Anno Scolastico 2009/2010

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PIANO DI LAVORO ANNUALE PERSONALE
Anno Scolastico: 2012-2013
PROFF. Pietro MANTELLI – Roberto RAVERTA
MATERIA: FISICA
CLASSE: 2°
SEZIONE: A
INDIRIZZO: IA
TESTO IN ADOZIONE: FRANK – WYSESSION – YANCOPOULOS - Fisica - Concetti in azione – linx - PEARSON
1. SITUAZIONE DI PARTENZA DELLA CLASSE

Composizione





Numero allievi iscritti: 19
Numero allievi non frequentanti: 0
Numero allievi diversamente abili: 2
Numero allievi DSA: 2
Numero allievi non italofoni: 4 (di cui 2 con difficoltà linguistiche molto evidenti)
 Partecipazione della classe al dialogo educativo
 La classe si comporta in modo complessivamente corretto
 La classe non rispetta le regole
 Una parte della classe non rispetta le regole
Osservazioni: Ad una prima impressione la classe si mostra interessata, ma non
omogenea nei livelli di partenza e nelle motivazioni allo studio.
 Impegno e interesse
 La classe segue passivamente l’attività didattica
 La classe segue l’attività didattica in modo partecipato e responsabile
 La classe segue l’attività didattica in modo partecipato ma dispersivo
 Complessivamente l’impegno domestico è soddisfacente
 Complessivamente l’impegno domestico è scarso
 Complessivamente l’impegno domestico è saltuario e finalizzato ai momenti di
verifica
 Livello di partenza della classe: possesso dei requisiti minimi per affrontare lo
studio delle discipline dell’anno
 I diversi livelli (alto, medio, basso) sono ripartiti in modo omogeneo
 I diversi livelli (alto, medio, basso) sono ripartiti in modo disomogeneo
 Manca la fascia media
 Prevale la fascia bassa
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2 . OBIETTIVI DISCIPLINARI (programmazione di dipartimento)
UNITÀ/
COMPETENZE
CONOSCENZE
ABILITÀ
DIDATTICA
VERIFICHE
Descrivere il moto di un
corpo facendo
riferimento alle forze ad
esso applicate
Conoscere gli
enunciati dei tre
principi della
dinamica
Applicare il secondo
principio della
dinamica
Proporre e
comprendere semplici
esempi dei tre
principi della
dinamica
Libro
lezione C2 pag. 52
lezione C3 pag. 58
Orali e pratiche
SUDDIVISIONE
TEMPORALE
Unità 1
I principi
della
dinamica
SETTEMBRE
OTTOBRE
Prove di verifica a
pag. 71
Appunti
Laboratorio
VERIFICA
SPERIMENTALE
DEL SECONDO
PRINCIPIO
Obiettivi minimi:
enunciare i principi
della dinamica;
conoscere le
proporzionalità fra
grandezze coinvolte;
fare semplici esempi
applicativi
Collegamenti con
Storia
Aristotele, Leonardo,
Galileo, Newton
Unità 2
I moti nel
piano
Analizzare e descrivere
situazioni connesse al
moto circolare
OTTOBRE
Conoscere grandezze
e unità di misura
caratteristiche del
moto circolare
uniforme
Misurare o calcolare
frequenza, periodo,
velocità angolare,
tangenziale,
accelerazione
centripeta
Utilizzare unità di
misura del SI e
pratiche
Libro
lezione B4 pag. 39
Appunti
Laboratorio
MISURE DI
FREQUENZA,
PERIODO,
VELOCITA’
Collegamenti con
Biologia
La centrifuga
Unità 3
Energia
NOVEMBRE
DICEMBRE
Analizzare
qualitativamente
fenomeni legati a
trasformazioni
energetiche
Risolvere problemi
utilizzando il principio di
conservazione
dell’energia
Conoscere le
definizioni di lavoro,
potenza, energia
cinetica e potenziale
gravitazionale
Calcolare con le
relative relazioni
matematiche: lavoro,
energia cinetica,
potenziale
gravitazionale
Descrivere mediante
schemi le
trasformazioni di
energia
Utilizzare
correttamente le unità
di misura del SI e
pratiche
Libro
lezione E1 pag. 94
lezione F1 pag. 122
lezione F2 pag. 128
lezione F3 pag. 134
Appunti
Laboratorio
VERIFICA
SPERIMENTALE
DEL PRINCIPIO
DI CONSERVAZ.
