L`Ordinamento della Santa Cena.

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LA SANTA CENA
Un Ordinamento del Signore Gesù
"Mentre mangiavano, Gesù prese del pane e, dopo aver detto la benedizione,
lo ruppe e lo diede ai suoi discepoli dicendo: "Prendete, mangiate, questo è il
mio corpo". Poi, preso un calice e rese grazie, lo diede loro, dicendo:
"Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è
sparso per molti per il perdono dei peccati". (Matteo 26:26-28)
PREMESSA
Il nostro Signore Gesù Cristo, alla vigilia della sua crocifissione, dopo aver lavato i piedi
ai suoi discepoli, istituì il sacramento della Santa Cena, conosciuto anche con i nomi di
"comunione", "mensa del Signore", "sacramento", "eucaristia" (che significa:"azione di
grazie"). La Parola di Dio testimonia benchè altri affermino il contrario, che Il Signore
Gesù ha istituito solo due ordinamenti:
 Il battesimo in acqua "…..Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni
creatura. Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà
creduto sarà condannato" (Marco 16:15,16) (Atti 2:37,38)
 La Santa Cena (1° Corinzi 11:23-32);
L’ORIGINE DELLA SANTA CENA
Chi ha istituito la santa cena, fu Gesù stesso a farlo.
Sappiamo che in quell'occasione Gesù si riunì coi suoi per consumare il pasto della
Pasqua. Gli ebrei avevano sempre osservato questa antica festa per celebrare la
liberazione dall'Egitto. Il nostro Signore Gesù Cristo, alla vigilia della sua crocifissione,
dopo aver lavato i piedi ai suoi discepoli, istituì il sacramento della Santa Cena, Egli
introdusse dei cambiamenti alla festa della Pasqua, che la sua morte avrebbe reso
necessari. Questi cambiamenti sono in realtà una sostituzione, vale a dire il passaggio
dall'antico al nuovo patto.
1. Il comando di Gesù; …..preso un calice, rese grazie e disse: «Prendete questo e
distribuitelo fra di voi; perché io vi dico che ormai non berrò più del frutto della
vigna, finché sia venuto il regno di Dio». Poi prese del pane e, dopo aver reso grazie,
lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate
questo in memoria di me». (Luca 22:17-19);
2. La conferma di Paolo; L'apostolo Paolo, molti anni dopo, insegnava alla Chiesa di
Corinto quanto era necessario celebrare la Santa cena e quanto fosse necessario farlo
con la giusta attitudine (1° Corinzi 11:23-32);
3. La testimonianza della Chiesa Primitiva; Quando poi vi riunite insieme quello che
fate, non è mangiare la cena del Signore; poiché, al pasto comune, ciascuno prende
prima la propria cena; e mentre uno ha fame, l'altro è ubriaco. (1°Cor. 11:20-21);
(At 2:42; 20:7)
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IL SIGNIFICATO DELLA SANTA CENA
La Santa Cena è un atto esteriore che raffigura la nostra unione e comunione con Dio
attraverso Gesù Cristo.
La Santa Cena, impartisce realmente delle meravigliose benedizioni a coloro che
partecipano con la giusta attitudine spirituale. Se il pane e il vino sono simboli del corpo
e del sangue di Cristo, il fatto di mangiare il pane e di bere il vino diventa un atto
simbolico significante la partecipazione ai benefici dell'espiazione di Cristo,
partecipazione ottenuta attraverso la comunione stabilitasi tra il salvato e il Salvatore.
Il pane della Santa Cena è l'immagine del sostentamento dell'esistenza spirituale. Il
vino è un'immagine del sangue, che è la vita. Il pane e il vino simbolizzano così la
pienezza della vita che Cristo comunica ai suoi discepoli.
