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da Il Sole 24 Ore e Italia Oggi del 23 Settembre 2014.
Deficit sotto il 3% con il Pil allargato
Lorenzo Salvia - Corriere della Sera - pag. n° 6
Buone notizie dall’Istat. L’Istituto di statistica ha ricalcolato anche per il 2013 il Pil secondo le
nuove regole europee che fanno entrare nel conteggio anche un pezzo dell’economia
illegale come la droga e la prostituzione. Rispetto al vecchio metodo di calcolo, il Pil italiano
guadagna in un colpo solo 59 miliardi di euro, il 3,8%, arrivando a 1.618,9 miliardi di euro. Non si
tratta di una crescita vera e propria ma di una semplice illusione statistica. Il giro d’affari
dell’economia illegale va aggiunto anche al Pil degli anni precedenti e alla fine viene fuori che
la recessione è sempre la stessa: Pil novo o Pil vecchio, il calo resta dell’1,9% rispetto al 2012. Il
ricalcolo dell’Istat ha comunque un effetto positivo su due indicatori: il debito pubblico che
scende dal 132,6% al 127,9% e il rapporto fra deficit e Pil che scende al 2,8% dal 3%, il limite
massimo consentito dalla Ue. (Ved. anche Il Sole 24 Ore: ‘Conti ‘rivisti’, migliora il deficit 2013’ –
pag. 5)
Il Tesoro rifà i conti per il 2014 Obiettivi (quasi) in sicurezza
Mario Sensini - Corriere della Sera - pag. n° 6
I tecnici dell’Economia soppesano la rivalutazione del Pil effettuata dall’Istat. La riduzione del
rapporto tra il debito e il Pil di quasi cinque punti percentuali agevola in prospettiva il percorso
della sua graduale riduzione verso il 60%, anche se la revisione contabile avrebbe effetti molti
marginali sul disavanzo. Per il 2014 dovrebbe essere un po’ più facile mantenere
l’indebitamento sotto il tetto del 3% del Pil. I nuovi criteri contabili escludono dalla spesa gli
interessi sui prodotti derivati, mentre sono più rigidi nel considerare i crediti di imposta che in
alcuni casi andranno registrati come spesa indipendentemente dal loro effettivo utilizzo.
Dunque, una cosa riduce e l’altra spinge il deficit. L’aumento del Pil giova nel rapporto con il
deficit e fa crollare quello con il debito. L’aumento del Pil di circa 60 miliardi l’anno fa diminuire
il rapporto con il debito di quasi cinque punti percentuali. Da 132,6% nel 2013 si scende a
127,9%. Sarà più facile arrivare al 60%. Il rapporto debito/Pil previsto dai Trattati Ue. I tecnici
dell’esecutivo sono convinti di chiudere il 2014 con un disavanzo al 2,9%, quindi sotto il tetto
limite. (Ved. anche Italia Oggi: 'Migliora il rapporto deficit/Pil' – pag. 43)
Tasi e imprese, aumenti in 4mila Comuni
Gianni Trovati - II Sole 24 Ore - pag. n° 8
Tasi. Scaduti i termini per pubblicare le aliquote ci si accorge che presto anche i capannoni, gli
uffici, gli alberghi e i centri commerciali sentiranno gli effetti del nuovo tributo. Con l’arrivo della
Tasi sale il conto per gli immobili strumentali nel 53% dei Comuni italiani. A livello nazionale il
nuovo quadro delle aliquote fa salire la pressione sul mattone delle imprese di circa il 9%, ma se
si parla di imposte locali i valori medi non dicono tutto e l’esperienza reale dei singoli
contribuenti andrà incontro ad aumenti assai consistenti. Anche in città come Milano e Roma,
dove l’Imu aveva già raggiunto i massimi nel 2013, il carico è cresciuto grazie all’aliquota
aggiuntiva dello 0,8 per mille. Solo in pochi Comuni l’ingresso della Tasi è stato compensato da
una riduzione dell’Imu. L’incrocio tra la nuova tassa sui servizi indivisibili e l’imposta municipale
cancella gli effetti della ‘mini-deducibilità’ introdotta nel 2013. La promessa di alleggerire il
carico fiscale sugli immobili d’impresa appare lontanissima.
Sui terreni montani arriva il rischio-Imu
G.Tr. - II Sole 24 Ore - pag. n° 8
Avrebbe dovuto vedere la luce entro ieri il decreto dell’Economia che riscrive, riducendolo,
l’elenco dei Comuni considerati ‘collinari o montani’ in cui i terreni non pagano l’Imu. Il ritardo
non può tuttavia tranquillizzare i proprietari che temono brutte notizie in fatto di Imu. Il
provvedimento, infatti, rientra nel pacchetto di coperture previste dal decreto Irpef e deve
portare nelle casse dell’Erario 350 milioni di euro riducendo l’estensione delle agevolazioni. Il
meccanismo prevede il taglio ai fondi dei Comuni per compensare il maggior gettito Imu
stimato dall’Economia grazie alle nuove regole. Difficile che il Governo rinunci a entrate
aggiuntive preziose.
