Shoah, dalla A alla Z

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GLOSSARIO
Shoah dalla A alla Z
Auschwitz-Birkenau Il più grande dei campi di concentramento e di sterminio creati dai
nazisti per realizzare il genocidio degli ebrei. Si calcola che almeno un terzo dei circa sei
milioni di prigionieri eliminati dai nazisti nel corso della seconda guerra mondiale trovò
qui la morte nelle camere a gas o perì di stenti, di sevizie o di malattie. Insieme agli ebrei
subirono la stessa sorte polacchi, prigionieri di guerra sovietici, zingari e omosessuali.
Auschwitz (attuale Oświęcim) si trova a circa 32 km a sud-ovest di Cracovia, nella Polonia
meridionale. I nazisti, su espresso ordine del capo delle SS Heinrich Himmler crearono il
lager nel 1940 sfruttando un insieme di 22 edifici prima appartenenti all’esercito polacco. Il
complesso concentrazionario, che si estendeva su una superficie di 42 kmq, comprendeva
un campo base, Auschwitz I, costruito nel 1940 e destinato in un primo tempo ai
prigionieri politici; il campo di Birkenau (Auschwitz II), edificato nell'inverno 1941-42,
dove funzionavano a pieno ritmo quattro camere a gas e altrettanti forni crematori; vari
campi satelliti denominati Auschwitz III (Buna-Monowitz), dove tra il 1940 e il 1945
furono internate circa 405.000 persone destinate ai lavori forzati: tra i pochi che riuscirono
a sopravvivere vi furono circa un migliaio di ebrei polacchi, salvati dalle camere a gas per
l'intervento dell'industriale tedesco Oskar Schindler. Nel novembre del 1944, di fronte
all'avanzata delle truppe sovietiche, Himmler ordinò di far cessare le esecuzioni e di
distruggere camere a gas e forni crematori. Quando, il 27 gennaio 1945, l'Armata Rossa
varcò l'entrata del Lager, su cui campeggiava la famigerata scritta Arbeit macht frei (Il
lavoro rende liberi), nel campo si trovavano circa 7600 sopravvissuti; circa 58.000
prigionieri erano già stati evacuati dai nazisti e in gran parte perirono nella marcia forzata
verso la Germania. Tra i sopravvissuti vi fu lo scrittore torinese Primo Levi, che raccontò le
condizioni di vita dei deportati ad Auschwitz nel suo capolavoro Se questo è un uomo.
Buchenwald Uno dei più grandi allestiti in Germania, situato in Turingia nei pressi della
città di Weimar. Istituito nel luglio del 1937 e diretto da alti ufficiali delle SS, vi furono
internati inizialmente prigionieri politici e in seguito ebrei. Tristemente famoso per gli
esperimenti scientifici che all’interno del lager furono condotti sui detenuti, il campo fu
liberato l'11 aprile 1945 dalle truppe americane. Dopo la guerra fu utilizzato come campo
di internamento dalle forze d'occupazione sovietiche. Oggi è un luogo commemorativo
delle vittime della shoah.
Cristalli, Notte dei E’ l’episodio che serve da pretesto per scatenare le persecuzioni
antiebraiche in Germania. Il 6 novembre 1938 un giovane esule ebreo, Hirsch Grynszpan,
sconvolto dalla deportazione operata dai nazisti dei suoi genitori in Polonia, uccide a
Parigi il diplomatico tedesco Ernst von Rath. Per ritorsione Hitler scatena una campagna
punitiva coordinata tra Gioventù hitleriana e SS che nella notte tra il 9 e il 10 novembre
devasta migliaia tra sinagoghe, negozi, uffici e abitazioni di ebrei, facendo quasi duecento
vittime, e avvia ai campi di concentramento 26.000 ebrei. Tre giorni più tardi ai bambini
ebrei è formalmente proibito di frequentare le scuole tedesche. La notte dei cristalli segna
il passaggio dalla politica di discriminazione contro gli ebrei, avviata dal regime nazista
con le leggi di Norimberga del 1935, a quella dello sterminio di massa.
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Deportazioni Durante la seconda guerra mondiale, in tutti i Paesi occupati dalla Germania
e nei paesi governati da regimi collaborazionisti, come la Slovacchia e la
Croazia, si procede al rastrellamento degli ebrei da deportare nei campi di sterminio. Il
governo collaborazionista francese di Vichy emana direttive antisemite ancor prima che
arrivi una richiesta tedesca in tal senso. Una certa riluttanza a collaborare con i nazisti
nella soluzione finale è dimostrata dal governo ungherese e da quello rumeno, sino a
quando conservano un margine di autonomia (1944). La Bulgaria si rifiuta di consegnare i
propri cittadini ebrei ai tedeschi. Nella Danimarca occupata, la popolazione si impegna
per mettere in salvo i compatrioti ebrei, imbarcandoli verso la neutrale Svezia e
sottraendoli così alla morte. In Italia il governo fascista, che aveva spontaneamente
introdotto leggi a difesa della razza nel 1938, non avvia deportazioni fino al 1943. Dopo
l’armistizio dell’8 settembre, il governo della Repubblica sociale di Salò collabora allo
sterminio insieme agli occupanti tedeschi. Molti ebrei italiani furono internati in centri di
raccolta, come quello di Fòssoli, vicino a Carpi, e poi avviati ai campi di sterminio.
