Adorazione Eucaristica per le Famiglie
Settembre 2011 - Maria Addolorata – Giunio Tinarelli
Canto di esposizione: Davanti al Re
Davanti al Re c’inchiniamo insiem
per adorarlo con tutto il cuor.
Verso di Lui eleviamo insiem
canti di gloria al nostro Re dei re
Ad ogni invocazione rispondiamo cantando:
Io ti chiedo perdono (3volte) o mio Signore.
+ Per tutte le volte che non ho amato Te, o Signore con tutto il cuore e non ho
compiuto la tua volontà.
+ Per tutte le volte che non ho accettato il dolore e la prova come partecipazione
alla tua Croce.
+ Per tutte le volte che non ho invocato Maria, nostra madre, specialmente nei
momenti di difficoltà e di sofferenza.
INVOCAZIONE allo SPIRITO SANTO:
Canto : Spirito di vita

Vieni su di noi e trasformaci, o Spirito di vita . ( 2 v. )

Vieni su di noi e guariscici, o Spirito di vita .
“

Vieni su di noi e riempici, o Spirito di vita .
“

Vieni su di noi e liberaci, o Spirito di vita .
“
In questo mese il nostro Monastero ricorda la sua patrona, la Vergine Addolorata.
Perché festeggiare la Madonna guardando ai suoi dolori? Anzitutto perché Maria ha
sofferto in unione alla passione di Gesù e come Corredentrice ha vinto con lui il
demonio, il peccato e la morte, donandoci la salvezza. Inoltre dalla croce Gesù ce l’ha
donata come madre e perciò Maria ci è vicina con tenerezza materna soprattutto
quando nella nostra vita incontriamo la croce. Tenendoci per mano lei ci aiuta a
penetrare il senso dei nostri dolori.
Ascoltiamo la Parola di Dio :
Simeone parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti
in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E
anche a te una spada trafiggerà l’anima». ( Lc 2, 35 )
Ascoltiamo la parola del Papa:
Desidero soffermarmi su due recenti e importanti ricorrenze liturgiche: la Festa
dell'Esaltazione della Santa Croce, celebrata il 14 settembre, e la memoria della
Madonna Addolorata, celebrata il giorno dopo. Queste due celebrazioni liturgiche si
possono riassumere visivamente nella tradizionale immagine della Crocifissione, che
rappresenta la Vergine Maria ai piedi della Croce, secondo la descrizione
dell'evangelista Giovanni, unico degli Apostoli a restare accanto a Gesù morente. Ma
che senso ha esaltare la Croce? Non è forse scandaloso venerare un patibolo
infamante? Dice l'apostolo Paolo: "Noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i
Giudei, stoltezza per i pagani". I cristiani, però, non esaltano una qualsiasi croce, ma
quella Croce che Gesù ha santificato con il suo sacrificio, frutto e testimonianza di
immenso amore. Cristo sulla Croce ha versato tutto il suo sangue per liberare
l'umanità dalla schiavitù del peccato e della morte. Perciò, da segno di maledizione,
la Croce è stata trasformata in segno di benedizione, da simbolo di morte in simbolo
per eccellenza dell'Amore che vince l'odio e la violenza e genera la vita immortale. "O
croce, unica speranza!". Così canta la liturgia. Narra
l'evangelista: ai piedi della Croce stava Maria. Il suo dolore
forma un tutt'uno con quello del Figlio. È un dolore pieno di
fede e di amore. La Vergine sul Calvario partecipa alla
potenza salvifica del dolore di Cristo, congiungendo il suo
"sì", a quello del Figlio. Cari fratelli e sorelle, spiritualmente
uniti alla Madonna Addolorata, rinnoviamo anche noi il
nostro "sì" al Dio che ha scelto la via della Croce per
salvarci. Si tratta di un grande mistero che è ancora in atto,
fino alla fine del mondo, e che chiede anche la nostra
collaborazione. Ci aiuti Maria a prendere ogni giorno la
nostra croce e a seguire fedelmente Gesù sulla via
dell'obbedienza,
del
sacrificio
e
dell'amore.
Benedetto XVI -17.09. 2006
Adorazione silenziosa
Canto: Nada te turbe, nada te espante:
quien a Dios tiene nada le falta.
Nada te turbe, nada te espante:
solo Dios basta.
Niente ti turbi, niente ti spaventi:
chi ha Dio niente gli manca.
Niente ti turbi, niente ti spaventi:
solo Dio basta
Giunio
Tinarelli
Giunio Tinarelli nasce a Terni il 27 maggio del 1912 da Alfredo e Maria Giorgini. Per
le scarse condizioni economiche della famiglia, Giunio a 12 anni inizia a lavorare
presso una tipografia. A 14 anni, entra in un’officina specializzata nella realizzazione
di serrature e chiavi e, poco più tardi, è assunto negli stabilimenti delle Acciaierie di
Terni. L’impegno e la serietà dimostrata nel lavoro, consentono a Giunio di fare un
salto di qualità dal punto di vista professionale. L’unico suo cruccio era la mancanza
di fede del padre, un uomo tutto d’un pezzo con il quale i
rapporti non furono sempre facili. Il 20 marzo del 1937, a
causa di una forte influenza, è costretto ad abbandonare il
