Percorso didattico-musicale per la III media “I suoni del cinema” di Giuseppe Di Chiara ispirato dal film di Federico Fellini La strada 2 PREMESSA Il suono, fin dalla sua nascita, è stato in qualche modo collegato all’immagine e l’uomo spesso ha identificato gli oggetti, gli animali o la natura stessa con suoni di un certo tipo. Col tempo l’uomo è riuscito ad organizzare il mondo dei suoni e a farlo diventare un vero e proprio linguaggio con una sua struttura ed una sua semantica. Il suono è diventato musica ma non ha affatto perso la sua forte componente suggestivo/visiva: immagini, paesaggi, esseri viventi, cose, gesti, azioni affollano la nostra mente che traduce, durante un ascolto musicale, le vibrazioni sonore in sollecitazioni sensoriali. La musica nel film recupera probabilmente quell’aspetto primordiale di significato legato al contesto socio-culturale, principale fenomeno delle culture etniche di tutto il pianeta. Da non dimenticare è anche l’importanza del suono/segnale e la sua funzione di avvertimento, funzione che troviamo spesso all’interno della musica per film. CENNI STORICI DELLA MUSICA PER FILM Il cinematografo nasce verso la fine dell’Ottocento con i fratelli Lumiere. Prima dell’avvento del sonoro (dialoghi e rumori) la musica accompagnava le prime proiezioni cinematografiche. In origine la principale funzione della musica, come afferma Gaillard, era quella di coprire i rumori di sala ed il ronzìo del proiettore. C’erano dei pianisti che nel buio della sala improvvisavano vari motivi; poi col tempo suonarono vere e proprie orchestre dal vivo. Ben presto gli autori contemporanei furono invitati a comporre le musiche per i film muti, tra questi Saint-Saens, Pizzetti, Satie, Prokoviev e Schostakovic. Il compositore veniva informato del contenuto del film ed egli scriveva le musiche in “differita” senza una vera e propria sincronia con l’immagine. Col tempo musica e immagini vennero fuse insieme e si cominciò ad automatizzare e sincronizzare il linguaggio sonoro con quello visivo. Nel 1926 con Don Juan della Warner Bros si attua un perfetto sincronismo tra immagine e musica; la musica proveniva da altoparlanti collegati a grandi dischi. Nel 1927 nasce il film sonoro con dialoghi e rumori d’ambiente. Sempre in quegli anni si arriva all’incisione della musica sulla stessa pellicola. Nasce il termine “colonna sonora” che comprende l’insieme di tutti gli elementi sonori del film: dialoghi, rumori e musica. Dal ’70 la musica da film entra di diritto nella musica di consumo. Quelle che seguono sono solo alcune delle musiche più celebri da film (forse non ci ricordiamo il film ma la musica sì) Luci della ribalta del 1952, Dottor Zivago (1965), il motivetto fischiato della marcetta inglese de Il ponte sul fiume Kwai (1958), La strada (1954) di Nino Rota, Il padrino (1972), fino ai nostri giorni con E.T (1982), Guerre stellari e Rocky. La colonna sonora di un film può essere originale, in cui le musiche sono composte appositamente per il film, o non originale, in cui delle musiche già esistenti vengono adattate alle immagini. (celeberrimo è il tema di Così parlò Zaratustra di Strauss per il film di Kubrick 2001 Odissea nello spazio). Fra i principali compositori italiani che hanno dedicato la loro carriera artistica al servizio del cinema ricordiamo Nino Rota ed Ennio Morricone. Ogni film esige un tipo particolare di musica, proprio come un libretto d’opera. Il musicista deve essere molto elastico, versatile, pronto a cambiare immediatamente il paesaggio sonoro se l’immagine lo richiede. Il tempo non è quello psicologico del compositore ma è quello delle immagini: sono loro (o il regista) che impongono un’adeguata scelta musicale. Chi compone colonne sonore deve essere in grado di padroneggiare tanto la musica colta che la musica di consumo, passando dalle forme e dai generi più elevati a quelli più popolari. 