PROGETTO PRELIMINARE MODIFICATO B
I principi definiti in questo Preliminare Modificato B formano un insieme indissolubile.
Definiscono una direzione finale, un percorso da seguire per la continuazione degli studi.
Non è possibile dissociare una delle parti del progetto e fare una cernita delle differenti opzioni
o eliminare un solo aspetto del progetto.
E’ bene ricordare che si tratta di un insieme indissolubile e che tale indissolubità fa la forza e la
rarità del progetto! La concezione “unitaria” del progetto e la sua stessa natura sono espresse
con chiarezza ed evidenza e, lo speriamo, con generosità.
Il progetto segue dunque una via unica, un percorso unidirezionale, che é stato convalidato da
Intesa Sanpaolo.
Si tratta di un progetto bioclimatico, economico per quanto riguarda i consumi energetici ed
ergonomico per quanto riguarda lo sfruttamento degli spazi edificabili.
I capitoli sviluppati qui di seguito rappresentanto l’espressione la più riuscita, in questa fase
finale del Preliminare Modificato, del “Manifesto” descritta nel concorso iniziale.
Si tratta effettivamente di un « Manifesto » sociale , ma anche di un « Manifesto » dell’elevata
qualità ambientale dell’insieme.
Questi principi saranno ulteriormente sviluppati negli studi che seguiranno, poiché al momento
ci troviamo solo allo stadio Preliminare, anche se la base é stata ormai definita chiaramente.
Si noti anche che la disposizione delle funzioni ha richiesto molto tempo e ha comportato una
motitudine di varianti. Tale disposizione è anch’essa ormai definitiva. D’altronde non si
potrebbe passare alla fase del Definitivo se le funzioni non fossero definite.
UN PROGETTO URBANO
Il progetto Intesa Sanpaolo è innanzitutto un progetto urbano, con un’urbanità discreta, gentile
e sottile il cui obiettivo è legare il progetto alla città di Torino, creando una reale continuità tra il
riabilitato Giardino Nicola Grosa e la Lobby della torre Intesa Sanpaolo.
La volontà della direzione della banca Intesa Sanpaolo é ancora piu’ marcata: aprire l’edificio al
pubblico, dare un’immagine piu’ accogliente e trasparente e affermare al massimo questo
concetto di apertura.
La torre della Banca Intesa Sanpaolo si collocherà sul sito con una certa evidenza, ma allo
stesso tempo con un certo ritegno, dando l’impressione che l’edificio sia sempre stato là.
La sua presenza ben percepibile a livello pedonale rimarrà tuttavia discreta.
I marciapiedi di Corso Inghilterra, di Corso Vittorio Emanuele II, di via Carlo Cavalli e i percorsi
pedonali del Parco dovranno snodarsi nel modo più naturale possibile, in armonia e continuità
con il trattamento minerale delle pavimentazioni.
Tale continuità minerale e vegetale tra la Città, il Progetto e il Parco risulta di fatto
indispensabile. I parchi, veri e propri polmoni della città, diventano luoghi essenziali di
rigenerazione per i cittadini, e l’appropriazione di tali spazi è fondamentale.
L’apertura al pubblico sarà dunque accentuata e segnata in primo luogo attraverso il
trattamento minerale continuo tra interno e esterno e la trasparenza della lobby.
Il progetto di rivitalizzazione del Parco ci sembra in effetti essenziale sia per gli abitanti del
quartiere che per i fruitori della banca.
Si tratta di vivere veramente in simbiosi con il quartiere.
Il Giardino Nicola Grosa deve potere approfittare della costruzione della Torre Intesa Sanpaolo,
e viceversa. Questo reciproco rapporto permetterà di piantumare il Giardino con numerose
Renzo Piano Building Workshop – Torre INTESA SANPAOLO - Torino - Progetto Preliminare Modificato B
nuove essenze, in genere cespugli, piante di medio e alto fusto, ed alcune specie di grande
valore e presenza.
Il parco, come si presenta oggi, è alquanto triste, piatto, uniforme. L’impianto di nuove specie è
impossibile poiché lo strato di terra scavabile è alquanto esiguo. Michel Corajoud, assistito da
Franco Giorgetta ha previsto di rendere questo parco vivente, più vivace ed animato, in modo
tale da potere trasformarlo in un vero e prorpio luogo di vita aperto sul quartiere e sulla banca.