Redditometro, investimenti più leggeri
Gian Paolo Tosoni - II Sole 24 Ore - pag. n° 43
Redditometro. Nella selezione dei contribuenti gli incrementi patrimoniali peseranno solo per un
quinto. La precisazione è emersa nel corso di un convegno dell’Agenzia delle Entrate della
Lombardia. Per la determinazione del reddito attribuibile sinteticamente ai contribuenti
persone fisiche il nuovo accertamento sintetico considera 4 categorie di spesa (spese certe,
spese per elementi certi, quota di risparmio e incrementi patrimoniali). La norma introduce una
presunzione relativa che tutto quanto è stato speso nel periodo d’imposta sia stato finanziato
con redditi del periodo medesimo. Il contribuente, tuttavia, può provare che le spese sono
state finanziate con altri mezzi. La discrasia emersa all’indomani dell’emanazione della nuova
norma è che gli investimenti patrimoniali vengono ragionevolmente realizzati con l’accumulo
di reddito avvenuto in un arco temporale più ampio. La ‘vecchia’ norma prevedeva una
presunzione di formazione quinquennale delle somme utilizzate per gli investimenti. Con
l’applicativo informatico ‘Ve.R.Di.’ è possibile effettuare una verifica preliminare dei soggetti a
rischio accertamenti.
La difesa fa leva sulle vendite
Rosanna Acierno - II Sole 24 Ore - pag. n° 43
La difesa del contribuente in caso di contestazione da redditometro focalizzata soprattutto
sugli incrementi patrimoniali può cercare di dimostrare che c’è stato un disinvestimento
nell’anno in corso e/o nei 4 precedenti o che, comunque, l’investimento patrimoniale
contestato stato effettuato mediante l’utilizzo di redditi diversi da quelli posseduti nello stesso
periodo d’imposta o di redditi esenti o di redditi soggetti a ritenuta alla fonte o di redditi
‘legalmente esclusi dalla formazione della base imponibile’. Alcuni uffici potrebbero tuttavia
‘chiedere’ che il contribuente, oltre a provare il possesso di redditi e proventi che
rappresentano la prova contraria, dimostri che le risorse sono state utilizzate proprio per
eseguire l’acquisto preso in considerazione nell’accertamento sintetico. Fino a poco fa, in
realtà, la richiesta degli uffici era avallata anche dalla Cassazione secondo la quale per gli
incrementi patrimoniali non sarebbe bastata la dimostrazione della disponibilità di redditi, ma
sarebbe stata necessaria l’esistenza della causalità tra il possesso del reddito e il sostenimento
della spesa.
Capitalizzazioni su un doppio binario
Matteo Balzanelli - II Sole 24 Ore - pag. n° 44
Mancano sette giorni all’invio del modello Unico 2014, la cui scadenza è prevista appunto per il
30 settembre. Tra le questioni da considerare troviamo il doppio binario tra Irap e Ires per la
determinazione del costo dei beni costruiti in economia in cui si può tener conto oltre che dei
costi diretti anche degli oneri finanziari. Dal punto di vista dell’Irap la capitalizzazione non
conduce a fenomeni di doppia imposizione, bensì alla mera posticipazione della deduzione
dei costi sotto forma di futuri maggiori ammortamenti. Nessuna posticipazione della deduzione,
invece, per quanto riguarda l’Ires. Va evidenziata, inoltre, la deducibilità Ires degli interessi
passivi capitalizzati, oltre a un incremento del Rol.
Il G-20 punta sulla web economy
Marco Bellinazzo e Davide Rotondo - II Sole 24 Ore - pag. n° 45
Al G-20 di Cairns (Australia) i ministri delle Finanze hanno ribadito il forte impegno a dare una
risposta globale che contrasti efficacemente le pratiche elusive internazionali aumentando la
trasparenza in ambito tributario e recuperando risorse da destinare alla ripresa economica.
Uno dei temi più discussi è stato quello dell’economia digitale. Anche le raccomandazioni
dell’Ocse indicano la necessità di intervenire nel settore dell’e-commerce e della vendita di
pubblicità online. Gli addetti ai lavori discutono della mancanza di nesso di causalità tra il
luogo dove viene tassato il profitto e il luogo dove l’attività viene effettivamente svolta e che
ad oggi ha consentito, non solo alle grandi multinazionali, di ridurre in maniera significativa la
base imponibile in Paesi come l’Italia. Un nuovo modello di business a cui ad oggi non ha fatto
seguito ancora un aggiornamento delle regole fiscali. Il documento dell’Ocse raccomanda
regole più severe su transfer pricing e stabile organizzazione.