DELL’ENERGIA
Orali e pratiche
Prove di verifica a
pag. 45
Obiettivi minimi:
distinguere le varie
grandezze fisiche
caratteristiche del moto
circolare;
eseguire equivalenze fra
unità di misura
Orali e pratiche
Prove di verifica a
pag. 141
Obiettivi minimi:
saper esporre le
differenze fra le varie
forme di energia;
applicare le formule per il
calcolo delle energia
cinetica e potenziale;
conoscere le unità di
energia e potenza
Collegamenti con
Tecnologia
Le centrali
idroelettriche
Unità 4
Calore e
temperatura
DICEMBRE
GENNAIO
Descrivere i fenomeni
legati alla dilatazione
termica e alla
trasmissione del calore
Conoscere le scale
termometriche
Comprendere il
fenomeno della
dilatazione termica
Conoscere i
meccanismi di
propagazione del
calore: conduzione,
convezione,
irraggiamento
Utilizzare termometri
Valutare l’ordine di
grandezza della
dilatazione di un
solido e di un liquido
Valutare il calore
disperso in situazioni
diverse
Libro
lezione G1 pag. 144
lezione G2 pag. 150
lezione D3 pag. 82
Appunti
Laboratorio
DILATAZIONE
TRASMISSIONE
DEL CALORE
Collegamenti con
Tecnologia
Il condizionamento
domestico
Orali e pratiche
Prove di verifica a
pag. 165
Obiettivi minimi:
Conoscere e utilizzare la
scala Celsius e Kelvin;
principio di
funzionamento di un
termometro;
distinguere fra i vari
meccanismi della
trasmissione del calore
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Unità 5
la luce
FEBBRAIO
Descrivere alcuni
fenomeni legati alla
propagazione della luce
in termini di riflessione e
rifrazione
Le leggi della
riflessione su specchi
piani
Le leggi della
rifrazione della luce
La riflessione totale
Applicare le leggi
della riflessione e
della rifrazione per
costruire l’immagine
di un oggetto
Libro
lezione L1 pag. 224
lezione L2 pag. 228
Orali e pratiche
Prove di verifica a
pag. 247
Appunti
Laboratorio
SECONDA LEGGE
DELLA
RIFLESSIONE
MISURA
DELL’INDICE DI
RIFRAZIONE
Obiettivi minimi:
esporre le leggi della
riflessione e della
rifrazione;
costruire l’immagine di
un oggetto formato da
uno specchio piano
Collegamenti con
Tecnologia
Le fibre ottiche
Unità 6
la corrente
elettrica
MARZO
APRILE
Distinguere grandezze
elettriche di vario tipo:
tensione, corrente,
resistenza, potenza,
frequenza
Effettuare misure delle
grandezze elettriche in
corrente continua
Valutare i pericoli della
corrente elettrica
Conoscere gli
elementi
fondamentali
caratteristici di un
circuito elettrico:
alimentatore,
generatore,
utilizzatore, strumenti
di misura
Schematizzare circuiti
elettrici elementari
Utilizzare la relazione
fra tensione e corrente
Riconoscere gli effetti
della corrente
Misurare con il tester
Libro
lezione M2 pag. 254
lezione M3 pag. 258
Descrivere applicazioni
tecnologiche legate a
fenomeni magnetici
MAGGIO
GIUGNO
Distinguere fra
campo gravitazionale,
elettrico e magnetico
Come si genera un
campo magnetico?
Come interagisce con
la corrente?
