SCUOLA CATTOLICA E COMUNITA’ CRISTIANA
Intervento di Teresio Fraire al Consiglio Pastorale Diocesi di Torino - Pianezza 14.11.03
Tutti siamo chiamati a lavorare per il Regno (ognuno nel suo ruolo, secondo il proprio carisma
riconosciuto dalla Chiesa e per la costruzione di Essa) in…
1. Pensieri
Tutto, sia il bene che il male, parte dalla mente, dalle convinzioni, che vanno purificate.
Occorre superare indifferenza, sospetto, ignoranza per favorire conoscenza e collaborazione.
La comunità cristiana ricorda alla scuola cattolica che deve servire la missione della Chiesa.
La scuola cattolica ricorda alla comunità cristiana l’importanza della…
- scuola, un ambiente culturalmente forte, significativo e obbligante
- educazione per far crescere le persone, anche nella fede
- pastorale scolastica per formare giovani e adulti all’identità cristiana
- inculturazione della fede e della cultura da evangelizzare e da assumere.
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Magistero della Chiesa: interventi autorevoli del Concilio e del Papa, della Cei e delle
Congregazioni, il Codice di diritto canonico e vari documenti ribadiscono l’appartenenza della
scuola cattolica alla missione della Chiesa, da sempre chiamata alla grande e sempre attuale sfida
dell’educazione. “Per questo né società civile né chiese particolari possono ignorarla. Urge una
riappropriazione psicologica e pastorale, per amore delle giovani generazioni” (Mons.Masseroni).
Identità della scuola cattolica da conoscere e approfondire,verificare e salvare, in quanto
patrimonio educativo secolare della Chiesa, perché non venga meno l’ispirazione cristiana di
nome e di fatto, contrastando la secolarizzazione dominante e tenendo conto della mutata
condizione giovanile. E’ un modello aperto, alternativo e specifico. Indico alcuni elementi
caratterizzanti:
- progetto educativo ispirato al Vangelo, da conoscere e condividere, da proporre senza imporre
- educazione integrale basata su un preciso modello di uomo, cioè un’antropologia cristiana solida
e trasparente, da cui cogliere quei valori universali che consentono di dialogare con le altre
culture
- dialogo cultura-fede-vita attraverso il didattico, con la ragione aperta al Mistero, i presupposti
della fede, le due ore di religione; e l’extradidattico, con proposte mirate e significative
- metodo educativo fondato sulla relazione educativa, basata sulla carità
- comunità educativa pastorale che coinvolge gestori, docenti, genitori e allievi
- modelli gestionali ed organizzativi coerenti con i valori cristiani, i diversi carismi, i progetti
educativi e riconoscibili dalla comunità cristiana
- riconoscimento del primato della famiglia nella educazione ed istruzione dei figli (Cost.30) e
patto educativo tra scuola e famiglia sulla base del progetto educativo, non solo del POF
- ruolo essenziale dei genitori: “Auspico che la SC sappia accogliere e valorizzare il carisma dei
genitori…e ponga singolare cura nella loro formazione, affinché acquisiscano consapevolezza dei
loro compiti e competenze specifiche” (Giovanni Paolo II). La presenza dei genitori deve diventare
non solo funzionale al risultato educativo, ma anche, con modalità proprie derivanti dalla
coniugalità, costituente dell’identità della scuola cattolica. Essi sono chiamati ad operare
singolarmente e come Associazione (Agesc) per la crescita della presenza educativa dei genitori
nell’educazione scolastica. L’Agesc, in quanto soggetto ecclesiale e civile, è chiamato a diventare ,
come la scuola cattolica, istituzione del privato sociale, operante nel sistema educativo pubblico,
interagente con le varie realtà sociali e politiche.
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Le novità della Riforma e del buono scuola: elementi di positività, nonostante le perplessità.
- Riforma: centralità dell’alunno, educazione integrale, piani di studio personalizzati,
unità formative di apprendimento, conoscenze e competenze, cultura del lavoro
(alternanza e II canale), valutazione del sistema e degli apprendimenti…
- Buono-scuola: è una modalità di attuazione della Legge 62/2000, che ha stabilito il
sistema pubblico di istruzione comprendente le scuole statali e paritarie; è destinato
agli utenti, non alle scuole, per favorire la libertà di scelta educativa della famiglia,
l’equità fiscale, il miglioramento del sistema scolastico, il pluralismo di offerte
formative e la sussidiarietà in coerenza con la dottrina sociale della Chiesa. “Potete
voi disporre dei vostri figli, affidare a chi volete la cura di istruirli e formare la loro
morale? E se non lo potete, come potete dirvi liberi?” (Lamennais 1834).
2. Opere
a. Pregi-limiti e prospettive: come per tutte le realtà umane, comprese le parrocchie,
gli oratori, l’insegnamento della religione…. A scuola i giovani ci sono e per molto
tempo. La Chiesa la ritiene importante. La comunità cristiana ne prenda coscienza.
Quindi speranza, nonostante tutto, e cammino continuo di conversione per “proporsi
con una progettualità creativa e credibile, ricomponendo il triangolo educativo –
famiglia, scuola e comunità – come condicio sine qua non per ritrovare nella cultura
del pluralismo una propria identità ed efficacia educativa” (Mons.Masseroni).
- formazione dei docenti laici: per il passaggio e la condivisione del carisma
- azione pastorale: missionarietà e testimonianza, interna ed esterna, per sostenere
l’identità cristiana dei giovani, coinvolgendo tutti gli adulti responsabili
- accettazione delle sfide: ragazzi e famiglie in difficoltà, multiculturalità, disabili…
b.
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Gesti di comunione
conoscenza e stima reciproca
suggerimenti e aiuto per migliorare la qualità del servizio
obiettivi e iniziative comuni
reti sul territorio con varie finalità
Ufficio scuola e Consulta di pastorale scolastica
coordinamento dei rappresentanti degli studenti cattolici
confronto tra operatori scolastici cattolici operanti sia in scuole statali che non statali
dialogo e collaborazione con gli organismi ecclesiali, scolastici e civili.
3. Omissioni
dal bene non fatto al bene possibile, con verità e carità, per un rinnovamento della scuola
cattolica perché diventi ricca di ispirazione cristiana, cioè opera di Dio. Occorre essere
sempre più consapevoli che essa, in quanto comunità cristiana, non è solo somma di capacità
educative, ma è comunità che rende presente lo Spirito, con i suoi doni, che supera le nostre
insufficienze. E’ lo Spirito il vero educatore delle persone e noi siamo condizione della sua
Presenza.
DOMANDE per una verifica costruttiva sul territorio
1. Quali opportunità la scuola cattolica può offrire alla comunità cristiana (punti di forza)
2. Quali limiti la comunità cristiana vede nella scuola cattolica (punti di debolezza)
3. Quali suggerimenti alla scuola cattolica e alla comunità cristiana (indicazioni di
miglioramento).