Marche News - N. 3 Agenzia della Giunta Regionale MARCHE NEWS AGENZIA DELLA GIUNTA REGIONALE Direttore responsabile: Sauro Brandoni - Condirettore: Renzo Pincini Settimanale di informazione politica e amministrativa a cura dell’Ufficio Stampa della Giunta regionale - Direzione e redazione: via Gentile da Fabriano n. 9 60125 Ancona - Tel. 071/8062103 – Fax 071/8062105 Redazione: Fabio Belfiori, Anna D’Ettorre, Antonio Filippini, Sandro Premici, Emma Ratti Segretario di redazione: Gianfranco Andreucci Stampa: Biemmegraf Piediripa di Macerata Aut. Trib. Ancona n. 1 del 24/25.01.1996 In questo numero: ANNO XI N. 3 del 6 FEBBRAIO 2006 Diritto allo studio universitario Servizio a pag. 8 pag. 2 BILANCIO PESCA Standard & Poor’s conferma rating positivo Procedure progetti cofinanziati Sfop pag. 3 PROTEZIONE CIVILE PRESIDENZA Ospedale da campo Mansehra (Pakistan) Spacca riceve prefetto Ascoli Piceno, Cifelli pag. 4 AMBIENTE SANITÀ Regione aderisce “Appennino Parco Europa” “Area vasta” fermano, Petrini pag. 5 LAVORO Badanti Marche, indagine Armal pag. 6 LAVORO “Pari”, progetto regionale reimpiego svantaggiati Ammortizzatori sociali settore avicolo pag. 7 LAVORO Vertenza Codiva Sassoferrato pag. 8 DIRITTO ALLO STUDIO Percorsi e strategie studio universitario pag. 9 EDILIZIA PARI OPPORTUNITÀ Reinvestimento 9,5 milioni Piano casa Ancona, nuovo sportello informazione e orientamento pag. 10 VIABILITÀ Aree implementazione Quadrilatero pag. 11 VIABILITÀ COMMERCIO Preliminare Cipe, raddoppio “Foligno – Fabriano” Contributi piccole e medie imprese pag. 12 AGRICOLTURA TRASPORTI Immigrati e lavoro agricolo Vertenza Trenitalia, incontro a Roma pag. 13 ARTIGIANATO Loreto, mostra corone da rosario Spacca: “Cooperazione, un valore esemplare” “L’esperienza cooperativa è un valore esemplare per la nostra comunità, cresciuta costantemente nelle Marche, storicamente in grado di offrire un fertile terreno di incontro per la cultura laica e cattolica”. Lo ha affermato il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, partecipando all’assemblea annuale dei presidenti di Legacoop Marche. “La cooperazione - ha proseguito Spacca, nel suo intervento - alimenta una sintesi importante tra lavoro e solidarietà sociale. Sostiene lo sviluppo complessivo di una economia che, nell’integrazione tra diverse attività, trova un fattore di crescita. Il tessuto di un’economia integrata offre rinnovate opportunità di lavoro, sviluppo e sicurezza, perché si diversifica nei settori tipici del mondo cooperativo, quali consumo, sociale e servizi alla persona, agricoltura, agroindustria, trasporti, costruzioni. Per queste motivazioni è intenso l’impegno della Regione a favore dell’imprenditorialità cooperativa, che si concentra sul sostegno di alcuni fattori chiave: la capitalizzazione delle imprese, l’innovazione, l’integrazione in rete, l’apertura internazionale, la cultura e identità cooperativa, il ricambio generazionale. Sono questi, insieme ai sistemi della conoscenza, della sicurezza sociale e della logistica infrastrutturale, i cardini della capacità competitiva e attrattiva del territorio. Potenziare tali fattori è un impegno prioritario per garantire alla comunità marchigiana nuove opportunità di lavoro, competitività e coesione sociale”. 6 febbraio 2006 pag. 1 Marche News - N. 3 Agenzia della Giunta Regionale Affidabilità finanziaria a lungo termine della Regione Marche Standard & Poor’s conferma rating positivo “AA-“ Spacca: “Un autorevole riconoscimento per l’amministrazione regionale” S tandard & Poor’s ha confermato ufficialmente, nei gior-ni scorsi, il rating positivo “AA-“ della Regione Marche, quale controparte finanziaria a lungo termine. “È un riconoscimento significativo e autorevole dell’affidabilità finanziaria della Regione”, ha commentato il presidente Gian Mario Spacca. “Si conferma - prosegue Spacca - la qualità del processo di miglioramento dei conti pubblici regionali, che si realizza nel rispetto degli impegni a favore della crescita sociale, economica e territoriale della comunità marchigiana. È anche un segnale di fiducia importante per affrontare uno scenario complesso e difficile, caratterizzato dalla riduzione certa delle risorse finanziarie di origine statale ed europea”. Segnali positivi emergono sul fronte degli investimenti, dell’indebitamento e del rigore nel controllo della spesa. Il giudizio, co-me si legge nel comunicato ufficiale di Standard & Poor’s, è stato espresso dall’Agenzia internazionale “sulla base del moderato livello di indebitamento, della flessibilità degli investimenti e del miglioramento dei conti sanitari. Il debito residuo della Regione Marche risulta essere moderato, in 6 febbraio 2006 una comparazione internazionale”. Secondo Standard & Poor’s l’aggiustamento in corso dei programmi di investimenti regionali, alla luce della diminuzione dei contributi statali ed europei, dovrebbe generare moderati fabbisogni di finanziamento, consentendo alla Regione di limitare il saldo netto da finanziare e moderare l’indebitamento. La sanità, costituendo l’82% delle spese complessive 2005, rimane il principale fattore di pressione del bilancio regionale. L’Agenzia di rating certifica, pur in un quadro di flessibilità fiscale molto limitata, lo snellimento dei costi nel settore sanitario. “Gli sforzi, già compiuti in termini di controllo dei costi - scrive Standard & Poor’s hanno determinato, a partire dal 2001, una graduale riduzione del disavanzo sanitario che è previsto rimanere, prima della copertura, all’1,8% delle entrate correnti nei prossimi due anni”. L’Agenzia evidenzia prospettive negative che riflettono quelle della Repubblica italiana che, a loro volta, sono influenzate dal deterioramento della situazione dei conti pubblici nazionali, in un contesto di bassa crescita economica e di indebolimento dei vincoli imposti dal Patto di stabilità. Le valutazioni di Standard & Poor’s risultano ancora più significative, perché la stessa Agenzia ha reso noto il suo ultimo bollettino ufficiale sulla Finanziaria 2006, sottolineando che l’aumento limitato delle risorse per la sanità, deciso con l’ultima Finanziaria, potrebbe costringere le Regioni ad attivare la leva tributaria per contenere i loro disavanzi sanitari. PESCA Snellite le procedure per l’attuazione dei progetti cofinanzaiti Sfop La Giunta regionale ha approvato, su proposta dell’assessore alla Pesca Paolo Petrini, la delibera con la quale precisa e semplifica le modalità di attuazione del Documento unico di programmazione (Docup) per gli interventi strutturali del settore ittico al di fuori delle Regioni interessate dall’Obiettivo 1 - programmazione 2000-2006, cofinanziato dallo Sfop (Strumento finanziario di orientamento della pesca). “La delibera - precisa Petrini alleggerisce i termini stringenti per chiedere delle proroghe rispetto alla conclusione dei lavori attinenti le infrastrutture finanziate