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LE DINAMICHE DEMOGRAFICHE
Ricorda: La demografia studia la popolazione, per esempio se la popolazione aumenta o diminuisce, se la
popolazione ha cultura oppure no, se la popolazione è ricca o povera.
Le dinamiche demografiche nella storia
Fino al XVIII secolo la popolazione del mondo è aumentata in modo molto lento.
Fino al XVIII secolo c’era un regime demografico tradizionale, cioè nascevano moltissime persone e
morivano moltissime persone. Le persone morivano perché:
a.c’erano molte guerre
b.c’erano malattie molto gravi, come la peste
c.c’erano molte carestie, cioè periodi di tempo nei quali non c’era niente da mangiare.
Tra il XV e il XIX secolo gli abitanti dell’Europa hanno conquistato quasi tutte le parti del mondo. Le persone
che conquistano terre nuove si chiamano colonizzatori. Quando moltissime persone si trasferiscono (= vanno a
vivere) in una terra diversa dalla loro terra diciamo che c’è un flusso migratorio.
In America e in Oceania i colonizzatori europei hanno ucciso i popoli autoctoni (= che abitavano in America e
in Oceania).
In Africa molte persone sono state catturate e poi sono state portate in America a lavorare per i colonizzatori
europei. Queste persone si chiamavano schiavi. Gli schiavi lavoravano nelle piantagioni di cotone o di caffè,
oppure nelle miniere dove si cercavano materiali preziosi.
Dopo la Rivoluzione industriale, cioè durante il XIX secolo la popolazione del mondo ha iniziato a crescere in
modo molto veloce, prima in Europa e in America, poi anche negli altri continenti.
Oggi la popolazione aumenta soprattutto nei Paesi più poveri, perché in questi Paesi le donne fanno molti figli:
diciamo che questi Paesi hanno un alto indice di fecondità. Nei Paesi più ricchi, invece, la popolazione non
aumenta quasi per niente: questo è il regime demografico moderno. In questi Paesi le persone vivono molti
anni, ma nascono pochi bambini: per questo motivo nei Paesi più ricchi c’è un invecchiamento della
popolazione, cioè ci sono molte persone vecchie (sopra i 65 anni) e poche persone giovani (sotto i 15 anni).
I governi dei Paesi ricchi aiutano le famiglie con molti figli: per esempio queste famiglie non pagano alcuni
servizi, oppure prendono un po’ di soldi. In questo modo i governi dei Paesi ricchi cercano di aiutare le famiglie
affinché abbiano più figli, perché solo in questo modo si può limitare l’invecchiamento della popolazione.
I governi dei Paesi poveri, invece, cercano di fare diminuire le nascite di bambini: per esempio cercano di
convincere le donne a studiare di più, così loro si sposano più tardi e diventano mamme più tardi. Spesso,
infatti, nei Paesi dove le donne hanno studiato di più (cioè i Paesi dove il tasso di analfabetismo è più basso)
c’è anche un tasso di fecondità più basso.
Durante il Novecento è cambiato il tipo di famiglia che vive in Europa. Una volta nelle famiglie c'erano molti
figli; invece oggi nelle famiglie ci sono pochi figli; poi ci sono famiglie con un solo genitore (per esempio
quando i due genitori sono divorziati); ci sono anche molte famiglie composte solo da due persone adulte che
non hanno nessun figlio.
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Perché le persone migrano?
Le persone migrano per vari motivi, per esempio:
1. motivi economici: le persone vanno in un altro posto a cercare un lavoro, per avere più soldi e una vita più
bella. A volte le persone rimangono nel loro Paese, ma vanno in una parte del Paese, dove c’è più lavoro (queste
sono le migrazioni interne). A volte le persone lasciano il loro Paese e vanno in un altro Paese (queste sono le
migrazioni internazionali).
Nel passato ci sono state le migrazioni interne in tutti i Paesi, perché le persone si spostavano
dalle zone più povere alle zone più ricche. Oggi le migrazioni interne ci sono soprattutto nei Paesi più
poveri, dove le persone lasciano le campagne e vanno a vivere e lavorare in città
2. guerre, catastrofi naturali (terremoti, alluvioni…), persecuzioni politiche, etniche (= contro persone di
una certa etnia, cioè che fanno parte di un certo popolo), religiose. In questi casi le persone che migrano si
chiamano profughi o rifugiati.
→ Ricorda:
Nel passato: molti abitanti dell’Europa sono andati a vivere e lavorare in America e in Oceania (= Australia e
Nuova Zelanda).
Oggi: molti abitanti di Africa, Asia e America latina vanno a vivere e lavorare in Europa.
LA COMUNITÀ INTERNAZIONALE
Quante e quali lingue si parlano nel mondo?
Nel mondo gli uomini parlano migliaia di lingue diverse. Molte lingue sono parte di alcuni gruppi, come
1. la lingua indoeuropea che ha dato origine alle lingue parlate in Asia centrale e in Europa
2. la lingua dravidica che ha dato origine alle lingue parlate nella penisola indiana
3. la lingua semito–caramitica che ha dato origine alle lingue parlate in Medio Oriente (= Israele, Palestina, Iran,
Iraq…) e in Africa settentrionale (= Marocco, Tunisia, Algeria…)
Oggi la lingua più parlata nel mondo è l’inglese.
Quante e quali religioni ci sono nel mondo?
La religione è una parte molto importante della cultura delle persone. Per questo motivo ci sono state e ci sono
ancora molte guerre causate da diverse idee religiose.
Le religioni più diffuse nel mondo sono:
1. il cristianesimo, una religione monoteista. Il cristianesimo è diviso nella chiesa cattolica (Esempio: in Italia, in
Spagna), ortodossa (Esempio: in Grecia) e protestante (Esempio: in Germania)
2. l’islam, una religione monoteista. L’islam è diviso fra gruppi sunniti (sono la maggioranza degli islamici) e sciiti
(sono la minoranza degli islamici)
3. l’induismo, cioè una religione politeista dell’India
4. il buddismo, che non è una vera religione con un dio, ma un insieme di regole da rispettare per ottenere (= avere)
la pace dell’anima.
→ Ricorda: chi ha una religione monoteista crede in un solo dio; chi ha una religione politeista crede in molti dei.
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