A sud sarà creato un ampio spazio « ludico » costellato da numerose collinette, mentre a nord
il parco avrà carattere fortemente vegetale, con piccole radure che ospiteranno alcune
funzioni del quartiere. Una passeggiata si snoderà tra i due paesaggi.
Un collegamento diretto tra il Palazzo di Giustizia e la Torre Intesa Sanpaolo permetterà inoltre
di assicurare un collegamento pedonale est-ovest, grazie ad una serie di coperture piatte in
vetro, illuminate la sera.
In questo modo, i pedoni saranno protetti dal sole e dalle intemperie.
Tale revitalizzazione del Parco faciliterà d’altronde, le relazioni con gli abitanti del quartiere che
dovranno subire i disagi del cantiere.
Si aggiungeranno a tale sistema delle funzioni di piccola taglia come chioschi e grandi aree
sportive al fine di rendere lo spazio ancora piu’ vivo, attrattivo e accogliente.
LA TRASPARENZA DELLA LOBBY
I fruitori dovranno « sentire » il Parco, poterne “godere visivamente” dal viale.
Le belle essenze vegetali, illuminate la sera, marcheranno la trasparenza della lobby e
viceversa. Gli ascensori, le scale mobili, i punti di accoglienza della Lobby esprimeranno la
vivacità della banca, il suo dinamismo, la sua volontà di ricevere i clienti in un ambiente
accogliente, di dare un’immagine contemporanea e accessibile al pubblico, anche attraverso
l’uso di materiali caldi e di qualità.
La trasparenza della Lobby è dunque essenziale.
Bisogna aprirsi veramente al pubblico per essere in grado di riceverlo.
I germi di questa apertura, di questa accoglienza al pubblico esistevano già nei documenti del
concorso, ma Renzo Piano insieme alla direzione di Intesa Sanpaolo ha proposto di svilupparli
in modo più chiaro, garantendo al contempo la sicurezza degli spazi, che resta naturalmente
una priorità.
Un passaggio pubblico, una vera e propria “galleria” è stata così creata al centro della hall.
Tale galleria collega direttamente il parco al viale e permette inoltre di controllare tutti gli
accessi pubblici e privati alle diverse funzioni della Torre Intesa Sanpaolo, costituendo il
baricentro del progetto.
Si potrà per esempio accedere dalla hall al ristorante pubblico, ai foyers, alla sala conferenze e
di musica e, soprattutto, alla zona espositiva e alla terrazza pubblica che si trovano sul tetto.
La Banca Intesa Sanpaolo si aprirà dunque veramente al pubblico, certo con riserve di
utilizzazione a livello della sicurezza e del controllo delle persone.
Il lavoro di messa a punto della hall centrale per quanto riguarda la distribuzione e i controlli
degli accessi si è rivelato alquanto fastidioso a causa di tutte queste costrizioni ed esigenze.
Abbiamo dovuto disegnare moltissime varianti prima di vederci chiaro.
Il progetto finale permette di conciliare gli accessi per il pubblico e quelli per il personale.
E’ stato necessario mettere a punto un piano totalmente flessibile e sicuro, che permetta di
adeguarsi a livelli di sicurezza assai elevati, indispensabili per una banca. Ci sembra che sia
una base corretta per sviluppare gli studi.
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IL GIARDINO INTERNO COPERTO DA UNA CANOPY
Il « giardino esterno coperto », collegato al livello inferiore della Lobby, permetterà di sfruttare
al meglio le capacità del sito garantendo una protezione efficace ed un’illuminazione naturale
delle funzioni distribuite tutto intorno, in particolare il caffé, il ristorante e l’asilo nido.
Il giardino di betulle della Rue de Meaux a Parigi viene qui utilizzato come riferimento
architettonico e paesaggistico principale. Infatti, desideriamo impiegare le capacità e le
infrastrutture del progetto per farne un grande giardino coperto estremamente luminoso,
piacevole in ogni stagione.
Tale giardino interno sarà per il personale un luogo di calma e di serenità, in piena sintonia con
lo spirito “cocooning”.