3 Oggi coi miracoli della tecnologia elettronico-digitale sono aumentate a dismisura le potenzialità espressive della musica nel film. OBIETTIVO GENERALE DEL PERCORSO MUSICALE Il percorso didattico proposto, I suoni del cinema, ha come fine la formazione di fruitori musicali consapevoli e critici. Solo attraverso l’interiorizzazione e la coscientizzazione dell’esperienza sonoro-musicale, l’allievo sarà in grado di orientarsi nell’universo sonoro smisurato e polistilistico della musica di consumo. Le attività sono articolate in maniera graduale: dal momento dell’attenzione e dell’osservazione, realizzato attraverso un ascolto “attivo” o “mirato”, si passa all’analisi e al confronto dei fatti visivi e musicali. Attraverso la concettualizzazione di messaggi sonori e alla formalizzazione di stereotipi culturali si arriverà al momento creativo dove gli allievi rielaboreranno le loro esperienze, smontando e rimontando le proprie conoscenze in maniera da creare ambienti e paesaggi sonori legati alle immagini. Lo stimolo fortissimo delle immagini servirà a fissare ancor di più l’esperienza sonoro-musicale attraverso il collocamento sinergico nella mappa concettuale dell’allievo dei fatti visivo/musicali. PREREQUISITI Sapere discriminare, confrontare, riconoscere i parametri del suono (altezza, intensità e durata); Sapere riconoscere e classificare gli strumenti; Sapere leggere e scrivere delle piccole sequenze ritmico-sonore; Sapere eseguire facili ritmi e melodie per imitazione e lettura. OBIETTIVI SPECIFICI MUSICALI Al termine del modulo l’allievo deve essere in grado di osservare, analizzare, comprendere, interpretare, contestualizzare, rielaborare e costruire sequenze sonore legate all’immagine. Gli obiettivi saranno espressi più dettagliatamente all’interno di ogni singola U.D. ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO Il percorso didattico-musicale è suddiviso in quattro unità didattiche. In un primo tempo (presente) si realizzeranno le prime due U.D. con lo scopo di far familiarizzare l’allievo col genere della musica da film. Successivamente (futuro), partendo dagli obiettivi raggiunti al termine delle prime due U.D. si potrà proseguire il percorso intrapreso reralizzando le U.D. n. 3 e 4. I titoli delle U.D. sono: PRESENTE: 1. 2. FUTURO: 3. 4. L’insieme degli elementi sonori di un film Tema conduttore, ritmo, atmosfera Gli strumenti musicali ed i personaggi Le funzioni della musica nel film 4 CONTENUTI GENERALI Il silenzio e i suoni come potenzialità espressiva; I rumori d’ambiente e l’illusione sonora; Dialoghi e musica; Tema conduttore e andamento ritmico adatto al genere del film; Caratteri, luoghi, atmosfere nella musica per film; Gli strumenti musicali (forma, timbro, sonorità e tecnica) e i personaggi di un film; Gli strumenti “a solo” ed “insieme” per supportare l’immagine. MATERIALI E STRUMENTI Televisore Videoregistratore Oggetti d’uso comune Strumenti ritmici e melodici Questionari-guida Griglie di osservazione Lettore CD Brani preregistrati Lavagna e gesso METODOLOGIA Lezione frontale Lezione interattiva Ascolto guidato Esplorazione e ricerca Problem solving U.D. 1: L’INSIEME DEGLI ELEMENTI SONORI DI UN FILM OBIETTIVI: Saper discriminare all’ascolto silenzi, dialoghi, rumori d’ambiente e musica Comprendere le potenzialità espressive di ciascun elemento sonoro Identificare i luoghi dove si svolge l’azione in rapporto ai rumori CONTENUTI SPECIFICI: Il ruolo del regista; Dal silenzio alla musica; Ambienti sonori. PRIMA FASE In questa fase l’insegnante introdurrà gli alunni al mondo della musica da film; al contrario di quel che si pensa spesso il regista, in determinate occasioni, ha un ruolo più importante del compositore; infatti egli decide quando, come e perché operare una scelta di tipo musicale per accompagnare le immagini di un film. Le situazioni che seguiranno vedranno come protagonista proprio lui, il regista, il coordinatore di tutto il materiale audio-visivo. Come stimolo iniziale proporrà immediatamente due sequenze filmiche tratte dalla Strada di Fellini ed inviterà gli alunni a compilare una griglia di osservazione. 