Al Ministero Direzione risorse umane

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2.3.3 VALORE NUMERICO DEL RISCHIO
Per poter determinare il valore della funzione
di rischio (R), quale prodotto tra la probabilità di
verificarsi (P) e la gravita del danno (D) è
necessario definire una scala delle probabilità e una
scala di gravità del danno.
La definizione della scala delle Probabilità fa
riferimento principalmente all'esistenza di una
correlazione più o meno diretta tra la carenza
riscontrata
e
la
frequenza
di
accadimento
dell’evento ipotizzato; in secondo luogo all'esistenza
di dati statistici, noti a riguardo, a livello di azienda
o di comparto di attività;
infine, un criterio di notevole importanza, è quello
del giudizio soggettivo di chi è direttamente
coinvolto
nella
realtà
lavorativa,
che
spesso
costituisce l'unica fonte di tipo pseudo-statistico
disponibile. Tale giudizio può essere misurato in
modo indiretto attraverso il livello di sorpresa che
l'evento provocherebbe, secondo una prassi molto
interessante utilizzata a riguardo in alcuni Paesi
anglosassoni.
Alla scala delle probabilità si è assegnato un valore
compreso tra 1 e 4 secondo lo schema di seguito
indicato:
1
– improbabile;
2
– poco probabile;
3
– probabile;
4
– inevitabile.
La scala di gravità del Danno, chiama invece in
causa la competenza di tipo sanitario e fa riferimento
principalmente alla reversibilità o meno del danno,
distinguendo tra infortunio ed esposizione acuta o
cronica. Alla scala di gravita del danno si è assegnato
un valore compreso tra 1 e 4 secondo lo schema di
seguito indicato:
1
- danno lieve (incidente che non provoca
ferite);
2
– ferite di modesta entità (abrasioni,
tagli), danno modesto o reversibile;
3
– ferite gravi (fratture, amputazioni,
debilitazioni gravi), danni irreversibili;
4
– incidente mortale
L'analisi dei fattori di rischio con le indicazioni delle azioni correttive e della
loro priorità, costituisce il cuore del Documento di Valutazione dei Rischi da custodire
all’interno dell’attività produttiva, richiesto dal D.Lgs. 626/94, in quanto ne contiene
tutti gli elementi essenziali (art.4, comma 2: criteri adottati, individuazione delle misure
di prevenzione e protezione, programma di attuazione).
In funzione quindi delle stime e delle valutazioni
effettuate per la valutazione di P e D, si è potuto
attribuire un peso al rischio e di conseguenza è stata
stilata per ogni ambiente di lavoro un elenco degli
interventi migliorativi con le relative priorità. Il
valore numerico di R è stato desunto dalla seguente
tabella:
Molto
probabile
4
8
12
16
Probabile
3
6
9
12
Poco
2
4
6
8
1
2
3
4
Danno
Danno
Ferite
Incidente
lieve
modesto
gravi
mortale
programmare
gli
probabile
Improbab
ile
Per
poter
interventi
migliorativi, si è predisposta una scala di priorità,
e si
è posta cura nel prendere in considerazione il danno più grave che può essere associato
al rischio in esame, secondo lo schema riportato qui di seguito:
R>8
Azioni correttive indilazionabili
3<R<8
Azioni correttive da programmare con
urgenza
2<R<3
Azioni correttive da programmare a breve medio termine
R=1
Azioni correttive da programmare con
minore urgenza
Livello di rischio per la salute
Incidente che non provoca
ferite, ferite di lieve entità,
Livello
contusioni, abrasioni, lesioni
1
oppure traumi e malattie con
prognosi inferiore ai 20gg.
Ferite gravi, fratture, ferite
Livello lacero-contuse oppure traumi e
2
malattie con prognosi superiore
a 20gg.
Ferite gravissime, amputazione
degli arti, debilitazioni,
Livello
menomazioni oppure traumi e
3
malattie con danni alla salute
gravi e permanenti.
Livello
Incidente mortale, Incidente
4
mortale plurimo
Probabilità di incidente
1 Possibile Indice
probabilistico
1/106
2
Poco Indice
probabilistico
probabile
1/106 < 1/105
3
Indice
probabilistico
Probabile
1/105 < 1/103
4
Molto Indice
probabilistico
probabile
1/103
<
>
>
>
La matrice di rischio (R) risulterà dal
prodotto della probabilità (P) di un
evento con il livello di rischio (D)
secondo la formula R = P x D.
Sulla base della matrice di rischio viene
definita la classe di rischio su cui viene
indicizzata la priorità d’intervento così
come rappresentato in Tabella 6.4.
Classe di rischio
Bianco
R=1
Verde
2≤R≤3
Giallo
4≤R≤8
Rosso
R>8
Rischio
standard
Rischio
lieve
Rischio
medio
Rischio
grave
Intervento
residuale
Intervento
secondario
Intervento
prioritario
Intervento
immediato
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