Febbraio: mese dedicato allo Spirito Santo
Lo Spirito Santo è Dio, è l’Amore del Padre e del Figlio, è la terza
persona della Santissima Trinità, è il dono più prezioso che
possiamo chiedere al Padre.
Quando lo Spirito Santo scende in un’anima e la mette in preghiera,
questa si riempie di pace e gioia ineffabili.
Proponiamo alcune riflessioni sullo Spirito Santo ogni giorno del
mese.
1° giorno – “Quando un’anima si è abbandonata alla guida dello
Spirito Santo, Egli a poco a poco la eleva e la governa. All’inizio lei
non sa dove va, ma lentamente la luce interiore la illumina e le fa
vedere le sue azioni come Dio stesso le dirige in modo che lei non
ha quasi nient’altro da fare che lasciar fare dio in lei e, attraverso
lei, ciò che gli piace. Così progredisce meravigliosamente”.
(L. Lallemant)
2° giorno – “Approfondendo il mistero dell’Incarnazione, essi (i
Padri) videro nell’arcano rapporto Spirito Santo – Maria un aspetto
sponsale, poeticamente ritratto così da Prudenzio: La Vergine non
sposata si sposa allo Spirito, e la chiameranno Santuario dello
Spirito Santo, espressione che sottolinea il carattere sacro della
Vergine, divenuta stabile dimora dello Spirito di Dio”
(Papa Paolo VI – “Il Culto della Madre di Dio”, 26)
3° giorno – “Io non desidero che un unico apostolato nella mia
Chiesa, una sola fede, una sola verità, una sola fine. Un martirio
solo, se tutti portano testimonianza; una gioia sola, se tutti si
rallegrano; un trionfo solo, se tutti riescono; un Calvario solo, se
tutti soffrono; cioè un legame di carità che unisce, il legame stesso
che fa l’unità attraverso l’amore, lo Spirito Santo. Un sole, Gesù,
che mi riscalda, e uno scopo, il Padre, perché tutto va a Lui
attraverso lo Spirito Santo e Maria”.
(Conchita)
4° giorno – “Cari figli, voi siete troppo presi dalle cose materiali, e a
causa loro perdete tutto quello che Dio desidera darvi. V’invito a
chiedere i doni dello Spirito Santo, che adesso vi sono necessari per
poter testimoniare la mia presenza e tutto quello che io vi do.
Cari figli, abbandonatevi totalmente a me, perché io possa guidarvi
pienamente. Non preoccupatevi delle cose materiali.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.
(Medjugorje – 17 aprile 1986)
5° giorno – “Addestrandosi nella dottrina del Paraclito (i Padri)
avvertirono che da Lui, come da sorgente, erano scaturite la
pienezza della grazia e l’abbondanza di doni che la ornavano: allo
Spirito attribuirono la fede, la speranza e la carità che animavano li
cuore della Vergine, la forza che ne sosteneva l’adesione alla
volontà di Dio, il vigore che la sorreggeva nella sua 'compassione' ai
piedi della Croce”.
(Papa Paolo VI, Marialis Cultus”,26)
6° giorno – “Disponibile all’annuncio venuto dall’alto, Ella, la serva
del Signore, la sposa dello Spirito Santo, la madre dell’eterno Figlio,
fa esplodere la sua gioia dinanzi alla cugina Elisabetta che ne esalta
la fede:«L’anima mia magnifica il Signore, e il mio spirito
esulta in Dio, mio Salvatore… d’ora in poi tutte le
generazioni mi chiameranno beata». Ella meglio di ogni altra
creatura ha compreso che Dio compie azioni meravigliose: santo è
il suo nome, Egli mostra la sua misericordia, Egli innalza gli umili,
Egli è fedele alle sue promesse”.
(Papa Paolo VI, “La gioia cristiana”)
7° giorno – “Maria è una legge di dio, ma anche un suo dono. Maria
è, dopo Cristo, la più insigne delle grazie di Dio.«Se tu conoscessi il
dono di Dio!» dice Gesù alla Samaritana parlando di sé. In questo
dono è racchiuso quello di Maria, perché il Mistero del Figlio
comprende quello della Madre. A ciascuno di noi Dio ripete, in
qualche modo, le parole rivolte a Giuseppe dall’Angelo: :«Non
temere di prendere con te Maria… perché quel che è
generato da Lei viene dallo Spirito Santo». (Mt 1,20)
Bisogna ricevere umilmente questo dono dell’Altissimo: accogliere,
con cuore aperto, tutto l’amore di Dio effuso in Maria per la sua e
per la nostra gioia”.