Quello che non è la Santa Cena;
Non è la ripetizione del Sacrificio di Cristo: Esso è stato fatto una volta per sempre;
….In virtù di questa volontà noi siamo stati santificati, mediante l'offerta del corpo di
Gesù Cristo fatta una volta per sempre".(Ebrei 10:10) Il sacrificio di Cristo non deve
essere ripetuto come accadeva al Sommo Sacerdote che entrava una volta l'anno nel
luogo Santissimo (Ebrei 9:24-26) Le parole di Gesù Cristo: "questo è il mio
corpo…questo il mio sangue" sono state motivo di controversia attraverso i secoli in
seno alla cristianità. Sono state formulate diverse teorie sulla presenza di Gesù negli
elementi della Santa Cena. Qui ne elenchiamo alcune più diffuse e più conosciute.
 La teoria della Transustanziazione. Questa teoria è dogma della Chiesa Cattolica
Romana, Questa dottrina insegna il senso pienamente materiale delle parole di Gesù
"Io sono il pane della vita…. (Giovanni 6:48-56) Il dogma cattolico insegna che al
momento in cui il sacerdote officiante il rito della Comunione, pronuncia le parole
sacramentali "questo è il mio corpo", in virtù del potere sacerdotale che ha ricevuto,
sostituisce al pane e al vino, il corpo e il sangue di Cristo, cioè la persona stessa di
Cristo, corpo, anima e Deità. Per cui le sostanze spariscono, ma le apparenze (forma,
colore e gusto) rimangono.
 La teoria della Consustanziazione. Questa teoria è condivisa soprattutto dai luterani e
altri simili gruppi cristiani. L'insegnamento, simile a quello della transustanziazione, è
che nel momento in cui l'Officiante benedice il pane e il vino, si aggiungono ad essi, in
senso letterale e materiale, sebbene invisibile agli occhi umani, il corpo e il sangue di
Gesù Cristo, cosicché al posto di un'unica sostanza ne sono due.
 La teoria della presenza spirituale di Cristo. Questa teoria insegna che la Santa Cena è
un mezzo della grazia di Dio. Gli emblemi del pane e del vino rimangono tali anche
dopo la consacrazione e sono un'immagine del corpo e del sangue del Signore Gesù
Cristo, il quale, comunque è realmente presente, ma spiritualmente.
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Quello che è la santa Cena;
1. Una Commemorazione Solenne; Prima che il popolo di Israele attraversasse il Mar
Rosso il Signore lo istruì circa l'istituzione della Pasqua. Così come quei due eventi (il
passaggio dell'angelo e la traversata del Mar Rosso) sono ricordati, e non ripetuti,
con la celebrazione della Pasqua, la morte e la risurrezione di Gesù Cristo sono
commemorati con la Santa Cena. Essa sarebbe servita a ricordare quello che Gesù
aveva fatto sulla croce per ognuno di noi. "….E, preso un calice, rese grazie e disse:
"Prendete questo e distribuitelo fra di voi; perché io vi dico che ormai non berrò più
del frutto della vigna, finché sia venuto il regno di Dio". Poi prese del pane, rese
grazie e lo ruppe, e lo diede loro dicendo: "Questo è il mio corpo che è dato per voi;
fate questo in memoria di me". Allo stesso modo, dopo aver cenato, diede loro il
calice dicendo: "Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è versato per
voi"…... (Luca 22:17-20);
2. La Comunione con Dio; la Scrittura, nel vangelo di Luca, introduce un elemento
piuttosto importante, ricordandoci che Gesù disse di aver "grandemente desiderato"
di mangiare quel pasto coi suoi. Questo ci lascia intendere che Gesù desidera
ardentemente di avere comunione con noi, che siamo il Suo popolo.
