IPOTESI DI CONCORDATO TRA LE RELIGIONI di Antonio Di Lieto

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IPOTESI DI CONCORDATO
TRA LE RELIGIONI
di Antonio Di Lieto
Innanzitutto mi presento: mi chiamo Antonio Di Lieto e sono un insegnante di religione cattolica, nato
nel 1969, sposato con 2 figli (se vuoi conoscermi meglio visita il sito www.bellanotizia.it). Questa è una
“ipotesi di lavoro” abbastanza originale ma concreta, che prevede che due religioni (se ci sono gli
estremi) possano stipulare degli accordi, dei concordati, che permettano la “doppia appartenenza
religiosa” alle persone che la desiderano: mantenendo comunque le due fedi ed i due culti sempre ben
distinti.
Mi rendo conto che la prima impressione è quella di avere davanti una idea troppo fantasiosa o
pericolosa. Per dimostrare che non è affatto così, voglio subito precisare due cose importanti:
innanzitutto che le due religioni, pur potendo essere condivise e praticate “insieme” da una stessa
persona, come ho già precisato continuerebbero a restare BEN DISTINTE sia nel culto che nella
dottrina.
E poi che la “doppia appartenenza religiosa” NON sarebbe realizzabile in modo per così dire “libero”, ma
solo nei casi in cui ci fosse un’ “accordo” sottoscritto da entrambe le religioni (una specie di
“concordato”), in cui l’una riconosce che la fede dell’altra “non è peccaminosa”. Ogni religione quindi
dovrà solo limitarsi a dichiarare che l’altra fede “non è peccaminosa”: non riconoscerla nè condividerla.
Fatte queste due precisazioni, passo ora ad illustrare la mia proposta un po’ più nel dettaglio. Mi rendo
conto che si tratta di una ipotesi che può sembrare molto innovativa (in realtà lo è molto meno di quanto
sembra), quindi vorrei pregarti di non scartarla subito, se prima non l’avrai ben compresa e letta per
intero. Rimetto comunque la sua valutazione e realizzazione, completamente al giudizio delle autorità
religiose competenti.
LE RELIGIONI NON DICONO COSE CONTRARIE
Nella mia attività di divulgazione della fede cattolica, rivolta ai credenti e ai non credenti, mi viene
sempre posta questa ricorrente domanda: “Chi può garantirci che quello che dice la religione cattolica è
giusto? Mentre quello che dicono le altre religioni è sbagliato?”.
Io rispondo sempre dicendo che questa domanda è posta male, perché se la religione cattolica dice su
Dio cose giuste, non significa che le altre religioni dicano cose sbagliate: le altre fedi infatti, anche
quelle che negano la divinità di Cristo, non dicono su Dio sempre cose “contrarie” al cristianesimo. E’
vero certo che solo il Cristianesimo parla di un Figlio di Dio fatto uomo, ma è anche vero che tutte e 3
le religioni monoteiste concordano sull’esistenza di quello che Gesù chiamava “Padre”: e che i musulmani
chiamano “Allah” e gli ebrei “Jahvè”. Quindi – nonostante le differenze – tutte le religioni affermano
che esiste un Dio che ci ha creati e ci ama: coi tempi che corrono, non mi sembra poco.
Nonostante questa precisazione però, le religioni continuano sempre ad essere percepite, sia dai
credenti che dai non credenti, come “in opposizione”. Mi sono reso conto che questo accade soprattutto
perché si può appartenere solo ad UNA religione (non certo a due contemporaneamente): quindi il fatto
di essere una “l’alternativa” dell’altra, fa percepire le religioni (erroneamente) come una “in opposizione”
all’altra. Come se dicessero cose contrarie. E questo non giova a nessuna di esse, se non all’ateismo che –
approfittando di questa presunta “opposizione” – spinge gli uomini a concludere: “Ogni religione predica
un Dio “contrario” a quello dell’altra: quindi Dio è un’invenzione degli uomini!”.
GESU’ ED I PRIMI CRISTIANI PRATICAVANO DUE RELIGIONI
CONTEMPORANEAMENTE: QUELLA EBRAICA E QUELLA CRISTIANA
Ora, a mio modesto parere, a farci capire che le religioni – pur essendo diverse – non sono “in
opposizione”, fu proprio Gesù Cristo: sia Lui che i primi cristiani infatti, pur aderendo ad una fede nuova
(quella nel Figlio di Dio fatto uomo), continuavano a praticare ANCHE la religione ebraica. Gesù cioè
NON ha mai detto: “Se volete diventare cristiani dovete abbandonare l’ebraismo”, Lui pose il problema
in un altro modo: “Se volete diventare cristiani, dovete AGGIUNGERE all’ebraismo una seconda verità
(quella il Figlio di Dio fatto uomo): ma senza abbandonare la prima!”. Lui stesso infatti, continuò sempre
a frequentare ANCHE il tempio ebraico: fino all’ultimo giorno.
