La teoria elementare della domanda e dell'offerta 7.1 La teoria elementare della domanda Abbiamo visto nel capitolo 5 che gli acquisti di carote e di spinaci effettuati dalle famiglie determinano un'importante influenza sui mercati di queste merci. Svilupperemo pertanto, quale ulteriore passo nella costruzione della nostra teoria del comportamento del mercato, una teoria molto semplice dei fattori esplicativi degli acquisti effettuati dalle famiglie. Tale teoria è nota con il termine di teoria della domanda. In questa parte prenderemo in considerazione solo il minimo indispensabile (della teoria della domanda) richiesto per poter studiare il comportamento del mercato. Nella terza parte affronteremo la teoria della domanda in modo più dettagliato. 7.1.1 La natura della domanda La quantità di una certa merce che le famiglie desiderano acquistare è definita come la QUANTITÀ DOMANDATA di quella merce. Per quanto concerne queste quantità domandate dobbiamo immediatamente fare due importanti osservazioni. Innanzitutto si tratta di una quantità desiderata. Si tratta cioè di una quantità che le famiglie intendono acquistare (vorrebbero acquistare) e non necessariamente della quantità che esse riescono effettivamente ad acquistare. Se, per fare un esempio, non vi è una sufficiente disponibilità di merce, l'ammontare che le famiglie sono disposte ad acquistare può risultare superiore all'ammontare che esse riescono effettivamente ad acquistare. Noi utilizziamo espressioni quali QUANTITÀ EFFETTIVAMENTE ACQUISTATA O QUANTITÀ EFFETTIVAMENTE SCAMBIATA per distinguere gli acquisti effettivi dalle quantità domandate. Il secondo punto da sottolineare è che la quantità domandata rappresenta un flusso (vedi il punto 5 dell'appendice al capitolo 2). Non ci occupiamo del singolo acquisto, ma di un flusso continuo di acquisti, per cui dobbiamo esprimere la domanda per unità di tempo (per un certo periodo di tempo), per esempio un milione di arance al giorno, ovvero sette milioni di arance alla settimana, o 365 milioni all'anno. La concezione della domanda quale flusso sembra creare delle difficoltà quando si debbano prendere in considerazione gli acquisti di beni di consumo durevoli, acquisti che vengono effettuati solo occasionalmente. Mentre ha senso parlare di un consumo di arance al tasso di 30 al mese, cosa possiamo dire con riferimento a un individuo che ac1 quista un televisore nuovo ogni 5 anni oppure un'automobile nuova ogni due? Questa difficoltà scompare se noi prendiamo in considerazione e misuriamo la domanda per i servizi resi dal bene di consumo durevole. Pertanto, nel caso di acquisto del televisore nuovo ogni 5 anni, l'acquirente usa i servizi resi dall'apparecchio televisivo al tasso di 1/60 di televisore al mese. Se si verifica una caduta nel prezzo dei televisori, che gli consenta di cambiare l'apparecchio ogni quattro anni anziché cinque, diremo che il consumo dei servizi resi dal televisore è aumentato passando da un tasso pari a 1/60 per mese a uno di 1/48 (sempre per mese). 7.1.2 I fattori di determinazione della quantità domandata: la funzione di domanda Procediamo ora all'introduzione di cinque ipotesi concernenti l'individuazione dei fattori che determinano la quantità domandata di una merce da parte della singola famiglia: /. la quantità domandata è influenzata dal prezzo della merce; 2. la quantità domandata è influenzata dai prezzi delle altre merci; 3 . la quantità domandata dipende dalla grandezza del mercato e del reddito familiare; 4. la quantità domandata dipende da vari fattori "sociologici"; 5. la quantità domandata dipende dai gusti dei consumatori. Questo elenco di fattori che influenzano la domanda della famiglia può essere molto opportunamente sintetizzato utilizzando la notazione sviluppata nel capitolo 2. Quello che abbiamo in effetti detto è che la quantità di una merce che una famiglia è disposta ad acquistare è funzione (cioè dipende) dello stesso prezzo della merce in questione, dei prezzi di tutte le altre merci, del reddito della famiglia e dei suoi gusti (o preferenze). Questa affermazione può essere espressa in termini formali attraverso la cosiddetta FUNZIONE DI DOMANDA: q t= T)(P n,P u qdn ...,/»»-1, Y, T ) dove indica la quantità domandata, da parte di una famiglia, di una qualche merce, che si è convenuto di chiamare "merce n", p„ è il relativo prezzo, Pi, P n- 1 è una notazione sintetica per rappresentare i prezzi di tutte le altre merci, Y rappresenta il reddito della famiglia e infine T indica i gusti dei componenti la famiglia.1 Si tratta naturalmente di una relazione funzionale piuttosto complicata, e non riusciremmo a sviluppare una teoria elementare della domanda se considerassimo gli effetti prodotti sulla quantità domandata da una variazione simultanea di tutti i fattori — prezzi, reddito e preferenze — considerati. Al fine di evitare questa situazione, possiamo far ricorso a una metodologia frequentemente utilizzata nella teoria economica. Ipotizziamo cioè che tutti gli elementi che figurano nel lato destro dell'espressione funzionale, tranne uno, vengano mantenuti costanti: noi permettiamo pertanto che un solo elemento, diciamo p„, possa variare e consideriamo così le variazioni che ciò produce sulla quantità domandata ( q f y assumendo che tutto il resto rimanga immutato, ossia, come amano esprimere questa formulazione gli economisti, sulla base della condizione di ceteris paribus. Quindi ipotizziamo che qualche altro elemento, per esempio il reddito (Y), possa mutare e consideriamo, sempre sulla base della clausola del ceteris paribus, gli effetti che ciò produce sulla quantità domandata. In questo modo possiamo allora