attraverso lo Sfop; vengono così a essere attenuate alcune condizioni temporali, quando, per ragioni del tutto estranee al soggetto attuatore e ascrivibili ai ritardi della pubblica amministrazione, non siano stati rispettati i tempi di realizzazione”. Un’ eventualità che si verifica, specie nel caso di interventi di tipo infrastrutturale assoggettati, oltre ai anormali adempimenti amministrativi, anche alla procedura di valutazione di impatto ambientale. In particolare, si è ritenuto necessario non applicare i tempi massimi entro i quali la richiesta di proroga va presentata e quelli per cui l’intervento, pag. 2 Marche News - N. 3 per poter beneficiare di una proroga, deve aver avuto inizio entro i tempi previsti dalla legge e trovarsi in uno stato di avanzamento corrispondente ad almeno il 50 per cento del costo di investimento richiesto. Ospedale da campo di Mansehra Agenzia della Giunta Regionale Eventuali proroghe potranno, comunque, essere concesse a condizione - è precisato nella delibera - che siano richieste prima della scadenza dei termini posti dai bandi, opportunamente comunicate ai soggetti beneficiari e senza comportare variazioni nella programmazione degli obiettivi del progetto ammesso al contributo. “Orgogliosi di aver alleviato le sofferenze della popolazione del Pakistan” Il presidente Spacca elogia il lavoro svolto dal sistema regionale della protezione civile e dai volontari C inquecentottantaqua ttro ricoveri, di cui un quarto pazi-enti con età inferiore ai 14 anni, diciottomila prestazioni ospedaliere ed esterne, con interventi chirurgici, ingessature, visite e medicazioni: questo, in sintesi, il bilancio di poco più di due mesi di attività dell’ospedale da campo che la Regione Marche ha allestito a Mansehra, nel Pakistan, subito dopo il terremoto dell’8 ottobre 2005. Un’attività incessante di soccorso e di assistenza, in media 250300 persone al giorno, che è diventata un punto di riferimento sanitario fondamentale per alleviare le sofferenze della popolazione locale, in mancanza dell’unico ospedale cittadino andato completamente distrutto dal sisma e per la posizione strategica della città, distante appena 70 chilometri dall’epicentro del sisma. Un contributo importante al funzionamento della struttura campale, dotata di 200 posti letto e di attrezzature d’avanguardia, è stato fornito dal personale della Regione Marche; in totale 104 persone: 11 funzionari del Sistema regionale della protezione ci-vile, 72 volontari dell’Ares, 6 febbraio 2006 Associazione regionale emergenza sanitaria e sociale, provenienti da 17 ospedali regionali, tra cui 30 medici, 38 infermieri, 4 tecnici, 11 volontari dell’Anpas, Associazione nazionale pubbliche assistenze, e 10 volontari dei Vigili del Fuoco di Ancona. “Siamo orgogliosi – ha sottolineato Gian Mario Spacca, presidente della Giunta regionale - del lavoro svolto con passione e professionalità dagli uomini della Protezione civile e ai volontari che, ancora u-na volta, hanno testimoniato i grandi valori che animano la nostra comunità; a tutti va il ringraziamento più caloroso per avere dimostrato come il Sistema regionale della protezione civile sia ormai una struttura di riferimento importante anche nella gestione delle emergenze internazionali, come nella catastrofe dello tsunami, in Thailandia”. La struttura campale ospedaliera della Regione Marche è aggregata al Posto medico avanzato della Croce rossa italiana ed è coordinata dal Dipartimento nazionale della Protezione civile. Per assicurane il funzionamento, è stato necessario organizzare dei cargo umanitari in modo da garantire il rifornimento dei farmaci e delle attrezzature necessarie. Nei pri-mi due dei cinque turni del personale avvicendatosi fi-no a oggi (l’ultima partenza è del 26 dicembre), il compito prioritario dei medici e degli infermieri e dei tecnici è consistito nel far fronte ai traumi dell’emergenza; ma non poche sono state le difficoltà da superare per la diversa mentalità culturale e scientifica e per assicurare il funzionamento complessivo della struttura campale, anche in termini logistici, come l’attivazione notturna della cucina da campo, la manutenzione dei servizi igienici e degli alloggi del personale, con temperature che di notte scendono fino a 10 gradi sotto lo zero. “Al termine della missione – precisa Spacca - dopo un periodo di integrazione per garantire l’utilizzo delle attrezzature e delle risorse disponibili, l’intero complesso ospedaliero sarà donato alle autorità pakistane; nell’attesa che il Governo italiano valuti tempi e modalità per il passaggio delle consegne, l’attività di soccorso del contingente regionale prosegue instancabilmente, a conferma della generosità pag. 3 Marche News - N. 3 e del grande cuore dei marchigiani”. PRESIDENZA Spacca riceve il prefetto di Ascoli Piceno, Alberto Cifelli Il presidente della Giunta regionale, Gian Mario Spacca, ha ricevuto il nuovo Agenzia della Giunta Regionale prefetto di Ascoli Piceno, Alberto Cifelli. Nel corso del colloquio sono stati affrontati temi di interesse comune, in particolare le questioni legate ai compiti di raccordo tra le istituzioni pubbliche e private. Il presidente ha evidenziato l’attenzione ai bisogni della comunità ascolana, ricordando che questa è ben rappresentata sia in Giunta che in Consiglio regionale. Spacca e Cifelli hanno assicurato reciproca collaborazione con particolare riguardo nell’affrontare in futuro la delicata questione della divisione con la provincia di Fermo. Il presidente ha infine augurato al prefetto buon lavoro in una provincia che è componente attiva del modello marchigiano, fondato sulla qualità della vita e sull’equilibrio sociale, economico e territoriale. Tutela e valorizzazione della territorio appenninico La Regione aderisce al progetto “Appennino Parco d’Europa “ Amagliani: “Azioni integrate a favore delle aree montane e interne” “N on sarà solo tutela e valorizzazione del territorio appenninico, ma uno strumento importante anche per un’azione integrata di riequilibrio territoriale a favore della montagna e delle aree interne svantaggiate, promuovendo il ruolo delle Comunità montane”. Lo ha evidenziato l’assessore regionale al-l’Ambiente, Marco Amagliani, dopo l’adesione della Regione Marche alla convenzione per la realizzazione del progetto “Appennino Parco d’Europa” (Ape) di cui è capofila l’Abruzzo. La convenzione sarà stipulata in un prossimo convegno nazionale di Federparchi e sarà sottoscritta da quindici regioni interessate (dalla Lombardia alla Sicilia), del ministero dell’Ambiente, Anci, Upi, Uncem e Legambiente. “La catena appenninica – ha spiegato Amagliani – si configura come un unico sistema naturale continuo, formato da una complessità di habitat, che per ricchezza e varietà - dai beni storici e culturali agli insediamenti abitativi, alla estensione lungo quasi tutta la Penisola - assume una rilevanza