Istituto Tecnico Settore Tecnologico “Marie Curie”
Meccanica, meccatronica ed energia – Biotecnologie Ambientali - Tecnologie Alimentari
PIA
Decreto Legislativo 09/04/2008 N. 81 art. 43
Decreto Ministeriale 26/08/92 - Decreto Ministeriale 10/03/98
PIANIFICAZIONE DELLE
PROCEDURE DI EMERGENZA E
DI EVACUAZIONE
Anno Scolastico 2014-2015
IL R.S.P.P.R.
PROF. ING. ARNALDO ANGELUCCI
IL R.L.S.
PROF.SSA ALBA GUIDA
IL DATORE DI LAVORO
PROF.SSA PATRIZIA PORRETTA
INDICE
PREMESSA ................................................................................................................................................................3
DEFINIZIONI ..........................................................................................................................................................5
CLASSIFICAZIONE DEL RISCHIO .......................................................................................................................5
IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI DI INCENDIO .........................................................................................6
MATERIALI COMBUSTIBILI ............................................................................................................................................................. 6
SORGENTI D’INNESCO ..................................................................................................................................................................... 6
CARATTERISTICHE DEI LUOGHI DI LAVORO ....................................................................................................................... 6
VIE DI ESODO ........................................................................................................................................................................................ 6
DIVIETI DA OSSERVARE LUNGO LE VIE DI ESODO .......................................................................................................... 7
SISTEMA DI RILEVAZIONE E DI ALLARME ............................................................................................................................ 8
NUMERO DELLE PERSONE PRESENTI E LORO UBICAZIONE ..................................................................................... 8
LAVORATORI ESPOSTI A RISCHI PARTICOLARI .................................................................................................................. 9
ADDETTI EMERGENZE .................................................................................................................................................................. 12
PORTE INSTALLATE LUNGO LE VIE DI ESODO ........................................................................................... 14
POSTO TELEFONICO .......................................................................................................................................... 14
LUOGO DI RACCOLTA ......................................................................................................................................... 14
ATTREZZATURE ED IMPIANTI DI ESTINZIONE ......................................................................................... 14
IMPIANTI FISSI DI SPEGNIMENTO ............................................................................................................................................ 14
IMPIANTO DI PRODUZIONE DI CALORE............................................................................................................................... 15
MANSIONARI ......................................................................................................................................................... 15
MANSIONARIO COORDINATORE EMERGENZE ............................................................................................................... 15
MANSIONARIO ADDETTO PRONTO SOCCORSO ............................................................................................................... 16
MANSIONARIO ADDETTO MEZZI ANTINCENDIO ........................................................................................................... 16
MANSIONARIO ADDETTI CHIAMATA ESTERNA ............................................................................................................... 17
MANSIONARIO ADDETTO EVACUAZIONE .......................................................................................................................... 17
NORME PER IL PERSONALE NON ADDETTO ALLE EMERGENZE.......................................................... 17
PERSONALE DI DITTE ESTERNE ..................................................................................................................... 17
PROCEDURE DI EVACUAZIONE ....................................................................................................................... 17
NORME PER TUTTO IL PERSONALE ............................................................................................................... 18
PROCEDURA CHE DEVE SEGUIRE L’ADDETTO ALLA CHIAMATA .......................................................... 18
REQUISITI E RACCOMANDAZIONI .................................................................................................................. 20
FORMAZIONE DEGLI ADDETTI ALLE EMERGENZE .................................................................................. 20
CONTROLLI PREVENTIVI SULLE MISURE DI SICUREZZA ........................................................................ 21
EQUIPAGGIAMENTI DI EMERGENZA E SOCCORSO .................................................................................... 28
RIFERIMENTI NORMATIVI ............................................................................................................................... 29
ALLEGATI………………………………………………………………………………………………………………30
PREMESSA
Il piano di evacuazione è uno strumento operativo, reso obbligatorio dal D.M.
26/8/92 e, successivamente dal D. Lgs. 81/08, artt. 18 e 43, che consente lo studio e la
pianificazione delle operazioni da compiere in caso di emergenza al fine di consentire un
esodo ordinato e sicuro di tutti gli occupanti l’edificio scolastico.
Negli edifici con alta concentrazione di persone, quali le scuole, si possono avere
situazioni di emergenza durante le quali si creano condizioni che portano le stesse a
reagire in modo non controllato e irrazionale (manifestazioni di panico), rendendo
ancora più difficile le eventuali operazioni di soccorso e/o più pesante il bilancio dei
danni alle cose e alle persone. Tali comportamenti possono essere modificati e ricondotti
alla normalità se il sistema in cui si evolvono è preparato ed organizzato per far fronte ai
pericoli che lo insidiano.
In sostanza il piano di evacuazione ha la finalità di ridurre i rischi indotti da una
condizione di emergenza e facilita l’allontanamento da luoghi pericolosi.
Il piano di emergenza costituisce uno schema organizzativo che definisce i compiti da
svolgere in funzione delle varie ipotesi di emergenza.
In funzione del piano, il Responsabile dell’attività dovrà curare l’addestramento del
personale docente e non docente, che sarà deputato a svolgere particolari mansioni
durante l’emergenza, ed istruire gli alunni sul comportamento da tenere in tale frangente.
Nel corso delle prove di evacuazione, da effettuare almeno due volte durante l’anno
scolastico (D.L. 577/82), deve essere verificata la funzionalità del piano al fine di
apportare gli eventuali correttivi per farlo aderire alla specifica realtà alla quale si applica.
La finalità di questo documento è, quindi, quella di consentire agli operatori
scolastici di effettuare l’evacuazione con semplicità ed in tutta calma, utilizzando
tutte le risorse umane, assegnando ad ogni addetto uno o più compiti e la
responsabilità derivante.
I RISCHI POSSIBILI
La tipologia di incidenti ipotizzabili dipende non solo dalla presenza di zone a rischio
all’interno della scuola ma anche dalla sua collocazione sul territorio, dal verificarsi di
eventi dolosi e di calamità naturali.
3
Gli eventi che potrebbero richiedere l’evacuazione dell’edificio scolastico in tutto od in
parte, tenuto conto che lo stesso è ubicato nel Comune di Napoli – Quartiere Ponticelli,
zona a rischio sismico e vulcanico, sono:
• incendi che si sviluppano all’interno dell’edificio scolastico (ad esempio nei magazzini,
nei laboratori, nelle centrali termiche, nelle biblioteche o in locali in cui sia presente un
potenziale rischio d’incendio);
• incendi che si sviluppano nelle vicinanze della scuola (ad esempio in fabbriche, edifici
civili, boschi, pinete, ecc.) e che potrebbero coinvolgere l’edificio scolastico;
• un terremoto;
• crolli dovuti a cedimenti strutturali della scuola;
• avviso o sospetto della presenza di ordigni esplosivi;
• inquinamenti dovuti a cause esterne, se è accertata da parte delle autorità competenti la
necessità di uscire dall’edificio ovvero di rimanere all’interno (fughe di gas, ecc.);
• rischio dovuto ad attentati terroristici;
• ogni altra causa che sia ritenuta pericolosa dal Capo d’Istituto.