Ampie facciate vetrate si apriranno sul giardino, che sarà a sua volta coperto da un tetto
interamente vetrato, un’ampio “canopy” (pensilina) che sfila da nord a sud.
In tal modo sarà possibile disporre dei tavoli intorno a qualche opera d’arte, pranzare al riparo
di tende colorate, accogliere i bambini.
Le essenze vegetali saranno principalmente rappresentate da betulle. Si tratta di essenze
amichevoli, che si muoveranno col vento, di 10-12 m di altezza, visibili dalla strada
La copertura in vetro permetterà di proteggerle dal freddo, dalla neve e di creare al contempo
un effetto di microclima.
L’acqua raccolta dal tetto vetrato sarà immagazzinata nel parcheggio per permettere un
innaffiamento perfettamente controllato del giardino interno e del Parco.
Ovviamente, le funzioni in infrastruttura sono state posizionate in funzione dei differenti gradi
di sicurezza, e questo anche a livello di consegne e di tecnica.
Il ricevimento dei clienti, pubblici e privati, potrà avvenire anche all’esterno, in piccoli giardini
privati protetti da alberi e vicini alle sculture.
L’asilo nido e il ristorante dei dipendenti si apriranno sul giardino durante la mezza stagione e
l’estate. Una copertura vetrata permetterà di proteggere dalla pioggia e dalla neve gli arredi, i
giochi per i bambini e i tavoli del ristorante.
Si noti inoltre che sono stati interamente ripresi e modificati gli studi a livello delle cucine, dei
locali ad esse annessi e del ristorante.
Un bar aperto al pubblico,situato a sud a piano terra, si affaccerà sul suddetto giardino e sarà
affiancato da un piccolo padiglione che permetterà l’accesso all’asilo nido e al fitness per i
dipendenti situati al livello B1 .
Protetto dal rumore del corso Inghilterra, questo nuovo elemento del programma accentuerà il
carattere di apertura al pubblico del progetto, creando un collegamento ludico tra il Parco, la
Torre e il Corso Inghilterra.
UNA TORRE LEGGERA E VIBRANTE
La Torre poggia direttamente sul giardino interno e ciò permette di sollevarla dal suolo, di farla
galleggiare con lo scopo di toccare il suolo con leggerezza e discrezione, esprimendo una
certa classe.
Non si voleva, nè si vuole, esprimere la sua potenza in modo volgare, ma con distinzione e
raffinatezza. Una torre deve essere slanciata, sottile e leggera, ed il suo modo di posarsi sulla
Città risulta dunque fondamentale. Gran parte del lavoro, durante questa fase di studi
Renzo Piano Building Workshop – Torre INTESA SANPAOLO - Torino - Progetto Preliminare Modificato B
preliminari, è consistita nella ricerca delle migliori proporzioni della torre in relazione alla
migliore funzionalità possibile.
Lunghezza, larghezza e altezza contribuiscono allo slanciamento di una torre.
Questo slanciamento é stato mantenuto nonostante un’ottimizzazione e un’ispessimento dei
piani tipo che hanno contribuito a raggiungere un’efficienza migliore.
La torre Intesa Sanpaolo deve assumere uno statuto diverso da quello di una torre tradizionale,
pesante o tormentata. Deve diventare una scultura unica e semplice, immagine di un’edificio
con un’anima forte.
Tale scultura sarà costruita a partire da una spina dorsale nella quale verranno inglobati gli
ascensori. Tale spina definirà la verticalità e la dinamicità, nonché la vivacità del posto.
I collegamenti verticali, le scale, gli ascensori vetrati situati nella facciata della spina forniranno
dunque lo slancio ricercato,la mobilità e la nozione di vivacità della Banca Intesa Sanpaolo,
accentuando l’idea di apertura al pubblico, contrariamente alle torri tradizionali in cui gli
ascensori circolano all’interno di cavedi opachi.
La trasparenza est/ovest sui livelli dei pianerottoli degli ascensori eviterà la sensazione di
sentirsi rinchiusi, faciliterà i rapporti tra i fruitori della Torre ed offrirà vedute panoramiche sulle
colline, il fiume e le montagne.