Laboratorio
IL TESTER
PRIMA LEGGE DI
OHM
MISURE DI
RESISTENZE
Spiegare il
funzionamento:
bussola,
elettrocalamita,
campanello, apriporta, relé,
interruttore
megnetotermico
Prove di verifica a
pag. 273
Appunti
Collegamenti con
Tecnologia
Sicurezza elettrica
Unità 7
il campo
magnetico
Orali e pratiche
Libro
lezione N1 pag. 276
lezione N2 pag. 280
Appunti
Laboratorio
ELETTROCALAMITA
Obiettivi minimi:
riconoscere in un
semplice schema elettrico
i principali elementi;
utilizzare il tester;
distinguere le unità di
misura per grandezze
elettriche;
spiegare la relazione fra
tensione e corrente in un
conduttore ohmico
Orali e pratiche
Obiettivi minimi:
spiegare i principi di
funzionamento di alcuni
dispositivi
elettromagnetici
(elettrocalamita)
Collegamenti con
Tecnologia
Dispositivi
elettromagnetici
Unità 8
le onde
elettromagn
etiche
MAGGIO
GIUGNO
Distinguere i vari tipi di
onde elettromagnetiche
Classificazione delle
onde e.m. in base alla
loro frequenza
Dai raggi X alle onde
radio
Collocare nello
spettro e.m. un’onda
in base alle sue
caratteristiche e
denominazione
Libro
lezione I1 pag. 196
Appunti
Collegamenti con
Tecnologia:
Forni e fornelli
(microonde,
induzione, infrarossi)
Orali
Prove di verifica a
pag. 199
Obiettivi minimi:
catalogare le onde e.m. in
base alla loro frequenza
obiettivi generali educativi:
 acquisizione di sensibilità verso gli altri: capacità di ascolto, collaborazione nelle attività di gruppo.
 responsabilizzazione personale: rispetto delle scadenze e degli orari, assiduità nella frequenza.
 abitudine alla costanza nello studio anche come metodo di organizzazione del tempo libero.
 individuare e collegare le conoscenze ad altre discipline affini.
obiettivi generali didattici:
 formazione, affinamento o consolidamento di un metodo di studio personalizzato. A tale scopo gli allievi
cureranno in modo particolare il "quaderno di fisica" secondo indicazioni fornite.
 comprensione del libro di testo, che verrà considerato come indispensabile mezzo per l'apprendimento.
 comprensione del rapporto tra costruzione teorica e realizzazione sperimentale nell'indagine scientifica.
 analisi, semplificazione, modellizzazione e schematizzazione di semplici situazioni fisiche.
 uso della matematica e in particolare delle funzioni, delle rappresentazioni grafiche e del calcolo numerico.
 costruzione dell'abitudine al rispetto dei fatti, loro interpretazione nell’ambito della teoria della misura.
 deduzione delle relazioni matematiche fra grandezze fisiche dai dati sperimentali
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 capacità di espressione con linguaggio corretto, sintetico e proprio della disciplina.
3
METODOLOGIA DIDATTICA
Lezione frontale
Lezione interattiva
Gruppi di lavoro
Il metodo consisterà in una fase sperimentale eseguita in laboratorio e una teorica deduttiva e induttiva;
durante l'approccio al problema da parte degli allievi si tenterà di colmare le eventuali lacune, di
richiamare gli aspetti teorici più significativi e di approfondire gli aspetti matematici connessi.
E' indispensabile, in questo modo di procedere, la partecipazione attiva e spontanea da parte degli studenti
in entrambe le fasi e in particolare modo in quella sperimentale per la quale gli allievi verranno suddivisi
in gruppi di lavoro.
Gli argomenti saranno affrontati mettendo in evidenza i concetti fondamentali senza insistere sui dettagli e
sul formalismo, ma curando gli aspetti logici di concatenamento e collegamento.
STRUMENTI DI LAVORO:
Il libro di testo, considerato indispensabile mezzo per l’attività didattica in classe, per lo studio e per
l’esercitazione personale, per l’apprendimento.
Il quaderno di fisica verrà particolarmente curato per l’acquisizione di un metodo di lavoro strutturato ed
organizzato
Per l’attività sperimentale si farà uso di schede di lavoro preparate appositamente ed adattate dal docente.