L’AMBIENTE SCOLASTICO
Il presupposto fondamentale per la realizzazione del presente piano di evacuazione è
stato la conoscenza dell’ambiente scolastico, acquisita anche con la collaborazione di
tutti i dipendenti, e delle carenze impiantistiche e/o strutturali dell’edificio, peraltro
periodicamente segnalate ai responsabili della Provincia di Napoli; con l’utilizzo delle
piante dei piani dell’edificio, considerando per le varie fasce orarie il massimo
affollamento, sono stati redatti gli allegati grafici delle vie di esodo.
La pianta del piano, con l’indicazione della via di esodo per il locale evidenziato, è
esposta in tutti gli ambienti e su di essa, oltre alle dette vie di esodo, è riportata
l’ubicazione degli estintori portatili e dei gruppi UNI 45 quali mezzi di estinzione incendi
presenti nella scuola.
Si precisa che, con nota a parte, saranno più dettagliatamente ribadite, all’Ente Provincia
di Napoli, le eventuali deficienze strutturali-impiantistiche e le conseguenti inadempienze
alla normativa antincendio vigente ed al D.M. 10 marzo 1998 “Criteri generali di
sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro”.
4
DEFINIZIONI
Pericolo: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore (attrezzatura, prodotto,
modello organizzativo, postazione di lavoro) avente la potenzialità di causare danni.
Rischio: probabilità che sia raggiunto il limite potenziale di danno nelle condizioni di
impiego ovvero di esposizione ad un determinato fattore.
Emergenza: situazione straordinaria derivante dal verificarsi di uno o più eventi
pericolosi per la salute dei lavoratori o della eventuale popolazione circostante.
Luogo sicuro: luogo dove le persone possono ritenersi al sicuro dagli effetti di un
incendio.
Sistema di vie di uscita (vie di emergenza): percorso, senza ostacoli al deflusso, che
consente alle persone che occupano un edificio o un locale di raggiungere un luogo
sicuro.
Uscita: apertura atta a consentire il deflusso delle persone verso un luogo sicuro, avente
altezza non inferiore a 2.00 m.
Uscita di emergenza: passaggio che immette in un luogo sicuro
Uscita di piano: uscita che consente alle persone di non essere ulteriormente esposte al
rischio diretto degli effetti di un incendio e che può configurarsi come segue:
a) uscita che immette direttamente in un luogo sicuro;
b) uscita che immette in un percorso protetto attraverso il quale può essere
raggiunta l'uscita che immette in un luogo sicuro;
c) uscita che immette su di una scala esterna.
CLASSIFICAZIONE DEL RISCHIO
I livelli di rischio indicati dal Decreto Ministeriale 10 marzo 1998 sono:
1. rischio basso
2. rischio medio
3. rischio elevato
Secondo tale decreto la scuola rientra nel rischio elevato (Allegato IX punto 9.3
lettera a) i luoghi di lavoro compresi nell’allegato al D.M. 16 febbraio 1982 e nelle tabelle
A e B annesse al D.P.R. n. 689 del 1959, con esclusione delle attività considerate a
rischio elevato)
5
IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI DI INCENDIO
MATERIALI COMBUSTIBILI
Il materiale combustibile è rappresentato dall’arredo, dal materiale cartaceo di libri e
documentazione conservata nell’archivio e nella biblioteca.
SORGENTI D’INNESCO
Eventuali cause di incendio possono essere:
a) impianto elettrico;
b) stufe, computer, fotocopiatrici e ogni altra apparecchiatura elettrica anche se
progettata per rimanere per lungo tempo accesa;
c) impianto di riscaldamento.
CARATTERISTICHE DEI LUOGHI DI LAVORO
La struttura, di proprietà del Commissariato di Governo, è situata in via Argine
n° 902 a Napoli nel quartiere Ponticelli. L’edificio ha struttura portante in c.a. e si
sviluppa su tre livelli (piano terra, primo e secondo); esistono locali interrati, ma con
accesso da spazio a cielo libero, ospitanti la cabina elettrica e la sala caldaia. L’edificio
scolastico è servito da dodici scale: due principali che collegano tutti i livelli, quattro
secondarie che collegano rispettivamente due a due il piano terra al piano primo ed il
piano primo al piano secondo e sei scale antincendio, quattro delle quali collegano il
piano terra al piano primo e due collegano il piano primo al piano secondo.
VIE DI ESODO
Le vie di esodo sono costituite da percorsi:


orizzontali
verso il basso
esse comprendono corridoi e scale ubicate come indicato nelle planimetrie allegate.
Le vie di esodo sono adeguatamente segnalate, mantenute prive di qualsiasi ingombro;
nelle aule, lungo i corridoi e nelle scale sono state, di recente,
installate luci di
emergenza.
La larghezza delle vie di esodo e delle scale sono indicate nella tabella seguente:
6
VIE DI ESODO E SCALE
PIANO
IDENTIFICAZIONE
PLANIMETRICA
LARGHEZZA
PERCORSO
Terra
Corridoio Principale
4,50 m.
Orizzontale
Primo
Corridoio
2,20-4,50 m.
Orizzontale
Primo
Scala Principale
1,20 m.
Verso il basso
Primo
Scala Secondaria
2,00 m.
Verso il basso
Primo
Scala Antincendio 1-4
1,60 m.
Verso il basso
Primo
Scala Antincendio 2-3
1,50 m.
Verso il basso
Secondo
Corridoio
3,00-4,50 m.
Orizzontale
Secondo
Scala Principale
1,20 m.
Verso il basso
Secondo
Scala Secondaria
2,00 m.
Verso il basso
Secondo
Scala Antincendio 1-4
1,60 m.
Verso il basso
Secondo
Scala Antincendio 5-6
1,50 m.
Verso il basso
DIVIETI DA OSSERVARE LUNGO LE VIE DI ESODO
Lungo le vie di esodo è stata vietata l’installazione o il deposito di attrezzature o
materiali che possono costituire pericolo potenziale di incendio o ostruzione delle stesse.
Si riportano di seguito esempi di installazioni vietate lungo le vie di uscita, ed in
particolare lungo i corridoi e le scale:
 apparecchi di riscaldamento portatili di ogni tipo;
 apparecchi di riscaldamento fissi alimentati direttamente da combustibili
gassosi, liquidi e solidi;
 apparecchi di cottura;
 depositi temporanei di arredi;
 sistema di illuminazione a fiamma libera;
 deposito di rifiuti.
Eventuali macchine di vendita e distribuzione bibite (non installate in quanto la scuola è
dotata di bar), nonché fotocopiatrici possono essere installate solo nei punti in cui i
7
corridoi hanno larghezza 4,50 m e sono sufficientemente aerati, purché non
costituiscano rischio di incendio né ingombro non consentito.
