province anche
per questa seconda parte
del PAV”. È stato inoltre
ribadito
l’impegno
della
Regione a tutelare gli Enti
locali da qualunque rischio
finanziario, attraverso la
richiesta di una specifica
cla-usola
di
copertura
inserita in legge dello Stato.
“Ricerchiamo
questa
garanzia finanziaria - ha
spiegato Spacca - perché
la Regione vuole tutelare
Comuni
e
Province,
esonerandoli da ogni rischio
di oneri futuri. L’ampia
condivisione della posizione
della Regione registrata
oggi ci induce a proseguire
su
questa
strada,
nell’interesse
dell’intera
comunità marchigiana”.
Circa l’ufficializzazione odierna
del
rinvio
della
conferenza
di
servizi,
Spacca ha affermato che
“si riconosce la validità delle
nostre ragioni, condivise
anche
dalla
Regione
Umbria”.
La Regi-one
aveva chiesto il rispetto di
correttezza e legittimità del
procedimento,
che
altrimenti avrebbe potuto
generare
contenziosi
amministrativi
pregiudizievoli per la stessa
realizzazione delle opere. La
responsabilità
del
procedimento passa ora allo
Stato
(presidenza
del
Consiglio dei ministri o
ministero Infrastrutture). Si
conferma l’impegno della
Regione a tutela delle
prerogative del territorio,
che richiede correttezza,
legittimità, trasparenza e
procedure amministrative in
eccepibili. 
Riunione preliminare del Cip
il raddoppio della “Foligno -
Spacca: “Un atto importante per ultimar
Pistelli: “Un obiettivo perseguito dalla R
La riunione preparatoria del Cipe (Comitato int
programmazione economica) del 24 gennaio sc
progetto del raddoppio della Orte - Falconara p
Fabriano. Questo decisione consentirà di licenz
del prossimo Cipe. “Si tratta di un’approvazione
senza risorse finanziarie – ha commentato il pre
Spacca - che consente, però, di proseguire con
realizzazione. É comunque un atto significativo,
da tempo sta sollecitando, per far compiere un s
logistico della nostra comunità”. Il progetto di 54
tracciato raddoppiato nel territorio marchigiano
tratti umbri già approvati, di realizzare l’intera tra
doppio binario. L’importo per la realizzazione è
pag.che
11il governo repe
rende quindi indispensabile
fondi necessari a finanziare e appaltare questa
dell’intero tracciato. L’altra tratta Montecarotto
nell’ambito del raddoppio Orte - Falconara, è in
Marche News - N. 3
Agenzia della Giunta Regionale
COMMERCIO
Piccole e medie imprese,
dal 1° al 20 febbraio le domande per contributi
Le domande per usufruire dei benefici della legge regionale n. 21/98
“Interventi finanziari per il commercio” dovranno essere spedite da
mercoledì 1° febbraio a lunedì 20 febbraio al seguente indirizzo: Regione
Marche - Servizio Promozione, Internazionalizzazione, Turismo e
Commercio - Via Tiziano n. 44 – 60125, Ancona. La legge, ricorda
l’assessore regionale al Commercio Luciano Agostini, concede
contributi alle piccole e medie imprese commerciali, singole e associate,
del commercio
al dettaglio
e della somministrazione
di alimenti
e
Riunione
in Regione
con sindacati
e datori di lavoro
del settore
bevande ubicate nei centri storici o nelle aree urbane e rurali; la
normativa prevede anche finanziamenti in favore di soggetti pubblici e
privati che realizzino un centro polifunzionale, per interventi relativi alla
“Paradossi
burocratici”:
l’iter
per il straordinaria
rilascio dei
permessi di soggiorno
costruzione, acquisto,
ristrutturazione,
manutenzione
e
ampliamento
dei locali,
e per l’acquisto delle
attrezzature di
fisse
e mobili e
rende
difficili
le assunzioni
a termine
immigrati
nelle aziende agricole
degli arredi. I soggetti beneficiari dovranno spedire, tramite lettera
raccomandata, le domande in bollo, utilizzando la scheda allegata al
agricoltura e l’amattina in Regione nel
procedure per concedere il
bando consultabile sul sito internet: www.commercio.marche.it.
