Resoconto del Convegno su “Infortuni e Malattie professionali nei lavoratori Veneti – Progetti in corso”, Padova 06 Giugno 2006 (vedi programma della giornata) Il Convegno è stato aperto dall’Assessore Regionale alla Sanità Flavio Tosi, dal Direttore Generale dell’ULSS 16, dal Sindaco di Padova, da un operatore Regionale della CISL per le Organizzazioni Sindacali e da un funzionario dell’Unindustria per quelle Imprenditoriali. Al convegno hanno partecipato 150 operatori. Dopo un primo intervento introduttivo sul ruolo dei Centri regionali (dr.ssa Maria Lovison – Direzione Prevenzione) sono seguiti tre interventi (Nedda Visentini – Direzione Sistema Statistico Regionale; Antonio Salvati – Direzione Regionale INAIL; Roberto Agnesi - COREO) che hanno trattato il tema dell’analisi dei dati e della ricostruzione dell’andamento infortunistico nel Veneto dal 1990 in rapporto alle problematiche connesse ai metodi di estrazione dei dati e alla loro stabilizzazione. In definitiva l’Atlante presentato al Convegno riporta i dati consolidati ed elaborati secondo metodi confrontabili negli anni nonostante le notevoli diversità di trasmissione dei flussi e le modifiche normative intercorse nel periodo. Il dato più rilevante è quello che, di fronte ad una tendenza alla riduzione degli infortuni di lungo periodo, si è verificato un chiaro aumento di essi dal 1997 al 2001. Anche l’analisi di Mastrangelo e Coll. (analisi dei tassi standardizzati per età e sesso) dimostrano un aumento tendenziale dal 1994 al 2002. Gli interventi della sessione pomeridiana hanno visto un confronto tra diverse Regioni (Veneto, Marche ed Emilia Romagna) sulle esperienze operative di individuazione delle aziende ad alto rischio infortunistico. Tra le varie procedure si segnala l’individuazione delle aziende maggiormente a rischio appartenenti a specifici comparti produttivi mediante l’uso di indicatori di gravità o di frequenza. L’importanza di individuare le ditte o i comparti più a rischio possono diventare la base per la programmazione dell’attività di Servizio; il metodo permette inoltre di monitorare nel tempo l’andamento infortunistico di aziende e quindi la misura dei risultati ottenuti a seguito di interventi. Le Regioni Friuli VG e Marche hanno già introdotto il metodo come regola che la Regione dà ai Servizi. Un successivo intervento ha presentato un progetto di collaborazione in corso tra COREO e INAIL che mira a migliorare il flusso dei certificati medici di infortunio dai Pronto Soccorsi alle sedi INAIL del Veneto. Dalle prime analisi in corso risulta che le “usanze” dei PS rispetto agli infortuni in franchigia sono molto varie e legate ad eventi casuali. Questa potrebbe essere la spiegazione del perché gli infortuni denunciati non sono predittivi degli infortuni definiti dall’INAIL, nel senso che il rapporto tra gli infortuni in franchigia sul totale degli eventi non è costante nel tempo, né è omogeneo per area geografica. Sarto e coll. hanno presentato una sintesi dell’atlante delle malattie professionali (MP) che è in corso di stampa. Dallo studio emergono due filoni di problematiche: Il primo riguarda l’incompletezza dei dati specie quelli provenienti dagli Spisal, il secondo riguarda la “perdita” di molti tumori correlati al lavoro. Da qui scaturiscono molti compiti per il sistema che vengono riportati nelle conclusioni. CONCLUSIONI INFORTUNI Abbiamo oggi gli strumenti informativi per pianificare le nostre azioni di contrasto degli infortuni sulla base dell’evidenza dei dati con l’unico limite del ritardo temporale. L’individuazione delle aziende ad alto rischio infortunistico, la possibilità di monitorarle nel tempo, rappresenta uno strumento molto forte. E’ necessario che in ogni Servizio (o almeno in ogni Provincia) ci siano gli operatori in grado di utilizzare a pieno il programma di estrazione delle aziende. E’ necessario che questo metodo diventi una pratica di lavoro del sistema regionale. Anche per superare il limite temporale (ritardo dei dati dei Nuovi Flussi) si sta implementando la costruzione dell’Archivio delle Inchieste per infortunio. Si tratta di un Archivio che raccoglie e successivamente elabora i dati provenienti dalle Inchieste di Polizia Giudiziaria svolte dai Tecnici che operano nei Servizi. L’elaborazione di questa fonte informativa permetterà di ottenere informazioni più precise sulla dinamica, sulle cause accertate, sulle soluzioni adottate oltre che sugli aspetti epidemiologici. MALATTIE PROFESSIONALI I decessi stimati per tumori professionali in Regione sono 500/anno pari al 4% contro i riconosciuti dall’INAIL che sono 23/anno; la stragrande maggioranza degli attesi è rappresentata da tumori del polmone. È’ necessaria quindi una ricerca attiva dei tumori professionali correlata al lavoro a partire dai tumori polmonari. E’ inoltre necessario: – migliorare il flusso delle denunce dei medici in quanto ci sono aree territoriali con poche MP denunciate agli Spisal in rapporto alla struttura produttiva ed alle denunce all’INAIL; è necessario quindi un coordinamento dei medici competenti. – produrre una linea guida sulle procedure inchieste M.P. – adottare l’archivio informatico unico delle M.P. (Prevnet) in collegamento con “Integra”. Si sente infine sempre più la necessita di aumentare lo scambio di informazioni con l’INAIL.