SISTEMA DI RILEVAZIONE E DI ALLARME
In base al D. M. 26 agosto 1992, considerato che nel corrente anno scolastico
ospita più di 800 alunni, oltre a tutto il personale docente e non docente, il nostro
istituto va classificato come scuola di tipo 4; pertanto oltre al normale sistema di allarme,
costituito dal sistema di campanelli il cui suono è udibile chiaramente in tutto i luoghi di
lavoro, lungo tutti i corridoi e nei laboratori è stato installato un moderno impianto di
diffusione sonora perfettamente funzionante ed efficiente.
All’interno dell’istituto, in particolare nel locale archivio e negli uffici di segreteria, non è
presente un sistema automatico di rilevazione e allarme incendio.
NUMERO DELLE PERSONE PRESENTI E LORO UBICAZIONE
Il numero massimo delle persone presenti nella scuola è circa 900, distribuite nei
vari livelli; la tabella seguente riporta l’affollamento massimo ipotizzato per piano e
l’ubicazione delle persone.
AFFOLLAMENTO PER PIANO E DISLOCAZIONE
DEL PERSONALE
PIANO
AFFOLLAMENTO
PREVISTO
UBICAZIONE
 Aule
Terra
Primo
Secondo
300 Persone
350 Persone
250 Persone
 Uffici
 Sala Prof.  Posto Bidelli
 Laboratori  Biblioteca
 Palestra
 Aula Magna
 Aule
 Uffici
 Laboratori  Biblioteca
 Sala Prof.  Posto Bidelli
 Palestra
 Aula Magna
 Aule
 Uffici
 Sala Prof.  Posto Bidelli
 Laboratori Biblioteca
 Palestra
 Aula Magna
8
LAVORATORI ESPOSTI A RISCHI PARTICOLARI
Non vi sono lavoratori esposti a rischi particolari.
Presenza di disabili
I criteri generali da seguire nell’evacuazione delle persone disabili sono i seguenti:
_ attendere lo sfollamento delle altre persone;
_ accompagnare, o far accompagnare, le persone con capacità motorie o sensoriali
ridotte all’esterno dell’edificio;
_ se non è possibile raggiungere l’esterno dell’edificio, provvedere al trasporto del
disabile fino ad un luogo idoneo, possibilmente un locale dotato di finestra, in attesa dei
soccorsi (infatti, se nell’edificio non sono presenti spazi calmi*, né adeguata
compartimentazione degli ambienti, nell’eventualità che le scale siano inaccessibili e
impraticabili si dovrà trovare/individuare un luogo sufficientemente lontano dal focolaio
d’incendio e dotato di finestra accessibile dall’esterno dove attendere l’arrivo dei
soccorsi).
_ segnalare al Centralino di Emergenza o ad un altro Addetto Antincendio l’avvenuta
evacuazione del disabile o l’impossibilità di effettuarla.
Si ricorda che è importante impartire ordini chiari, precisi e con tono di voce deciso.
Scelta delle misure da adottare
La scelta delle misure da adottare è diversa a secondo della disabilità:
1) Disabili motori: scegliere un percorso di evacuazione accessibile (privo di ostacoli,
gradini, ecc.) e fornire assistenza nel percorrerlo.
2) Disabili sensoriali:
Uditivi: facilitare la comunicazione (lettura labiale, frasi brevi, frasi scritte);
Visivi: manifestare la propria presenza, definire il pericolo, definire le azioni, guidarli in
luogo sicuro.
3) Disabili cognitivi: assicurarsi della percezione del pericolo, fornire istruzioni semplici.
Si ricorda che i docenti che stanno svolgendo lezioni nelle aule e/o le
esercitazioni nei laboratori didattici, allertati dalla squadra di emergenza, o dal
sistema di allarme presente nella struttura (acustico o, se necessario vocale)
provvedono a far uscire gli studenti e a condurli in un luogo sicuro (“punto di
raccolta”).
* Definizione di spazio calmo: luogo sicuro statico contiguo e comunicante con una via di esodo
verticale od in essa inserito; tale spazio non deve costituire intralcio alla fruibilità delle vie di esodo e deve
avere caratteristiche tali da garantire la permanenza di persone con ridotte o impedite capacità motorie in
attesa di soccorsi.
1) Disabilità motoria:
La movimentazione di un disabile motorio dipende fondamentalmente dal grado di
collaborazione che questo può fornire. Pertanto, per effettuare un’azione che garantisca
il corretto espletamento della prestazione richiesta e che, nel contempo, salvaguardi
l’integrità fisica del soccorritore, è necessario:
_ individuare in ogni persona tutte le possibilità di collaborazione;
_ essere in grado di posizionare le mani in punti di presa specifici, per consentire il
trasferimento della persona in modo sicuro;
9
_ assumere posizioni di lavoro corrette, che salvaguardino la schiena dei soccorritori;
_ essere in grado di interpretare le necessità della persona da affiancare ed offrire la
collaborazione necessaria.
2) Disabilità sensoriali:
Disabilità uditiva
Nell’assistenza a persone con questo tipo di disabilità il soccorritore dovrà porre
attenzione nell’attuare i seguenti accorgimenti:
_ per consentire al sordo una buona lettura labiale, la distanza ottimale nella
conversazione non deve mai superare il metro e mezzo;
_ il viso di chi parla deve essere illuminato in modo da permetterne la lettura labiale;
_ nel parlare è necessario tenere ferma la testa e, possibilmente, il viso di chi parla deve
essere al livello degli occhi della persona sorda;
_ parlare distintamente, ma senza esagerare, avendo cura di non storpiare la pronuncia: la
lettura labiale, infatti, si basa sulla pronuncia corretta;
_ la velocità del discorso inoltre deve essere moderata: né troppo in fretta, né troppo
adagio;
_ usare possibilmente frasi corte, semplici ma complete, esposte con un tono normale di
voce (non occorre gridare). Non serve parlare in modo infantile, mentre è necessario
mettere in risalto la parola principale della frase usando espressioni del viso in
relazione al tema del discorso;
_ non tutti i suoni della lingua sono visibili sulle labbra: fare in modo che la persona
sorda possa vedere tutto ciò che è visibile sulle labbra;
_ quando si usano nomi di persona, località o termini inconsueti, la lettura labiale è
molto difficile. Se il sordo non riesce, nonostante gli sforzi, a recepire il messaggio,
anziché spazientirsi, si può scrivere la parola in stampatello su di un foglio;
_ anche se la persona sorda porta le protesi acustiche, non sempre riesce a percepire
perfettamente il parlato, occorre dunque comportarsi seguendo le regole di
comunicazione appena esposte;
_ per la persona sorda è difficile seguire una conversazione di gruppo o una conferenza
senza interprete. Occorre quindi aiutarlo a capire almeno gli argomenti principali
attraverso la lettura labiale, trasmettendo parole e frasi semplici e accompagnandole
con gesti naturali.
Disabilità visiva
Nel caso di presenza di persone ipovedenti o prive della vista l’addetto o la persona che
collabora con gli Addetti Antincendio prenderà sottobraccio la persona interessata e la
accompagnerà, avendo cura di non tirare e di non spingere la stessa fornendo tutte le
indicazioni su eventuali ostacoli o sul percorso che si sta effettuando.