europea e rappresenta un punto di 6 febbraio 2006 coesione socio-culturale. La convenzione si propone di rilanciare operativamente il progetto Ape, attraverso il maggior numero di soggetti istituzionali e associazioni, consapevoli che la salvaguardia di questo territorio naturale significa anche sviluppo integrato delle co-munità che ci vivono. Ma non solo, significherà, soprattutto, riconoscere un ruolo strategico dell’Appen-nino nel contesto Mediterraneo e, quindi, far rientrare il progetto tra gli obiettivi prioritari delle politiche di sviluppo dei Quadri strategici regionali e nazionali per la programmazione dei Fondi strutturali 2007 - 2013, relativamente ai territori della dorsale appenninica”. La convenzione de-gli Appennini costituirà il patto tra tutti i soggetti sottoscrittori per avviare un’azione comune in grado di portare alla costruzione di un modello di sviluppo per l’intero sistema, promuovere attività di scambio di esperienze e programmi di partenariato con altri Paesi europei del Mediterraneo, individuare gli obiettivi prioritari per la tutela e la valorizzazione degli ambiti montani, della flora, della fauna e delle risorse idriche, nonché il riconoscimento e la conservazione delle identità culturali e sociali. Il progetto A-pe si propone, quindi, come una struttura operativa ad ampia sfera, che lavorerà per raggiungere obiettivi in molti campi specifici, non solo di tutela ambientale: dal monitoraggio delle aree a rischio di dissesto idrogeologico, alla conservazione dei paesaggi rurali e l’utilizzo agricolo del territorio verso produzioni di qu-alità, al turismo naturale, al-l’adeguamento delle reti di trasporto, alla produzione e utilizzo dell’energia. SANITÀ “Area vasta” del fermano Petrini: “Legittima aspettativa del territorio” L’assessore regionale Paolo Petrini interviene nel dibattito sull’Area vasta del fermano. “Secondo le direttive recentemente espresse dalla Giunta regionale, l’area vasta costituisce il riferimento per l’integrazione funzionale tra più zone con ambiti territoriali confinanti. Un’integrazione volta all’esercizio delle funzioni amministrative, tecniche e logistiche non opportunamente esercitabili in sede centrale e non legate strettamente al governo clinico, al fine di conseguire economie di scala e rafforzare le competenze specifiche in settori chiave, senza appesantire la struttura centrale. È quindi assolutamente comprensibile come anche la Zona di Fermo debba necessariamente pag. 4 Marche News - N. 3 ricercare le sinergie interzonali che possano massimizzare la qualità dei servizi erogati, dialogando in maniera flessibile e senza subordinazione con le Zone che stanno a sud oppure a nord della sua area di competenza. Fermi restando questi presupposti, ritengo altrettanto necessario che il territorio fermano debba avere la stessa configurazione funzionale degli altri territori provinciali. Indagine Armal Agenzia della Giunta Regionale Solo in questo modo possono essere fugati i dubbi e i timori a cui un vissuto, non sempre positivo, ha abituato gli operatori, gli amministratori e gli utenti di questa nuova Provincia. Solo in questo modo diamo certezze in relazione alla pari considerazione del territorio. Il riconoscimento dell’Area Vasta del fermano costituisce un punto fermo in rapporto ad eventuali, anche se oggi non previsti, nuovi contenuti di carattere più strettamente sanitario che a questa ripartizione si volessero assegnare. Ritengo, infine, che la Conferenza dei sindaci del fermano abbia maturato una seria riflessione e una legittima aspettativa, a cui la Giunta regionale darà senz’altro seguito”. Nelle Marche una badante ogni due anziani assistiti Ascoli: “Un fenomeno rilevante da inquadrare nel sistema del welfare pubblico” P resentata, in Regione la ricerca sul mercato straniero dell’assistenza familiare nelle Marche. In base al-l’indagine, condotta dal-l’Armal, Agenzia regionale Marche Lavoro, il numero dei lavoratori stranieri che svolgono attività di cura e di assistenza a domicilio è stimato intorno alle 1314mila unità, di cui il 90 per cento, pari a un lavoratore ogni due anziani assistiti, si occupa di persone di età avanzata non autosufficienti. Un fenomeno rilevante, anche se meno diffuso rispetto alla media nazionale, che coinvolge un numero di anziani nettamente superiore a quello che si avvale del sistema pubblico di assistenza domiciliare integrata (Adi) e dei servizi domiciliari. “L’obiettivo della ricerca – ha spiegato Ugo Ascoli, assessore regionale alla Formazione e al Lavoro – è controllare questa forma di welfare privato, un fenomeno letteralmente esploso negli ultimi anni, ma ancora poco regolato dalle politiche pubbliche, 6 febbraio 2006 inquadrandolo nel sistema pubblico di welfare”. Tre le ipotesi allo studio: evitare il ricorso al lavoro sommerso, erogando assegni di servizio alle famiglie, qualificare l’offerta assistenziale con corsi di formazione di durata limitata, agevolare l’incontro tra domanda e offerta con l’apertura di sportelli, punti di ascolto e di accoglien-za. Ma secondo Ascoli, tutto questo non basta: la drastica riduzione di 13 milioni di euro, pari al 50 per cento del totale delle risorse del Fondo nazionale per le politiche sociali, creerà problemi pesanti ai Comuni, con la prevedibile chi-usura dei servizi o l’au-mento dei costi di assistenza. Per questo, la Giunta regionale ha deciso di tagliare dal 12 al 17 per cento tutti i capitoli di spesa del bilancio di previsione del 2006, lasciando però intatte le risorse finanziarie a favore dei servizi sociali. Una scelta importante, alla quale si deve però accompagnare una migliore capacità di utilizzo dei fondi, per poter far fronte - ha sottolineato - alla drammatica crisi del welfare e a una domanda sempre più onerosa di assistenza”. La ricerca – ha spiegato il responsabile Emmanuele Pavolini del Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università Politecnica delle Marche – è il frutto di un lavoro iniziato un anno fa e si basa su interviste a testimoni, questionari inviati a 600 lavoratori stranieri e focus group con i familiari degli assistiti. Nella stragrande maggioranza dei casi, il lavoratore a domicilio è di sesso fem-minile,di età media di 39 anni, coniugato, con precedenti esperienze di lavoro nella paese di origine, un livello di istruzione medio-alto, per il 62 per cento proviene dai paesi del Centro-Est dell’Europa. Dall’inchiesta emergono altri dati interessanti: - il 70 per cento è soddisfatto del lavoro svolto, - tre su quattro intrattengono buoni rapporti con gli assistiti, - quasi due su tre convivono nell’abitazione dell’anziano. pag. 5 Marche News - N. 3 Ma il 43 per cento è privo di un regolare contratto di lavoro, spesso per la mancata volontà degli assistiti di metterli in regola; uno su quattro è senza permesso di soggiorno – dato molto significativo a due anni dall’entrata in