Comunicato stampa Baudelaire: I fiori del male Cinque concerti di poesia e musica 9 ottobre – 28 novembre 2014 Unipol Auditorium – Via Stalingrado 37, Bologna Bologna, 22 settembre 2014 Con cortese preghiera di pubblicazione Un avvenimento culturale di assoluto valore e originalità. Per la prima volta a Bologna e nel panorama italiano – se non perfino europeo – i cinque incontri di Baudelaire: I fiori del male proposti da Gruppo Unipol e Musica Insieme prevedono la lettura integrale di una raccolta poetica fondamentale dell’era moderna, associandovi le musiche di quegli autori (Wagner, Liszt, Chopin, Beethoven) che Baudelaire stesso ammirava o conosceva, insieme ad un compositore posteriore come Skrjabin, che è collegato a Baudelaire da un’ideale “corrispondenza”. La rassegna gode del patrocinio del Comune di Bologna, della Provincia di Bologna e dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna. Attive le collaborazioni con Alliance Française, Ambasciata di Francia e Librerie Coop. Alla novità della rassegna, offerta gratuitamente da Gruppo Unipol alla cittadinanza, si aggiunge peraltro la novità della sede: l’Unipol Auditorium di Via Stalingrado 37, recentemente completato e destinato a configurarsi sempre più autorevolmente come spazio per la cultura a Bologna. Il ciclo è incentrato dunque su una duplice e armoniosa dimensione: la poesia e la musica. La dimensione della poesia è esaltata appunto dalla scelta di proporre per la prima volta al pubblico la lettura integrale della prima edizione (1857) dei Fiori del male di Baudelaire nella recente traduzione di Nicola Muschitiello (già alla sua terza edizione per BUR-Rizzoli in due anni), che è stata celebrata come «nuova, coraggiosa traduzione della prima edizione censurata» del libro, e riguardo alla quale Enzo Bianchi – Priore della Comunità di Bose – ha affermato che essa «dà ai Fiori di Baudelaire una lucentezza straordinaria, come se li rigenerasse nella lingua italiana». Vengono perciò offerti agli ascoltatori due elementi di originalità insieme: non solo una lettura integrale del capolavoro di Baudelaire, ma una lettura integrale della prima edizione “condannata” di questo libro, comprendente anche le sei poesie “scandalose” che nell’agosto 1857 un tribunale parigino condannò ad essere definitivamente espunte dall’opera, e che non furono quindi più ricollocate nel corpus originario. Per quanto riguarda la dimensione della musica, che si alternerà alla “musica” della poesia, essa è stata organizzata secondo un criterio anch’esso originale. Per scegliere gli autori, è stato adottato un criterio “storico-filologico”, per cui si è tenuto conto delle predilezioni e conoscenze musicali di Baudelaire stesso (che ha composto per altro una poesia intitolata proprio “La Musica”). È noto che la sua ammirazione più grande andava alla musica di Wagner, a cui dedicò un saggio, e che nutriva una viva stima per Liszt. Ma egli rivela anche, in una lettera, di conoscere la musica di Beethoven (del quale afferma esser stato colui che «ha iniziato a far vibrare i mondi di malinconia e disperazione insanabile come cumuli di nubi nel cielo interiore dell’uomo»). Inoltre, in un saggio dedicato a Delacroix, egli fa una sorprendente allusione alla musica di Chopin in quanto “musicista-poeta” («musica lieve e appassionata che somiglia a un brillante uccello che volteggia sugli orrori d’un abisso»), evocando una testimonianza di Liszt. È per questa ragione che, nella compaginazione poetica e musicale delle cinque soirées si propongono brani musicali di questi compositori: Liszt, Wagner (trascritto da Liszt stesso), Chopin, Beethoven. Questi grandi sono affiancati da un altro grande, un compositore originale d’epoca successiva, il russo Aleksandr Skrjabin, la cui concezione “sinestetica” della musica e il cui sentimento apocalittico e crepuscolare ben si adattano ad accompagnare, proprio nella serata d’apertura, l’impressionante e potentissima sezione iniziale de I Fiori del male, contenente il celebre proemio rivolto “al lettore”. Poeta con «una vera voce» (Italo Calvino, 1978) e «personaggio singolarissimo, ultimo dei (veraci) bohémiens nel panorama della letteratura italiana» (Mirella Appiotti, 2001), Nicola Muschitiello non poteva che essere il lettore ideale delle poesie di Baudelaire, del quale ha esplorato nella sua opera di traduzione le ‘recondite armonie’, ed è pertanto nella condizione di restituirne la forza e bellezza agli ascoltatori, anche grazie alla sua lunga esperienza di dicitore di poesia. L’esecuzione musicale vede da parte sua protagonista Alexander Romanovsky, pianista ucraino formatosi all’Accademia internazionale “Incontri col Maestro” di Imola, che dopo la vittoria, appena diciassettenne, al prestigioso Concorso internazionale “Ferruccio Busoni” 2001, ha intrapreso una carriera intensissima, ed è oggi interprete universalmente apprezzato per la solidità tecnica, unita a una grande maturità espressiva. Grazie alla collaborazione con Librerie.Coop, si segnala un’ulteriore iniziativa di Gruppo Unipol e Musica Insieme: verrà infatti distribuito al pubblico un coupon, da presentare presso la Libreria.Coop Zanichelli di Piazza Galvani, o al banco allestito presso l’Unipol Auditorium in occasione