Ed anche i primi cristiani, dopo la Sua morte, come dicono gli Atti degli Apostoli: “frequentavano
assiduamente il tempio (ebraico) e (allo stesso tempo nelle loro case) spezzavano il pane (facevano la
comunione)” (Atti degli Apostoli 2,46). Quindi praticavano allo stesso tempo la religione ebraica e quella
cristiana: pienamente e contemporaneamente. La fede cristiana insomma non nasce per SOSTITUIRSI
alle altre fedi, ma per AGGIUNGERSI ad esse. Non furono infatti i cristiani, alcuni decenni dopo, a
volersi staccare dall’ebraismo, ma fu il tempio ebraico a cacciarli: considerando la loro fede
incompatibile con quella ebraica.
Invece le due fedi, pur essendo diverse, non sono in “opposizione”. Il Dio di cui parla Cristo infatti,
chiamandolo “Padre”, non è la stessa Persona che gli ebrei chiamano “Jahve”? Il Creatore del mondo? E’
ovvio che i cristiani a questa Persona divina, ne AGGIUNGONO un’altra: solo per i cristiani infatti
esiste anche un “Figlio di Dio”, eterno e divino come il Padre, che si è fatto uomo. Questo Figlio
comunque, pur essendo distinto dal Padre (non sono la stessa persona), secondo il vangelo ha la stessa
IDENTICA VOLONTA’ del Padre: quindi non si “oppone” affatto al Jahvè ebraico.
Il cristianesimo insomma – pur distinguendosi dall’ebraismo - non è un’offesa al monoteismo giudaico:
anche per i cristiani è sempre UNA SOLA VOLONTA’ che guida il mondo, benché esercitata da tre
Persone divine. L’idea di Dio trinitaria (tre persone con una sola volontà) quindi, pur essendo una verità
“in più” creduta solo dai cristiani, NON NEGA l’esistenza del “Jahvè” ebraico, anzi la conferma: perchè
considera “Jahvè” la prima persona della Trinità (quello che Gesù chiamava “Padre”).
Certo un problema di incompatibilità si sarebbe posto se la dottrina della Trinità avesse detto che il
Figlio ed il Padre possono avere due volontà “opposte”: se infatti Jahvè-Padre volesse una cosa e il
Figlio ne volesse un’altra “opposta”, chi prevarrebbe? Chi sarebbe il dio “superiore”? Il cristianesimo
sarebbe stato politeismo. Nella dottrina trinitaria invece, Padre e Figlio – come abbiamo già detto hanno LA STESSA IDENTICA VOLONTA’: quindi l’esistenza di un Figlio (sempre d’accordo con JahvèPadre) non è un offesa al monoteismo ebraico. Certo l’ebraismo non la condivide, ma NON può
considerarla blasfema, offensiva o peccaminosa (perché il Figlio obbedisce in tutto a Jahve). Le due
fedi sono diverse certo: ma non “in opposizione”. Quindi possono convivere (come avveniva in Cristo e
nei primi cristiani) in una stessa persona credente.
Ecco perché allora, secondo me anche oggi come allora, sarebbe teologicamente possibile l’esistenza di
“ebrei-cristiani” che frequenterebbero – come i primi discepoli di Gesù - la religione ebraica e cristiana
contemporaneamente: andando la domenica a Messa ed allo stesso tempo il sabato alla sinagoga. In
sinagoga andrebbero a pregare “Jahvè” (quello che Gesù chiamava “Dio Padre”), ed alla domenica
andrebbero ad abbracciare il Corpo del Figlio. Proprio come facevano i primi cristiani, che la domenica
“spezzavano il pane”, ed al sabato “frequentavano il tempio (ebraico)” (At 2,46): contemporaneamente.
GLI ACCORDI DI “NON PECCAMINOSITÀ”
Partendo dal dato biblico e storico illustrato nel paragrafo precedente (Gesù NON chiedeva ai cristiani
di abbandonare la religione ebraica) mi sono posto questa domanda: se gli ebrei divenuti cristiani ai
tempi di Gesù non dovevano lasciare la sinagoga, perché invece oggi devono lasciarla? Le due fedi non
saranno mai uguali, ma perché non possono coesistere anche oggi come allora, in una stessa persona?