Il materiale didattico verrà pubblicato su apposita piattaforma informatica disponibile su internet.
l metodo consisterà in una fase sperimentale eseguita in laboratorio e una teorica deduttiva e induttiva;
durante l'approccio al problema da parte degli allievi si tenterà di colmare le eventuali lacune, di
richiamare gli aspetti teorici più significativi e di approfondire gli aspetti matematici connessi.
E' indispensabile, in questo modo di procedere, la partecipazione attiva e spontanea da parte degli studenti
in entrambe le fasi e in particolare modo in quella sperimentale per la quale gli allievi verranno suddivisi
in gruppi di lavoro.
LABORATORIO DI FISICA: si rende assolutamente necessario l’adeguamento delle strutture,
l’arricchimento del materiale e delle attrezzature di laboratorio la cui attuale dotazione è
assolutamente inadeguata per condurre una didattica laboratoriale coerente con gli obiettivi indicati
nelle linee guida ministeriali!
4. STRATEGIE DI SOSTEGNO/RECUPERO
 Attività di recupero in orario curricolare con pausa della normale attività didattica
Attività di recupero in orario curricolare senza pausa della normale attività didattica
Attività di recupero al di fuori dell’orario curricolare
Assegnazione di compiti a casa funzionali al recupero
Si prevede un rallentamento o un arresto dello svolgimento dell’attività programmata qualora si
ravveda la necessità di recupero da parte della classe; particolare attenzione e aiuto verranno
prestati individualmente agli allievi che presentino delle difficoltà che non riescano a colmare
malgrado la dimostrazione di impegno nello studio personale. Per i recuperi di fine trimestre e
di fine anno ci si atterrà a quanto stabilito dal Collegio dei Docenti in ottemperanza alla CM
92/07.
5. CRITERI E METODOLOGIE DI VALUTAZIONE
Criteri di valutazione
 Conoscenza delle definizioni delle grandezze fisiche studiate e delle loro unità di misura
 Comprensione dei concetti alla base delle definizioni o relazioni studiate
 Applicazione dei principi studiati ad esercizi numerici
 Analisi mediante modelli semplificativi delle situazioni reali proposte
 Analisi dei dati tratti dalle esperienze di laboratorio
 Esposizione orale o scritta con linguaggio tecnico appropriato
 Partecipazione e interesse
 Impegno
 Autonomia di lavoro
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GRIGLIA - CONDIVISA A LIVELLO DIPARTIMENTALE - DEI VOTI DA 1 A 10 CON INDICATORI E
DESCRITTORI E CON PARTICOLARE RIGUARDO AL PUNTO DI SUFFICIENZA:
INDICATORI
DESCRITTORI
VALUTAZIONE
NUMERICA (/10)
CONOSCENZA
DEI CONTENUTI
COMPRENSIONE
ESPRESSIONE
ORALE
1-3
Nulla o scarsa
Marginale
Non sa esporre
4
Frammentaria e
lacunosa
Incompleta
Espone in modo
stentato e confuso
5
Frammentaria e
superficiale
Incerta
Espone con
difficoltà se
guidato
6
Completa ma non
approfondita
Corretta nell’insieme
Sa esporre se
guidato
7
Completa e
approfondita per
alcuni aspetti
Corretta
Sa esporre
8
Approfondita
Comprende concetti
complessi e individua
collegamenti
Espone in modo
scorrevole e
autonomo
9-10
Conosce tutti i
contenuti in modo
articolato
Comprende concetti
complessi e individua
collegamenti
Espone in modo
pertinente usando
un lessico ricco e
adeguato
6. NUMERO, MODALITÀ, TEMPI DI CORREZIONE DELLE VERIFICHE
Ai fini della valutazione verranno eseguiti:
 controlli e verifiche periodiche del “quaderno di fisica” e delle relazioni di laboratorio
 prove orali con data programmata;
 test scritti su aspetti pratici collegati alle esperienze svolte in laboratorio (correzione e valutazione
entro 1 settimana)
Torino, 18 ottobre 2012
Firma del docente
(Prof. Pietro Mantelli)
Firma del docente tecnico-pratico
(Prof. Roberto Raverta)
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