LA SOCIETA’ DEVOTA Paolo Stauder Dalla Società al Sociale, cioè: Scompare l’organizzazione gerarchica che fa’ distinzione e compare una maggior attenzione verso il sé Bio-Psichico Prima Fase dello sviluppo del Sapere dell’uomo, in cui le cose nascondono relazioni tra loro Seconda Fase dello Sviluppo del Sapere, 17°secolo Logica della Somiglianza, divisa in: - CONVENIENTIA (somiglianza tipo gli anelli di una catena) - AEMULATIO (tipo cerchi concentrici) - ANALOGIA (insieme dei 2 precedenti) - SIMPATIA/ANTIPATIA (equilibrio) Il Sapere del 16° secolo, dove l’uomo deve decifrare i segni delle cose della realtà, per rendere visibile ciò che è invisibile L’attività della mente è quella di definire differenze tra le cose, per inquadrarle e cogliere la loro peculiare sostanza. Confronto tra 2 cose per estrinsecarne differenze Distanza di carattere Simbolico tra Parole e Cose Concezione della natura umana distinta da 2 aspetti: 1- instinto di conservazione animale 2- ragione e tendenza della ricerca di un superiore livello La Storia naturale si limitava all’osservazione e illustrazione di ciò che è immediato ai sensi; ciò che “è visibile” Conoscenza per rappresentazione, attraverso il Simbolico La società è la forma più alta in cui si realizza l’autonomia del simbolico: ogni cosa può essere rappresentata al di fuori della sua concretezza La Realtà Morale si costituisce dove c’è un gruppo; per cui agli interessi del gruppo, della società, sono privilegiati e morali, rispetto agli interessi individuali. DOVERE e DESIDERABILITA’ si congiungono in ogni Azione Sociale fino a che diventa “SACRO” > Ne risulta > Che più è promosso il “Bene della Comunità”, e più l’individuo è stimolato a rinunciare alle proprie peculiarità soggettive, > Così > le costruzioni sociali, possono penetrare fino ai sentimenti. L’esperienza dell’uomo sociale nel mondo, non è mai esperienza della vita sostanziale e di un sé vero, ma è elaborazione degli oggetti ed eventi, sottoforma di simboli. Dal 1800 nasce una nuova forma di sapere che problematizza l’esistenza dell’uomo; si pone l’attenzione non più al visibile, ma su un’organizzazione interna > così > l’individualità autonoma, inizia ad essere elemento importante, poiché rappresentazione di un elemento interno, che genera senso alla forma esterna sociale. Concetto di Humanitat: importanza delle doti naturali e peculiari dell’individuo, Dunque > la Società diventa il luogo in cui realizzare le sue naturali disposizioni. Hobbes e i naturali Impulsi di Potere; che se non vengono tenuti a bada da un potere sovrano che genera paura in tutti, scatenano la guerra di tutti contro tutti. Con l’avvento della società borghese, muore la gerarchia basata su differenze qualitative. Il Sociale è la Natura, l’essenza di una società: ogni società è una forma e contenuto Attuata, concretizzata, ma il sociale è la virtualità, la base spogliata da ogni specificità. Il valore di scambio, agendo su un piano quantitativo, elimina le differenze socio-culturali. E’ il mercato che svela le costruzioni sociali ponendo gli individui a misurarsi in uno stato di natura. Con l’economia monetaria, il denaro diventa Valore delle Cose allo stato puro. Nella società Borghese, si afferma il concetto: Liberi di esprimere la Liberi di avere il propria personalità e = UGUALE = possesso dei mezzi per proprie risorse esprimerle La realizzazione individuale, è potenziale personale che si esteriorizza > così > La Società non è più l’essere astratto e supremo, in grado di fornire e sostenere le varie individualità, proprio perché gli individui non sentono più l’attrazione inconscia che porta alla formazione e manutenzione di un gruppo. Più emerge il senso della vita, e più questo appare come un continuo adattamento all’Ambiente esterno; Ambiente, che