5 Gli alunni dovranno scrivere SI o No nella casella relativa all’effetto sonoro che stanno ascoltando. Esempio di griglia d’osservazione: MUSICA RUMORE DIALOGO SILENZIO PRIMA SCENA SECONDA SCENA Le prime immagini che gli allievi osserveranno si riferiscono alla musica che accompagna il viaggio della motoape. La seconda sequenza è relativa alla partenza della motoape dopo che Zampanò uccide il “matto”. Si procederà al confronto delle griglie compilate. Gli stessi allievi noteranno come nella prima sequenza la presenza di musica è più evidente. Nella seconda scena, invece, non c’è musica, si sente soltanto il silenzio ed il rumore del motore. I dialoghi in queste scene non sono presenti. È importante che gli allievi scoprano le potenzialità espressive dei suoni legati alle immagini. Al regista nella prima scena serviva la musica per accompagnare le immagini del viaggio e per coprire il rumore del motore. Nella seconda scena, la musica non accompagna, come in precedenza, la partenza dei protagonisti; il regista in questa occasione ha preferito sottolineare la drammaticità della morte accompagnandola con un rumore (del motore) piuttosto che con la musica. SECONDA FASE L’insegnante propone alla classe la visione/ascolto di altre due sequenze video. Gli alunni, come in precedenza compileranno la seguente griglia: DIALOGO SOLO DIALOGO CON MUSICA MUSICA SOLTANTO TERZA SCENA QUARTA SCENA Dopo la visione e la compilazione delle griglie si passerà alla fase del commento. L’insegnante farà da conduttore ed animerà la discussione. Si cercherà di sollevare problematiche al fine di capire qual è il messaggio che il regista vuol far arrivare allo spettatore. Perché nella terza scena c’è un dialogo senza musica ed invece nella quarta il dialogo è accompagnato dalla musica? E perché ancora nella quarta scena, ad un certo punto, sembra che gli attori debbano dirsi qualcosa e si sente solamente la musica? In questa fase si cercherà di riflettere, rielaborare, trovare possibili soluzioni e possibili interpretazioni ai vari messaggi sonoro/musicali. 6 Fondamentali in un film sono i rumori d’ambiente che ci fanno capire in che luogo si svolge l’azione. Es: Posate=cucina Foglie=bosco Clacson=città Approfondimento (lezione frontale) I rumori che lo spettatore sente sono quasi sempre prodotti artificialmente da un tecnico il rumorista, il quale ha il compito con vari mezzi a disposizione di ricreare l’ambiente sonoro. Alcuni suoni se registrati dal vivo risultano confusi, se invece vengono prodotti artificialmente in studio sono molto più nitidi. Se pensiamo ai film di Bud Spencer e Terence Hill, i pugni e schiaffi sono molto più rumorosi che nella realtà; ciò avviene perché attraverso una elaborazione del materiale sonoro riusciamo a comunicare qualcosa in più allo spettatore (per esempio il dolore causato da un pugno); saper cogliere l’aspetto psicologico dello spettatore è un elemento fondamentale per la buona riuscita di un film. Cosa vogliamo trasmettere? Cosa deve provare lo spettatore? Come possiamo aumentare la suggestione delle immagini? Sicuramente il suono contribuisce notevolmente a creare determinate atmosfere ed effetti che coinvolgono profondamente chi assiste ad una proiezione cinematografica. Niente è casuale in un film e tutte le scelte operate dal regista riflettono il carattere espressivo che egli vuole dare alla pellicola. ATTIVITA’ 1 IL RUMORISTA MATERIALI: Televisore, videocassetta, film, oggetti vari, voci FASI: 1. Scegliere una sequenza di un film di almeno 1 minuto; 2. Riprodurre azzerando l’audio; 3. Gli alunni vedono la sequenza e riflettono su come sonorizzare la sequenza – che materiali uso? (legno, ferro) - Come li uso? (battendoli, strofinandoli – si introduce il concetto di tecnica.) – uso un oggetto solo o tanti insieme? (è presente un aspetto metacognitivo nel porsi queste problematiche); 4. Dopo aver operato le scelte si provvede al reperimento dei materiali idonei; 5. Durante la riproduzione della sequenza gli alunni cercano di creare dei rumori con oggetti di uso quotidiano oppure con la voce (grida o parole) adatti all’immagine; 6. Si registra il prodotto finale; si fa scorrere l’immagine e si ascolta contemporaneamente la registrazione. ATTIVITA’ 2 ABBINAMENTO MATERIALI: Televisore, videocassetta, Lettore CD, supporto CD 7 FASI: 1. l’insegnante mostra alla classe tre sequenze video (A,B,C); 2. l’insegnante fa ascoltare tre audio preregistrati 1,2,3 (rumori, musica, dialoghi); 3. l’insegnante invita gli alunni ad abbinare coerentemente immagini ed audio. Es: A2, B1 ecc.; 4. gli alunni dopo aver accoppiato musica ed immagini devono giustificarne la scelta. U.D. 2: TEMA CONDUTTORE, RITMO, ATMOSFERA OBIETTIVI Capire cos’è un tema conduttore e la sua funzione all’interno del film; Individuare le caratteristiche principali del tema (ritmo, melodia, armonia ecc.) Riconoscere il tema conduttore di un film; Individuare le possibili variazioni del tema; Discriminare andamenti ritmici differenti e giustificarli in rapporto alle immagini; Saper distinguere il tipo di sonorità (atmosfera) in rapporto a tonalità, timbro, altezza; Saper costruire sonorità musicali adatte alle immagini. PRIMA FASE L’insegnante fa ascoltare il tema conduttore del film di Fellini La Strada composto da Nino Rota che compare fin dai titoli di testa. All’inizio non ci sono immagini ma bensì scorrono i nomi dei protagonisti, del regista ecc. L’insegnante spiegherà che sia il regista che il compositore vogliono fare immergere lo spettatore subito dentro l’atmosfera del film, connotandola ed identificandola attraverso un tema che è chiamato appunto conduttore. E allora vogliamo provare a cogliere le caratteristiche principali di questo tema e a provare ad immaginare un possibile contesto senza vedere per il momento le immagini? L’insegnante fa riascoltare il tema conduttore e gli alunni compilano un questionario-guida: 1. Il ritmo del tema è tranquillo o incalzante? 2. la musica che atmosfera crea, distesa, agitata, di tensione? 3. quali strumenti sfrutta il compositore? Come è riuscito il compositore ad ottenere ciò che voleva? 4. che tonalità ha usato? (maggiore/minore) 5. perché? 6. che ritmo ha usato? (lento/moderato/veloce) 7. perché? 8. ha sfruttato strumenti tradizionali o elettronici? 9. perché? 10. ha usato un registro grave o acuto? 11. perché? A questo punto il docente fa riascoltare il tema, stavolta insieme alle prime immagini del film. Ciò che avevamo intuito e scritto in precedenza è corretto? Dopo avere confrontato i questionari seguirà un dibattito (lezione interattiva) fra l’insegnante e la classe. Gli alunni trarranno le prime conclusioni ed identificheranno le caratteristiche principali del tema conduttore. 