Nell’assistenza a persone con questo tipo di disabilità il soccorritore dovrà porre
attenzione nell’attuare i seguenti accorgimenti:
_ annunciare la propria presenza e parlare con voce ben distinta e comprensibile fin da
quando si entra nell’ambiente in cui è presente la persona da aiutare;
_ parlare naturalmente, senza gridare, e direttamente verso l’interlocutore, senza
interporre una terza persona, descrivendo l’evento e la reale situazione di pericolo;
_ non temere di usare parole come “vedere”, “guardare” o “cieco”;
10
_ offrire assistenza lasciando che la persona vi spieghi di cosa ha bisogno;
_ descrivere in anticipo le azioni da intraprendere;
_ lasciare che la persona afferri leggermente il braccio o la spalla per farsi guidare (può
scegliere di camminare leggermente dietro per valutare la reazione del corpo agli
ostacoli);
_ lungo il percorso è necessario annunciare, ad alta voce, la presenza di scale, porte ed
altre eventuali situazioni e/o ostacoli;
_ nell’invitare un non vedente a sedersi, guidare prima la mano di quest’ultima affinché
tocchi lo schienale del sedile;
_ qualora si ponesse la necessità di guidare più persone con le stesse difficoltà, invitatele
a tenersi per mano;
_ una volta raggiunto l’esterno è necessario accertarsi che la persona aiutata non sia
abbandonata a se stessa ma rimanga in compagnia di altri, fino alla fine
dell’emergenza.
In caso di assistenza di un cieco con cane guida:
_ non accarezzare od offrire cibo al cane senza il permesso del padrone;
_ quando il cane porta la “guida” (imbracatura) vuol dire che sta svolgendo le sue
mansioni; se non volete che il cane guidi il suo padrone, fate rimuovere la “guida”;
_ accertarsi che il cane sia portato in salvo con il padrone;
_ nel caso la persona da soccorrere chieda di badare al cane, questo va sempre tenuto al
guinzaglio e non per la “guida”.
3) Disabilità cognitiva:
Le persone con disabilità di apprendimento possono avere difficoltà nell’eseguire
istruzioni piuttosto complesse e che coinvolgono più di una breve sequenza di semplici
azioni.
In una situazione di pericolo (incendio, fumo, pericolo di scoppio, etc.) un disabile
cognitivo può esibire un atteggiamento di completa o parziale o nulla collaborazione con
coloro che portano soccorso.
Può accadere che in una situazione nuova e sconosciuta manifesti una reazione di totale
rifiuto e disconoscimento della realtà pericolosa, che può sfociare in comportamenti
aggressivi contro se stessi o nei confronti di coloro che intendono prestare soccorso.
In tali evenienze il soccorritore deve mantenere la calma, parlare con voce rassicurante
con il disabile, farsi aiutare da persone eventualmente presenti sul luogo e decidere
rapidamente sul da farsi. La priorità assoluta è l’integrità fisica della persona, ed il ricorso
ad un eventuale intervento coercitivo di contenimento per salvaguardarne l’incolumità
può rappresentare l’unica soluzione. In questo ambito diventa necessaria e fondamentale
l’esercitazione ad agire in situazioni di emergenza simulata.
Nel fornire assistenza a persone con questo tipo di disabilità il soccorritore dovrà tener
presente che:
_ la persona può non essere completamente in grado di percepire il pericolo;
_ molti di loro non posseggono l’abilità della letto-scrittura;
_ la percezione visiva di istruzioni scritte o di pannelli può essere confusa;
_ il loro senso di direzione potrebbe essere limitato, ragion per cui potrebbero avere
bisogno di qualcuno che li accompagni durante il percorso;
Ecco qualche utile suggerimento:
11
_ le istruzioni e le informazioni devono essere suddivise in semplici fasi successive: siate
molto pazienti;
_ bisogna usare segnali semplici o simboli immediatamente comprensibili, ad esempio
segnali grafici universali;
_ spesso nel disabile cognitivo la capacità a comprendere il linguaggio parlato è
abbastanza sviluppata ed articolata, anche se sono presenti difficoltà di espressione. Si
raccomanda pertanto di spiegare sempre e direttamente alla persona le operazioni che
si effettueranno in situazione d’emergenza;
_ ogni individuo deve essere trattato come un adulto che ha un problema di
apprendimento; non parlate loro con sufficienza e non trattateli come bambini.
Personale addestrato, addetto all’assistenza:
NOME
COGNOME
Francesco
Aliberti
Cristina
Flamia
MANSIONE
ADDETTI EMERGENZE
Nel seguente funzionigramma sono evidenziate le figure che fanno parte della
squadra di emergenza. I compiti di ciascun addetto sono esplicitati nel paragrafo
denominato “Mansionari”.
Coordinatore Emergenze
Addetti mezzi
antincedio
Addetti
pronto soccorso
Addetto chiamata
soccorsi
Addetto
evacuazione
Le schede seguenti evidenziano i dati identificativi di ogni componente la
squadra di emergenza.
DATORE DI LAVORO
Cognome e Nome
PORRETTA Patrizia
Luogo di lavoro
piano
stanza n°
2
Telefono
Presidenza
12
COORDINATORE EMERGENZE
Cognome e Nome
ANGELUCCI Arnaldo
Luogo di lavoro
piano
stanza n°
Terra – 1 - 2
Telefono
Aule
COORDINATORE EMERGENZE (Sostituto)
Cognome e Nome
BENEDUCE Felice
Luogo di lavoro
piano
stanza n°
terra
Telefono
Laboratori mec.
ADDETTI EMERGENZE: MEZZI ANTINCENDIO
Cognome e Nome
Luogo di lavoro
Piano
Stanza n°
OTTAIANO Giuseppe
T
Lab.Fisica
RAGOSTA Alfredo
1
Palestra
SANSONE Giovanni
2
Lab.Multimed.
Telefono
ADDETTI EMERGENZE: PRONTO SOCCORSO
Cognome e Nome
Luogo di lavoro
Piano
stanza n°
FLAMIA Cristina
2
Box
DI PRISCO Teresa
1
Box
PETRAZZUOLO
terra
Box
RULLI Mario
1
Box
PISCITELLI Giuseppina
terra
Segr. Didat.
Telefono
ADDETTI EMERGENZE: CHIAMATA SOCCORSI
Cognome e Nome
Luogo di lavoro
Piano
stanza n°
GUIDA Alba
T -1- 2
RLS
ESPOSITO Concetta
2
segreteria
OREFICE Margherita
2
segreteria
Telefono
13
ADDETTI EMERGENZE: EVACUAZIONE
Cognome e Nome
Luogo di lavoro
Piano
stanza n°
CAPASSO Ugo
2
Ufficio Tecnico
ODORE Lucio
T
Lab.Meccanica
SANSONE Giovanni
2
Lab.Multimed.