considerare la relazione esistente fra quantità domandata e ciascuna delle variabili che figurano nel lato destro della funzione di domanda, prese una alla volta.2 // prezzo della merce. Per quasi tutte le merci la quantità domandata aumenta quando il prezzo della merce stessa diminuisce, sempre ipotizzando che reddito, preferenze e prezzi delle altre merci rimangano costanti. In conseguenza di una caduta del suo prezzo, una merce diviene più conveniente, relativamente ai suoi possibili sostituti, per cui essa può più facilmente competere con essi in relazione alle decisioni del consumatore. Se, per esempio, le carote diventano particolarmente convenienti (cioè più a buon mercato) il consumatore sarà indotto, almeno fino a un certo punto, ad acquistare più carote e meno altri vegetali, il cui prezzo è ora alto rispetto a quello delle carote. Al fine di illustrare la relazione esistente fra la quantità domandata di una merce e il relativo prezzo, possiamo prendere ipotètici dati sia per la quantità di carote che per il prezzo delle stesse. La tabella 7.1 è un esempio di ciò che viene comunemente indicato con il termine di SCHEDA DI DOMANDA. Essa mostra la quantità di carote che una famiglia è disposta ad acquistare in corrispondenza di sei prezzi alternativi delle carote. Al prezzo di 40 sterline per tonnellata, ad esempio, la quantità domandata è di 10,25 libbre al mese. Per comodità abbiamo indicato ciascuna coppia prezzo-quantità della tabella con una lettera. Possiamo a questo punto riportare i dati della tabella 7.1 su di un grafico, misurando il prezzo della merce sull'asse verticale e la quantità domandata su quello orizzontale.3 Nella figura 7.1 abbia- 2 Tabella 7.1 - Scheda di domanda individuale per le carote Prezzo quantità domandata (sterline per tonnellata) (libbre al mese) n p q60 r80 s100 t120 20 40 7,5 5,25 3,5 2,5 14,0 10,25 condizioni di domanda date, o note, con riferimento a un determinato mercato. Nel far ciò essi chiaramente non intendono riferirsi alla particolare quantità di merce domandata in quello specifico istante (cioè a un ben specifico punto della curva di domanda). Essi fanno in realtà riferimento all'intera curva di domanda, cioè alla completa relazione funzionale mediante la quale si stabilisce una corrispondenza fra gli acquisti desiderati e tutti i possibili prezzi alternativi della merce. La curva di domanda per una merce indica la relazione esistente fra prezzo della merce e quantità di essa che la famiglia è disposta ad acquistare per unità di tempo. Essa è costruita ipotizzando che il reddito della famiglia, i suoi gusti e i prezzi delle altre merci rimangano costanti; la sua inclinazione negativa mostra inoltre che in corrispondenza di prezzi via via più bassi della merce la famiglia esprime una domanda via via più grande. 0 2 4 6 8 10 12 14 16 quantità di carote (libbre per mesel Fig. 7.1 - Una curva di domanda individuale per le carote. mo rappresentato i sei punti che corrispondono alle combinazioni prezzo-quantità mostrate nella tabella 7.1. Il punto n del grafico ci dà la medesima informazione della prima riga della tabella: al prezzo di 20 sterline per tonnellata la famiglia domanda una quantità di 14 libbre di carote in ciascun mese. Il punto t mostra la medesima informazione che possiamo ricavare dall'ultima riga della tabella: quando il prezzo delle carote è di 120 sterline per tonnellata, la quantità domandata sarà solamente di 2,5 libbre al mese. Possiamo pertanto tracciare una curva passante per tali punti. Questa curva rappresenta la CURVA DI DOMANDA delle carote. Essa mostra la quantità di carote che la famiglia è disposta ad acquistare in corrispondenza di ogni possibile prezzo; la sua inclinazione negativa indica che la quantità di carote domandate aumenta al diminuire del loro prezzo (e viceversa). Un generico punto della curva di domanda indica una determinata combinazione (relazione) prezzoquantità. L'intera curva di domanda mostra allora la relazione funzionale completa che esiste fra quantità domandata e prezzo. Gli economisti spesso parlano di 3 / prezzi delle altre merci. Si possono ipotizzare tre possibili relazioni fra la quantità domandata di un bene e i prezzi delle altre merci: la caduta nel prezzo di una determinata merce può indurre una diminuzione nella quantità acquistata di qualche altra merce da parte della famiglia, o può provocarne un aumento oppure può lasciarla invariata. Se la diminuzione del prezzo della merce Y causa una caduta nella domanda della merce X, si parla di X e Y come di BENI SUCCEDANEI (o SOSTITUTI). Quando il prezzo di una merce diminuisce, la famiglia ne acquista in quantità maggiore, mentre invece l'acquisto dei suoi succedanei diminuisce; la domanda di una merce varia pertanto nella stessa direzione dei prezzi dei suoi succedanei. La situazione è illustrata, con riferimento al nostro ipotetico esempio delle carote, nella figura 7.2 (i). La curva di domanda che vi è rappresentata ha un'inclinazione positiva e sta a indicare che, quando il prezzo dei succedanei cresce, la domanda di carote da parte della famiglia aumenta, mentre la quantità domandata di carote diminuisce quando il prezzo dei suoi sostituti cade. Esempi di prodotti succedanei sono burro e margarina, carote e cavoli, spettacoli cinematografici e spettacoli teatrali, servizi di autobus e servizi di taxi. Se in seguito alla caduta del prezzo di una merce si registra un incremento nella quantità domandata di un'altra merce, si parla in tal caso di BENI COMPLEMENTARI. Quando il prezzo di una merce diminuisce, la quantità che di essa viene consumata aumenta, come pure cresce il consumo dei prodotti a essa complementari.