Canis Major Sirius - Orione
Silver Saint
Canis Major Sirius - Orione
Età: 17
Altezza: 185 cm
Peso: 86 Kg
Data di nascita: 6 Gennaio
Gruppo Sanguigno: 0
Luogo di nascita: Ex Germania dell'est
Luogo di addestramento: Santuario, Grecia
Maestro:
Costellazione:Cane Maggiore
“ Le zanne del cane maggiore non lasciano scampo alle sue vittime! “
Un sicario mandato dal Santuario per eliminare Seiya, assieme a Dio e gli altri. Ai loro occhi, Seiya e' un
nemico dei proprio compagni Silver Saints,i n quanto ribelle, e quindi per questo imperdonabile. Viene infine
sconfitto con un solo colpo da Seiya vestito di Gold Cloth, insieme a Dio e i suoi compagni.
TECNICHE:
GREAT MOUNTAIN SMASHER
E’ un colpo non ufficiale usato da Orione nella serie animata di Hades. Si tratta essenzialmente di un pugno
dato sfruttando la velocità della rincorsa.
CARATTERE:
Orione caratterialmente si atteggia a leader dei tre Silver che giungono a Nuova Luxor per uccidere Pegasus
rivendicando sugli altri due Silver di combattere lui contro Pegasus per la sua anzianità di servizio.
IL SUO POTERE E LA SUA STORIA:
Orione, Argetti e Dedalus vengono inviati da Arles a controllare Ioria, a sua volta mandato in missione per
uccidere il traditore Pegasus. Giungono proprio quando Ioria sta portando via Tisifone, ferita, decidendo di
lasciare Pegasus in vita per il momento. I tre Cavalieri d'argento decidono quindi di occuparsi direttamente
dell'eliminazione del ragazzo, privo al momento della sua armatura. Argetti lo solleva in aria col suo colpo,
interviene però Dedalus che lo blocca durante la ricaduta, volendo esser lui a sconfiggere il nemico. Anche
Orione obietta, commentando che spetta a lui il diritto essendo il più anziano. Tra i tre Cavalieri d'argento
nasce una disputa su chi spetti uccidere Pegasus e alla fine Argetti scaraventa nuovamente in aria il nemico,
risolvendo la contesa lasciando il colpo di grazia al più veloce. L'armatura d'oro del Sagittario però appare
all'improvviso, avvolgendo il corpo del ragazzo di un'aura dorata e scomponendosi per rivestirlo. Orione e gli
altri sono immobilizzati dalla forza scaturita che poco dopo li travolge, scaraventandoli al suolo privi di vita
con le armature completamente distrutte.
Viene poi resuscitato nella saga di Hades e insieme ad Argetti e Dedalus attacca Andromeda, perdendo dopo
una breve battaglia.
DELUCIDAZIONI DA TAIZEN:
Ha una tremenda sete di sangue nei confronti di Seiya.
LA SILVER CLOTH DEL CANE MAGGIORE:
PUGNO: 2
CALCIO: 1
ARMI SPECIALI: 1
SPIRITO: 1
GITTATA: 2
Le vestigia di questo cavaliere sono d’ argento di colore lilla con bordini sulle spalle di colore rosa, vengono
poi fatte a pezzi da pegasus che l’ attacca con l’ armatura di sagitter.