"…Perciò, cari miei, fuggite l'idolatria. Io parlo come a persone intelligenti; giudicate
voi di quello che dico. Il calice della È il più alto momento di comunione con Cristo:
un momento solenne! (1°Cor. 10:14-17);
3. La Comunione tra i fratelli; La comunione testimoniata dalla Santa Cena non è
soltanto verticale (noi e Dio) ma anche orizzontale (noi e gli altri): la Santa Cena
rappresenta anche la nostra comunione col resto del corpo di Cristo. "….Il calice della
benedizione che noi benediciamo, non è egli la comunione col sangue di Cristo? Il
pane, che noi rompiamo, non è egli la comunione col corpo di Cristo? Siccome v'è un
unico pane, noi, che siam molti, siamo un corpo unico, perché partecipiamo tutti a
quell'unico pane.". (1°Cor.10:16,17);
4. L’annuncio del ritorno di Cristo; Infine la Santa Cena ha anche una relazione col
ritorno di Cristo, perché noi, celebrando la Santa Cena, annunciamo "la morte del
Signore, finché Egli venga" (1 Cor. 11:26)
1. Quello che rappresentano i simboli;
Gesù usa due simboli in questa celebrazione: il pane ed il vino. Cosa rappresentano?
Sappiamo che "mentre mangiavano, Gesù prese il pane e lo benedisse, lo ruppe e lo
diede ai discepoli e disse: Prendete, mangiate; questo è il mio corpo". Dopodiché
Gesù fece lo stesso col vino, dichiarando che quello era il Suo sangue. Quindi anche
noi, mangiando simbolicamente del corpo e bevendo del sangue di Cristo, abbiamo
comunione con Lui. (Giovanni 6:53-56)
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CHI PUO’ ACCOSTARSI ALLA SANTA CENA
Molto è stato detto su chi ha tale diritto, o onore nell’accostarsi a tale celebrazione, è
indubbio che non vi può essere comunione con la santità di Dio se non si vive in
comunione con Lui, pertanto il Signore ci ha lasciato delle indicazioni.
1. I Suoi…; Gesù si riunì solo con i più intimi i discepoli …..Quando giunse l'ora, egli si
mise a tavola, e gli apostoli con lui. (Luca 22:14) Proprio per la sua definizione
("l'atto che raffigura la comunione con Cristo") la Santa Cena può essere presa solo
dai credenti. A conferma di ciò, possiamo fare un salto nel passato. La Pasqua era
una festa che poteva essere celebrata esclusivamente dal popolo di Dio. Il Signore
disse chiaramente che nessuno straniero ne doveva mangiare; se uno straniero
avesse voluto mangiare la Pasqua avrebbe dovuto prima essere circonciso lui e i
maschi di casa sua.
2. I Credenti salvati per Grazia anche se non battezzati; Una nota importante da
sottolineare è quella della testimonianza di essere figli di Dio attraverso il battesimo
in acqua, può accadere che per semplice impedimento logistico qualcuno che ha
accettato il Signore come personale Salvatore, non abbia potuto fare ancora patto
con Lui attraverso il battesimo, egli può accostarsi alla cena in quanto in comunione
con Dio.
3. Tutti coloro che vivono in pace con Dio e con tutti; Non possiamo accostarci alla
cena del Signore se non viviamo in pace con Lui …..Carissimi, amiamoci gli uni gli
altri, perché l'amore è da Dio e chiunque ama è nato da Dio e conosce Dio. Chi non
ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. (1° Giov. 4:8)
LA RESPONSABILITA’ DELLA SANTA CENA
Paolo afferma che chi mangia e beve senza discernere il senso ed il significato
dell’azione che fa, si attira addosso un giudizio divino, pertanto Egli ci investe di
responsabilità. Non è un atto solo formale o un rito sacro ma una scelta responsabile.