Come coesistevano in Gesù e nei primi cristiani?
Ed anche i musulmani, quelli che desiderano diventare cristiani, perché devono abbandonare l’islam? In
loro la fede cristiana, non si può AGGIUNGERE a quella del Corano, invece di sostituirsi ad essa? Se si
poteva essere contemporaneamente cristiani ed ebrei, perché non si può essere anche
contemporaneamente cristiani e musulmani? Magari a seguito di un “accordo” tra il vescovo e l’ “imam”
locale, visto che l’islam non ha un’autorità mondiale? Ed anche l’islam e l’ebraismo (lasciando da parte il
cristianesimo), se affermano entrambi l’esistenza di un Dio (una sola Persona divina), Creatore,
Onnipotente (che il primo chiama “Allah” ed il secondo “Jahvè”), perché non possono coesistere
anch’esse in una stessa persona?
Ci ho pensato su, e mi sono reso conto che questa “trasversalità” tra le religioni potrebbe essere
teologicamente possibile anche oggi. Per evitare di fare dei minestroni “fai da te” però, dovrebbe
essere permessa solo se ci sono “accordi” bilaterali tra le confessioni religiose. In questi “accordi” ogni
religione NON dovrebbe certo riconoscere la fede dell’altra, ma solo ammettere che essa NON è
blasfema o peccaminosa. Le due religioni così accetterebbero che chi lo desidera può aderire anche alla
fede dell’altra, senza essere per questo obbligato a lasciare la prima.
Per evitare che questa mia idea possa essere fraintesa, ora ho pensato di scrivere alcune “regole” che
regolamentino questa “doppia appartenenza religiosa”, affinchè questi accordi non si trasformino in
pericolosi “minestroni”:
REGOLE DI DOPPIA APPARTENENZA RELIGIOSA
REGOLA 1:
LE VARIE FEDI DEVONO RESTARE BEN DISTINTE
Pur potendo essere praticate e condivise da una stessa persona, le due religioni dovranno mantenere la
loro identità religiosa. La dottrina cattolica ad esempio dovrà restare esattamente com’è adesso, senza
acquisire elementi della dottrina islamica o di altre fedi. Ed anche l’islam o l’ebraismo, non dovranno
certo “cristianizzarsi” riconoscendo la divinità di Gesù. Nessun “minestrone” quindi: ogni religione potrà
(anzi dovrà) mantenere la propria attuale specificità.
Basterà solo che ogni fede riconosca che l’altra, pur dicendo cose diverse su Dio, non dice cose
“peccaminose”. Le fedi insomma continuerebbero a restare come sono, e ad affermare su Dio cose
diverse, ma riconoscerebbero che l’altra fede non dice cose “blasfeme” su Dio: e quindi accetterebbero
che una stessa persona – in quanto INDIVIDUO - possa praticarle entrambe contemporaneamente.
Insomma gli individui, i “fedeli” potrebbero aderire a più fedi: ma le “fedi” resterebbero sempre ben
distinte.
REGOLA 2:
PER OGNI LUOGO DI CULTO LA SUA FEDE
Ovviamente questa ipotetica persona che frequenterebbe contemporaneamente - ad esempio - al
venerdì la moschea ed alla domenica la chiesa cristiana, dovrebbe sempre rispettare l’identità religiosa
del luogo di culto in cui si trova: se è in una Chiesa cattolica non potrà certo chiedere che lì venga letto
ad esempio il Corano, e se si trova nella moschea non potrà certo chiedere che lì sia letto il vangelo.
In moschea andrà per pregare Allah (quello che Gesù chiamava “Dio-Padre”), e nella Chiesa cattolica
andrà ad “abbracciare” il Corpo del Figlio (come i primi cristiani che contemporaneamente
“frequentavano il tempio ebraico e spezzavano il pane” – Atti 2,46). Le due fedi cioè, pur essendo
condivise entrambe da una stessa persona, dovranno restare ben distinte: sia nella dottrina, che nei
luoghi in cui vengono praticate.
REGOLA 3:
QUESTO NON SIGNIFICA CHE UNA RELIGIONE VALE L’ALTRA
Con questo sistema ogni religione potrà benissimo, continuare ad affermare la propria superiorità
sull’altra. Il Cristianesimo ad esempio afferma che Cristo ha detto qualcosa “in più” rispetto alle altre
religioni: bene, potrà continuare ad affermarlo. Anche l’Islam essendo venuto dopo Cristo, afferma che
Maometto ha detto qualcosa “in più” rispetto alle altre religioni: bene, potrà continuare a sostenerlo.