Immigrati e lavoro agricolo
L’
groalimentare,
compresa
la
trasformazione dei prodotti
a-gricoli,
sono
settori
produttivi che occupano
oltre il 50 per cento di
lavoratori immigrati. Ma
una difficile situazione sta
attraversando
questo
comparto per problemi
legati alla macchinosità
delle
procedure
burocratiche previste dalla
legge nazionale sui flussi
di
immigrazione,
la
cosiddetta Bossi-Fini. Un
tema affrontato questa
6 febbraio 2006
corso di una riunione alla
quale erano presenti gli
assessori
regi-onali
al
Lavoro, Ugo Ascoli e
all’Agricoltura,
Paolo
Petrini, e i rappresentanti
delle
organizzazioni
sindacali e datoriali di
categoria. “Il lavoro c’è,
ma non possiamo darlo affermano
le
organizzazioni datoriali Le quote per gli ingressi di
lavoratori immi-grati per il
2005 vengono rese note
dal ministero del Lavoro a
febbraio-marzo,
le
permesso di soggiorno ai
lavoratori immigrati sono
lunghe e lo sportello unico
delle Prefetture non ha
portato
alla
sperata
abbreviazione dei tempi
burocratici.
E
così
le
aziende non sanno come
fare
per
assumere
lavoratori, non possono
pianificare il lavoro che per
noi
inizia
a
gennaio,
dovendo inoltre presentare
i nuovi contratti completi
di ogni adempimento. Una
situazione
insostenibile
che mette in seri guai le
pag.
12
Marche News - N. 3
aziende agricole” È quanto
hanno
sostenuto
i
rappresentanti
delle
organizzazioni datoriali e
un disappunto condiviso
anche dai sindacati dei
lavoratori
che
hanno
messo in evidenza un altro
aspetto: le aziende hanno
effettuato la cessazione
dei rapporti di lavoro a
termine il 31 dicembre
scorso con conseguente
rinnovo del contratto nei
primi gi-orni di gennaio,
ma attu-almente questa
prassi è di fatto annullata
dalla
comunicazione
tardiva delle quote per
l’anno in corso a cui si
aggiunge la certificazione
sull’idoneità dell’al-loggio
dei lavoratori immigrati
con ulteriore aggravio di
tempi.
“È una situazione al limite
del paradosso che non giova a nessuno - ha
commentato
l’assessore
regionale, Ugo Ascoli Anzi,
una
burocrazia
ingessata che danneggia
tutti: l’azi-enda che non
può produrre a regime, il
lavoratore
che
non
percepisce salario e non
può
permettersi
di
Agenzia della Giunta Regionale
conseguenza un alloggio
dignitoso.
E
conseguentemente
si
provoca un danno anche
per il fisco e per gli enti
previdenziali. Un circolo
vizioso
che
va
assolutamente rimosso”.
I due assessori regionali
hanno, quindi, assicurato
l’impegno della Regione,
anche per sensibilizzare le
istituzioni interessate su
questo
problema,
che
rischia
di
paralizzare
settori
di
produzione
fondamentali come quello
agricolo, ma anche il
vitivinicolo,
di
trasformazione dei prodotti
agricoli,
agroalimentare,
florovivaistico che nelle
Marche contano aziende
leader a livello nazionale e
internazionale. La Regione
Marche, inviterà quanto prima a un incontro le
Prefetture, l’Associazione
dei
co-muni
(Anci) e
l’Unione
delle province
(Upi) per approfondire i
motivi delle dif-ficoltà e
cercare insieme soluzioni
fattibili per snellire le
pratiche burocratiche dei
permessi di soggiorno e
agevolare le assunzioni. 
TRASPORTI
Vertenza Trenitalia,
incontro a Roma
“Un moderato ottimismo, in vista del
prossimo incontro a Roma del 7
febbraio, dove troveranno senz’altro
soluzione le questioni relative al
materiale rotabile, al personale, al
bonus per i pendolari e agli orari”. È il
commento dell’assessore regionale ai
Trasporti, Pietro Marcolini, che ha
incontrato - a Roma - i vertici aziendali
di Trenitalia.
Lo scopo dell’incontro era quello di
illustrare le priorità della Regione nella
vertenza in atto, che è culminata nel
mancato rinnovo del contratto di
servizio per il 2006. Marcolini aveva
già incontrato i vertici di Trenitalia,
martedì 17 gennaio, in occasione della
riunione promossa dalla Commissione
infrastrutture della Conferenza delle
Regioni e delle Province autonome.
Partendo dal dato che registra, nelle
Marche, una crescita dei viaggiatori e
uno scadimento del materiale rotabile
a disposizione, Marcolini ha spiegato
i contenuti della piattaforma regionale,
rinnovando la richiesta di un
abbonamento mensile gratuito per i
disagi patiti dai pendolari.
Otto sono le priorità avanzata dalla
Regione, che vanno nella direzione
del miglioramento del servizio, delle
sanzioni per i treni soppressi, della
disponibilità di carrozze ferroviarie
moderne, dei servizi a lunga
percorrenza (treni nazionali),
dell’interazione con il trasporto
pubblico locale, dei rapporti con gli
altri gruppi aziendali (Rfi, Cargo), del
protocollo per la nuova gara di
affidamento del servizio. 