Gli spazi di una torre, quando sono chiusi, si trasformano in luoghi non amichevoli e difficili da
vivere. Vi si trascorre il minore tempo possibile, poiché al loro interno ci si sente come confinati.
La nozione di attesa di un ascensore cambia completamente davanti a tali vedute
panoramiche.
L’attesa stessa diventa quasi un piacere.Abbiamo provveduto ad aggiungere degli ascensori
supplementari per garantire una sicurezza massimale lungo i percorsi destinati al personale, ai
VIP e al pubblico. Sono stati presi in considerazione i differenti percorsi possibili a partire dal
programma finale.
I volumi delle sale riunioni, disposte a nord della struttura della spina dorsale, apporteranno
anch’esse
vivacità
al
luogo,
valorizzando
tali
spazi
comunitari.
La vista sulla Città su tre direzioni sarà particolarmente gradevole, e il posizionamento a nord
delle sale riunioni permetterà di ottimizzare il trattamento energetico.
Anche i giardini d’inverno a sud parteciperanno a questa valorizzazione degli spazi di
comunicazione per gli utenti della torre. Una torre è composta da una sovrapposizione di strati
separati gli uni dagli altri.
Nei giardini d’inverno si cerca di favorire al massimo il lavoro collettivo e di evitare che ogni
piano della torre diventi un servizio completamente autonomo. In questi spazi si potranno così
tenere riunioni particolari sfruttando agli ampi volumi dettati dall’altezza dei soffitti e dalla
presenza di piante rampicanti che filtrano la luce da sud, si potrà prendere un caffé con i
colleghi lavorando, vi si potrà mangiare un panino quando si avrà fretta.
Questi giardini d’inverno orientati a sud diventeranno dei veri e propri spazi di comunicazioni
tra due livelli. I pianerottoli e le piccole terrazze interne permetteranno di bere un caffé
discutendo con il collega del piano inferiore.
Le piante rampicanti filtreranno la luce in provenienza dalle grandi facciate , che a loro volta si
apriranno e si chiuderanno autumaticamente secondo la temperatura interna.
LA SALA CONFERENZE E PER LA MUSICA
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Dovrà essere percepita già da Corso Inghilterra, esprimendo chiaramente la funzione di
ricevimento e accoglienza della banca. La sua volumetria dovrà dunque apparire come un
elemento funzionale, ma anche come una presenza che si afferma.
Sarà caratterizzata da colori forti per essere ben visibile dalla facciata. Luogo di
comunicazione, di interazione, di trasmissione, il suo posizionamento al centro dell’edificio,
proprio sopra la Lobby permetterà di raggruppare rapidamente tutti gli utenti, in qualunque
momento della giornata.
Sarà in effetti collegata a tutte le funzioni della torre tramite scale mobili e ascensori e potrà
anche essere collegata direttamente alla Città dopo che il pubblico avrà superato i controlli di
sicurezza situati nella Lobby.
La sala è innanzitutto una sala congressi dall’acustica naturale o amplificata. Avrà la forma di
un “bozzolo” con pannelli laterali ricurvi per esprimere una certa intimità e raccogliere i
congressisti in uno spazio conviviale.
La sala conferenze avrà anche la capacità di trasformarsi in sala per la musica classica, e
potrà accogliere degli spettacoli. La presenza di pannelli scorrevoli permetterçà di modulare
l’acustica in modo piu’ o meno assorbente e riflettente secondo il bisogno.
A tal fine, sono state previste delle passerelle tecniche per facilitare le operazioni di
manutenzione. Saranno inoltre previsti gli spazi per la regia e dei locali per i traduttori e sarà
inoltre previsto un collegamento diretto suono-immagine tra la sala e tutti i piani della banca.
Un’intero piano destinato alla formazione é stato posizionato tra la sala conferenze e per la
musica e i piani destinati ad uffici.
Questa posizione permetterà di ricevere il pubblico con molta piu’ cura, mettendo in valore
l’importanza che la banca Intesa Sanpaolo attribuisce alla formazione e el pubblico proveniente
dall’esterno, ma permetterà anche di potere estendere la sala conferenze nel caso in cui i
congressi necessitino di sale riunioni in piu’.
