DATA INIZIO -Murgia Alex LABORATORIO di SISTEMI 29/10/2013 -Giovannini Claudio Aula 54 CLASSE: DATA di CONSEGNA TITOLO della PROVA 5^E GRUPPO N° 12/11/2013 Controllo della velocità di un motore DC in modo lineare 3 PROVA N° 1/2 SCHEMA ELETTRICO Prova 1: controllo motore DC con reostato Prova 2: controllo motore DC con BJT Gruppo 3 (Murgia Alex / Giovannini Claudio) Laboratorio Sistemi – Relazione 1 SCOPO DELLA PROVA Controllo della velocità di un motore DC in modo lineare, utilizzando un reostato nella prima prova ed un transistor (BJT) nella seconda prova. CENNO TEORICO I motori in corrente continua sono caratterizzati da un alto rendimento ed un'alta velocità di rotazione. Ormai questo tipo di motore è in disuso a causa di alcuni difetti, il più grande dei quali è la presenza di un contatto meccanico. Il primo controllo viene attuato attraverso l'utilizzo di un reostato in grado di far variare la tensione ai capi del motore e quindi la sua velocità di rotazione, essendo i due parametri direttamente proporzionali, attraverso lo spostamento del contatto mobile. Per il controllo in retroazione viene calettata all'albero una dinamo tachimetrica oppure un encoder che, essendo un componente digitale, richiede la presenza di un convertitore di segnale digitale-analogico. Esiste anche un altro metodo per il controllo di un motore in corrente continua: l'utilizzo di un BJT. In questa configurazione il BJT è utilizzato come un reostato controllato attraverso il cambiamento del punto di lavoro che si attua variando la Vb, che modifica la Ib, che a sua volta modifica la Vce. Maggiore è la Vce e minore è Vn (quindi minore è il n° di giri). Il problema di questo controllo è che, abbassando il numero di giri del motore, la tensione Vce tra collettore ed emettitore aumenta ed il componente si surriscalda fino a rompersi. MISURE IN LABORATORIO Prova 1: controllo motore DC con reostato OGGETTO Motore DC 24V calettato Vcc (V) 24V N° prova Vm (V) N°giri Vtg (V) 1 2,76 272,6 4,03 2 4,7 565,7 8,6 3 6,76 895,5 12,92 4 8,26 1099 15,99 5 10,16 1416 20,06 Gruppo 3 (Murgia Alex / Giovannini Claudio) Laboratorio Sistemi – Relazione 1 6 13,54 1878 27,92 7 16,18 2275 33,52 8 20,3 2848 41,84 9 20,9 3000 43,17 Prova 2: controllo motore DC con BJT OGGETTO Vcc (V) Motore DC 24V calettato N° prova Vm (V) N°giri Vce (V) Vb (V) °C 1 22,16 2835 0,29 30 27,5 2 20,55 2811 2 24 44 3 18,58 2317 4 21,7 70 4 16,5 1900 6 19,3 92 5 14,58 1893 8 16,8 110 6 9,5 1238 13 11 145 24V STRUMENTI ADOPERATI Prova 1: controllo motore DC con reostato STRUMENTI MARCA MODELLO REOSTATO / APP. N°325 TIPO CS65/078 R=418Ω IMAX=1.1A MULTIMETRO (VTG) METEX M-4650CR N°1909 PORTATA=200V MULTIMETRO (VM) DBC MULTIMETER M 2006 N°13844 CONTAGIRI PHOTO/CONTACT TACHOMETER MOD. RS 163-5348 ALIMENTATORE (VCC) K.E.R.T MOD AT 5V Prova 2: controllo motore DC con BJT TRANSISTOR BJT / BD711 MULTIMETRO (VB) METEX M-3650CR MULTIMETRO (VCE) METEX M-4650CR N°1909 MULTIMETRO (VM) DBC MULTIMETER M 2006 N°13844 CONTAGIRI PHOTO/CONTACT TACHOMETER MOD. RS 163-5348 ALIMENTATORE (VCC) K.E.R.T MOD AT 5V ALIMENTATORE (VB) DELTA ELEKTRONIKA MOD. E018-0.6D SENSORE DI TEMPERATURA CON UNA TERMOCOPPIA DI TIPO K / / CALCOLI Gruppo 3 (Murgia Alex / Giovannini Claudio) Laboratorio Sistemi – Relazione 1 Come mostra il seguente schema, per la seconda legge di Kirchhoff, la tensione di alimentazione Vcc è uguale alla somma di Vm sul motore e Vce tra collettore ed emettitore del BJT, se ne ricava che: Vce = Vcc - Vm SCHEMA A BLOCCHI DI MISURA CONDOTTA DELLA PROVA Sono state eseguite due misure: nella prima un reostato si occupa di controllare la tensione ai capi del motore mentre nella seconda il reostato viene sostituito da un BJT (BD711). Gruppo 3 (Murgia Alex / Giovannini Claudio) Laboratorio Sistemi – Relazione 1 La prima misura è composta da 9 prove nelle quali sono stati rilevati i valori di Vm, Vtg e n°giri. La seconda misura è invece composta da 6 prove nelle quali sono stati misurati i valori Vm, Vce, Vb, n°giri e °C. ANALISI DEI RISULTATI Avendo riportato i risultati ottenuti dalle due misure nelle tabelle, ne è risultato che: nella prima prova, aumentando la Vm in ingresso al motore aumenta anche la Vtg in uscita dalla dinamotachimetrica; nella seconda prova si procede inversamente, diminuendo gradualmente la Vm in quanto per bassi valori di Vm corrispondono alti valori di Vce e quindi un aumento della temperatura del componente. Si preferisce partire inizialmente con valori più alti di Vce. Gruppo 3 (Murgia Alex / Giovannini Claudio) Laboratorio Sistemi – Relazione 1