Una serie di eventi dedicati alla fede ma anche al risvolto "economico"
In mostra la preghiera più popolare e diffusa
A Loreto una rassegna dedicata alle corone da rosario e agli oggetti sacri
D
uecento
corone
realizzate
con
metodi e materiali
di-versi: dal legno, all’oro,
dal cristallo, al grano.
Loreto, città simbolo di
Maria, ospita fino al 5
febbraio,
nelle
sale
espositive
di
corso
Boccalini “la mostra delle
corone da rosario”.
Il vescovo di
Loreto
monsignor Gianni Danzi
ha avuto parole di elogio
per l’iniziativa che mette in
luce anche il lavoro di
6 febbraio 2006
tante “coronare”, le donne
di
Loreto
che
con
pazienza
e
dedizione
continuano ancora oggi a
realizzare interamente a
mano i rosari.
La documentazione sull’esistenza di paternostrari o
fabbricanti di corone da
rosario incomincia a farsi
consistente dalla seconda
metà del XV secolo.
Quanti
avevano
preso
dimora
stabile
nelle
vicinanze della Chiesa di
Santa Maria di Loreto
incominciarono
a
incatenare le corone da
rosario per venderle ai
pellegrini,
offrendo
un
ricordo votivo ai fedeli e
ricavandone una fonte di
guadagno.
Un’attività dall’alto valore
qualitativo
che
ha
permesso al minidistretto
di
divenire
leader
indiscusso nel settore: qui
si svolge il 90% della
produzione italiana e oltre
il 60% di qu-ella mondiale.
pag.
13
Marche News - N. 3
Negli anni, la produzione
di oggetti sacri è stata
affiancata
dalla
lavorazione dell’argento. Il
settore lauretano adibito a
queste lavorazioni riesce a
produrre annualmente 250
tonnellate d’argento, che
corrispondono
esattamente alla stessa
quantità che si trasforma
ogni anno negli Stati Uniti.
Il minidistretto di Loreto
delle corone da rosario e
degli articoli religiosi si
compone
di
numerose
aziende che impiegano
350 dipendenti.
Le aziende, che producono
cinque milioni di corone da
rosario all’anno, oltre ad
altri oggetti religiosi, per
un fatturato che sfiora i 50
milioni di euro, puntano ora, per arginare l’avanzata
dei produttori dell’estremo
oriente, su prodotti di
qualità e sulla lavorazione
artigianale.
All’interno del minidistretto
lauretano, si svolge il 90%
della produzione italiana e
oltre il 60% di quella
mondiale.
Dunque da non perdere la
“Mostra delle corone” all’interno della quale è
possibile anche ammirare i
pezzi
realizzati
per il
concorso “La Corona del
III Millennio”, al quale
hanno aderito 32 aziende
orafe “reinterpretando” la
corona.
Il
patrimonio
artistico
derivante
dalle
attività
artigiane
del
territorio
marchiai-ano copre uno
sconfinato
ambito
culturale.
All’interno di esso, va
sicuramente
messo
in
evidenza
il
ruolo
preponderante della fede.
Questa, nel corso dei
secoli, si è affermata come
pri-ma peculiarità della
zona di Loreto, dando vita
a molteplici iniziative e
manifestazioni.
6 febbraio 2006
Agenzia della Giunta Regionale
E proprio all’interno di questo quadro contestuale, la
Confartigianato
della
Provincia di Ancona ha
deciso di riunire identità
territoriale
e
pratiche
artigianali sotto un’unica
grande struttura: il Museo
della Corona e dell’Oggetto
Sacro. Un museo ad alta
tradizione
storica,
che
verrà
dedicato
alla
memoria del Santo Padre
Giovanni Pa-olo II.
La Confartigianato ha promosso anche la stampa di
un
volume
“Argentieri,
Coronari, Medaglieri, Orafi
a Recanati e Loreto”
curato da pdre Floriano
Grimaldi, un religioso da
anni
impegnato
nella
ricerca
delle
principali
radici storiche e delle
tradizioni della Corona del
Rosario e degli oggetti
sacri.
L’organizzazione dell’evento “La Corona del Rosario”
vede impegnati molteplici
soggetti in differenti ruoli e
funzioni.
I promotori sono:
- la
Delegazione
Pontificia,
- il Comune di Loreto,
- la Confartigianato,
- la Regione Marche.
Gli altri enti e associazioni
coinvolti nella manifestazione sono:
- Provincia di Ancona,
- Fondazione Carilo,
- Opere laiche,
- Cassa di Risparmio di
Loreto,
- Banca delle Marche.
- Unioncamere.
La mostra delle corone e
degli
oggetti
d’argento
rimarrà aperta fino al 5
febbraio (da martedì a
venerdì dalle 16.00 alle
19.30, il sabato e la
domenica dalle 10.30 alle
12.30 e dalle 15.30 alle
19.30). 
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