ASSISTENZA PRIMARIA – febbraio 2005 PRIORITA’ di ACCESSO per PRESTAZIONI SPECIALISTICHE Continua, anche con l’utilizzo delle nuove ricette, la sperimentazione delle tre fasce di priorità per l’accesso alla effettuazione delle 6 prestazioni indicate dalla Regione: visita oculistica, visita cardiologica, Tac encefalo, RM encefalo, Eco addome superiore, Ecocolordoppler TSA. Si ricorda che a ciascuna fascia di priorità corrisponde una diversa priorità di accesso: fascia A (o procedura sollecita): deve essere effettuata entro 3 giorni dalla data del rilascio; fascia B (o procedura di prima diagnosi): prevede l’effettuazione entro e non oltre i 30 giorni dalla data del rilascio per le visite ed i sessanta per le prestazioni strumentali; fascia C (o follow up): da riservare alle prestazioni programmate da inserire in liste di attesa specifiche ed indipendenti dalle normali liste. La fascia A per le sei prestazioni viene quindi a sostituire il “bollino verde” che resta comunque in uso per la richiesta di tutte le altre prestazioni specialistiche quando si ravvisi la necessità di effettuazione “urgente differibile”. La mancata indicazione della fascia di priorità (o del bollino verde per tutte le altre), comporta che la prestazione sia effettuata in base ai tempi di attesa correnti. A partire dal mese di febbraio anche le Strutture private accreditate, in risposta all’esigenza di favorire la fluidità del processo diagnostico e meglio definire le responsabilità prescrittive, potranno utilizzare il nuovo ricettario unico; nell’ambito della sperimentazione delle fasce di priorità per le sei prestazioni, nei seguenti casi: la prestazione (una delle sei sopraddette) viene effettuata all’interno della struttura stessa; la struttura accreditata non è a contratto per la prestazione richiesta e quindi il paziente deve effettuarla altrove; il cittadino manifesta la volontà di riferirsi ad altra struttura. Al di fuori di queste condizioni e per le prestazioni specialistiche che non sono oggetto di sperimentazione, le strutture accreditate devono rinviare il paziente al medico curante.