Ogni religione cioè NON dovendo riconoscere il culto dell’altra (ma solo limitarsi a riconoscerne la “non
peccaminosità”), potrà anche continuare a sostenere la sua superiorità: dovrà semplicemente accettare
che l’altra fede non è “peccaminosa”, anche se la ritiene inferiore.
La compatibilità di cui io parlo insomma, non comporta la “parificazione” delle fedi. Non vuol dire: “Bè,
tanto una religione vale l’altra: potete passare alle altre religioni abbandonando la vostra!”, anzi dice
esattamente il contrario: “Potete passare alle altre religioni sì, ma SENZA MAI LASCIARE LA
VOSTRA!”. In questo modo ogni religione potrà continuare a chiedere ai propri fedeli quello che chiede
già adesso: di non abbandonare mai la propria fede.
REGOLA 4:
CHI ABBRACCIA ANCHE UN’ALTRA RELIGIONE DOVRA’ CONDIVIDERNE LA FEDE DAVVERO
Un cattolico che chiederà di diventare ANCHE musulmano (restando cattolico), dovrà convertirsi A
LIVELLO INDIVIDUALE davvero all’Islam, accettare la rivelazione di Maometto, studiare il Corano,
impegnarsi a frequentare (oltre alla Chiesa cattolica) anche la moschea, ecc. Ma nello stesso tempo
dovrà continuare ad restare pienamente cattolico: continuare a credere ANCHE alla divinità di Gesù, ad
andare ANCHE in Chiesa la domenica ad abbracciare il Suo Corpo, ecc.
Ed allo stesso modo un musulmano che chiederà di diventare ANCHE cattolico (restando musulmano),
dovrà credere davvero alla divinità di Cristo, percorrere tutte le tappe previste dal cetecumenato
cattolico, ed impegnarsi a frequentare (oltre alla moschea) i sacramenti cattolici, ecc. E nello stesso
tempo restare ANCHE mussulmano, continuare a frequentare ANCHE la moschea, ecc.
REGOLA 5:
CI DEVE ESSERE SEMPRE UN ACCORDO TRA LE DUE RELIGIONI
Essere contemporaneamente di due religioni però, dovrà essere consentito solo se c’è un “accordo
bilaterale” tra le due fedi: una “dichiarazione di culto non peccaminoso” reciproca. Praticare due
religioni insieme in modo “libero” infatti (senza che ci sia un accordo tra le due fedi), sarebbe rischioso:
potrebbe portare NON ad una fede autentica in due religioni, ma a non credere né a l’una né all’altra. A
farne una specie di “frullato” personalizzato: a proprio uso e consumo.
Le due religioni invece devono avviare una trattativa e poi stipulare un "concordato" sottoscritto da
entrambe, in cui siano ben chiare le condizioni necessarie per appartenere ad entrambe le fedi. Si può
anche prevedere ad esempio, che chi desidera abbracciare un’altra fede mantenendo la propria, debba
frequentare un corso tenuto in maniera congiunta, da esponenti di entrambe le confessioni.
In questo modo allora, nel mondo piano piano esisterebbero non solo cristiani “semplici”, ebrei “semplici”
o musulmani “semplici” (come oggi), ma anche “ebrei-cristiani” (come erano Gesù ed i primi cristiani) o
“musulmani-cristiani” (o anche perché no ”ebrei-musulmani”, oppure “cattolici-buddisti”, o “ebreibuddisti”, o “cattolici-evangelici”, attraverso vari accordi bilaterali tra le varie religioni).
Bene, se a questo punto senti ancora puzza di sincretismo religioso, o quanto meno ancora storci il naso,
direi che è naturale: tutti gli uomini in genere hanno paura delle novità. Prima però di bollare
categoricamente questo scritto come irrealizzabile o pericoloso, leggi accuratamente il prossimo
paragrafo: sono le mie risposte alle principali obiezioni che, a questa mia idea generalmente vengono
mosse. Credo che leggerle sia fondamentale per comprendere fino in fondo la mia ipotesi, e capire che
non è né irrealizzabile, né pericolosa.
LE VARIE OBIEZIONI
OPBIEZIONE 1:
Ma il Cristianesimo nasce SOLO dall’ebraismo, quindi forse sarà pure possibile un “accordo” con la
religione ebraica, ma non certo con l’islam e le altre religioni.
RISPOSTA 1:
Non sono d’accordo. Dal punto di vista teologico (dell’idea di Dio) non c’è molta differenza tra ebraismo
ed islam: entrambe credono in un Dio “Una-persona” (che gli ebrei chiamano “Jahvè” ed i musulmani
“Allah”), per entrambi Creatore, Onnipotente, Giudice, Misericordioso. Quindi, se un cristiano può
credere (anzi già crede) nello “Jahvè” ebraico (la prima persona della Trinità che Gesù chiamava
“Padre”), perché non può credere anche nell’ ”Allah” mussulmano?