vigore della legge Bossi - Fini sulla regolarizzazione degli stranieri. Agenzia della Giunta Regionale Il reddito netto percepito è di 700 euro al mese, il carico di lavoro giornaliero, spesso superiore alle 8 ore, è particolarmente pesante, tanto che una badante su due vorrebbe trovare un altro lavoro. “Questo significa – ha rilevato Pavolini - che siamo in presenza di una specie di servitù”. Sul piano geografico la maggior parte dell’esercito delle badanti è in provincia di Pesaro e Urbino, quella minore in provincia di Ancona. Altro dato significativo è l’aumento, negli ultimi due anni, del numero di italiani che chiedono di poter svolgere assistenza a domicilio. Progetto regionale per il reimpiego dei lavoratori svantaggiati “Pari”, per trovare lavoro Ugo Ascoli: “Verso la piena attuazione della legge regionale sul lavoro per offrire opportunità a tutti e contrastare la precarizzazione” U n inizio d’anno all’insegna del lavoro, pensando alle categorie svantaggiate attraverso azioni chiamate di “welfare to work”. Cioè politiche attive del lavoro combinate con quelle di sostegno al reddito e di sviluppo locale che contribuiscano all’occupabilità e ad aumentare la capacità contrattuale di questa categoria di persone. È anche l’obiettivo del Programma d’Azione per il Re - Impiego di lavoratori svantaggiati (Pari), già approvato dalla Commissione regionale per il lavoro, che l’assessorato regionale alle Politiche del Lavoro ha concertato con le parti sociali e le Province per costruire una rete integrata di servizi dedicati. Per la realizzazione del progetto Pari, finanziato dal ministero del Lavoro, saranno disponibili 4 milioni di euro in due annualità. Nella prima fase, con l’utilizzo di oltre 2 milioni di euro, saranno coinvolti 813 disoccupati, attraverso l’attivazione di strumenti come le borse 6 febbraio 2006 lavoro, il sostegno al reddito e i voucher formativi. “Pari non è solo un acronimo - ha spiegato l’as-sessore regionale al Lavoro, Ugo Ascoli - ma la sintesi significativa di un orientamento preciso: offrire opportunità a tutti, fornire gli strumenti per qualificarsi e mettere a frutto le proprie capacità. Con questo progetto - ha proseguito Ascoli intendiamo rendere operativi, in via sperimentale, altri due articoli (20 e 21) della legge regionale per la tutela e la qualità del lavoro, approvata circa un anno fa, intervenendo a favore delle fasce più deboli, con particolare riferimento alle donne e, attraverso una misura di sostegno al reddito, a persone disoccupate che non possono beneficiare di ammortizzatori sociali. Stiamo cercando di far fronte, con una serie di misure specifiche alla difficile situazione congiunturale: l’auspicio è che con il 2006 si riesca a superare questa fase critica. Il nostro intento, in questi primi mesi dell’anno, è quello di mettere a punto il Programma annuale per l’oc-cupazione 2006 e di completare l’attuazione della Legge regionale n. 2 del 2005, anche per contrastare le forme di precarizzazione che caratterizzano l’attuale mercato del lavoro”. In particolare, la prima fase prevede l’assegnazione di borse lavoro di 450 euro al mese per 125 soggetti svantaggiati, per 8 mesi; agli stessi soggetti è garantita anche l’attivazione di un voucher formativo (un “buono” che permette di disporre di un finanziamento pubblico per accedere a percorsi formativi) per un importo di 1.000 euro. Le borse lavoro hanno finalità di adeguamento professionale presso imprese o organizzazioni senza fini di lucro e sono rivolte prioritariamente a donne che non abbiano lavorato da almeno due anni. Il voucher formativo sarà erogato sulla base di graduatorie stilate dalle pag. 6 Marche News - N. 3 Province secondo specifici requisiti di ammissione, come la durata dello stato di disoccupazione e il reddito familiare. La seconda azione è destinata a coloro che si trovano in situazioni di difficoltà economica a causa della perdita del lavoro, soggetti iscritti nelle liste di mobilità senza indennità, con priorità anche in questo caso a donne e disoccupati che hanno superato i 45 anni. Centoventicinque soggetti privi di ammortizzatori sociali, beneficeranno di un intervento di sostegno al reddito, per otto mesi, con 450 euro mensili, oltre al-l’assegnazione di voucher formativi di 1.000 euro. Ulteriori voucher formativi, assegnati equamente nelle province, saranno attribuiti ad altre 563 persone che si trovano nelle stesse condizioni. Ammortizzatori sociali per il settore avicolo Chiesto un incontro al ministro del Lavoro L’ assessore regionale al Lavoro, Ugo Ascoli, ha chiesto in una lettera inviata al sottosegretario del ministero del Lavoro, Pasquale Viespoli, un incontro per la stipula ufficiale dell’accordo governativo e i relativi interventi economici in favore dei lavoratori del settore avicolo che sta attraversando una difficile situ-azione a causa della contrazione dei consumi. “Di fronte all’emergenza di questo settore – ha sottolineato l’assessore 6 febbraio 2006 Agenzia della Giunta Regionale Ascoli - così come è accaduto altre volte alla nostra regione, chiediamo al Governo di farsi carico di una tutela particolare e dedicata, dal momento che le cause delle difficoltà di questo comparto non sono attribuibili a incapacità gestionali delle aziende, ma a fattori addirittura di carattere internazionale”. Per sostenere i livelli occupazionali già precari nel settore avicolo, la Regione Marche ha, infatti, elaborato un modello di accordo, già concertato e sottoscritto dalle parti sociali, lo scorso 15 dicembre, con il quale si stabilisce l’applica-zione di ammortizzatori sociali in deroga, in favore dei lavoratori delle imprese della filiera avicola indipendentemente dalle loro dimensioni. In particolare, si sollecita l’applicazione dei trattamenti di integrazione salariale straordinaria e di disoccupazione agricola speciale. In analogia a quanto pattuito con i precedenti accordi governativi per il settore calzaturiero e tessileabbigliamentocalzature, l’assessore Ascoli ha suggerito le stesse procedure e modalità per la gestione e la liquidazione dei compensi. MY MARCHE TG http//:tg.my.marche.it il notiziario curato dalla redazione giornalistica della Giunta regionale in onda sulla Video WEB Raggiunto l’accordo in Regione Vertenza Codiva di Sassoferrato 190 lavoratori in cassa integrazione Mobilità per quelli a domicilio M obilità per 119 lavoratori a domicilio con incentivi all’esodo e cassa integrazione straordinaria per 190 lavoratori, a partire da aprile prossimo. È la sostanza dell’accordo raggiunto, in Regione, sulla vertenza sindacale che riguardava l’Azienda Codiva di Sassoferrato. Hanno sottoscritto il documento definitivo le organizzazioni sindacali Filtea Cgil, Femca Cisl e Uilta Uil, le rappresentanze delle Rsu, il presidente del Consiglio di amministrazione dell’azienda Zeno De Pietri, il direttore generale Giorgio Vismara, assistiti