Perrella (MISE): “Il decreto prevede un tetto di 1,1 miliardi di metri

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Perrella (MISE): “Il decreto prevede un tetto di 1,1 miliardi di metri
cubi, sufficiente a raggiungere il target di consumo al 2020 del 10%
sul totale dei carburanti”
(Rinnovabili.it) – Il decreto Biometano Bis potrebbe vedere la luce già all’inizio dell’estate
2017. Giovanni Perrella, del Ministero dello Sviluppo Economico aveva annunciato il nuovo
provvedimento quasi un anno fa, promettendo la revisione del decreto del 5/12/2013 come ultimo
tassello necessario a sbloccare il potenziale italiano in termini di biofuel. Ed è lo stesso Perrella, in
occasione di Biogas Italy, a rassicurare le aziende italiane ventilando l’ipotesi dell’approvazione
entro l’estate. Il dicastero,infatti, ha appena concluso le consultazioni pubbliche sulla bozza di
decreto: il testo – approvato già dal Comitato tecnico consultivo biocarburanti – cerca di
rispondere alle indicazioni dell’Unione Europea, mettendo in luce il ruolo dell’economia circolare e
di biofuel avanzati (III generazione), ovvero quelli ottenuti da rifiuti e colture algali.
Nel dettaglio, il decreto si applica a tutti nuovi impianti per la produzione di biometano e a quelli
esistenti riconverti, che entrino in esercizio entro il 31 dicembre 2022, rispettando il limite
massimo di producibilità complessivamente incentivata di 1,1 miliardi di metri cubi all’anno.
Raggiunto il limite potranno beneficiare degli incentivi solo le strutture che avranno presentato
richiesta di qualifica e che siano entrate in esercizio entro i 12 mesi successivi.
“L’Italia – ha affermato Perrella ha detto dal palco dell’evento organizzato dal Cib, Consorzio
Italiano Biogas – è stata una dei primi paesi in Europa a credere nei biocarburanti avanzati, quelli
non in competizione con il food, come dimostra la posizione assunta nel corso della definizione
della direttiva Iluc. Il nuovo decreto in preparazione prevede un sostegno ai biocarburanti
avanzati che pone il biometano in prima linea. Il decreto prevede un tetto di 1,1 miliardi di metri
cubi, sufficiente a raggiungere il target di consumo al 2020 del 10% sul totale dei carburanti.
Secondo le stime rilasciate oggi a Biogas Italy, le potenzialità del biometano saranno maggiori, ma
siamo disponibili a rivedere i limiti dovesse esserci uno sviluppo più consistente”.
La bozza di decreto ha finora accolto molte delle proposte avanzate dal Cib e dalle altre
associazioni aderenti alla Piattaforma Tecnologica Nazionale sul (Bio)metano, coordinamento
tra dieci rappresentanze del mondo agricolo, delle imprese del riciclo organico, dell’industria del
gas e delle utilities, delle associazioni ambientaliste.
“Le aziende sono pronte – ha ricordato Piero Gattoni, presidente del Cib – e negli ultimi hanno
mobilitato investimenti per quattro miliardi di euro creando oltre 1200 impianti a biogas e 12 mila
occupati stabili. Il lavoro fatto sino a oggi rappresenta un grande vantaggio sul fronte dei nuovi
investimenti sul biometano. Ci auguriamo che il processo normativo si concluda al più presto per
dare concretezza a una potenzialità che nel prossimo futuro può rappresentare fino al 15% del
fabbisogno nazionale di gas naturale”.
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