BENEDUCE Felice
T
Lab.Meccanica
GUIDA Alba
1
Aule
IANNICELLI Antonio
1
Aule
Telefono
PORTE INSTALLATE LUNGO LE VIE DI ESODO
Le porte interne sono ad apertura manuale; la porta d’ingresso principale apre verso
l’esodo ed è dotata di maniglione antipanico; le porte che permettono l’accesso alla scala
antincendio aprono verso l’esterno e anch’esse sono dotate di maniglione antipanico.
POSTO TELEFONICO
Il posto di chiamata, che rimane presidiato durante tutte le ore di lavoro, è nella
segreteria amministrativa.
LUOGO DI RACCOLTA
I luoghi di raccolta, predisposti per convogliare gli allievi e tutto il personale in caso di
sfollamento derivante da pericolo grave ed immediato, sono gli spazi all’aperto del cortile
interno (indicati nelle planimetrie allegate).
ATTREZZATURE ED IMPIANTI DI ESTINZIONE
IMPIANTI FISSI DI SPEGNIMENTO
Gli idranti a muro con tubazione flessibile e lancia sono ubicati in posizioni facilmente
raggiungibili e prevalentemente lungo le vie d’esodo. La loro disposizione consente di
coprire ogni punto della superficie.
Sono, altresì, presenti estintori a polvere polivalente negli spazi comuni (atrio, corridoi),
nonché nei laboratori. In alcuni di quest’ultimi sono presenti anche estintori a CO2.
14
IMPIANTO DI PRODUZIONE DI CALORE
Impianto a servizio dell’istituto
L’impianto di riscaldamento è alimentato da una caldaia a metano collocata in un
vano a sé stante, appositamente destinato; tale vano ha almeno una parete confinante
con spazio a cielo libero.
Il generatore termico ha una potenzialità compresa tra 475 e 850 kW.
I muri del locale sono in cemento armato dello spessore di cm 40; lo spessore e la
tipologia dei materiali garantiscono una resistenza al fuoco pari a 90 minuti.
L’accesso al locale avviene tramite una porta in ferro della larghezza di 1,80 m.
con apertura verso l’esterno.
L’areazione è garantita da tre finestre aventi dimensioni 1,80 x 0,60 m; tale
apertura consente un’adeguata ventilazione del locale.
MANSIONARI
Di seguito sono indicati i compiti di ciascun componente la squadra di soccorso
e di emergenza in caso di segnalazione di pericolo per persone o cose all’interno e
all’esterno della scuola.
I lavoratori che appartengono alla squadra di emergenza hanno l’obbligo di
essere reperibili.
L’attività di coordinamento va svolta nei due casi seguenti:
1. in condizioni di emergenza;
2. in condizioni di normale esercizio.
MANSIONARIO COORDINATORE EMERGENZE
Gestione emergenze
1. Si reca immediatamente, adeguatamente protetto, sul luogo dell’emergenza per
valutare l’entità del pericolo
2. Convoca una riunione operativa per definire gli interventi (se ritenuta
necessaria)
3. Attiva la squadra emergenza coordinandone le operazioni
4. Ordina l’arresto degli impianti, se necessario
5. Valuta la necessità di interventi esterni e dispone la relativa chiamata
6. All’arrivo dei soccorsi esterni, fornisce le informazioni sull’accaduto per la
gestione dell’emergenza
7. Se è il caso, dà l’ordine di evacuazione
8. In caso di incidente mortale verifica che nulla sia manomesso fino
all’intervento delle autorità giudiziarie
15
Azioni dopo l’emergenza
Dichiara la fine dell’emergenza
Effettua un controllo del luogo accidentato valutando:
1. entità del danno
2. stato dell’ambiente danneggiato
3. se è sufficiente precludere solo una parte dei locali danneggiati o occorre
sospendere tutte le attività lavorative
4. se bisogna interdire l’area con l’ausilio di cartellonistica adeguata
Inoltre in condizioni di normale esercizio:
 Convoca la riunione periodica di coordinamento
 Si accerta affinché le verifiche degli impianti antincendio e dei mezzi di
estinzione siano regolarmente effettuate
 Si accerta della manutenzione effettuata sugli impianti di servizio
MANSIONARIO ADDETTO PRONTO SOCCORSO
1. Si porta rapidamente sul luogo dell’emergenza
2. Partecipa alla riunione operativa dell’emergenza
3. Si attrezza con mezzi adeguati
4. Presta il primo soccorso agli infortunati nell’attesa di soccorsi esterni
5. Trasporta gli infortunati
6. Collabora a fare allontanare le persone non facenti parte della squadra.
In condizioni di normale esercizio partecipa alla riunione di coordinamento.
MANSIONARIO ADDETTO MEZZI ANTINCENDIO
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Partecipa alla riunione operativa dell’emergenza
Si porta rapidamente sul luogo dell’emergenza
Si attrezza con mezzi di protezione adeguati
Allontana le persone non essenziali dal luogo di emergenza
Impedisce l’accesso ai non addetti
Se in grado interviene per fronteggiare le emergenze con mezzi antincendio di cui
dispone, in accordo con le istruzioni ricevute durante l’apposito corso di formazione
(ex DM 10/03/98), secondo le disposizioni del coordinatore dell’emergenza e/o
degli enti pubblici preposti che sono nel frattempo intervenuti.
Inoltre in condizioni di normale esercizio:
1. Partecipa alla riunione di coordinamento
2. Verifica direttamente la manutenzione dei mezzi di estinzione
3. Controlla il funzionamento di sistemi di allarme, rilevatori di fumo, impianto
antincendio.
16
MANSIONARIO ADDETTI CHIAMATA ESTERNA
1. Attiva i sistemi di allarme
2. Partecipa alla riunione operativa dell’emergenza
3. Provvede a chiamare soccorsi esterni (vedi procedura) se l’entità del pericolo è grave
e non si riesce a fronteggiare l’emergenza con i propri mezzi
MANSIONARIO ADDETTO EVACUAZIONE
1. Partecipa alla riunione operativa dell’emergenza
2. Facilita e coordina l’evacuazione (vedi Procedure di evacuazione)
NORME PER IL PERSONALE NON ADDETTO ALLE EMERGENZE
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Interrompere le attività lavorative
Mantenere la calma
Disattivare il sistema di ricambio d’aria, radiatori.
Chiudere le finestre e le porte
Raccogliere ed assistere terzi
Utilizzare il telefono solo in casi di estremo bisogno
Portarsi nei luoghi sicuri se non si è presso la propria postazione di lavoro ed
attendere disposizioni
8. Procedere all’evacuazione, solo se disposta, e seguire le indicazioni degli addetti.
PERSONALE DI DITTE ESTERNE
1.
2.
3.
4.
5.
Interrompere il lavoro chiudendo attrezzature in uso
Porre le attrezzature in modo da non essere da ostacolo per eventuali soccorsi
Mantenere la calma
Attenersi alle disposizioni del proprio responsabile
Seguire le indicazioni del Coordinatore Emergenze
PROCEDURE DI EVACUAZIONE
Di seguito sono elencate le procedure per l’evacuazione dei luoghi di lavoro che
devono essere attuate dai lavoratori e dal pubblico presente.