8° giorno – “Si tratta di qualche cosa che deve venire, che non c’è
ancora. Il Regno di Dio è lo Spirito Santo, il quale riempie
interamente l’anima degli esseri intelligenti. Lo Spirito Santo soffia
dove vuole. Non si può fare altro che chiamarlo. E non si deve
nemmeno pensare di chiamarlo in particolare per sé o per altri, o
anche per tutti: occorre chiamarlo e basta. Il pensare a Lui sia un
appello, un grido. Come quando si è al limite della sete, o si è
malati di sete, ci si rappresenta soltanto l’acqua, l’acqua in se
stessa. Ma questa immagine dell’acqua è come un grido di tutto
l’essere”.
(Simone Weil)
9° giorno – “Padre! In nome del Figlio tuo, imploro lo Spirito Santo.
Lo Spirito Santo sia il mio ammonitore, se mi dimenticassi della tua
legge, del tuo amore, delle tue promesse.
Lo spirito Santo, o Padre, rafforzi la mia memoria, così che molto
spesso mi ricordi della tua santità e onniscienza, della tua sapienza
e bontà, della tua fedeltà e del tuo amore.
Il tuo Santo Spirito sia il mio sprone se sono pigro, la mia forza se
sono debole, la mia luce se non mi so dare aiuto.
Il tuo Santo Spirito rafforzi la mia fede se oscuri dubbi mi turbano,
rafforzi la mia speranza se mi scoraggio, accenda il mio amore se
esso è freddo verso di Te e verso il mio prossimo”.
(Michael Sailer)
10° giorno – “O Amore, io mi dono a Te con tutta la mia libertà, con
il mio spirito, con il mio cuore e la mia volontà.
Desidero esserti sottomesso perché :«dove c’è lo spirito lì c’è
libertà»: non esiste un’altra vera libertà; desidero essere liberato
dalla schiavitù della mia propria libertà, essere tuo servo e
possedere la libertà dei figli di Dio.
O Spirito Santo, prendimi per tuo discepolo, guidami, rischiarami,
santificami, lega le mie Mani perché io non faccia il male, copri i
miei occhi perché io non lo veda più, santifica il mio cuore perché il
male non sia in me.
Sii il mio Dio, sii la mia guida. Qualunque sia il luogo dove tu mi
condurrai io andrò; quello che tu mi proibirai io non lo farò; e quello
che Tu mi comanderai, io farò con il tuo aiuto”.
(Card. Mannin)
11° giorno – “A questi ultimi tempi, destinati al regno dello Spirito
Santo e al trionfo finale della Chiesa, era riservato il culto del
martirio della solitudine di Maria, sua sposa amatissima. Durante il
suo martirio, solo la potenza e la forza di questo Spirito di Dio
hanno potuto mantenerla in vita. Maria, infatti, ha vissuto quasi per
un miracolo e solo per meritare le grazie necessarie alla sua
maternità in favore di tutti gli uomini. È sopravvissuta per dare
testimonianza dell’umanità di Gesù come lo Spirito Santo ne ha
testimoniata la divinità. È sopravvissuta per essere lo strumento
visibile dello Spirito Santo nella Chiesa nascente. È sopravvissuta
per dare il suo primo nutrimento a questa unica e vera Chiesa e per
meritare in Cielo i titoli di Consolatrice, Sostegno, Rifugio dei figli”.
(Conchita)
12° giorno – “La Chiesa ha bisogno della perenne Pentecoste dello
Spirito Santo; ha bisogno di fuoco nel cuore, di parole sulle labbra,
di profezia nello sguardo.
La Chiesa ha bisogno di essere Tempio di Spirito Santo, cioè di
totale mondezza e di vita interiore; ha bisogno di risentire dentro di
sé salire dal profondo della sua intima personalità, quasi un pianto,
una poesia, una preghiera, un inno, la voce orante dello Spirito,
che, come ci insegna San Paolo, a noi si sostituisce e prega in noi e
per noi «con gemiti ineffabili», e che interpreta Lui il discorso che
noi da soli non sapremmo rivolgere a Dio”.
