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BURKINA FASO
1) Nome esatto in Italiano e Inglese
Burkina Faso
2) Dove si trova (continente e confini)
Stato dell’Africa. Confina con il Benin, il Togo e il Ghana a sud-est, con la Costa d'Avorio a
sud, con il Mali a ovest e con il Niger a nord.
3) Bandiera
4) Superficie
274.200 km².
5) Popolazione ( e come si chiamano gli abitanti)
Totale: 16.468.714 ab.
Gli abitanti vengono chiamati burkinabè; (40% mossi; gurunsi, sénufo, lobi, bobo, mande, fulani)
6) Lingua
Francese (lingua ufficiale), malinke, more.
7) Moneta
Franco CFA.
8) Forma di governo
Repubblica presidenziale.
9) Religione
-
40% credenze e culti tribali.
50% musulmana.
10% cristiana.
10) Fuso orario
UTC 0 . Non cambia rispetto al meridiano di Greenwich.
11) Clima e quando è meglio andare
Il clima del Burkina Faso è principalmente tropicale, con due stagioni distinte: la stagione delle
piogge, da maggio-giugno a settembre (più breve nel nord), con precipitazioni comprese fra i 600
e i 900 mm; e la stagione secca, in cui soffia l'harmattan, un vento secco e caldo proveniente dal
Sahara.
Come in quasi tutta l'Africa occidentale, il periodo migliore per andare in Burkina Faso è da
novembre a febbraio, anche se da dicembre a febbraio soffiano i fastidiosi venti harmattan carichi
di polvere.
12) Fiumi, Laghi e monti
Si tratta quindi di una regione relativamente piana, con poche eccezioni localizzate.
La gran parte del territorio del Burkina Faso è costituito da un penepiano, in alcune zone mosso da
poche colline, ultime vestigia di un massiccio del Precambriano. Il sudovest è invece dominato da
un massiccio di arenaria; qui si trova la più alta vetta del paese, il Ténakourou (749 m s.l.m.). I
bordi del massiccio sono costituiti da ripide scarpate, con dislivelli fino a 150 m.
Il vecchio nome del paese, Alto Volta, si doveva a quattro importanti fiumi che ne attraversano il
territorio: il Comoé, il Mouhoun (precedentemente chiamato Volta Nero), il Nakambé ("Volta
Bianco") e il Nazinon ("Volta Rosso"). Il Mouhoun e il Comoé sono i due unici corsi d'acqua con
presenza di acqua tutto l'anno.
Il bacino del fiume Niger costituisce il 27% della superficie del Paese. I tributari (Béli, Gorouol,
Goudébo e Dargol) hanno andamento stagionale; sono in secca per circa metà dell'anno, ma
possono anche causare notevoli inondazioni. Fra i numerosi laghi del Burkina Faso, i principali
sono il Tingrela, il Bam e il Dem, oltre ai grandi bacini di Oursi, Béli, Yomboli e Markoye.
13) Prodotti tipici e cucina
Tutto è servito con salse: salsa con riso (riz sauce), salsa di verdure con riso (riz gras), una
salsa a base di pesce (sauce de poisson), salsa con carne e melanzane (boeuf sauce
aubergine) e salsa con montone e pomodori (muoton sauce tomatoe). Nelle zone rurali il
topo selvatico (con o senza salsa) è considerato una prelibatezza.
14) Sanità, malattie e vaccinazioni
Malattie: Il rischio di malaria è presente tutto l'anno in tutto il paese; inoltre è molto alto il rischio
di contrarre l'AIDS, dengue, meningite meningococcica.
Vaccinazioni: è obbligatoria la vaccinazione per la febbre gialla; sono consigliate le vaccinazioni
per difterite e tetano, epatite virale A, epatite virale B, febbre tifoide, meningite meningococcica,
rabbia, malaria.
15) Capitale e città più importanti
La capitale è Ouagadougou
Altre città importanti sono: Bobo-Dioulasso, Koudougou, Ouahigouya e Banfora.