D’altronde i cristiani, quando – non per loro volontà - furono espulsi dal tempio ebraico, cominciarono a
capire che il messaggio di Cristo poteva “innestarsi” non solo sulla religione ebraica ma su tutte le altre
religioni e culture (greca, romana, ecc). Fu allora che si capì che il messaggio di Cristo era “universale”,
“cattolico” (la parola deriva dal greco “kata-olos” che significa “per-tutti”): una fede nuova che poteva
“innestarsi” trasversalmente su tutte le culture e religioni. Ecco perché io credo che possa innestarsi
anche sull’islam (come su tutte le altre religioni).
OBIEZIONE 2:
A che serve appartenere contemporaneamente a due religioni? Non ne basta già una? Appartenere a
due, oltre ad essere abbastanza complicato, non è inutile?
RISPOSTA 2:
Ed infatti io non dico che la cosa deve essere obbligatoria per tutti: ne usufruirebbe solo chi lo
desidera (e gli altri resterebbero come oggi di una sola religione). Né io voglio dire che a più religioni si
appartiene meglio è: è preferibile appartenere ad una sola religione con serietà, che appartenere a
tante superficialmente. Io credo però che consentire a chi lo desidera di seguire più fedi, attraverso
accordi di “non peccaminosità” tra le religioni, sarebbe molto utile: perché si creerebbe più unità,
un’armonia molto più forte fra tutte le religioni e gli uomini della terra. Le varie fedi perderebbero ogni
conflittualità, senza dover rinunciare alla loro identità.
E soprattutto le religioni perderebbero la staticità, che oggi le caratterizza. Mi spiego: io attualmente
non me la sentirei mai di chiedere ad un ebreo o ad un mussulmano di diventare cattolico, perché questo
significherebbe chiedergli di abbandonare la sua fede. Ma se io potessi chiedergli di abbracciare la
verità di Cristo senza dover abbandonare la sua vecchia fede (come faceva Gesù che chiedeva di
diventare cristiani senza per questo dover abbandonare l’ebraismo), io non mi farei problemi: non gli sto
chiedendo di abbandonare il suo credo, ma di AGGIUNGERVENE un altro.
Se si potesse essere ad esempio contemporaneamente musulmani e cristiani inoltre, l’islam sarebbe
anche molto meno violento verso i missionari cristiani: perché convertirsi al cristianesimo non
significherebbe più dover abbandonare la moschea, perché si potrebbe aderire alla fede cristiana
AGGIUNGENDOLA a quella musulmana (continuando a frequentare la moschea). Come un tempo i primi
cristiani aderivano alla fede cristiana AGGIUNGENDOLA a quella ebraica (continuando a frequentare il
tempio ebraico – At 2,46)
E la cosa potrebbe convenire anche alle altre religioni: ad esempio l’islam potrebbe islamizzare
l’Occidente con più risultati, perché un cristiano che si converte all’islam – se c’è un riconoscimento di
“non peccaminosità” tra le due religioni - potrebbe restare ANCHE cristiano. Insomma le religioni ci
guadagnerebbero tutte: aumenterebbero immensamente i loro seguaci (perché una stessa persona
potrebbe aderire a più fedi), e quindi si diffonderebbe molto di più nel mondo l’AMORE VERSO DIO
(che purtroppo si sta perdendo).
Insomma il diavolo non potrebbe più sussurrare all’orecchio degli atei: “Vedi? Ogni religione predica un
Dio “contrario” a quello dell’altra, quindi Dio è un’invenzione degli uomini!”. Perché sarebbe chiaro e
VISIBILE a tutti, che le religioni – potendo coesistere in una stessa persona – dicono cose diverse ma
non “contrarie”.
OBIEZIONE 3
Ma come può accettare ad esempio l’Islam, che non crede alla divinità di Cristo, che chi crede alla
divinità di Gesù possa essere ANCHE seguace di Allah?
RISPOSTA 3
Non guardiamo a ciò che l’Islam NON crede (alla divinità di Cristo), ma a quello che crede: cosa bisogna
credere infatti per essere musulmani? Che Dio-Allah esiste, è grande, è Creatore, Giudice e
Misericordioso. Ora, in tutte queste cose non crede anche il cristiano? Non crede che “Dio-Padre” (che
i musulmani chiamano “Allah”) esiste? E’ grande, è Creatore, Giudice e Misericordioso?
