Il cinema d'animazione. Introduzione.
Il cinema d'animazione viene spesso relegato a ruoli marginali negli innumerevoli manuali
disponibili sul mercato, inoltre lo si considera a torto come un derivato di quello dal vero,
mentre è cosa nota che i primi esperimenti in questo senso avvengono con immagini disegnate
o stampate su carta e non impressionate su pellicola, in quanto non vi erano altri supporti
disponibili nè le apparecchiature necessarie. Sarebbe inutile e dispendioso fare un salto
temporale eccessivo per ricercare le origini, arbitrariamente conviene scegliere un punto di
partenza: la lanterna magica1. Tramite questa semplice apparecchiatura ed i suoi derivati più o
meno simili, nel settecento e nell'Ottocento si forma una tradizione spettacolare che ottiene
grandi consensi tra il pubblico, ponendo le basi per le successive evoluzioni, fino alla nascita
“ufficiale” del cinema nel 18952.
Molti altri inventori ed autori apportano perfezionamenti sempre più consistenti (tecniche che
in parte confluiranno nello sviluppo del Cinematografo), fino ad arrivare, nel 1877,
all'invenzione del Prassinoscopio di Emile Reynaud3, considerato, insieme a Melies4, come il
precursore del cinema d'animazione.
Si arriva ad un tipo di animazione "cinematografica" solo agli inizi del Novecento, quando le
immagini non sono disegnate su pellicola, ma impressionate. Si iniziano cioè ad utilizzare i
mezzi espressivi della macchina da presa che ormai ha raggiunto grande diffusione.
Il cinema d'animazione non è un genere cinematografico, è un mezzo espressivo che permette
di ottenere prodotti assimilabili agli stessi generi cinematografici come la commedia, il
western ecc. Può essere cioè suddiviso in più esperienze nettamente diverse l'una dall'altra,
1
Invenzione attribuita ad Athanasius Kircher, padre gesuita nato in Germania nel 1602 circa. Si interessa di
geografia, astronomia, ottica. Descrive minuziosamente la lanterna magica nel libro “Ars magna lucis et umbrae”
(1646), trattato sulla proiezione delle immagini. Muore a Roma nel 1680.
2
Per convenzione, si indica la nascita del cinema il 22 marzo 1895, data in cui i fratelli Lumière intrattennero il
pubblico del Grand Cafè di Parigi con uno spettacolo di venticinque minuti circa, che comprendeva dieci film. I
fratelli Louis e Auguste Lumière possedevano la più grande azienda fotografica europea e costruirono il
cinematografo, che apriva nuovi orizzonti rispetto alle tecniche precedenti, essendo più semplice da utilizzare e
più economico nella gestione. In realtà il primo film da loro realizzato, “La sortie des usines Lumière”, viene
proiettato già il 22 marzo 1895.
3
Nato nel 1844 a Montreuil-sous-Bois, si appassiona fin dall'adolescenza alla fotografia ed alle arti figurative;
queste sue passioni culminano con l'invenzione del Prassinoscopio, costituito da un tamburo girevole sul quale
erano disegnate le figure, le immagini erano visibili tramite un prisma formato da specchi che le rimandava ad
altri specchi opportunamente orientati. Nel 1888 rielabora il Prassinoscopio e brevetta il Teatro ottico.
Dal 1892 gli spettacoli vengono proiettati su di uno schermo, in questo modo si organizzano veri e propri eventi
pubblici ("pantomime luminose") che coinvolgono masse di persone. Le "Pantomime luminose" vengono
proiettate per l'ultima volta 28 febbraio 1900.
4
Nasce nel 1861 a Parigi, è l'altro grande precursore del cinema d'animazione. Lavora per molti anni come
illusionista al teatro Robert-Houdin, di cui fu direttore dal 1888 al 1914. Nel 1895, dopo aver visto uno
spettacolo dei fratelli Lumière, in poco tempo si costruisce una sua cinepresa ed inizia i primi esperimenti, nel
primo anno d’attività gira ben settantotto film. Fondamentale è la scoperta e l'utilizzo dello "scatto singolo": ogni
immagine viene impressionata sulla pellicola separatamente, in modo che la successione produca effetti
particolari come la sparizione o la trasformazione di cose o persone.
ma con una caratteristica comune: tutte convergono nella creazione di un mondo autonomo,
dove la volontà di riproduzione del reale si incontra con la fantasia e la creatività degli autori,
a prescindere dal tipo di tecnica impiegato.
Una precisazione importante: è errato pensare che tramite l’animazione ci si rivolga soltanto
ad una fascia di pubblico infantile, infatti le destinazioni sono molteplici e spesso
notevolmente diversificate, ad esempio, come vedremo, in Giappone.
D’altro canto distinzioni troppo nette possono essere controproducenti, spesso serie tv
indirizzate a bambini ed adolescenti contengono tematiche complesse.
Ma come può essere definito il cinema d’animazione? E’ una disciplina dell’immagine che
ottiene il movimento durante la proiezione tramite la successione di più immagini statiche,
ognuna realizzata in funzione della successiva. Dietro ogni immagine c’è un costante lavoro
da parte di tecnici, disegnatori, modellisti con l’obiettivo di riprodurre il più fedelmente
possibile movenze e posture di personaggi reali e dell’ambiente che li circonda, fondendoli
con idee e spunti fantastici.