16) Dove andare e cosa fare
-
Ouagadougou
Ouagadougou (o Ouaga), la capitale del Burkina Faso, si trova esattamente nel centro del paese
ed è più una grande città di campagna che una megalopoli. Il centro si attraversa facilmente a
piedi e non presenta molto da visitare in fatto di monumenti e palazzi; Ouagadougou è più che
altro interessante per i suoi viali ombreggiati e per l'atmosfera rilassante e accogliente che vi si
respira. Ouagadougou non è a maggioranza musulmana e possiede una vivace vita notturna, oltre
a un numero ragionevole di internet bar che ne fanno un buon luogo per la connessione in rete.
Il modo migliore per girare Ouagadougou è passeggiare senza meta. La cattedrale, vicino al
Palazzo Moro-Naba, è la chiesa più grande dell'Africa occidentale, e il Grand Marché del centro
merita una visita, soprattutto per i banchi del secondo piano.
Il centro cittadino è chiuso in un triangolo delimitato a nord dalla stazione ferroviaria, a est dal
palazzo presidenziale e a sud dalla cattedrale. L'Avenue de Nelson Mandela attraversa la metà
settentrionale del triangolo e termina in un'ampia rotonda: la Place des Nations Unies, da cui si
dipartono come raggi di una ruota gran parte delle strade principali.
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Bobo-Dioulasso
Bobo-Dioulasso, città principale del popolo bobo, è un'altra città rilassante e accogliente, ancora
più piccola e facile da girare di Ouagadougou e ugualmente ricca di viali spaziosi, strade alberate e
mercati vivaci.
Il Musée Provincial du Houët, ospitato in un edificio in stile sudanese, presenta due collezioni
diverse: una di arte africana, batik e sculture moderne, e un'altra di arte tradizionale del luogo.
Per un tocco di eleganza francese si può andare al Centre Culturel Français Henri Matisse, il posto
ideale per riposarsi dal viaggio sotto alberi frondosi, leggendo una rivista comodamente seduti.
L'edificio che più colpisce a Bobo è la Grande Mosquée, una costruzione di fango in stile sudanese,
dove il sorvegliante offre visite guidate a prezzi esorbitanti (scegliete di visitare solo l'interno, che
è la parte più interessante della moschea, e a cui si accede per un prezzo inferiore).
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Parc National d'Arli
Il Parc National d'Arli, nell'angolo sud-occidentale del Burkina Faso, venne creato negli anni '50
per compensare le conseguenze ambientali della desertificazione e del disboscamento. Il parco in
sé non è molto grande, ma è collegato alle due riserve di Singou e Pama con le quali forma una
grande superficie di savana attraversata dalle impressionanti rupi di Tambarga e Gobnangou. La
ricca fauna del parco comprende antilopi, babbuini, gazzelle, scimmie, facoceri e ippopotami, ma i
veri protagonisti sono gli elefanti e i leoni. I leoni girano liberi, meglio quindi abbandonare l'idea di
una passeggiata nel parco al crepuscolo.
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Banfora
Il cuore di Banfora è un posto dove ci si dà da fare per non fare niente: due strade, un distributore
di benzina, una banca e due cani occupati a scegliere sotto quale albero dormire. In cambio la
campagna circostante è tra i luoghi più interessanti del Burkina Faso, ideale per escursioni a piedi
e in bicicletta.
Le cascate di Karfiguéla sono interessanti tutto l'anno ma soprattutto durante la stagione delle
piogge. Ci sono problemi di bilharzia, quindi fare il bagno nei laghetti sotto le cascate può essere
pericoloso ed è necessario postare con sé l'acqua da bere durante la stagione secca perché
l'acqua delle cascate è troppo sporca. I Dômes de Karfiguéla, una formazione simile a delle
scarpate, sono un buon posto per le escursioni a piedi. Dieci chilometri oltre le scarpate, non
lontano dalle cascate di Karfiguéla, si trova il Lago Tengréla che è un posto piacevole per fermarsi
a riposare. Dopo una lunga contrattazione, per un paio di dollari i pescatori del villaggio accanto
trasportano i turisti sulle loro piroghe a veder da vicino gli uccelli. Poco oltre il lago ci sono le
formazioni rocciose di Sindou, simili a bizzarre sculture di pasta di pane, torri sbilenche piantate
nel terreno con ingenuità.