I PIANI UFFICI / PIANO TIPO
Il Manifesto di Renzo Piano era già chiaro al momento del concorso ed é stato confermato in
maniera decisa dalla direzione di Intesa Sanpaolo :
- Favorire al massimo le condizioni di lavoro creando degli ambienti conviviali.
- Ottimizzare al massimo il risparmio energetico tramite la concezione di una torre bioclimatica
di nuova generazione, ma di semplice utilizzo.
Era necessario che questi principi venissero applicati ai piani di uffici standard.
Si è così deciso di creare dei piani di 33 m di lunghezza per 33 m di larghezza, collegati con i
piani situati al di sopra e al di sotto tramite i giardini d’inverno.
Lo spessore di 33 m è stato ottenuto allargando leggermente la trama centrale facendo entrare
il massimo della luce dalle facciate est e ovest.
La luminosità potrà ovviamente essere regolata dagli utenti secondo le stagioni grazie ad un
sistema di tendaggi meccanici situati nel volume delle facciate a doppia pelle e alla
regolazione automatica dell’illuminazione indiretta.
L’altezza tra piano e piano sarà di 3m74 (2m40 nelle circolazioni).
L’altezza utile è molto più importante che d’abitudine, con circa 3m20 sotto soffitto. I piani
saranno alimentati da pavimenti tecnici ma non vi saranno controsoffitti, come era stato invece
proposto per il concorso.
Renzo Piano Building Workshop – Torre INTESA SANPAOLO - Torino - Progetto Preliminare Modificato B
Negli uffici sono state privilegiate un’altezza utile massima, un’illuminazione indiretta verso i
soffitti (e in piccola parte diretta) che avviene grazie ad un sistema di pannelli radianti sospesi
che assicurano anche un trattamento acustico assorbente.
Non si tratta di un’innovazione, ma di una tecnica già da noi sperimentata.
Il comfort al lavoro risulta davvero di molto superiore rispetto ad un ufficio standard.
L’altezza dei soffitti offre dei volumi gradevoli e l’acustica risulta più efficace; l’illuminazione
indiretta è realmente superiore e più confortevole e riposante di un’illuminazione tradizionale.
Naturalmente, sarà regolata in potenza automaticamente in funzione dell’illuminazione esterna
e ciò allo scopo di ottenere il migliore rendimento energetico possibile.
Verranno realizzati dei prototipi al fine di perfezionare la messa a punto globale
dell’illuminazione interna ed esterna in funzione del comfort desiderato.
Delle lampade supplementari di nuova generazione potranno essere aggiunte sulle scrivanie.
Gli utenti godranno così di una luce più dolce, e non avranno più fonti luminose dirette sugli
occhi o sui loro schermi del computer.
Alla fine della giornata l’affaticamento sarà nettamente inferiore.
Si noti che lo spessore di 33 m permetterà di migliorare il rendimento dei piani e che il fatto di
avere soppresso i controsoffitti avrà un ruolo assai importante in termini di risparmio
energetico, permettendo,la notte, alle strutture prefabbricate di assorbire il fresco e di restituirlo
di giorno.
Naturalmente, la scelta delle pareti mobili e dell’arredo sarà fatta congiuntamente, in modo tale
da essere in armonia con gli arredi interni e la logica d’insieme del progetto.
Le piattaforme degli uffici sono collegate alle due estremità da un livello all’altro :
Sul lato nord, dalla spina dorsale verticale, dalle batterie degli ascensori e dalle sale riunioni.
Sul lato sud, tramite i giardini d’inverno collegati da una tromba di scale con un ritmo di 8 livelli,
con la presenza di piccole terrazze interne ogni due piani.
Essi permetteranno grazie alla loro profondità e al filtraggio della luce di aprirsi verso sud,
senza mettere in discussione i concetti bioclimatici del progetto.
Da una parte all’altra del Giardino d’inverno dei muri di “Trombe” verticali permetteranno di
estrarre l’aria fresca proveniente da nord dai doppi solai.
L’opacità degli uffici a sud é di fondamentale importanza ai fini della riduzione degli apporti
termici. Il muro di Trombe gioca dunque un ruolo fondamentale nel trattamento delle facciate a
sud e difficilmente si potrà metterne in discussione il valore, anche perché cio’comporterebbe
una rivisitazione di tutto il progetto a livello architettonico e tecnico.