dunque non è più visto come sostenitore della vita, ma come problematizzatore. La struttura invisibile della vita è priva di senso, cioè non ha in se una propria logica normativa. Il Corpo e l’anima, come oggetti di supplizio per l’affermazione del potere In un sistema di regole, vengono privilegiati gli individui che in un piano dualistico, si oppongono a coloro che invece sono inseriti nel sistema. Processo di Socializzazione, come togliere le specificità dei corpi, mascherando, rimovendo la condizione biologica. La Socializzazione non può risolvere l’inconciliabilità tra mente e corpo, poiché al contrario, essa spinge la mente in una dimensione alienante del corpo, la dimensione Sociale La Società è generalizzazione, al contrario di una specificità - Il corpo è trascurabile, poiché irrazionale, sede di pulsioni scomode - L’individuo deve inserirsi, (trovare un’altra specificità fuori da lui) in una istituzione data, cioè in un’identità pre-costruita Nascono i confronti relazionali tra vite differenti, e Dunqe anche giudizi e condizioni qualitative La Mente non è Genos (biologia), ma Fenos, cioè il risultato di un’interazione normativa con il sociale; risultato continuamente plasmato e plasmabile “… ciò che appare non è la vita, ma una sua sublimazione, una sua traduzione nella forma dell’esistenza sociale.” (Pag 82) Quando il legame sociale si allenta, riemerge il senso di fisicità biologica del corpo, e c’è il disagio. Quando c’è Anomia, cioè perdita di identità sociale e valori normativi sociali, la Vita (Bios) non ha più valore per l’individuo. “…Tanto più la società presenta contesti di individualizzazione forti, quanto più riesce a legare a sé gli individui, tanto più si rafforza il senso di solidarietà tra la mente e la realtà esterna. Ma al contempo, diminuisce la presenza normativa della Vita; al suo posto c’è l’Idea, un modello di esistenza cui l’individuo è chiamato a conformarsi” (Pag. 84) Alienazione => espropriazione delle capacità espressive e creative, peculiari di un individuo Per MARX: forza Esterna causata dal Capitale Per FREUD: forza Interna derivata dall’Inconscio Ogni istinto, si afferma/manifesta, attraverso una rappresentazione Freud: se la Morte è insita nella Vita, come ciclo naturale, poiché nella vita c’è la spinta verso la morte, allora la parte che dualisticamente si oppone alla Vita-Morte, è Eros. Ma Eros, può avvenire solo all’interno di una struttura sociale Si crea un sapere istituzionale che; vedendo nell’uomo una originaria mancanza di normatività che produce desideri inappagati e tensioni, > Allora > è bene orientare tale tensione, attraverso un’individuazione sociale che dia senso all’individuo, e produttività istituzionale. Coincidenza tra Freud e Hobbes: lo stato naturale è quello della guerra di tutti contro tutti, l’aggressione fisica e morale. > Dunque > Natura come valore Negativo. Senza modello sociale/culturale forte, in grado di produrre i valori, l’ Io, è sempre più incapace di scegliere e legarsi al mondo Emergono così individualità Non-Forti, intercambiabili e mutevoli. Mancando la Simbolizzazione culturale, L’esperienza fruttuosa non è più quella che rinvia ad un Idea, ma quella che procura Sensazioni, proprio perché la Mente (prodotto Socio/culturale), perde importanza a vantaggio del Corpo (sensoriale) (Pag. 104) P. Valery > la mente e dunque l’identità, non sarebbe più un prodotto forte di processi inconsci, Ma sarebbe il Riflesso di un processo stimolo/risposta, un continuo stato di transitorietà, risultato di un continuo aggiustamento sul mondo. Il Sapere considera la Mente oggi: o una costruzione sociale o un fatto fortuito. L’Identità non si costruisce più in relazione ad una comunità sociale, Ma in relazione al rapporto diretto (o mediato) con