da Paolo Centofanti di Assindustria Ancona, e l’assessore regionale al Lavoro, Ugo Ascoli. L’azienda sassoferatese, operante nel settore calzaturiero e che contava com-plessivamente su 327 lavoratori, di cui 208 dipendenti e 119 a domicilio, aveva aperto le procedure di mobilità per ristrutturazione aziendale l’11 novembre scorso. Le motivazioni delle difficoltà e della conseguente decisione di riorganizzare l’azienda, come hanno sottolineato i rappresentanti aziendali, sono da ricercarsi nel forte calo degli ordinativi a causa di tempi lunghi di consegna dovuti sia all’arretratezza dell’apparato tecnologico, sia alla parcellizzazione dei fornitori in conto lavoro nelle diverse fasi di produzione. pag. 7 Marche News - N. 3 “Di fronte a un’altra triste situazione da registrare e al forte rammarico per i lavoratori a domicilio che saranno in mobilità entro giugno, può essere solo di conforto sapere che questa azienda non vuole chiudere”, ha spiegato l’assesso-re Ugo Ascoli. “C’è la volontà – ha proseguito pur con un’esigen-za di riequilibrio dell’orga-nico, non solo di salvagu-ardare la continuità aziendale, ma anche di rilanciare la produzione e quindi gli investimenti, tanto che gli ammortizzatori sociali non Agenzia della Giunta Regionale interesseranno la totalità dei lavoratori. Possiamo quindi sperare, insieme a coloro che andranno in cassa integrazione, nel piano di consolidamento e rafforzamento che l’azienda intende attivare per una parte dello stabilimento di Sassoferrato. È una debole soddisfazione, ma è significativo anche che il 30% di questi lavoratori, vale a dire almeno 57 persone, nel periodo di cassa integrazione, frequenteranno corsi di formazione e riqualificazione professionale”. Il piano di rafforzamento sarà esaminato dalle parti anche prima dell’attivazione della Cigs che è stata concordemente accettata come strumento idoneo per porre rimedio alla situazione e favorire il possibile rilancio aziendale. NOTIZIARIO GIUNTA REGIONALE http://giornale.regione.marche.it “Regione Marche” è il notiziario della Giunta regionale: dal 1997 ha una versione anche su Internet Convegno ad Ascoli Piceno “Percorsi e strategie per un nuovo diritto allo studio universitario” Ugo Ascoli: “Programmare l’offerta sul territorio attraverso gli Ersu” “C reare i presupposti per riportare il diritto allo studio universitario tra i diritti di cittadinanza, pienamente garantito a livello nazionale”. È quanto ha sostenuto l’assessore regionale all’Istruzione e Diritto allo Studio, Ugo Ascoli, al convegno internazionale “Percorsi e strategie per un nuovo diritto allo studio universitario”, che si è tenuto ad Ascoli Piceno – Palazzo dei Capitani, organizzato e promosso dall’Associazione nazionale diritto allo studio universitario (Andisu) e dall’Ersu dell’Università di Camerino. Uno dei temi centrali affrontati dal convegno era quello di trovare le soluzioni per ridefinire le competenze di Stato e Regioni, dopo la modifica del Titolo V della 6 febbraio 2006 Costituzione, al fine di formulare e modulare i livelli essenziali di prestazioni anche nel campo del diritto allo studio universitario, così come accade nelle politiche sociali e sanitarie. Le difficoltà stanno soprattutto nella esclusività della competenza dello Stato, per quanto riguarda i livelli essenziali di prestazioni, in una materia – il diritto allo studio universitariodi esclusiva competenza regionale. “Se, come è vero, il diritto allo studio universitario è un diritto pieno ed esercitabile – ha precisato l’as-sessore Ascoli - e non un enunciazione di principi, non è più pensabile che l’assegnazione della borsa di studio escluda una rilevante parte di studenti, come accade ora, da un beneficio che, sulla base del Titolo V, è un livello essenziale del diritto allo studio universitario. Occorrerà invece trovare meccanismi che mettano tutti in pari condizioni di avere sostegni allo studio, naturalmente con parametri di equità sociale e abbassando i limiti di accesso”. “Le Regioni – ha ricordato l’assessore devono programmare l’offerta di servizi sul territorio attraverso gli Ersu e quindi concorrono già alle prestazioni dei servizi. Una precisa definizione delle competenze tra Stato e Regioni implica, allora, la costituzione di un Fondo statale, non più integrativo, anche per alimentare il meccanismo di cofinanzia-mento. Si tratta di fare uno sforzo comune per aumentare la quota di risorse in campo e assicurare, quindi, un diritto uniformemente pag. 8 Marche News - N. 3 tutelato in tutto il territorio nazionale, secondo criteri standardizzati e con priorità da parte del Miur nel ripartire fondi alle Università per il diritto allo studio”. L’assessore Ugo Ascoli ha concluso evidenziando il ruolo degli Ersu che dovrebbe essere inquadrato tra le politiche di welfare come nodi di una rete di collegamento tra istruzione e lavoro, “senza snaturarne le funzioni, ma omogeneizzando servizi e costi”. Il convegno, che si è protratto per tutta la giornata, ha visto anche il confronto con analoghe associazioni per il diritto Agenzia della Giunta Regionale allo studio universitario di Germania e Francia. Qualche dato sulla situazione dello studio universitario nelle Marche L e Marche contano oltre 62 mila studenti iscritti nei quattro Atenei, di cui 11 mila iscritti nel-l’anno accademico 2004 - 2005. 4.168 studenti godono dei benefici della borsa di studio su 4.595 idonei. Le borse di studio prevedono 4.203 euro per gli studenti fuori sede, 2.317 euro per i pendolari, 1.584 euro per gli studenti in sede, stessa somma anche per gli studenti in teledidattica. Le Marche han-no speso nel 2004/2005 12 milioni e 970 mila euro per le borse di studio. Su 8.291 domande di alloggi Ersu, ne sono stati assegnati 3.364 (Ancona 480; Camerino 1.068; Macerata 404; Urbino 1.412), i posti i letto disponibili sono 3.103, di cui 480 ad Ancona, 759 a Camerino, 452 a Macerata, 1.412 a Urbino. I pasti e-rogati dagli Ersu marchiai-ani: gratuiti, 315.182, a tariffa ridotta 676.633, su un totale di 1 milione e 75 mila pasti consumati anche da utenza differente da quella studentesca. 