LA COSTELLAZIONE DEL CANE MAGGIORE:
La costellazione a cui appartiene questo cavaliere e quella del cane maggiore (in latino Canis Major) è una
delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo, ed è anche una delle 88 costellazioni moderne. Secondo il mito
rappresenta uno dei cani che seguono il cacciatore Orione (il quale ha una costellazione a lui dedicata, Orione),
assieme al Cane Minore. Il Cane Maggiore contiene 2 stelle da primato: Sirio, la più luminosa del cielo
notturno, che fa anche parte del Triangolo Invernale, infatti il suo vero nome nel manga nn è orione ma sirio,
questo è dovuto ad una svista dell’ adattamento italiano; e VY Canis Majoris la più grande finora conosciuta.Il
Cane Maggiore è visibile nell'emisfero boreale durante l'inverno e l'autunno.Pur non essendo una costellazione
molto estesa (ricopre solo 380 gradi quadrati di volta celeste), la sua individuazione in cielo è abbastanza
semplice, grazie alla presenza della brillante stella Sirio, che rappresenta il naso (o la bocca) del cane.Per
individuare Sirio, qualora la sua elevata luminosità non fosse sufficiente, si può sfruttare un asterismo molto
noto e immediatamente riconoscibile: la cintura di Orione.Prolungando verso sud-est la linea ideale che unisce
le tre stelle della cintura si incontra Sirio; la stella è inoltre riconoscibile perché costituisce il vertice
meridionale di un altro grande asterismo, noto nell'emisfero boreale col nome di Triangolo invernale, formato,
oltre a Sirio, dalle brillanti stelle Procione (α Canis Minoris) e Betelgeuse, la rossa α Orionis. Il resto della
costellazione si estende a sud di Sirio, seguendo parallelamente la linea della Via Lattea australe, fino agli oltre
30° di declinazione sud.
SIRIO:
La stella più importante della costellazione, Alfa (α), è anche la stella più luminosa di tutto il cielo: è la già
citata Sirio (magnitudine apparente -1,46), che è anche una delle stelle più vicine (8,8 anni luce dal Sole). La
sua gelida luce bianco-azzurra risplende nelle notti invernali, vicino ad altre stelle dal colore simile, quasi a
formare quella che fu definita da Nicolas Louis de Lacaille "una raccolta di diamanti celesti che brillano in
cielo sfavillando nelle notti più terse".
I più potenti telescopi mostrano che vicino a Sirio è posta una stellina molto più debole (magnitudine 8,7),
tanto da essere difficilmente percepibile nel bagliore dell'ingombrante compagna. Questa stellina, chiamata
Sirio B, è stata una delle prime nane bianche ad essere scoperte. Secondo la tradizione, fu il figlio dell'ottico
Clark a vederla per prima nel 1862, puntando uno strumento appena costruito dal padre verso Sirio. L'esistenza
di Sirio B, tuttavia, era già stata prevista teoricamente, dal momento che Sirio si sposta in cielo oscillando
regolarmente con un periodo di 50 anni[3]. Tali oscillazioni venivano spiegate supponendo che esistesse un
corpo orbitante attorno alla stella: Sirio B è proprio il corpo responsabile di questo movimento.
MIRZAM:
Beta (β), di magnitudine 2, è chiamata anche Mirzam, che significa "l'Annunciatore", perché al levarsi della
costellazione precede la più luminosa Sirio.
Mirzam è una stella blu caldissima, la cui luminosità oscilla in modo impercettibile per l'occhio umano, tra
magnitudine 1,99 e 2,01, in un periodo brevissimo: 1 ora.
Mirzam si scorge meglio quando il cielo è limpido e senza Luna, perché altrimenti appare molto fioca, se
osservata quando ci sono le nubi o un plenilunio.
Rispetto ad Alfa è molto più lontana, essendo posta a 550 a.l. ma rispetto a questa ha una magnitudine assoluta
molto più elevata: se Sirio e Mirzam fossero poste alla stessa distanza, quest'ultima sarebbe ben più luminosa.
ADHARA:
La stella Epsilon (ε), di magnitudine 1,5, o Adhara (che significa "le vergini"), luminosissima supergigante blu,
ha una compagna di magnitudine 7,8 la cui visibilità è ostacolata dalla luminosità della componente principale.
Tuttavia, la coppia può essere risolta con uno strumento di 75 mm di diametro. Inoltre, la stella varia
leggermente tra le magnitudini 1,49 e 1,53. Queste leggerissime oscillazioni di magnitudine sono ancora un
mistero per gli astronomi ma si pensa che Adhara potrebbe avere una terza, debolissima compagna, causa di
quelle oscillazioni. A dare grattacapi agli studiosi non è tanto la variazione di luminosità, ma il periodo: cinque
settimane, periodo decisamente troppo lungo. Per gli studiosi, quella della terza e piccola compagna, in
mancanza di spiegazioni più valide, resta l'ipotesi più accreditata. Pare inoltre, che tra non molto Adhara
potrebbe esplodere come supernova: registrando la sua attività, si è notato che a volte essa presenta degli
sbalzi, tipica di stelle instabili.
