APPUNTI SULL’ INTERVENTO DI MARIALAURA MINO Licenziata in Sacra Scrittura. Breve excursus biblico: la famiglia nella Bibbia. 1. La famiglia è presente in tutta la Bibbia; anche il suo lessico ne è profondamente intriso. 2. In particolare, per noi cristiani, troviamo dei modelli di “Famiglia nella Bibbia”, guardando la vita delle prime comunità nel Libro degli Atti degli Apostoli. 3. Un dato di fondo da mai scordare è che Dio è relazione. La sua immagine e somiglianza si attua, in maniera somma e non esclusiva, nella relazione di sponsalità tra un uomo e una donna. In assoluto, ogni persona umana è fatta ed è capace di relazioni, nascendo proprio dalla stessa. 4. Alla coppia sono date in custodia la relazione coniugale/genitoriale e il creato. 5. Nel secondo racconto di creazione, in merito alla decisione di Dio di far incontrare Adamo ed Eva, si usa l’espressione: “Un aiuto che fosse simile”. Il verbo utilizzato dice riferimento allo stare “di fronte” e all’essere della stessa “altezza”. E’ suggestivo questo pensiero, dal momento che due che stanno di fronte e sono alti uguali non si sentono inferiori e possono parlare guardandosi negli occhi (sguardo – identità). 6. Nei lunghi elenchi di genealogie bibliche, spicca in maniera evidente che la discendenza è proposta per linea paterna. Non di meno, si diventa ebrei per parte di donna. 7. Una cosa stupenda è considerare il “sonno” di Adamo. Quando Eva viene tratta dal suo costato, solo Dio è veramente artefice, mentre Adamo è passivo e non cosciente. L’uomo si trova la donna come un dono, un regalo di cui non si è costruito niente. 8. La famiglia benedetta è anche protagonista del peccato: di coppia, di fratellanza, di figliolanza (Cam figlio di Noè). Nello sguardo della coppia non c’è più Dio; non ci si sente più belli e semplici, ma ci si riconosce difettosi e fragili. 9. Nei momenti più difficili dell’esperienza umana e religiosa anticotestamentaria, ecco che appare il legame degli esseri umani con il Padre. (Cfr. Pr 4; Is 64,7). La casa negli Atti degli apostoli come luogo di rivelazione divina. Nell’opera lucana si percepisce con maggiore chiarezza e rara incisività il passaggio di mentalità, dal giudaismo al cristianesimo: dal tempio alla casa! Lo Spirito è il vero protagonista della vita religiosa casalinga, l’anima dell’esperienza cristiana. Esso viene donato per la parresìa, ossia per la franchezza/fortezza nell’annuncio. Nella casa si spezza il pane, si prega, si riunisce la Chiesa. Le donne, attori principali della casa, sono parte integrante del nuovo popolo di Dio, della Chiesa. Il libro degli Atti degli apostoli si apre in una casa (Pentecoste) e si chiude ancora in una casa (Paolo a Roma che incontra e annuncia in una casa presa in affitto).