IL FUNZIONAMENTO BIOCLIMATICO DELLE PIATTAFORME DI UFFICI
LA FACCIATA A DOPPIA PELLE
I progetti di Lione, Sydney e Berlino sono serviti da basi tecniche per migliorare sensibilmente il
funzionamento delle facciate a doppia pelle secondo la concezione climatica interna
dell’edificio.
Ci rifaremo al rapporto tecnico. Chiaramente tali principi saranno sviluppati con piu’ in maniera
ancora piu’ approfondita nelle fasi successive.
Il concetto di facciata a doppia pelle si basa sull’idea di proteggere al massimo l’edificio dagli
apporti termici esterni e di rinfrescarlo grazie a delle aperture totalmente autonome in facciata
esterna, comandate da semplici sonde per la temperatura, situate negli spazi tra le due
facciate.
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Il progetto per la facciata a doppia pelle della Torre Intesa Sanpaolo di Torino sarà molto più
efficace degli altri progetti sviluppati dallo studio Renzo Piano Building Workshop, grazie
all’impiego di frangisole in lamelle automatici, i cui risultati si sono mostrati estremamente
soddisfacenti.
La facciata a doppia pelle ha un sistema di regolazione assai semplice, sperimentato ormai da
dodici anni: le aperture si aprono grazie a dei semplici pistoni a vite, affidabili e silenziosi,
comandati dalla GTC. Delle sonde per la temperatura, un anemometro e un pluviometro
forniscono i dati relativi alla temperatura, la velocità dei venti e la presenza di pioggia,
trasmettendo ai motori l’ordine di aprire o chiudere le aperture.
Per citare un esempio, la facciata a doppia pelle della Cité Internationale di Lione non ha
conosciuto in dodici anni alcun tipo di problema. Secondo un bilancio di CSTB, organismo
ufficiale assai reputato, grazie alla sola facciata si ottiene un risparmio energetico superiore al
25% rispetto ad una stessa facciata vetrata tradizionale.
Anche lo spessore tra le due facciate si rivela altrettanto utile, poiché i solai stessi fungono da
frangisole orrizontali. Nello spazio tra le due facciate trova posto un sistema di schermi
protettivi che non necessitano di manutenzione, data la loro ubicazione di per sé protetta a 20
cm da ogni facciata. Il risparmio energetico nel caso della Torre Intesa Sanpaolo é piu’
importante di quello della Cité Internationale. Tale stima è stata fatta sulla base dello spessore
che a Torino è più significativo e sulla maggiore efficacia dei frangisole autoregolabili.
Il principio bioclimatico dell’insieme si basa sulla circolazione dell’aria nelle strutture
prefabbricate con un effetto di aspirazione di aria calda dai muri di trombe.
Delle valvole nella facciata nord permettono l’afflusso di aria nel doppio solaio.
L’aria fresca è tirata dall’aria calda delle doppie facciate a sud provocando un effetto di muro di
trombe sui quattro livelli successivi.
Questo principio è basilare e permette uno sfruttamento bioclimatico della facciata a doppia
pelle a sud. Invece di ritrovare la stessa facciata a doppia pelle a est ed a ovest della torre,
abbiamo dunque una facciata a doppia pelle semi-opaca con tiraggio d’aria fresca dai doppi
solai evitando una facciata con superficie troppo vetrata a sud.
Di fatto, siamo di fronte ad un’ottimizzazione dei principi bioclimatici in simbiosi con i principi di
trasparenza e opacità delle facciate secondo l’orientamento del progetto.
Infine, piu’ del 50 % della superficie dei soffitti é costituita da pannelli radianti sospesi che
permettono la circolazione di aria ghiacciata o calda a seconda delle stagioni.
E’ possibile dunque parlare di rinfrescamento a ventilazione naturale a livello dei doppi solai.
Tale sistema è molto più salutare per il personale rispetto al condizionamento tradizionale e
molto meno costoso in termini di uso quotidiano.