STELLE DOPPIE:
Un'interessante binaria è Zeta (ζ), chiamata anche Furud. Vista ad occhio nudo, rivela una magnitudine pari a 3
ma osservata con un binocolo od un modesto telescopio, si scopre una piccola compagna, di magnitudine
intorno alla settima. Il sistema è posto a 336 anni luce dalla Terra e l'orbita delle due stelle l'una intorno
all'altra è di poco superiore ai due anni. Invece, la coppia formata da Omicron 1 ed Omicron2 è solo apparente,
essendo la seconda, che tra l'altro è una delle stelle con la magnitudine assoluta più alta, molto più distante.
Due sistemi doppi ed una stella singola portano il nome Nu. Nu1 (lontana 277 a.l.) è una gigante gialla di
magnitudine 5,7 con una piccola stella gialla simile al Sole di magnitudine 7,7. Simile è Nu2 (65 anni luce),
però molto più luminosa (magnitudine 4). Nu3 è una gigante arancione di magnitudine 4,4 con una piccola
compagna di ottava magnitudine. Anche Xi è una coppia apparente. Xi1 è una subgigante blu distante 2050
anni luce e di magnitudine 4,3, mentre Xi2 è una nana rossa di sequenza principale che ha una magnitudine di
4,6 cui la relativa vicinanza (410 anni luce) contribuisce non poco.
STELLE VARIABILI:
Nel Cane Maggiore ci sono alcune stelle variabili interessanti, tutte portanti identificate con la Nomenclatura
di Flamsteed. 10 Canis Majoris è una Variabile Gamma Cassiopeiae che varia tra magnitudine 5,1 e 5,4. 12
Canis Majoris appartiene alla classe di variabili che ha capo a Cor Caroli, Alfa del Cane da Caccia. Varia tra 6
e 6,1, 27 Canis Majoris è una binaria spettroscopica formata da due variabili, la prima che pulsa tra
magnitudine 4,5 e 4,7, la seconda tra 5,3 e 5,45.
ALTRE STELLE:
Tra le altre stelle del Cane Maggiore, pare che Gamma (γ), di magnitudine 4,1, chiamata Muliphein, abbia
cambiato luminosità nel corso dei secoli, attraversando periodi in cui era ben più luminosa di oggi, mentre in
altri tempi pare si sia resa addirittura invisibile all'occhio umano. Anche Iota, gigante blu distante 3100 anni
luce, varia leggermente la propria luminosità, tra 4,36 e 4,4. Wezen (δ) è una supergigante bianca, che ha una
magnitudine di 1,8, ma non grandi attrattive al di fuori del fatto di essere una stella variabile, cosi come Eta (η)
o Aludra. Omega appartiene ad una classe di variabili (le variabili Gamma Cassiopeiae) poco comune. Varia
tra magnitudine 3,6 e 4,2 in un giorno. La già citata VY Canis Majoris è la stella più grande conosciuta: larga
2100 volte il Sole, se sostituito alla nostra stella i suoi strati arriverebbero a Saturno.
NEBULOSE:
Il Cane maggiore è povero di nebulose: l'unica alla portata di telescopi amatoriali è la piccola NGC 2359,
nebulosa diffusa a forma di "Q", che in fotografie ottenute dopo una lunga posa appare assai bella.
GALASSIE:
Fanno parte del New General Catalogue le due galassie maggiormente degne di nota di questa costellazione:
NGC 2217 e NGC 2280, l'una spirale barrata, l'altra spirale semplice. NGC 2217 dista circa 60 milioni di anni
luce e ha 10,4 come magnitudine apparente. Si trova presso la stella ζ. NGC 2280 è molo più vicina (32
milioni di anni luce), è vicina alla stella ε ed ha una magnitudine pressoché uguale alla precedente. Inoltre,
nella costellazione, è presente la galassia più vicina alla Via Lattea: la Galassia Nana Ellittica del Cane
Maggiore, distante 42.000 anni luce dalla nostra galassia, e membro anch'essa del Gruppo Locale. Degne di
nota anche le due galassie a spirale NGC 2207 e IC 2163 che stanno collidendo e fondendosi.