Ebrei Prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale in Europa c’erano circa nove
milioni e mezzo di ebrei. Dopo la shoah erano tre milioni e mezzo.
Esperimenti Ad Auschwitz, nel laboratorio presso il blocco numero 10 del campo, il
dottor Joseph Mengele compie esperimenti agghiaccianti soprattutto su coppie di gemelli.
Effettua operazioni senza anestesia, mutila, inietta virus, procede a castrazioni,
sterilizzazioni, congelamenti ed ad altri orrori incredibili.
Fumetti Uno dei migliori libri sulla shoah è l’opera a fumetti Maus di Art Spiegelman. Il
libro si basa sui racconti del padre di Spiegelman, reduce di Auschwitz. Pubblicato a
puntate dal 1980 al 1986 sulla rivista Usa Raw, Maus è stato poi raccolto in un volume che
nel 1992 ha vinto il premio Pulitzer. La storia è divisa in due parti, Mio padre sanguina
storia e Qui cominciano i miei guai. Spiegelman raffigura gli ebrei come topi, i tedeschi
come gatti, i polacchi come maiali e i francesi come rane.
Ghetto di Varsavia Diffusasi in Europa durante la Controriforma, la segregazione degli
ebrei nei ghetti venne abolita nella Francia rivoluzionaria nel 1791 e negli altri paesi
durante il XIX secolo. I nazisti imposero la riapertura dei ghetti in Germania e nei paesi
esteuropei occupati, soprattutto in Polonia, dove gli ebrei vennero relegati in aree malsane
e affollatissime prima di essere deportati nei campi di sterminio. Con più di mezzo
milione di persone concentrate in 4 kmq, il ghetto più popoloso fu quello di Varsavia. Qui,
tra aprile e maggio 1943 ebbe luogo la disperata rivolta degli ebrei, repressa nel sangue dai
nazisti.
Hitler Lo sterminio degli ebrei è parte centrale dell’ideologia nazista. Nel Mein Kampf
Hitler scrive: “Uno stato che nell’epoca dell’intossicazione razziale si dedichi alla cura dei
propri migliori elementi razziali, è destinato prima o poi a diventare signore della terra”.
Italia Il 7 settembre 1938 il Gran Consiglio fascista approva dei provvedimenti nei
confronti degli ebrei stranieri e si prepara ad approvare (17 novembre) i provvedimenti
per la difesa della razza italiana. A novembre sono promulgate le leggi razziali, sul
modello di quelle tedesche, che privano i 40.000 ebrei italiani dei diritti civili e politici. E’ il
primo passo
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Krematorium Nel marzo 1943 Auschwitz diventa una vera e propria catena di montaggio
della morte. Tre forni crematori provvedono a bruciare i cadaveri delle migliaia di
innocenti uccisi ogni giorno nelle camere a gas. Il gerarca Adolf Eichmann
spiegherà durante il processo a suo carico celebrato in Israele nel 1960: “Bisognava evitare
che il sangue di un bambino ebreo schizzasse sulla giacca di pelle di un soldato tedesco”.
Leggi razziali emanate per ordine di Adolf Hitler e approvate all'unanimità dal Reichstag
nel settembre del 1935, durante il settimo congresso del Partito nazionalsocialista tedesco
dei lavoratori (NSDAP). La prima legge, quella sui cittadini del Reich, privava gli ebrei
della cittadinanza e quindi dei diritti politici (diritto al voto, partecipazione alla vita
politica), garantiti solo ai cittadini del Reich; una seconda legge, intesa a tutelare il sangue
e l'onore tedesco, vietava matrimoni e rapporti sessuali tra ebrei e tedeschi.
Mein Kampf (“La mia lotta”) Il libro dettato da Adolf Hitler al compagno di carcere
Rudolf Hess durante la detenzione subita in seguito al fallito putsch di Monaco del 1923 e
pubblicato in due volumi tra il 1925 e il 1926; l’opera costituisce il testo ideologico e
programmatico di base del nazionalsocialismo. Tra i primi obiettivi dichiarati c’è la
distruzione della “razza” ebraica, in nome della superiorità “ariana”.
Norimberga Il più importante dei processi celebrati a carico dei gerarchi nazisti al termine
del conflitto. Il processo si tiene in base a due atti con i quali era stato istituito il Tribunale
militare internazionale: l'accordo di Londra, firmato l'8 agosto 1945 dai rappresentanti del
Regno Unito, degli Stati Uniti d'America, della Francia e dell'Unione Sovietica, e la legge n.
10, promulgata a Berlino il 20 dicembre 1945 dal Consiglio di controllo degli Alleati.