delle cinque serate; il coupon darà diritto all’acquisto del volume de I fiori del male di Baudelaire (BUR-Rizzoli, a cura di Nicola Muschitiello) al prezzo speciale di € 6,00. L’ingresso alle cinque serate di Baudelaire: I fiori del male è gratuito, fino ad esaurimento dei posti disponibili. Per informazioni: Segreteria di Musica Insieme Tel. 051 271932 – [email protected] – www.musicainsiemebologna.it NICOLA MUSCHITIELLO Poeta con «una vera voce» (Italo Calvino, 1978) e «personaggio singolarissimo, ultimo dei (veraci) bohémiens nel panorama della letteratura italiana» (Mirella Appiotti, 2001), Nicola Muschitiello è autore di cinque libri di poesia in versi (Il primo sonno del baco, 1977; Terra celeste, 1999; Lo sgabello, 2003; L’Escabeau, pubblicato in Francia, 2008; Misericordia di primavera, 2010) e di uno in forma di lettere d’amore (Non sei lontana, 2005). Le sue poesie sono tradotte in diverse lingue. Fra il 1981 e il 1986, ha costituito e animato con Roberto Roversi e altri poeti la cooperativa di poesia “Dispacci”. Studioso di letteratura francese, ha tradotto e curato Piccoli poemi in prosa (1990), Il Mio cuore nudo (1998), I Paradisi artificiali (2009) e I fiori del male (2012) di Charles Baudelaire, L’Amore (1987) di Jules Michelet, Il Terrore e la pietà (1992) e Vite immaginarie (1994) di Marcel Schwob, La Cavaliera della morte (1996) di Léon Bloy e altre opere ancora (tutte presso Bur-Rizzoli, Einaudi, Adelphi). Ha fatto conoscere in Italia la poetica figura di Marie de Régnier, alias Gérard d’Houville (Le Charmant rendez-vous, 2000; Buona sera, cara Notte, 2002, epistolario in francese di Gabriele D’Annunzio indirizzato a lei). Nel 2000 ha rappresentato Bologna capitale europea della cultura alla rassegna di poesia del Festival d’Avignon organizzata dal Centre Européen de Poésie. Ha dedicato vari testi alla leggendaria Ælia Lælia o “Pietra di Bologna”, sulla quale ha curato due monografie (la più recente: Ælia Lælia, il Mulino, 2000). Su questo soggetto misterioso, ha pubblicato un libro di fotografie e poesie, Arie della Pietra (2003). Ha scritto un libro per le scuole: Come leggere poesia (Paravia, Torino 1982). Ha insegnato Traduzione Letteraria e Letteratura Francese all’Università di Siena e di Bologna, e tenuto corsi, conferenze e pubbliche letture. Ha scritto di arte e di artisti. Ha curato l’introduzione e il commento del cortometraggio Morandi nel paese del cuore, realizzato con materiale inedito su Giorgio Morandi e Grizzana (2004), al quale ha prestato l’immagine e la voce. Si è occupato di teatro e di musica, come interprete e dicitore (La notte dell’iguana, 1996; Terra celeste, 1999; Concerto per violino del M° Mikhail Bezverkhny, 2011; e altri concerti ancora). ALEXANDER ROMANOVSKY Nato in Ucraina nel 1984, Alexander Romanovsky ha intrapreso lo studio del pianoforte all’età di cinque anni. A tredici si è trasferito in Italia per studiare all’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola con Leonid Margarius. Nel 2001, appena diciassettenne, si è affermato sulla scena internazionale vincendo il Primo Premio al prestigioso Concorso Internazionale “Ferruccio Busoni” di Bolzano, cui hanno fatto seguito quattro cd per l’etichetta Decca con le musiche di Schumann, Brahms, Rachmaninov e Beethoven, tutti acclamati dalla critica internazionale. Il New York Times ha descritto Romanovsky come un artista «speciale, che non solo possiede una tecnica straordinaria e la creatività nei colori e nella fantasia, ma è anche un musicista sensibile e un lucido interprete». Alexander Romanovsky è recentemente apparso come solista sia con l’Orchestra del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo diretta da Valerij Gergiev, sia con l’Orchestra Nazionale Russa diretta da Mikhail Pletnev alla Sala Čajkovskij di Mosca, ed inoltre con la English Chamber Orchestra e con la Royal Philharmonic Orchestra alla Barbican Hall di Londra. È stato invitato ai maggiori festival europei, tra i quali La Roque d’Anthéron in Francia, il Klavier-Festival Ruhr in Germania, il Festival delle Notti Bianche di San Pietroburgo, il Festival “Chopin” in Polonia ed il Festival di Stresa. Nella stagione 2011 ha debuttato con la New York Philharmonic Orchestra e Alan Gilbert al Vail Valley Music Festival e con la Chicago Symphony Orchestra e James Conlon al Ravinia Festival, oltre che con l’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia e la Royal Philharmonic Orchestra. Nella scorsa stagione ha inaugurato la “Master Pianists Series” al Concertgebouw di Amsterdam, ha eseguito il Secondo Concerto di Prokof’ev al Konzerthaus di Berlino, ha fatto ritorno a Mosca e San Pietroburgo, all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, alla Sala Verdi del Conservatorio di Milano, e ha debuttato con la Filarmonica della Scala, l’Orchestra Giovanile Simon Bolivar, la Hallé Orchestra, la European Union Youth Orchestra e la Bournemouth Symphony Orchestra. Dal 2013 è Direttore artistico del Concorso Internazionale di Vladimir Krainev per giovani pianisti. Tra gli impegni futuri un tour con la NHK Symphony Orchestra e Gianandrea Noseda in Giappone e con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e Antonio Pappano, oltre a recital in tutta Europa.