 Tutto il personale, interno ed esterno, a seguito delle disposizioni del Coordinatore
Emergenze raggiunge il luogo sicuro più vicino
 Per raggiungere il luogo sicuro seguire le indicazioni degli addetti all’evacuazione e la
cartellonistica apposita
 Tralasciare il recupero di oggetti personali
 Raccogliere ed assistere terzi
17
 Non utilizzare ascensori
Durante lo sfollamento bisogna:
 abbandonare lo stabile senza indugi, ordinatamente e con calma senza creare
allarmismi e confusione
 non tornare indietro per nessun motivo
 non ostruire gli accessi dello stabile
 tornare ordinatamente dopo un periodo sufficiente, in un luogo prestabilito e
noto a tutti (esempio ingresso principale) per rispondere all’appello e ricevere
istruzioni
 In presenza di fumo o fiamme è opportuno:
 coprirsi la bocca ed il naso con fazzoletti, possibilmente molto umidi, in modo
da proteggere per quanto possibile dal fumo le vie respiratorie in presenza di
fiamme avvolgere il capo con indumenti pesanti di lana o cotone possibilmente
bagnati in modo da proteggere i capelli dalle fiamme.
NORME PER TUTTO IL PERSONALE
Segnalazioni di pericolo
Chiunque individui qualsiasi situazione anomala (presenza di fumo, scoppi, crolli
ecc.) è tenuto segnalare all’addetto alle chiamate:
 la natura dell’evento
 il luogo dell’evento e da cui sta parlando (se utilizza il telefono)
 l’eventuale presenza di infortunati
Successivamente avverte le eventuali persone che a suo giudizio possono essere
coinvolte dall’evento.
Intervento di emergenza
In caso di necessità il personale incaricato può tentare un intervento di emergenza.
PROCEDURA CHE DEVE SEGUIRE L’ADDETTO ALLA CHIAMATA
In caso d’incendio
Digitare il numero di telefono dei VV.F. profferendo il seguente messaggio:
Pronto, qui è il L’ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE “MARIE CURIE”,
situato in via ARGINE 902, nel Comune di NAPOLI, è richiesto il vostro intervento
per un principio di incendio.
Il mio nominativo è ____________________________; il nostro numero di telefono è
_________________.
18
Ripeto, qui è il L’ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE “MARIE CURIE”,
situato in via ARGINE 902, nel Comune di NAPOLI, è richiesto il vostro intervento
per un principio di incendio.
Il mio nominativo è ____________________________; il nostro numero di telefono è
_________________.
In caso siano segnalati Feriti o Intossicati
Digitare il numero telefonico1 118 e, se necessario allertare il più vicino Ospedale e/o
Presidio di Pronto Soccorso, profferendo il seguente messaggio:
Pronto, qui è il L’ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE “MARIE CURIE”,
situato in via ARGINE 902, nel Comune di NAPOLI, è richiesto il vostro intervento
con autoambulanza per un’assistenza ad una/più persone intossicate dal prodotto
______________________ (se noto) nell’impianto _______________________
ovvero ad una/più persone che presentano lesioni al corpo. Il mio nominativo è
____________________________;
il
nostro
numero
di
telefono
è
___________________________
Ripeto, qui è il L’ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE “MARIE CURIE”,
situato in via ARGINE 902, nel Comune di NAPOLI, è richiesto il vostro intervento
con autoambulanza per un’assistenza ad una/più persone intossicate dal prodotto
______________________ (se noto) nell’impianto _______________________
ovvero ad una/più persone che presentano lesioni al corpo. Il mio nominativo è
____________________________;
il
nostro
numero
di
telefono
è
___________________________
OGNI SQUADRA DEVE ESSERE MUNITA DI UN OPPORTUNO
EQUIPAGGIAMENTO COMPRENDENTE:
1. Mezzi personali di protezione;
2. Mezzi di salvataggio;
3. Attrezzature per fronteggiare le emergenze;
4. Segnaletica specifica.
L’equipaggiamento deve essere posto in un luogo stabilito in vicinanza delle aree
dove potrebbero verificarsi incidenti (centrale termica, laboratori, biblioteca) e nelle zone
a rischio deve essere tenuto un equipaggiamento di scorta segnalato in modo idoneo e
facilmente accessibile in caso di necessità.
Tutto l’equipaggiamento deve essere periodicamente controllato allo scopo di
valutarne l’efficienza e il funzionamento.
19
REQUISITI E RACCOMANDAZIONI
Impianti
Affinché sia garantita la funzionalità dell’impianto di diffusione sonora è
necessario che l’alimentazione elettrica venga fornita da un impianto elettrico di
sicurezza.
L’impianto idrico antincendio (Gruppo di pressurizzazione e pompaggio) va
alimentato attraverso un generatore di corrente elettrica che assicuri il funzionamento in
qualsiasi condizione di esercizio, e/o mediante motopompa.
Prove ed esercitazioni
Per un coordinamento interno vanno previste delle prove di evacuazione dei
locali da effettuare almeno due volte all’anno.
Accessibilità per i mezzi di soccorso
I mezzi di soccorso (autoambulanza, autocisterna dei VV.F., Polizia, altro)
devono poter accedere all’area interessata dall’emergenza senza alcuna difficoltà. In
particolar modo una parte del piazzale esterno deve essere mantenuto sgombro da auto
in sosta in modo da garantire lo spazio necessario all’intervento.
FORMAZIONE DEGLI ADDETTI ALLE EMERGENZE
I lavoratori addetti alla prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione delle
emergenze sono stati formati con apposito corso di formazione. I contenuti del corso
sono:
Corso per addetti antincendio in attività a rischio di incendio medio (durata 8 ore)
1. L’incendio e la prevenzione incendi (2 ore)
 Principi sulla combustione e l’incendio;
 le sostanze estinguenti;
 triangolo della combustione;
 le principali cause di un incendio;
 rischi alle persone in caso di incendio;
 principali accorgimenti e misure per prevenire gli incendi.
2. Protezione antincendio e procedure da adottare in caso di incendio (3 ore)
 Le principali misure di protezione contro gli incendi;
 vie di esodo;
20
 procedure da adottare quando si scopre un incendio o in caso di allarme;
 procedure per l’evacuazione;
 rapporti con i vigili del fuoco;
 attrezzature ed impianti di estinzione;
 sistemi di allarme;
 segnaletica di sicurezza;
 illuminazione di emergenza.
3. Esercitazioni pratiche (3 ore)
 Presa visione e chiarimenti sui mezzi di estinzione più diffusi;
 presa visione e chiarimenti sulle attrezzature di protezione individuale;
 esercitazioni sull’uso degli estintori portatili e modalità di utilizzo di naspi e idranti.
CONTROLLI PREVENTIVI SULLE MISURE DI SICUREZZA
Elenco non esaustivo dei controlli di competenza degli addetti alla lotta
antincendio, emergenza ed evacuazione
Garantire costantemente il mantenimento delle seguenti condizioni:
IDRANTI
a) la presenza della manichetta e della lancia;
b) il tubo flessibile sia opportunamente riavvolto e collegato alla lancia;
c) l’integrità del vetro di protezione;
d) la presenza del cartello di segnalazione;
e) l’area antistante l’idrante sia sgombera e che lo stesso sia facilmente accessibile.