148 nuove abitazioni sociali, di cui 28 a Macerata e 120 ad Ancona Reinvestimento di 9 milioni e mezzo per il Piano casa Carrabs: “Un metodo innovativo di realizzazione e un banco di prova per sperimentare nuove tecnologie per la riduzione dei consumi energetici” U n programma di reinvestimento, di oltre 9 milioni e mezzo di euro nell’ambito del Piano casa, è stato recentemente approvato dalla Giunta regionale delle Marche. La deliberazione, approvata su proposta del-l’assessore regionale all’E-dilizia Pubblica, Gianluca Carrabs, prevede 148 nuove unità abitative, di cui 28 nella Provincia di Macerata, che andranno a integrare il Piano casa regionale che conta su una dotazione complessiva di oltre 100 milioni di euro a favore dei cittadini marchigiani per la realizzazione e l’assegnazione di abitazioni sociali. Di partico-lare rilievo, all’interno del Piano di reinvestimento ap6 febbraio 2006 provato, l’intervento previsto nel comune di Ancona, attraverso un accordo di programma tra Comune, Provincia e Iacp di Ancona, realizzato unitamente alla Regione Marche: 120 nuovi appartamenti in Piazza Aldo Moro, parte in edilizia sovvenzionata e parte in edilizia agevolata, “a locazione permanente”, che produrranno un investimento complessivo di sole opere residenziali per quasi 11 milioni e mezzo di euro. “Il Piano di reinvestimento - ha dichiarato l’assessore Carrabs - è significativo sotto diversi aspetti: rappresenta, infatti, un metodo innovativo di procedere nella realizzazione di inter-venti di edilizia residenziale pubblica, ma anche il banco di prova di tecnologie sperimentali per la riduzione dei consumi energetici degli edifici e la contestuale riduzione di emissioni di CO2 in atmosfera, nonché per il concreto utilizzo del solare termico e fotovoltaico per l’autocon-sumo di energia a favore dei cittadini residenti e dei servizi collettivi del nuovo quartiere di Ancona”. L’assessore ha aggiunto che, su questa materia, convocherà, a breve, tutti i soggetti istituzionali interessati, per stabilire un percorso condiviso con la finalità di raggiungere gli obiettivi ambientali tracciati nel rispetto della 10/91, che potranno poi essere riprodotti su più ampia scala, fino a coinvolgere pag. 9 Marche News - N. 3 l’intero sistema abitativo Erp regionale. Un altro tassello del Piano casa regionale, che potrà prendere avvio in tempi rapidissimi, viene così attuato dalla Regione Marche. Il prossimo impegno dell’assessore Carrabs sarà la stipula dell’Accordo di programma quadro tra Regione Marche e ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per il programma innovativo in ambito urbano denominato “Contratti di quartiere II”. Un finanziamento di circa 26 milioni di euro che consentirà di avviare opere di riqualificazione urbana in diversi comuni marchigiani. PARI OPPORTUNITÀ Agenzia della Giunta Regionale Ancona, nuovo sportello di informazione e orientamento Concentrare le attività degli sportelli Informagiovani e Informadonna, incrementando la gamma di servizi erogati agli utenti, con un’attenzione particolare all’orientamento e alle pari opportunità. Questo, in sintesi, l’obiettivo di Regione e Comune di Ancona con l’inaugurazione del nuovo sportello di informazione e orientamento, sito ad Ancona in Corso Stamira n. 55. La collaborazione tra Regione Marche e Comune di Ancona ha reso possibile la realizzazione di un polo informativo che unisce, in un unico punto, due realtà già presenti da diversi anni sul territorio. Presenti all’inaugurazione l’assessore regionale alle Pari Opportunità, Loredana Pistelli, il sindaco di Ancona, Fabio Sturani, l’assessore comunale alle Politiche Giovanili, Stefania Ragnetti. “Abbiamo integrato l’attività degli sportelli Informagiovani e Informadonna con quella del consigliere di parità e del comitato per il mobbing – ha dichiarato la Pistelli – In questo modo sarà più agevole per l’utenza fruire dei servizi offerti”. Il nuovo sportello promuove l’orientamento dei giovani e delle donne nel mercato del lavoro, senza tralasciare le informazioni su scuola, formazione, sport, concerti, viaggi e vacanze, vita sociale, volontariato, università, cultura e altro. Le informazioni sono organizzate con strutture telematiche, ampi archivi, bacheche per lasciare e ricevere messaggi, testi e riviste specializzate. Sono a disposizione anche la navigazione internet gratuita, riviste specializzate, la consultazione libera dei raccoglitori, il servizio Eurodesk per le opportunità europee e quello Informacultura per le iniziative culturali di maggiore interesse, laboratori di orientamento e instant book per tematiche specifiche. Riunione tra Regione, Province, Comuni Aree di implementazione del progetto Quadrilatero Spacca: “Un percorso da condividere con il territorio” Pistelli: “Salvaguardare la programmazione delle Province e dei Comuni” L a Regione Marche ha convocato lo scorso 23 gennaio le Province e i Comuni interessati alla costruzione della seconda parte del Pav (Piano area vasta) che riguarda le aree di implementazione del Progetto Quadrilatero. Il presidente Spacca ha spiegato che “si è voluto fare il punto con gli Enti locali sullo stato di avanzamento del progetto”. Si è inteso illustrare anche i motivi per cui la Regione ha invitato la società Quadrilatero a non dare seguito alla convocazione della conferenza di servizi del 25 gennaio successivo Si tratta di motivazioni 6 febbraio 2006 legate alla salvaguardia delle prerogative del territorio e alla correttezza e legittimità del procedimento, che avrebbero potuto far nascere conflitti amministrativi capaci di pregiudicare la realizzazione delle opere. La Regione Marche, nel rispetto dei principi di correttezza, legittimità, trasparenza e di procedure amministrative ineccepibili, continua, dunque, a sostenere il Progetto Quadrilatero, utile a re-alizzare infrastrutture importanti per la crescita e lo sviluppo della comunità regionale. Una necessità certificata da dati precisi, che testimoniano il ritardo infrastrutturale della nostra regione: ben 9 sistemi locali per occupazione manifatturiera, tra i primi 50 i-taliani, sono marchigiani, mentre le Marche non compaiono nella graduatoria dei primi 50 sistemi locali per accessibilità infrastrutturale. In questo quadro le direttissime Ancona - Perugia e Civitanova Foligno (Quadrilatero) so-no fondamentali per accrescere la potenzialità del po-rto di Ancona, dell’aero-porto di Falconara e dell’Interporto di Jesi, ovvero dei nodi infrastrutturali pag. 10 Marche News - N. 3 strategici della rete logistica dell’intera regione. Soprattutto nella prospettiva del “passaggio ad Est”, originata dall’allargamento della nuova Europa, che esalterà le potenzialità di tali nodi per la crescita dell’intero territorio regionale. Forte, e determinante, resta il rapporto con gli Enti locali chiamati a esercitare le loro prerogative di programmazione territoriale e gestione urbanistica, così come del resto è avvenuto per la costruzione della prima parte del Pav relativo alle aree leader, che sono state assunte dalla Regione in un atto rappresentativo delle esigenze di Comuni e Province. Tale atto è stato inviato al Cipe, e prevede lo stralcio del 43% delle aree originariamente indicate, oltre a prescrizioni per il restante 57%. Garanzie finanziarie per gli enti locali Nel corso dell’incontro, il presidente Gian Mario Spacca, insieme all’assessore Loredana Pistelli, hanno ribadito la priorità del superamento del ritardo infrastrutturale delle Marche, che la Regione vuole colmare anche attraverso una nuova Intesa istituzionale quadro. Spacca ha spiegato che “per le aree di implementazione la Regione seguirà lo stesso percorso