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Gorom-Gorom
Gorom-Gorom, nel nord-est del Burkina Faso, è una tipica città del Sahel immersa in un mare di
dune e spazzata dai venti. È l'ultima città prima del deserto solitario di dune e silenzi sibilanti. A
Gorom-Gorom si soggiorna in puro stile sudanese immergendosi completamente nell'atmosfera
della vita del Sahel. La popolazione prevalentemente nomade è composta soprattutto da Tuareg
('gli uomini blu del deserto'), Peul, Maure e Songhaï.
Il mercato di Gorom è senza dubbio il più grande, colorato e interessante del Burkina Faso, se non
dell'intero Sahel. I gruppi etnici del Sahel e del Sahara qui si mescolano armoniosamente: ci sono i
pastori tuareg vestiti di indaco, i pastori peul e gli agricoltori songhaï con vesti giallo brillante e
turbanti rossi, e le donne peul con boubou (vesti) dai colori vivaci, i capelli intrecciati con perle e
gioielli, e gli orecchini rotondi d'oro e d'argento. Gli uomini portano cinture di cuoio ed elaborate
spade d'argento. E tutto questo senza contare i bizzarri cibi e oggetti d'artigianato del deserto.
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Tiébélé
Se siete alla Resérve de Nazinga, vale la pena di fare un salto a Tiébélé, circa 40 km a est di Pô
lungo una pista di terra battuta, nel mezzo della terra dei Gurunsi. Le case tradizionali gurunsi
sono simili a fortezze, senza finestre e coperte di strutture geometriche rosse, nere e bianche,
dipinte accuratamente dalle donne gurunsi usando penne di faraona.
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Resérve de Nazinga
La Resérve de Nazinga si trova a sud di Ouagadougou, vicino a Pô e al confine con il Ghana ed è un
parco dei divertimenti gestito da ambientalisti canadesi. Se oggi il Burkina Faso ha la fama di
possedere il più alto numero di elefanti dell'Africa occidentale, in gran parte ciò è dovuto alla
politica della riserva di Nazinga, dove dal 1979 si lavora per trovare un equilibrio tra le esigenze
della popolazione locale e la difesa degli elefanti contro cacciatori d'avorio e altri predatori umani.
Questa politica unisce intrattenimenti per turisti, impiego di lavoratori locali, promozione
dell'ecoturismo e lotta contro i cacciatori di frodo. È obbligatorio muoversi con una guida dato che
è già capitato che gli elefanti abbiano attaccato all'improvviso l'uomo.
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Ouahigouya
Trovandosi in Mali nelle terre dogon, vale la pena di fare una sosta a Ouahigouya più a nord. Si
tratta di un'altra tipica città del Burkina Faso, tranquilla e facile da girare di giorno e
improvvisamente viva di notte.
Dopo il Ramadan, i pellegrini si recano alla moschea di Ramatouyale, 25 km a est di Ouahigouya,
per celebrare la fine del digiuno. A Ouahigouya si trova anche la Maison du Naba Kango, sede dei
capi aristocratici del regno degli Yatengo. Gli Yatengo erano nobili rivali dei Mossi nei bei tempi
precoloniali e non bisogna lasciarsi ingannare dall'apparente modestia dell'edificio di fango, dato
che dispone ancora di stanze sufficienti per alloggiare le 30 o più mogli del naba, di diversi granai
e di un luogo che ogni naba di rispetto deve possedere: la stanza del 'feticcio'. Nessuno, nemmeno
i figli del naba, sanno cosa c'è nella stanza del feticcio. I turisti possono trovare un accordo col
naba portandogli dei doni (il denaro è considerato un dono).
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