Quindi se le due religioni lo consentissero, i cristiani che lo desiderano, avrebbero tutte le carte in
regola per diventare ANCHE musulmani: restando ANCHE cristiani. E viceversa anche i musulmani
avrebbero le basi per diventare ANCHE cristiani. Certo, per diventare cristiani bisogna accettare la
verità del Figlio di Dio fatto uomo. Ma questa verità, pur non essendo condivisa dal Corano, non è
offensiva dell’islam (perché il Figlio ha la stessa volontà del Padre-Allah): quindi anche se l’islam non può
accettarla e riconoscerla, può dichiararla “non peccaminosa”.
OBIEZIONE 4
Come può ad esempio la religione cattolica, arrivare ad affermare che anche quella del Corano e di
Maometto sono rivelazioni autentiche?
RISPOSTA 4
Ed infatti la religione cattolica non dovrà AFFATTO riconoscere l’autenticità del Corano (né l’islam
riconoscere la divinità di Cristo): deve solo riconoscere (cosa che già fa) che quell’ ”Allah” di cui ha
parlato Maometto, è il “Dio-Padre” Creatore, Onnipotente, Giudice, Misericordioso di cui ha parlato
Gesù. Non dovrà quindi riconoscere la fede islamica: ma solo limitarsi a dire che “non è peccaminosa”.
Tral’altro visto che l’islam NON ha una autorità religiosa mondiale, e quindi gli accordi con i mussulmani
andrebbero fatti a livello diocesano con i vari “imam” locali, si potrà fare l’accordo solo con gli “imam”
che danno garanzia di non predicare in favore del terrorismo.
Nel caso si arrivi alla dichiarazione di “non peccaminosità” vecovo-imam allora, in quel territorio i
cattolici che – COME INDIVIDUI - decidono di aderire ANCHE alla rivelazione di Maometto e
diventare musulmani, non dovranno necessariamente lasciare il cristianesimo (possono continuare a
credere alla divinità di Cristo). E viceversa i musulmani che decidono – COME INDIVIDUI - di
diventare ANCHE cattolici, potranno diventarlo senza per questo dover abbandonare la moschea.
Insomma le “fedi” dovranno restare ben distinte come sono adesso, ognuna con la sua specifica identità,
mentre i loro “fedeli” – se lo vogliono – potranno aderire COME INDIVIDUI a più religioni:
trasversalmente.
OBIEZIONE 5
Ma come può il Cristianesimo essere compatibile ad esempio con il buddismo, che NON si pone affatto il
problema di Dio? Ma si interessa solo all’amore che unisce tutte le creature?
RISPOSTA 5
Ma perché, forse il Cristianesimo non parla pure di amore che unisce tutte le creature? I buddisti che
allora vorranno diventare ANCHE cristiani, scopriranno che questo amore nasce dal fatto che siamo
tutti creature di Dio: ed ovviamente continueranno a percepire questo amore ANCHE attraverso le
pratiche buddiste. Ed i cristiani che vorranno diventare ANCHE buddisti, utilizzeranno ANCHE le
pratiche buddiste, senza cessare di credere in Dio e frequentare la Messa.
OBIEZIONE 6
E’ vero, i primi cristiani frequentavano ANCHE il tempio ebraico, ma solo quando il loro cristianesimo
era ancora in formazione: e non erano ancora cristiani “in pienezza”. Successivamente, quando
acquisirono una “piena” coscienza cristiana, lasciarono il tempio: perchè capirono che il cristianesimo
era incompatibile con l’ebraismo.
RISPOSTA 6
Non è così: innanzitutto perché i cristiani non lasciarono il tempio, ma ne furono cacciati. Ma
soprattutto perchè questa cacciata avvenne decenni dopo la morte di Cristo, quando i cristiani erano già
martiri e “maturi” da tempo. Qual’è infatti il momento in cui i primi cristiani acquisirono “piena”
coscienza cristiana? A detta di tutti questo avvenne il giorno di Pentecoste, quando ricevettero lo
Spirito Santo: da quel momento in poi possiamo considerarli veramente e pienamente “cristiani”.
Ma la Bibbia dice che i primi cristiani continuarono a praticare la religione ebraica, anche DOPO la
Pentecoste. Infatti il versetto “(i primi cristiani) frequentavano assiduamente il tempio (ebraico)” è in
Atti 2,46: DOPO la Pentecoste (che è raccontata in Atti 2,1). Questo vuol dire che pur avendo acquisito
con la Pentecoste “piena” coscienza cristiana, lo Spirito Santo non vietava loro di frequentare anche il
tempio ebraico: anzi li spingeva a frequentarlo “assiduamente”. Il cristianesimo quindi, anche quello
“maturo” (successivo alla Pentecoste), non esclude la pratica anche di altre religioni. Non si sostituisce
ad esse, ma vi si aggiunge.