Composto da un rappresentante per ciascuno dei quattro stati firmatari e presieduto da un
giudice britannico, il tribunale di Norimberga identifica e distingue tre categorie di crimini
internazionali: crimini di guerra (violazioni del diritto bellico contenuto nella Convenzione
dell'Aja e riconosciuto generalmente dagli eserciti delle nazioni civili); crimini contro la
pace (direzione, preparazione, scatenamento o perseguimento di una guerra di
aggressione); crimini contro l'umanità (sterminio di gruppi razziali, etnici o religiosi, e
altre atrocità commesse su larga scala ai danni di civili). Il 18 ottobre 1945, a conclusione
della fase istruttoria, il pubblico ministero incrimina formalmente 24 persone con l'accusa
di aver commesso crimini e atrocità, fra cui l'istigazione alla guerra d'aggressione, lo
sterminio di gruppi razziali e religiosi, l'assassinio e il maltrattamento di prigionieri di
guerra e la deportazione in campi di lavoro forzato di centinaia di migliaia di cittadini dei
paesi occupati dalla Germania durante la guerra.
Tra gli imputati vi sono Hermann Wilhelm Göring e Rudolf Hess, capi del Partito nazista,
il diplomatico Joachim von Ribbentrop, il fabbricante di armi Gustav Krupp, il maresciallo
Wilhelm Keitel, l'ammiraglio Erich Raeder, e altre 18 persone tra militari e civili.
Il processo comincia il 20 novembre 1945 e si basa sui documenti militari e diplomatici
caduti nelle mani delle forze alleate dopo il crollo del governo tedesco.
Dodici imputati sono condannati a morte per impiccagione, sette sono condannati a pene
detentive (da dieci anni all'ergastolo), tre sono assolti. Le impiccagioni sono eseguite il 16
ottobre 1946; Göring si suicida in prigione poche ore prima di essere giustiziato.
Olocausto Termine con cui spesso viene chiamato il genocidio degli ebrei. Si tratta di un
termine improprio. La parola (dal greco holókauston, composto di hólos, tutto, intero e
kaustós, bruciato), originariamente definiva il rito religioso in cui l'offerta veniva
distrutta dal fuoco. Da un punto di vista teologico il termine è addirittura offensivo,
perché sottintende che l’uccisione degli ebrei fosse un sacrificio a Dio.
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Quanti? Recentemente, documenti declassificati di provenienza britannica e sovietica
hanno indicato che il totale potrebbe essere superiore a quanto ritenuto in precedenza. Ad
ogni modo, le seguenti stime sono considerate altamente affidabili: 5,6–6,1 milioni di ebrei;
3,5–6 milioni di civili Slavi; 2,5–4 milioni di prigionieri di guerra; 1–1,5 milioni di
dissidenti politici; 200.000–800.000 tra Rom e Sinti; 200.000–300.000 handicappati; 10.000–
250.000 omosessuali; 2.000 Testimoni di Geova.
Risiera di San Sabba L'unico campo di sterminio sul territorio italiano venne costruito nel
quartiere periferico di San Sabba a Trieste. Gli edifici non più adibiti ad uso industriale,
vennero requisiti ed utilizzati all'occupatore nazista come campo di prigionia provvisorio
per i militari italiani catturati dopo l'8 settembre 1943 con il nome di Stalag 339.
Nell’ottobre 1943 viene strutturato come Polizeihaftlager (letteralmente campo di
detenzione di polizia), destinato sia allo smistamento dei deportati in Germania ed in
Polonia, sia come deposito e smistamento dei beni razziati, nonché successivamente per la
detenzione ed eliminazione di partigiani, detenuti politici ed ebrei.
Shoah Termine ebraico che significa “sterminio”, col quale si indica la persecuzione e il
programmatico genocidio degli ebrei europei da parte del regime nazista nel corso della
seconda guerra mondiale.
Treni della morte Il trasferimento nei campi di sterminio avveniva generalmente in treno.
La polizia pagava alle ferrovie di stato un biglietto di sola andata di terza classe per
ciascun deportato: se il carico superava le 1000 persone, veniva applicata una tariffa
collettiva pari alla metà di quella normale. I treni, composti da vagoni merci sprovvisti di
tutto, persino di buglioli e prese d'aria, viaggiavano lentamente verso la destinazione e
molti deportati morivano lungo il tragitto.
Ungheria Nell’estate del 1944 la Germania dà il via allo sterminio della comunità ebraica
ungherese, una delle più grandi d’Europa (750mila persone). Per ottimizzare le operazioni,
ad Auschwitz viene addirittura prolungata la ferrovia, in modo che i treni arrivino
direttamente dentro il campo di Birkenau. Da questo momento le camere a gas lavorano
incessantemente e i camini dei forni crematori non smettono mai di fumare.
Wansee Il 20 gennaio 1942 si tiene a Wansee (periferia di Berlino) una conferenza dei
gerarchi delle SS che formalizza la messa in atto della “soluzione finale del problema
ebraico”.
Zyklon B Nelle fabbriche della Bayer, in cui furono costretti a lavorare gratuitamente
migliaia di deportati, fu prodotto il famigerato zyklon-B, il gas usato per lo sterminio degli
ebrei. Nel 1947 diversi suoi dirigenti furono condannati per crimini di guerra.
tratto dal sito: http://www.ilcassetto.it/notizia.php?tid=156
liceojuvarra_biblioteca/09
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