l’altro in una continua richiesta di essere riconosciuta Necessità di costruire una Realtà e un Sapere che non soffochino l’individuo chiedendogli di riconoscersi, ma che lo lascino crescere sulle sue proprie e peculiari specificità. Con le New Tecnologie, la Mente è sempre più vista all’interno del Corpo Non più l’uso dei Simboli, ma dei mezzi scientifici, per agire sulla propria realtà, sul proprio compatto organico/psicologico Grazie alla simulazione, che è in grado di riprodurre una vita artificiale, la “valutazione” di una vita non viene più dal rapporto diretto, ma da una variabile sociale simulata. Così, il valore di una differenza opera anticipatamente, senza rischi di crisi. Ma questo processo, che rende autonoma la Teoria (simulazione) dalla Prassi (concretezza attuata), astrae e dunque > generalizza, non considerando più i problemi relativi solo alla prassi. G.Piazzi: la Vita è materia autopoietica, è una particolare forma della materia in grado di riprodurre se stessa, all’opposto della Non-Vita. E’ un senso che emerge, va oltre la somma delle parti che la compongono, creando una nuova normatività ricorsiva che si specifica nella continua distinzione dalla Non-Vita. La Mente dell’uomo, appare come il prodotto di un adattamento dell’organismo a quel particolare ambiente non-naturale, che è appunto l’ambiente culturale. MENTE (Fenos) Nasce dall’interazione Tra Genos Ambiente Sociale Lo sviluppo della Vita come Bios, si arresta quando diventa Mente, cioè quando entra nella dimensione relazionale-Sociale; quando l’individuo interiorizza la realtà sociale. Mancando l’apparato Simbolico di una società come punto di riferimento, subentra il Sociale come Ambiente e l’uomo è più fragile, abbandonato al suo autorealizzarsi, e la stabilità arriverebbe dalla Vita che dovrebbe sostituirsi all’ambiente, negandolo: - Svalorizzando le realizzazioni delle figure Socio-Culturali - Svalorizzando i valori simbolici di scambio Se > l’Ambiente del bambino ha una funzione di Tutela della Vita Allora > l’Ambiente sociale, è la condizione in cui si sviluppa il dualismo mente/corpo; l’individuo inizia a cogliere le differenze e a costruire il proprio sé in opposizione ad un altro. Quando nel Bambino subentra il Linguaggio, egli diventa attivo nei confronti della Madre e nei confronti del mondo; dunque inizia a distinguersi dalla madre come entità separata. Quando non c’è più l’Ambiente che appaga i bisogni biologici, si forma l’Ambiente Simbolico che è un sostitutivo dell’Unità Originaria Occorre ripensare all’ambiente in termini di rapporto Madre / Bambino, che abbia caratteristiche materne evidenziando il valore della distinzione Vita / Non-Vita Bowlby e la teoria dell’attaccamento: la consapevolezza della presenza di una madre, prima, ed un ambiente, poi, sensibile e sempre presente e disponibile. La “figura di attaccamento secondaria”, contiene l’aspetto di valorizzazione del se individuale, la necessità di rientrare in un gruppo che è estraneo al rapporto Madre/Figlio, …ma nasce laddove la madre non è più sufficientemente Devota (Winnicott) La specificità individuale viene assicurata poi, non più dai contenuti normativi del rapporto Madre/Figlio ma da ruoli sociali privi di questi contenuti, a cui l’individuo si “attacca”; nascono i contenuti Mentali, il sé psichico, che è distante dalle condizioni biologiche originarie, cioè il sé Bios Le “Anomalie” (come quelle ad esempio di una persona disabile) non vengono a costituirsi su base biologica, ma sono un fatto emergente, derivante da un meccanismo relazionale che le fanno attribuire tale Status Realtà non-funzionale, poiché non essendoci più la società che dà i propri valori all’individuo, c’è il sociale che spinge in maniera assillante l’individuo a valorizzarsi da solo.