(Paolo VI)
13° giorno – “La gioia fa attivamente affrettare il passo verso la
consumazione celeste delle nozze dell’Agnello. Essa è in serena
tensione tra l’istante della fatica terrena e la pace della Dimora
eterna, conforme alla legge di gravità dello Spirito:«Se dunque, già
fin d’ora, noi gridiamo ‘Abbà Padre!’ perché abbiamo ricevuto
questi pegni (dello Spirito di figli), che cosa sarà mai, quando,
risuscitati, noi Lo vedremo faccia a faccia? Quando tutte le membra,
a ondate riversatesi, faranno sgorgare un inno di esultanza,
glorificando Colui che le avrà resuscitate dai morti e gratificate
dell’eterna vita? Di fatto, se semplici pegni, avvolgono in se stessi
l’uomo da tutte le parti e lo fanno esclamare ‘Abbà Padre!’, che
cosa non farà mai la grazia completa dello Spirito Santo, quando
sarà data definitivamente da Dio agli uomini? Essa ci renderà simili
a Lui e compirà la volontà del Padre, perché renderà l’uomo a
somiglianza di Dio». Fin da quaggiù i Santi ci danno un
pregustamento di questa somiglianza”.
(Papa Paolo VI, “La gioia cristiana”)
14° giorno – “Vivere la vita cristiana sulle orme di Cristo richiede
che ciascuno rinneghi se stesso e prenda la sua croce ogni giorno,
sorretto dalla speranza della ricompensa: se moriamo con Lui,
vivremo anche con Lui; se con Lui perseveriamo, con Lui anche
regneremo”.
(Papa Paolo VI, “La purezza cristiana”, 12)
15° giorno – “Lo storico Eusebio di Cesarea narra che il martire
d’Alessandria d’Egitto, Leonida, padre di Origene, uno dei più
insigni talenti che ebbe l’umanità, lieto della mirabile precocità d’un
tale figlio, ringraziando Dio d’averglielo dato, mentre questi
dormiva si curvava sul fanciullo e gli baciava il petto, pensando che
lo Spirito Santo vi dimorava. Questo è il segreto della vita
soprannaturale del cristiano: l’essere dimora, anzi l’essere
vitalizzanti dalla grazia, cioè dall’azione dello Spirito Santo”
(Papa Paolo VI)
16° giorno – “Noi, quale bisogno avvertiamo, primo e ultimo, per
questa nostra Chiesa benedetta e diletta,quale? Lo dobbiamo dire
perché è il suo mistero, e la sua vita: lo Spirito, lo Spirito Santo,
animatore e santificatore della Chiesa, suo respiro divino, il vento
delle sue vele, suo principio unificatore, sua sorgente interiore di
luce e di forza, suo sostegno e suo consolatore, sua sorgente di
carismi e di canti, sua pace e suo gaudio, suo pegno e preludio di
vita beata ed eterna”.
(Papa Paolo VI)
17° giorno – “Luce amatissima, dolce luce,
tu scacci il buio
delle tenebre interiori.
Per tuo mezzo i cuori sono purificati;
tu distruggi il peccato,
tu fai sparire la ruggine
che la colpa lascia dietro a sé.
Tu mostri la via della pace
e il cammino della giustizia.
Tu fuggi dal cuore dei malvagi
ma riempi il cuore dei buoni
con le ricchezze del dono della Scienza.
Quando tu insegni, nulla è oscuro;
quando tu ci sei, nulla è impuro.
Alla tua presenza l’anima esulta
con tutta sicurezza.
Da te resa lieta e pura
la coscienza si colma di gioia”.
(Adamo di San Vittore)
18° giorno – “Dopo Maria, noi incontriamo l’espressione della gioia
più pura, più ardente là dove la croce di Gesù viene abbracciata con
l’amore più fedele: presso i martiri, ai quali lo Spirito Santo ispira al
culmine stesso della prova, un’attesa appassionata della venuta
dello Sposo”.
(Papa Paolo VI, “La gioia cristiana”)
19° giorno – “Questa liberazione (dalla legge del peccato e della
morte), pur rendendo idonei a servire Dio in novità di vita, non
sopprime la concupiscenza che proviene dal peccato originale, né gli
incitamenti al male di un mondo che giace sotto il potere del
maligno. Perciò l’apostolo incoraggia i fedeli a superare le tentazioni
con la forza di Dio e a resistere alle insidie del diavolo mediante la
fede, la preghiera vigilante e un’austerità di vita che riduce il corpo
a servizio dello spirito”.
(Papa Paolo VI, “La purezza cristiana”)
20° giorno – “L’apostolo San Paolo descrive in termini drammatici il
doloroso conflitto, nell’interno dell’uomo schiavo del peccato, tra “la
legge della sua mente” e “la legge della carne nelle sue membra”, che
lo tiene prigioniero. Ma l’uomo può ottenere di essere liberato dal suo
“corpo di morte” mediante la grazia di Gesù Cristo. Di questa grazia
godono uomini che essa stessa ha reso giusti, coloro che la legge dello
Spirito, che dà la vita in Cristo, ha liberato dalla legge del peccato e
della morte”.
