Federica Cogo
Biografia e presentazione
Federica Cogo (1985) si laurea in pittura presso l'Accademia G.B. Cignaroli di Verona, con il
progetto "Ethic of the meat". In questa primo solo exhibition l’artista personifica la sessualità di
quattro personaggi tra loro in antitesi. Il successo di questa serie la porta a iniziare una
collaborazione con la Galleria LoftArt.
Nel 2008, vince il concorso "Giovani artisti" indetto da "Fair Play s.r.l. & Accademia di Belle Arti
G.B. Cignaroli" che mette a disposizione per un suo progetto le sale del Comune di Lazise. Lo stesso
anno viene invitata a partecipare alla mostra "Cosa Guardi?" ospitata all’interno del prestigioso
palazzo della Gran Guardia di Verona.
Nel 2010, partecipa all'evento "Talent Show", durante il quale, quattro
artisti vengono invitati ad interrogarsi sulla dinamiche dell'arte contemporanea attraverso il loro
lavoro fotografico.
Nel 2011, un suo lavoro viene scelto per una copertina di un giornale "La Giara".
Questo stesso anno, inizia a collaborare con Ph Neutro, prima e unica galleria specifica per la
fotografia contemporanea che ha sede a Verona e Forte dei Marmi.
Dal 2008 a oggi, Federica Cogo ha partecipato a numerose personali selezionando e lavorando con
molta seriata’ la sua ricerca artistica.
Attualmente, vive e lavora a Verona.
Attraverso l’utilizzo di diversi materiali, la ricerca artista di Federica Cogo s’incentra
sull’uomo e sulla sua natura, indagando tutti quegli aspetti che lo legano alla sua intimità e al
rapporto con la società.
Nelle prime serie, la Cogo inizia lavorando con giocattoli mettendo in luce i valori, ma anche i
controvalori che questi rappresentano. Tutt’ora, nei suoi lavori, si serve spesso di questi oggetti
apparentemente ingenui, ma che in realtà altro non sono che mezzi attraverso cui la società intende
insegnarci e inculcarci, fin da piccoli, determinati stereotipi. Allo stesso tempo, questi materiali,
quali, ad esempio, le casette-gioco immerse nel latte, le barbie o il ricorrente uso del pongo
permettono, come spiega l’artista, di non “sovraccaricare l’immagine della pesantezza del mondo”. Nella
serie “Bad bed”, indaga le problematiche relative alla coppia, trasformando il letto, di scatto in scatto,
in un ring o in una via di salvezza, in un mondo individualista o in luogo di segreti reciproci.
Il percorso sia personale che artistico di Federica Cogo arriva poi ad affrontare il rapporto tra
l’uomo e gli animali; questi oltre ad essere l'oggetto della ricerca diventano al tempo stesso uno
sguardo sull’uomo e i suoi istinti. Significativo, il lavoro “Povera Patria” dove una cavalla, intenta a
partorire, si trasforma in un'immagine cruda e violenta, diventando metafora dell'impotenza e degli
abusi di potere, dell’uomo verso l’animale, ma anche dell’uomo verso il suo stesso simile.
Federica Cogo vuole richiamare la nostra attenzione sulla stessa condizione d'esistenza tra
uomo e animale ponendoli, di fatto, sullo stesso piano: noi, come tutto il regno animale, infatti, altro
non siamo che facili prede, costantemente soggette alle manipolazione e all’arbitrio altrui. Da questa
riflessione, scaturisce anche una forte critica al sistema dell’arte e a quello religioso. Nel lavoro dal
titolo “Incredulità di San Tommaso”, le mani del peccatore diventano il simbolo dell’incredulità
dell’uomo verso il valore della vita animale. Le immagini di cui si appropria l’artista, prese da vecchi
testi scientifici di veterinaria, ci conducono, così, in nuove direzioni di senso.
Lo stile che contraddistingue Federica Cogo e’ semplice e diretto, come i materiali e il
messaggio che vuole diffondere e che viene, poi, sottolineato attraverso la scelta formale e a lei
congeniale, delle tonalità pastello, della semplicità grafica e della prospettiva bidimensionale, che
arricchiscono il lavoro di una nota d’ironia e leggerezza.