ESTINTORI
a) l’estintore non sia stato manomesso ed in particolare che non risulti manomesso o
mancante il dispositivo di sicurezza atto ad evitare azionamenti accidentali;
b) l’etichetta sia esposta a vista e ben leggibile;
c) il valore di pressione indicato dal manometro sia compreso entro il campo verde della
scala;
d) l’estintore non presenti tracce di corrosione, perdite, sconnessioni o incrinature dei
tubi flessibili, o altre anomalie;
e) l’estintore sia esente da danni alle strutture di supporto e alla maniglia di trasporto;
f) il cartellino di manutenzione sia presente e correttamente compilato;
21
g) la presenza del cartello che segnala la posizione dell’estintore;
h) l’area antistante l’estintore sia sgombera e che lo stesso sia facilmente accessibile.
SEGNALETICA DI SICUREZZA E DI ESODO
a) i cartelli non siano stati oggetto di manomissione (es. scarabocchiati, capovolti,
danneggiati, ecc.);
b) i cartelli siano ben visibili, e quindi non nascosti parzialmente o totalmente, da scaffali,
armadi, pile di materiali, zone d’ombra, ecc.
USCITE DI EMERGENZA
a) l’efficienza del dispositivo di apertura a spinta (maniglione) delle porte delle uscite di
emergenza;
b) le zone attorno alle porte/portoni siano sempre opportunamente segnalate, tenute
pulite e sgombre da ogni tipo di materiale che ostacola e/o interviene sulla facilità di
chiusura delle stesse.
Nel caso in cui si riscontrino situazioni anomale in merito a quanto sopra,
l’addetto che le rileva è tenuto ad attivarsi per la rimozione delle stesse. Qualora ciò non
fosse possibile, l’addetto dovrà segnalare al Responsabile dell’Emergenza, il quale
provvederà al ripristino delle condizioni di sicurezza.
EQUIPAGGIAMENTI DI EMERGENZA E SOCCORSO
Per far fronte alle emergenze, gli addetti al pronto intervento e soccorso devono
essere dotati delle seguenti attrezzature:
Elmetto per operatori antincendio conforme alla norma UNI – EN 397 avente le
seguenti caratteristiche:
 Calotta esterna in materiale composito che assicuri un’adeguata resistenza al fuoco,
all’urto, alla perforazione e allo schiacciamento.
 Guscio interno in polistirolo per favorire l’assorbimento degli shock al capo.
 Schermo facciale di protezione per intercettare proiezioni di solidi, liquidi e calore
radiante.
 Bardatura interna regolabile, fascia antisudore e sottogola con mentoniera.
22
Tuta realizzata con tessuto Nomex III con elevata resistenza all’usura ed alla fiamma,
avente le seguenti caratteristiche:
 Chiusura con cerniera centrale coperta
 Collo a camicia
 Elastici ai polsi e posteriormente in vita
 Strisce retroriflettenti grigio – argento applicate
Guanti in fibra aramidica conformi alle norme UNI – EN 388 e UNI – EN 407
Calzatura antinfortunistica alta in pelle pigmentata, suola in gomma nitrilica antistatica,
antiscivolo, dotata di lamina antiforo e di dispositivo per lo sfilamento rapido; conforme
alla norma UNI – EN 345 S1 HRO, Marchiata CE.
S1:
requisiti di base integrati da antistacità e capacità di assorbimento di energia del tallone
HRO: resistenza al calore per contatto
Semimaschera di taglia universale in gomma policloroprenica, con raccordo filettato per
filtro serie 230; bardatura anatomica a due tiranti di cui il superiore sdoppiato, con
passanti di regolazione incorporati nelle fibbie di aggancio; conforme alla norma UNI –
EN 140, marchiatura CE.
Filtro serie 230 con involucro in ABS con grado di protezione P2 (polveri fumi e nebbie)
conforme alla norma UNI – EN 143
Valigetta realizzata in polipropilene antiurto, conforme a quanto previsto dall’articolo 1
del DM 28/07/1958.
Tutto il materiale va contenuto all’interno di un armadio in lamiera di colore
rosso dotato di due sportelli con serratura.
23
RIFERIMENTI NORMATIVI
DECRETO MINISTERIALE 10 marzo 1998 – Criteri generali di sicurezza antincendio
e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro
DECRETO MINISTERIALE 26 agosto 1992 – Norme di prevenzione incendi per
l’edilizia scolastica
DECRETO MINISTERIALE 16 febbraio 1982 – Modificazioni del decreto ministeriale
27 settembre 1965, concernente la determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione
incendi.
DECRETO LEGISLATIVO 09 aprile 2008, n. 81 e s. m. i – Tutela della salute e sicurezza
sul lavoro.
DECRETO MINISTERIALE n. 37 del 22 gennaio 2008 – Sicurezza degli impianti
24
Allegato 1
RIEPILOGO PROCEDURE OPERATIVE PER L’EVACUAZIONE
EVACUAZIONE STUDENTI
Negli ambienti in cui si stanno svolgendo le lezioni si deve interrompere ogni
attività didattica per recarsi nelle aree esterne di raccolta.
La precedenza nell’uscita è data alla classe che si trova più vicino alla scala o
all’uscita.
L’allievo, già in precedenza individuato, che assume il compito di “APRIFILA”
prima di far uscire la classe dovrà:
 aprire le porte e controllare che le classi che devono precedere siano già
uscite;
 accompagnare in silenzio i compagni in fila indiana verso i centri di
raccolta.
Tutto deve avvenire senza correre, urlare, creare confusione ed urtare i
compagni.
Il rappresentante di classe, in assenza l’ultimo presente nella numerazione, sarà
il “CHIUDIFILA” e, verificata l’uscita di tutti, precederà l’insegnante nell’uscita,
coadiuvandolo nell’aiuto agli allievi presenti portatori di handicap privi di
assistenza.
Tutto il materiale (zaini, cartelle, libri, cancelleria, ecc.) deve essere lasciato in
aula.
Il docente, con il registro di classe, esce per ultimo dopo aver chiuso porte e
finestre ed aver disattivato gli eventuali interruttori generali della corrente elettrica
e del gas.
Raggiunte le aree esterne ed i centri di raccolta, l’insegnante procederà
all’appello degli studenti della classe, segnalando in modo tempestivo al
“responsabile della sicurezza”, presente nell’area, eventuali assenti nonché
comunicazioni o messaggi.
Insegnante e classe devono rimanere nell’area di raccolta fino a che il
responsabile della sicurezza dichiari terminata l’esercitazione e/o cessato il
pericolo.
Al rientro in aula il docente redigerà il verbale indicando procedure e
problematiche insorte; il verbale dovrà essere firmato dagli studenti APRIFILA e
CHIUDIFILA.
