Teatro Marrucino di Chieti - stagione di prosa 2006/2007
NUOVE SCRITTURE
OTTOBRE
sabato 21 ore 21.00
Gloriababbi Teatro
Take me away
di Gerald Murphy
traduzione Barbara Valli
regia Filippo Dini
con Andrea Di Casa, Filippo Dini, Francesco Ferrieri, Giampiero Rappa
scene Julienne Tognocchi – luci Giovancosimo De Vittorio – costumi Annalisa Recchioni
Il microcosmo delle tensioni, delle cattiverie, delle sorprese nella vita di una famiglia qualunque, dietro la
quale si legge la storia di un popolo che si dimena e scalcia sotto il peso del capovolgimento economico e
sociale. I quattro giovani attori del Gloriababbi Teatro, già apprezzati al Marrucino la scorsa stagione per
“Zenit”, restituiscono in modo efficace le atmosfere nevrotiche e ironiche di Gerald Murphy, nuova stella
della letteratura irlandese, cogliendo il lato umano e persino comico delle battute scritte, e di quelle “non
dette” che scorrono tra le parole.
NOVEMBRE
sabato 11 ore 21.00
Teatro Valdoca
coprodotto da Assalti al Cuore Festival di Musica e Letteratura, L'Arboreto Mondaino, Teatro A.Bonci di Cesena
Misterioso concerto trio
direzione Cesare Ronconi
versi Mariangela Gualtieri
con Mariangela Gualtieri, Dario Giovannini, Muna Mussie
musiche dal vivo composte ed eseguite da Dario Giovannini
ricerca del suono Luca Fusconi, Dario Giovannini, Cesare Ronconi
scena e luci Cesare Ronconi
ricerca video e proiezioni Simona Diacci
abiti Malloni
Tratto da un verso di Clemente Rebora, “ E non sapendo ero certo/ del misterioso concerto”. Dopo un lungo
lavoro sull’ascolto, sul sodalizio fra parola e musica, fra parola e silenzio, questo concerto vede unite nella
figura di Cesare Ronconi e di Mariangela Gualtieri le radici fondatrici di Teatro Valdoca da più di vent’anni
impegnati in una ricerca drammaturgica a ridosso della parola poetica.
In scena la stessa Gualtieri, che entra nella musica dei suoi versi, e Muna Mussie, attrice presente in tutti gli
ultimi lavori della Valdoca. accompagnate al pianoforte da Dario Giovannini.
DICEMBRE
sabato 2 ore 21.00
Argot Produzioni
La Maria Zanella
di Sergio Pierattini
regia Maurizio Panici
con Maria Paiato
luci Sara Pascale - costumi Sandra Cardini
La Maria Zanella è un monologo intimo, delicato e confidenziale, un piccolo capolavoro di drammaturgia
contemporanea, scritto da Sergio Pierattini.
Il ruolo del titolo, interpretato da Maria Paiato, regala al pubblico la figura tenera e drammatica di una
giovane donna della bassa padana, segnata nella salute mentale dalla terribile alluvione del Polesine datata
1951. Maria Zanella è costretta dalla sorella a vendere la casa natia rovinata dall’alluvione: un atto d’amore
doloroso, una perdita d’identità, una ferita della memoria che ha allontanato questa donna candida e fragile
dalla normalità, dalla quotidianità.
Maria Paiato, già apprezzata al Marrucino come protagonista di Cara professoressa nella stagione di prosa
2003/2004, per l’interpretazione del ruolo di Maria Zanella ha ottenuto il Premio Ubu 2005 come “migliore
attrice”.
GENNAIO
sabato 27 ore 15.00 (replica per le scuole) e ore 21.00
Nutrimenti Terrestri
L’Istruttoria
atti del processo in morte di Giuseppe Fava
di Claudio Fava
regia Ninni Bruschetta
con Claudio Gioè, Donatella Finocchiaro
musiche composte ed eseguite dal vivo dai Dounia
scene Mariella Bellantone – costumi Metella Roboni – luci Renzo Di Chio
E’ la storia degli atti del processo in morte di Giuseppe Fava, firmata dal figlio del giornalista ucciso,
Claudio, per la regia di Ninni Bruschetta. Atti ricostruiti e drammatizzati in forma teatrale, conservando
sempre estrema fedeltà alla verità delle cose che in quel dibattimento furono dette. E di quelle che furono
taciute. In scena due volti noti del nuovo cinema italiano, Claudio Gioè (già apprezzato in “I cento passi” e
“La meglio gioventù” di Marco Tullio Giordana) e Donatella Finocchiaro (interprete di “Angela” di Roberta
Torre), entrambi a rappresentare i tanti personaggi di questa intensa Istruttoria (un killer, un inviato speciale,
un commissario, un onorevole, l’amica del mafioso, l’editore, un collaboratore di giustizia, un vecchio
mafioso), accompagnati dal vivo dagli accordi di caldo sapore mediterraneo del gruppo musicale Dounia.