(Papa Paolo VI, “La purezza cristiana”)
21° giorno – “I Sacramenti che Gesù ha istituito non ci avrebbero
salvati senza lo Spirito Santo. La stessa morte del Signore ci sarebbe
stata inutile senza di Lui. Ecco perché Gesù ha detto agli Apostoli: «È
meglio per voi che me ne vada, perché se non vado non verrà a
voi il Consolatore». Era necessario che la discesa dello Spirito Santo
venisse a far fruttificare questa messe di grazia. Succede come del
chicco di grano: lo si getta a terra: bene! Ma occorrono il sole e la
pioggia per farlo crescere e diventare spiga”.
(Santo Curato d’Ars)
22° giorno – “Perché lo Spirito Santo possa dimorare in noi e viverci,
occorre che ogni corruzione, amor proprio, ogni personalismo, ogni
affezione creata e ogni vita puramente umana, spariscano; perché lo
Spirito di Dio è uno Spirito di santità e la sua vita una vita unicamente
santa. Quando noi viviamo la nostra vita solamente, non abbiamo più
in noi la vita della santità perché viviamo all’opposto della santità di
Dio.
Occorre dunque prestarsi meglio che si può a questa vita unica dello
Spirito di Dio”.
(F. M. Libermann)
23° giorno – “Scendi, o Spirito creatore! Tu sei già disceso. Tu sei con
noi. Tu sei accanto alla Sposa di Cristo, sei sua vita, sua anima, suo
conforto, sua difesa in tutti i momenti, specialmente in quelli di
angoscia e di dolore. Diffondi, riversa dall’alto una tale pienezza dei
tuoi doni, che tutti, pastori e gregge, irradino sul mondo la luce della
loro fede, il sostegno della loro speranza, la forza del loro amore”.
(Pio XII)
24° giorno – “Un’esigenza ordinaria si impone per chi voglia captare le
onde soprannaturali dello Spirito Santo; ed è questa: l’interiorità.
L’appuntamento per l’incontro con l’ineffabile Ospite è fissato dentro
l’anima. Dulcis hospes animae (dolce ospite dell’anima), dice il
mirabile inno liturgico della Pentecoste. Occorre il silenzio interiore per
ascoltare la Parola di Dio, per sperimentare la Presenza, per sentire la
chiamata di Dio”.
(Papa Paolo VI)
25° giorno – “Nella linea di questi insistenti inviti, i fedeli, anche nel
nostro tempo, anzi oggi più che mai, devono adottare i mezzi che
sono stati sempre raccomandati dalla chiesa per vivere una vita casta:
la disciplina dei sensi e dello spirito, la vigilanza e la prudenza
nell’evitare le occasioni di peccato, la custodia del pudore, la modestia
nei divertimenti, le sane occupazioni, il frequente ricorso alla
preghiera e ai sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia”.
(Papa Paolo VI, “La purezza cristiana”)
26° giorno – “«Il Vangelo della croce» è un appello a vivere la croce di
Gesù, croce trasfigurata dallo Spirito Santo, croce che è la perfetta
glorificazione del Padre. Proprio perché è la croce di Gesù essa porta
come frutto l’effusione dello Spirito Santo”.
(M. M. Philipon)
27° giorno – “La Chiesa ha bisogno di riacquistare l’ansia, il gusto, la
certezza della sua verità, e di ascoltare con inviolabile silenzio e con
docile disponibilità la voce, anzi il colloquio parlante nell’assorbimento
contemplativo dello Spirito, il quale insegna “ogni verità”; e poi ha
bisogno, la Chiesa, di sentir fluire per tutte le sue umane facoltà
l’onda dell’amore, di quell’amore che si chiama carità, e che appunto è
diffusa nei nostri cuori proprio dallo Spirito Santo che a noi è stato
dato”.
(Papa Paolo VI)
28° giorno – “Il mondo – quello che è inetto a ricevere lo Spirito di
Verità, ch’esso non vede né conosce – non scorge che un aspetto delle
cose. Esso considera soltanto l’afflizione e la povertà del discepolo,
mentre questi invece dimora sempre nel più profondo di se stesso
nella gioia, perché egli è in comunione col Padre e col Figlio suo, Gesù
Cristo”.
(Papa Paolo VI, “La gioia cristiana”)