MITOLOGIA:
Il Cane Maggiore è dominato dalla stella Sirio, anche chiamata la Stella del Cane, la stella più brillante di tutto
il firmamento, quasi sicuramente la sola a formare la costellazione all'inizio. Arato di Soli si riferì al Cane
Maggiore come al cane da guardia di Orione, che seguiva dappresso il suo padrone, ritto sulle zampe anteriori,
con Sirio racchiusa tra le sue ganasce. Manilio la chiamò «il cane dal muso adirato». Sembra che il Cane
Maggiore attraversi il cielo all'inseguimento della lepre, rappresentata appunto dalla costellazione della Lepre
che sta sotto ai piedi di Orione. Gli studiosi di miti come Eratostene e Igino dicevano che la costellazione
rappresentava Lelapo, un cane tanto veloce che nessuna preda riusciva a sfuggirgli. Questo cane ebbe un lungo
elenco di proprietari, una dei quali fu Procri, figlia del Re Eretteo di Atene e moglie di Cefalo, ma i resoconti
di come sia venuta in possesso dell'animale non sono unanimi. Secondo una versione il cane le fu dato da
Artemide, dea della caccia; ma una storia più verosimile dice che Lelapo è il cane dato da Zeus a Europa e dal
cui figlio Minosse, Re di Creta, fu passato a Procri. Insieme al cane le fu dato un giavellotto che non mancava
mai il bersaglio; questo si dimostrò un regalo sfortunato, poiché fu con esso che il marito Cefalo l'uccise
accidentalmente durante una partita di caccia. Cefalo ereditò il cane e se lo portò dietro a Tebe (nella Beozia, a
nord di Atene) dove una volpe malvagia stava devastando la campagna. La volpe era tanto veloce da apparire
destinata a non essere mai catturata. Tuttavia il cane da caccia Lelapo era destinato ad acchiappare qualsiasi
cosa gli capitasse a tiro. Scattarono tanto veloci che era difficile persino seguirli con gli occhi. Ci fu un attimo
in cui sembrò che il cane fosse riuscito a stringere la sua preda fra le ganasce, ma se le ritrovò piene d'aria
mentre la volpe riprendeva a correre con rinnovata energia. Era un paradosso senza possibilità di soluzione e
allora Zeus tramutò entrambi in pietre, e sistemò il cane in cielo come il Cane Maggiore, senza la volpe. Il
nome Sirio viene dalla parola greca seirus che significa «che fa appassire» o «che inaridisce», molto
appropriato per una cosa così splendente. Ai tempi dei Greci il suo sorgere all'alba proprio prima del Sole
segnava l'inizio della parte più calda dell'estate, un periodo che da allora si chiamò Giorni del Cane (giorni
canicolari).
«Abbaiando lancia fiamme e raddoppia il caldo ardente del Sole» disse Manilio, esprimendo l'opinione dei
Greci e dei Romani che quella stella fosse portatrice di gran caldo. Lo scrittore dell'antica Grecia Esiodo parlò
di «teste e membra essiccate da Sirio», e Virgilio nelle Georgiche disse «la torrida Stella del Cane spacca i
campi».
Germanico Cesare sottolineò chiaramente cosa ci si doveva aspettare quando Sirio sorgeva insieme al Sole.
Rafforza i raccolti sani, ma uccide quelli dalle foglie aggrinzite o dalle radici deboli. Germanico infatti diceva:
« Non c'è stella più amata o più odiata dall'agricoltore »
anticipando il punto di vista moderno che le stelle sono corpi simili al Sole solo molto più distanti, Manilo
scrisse:
« Non è affatto inferiore al Sole, solo molto più lontana »
Tuttavia, in contraddizione con i supposti effetti riscaldanti di Sirio, Manilio continuava:
« I raggi che lancia dalla sua facciata blu sono freddi »
Questa descrizione del colore di Sirio è in contrasto con quella di Tolomeo che la descrisse rossastra, contrasto
questo che ha dato origine a diverse congetture.
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