Rientro dei capitali, il provvedimento cerca l’accelerazione
Marco Mobili e Giovanni Parente - II Sole 24 Ore - pag. n° 45
Domani, in commissione Finanze alla Camera, si discuterà del provvedimento sulla voluntary
disclosure. Ancora da risolvere l’esatta definizione del reato di auto riciclaggio. L’opzione più
probabile al momento è la presentazione di un emendamento del relatore Sganga da votare
giovedì che dovrebbe tradurre in norma il parere della commissione Giustizia formulato nelle
scorse settimane con una possibile modifica: sostituire il termine ‘impiego’ con la frase ‘compie
altre attività di occultamento’. Si tratterebbe di una formula maggiormente garantista, che
risponderebbe ai timori di quanti vedono nella contestazione del reato uno sconfinamento
nell’autoimpiego in grado di trascinare nel penale migliaia di imprese. Il banco di prova
dell’autoriciclaggio potrà far capire quali sono effettivamente i tempi di approdo in Aula e di
approvazione in prima lettura.
Il giudice usa la voce dei soci
Debora Alberici - Italia Oggi - pag. n° 27
Con l'ordinanza n. 19965 di ieri la Corte di cassazione ha sancito l'utilizzabilità, da parte del
giudice, delle dichiarazioni rese dai soci alla Guardia di finanza sulle false fatture. Infatti, il
divieto di prova testimoniale vige solo per le affermazioni rese direttamente in aula. Accolto il
ricorso dell'Agenzia delle Entrate. Ribaltato il verdetto della Ctr di Bologna che aveva
dichiarato l'inutilizzabilità dei dati raccolti dalle Fiamme gialle presso i soci.
Attestati energetici al setaccio
Cinzia De Stefanis - Italia Oggi - pag. n° 28
Il dlgs recante disposizioni in materia di semplificazioni fiscali prevede la collaborazione tra
l'Agenzia delle Entrate e il Ministero dello Sviluppo economico per scoprire le irregolarità negli
attestati di prestazione energetica (Ape). Nel provvedimento figura anche l'abolizione della
comunicazione all'Amministrazione finanziaria per i lavori di riqualificazione energetica degli
edifici che usufruiscono del 65% e che proseguono per più periodi di imposta. Dopo il via libera
del Cdm il testo ora torna al vaglio delle commissioni parlamentari competenti per il prescritto
parere, per poi ritornare all'esame del Consiglio dei ministri per il via libera definitivo.
Omaggio, detrazione Iva a 50 euro
Franco Ricca - Italia Oggi - pag. n° 29
Il decreto legislativo di semplificazione fiscale approvato definitivamente venerdì scorso dal
Governo prevede che sulle spese di rappresentanza l'Iva conquista lo stesso limite previsto per
l'imposizione diretta: l'importo per la detrazione dell'imposta sull'acquisto dei piccoli omaggi
sarà infatti elevato a 50 euro, ossia lo stesso limite stabilito per la deduzione integrale della
spesa ai fini reddituali. Armonizzata anche l'agevolazione sulla prima casa: anche ai fini
dell'aliquota Iva del 4% saranno escluse le abitazioni delle categorie catastali A1, A8 e A9,
come avviene dall'inizio dell'anno per l'imposta di registro. Si tratta di un'armonizzazione che,
tuttavia, provoca una disarmonia all'interno della disciplina dell'Iva, perché ai fini
dell'esclusione oggettiva dall'aliquota del 10% rimane invece il riferimento alle caratteristiche
costruttive.
Le sanzioni sul 730 precompilato a rischio di incostituzionalità
Andrea Bongi - Italia Oggi - pag. n° 29
Il regime sanzionatorio previsto per Caf e intermediari abilitati sul 730 precompilato è a rischio di
illegittimità. Ciò in quanto non si può pensare di far pagare ad altri soggetti le imposte dovute
dal contribuente sulla base della sua capacità contributiva. E' inattuabile perché né le polizze
assicurative dei Caf né quelle degli intermediari prevedono il rimborso delle imposte dovute dal
contribuente, ma solo delle sanzioni che quest'ultimo è stato costretto a pagare a seguito di un
errore dell'assicurato e quindi difficilmente gli intermediari accetteranno un tale rischio. Se non
ci saranno modifiche alla norma prevista dall'art. 6 della bozza di decreto legislativo sulle
semplificazioni fiscali l'intera operazione '730 precompilato' rischia di arenarsi.
Regime dei minimi, tre proposte di estensione
Marco Mobili e Giovanni Parente - II Sole 24 Ore - pag. n° 44
Il sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti, ha formulato tre proposte per estendere il regime
dei minimi. L’invito è quello di valutare la fattibilità di un intervento su anni di permanenza,
elevamento della soglia di fatturato o eventualmente unire entrambe le misure. L’idea è di
venire incontro al mondo delle piccole e piccolissime partite Iva e prevedere una misura di
sostegno sul piano fiscale in qualche modo ‘parallela’ al bonus Irpef di 80 euro concesso ai
lavoratori dipendenti. Zanetti ha proposto di rendere applicabile l’attuale regime, che prevede
un’imposta sostitutiva al 5% senza applicazione di Iva e Irap, anche oltre i 5 anni oggi previsti e
di estendere la soglia di fatturato dagli attuali 30mila euro a 50mila. La terza ipotesi è quella di
agire sul doppio fronte: permanenza non limitata ai 5 anni e soglia dei ricavi a 50mila euro.
(Ved. anche Italia Oggi: 'Zanetti (Mef): estendere il forfettino del 5%' - pag. 28)