OBIEZIONE 7
La possibilità di praticare due fedi contemporaneamente forse potrà essere accettata dalla religione
cristiana (che nasce come fede che si AGGIUNGE alle altre), ma non può essere accettata anche dalle
altre religioni.
RISPOSTA 7
Ed invece io sono convinto che questi accordi possono essere accettati e converrebbero molto a TUTTE
le religioni. Facciamo un esempio pratico: se un mussulmano vive in Occidente, attualmente può proporre
la verità di Maometto solo alle persone che accetterebbero di lasciare il cristianesimo. Se invece c’è
una reciproca “dichiarazione di non peccaminosità” tra l’imam ed il vescovo del suo territorio, lui ad
esempio può dire ai cattolici: “La prima persona della Trinità che voi chiamate Padre, non è altro che
l’”Allah” di cui parlava Maometto. Continuando a restare cristiani, a credere nella Trinità ed andare a
Messa, vi propongo di diventare ANCHE musulmani: chiamando la prima persona della Trinità, Allah!”.
Anche l’islam in questo modo, non acquisterebbe maggiore dinamismo? Non avrebbe più libertà di
espressione e di sviluppo? Non potrebbero raddoppiare i suoi seguaci? E questi seguaci (per esempio i
“musulmani-cristiani”), pur non essendo musulmani “semplici”, non sarebbero ugualmente musulmani
autentici? Che si affidano ad Allah, Creatore, Onnipotente, Giudice e Misericordioso? Io sono convinto
che il loro cristianesimo rafforzerebbe il loro islamismo, ed il loro islamismo rafforzerebbe il loro
cristianesimo: le due fedi concorrerebbero insieme ad aumentare in loro l’amore verso Dio !
OBIEZIONE 8
Ma secondo questo progetto sarebbe possibile aderire SOLO A DUE religioni contemporaneamente, o
anche a tre, a quattro, ecc. ?
RISPOSTA 8
Se una persona lo desidera, potrebbe aderire anche a più di due contemporaneamente, ma solo se ci
sono “dichiarazioni di non peccaminosità” tra TUTTE le religioni a cui aderisce. Se ad esempio è così
“fervente” da voler aderire a tre religioni (A,B,C), potrebbe farlo: ma solo se ci sono accordi bilaterali
trasversali tra tutte e tre (A con B; A con C e B con C).
OBIEZIONE 9
E’ vero che le religioni non dicono cose opposte su Dio (SUL PIANO TEOLOGICO), ma a volte dicono
cose opposte SUL PIANO MORALE: ad esempio l’islam considera legittimi il divorzio e la poligamia, che
per il cattolicesimo invece sono pratiche immorali. In un ipotetico “cristiano-musulmano” allora, quale
delle due dottrine MORALI dovrebbe prevalere?
RISPORTA 9
Innanzitutto bisogna precisare che questa opposizione sul piano MORALE c’è, ma solo in pochissimi casi:
appunto il divorzio, la poligamia e non mi viene in mente altro. A parte queste pochissime eccezioni
quindi, tutte le religioni convergono anche sul piano morale: non uccidere, non rubare, ecc.
E per questi pochi casi di divergenza morale? Bè, il problema si pone già oggi: quante persone si trovano
in divergenza morale con la propria religione? Quanti cattolici divorziano e si risposano? Quanti
musulmani si ubriacano? Contravvenendo all’islam, che vieta l’uso anche moderato di alcool? Ogni
religione allora continuerà a gestire questi casi di pratiche che considera immorali, esattamente come
già fa adesso: semplicemente disapprovandoli, o eventualmente – nei casi più gravi – sanzionandoli (come
fa ad esempio la Chiesa cattolica, che impedisce ai divorziati-risposati di fare la comunione).
Ovviamente poi, in sede di accordo bilaterale tra le due religioni, si deciderà se considerare questi
pochi casi più o meno determinanti: ad esempio la Chiesa cattolica – se lo riterrà opportuno - potrebbe
pretendere che i musulmani che vogliono diventare anche cattolici, si impegnino a non essere poligami o
a non divorziare. E se poi comunque questo ipotetico “musulmano-cattolico” dovesse divorziare e
risposarsi? Semplicemente ci si comporterà con lui come con i cattolici “semplici”: non potrà più fare la
comunione, ma comunque (se crede ancora alla divinità di Cristo) potrà continuare a venire in Chiesa e
considerarsi cattolico.