N.B.: l’insegnante di sostegno presente nella classe, dovrà prendersi cura degli
alunni “certificati” e, al termine, redigere apposito verbale per il responsabile della
sicurezza.
25
EVACUAZIONE PERSONALE DOCENTE NON IN SERVIZIO
Il personale docente, presente all’interno dell’edificio scolastico e non impegnato
nelle classi, si recherà nell’area esterna di raccolta più vicina, seguendo le
indicazioni riportate nell’ambiente in cui si trova avendo cura di disattivare, prima
di uscire, interruttori generali di elettricità e/o gas; inoltre, dopo aver chiuso porte
e finestre, si renderanno disponibili ad aiutare gli altri impegnati nell’esodo degli
studenti e di eventuali portatori di handicap.
Al termine dell’esercitazione dovranno segnalare al “responsabile della
sicurezza” eventuali problematiche insorte.
EVACUAZIONE PERSONALE DI SEGRETERIA
A seguito di segnalazione di emergenza tutto il personale di segreteria uscirà
dagli ambienti di lavoro dopo aver spento i computer, disattivato eventuali
interruttori presenti negli uffici ed aver chiuso porte e finestre.
Tutti, nessuno escluso, seguiranno le vie di esodo segnalate fino a raggiungere
“l’area di raccolta esterna” riportata nelle segnalazioni.
Raggiunto il punto di raccolta, il responsabile procederà all’appello segnalando al
“responsabile della sicurezza” eventuali assenti e ogni cosa ritenuta importante.
Al termine dell’esercitazione il responsabile per il personale redigerà un verbale
di evacuazione, indicando procedure seguite e problematiche insorte.
EVACUAZIONE PERSONALE AUSILIARIO E TECNICO
A seguito di segnalazione di emergenza tutto il personale dovrà attivarsi per
facilitare l’evacuazione dagli edifici.
Il personale presente ( secondo le specifiche disposizioni date) dovrà:
-aprire tutte le porte dei corridoi ed i portoni di ingresso (anche quelli antipanico);
-staccare i dispositivi degli impianti di distribuzione di gas, energia elettrica e rete
idrica.
Il personale presente lungo le vie di esodo favorirà l’evacuazione di studenti e di
eventuali esterni (genitori, maestranze, ecc.) presenti occasionalmente negli
edifici.
Dopo che tutti i presenti avranno abbandonato gli edifici, il personale ausiliario si
recherà nell’area di raccolta esterna più vicina.
Al termine le eventuali problematiche insorte verranno riferite ai responsabili
della sicurezza per i lavoratori (RSL), i quali devono redigere un verbale di
evacuazione indicando le procedure seguite.
26
NORME GENERALI PER TUTTE LE COMPONENTI
Per una buona efficacia dell’evacuazione tutte le componenti (studenti,
insegnanti e personale ATA) dovranno attenersi a quanto segue:
Seguire i percorsi segnalati dalle planimetrie ai piani e dalla segnaletica di
sicurezza;
Le classi procederanno in modo ordinato verso le vie di uscita ad esse
assegnate;
Lungo i corridoi si mantiene la destra; lungo le scale ci si mantiene dalla
parte del muro, lasciando una via libera per il personale che deve operare il
soccorso;
Non appoggiarsi per nessun motivo ai corrimani delle scale;
Dirigersi verso l’uscita con passo veloce, senza spingere o gridare;
Non calarsi assolutamente e per nessun motivo da aperture, finestrature o
livelli di quota e seguire le indicazioni delle planimetrie esposte;
Relazionare (ognuno secondo la competenza) al “responsabile della
sicurezza”.
27
Allegato 2
NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO D’INCENDIO

Mantieni la calma

Se l’incendio si è sviluppato in aula esci subito ed avvisa il personale di piano

Se l’incendio è fuori della tua aula ed il fumo rende impraticabili i corridoi e/o le
scale chiudi bene la porta e cerca di sigillare le fessure con panni possibilmente
bagnati

Apri la finestra e chiedi soccorso

Se il fumo non ti fa respirare filtra l’aria attraverso un fazzoletto, meglio se
bagnato, e sdraiati sul pavimento ( il fumo tende a salire verso l’alto )
Per il servizio antincendio:
1. Intervenire sul focolaio d’incendio con gli estintori
2. Non usare mai l’acqua sulle apparecchiature elettriche
3. Allontanare dal luogo dell’incendio eventuali bombole di gas ed ogni altro
materiale facilmente infiammabile o a rischio di esplosione
4. Far evacuare ordinatamente le classi ed il personale non addetto all’emergenza
secondo quanto stabilito dal piano di evacuazione
5. Verificare che ad ogni piano, in particolare nei servizi igienici e locali accessori,
non siano rimaste bloccate persone.
28
Allegato 3
NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI TERREMOTO
Se ti trovi in luogo chiuso:

Mantieni la calma

Non precipitarti fuori

Resta nell’aula e riparati sotto il banco, sotto l’architrave della porta, vicino ai
muri o alle strutture portanti

Allontanati dalle finestre, porte con vetri, scaffali

Se sei nei corridoi o nel vano scala rientra nella tua aula o in quella più vicina

Dopo il terremoto, all’ordine di evacuazione, abbandona l’edificio e ricongiungiti
con gli altri compagni di classe nelle zona di raccolta assegnata
Se sei all’aperto:

Allontanati dagli edifici, dagli alberi, dai lampioni e dalle linee elettriche

Cerca un posto dove non hai nulla sopra di te; se non lo trovi cerca riparo sotto
qualcosa di sicuro ( ad es. una panchina )
29
ALLEGATO 4
ISTRUZIONI DI SICUREZZA
Alla diramazione dell’allarme:
 Mantieni la calma
 Interrompi immediatamente ogni attività
 Non preoccuparti di libri, abiti od altro
 Incolonnati dietro il compagno apri - fila
 Ricordati di non spingere, non gridare e non correre
 Segui le vie di uscita indicate
 Raggiungi la zona di raccolta indicata
 Mantieni la calma
30
IL MODULO DI EVACUAZIONE
Il modulo è inserito nel Giornale di classe.
Esso va compilato non appena la classe ha raggiunto il suo "punto di
raccolta" e va restituito a chi, in quel momento, dirige le operazioni di
evacuazione (Nucleo Operativo – R.S.P.P.).
1. CLASSE -----------------------------------------------------------------------------2. ALLIEVI PRESENTI ----------------------------------------------------------------3. ALLIEVI EVACUATI ----------------------------------------------------------------4. FERITI(*) ----------------------------------------------------------------------------5. DISPERSI (*) -------------------------------------------------------------------------
(*) SEGNALAZIONE NOMINATIVA
SIGLA ALUNNO SERRA-FILA
____________________________
SIGLA DOCENTE
___________________
31
Il presente piano di emergenza viene approvato dai sottoscritti:
Napoli, 14 gennaio 2013
IL DATORE DI LAVORO
______________________________
li _____________________
IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
______________________________
li _____________________
IL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA
______________________________
li _____________________
32