1. La necessità di discernere bene; È necessario accostarsi degnamente 1°Corinzi
11:26-32: "Poiché ogni volta che mangiate questo pane e bevete da questo calice,
voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga". Perciò, chiunque mangerà il
pane o berrà dal calice del Signore indegnamente, sarà colpevole verso il corpo e il
sangue del Signore. Ora ciascuno esamini sé stesso, e così mangi del pane e beva
dal calice; poiché chi mangia e beve, mangia e beve un giudizio contro sé stesso, se
non discerne il corpo del Signore. Per questo motivo molti fra voi sono infermi e
malati, e parecchi muoiono. Ora, se esaminassimo noi stessi, non saremmo
giudicati; ma quando siamo giudicati, siamo corretti dal Signore, per non essere
condannati con il mondo". Non è degna Una vita di contrasto con la Parola di Dio,
legata al mondo (1°Giov.2:15) Non è degna Una vita in discordia o in lite con i
fratelli (Matteo 5:23-25)
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2. L'equivoco da chiarire è quello dell'astensione dalla Cena del Signore di coloro
che si reputano indegni, i quali non partecipano per non essere giudicati. Nella
maggior parte dei casi si tratta di credenti che non sono disposti a perdonare e che
preferiscono rimanere con il proprio cruccio e la propria amarezza. Questo
atteggiamento di rigore apparente che vorrebbe rivelare in alto grado di spiritualità,
evidenzia invece, risentimento e ribellione. L'umiltà e la coerenza cristiane ci fanno
mettere in pratica la norma biblica.
Efesini 4:26,31: "Il sole non tramonti sopra la vostra ira e non fate posto al
diavolo. Via da voi ogni amarezza, ogni cruccio e ira e clamore e parola offensiva con
ogni sorta di cattiveria! Siate invece benevoli e misericordiosi gli uni verso gli altri,
perdonandovi a vicenda come anche Dio vi ha perdonati in Cristo".
3. Il Giudizio di Dio; Per questo motivo molti fra voi sono infermi e malati, e parecchi
muoiono. Ora, se esaminassimo noi stessi, non saremmo giudicati; ma quando
siamo giudicati, siamo corretti dal Signore, per non essere condannati con il mondo".
1°Corinzi 11:30-32:
NOTE CONCLUSIVE
Come dovremmo prendere la Santa Cena?
 Dovremmo avere un'attitudine d'umiltà, seguita da gioia e celebrazione. Innanzitutto
l'umiltà. Ci riconosciamo non degni, ci concentriamo sul sacrificio di Cristo e con uno
spirito rotto ed un cuore contrito confessiamo i nostri peccati e ci distacchiamo da
essi. Tutto ciò è molto importante; ma è bene sapere che la Santa Cena non è un
servizio funebre. In qualche modo, la Santa Cena è una celebrazione della tomba
vuota e della croce nuda. Nel considerare quale prezzo tremendo è costato, è
inevitabile avere un atteggiamento di riverenza. Ma che lo Spirito Santo possa
illuminarci e accostare a questo giusto sentimento di riverenza, anche la Sua gioia.
 Non Dovremmo avere un'attitudine di leggerezza e superficialità, È dunque richiesto
l'esame di se stesso e un'attenta preparazione spirituale 1°Cor.11:28-30: "Ora
ciascuno esamini sé stesso, e così mangi del pane e beva dal calice; poiché chi mangia
e beve, mangia e beve un giudizio contro sé stesso, se non discerne il corpo del
Signore. Ognuno é giudice di se stesso e risponde personalmente al Signore. Chi si
accosterà indegnamente ne risponderà personalmente. Dio ci aiuti a fare sempre
meglio la Sua volontà.
La nostra meta é celebrare la cena delle nozze dell'agnello e della sua sposa nel Regno
di Dio Ci aiuti il Signore ad accostarci con gioia alla Cena del Signore " finché Egli
venga" Apocalisse 22:17;20,21: "Lo Spirito e la sposa dicono: "Vieni". E chi ode,
dica: "Vieni". Chi ha sete, venga; chi vuole, prenda in dono dell'acqua della vita. Colui
che attesta queste cose, dice: "Sì, vengo presto!" Amen! Vieni, Signore Gesù! La
grazia del Signore Gesù sia con tutti".
Pino Fiorilla
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