LA COPERTURA – IL GIARDINO ZEN – IL GIARDINO PUBBLICO
Il volume costruito in copertura è al contempo un volume funzionale e un insieme di giardini
coperti che si succedono uno dopo l’altro.
Tali giardini sono riparati dal vento dal tetto e dalle facciate verticali. I volumi protetti dal tetto
sono divisi in due parti: il Giardino Zen e il Giardino Pubblico.
Nella parte inferiore, il Giardino Zen sarà un luogo di meditazione, di riflessione e di astrazione
destinato ai membri della direzione della banca, con un fascino e una magia propri.
Renzo Piano Building Workshop – Torre INTESA SANPAOLO - Torino - Progetto Preliminare Modificato B
Sulle terrazze potranno essere organizzate delle riunioni, in primavera ed in estate.Ma anche
dei pranzi e dei cocktail, poiché il tetto vetrato riparerà da pioggie improvvise. Le essenze
arboree piantate nel Giardino Zen si muoveranno con il soffiare del vento.
Per il Giardino Zen possiamo prendere come riferimento la terrazza della Torre Hermès a
Tokyo.
Il tetto inclinato sarà composto da vetrate trasparenti. L’avanzamento degli studi ci permetterà
di capire se tali vetrate potranno inglobare delle cellule fotovoltaiche, secondo un procedimento
ormai ricorrente.
La copertura sarà concepita in modo tale da proteggere dalla prioggia e dal sole, ma anche per
evitare un eventuale accumulo di neve. Verranno installate delle passerelle di accesso per
interventi di manutenzione rapida.
Nella parte alta, il Giardino Pubblico accoglierà direttamente i visitatori su tre livelli:
- Un ristorante pubblico di alto livello attrezzato di terrazze protette dalla pioggia.
- Uno spazio espositivo destinato ad accogliere mostre temporanee provvisto di piccole
terrazze e di stupende viste verso est, ovest e sud.
- Una grande terrazza panoramica con vista a 360° sulla città di Torino.
I tre livelli sono fondamentali per il progetto, poiché esprimono pienamente lo spirito di
apertura della banca al pubblico e la sua capacità d’accoglienza.
Tali spazi hanno l’ambizione di diventare un luogo di incontro immancabile e unico per la città
di Torino, facilmente raggiungibile dalla Galleria tramite un ascensore pubblico rapido.
Si andrà sulla terrazza della Torre Intesa Sanpaolo per bere con degli amici, per vedere una
mostra di gran qualità o per mangiare in un ottimo ristorante godendo di una vista sublime
verso la città e le montagne circostanti.
Diventerà un luogo particolarmente frequentato e spettacolare nella città di Torino.
Il successo del ristorante “Georges” sulla terrazza del centro Pompidou a Parigi prova le
capacità commerciali di questi luoghi.
L’ILLUMINAZIONE DELLA TORRE INTESA SANPAOLO
La torre dovrà essere percepita come una presenza discreta, sensibile, quasi immateriale.
Il progetto non dovrà quindi essere illuminato violentemente, ma dovrà piuttosto essere reso
luminescente con gradazioni sottili che variano alle diverse ore del giorno e della notte.
L’illuminazione della Torre sarà progressivamente regolata da orologi tra il crepuscolo e l’alba.
Un « piano luci » determinerà diverse fasi per i diversi livelli d’illuminazione desiderata.
La sera, a partire dalle ore 21 :00, le luci della Torre Sanpaolo ridurranno la loro intensità.
L’illuminazione metterà in rilievo in modo sottile la Lobby e la sua canopy, il Giardino Interno
con un effetto bruma sulle piante, il volume della Sala Congressi, senza dubbio variopinta, e la
spina dorsale piuttosto vibrante.
L’illuminazione dei Giardini d’inverno sarà invece molto più dolce ed anche le piante
rampicanti saranno illuminate. La facciata a doppia pelle continua da est a ovest e,
ovviamente, il Giardino Zen e il Giardino Pubblico, con la vivacità del suo ristorante, la sua
terrazza pubblica e il suo spazio espositivo sul tetto vibreranno di luce.
A mezzanotte l’intensità diminuirà ulteriormente e la Torre diventerà una sorta di grande spia
luminosa, con vibrazioni luminose di lunga durata e basso consumo.
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