di condivisione con il territorio, già adottato in precedenza per le aree leader. La partecipazione all’accordo di programma per le aree 6 febbraio 2006 Agenzia della Giunta Regionale di implementazione è rimesso alla valutazione e alle determinazioni di ogni singolo Ente locale, che potrà assumere la decisione sulla base della coerenza del proprio disegno di programmazione urbanistica e territoriale”. È stato ricordato che, in precedenza, per le aree leader, le indicazioni degli Enti locali interessati sono state raccolte in atto inviato al Cipe - ancora in attesa di approvazione che prevede lo stralcio del 43% delle aree originariamente indicate e prescrizioni per il restante 57%. Nel corso dell’incontro si è evidenziato che le aree di implementazione rappresentano un contributo aggiuntivo alla realizzazione del PAV. Sulla base di una verifica effettuata dalla Regione, risulta che attualmente 17% delle opere originariamente previste nel progetto sono conformi agli strumenti urbanistici. Quindi, l’83% necessiterebbe un’approvazione in variante, sulla base della specifica volontà del Comune interessato, coordinata con la Provincia. “Ci siamo confrontati con gli Enti locali - ha affermato l’assessore Pistelli - perché la Regione intende rappresentare e salvaguardare integralmente le scelte di programmazione territoriale di Comuni e Province anche per questa seconda parte del PAV”. È stato inoltre ribadito l’impegno della Regione a tutelare gli Enti locali da qualunque rischio finanziario, attraverso la richiesta di una specifica cla-usola di copertura inserita in legge dello Stato. “Ricerchiamo questa garanzia finanziaria - ha spiegato Spacca - perché la Regione vuole tutelare Comuni e Province, esonerandoli da ogni rischio di oneri futuri. L’ampia condivisione della posizione della Regione registrata oggi ci induce a proseguire su questa strada, nell’interesse dell’intera comunità marchigiana”. Circa l’ufficializzazione odierna del rinvio della conferenza di servizi, Spacca ha affermato che “si riconosce la validità delle nostre ragioni, condivise anche dalla Regione Umbria”. La Regi-one aveva chiesto il rispetto di correttezza e legittimità del procedimento, che altrimenti avrebbe potuto generare contenziosi amministrativi pregiudizievoli per la stessa realizzazione delle opere. La responsabilità del procedimento passa ora allo Stato (presidenza del Consiglio dei ministri o ministero Infrastrutture). Si conferma l’impegno della Regione a tutela delle prerogative del territorio, che richiede correttezza, legittimità, trasparenza e procedure amministrative in eccepibili. Riunione preliminare del Cip il raddoppio della “Foligno - Spacca: “Un atto importante per ultimar Pistelli: “Un obiettivo perseguito dalla R La riunione preparatoria del Cipe (Comitato int programmazione economica) del 24 gennaio sc progetto del raddoppio della Orte - Falconara p Fabriano. Questo decisione consentirà di licenz del prossimo Cipe. “Si tratta di un’approvazione senza risorse finanziarie – ha commentato il pre Spacca - che consente, però, di proseguire con realizzazione. É comunque un atto significativo, da tempo sta sollecitando, per far compiere un s logistico della nostra comunità”. Il progetto di 54 tracciato raddoppiato nel territorio marchigiano tratti umbri già approvati, di realizzare l’intera tra doppio binario. L’importo per la realizzazione è pag.che 11il governo repe rende quindi indispensabile fondi necessari a finanziare e appaltare questa dell’intero tracciato. L’altra tratta Montecarotto nell’ambito del raddoppio Orte - Falconara, è in Marche News - N. 3 Agenzia della Giunta Regionale COMMERCIO Piccole e medie imprese, dal 1° al 20 febbraio le domande per contributi Le domande per usufruire dei benefici della legge regionale n. 21/98 “Interventi finanziari per il commercio” dovranno essere spedite da mercoledì 1° febbraio a lunedì 20 febbraio al seguente indirizzo: Regione Marche - Servizio Promozione, Internazionalizzazione, Turismo e Commercio - Via Tiziano n. 44 – 60125, Ancona. La legge, ricorda l’assessore regionale al Commercio Luciano Agostini, concede contributi alle piccole e medie imprese commerciali, singole e associate, del commercio al dettaglio e della somministrazione di alimenti e Riunione in Regione con sindacati e datori di lavoro del settore bevande ubicate nei centri storici o nelle aree urbane e rurali; la normativa prevede anche finanziamenti in favore di soggetti pubblici e privati che realizzino un centro polifunzionale, per interventi relativi alla “Paradossi burocratici”: l’iter per il straordinaria rilascio dei permessi di soggiorno costruzione, acquisto, ristrutturazione, manutenzione e ampliamento dei locali, e per l’acquisto delle attrezzature di fisse e mobili e rende difficili le assunzioni a termine immigrati nelle aziende agricole degli arredi. I soggetti beneficiari dovranno spedire, tramite lettera raccomandata, le domande in bollo, utilizzando la scheda allegata al agricoltura e l’amattina in Regione nel procedure per concedere il bando consultabile sul sito internet: www.commercio.marche.it. Immigrati e lavoro agricolo L’ groalimentare, compresa la trasformazione dei prodotti a-gricoli, sono settori produttivi che occupano oltre il 50 per cento di lavoratori immigrati. Ma una difficile situazione sta attraversando questo comparto per problemi legati alla macchinosità delle procedure burocratiche previste dalla legge nazionale sui flussi di immigrazione, la cosiddetta Bossi-Fini. Un tema affrontato questa 6 febbraio 2006 corso di una riunione alla quale erano presenti gli assessori regi-onali al Lavoro, Ugo Ascoli e all’Agricoltura, Paolo Petrini, e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e datoriali di categoria. “Il lavoro c’è, ma non possiamo darlo affermano le organizzazioni datoriali Le quote per gli ingressi di lavoratori immi-grati per il 2005 vengono rese note dal ministero del Lavoro a febbraio-marzo, le permesso di soggiorno ai lavoratori immigrati sono lunghe e lo sportello unico delle Prefetture non ha portato alla sperata abbreviazione dei tempi burocratici. E così le aziende non sanno come fare per assumere lavoratori, non possono pianificare il lavoro che per noi inizia a gennaio, dovendo inoltre presentare i nuovi contratti completi di ogni adempimento. Una situazione insostenibile che mette in seri guai le pag. 12 Marche News - N. 3 aziende agricole” È quanto hanno sostenuto i rappresentanti delle organizzazioni datoriali e un disappunto condiviso anche dai sindacati dei lavoratori che hanno messo in evidenza un altro aspetto: le aziende hanno effettuato la cessazione dei rapporti di lavoro a termine il 31 dicembre scorso con conseguente rinnovo del contratto nei primi gi-orni di gennaio, ma attu-almente questa prassi è di fatto annullata dalla comunicazione tardiva delle quote per l’anno in corso