Il cinema d'animazione ha sviluppato, nel corso degli anni, una notevole autonomia artistica
ed espressiva. Chi lo considera inferiore e di facile realizzazione sicuramente possiede una
conoscenza superficiale del fenomeno.
Anche un cortometraggio può tenere impegnati tecnici e disegnatori per tempi notevoli, senza
per questo ricercare effetti particolari o un tratto molto dettagliato.
Facciamo un esempio. Molto spesso l'autore dell'idea che da vita al cartone animato è
costretto, anche per motivi economici, a sovrintendere a quasi tutte le fasi della lavorazione,
ad intervenire in prima persona.
L'impegno può richiedere mesi, a volte anni, si può arrivare ad una sorta di ascetismo. Del
resto per ottenere buoni risultati non basta creare una nuova realtà, andare oltre i limiti del
concreto, costituire un ambiente, una composizione pittorica. Tutto questo deve possedere
un'anima che gli conferisca una individualità propria, il diritto cioè di esistere.
Questa nuova realtà può cogliere spunti dalla vita di tutti i giorni, svilupparli e rielaborarli,
partire da idee originali, fondere insieme le due cose.
Anche la musica ha un'importanza fondamentale, nell'epoca del muto viene sapientemente
sincronizzata con gli accadimenti della storia ad ogni proiezione, l'avvento del sonoro
semplifica il procedimento.
Le possibilità sono illimitate, anche solo tecnicamente: in questo caso l'unione di diversi
sistemi e scuole di pensiero produce idee innovative e singolari.
Da ricordare tra i pionieri Emile Cohl5 e Windsor McCay6, che riescono a imporre subito i
loro stili personalissimi ed innovativi che faranno scuola.
La tecnologia odierna ha permesso, oltre ad una maggiore flessibilità e velocità di produzione,
di creare nuove tipologie di animazione: la computer animation, una disciplina che solo negli
ultimi anni inizia seriamente a porsi come alternativa alle tecniche tradizionali, anche se in
effetti dovrebbe essere considerata a parte. Oggi, grazie alla potenza dei computer di ultima
generazione si possono creare animazioni molto dettagliate e fluide allo stesso tempo, un
connubio assolutamente impensabile finora. Probabilmente un grande impulso in questo senso
è stato dato dalla Pixar7, che, in collaborazione con la Walt Disney ha creato Toy Story
totalmente col calcolatore.
Ma il massimo sviluppo, almeno per ora, è stato raggiunto dalla Square8, la casa produttrice di
Final Fantasy: The spirits within, attualmente lo stato dell'arte.
Le evoluzioni e le strade intraprese hanno assunto nel corso degli anni una consistenza
ragguardevole, sarebbe utopistico credere di poter dare anche un breve accenno per ogni
singolo argomento.
Ora il nostro interesse è rivolto verso le tematiche serie, a tutta quella produzione che non sia
solo divertimento e spensieratezza, ma anche un invito a riflettere, stralci di vita vissuta,
cronache e impegno sociale.
Un tipo di animazione “per adulti”, che troppo spesso non viene apprezzato per quello che è,
senza pregiudizi.
5
Emile Courtet, nato nel 1857, nel 1905 inizia a lavorare per la Gaumont a Parigi ed entra così in contatto con il
mondo del cinema. Nel 1908, viene presentato il film Fantasmagorie, nascita del disegno animato com’è inteso
in un accezione moderna.
Cohl si specializza in film a disegni animati, molto spesso con intento didascalico, le cui possibili applicazioni
sono indirizzate in particolare all’infanzia.
Nel dopoguerra riduce notevolmente il ritmo produttivo, progressivamente perde la vena artistica e negli anni
venti abbandona il cinema.
Come per altri artisti, Cohl non ha saputo adeguarsi in seguito alle nuove esigenze tecniche e produttive e,
ritiratosi, muore in disgrazia nel 1938.
6
Windsor Zenis McCay nasce in Michigan nel 1871, dopo una lunga gavetta approda al mondo dello spettacolo
di varietà, inoltre acquisisce una notevole fama come disegnatore di comics. E' probabilmente il primo ad
utilizzare in maniera sistematica la tecnica del rodovetro (fogli di celluloide trasparente), in questo modo riduce i
tempi in maniera considerevole. I personaggi più famosi dei suoi film sono Little Nemo, mutuato dal fumetto, e
Gertie il dinosauro. La carriera di Mc Cay nel cinema d'animazione è breve, altri film degni di nota sono The
story of a Mosquito (1912) e The sinking of Lusitania (1918), lavora sempre più sporadicamente e nel 1921
decide di concludere la sua avventura con i cartoni animati. Muore nel 1934.
7
In origine dipartimento di computer animation della Lucas Film Ltd., gestito da John Lasseter, il quale la
trasforma in società autonoma. Uno dei primi film, Tin Toy, è stato il primo cortometraggio interamente in
digitale che ha ottenuto un Oscar.
8
Società produttrice di videogiochi che ha sviluppato e realizzato il film ispirandosi liberamente al gioco
omonimo