FEBBRAIO
venerdì 2 ore 21.00 al Teatro Supercinema
Socìetas Raffaello Sanzio
in collaborazione con: Festival d’Avignon, Hebbel Theater Berlin, KunstenfestivalDesArts Bruxelles,
Odéon – Théâtre de l’Europe con il Festival d’Automne Paris
Concerto
The Cryonic Chants
canti e poemi oggettivi, tratti da un impassibile animale
creato da Scott Gibbons e Chiara Guidi
voci Claudia Castellucci, Monica Demuru, Chiara Guidi,
e la partecipazione vocale di Teodora Castellucci
Il Concerto sviluppa l’universo musicale della Tragedia Endogonidia sulla base del significato etimologico
del lemma greco tragodìa, “canto del capro”. Un capro in carne e ossa diventa corpo di scrittura: le sue
sequenze proteiche dettano combinazioni sonore. Letteralmente, la poesia discende dal capro, non è più
affidata a un Autore. Quattro donne in nero eseguono la partitura vocale risultante da questo complesso
procedimento di traslitterazione, combinandosi alle potenti sonorità elettroniche di Scott Gibbons, elaborate
anch’esse da una sorgente organica. Con quest’opera la Socìetas si avvicina ancor più all’origine del mistero
tragico, scardinandone la dimensione narrativa e restituendone tutta la drammaticità e commozione.
FEBBRAIO
sabato 24 ore 21.00
Compagnia Sud Costa Occidentale
Carnezzeria
testo e regia Emma Dante
con Gaetano Bruno, Sabino Civilleri, Enzo Di Michele, Manuela Lo Sicco
scene Fabrizio Lupo
Emma Dante, giovane regista e autrice, è considerata uno dei nomi più significativi emersi negli ultimi anni
sulla scena teatrale italiana. Apprezzata da critica e pubblico, ha ottenuto con “Mpalermu”, spettacolo con
cui si è affermata, e “Carnezzeria” due premi Ubu 2002 come “migliore novità italiana”.
Carnezzeria ritrae impietosamente - attraverso un intrecciarsi impe-tuoso di gesti, suoni onomatopeici, poche
parole, segni forti - un interno familiare di violenza, riflesso di una vita sociale scandita da regole antiche e
cupe. Al centro della storia Nina ‘a scimmunita una sposa bambina che attraverso il rito matrimoniale e la
bestialità dei suoi fratelli, tutti desiderosi di recuperare la rispettabilità, sconta il peccato di una gravidanza
disonorevole.
MARZO
venerdì 30 ore 21.00
Emilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Eliseo
La ballata del carcere di Reading
di Oscar Wilde
traduzione e adattamento Elio De Capitani e Umberto Orsini
regia Elio de Capitani
con Umberto Orsini, Giovanna Marini
musiche Giovanna Marini
luci Robert John resteghini – suono Marco Olivieri
Uno fra i nostri maggiori attori e la signora della ribellione e del disincanto si confrontano sui versi di uno
dei grandi della letteratura di tutti i tempi, in una testimonianza di dolore, di inno alla bellezza, di amore, di
desiderio e di feroce denunzia.
Scritto sul finire del XIX secolo in seguito alla carcerazione subita da Wilde a causa della sua omosessualità,
La ballata è un apologo contro l'abrutimento carcerario e le assurde convenzioni che regolano l'esistenza dei
reclusi, anche di quelli avviati alla pena più dura, quella capitale.
Quello di Giovanna Marini e Umberto Orsini non è un banale incontro d'occasione: tutto è cominciato nel
2004, quando i due hanno lavorato insieme in quello straordinario spettacolo che è stato Urlo di Pippo
Delbono.
APRILE
Sabato 14 ore 21.00
Associazione Culturale Teatro Segreto
Edipo a Colono
assolo per Roberto Herlitzka
scritto e diretto da Ruggero Cappuccio
con Roberto Herlitzka
scena Mimmo Paladino
progetto scenografico Paolo Petti
costumi Carlo Poggioli – allestimento sonoro e musiche Carlo Martinelli
burattini di Ciro Damiano
Edipo a Colono di Sofocle è forse il più alto paradigma poetico del dolore, da esso affiorano le radici di tutta
l’espressività dell’angoscia cui ha dato vita l’arte occidentale. Il testo di Ruggero Cappuccio rievoca il mito
con una scrittura addensata nel moto sonoro di endecasillabi e settenari, spina dorsale di una lingua italiana
antichissima e moderna, erosa al suo interno da siciliano e napoletano. Così la storia di Edipo vive di una
vitalità ferina, in cui il mondo basso materiale e corporeo costituisce l’essenza stessa della necessità poetica.
Nella partitura per Roberto Herlitzka, Edipo è uomo di questo tempo, assediato dai fantasmi che lo
perseguitano e che egli stesso ama evocare. L’uccisione di un padre, l’incesto, la perdita del potere,
l’accecamento volontario, raccontano i drammi persistenti dell’umano attraverso la mutevolezza dei secoli.