lavoro. Erano i prodromi di quella terribile malattia che
inchioderà Giunio per 18 anni nel letto: la poliartrite
anchilosante e deformante. La malattia ha un andamento
progressivo e, nel 1940, anche le braccia perdono la loro
funzione costringendo Giunio all’immobilità assoluta. Ciò
scatena una forte crisi morale generando non poca
disperazione. Ormai dipendeva totalmente dagli altri in
tutto e per tutto. La vicinanza di mons. Giuseppe Lombardi, riuscì a lenire l’enorme
sofferenza ed egli riacquistò in tempi brevi la serenità interiore. Con l’aiuto di Dio e
volendo valorizzare al massimo la sua dolorosa condizione esistenziale, Giunio
Tinarelli inizia la sua attività di “apostolo dei malati”. Nel 1948 ridà vita alla
Sottosezione UNITALSI di Terni e organizza un pellegrinaggio a Loreto a cui
partecipano 60 malati. Poi va a Lourdes, dove entrerà in contatto con mons. Luigi
Novarese ed il Centro Volontari della Sofferenza (CVS), il vasto movimento
apostolico che opera congiuntamente con i Silenziosi Operai della Croce (SOdC). L’1
novembre 1951, Giunio si consacra definitivamente in quest’ultimo movimento,
emettendo i tre voti evangelici privatamente. L’entusiasmo e l’energia sprigionate da
Giunio nel portare avanti l’apostolato con le persone sofferenti, gli consente di
partecipare a tutte le iniziative organizzate dal Centro Volontari della Sofferenza: nel
1952, partecipa al primo Corso di Esercizi Spirituali per ammalati presso il Santuario
di Oropa. Nel ’53 viene nominato responsabile per il settore maschile dei Silenziosi
Operai della Croce. Ma le condizioni fisiche, iniziano a scadere sempre di più,
costringendo Giunio a ridurre drasticamente il suo impegno apostolico con i
sofferenti. Il 14 gennaio 1956 Giunio ritorna alla Casa del Padre a 44 anni, dopo
sofferenze inaudite. Nel 1969 la salma viene traslata nella Cattedrale di Terni ove
tuttora riposa. Il 25 aprile 1985 inizia il processo di beatificazione. Il 19 dicembre
2009 il S. Padre Benedetto XVI ha autorizzato la Congregazione per le Cause dei
Santi a promulgare il decreto riguardante le “virtù eroiche del Servo di Dio. A Giunio
è stato quindi attribuito il titolo di “Venerabile”.
Adorazione silenziosa
PREGHIERE:
1) Perché la S. Chiesa, per intercessione di Maria Addolorata, aiuti ogni persona a
penetrare il misterioso senso della sofferenza umana nella Croce di Cristo, preghiamo.
2) Perché le giovani famiglie vivano nella fedeltà all’amore promesso il giorno del
matrimonio e crescano nella fede e nella conoscenza di Gesù, preghiamo.
3) Per tutte le famiglie del mondo, perché in esse regni sempre il rispetto per la vita
nascente, per la sofferenza e per la vita in declino che non sembra più utile
preghiamo.
4) Per ogni famiglia visitata dalla croce della divisione e da qualunque tipo di
sofferenza, perché con l’aiuto della Vergine Addolorata, unisca la sua prova alla
Croce di Cristo, fonte di salvezza, preghiamo
Ti porto le mie mani vuote
O Maria ti porto le mie mani vuote, il mio cuore tanto
povero, la cesta della mia vita piena di no, non posso,
non ho tempo, passa un’ altra volta, piena di risentimenti,
di divisioni in simpatici e antipatici,
povera di
compassione e di perdono. Ti porto la Chiesa del tuo
Gesù, che ti accolga sempre, come gli apostoli nel
cenacolo e impari tutto da te. Prendi tutto Maria, mamma
mia. Brucia col fuoco del tuo amore ogni mia mancanza
e aiutami a cominciare un cammino nuovo con te,
conducimi sulla strada che porta a Gesù. Donami la
speranza che ti ha sostenuta.. Aiutami a portare la mia
croce, insieme ai miei fratelli fammi sentire la tua
presenza quando ho paura, stammi vicina come sei stata vicina a Gesù sul Calvario
dove, insieme a Lui, ci hai salvati. Fa’ che in ognuno di noi risplenda il tuo sorriso di
mamma e che tutti riconoscano in noi il volto del tuo Figlio Gesù.
Canto :Tantum ergo sacraméntum venerémur cérnui,
et antíquum documéntum novo cedat rítui; praestet fides suppleméntum sénsuum deféctui.
Genitóri Genitóque laus et iubilátio, salus, honor, virtus quoque sit et benedíctio; procedénti ab utróque
compar sit laudátio. Amen.
Preghiamo:Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia ci hai lasciato il memoriale
della tua Pasqua, fa’ che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per
sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Canto per la reposizione: Col mio canto ti loderò, ti loderò.
Col mio canto ti loderò, Gesù.
Nella vita ti loderò, ti loderò.
Nella vita ti loderò,Gesù.
Con i Santi ti loderò, ti loderò.
Con i Santi ti loderò,Gesù.
Usami ancora per la tua preghiera in famiglia