OBIEZIONE 10
Per abbracciare e praticare due fedi contemporaneamente, perché è così necessario un “accordo
bilaterale”, una reciproca “dichiarazione di non peccaminosità” tra le due religioni? Non è possibile farlo
già adesso, in modo libero? Senza un accordo tra le due confessioni? Senza il consenso delle autorità
religiose?
RISPOSTA 10
Assolutamente no. Se io adesso andassi in una moschea e chiedessi di diventare anche musulmano, loro
farebbero di tutto per farmi abbandonare la Chiesa cattolica. E così se un musulmano volesse diventare
anche cattolico, verrebbe espulso subito dalla moschea. Quindi perché la compatibilità si realizzi, sono
indispensabili degli “accordi bilaterali” tra le religioni: una serie di “concordati”, un po’ come si fa tra la
Chiesa e gli stati.
E’ vero comunque che, in attesa di questi accordi, io credo che un cristiano può considerarsi anche
ebreo o musulmano interiormente: anche il cristiano infatti crede nell’esistenza di un Dio Creatore,
Onnipotente e Misericordioso, che lui chiama “Padre” (lo stesso che l’islam chiama “Allah” e l’ebraismo
“Jahvè”). I musulmani o gli ebrei allora, non vanno visti dai cristiani come persone nemiche o diverse, ma
come “cugini” di cui condividiamo la fede. Insomma senza “accordi” non possiamo praticare l’islam o
l’ebraismo, ma possiamo sentirci ugualmente musulmani o ebrei nel nostro cuore.
Ovviamente questo genere di “accordi di non peccaminosità” sono ancora più possibili ed auspicabili, tra
la Chiesa cattolica e le altre Chiese CRISTIANE separate. Ad esempio un accordo tra Chiesa cattolica
e Chiesa evangelica (anche a livello locale), potrebbe prevedere che gli evangelici che lo desiderano,
possano diventare cattolici (ed accedere ai sacramenti cattolici) senza dover necessariamente
abbandonare l’evangelismo. E che i cattolici che lo desiderano possano diventare evangelici – e
frequentare i corsi biblici ed i riti evangelici - senza abbandonare i sacramenti cattolici. Basta che ci
sia una reciproca “dichiarazione di non peccaminosità” tra le due confessioni.
Questi “accordi di non peccaminosità” tral’altro – colgo l’occasione per precisarlo - non devono certo
essere realizzati con tutte le religioni contemporaneamente: si può cominciare con quelle
teologicamente più vicine (i cristiani separati), per poi andare avanti con quelle più lontane (gli ebrei,
l’islam, ecc). O all’opposto si può scegliere di partire (forse è meglio) dalle religioni teologicamente più
lontane: con queste infatti (ad es. l’islam), non essendo mai stati uniti, non ci sono rancori da superare
(dovuti alla separazione teologica), come invece ci sono con l’ebraismo ed ancor di più con il mondo
cristiano protestante.
Anzi io sono convinto che, proprio perché questa mia ipotesi NON prevede un mescolamento delle varie
teologie (ma il riconoscimento che l’altra teologia – pur non essendo condivisa - non è “peccaminosa”),
questi accordi saranno più facili con le religioni più distanti come l’islam o l’ebraismo: mentre con il
mondo protestante potranno essere trovati solo successivamente. In ogni caso questa della
trasversalità, secondo me è una strada nuova che l’ecumenismo può percorrere. Imboccarla certo non è
facile, ma se c’è l’aiuto di Dio e la pazienza degli uomini, questi accordi secondo me sono utili e possibili.
CONCLUSIONE
Insomma io credo che due religioni stipulando un reciproco “accordo di non peccaminosità”, ed
accettando che una stessa persona possa avere una “doppia appartenenza religiosa”, manterrebbero
intatta ognuna la propria specificità: la propria fede, la propria morale, il proprio culto, anche la propria
pretesa superiorità. Solo che essendo praticate da più persone contemporaneamente, lavorerebbero
molto di più insieme: come gli organi di uno stesso corpo. Ed aumenterebbe moltissimo nel mondo quel
fervore religioso, quell’amore verso Dio, che purtroppo – forse anche a causa della loro presunta
opposizione - si sta perdendo.
Mi rimetto al giudizio delle autorità religiose competenti (soprattutto a quelle cattoliche nella cui fede
mi riconosco), affinché questa mia ipotesi sia valutata: ed eventualmente realizzata.
Con umiltà, Antonio Di Lieto
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