a cui si aggiunge la certificazione sull’idoneità dell’al-loggio dei lavoratori immigrati con ulteriore aggravio di tempi. “È una situazione al limite del paradosso che non giova a nessuno - ha commentato l’assessore regionale, Ugo Ascoli Anzi, una burocrazia ingessata che danneggia tutti: l’azi-enda che non può produrre a regime, il lavoratore che non percepisce salario e non può permettersi di Agenzia della Giunta Regionale conseguenza un alloggio dignitoso. E conseguentemente si provoca un danno anche per il fisco e per gli enti previdenziali. Un circolo vizioso che va assolutamente rimosso”. I due assessori regionali hanno, quindi, assicurato l’impegno della Regione, anche per sensibilizzare le istituzioni interessate su questo problema, che rischia di paralizzare settori di produzione fondamentali come quello agricolo, ma anche il vitivinicolo, di trasformazione dei prodotti agricoli, agroalimentare, florovivaistico che nelle Marche contano aziende leader a livello nazionale e internazionale. La Regione Marche, inviterà quanto prima a un incontro le Prefetture, l’Associazione dei co-muni (Anci) e l’Unione delle province (Upi) per approfondire i motivi delle dif-ficoltà e cercare insieme soluzioni fattibili per snellire le pratiche burocratiche dei permessi di soggiorno e agevolare le assunzioni. TRASPORTI Vertenza Trenitalia, incontro a Roma “Un moderato ottimismo, in vista del prossimo incontro a Roma del 7 febbraio, dove troveranno senz’altro soluzione le questioni relative al materiale rotabile, al personale, al bonus per i pendolari e agli orari”. È il commento dell’assessore regionale ai Trasporti, Pietro Marcolini, che ha incontrato - a Roma - i vertici aziendali di Trenitalia. Lo scopo dell’incontro era quello di illustrare le priorità della Regione nella vertenza in atto, che è culminata nel mancato rinnovo del contratto di servizio per il 2006. Marcolini aveva già incontrato i vertici di Trenitalia, martedì 17 gennaio, in occasione della riunione promossa dalla Commissione infrastrutture della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Partendo dal dato che registra, nelle Marche, una crescita dei viaggiatori e uno scadimento del materiale rotabile a disposizione, Marcolini ha spiegato i contenuti della piattaforma regionale, rinnovando la richiesta di un abbonamento mensile gratuito per i disagi patiti dai pendolari. Otto sono le priorità avanzata dalla Regione, che vanno nella direzione del miglioramento del servizio, delle sanzioni per i treni soppressi, della disponibilità di carrozze ferroviarie moderne, dei servizi a lunga percorrenza (treni nazionali), dell’interazione con il trasporto pubblico locale, dei rapporti con gli altri gruppi aziendali (Rfi, Cargo), del protocollo per la nuova gara di affidamento del servizio. Una serie di eventi dedicati alla fede ma anche al risvolto "economico" In mostra la preghiera più popolare e diffusa A Loreto una rassegna dedicata alle corone da rosario e agli oggetti sacri D uecento corone realizzate con metodi e materiali di-versi: dal legno, all’oro, dal cristallo, al grano. Loreto, città simbolo di Maria, ospita fino al 5 febbraio, nelle sale espositive di corso Boccalini “la mostra delle corone da rosario”. Il vescovo di Loreto monsignor Gianni Danzi ha avuto parole di elogio per l’iniziativa che mette in luce anche il lavoro di 6 febbraio 2006 tante “coronare”, le donne di Loreto che con pazienza e dedizione continuano ancora oggi a realizzare interamente a mano i rosari. La documentazione sull’esistenza di paternostrari o fabbricanti di corone da rosario incomincia a farsi consistente dalla seconda metà del XV secolo. Quanti avevano preso dimora stabile nelle vicinanze della Chiesa di Santa Maria di Loreto incominciarono a incatenare le corone da rosario per venderle ai pellegrini, offrendo un ricordo votivo ai fedeli e ricavandone una fonte di guadagno. Un’attività dall’alto valore qualitativo che ha permesso al minidistretto di divenire leader indiscusso nel settore: qui si svolge il 90% della produzione italiana e oltre il 60% di qu-ella mondiale. pag. 13 Marche News - N. 3 Negli anni, la produzione di oggetti sacri è stata affiancata dalla lavorazione dell’argento. Il settore lauretano adibito a queste lavorazioni riesce a produrre annualmente 250 tonnellate d’argento, che corrispondono esattamente alla stessa quantità che si trasforma ogni anno negli Stati Uniti. Il minidistretto di Loreto delle corone da rosario e degli articoli religiosi si compone di numerose aziende che impiegano 350 dipendenti. Le aziende, che producono cinque milioni di corone da rosario all’anno, oltre ad altri oggetti religiosi, per un fatturato che sfiora i 50 milioni di euro, puntano ora, per arginare l’avanzata dei produttori dell’estremo oriente, su prodotti di qualità e sulla lavorazione artigianale. All’interno del minidistretto lauretano, si svolge il 90% della produzione italiana e oltre il 60% di quella mondiale. Dunque da non perdere la “Mostra delle corone” all’interno della quale è possibile anche ammirare i pezzi realizzati per il concorso “La Corona del III Millennio”, al quale hanno aderito 32 aziende orafe “reinterpretando” la corona. Il patrimonio artistico derivante dalle attività artigiane del territorio marchiai-ano copre uno sconfinato ambito culturale. All’interno di esso, va sicuramente messo in evidenza il ruolo preponderante della fede. Questa, nel corso dei secoli, si è affermata come pri-ma peculiarità della zona di Loreto, dando vita a molteplici iniziative e manifestazioni. 6 febbraio 2006 Agenzia della Giunta Regionale E proprio all’interno di questo quadro contestuale, la Confartigianato della Provincia di Ancona ha deciso di riunire identità territoriale e pratiche artigianali sotto un’unica grande struttura: il Museo della Corona e dell’Oggetto Sacro. Un museo ad alta tradizione storica, che verrà dedicato alla memoria del Santo Padre Giovanni Pa-olo II. La Confartigianato ha promosso anche la stampa di un volume “Argentieri, Coronari, Medaglieri, Orafi a Recanati e Loreto” curato da pdre Floriano Grimaldi, un religioso da anni impegnato nella ricerca delle principali radici storiche e delle tradizioni della Corona del Rosario e degli oggetti sacri. L’organizzazione dell’evento “La Corona del Rosario” vede impegnati molteplici soggetti in differenti ruoli e funzioni. I promotori sono: - la Delegazione Pontificia, - il Comune di Loreto, - la Confartigianato, - la Regione Marche. Gli altri enti e associazioni coinvolti nella manifestazione sono: - Provincia di Ancona, - Fondazione Carilo, - Opere laiche, - Cassa di Risparmio di Loreto, - Banca delle Marche. - Unioncamere. La mostra delle corone e degli oggetti d’argento rimarrà aperta fino al 5 febbraio (da martedì a venerdì dalle 16.00 alle 19.30, il sabato e la domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30). pag. 14