8 FASE 2 L’insegnante fa ascoltare una decina di temi del film fra i quali compare anche il tema conduttore originale e variato (3 volte). Gli alunni dovranno essere in grado di: 1. Riconoscere il tema; 2. Capire in cosa consiste la variazione: se è ritmica, melodica, armonica, se è mutato l’organico, ecc. 3. Ipotizzare il perché di una variazione ed un suo possibile significato in rapporto alla storia narrata. L’insegnante a questo punto mostra due momenti del film dove compare il tema conduttore: sono le immagini di due spostamenti effettuati dai protagonisti a bordo di una motoape. Perché il tema principale compare sempre durante gli spostamenti? Abbiamo già identificato in precedenza delle caratteristiche che ci hanno fatto pensare al movimento? Gli alunni, riesaminando i questionari compilati si accorgeranno che sono le caratteristiche ritmiche che hanno a che vedere col movimento (lento, moderato, veloce); non per nulla lo si chiama andamento: nella parola è già insito il senso di qualcosa che scorre, che procede. Evidentemente in musica ci sono vari modi di procedere; l’insegnante insieme agli alunni analizzerà con più attenzione l’andamento ritmico: ACCENTI DELLA LINEA MELODICA ACCENTI SPOSTATI DELL’ACCOMPAGNAMENTO La caratteristica principale è data dal ritmo sincopato che sposta l’accento in avanti e produce un effetto di “avanzamento”. Il basso marca l’accento forte ed anche la melodia pone l’accento sul primo e terzo movimento. Facendo riascoltare il tema, l’insegnante mostrerà lo spartito evidenziando queste caratteristiche. Cosa succederebbe se invece l’accompagnamento marcasse gli accenti forti ? Si otterrebbe un ritmo molto marcato, simile ad un tango e si otterrebbe un carattere totalmente diverso: 9 ATTIVITA’ 1: ESECUZIONE DEL TEMA CONDUTTORE DELLA “STRADA” ORIGINALE E VARIATO FASI: 1. 2. 3. 4. 5. L’insegnante divide la classe in due gruppi (A-B); Il gruppo A marca il tempo forte adoperando dei membranofoni (timpani, tamburi ecc.); Il gruppo B esegue il ritmo sincopato con gli strumentini (legnetti, triangoli ecc.); L’insegnante esegue al pianoforte la melodia; I gruppi, eseguito correttamente il ritmo, si scambiano i ruoli; successivamente: 6. Il gruppo A marca il tempo forte; 7. Il gruppo B accompagna marcando tutti i movimenti (tango); 8. I gruppi si scambiano i ruoli ATTIVITA’ 2: CREAZIONE DI UN’ATMOSFERA “DIVERSA” UTILIZZANDO MEDESIMO RITMO (SINCOPATO) IL Dopo la compilazione del questionario-guida gli alunni avranno identificato le 3 seguenti caratteristiche: 1. Tonalità minore (atmosfera triste); 2. Orchestra in prevalenza d’archi (sonorità pastosa, intensa); 3. Ritmo sincopato che sottolinea l’avanzare sulla “strada”. FASI: 1. Pensare ad un possibile carattere musicale in contrasto con quello di Rota (allegro, spiritoso, grottesco ecc.) 2. Scegliere una tonalità idonea a rendere lo spirito (l’insegnante fa ascoltare il modo maggiore e minore) – gli alunni scelgono il modo maggiore 3. L’insegnante fornisce alla classe uno spartito da eseguire con i flauti in Do maggiore. La figurazione del tema è simile a quello della “strada”: 10 4. 5. 6. 7. Dopo aver studiato la parte un gruppo esegue con i flauti; Un gruppo con i membranofoni marca il primo e terzo movimento; Un gruppo con gli strumentini esegue il ritmo sincopato; Qualche alunno che sa suonare la chitarra accompagna con un unico accordo nei punti dello spartito dove cambia l’armonia. ULTERIORI SVILUPPI DEL PERCORSO INTRAPRESO L’Unità didattica N. 3 (Gli strumenti musicali e i personaggi) e 4 (a cosa serve la musica nel film?) costituisce un approfondimento delle tematiche trattate, da realizzarsi in un secondo momento (futuro). Le abilità e competenze acquisite dagli allievi al termine della prima fase costituiranno i prerequisiti fondamentali per intraprendere il livello successivo. Le attività che l’insegnante proporrà agli allievi saranno: Accoppiare il carattere di un personaggio ad uno strumento in rapporto a: modalità di produzione del suono (cordofoni, aerofoni ecc.), materiale usato (legno, membrana, ottone, ecc.), timbro (chiaro, scuro), frequenze (acute o gravi). Abbinare ad una sequenza video uno o più strumenti e giustificarne la scelta; Creare musiche IN (realistiche) e musiche OFF (commento); Abbinare musica per analogia e per contrasto; Inserire una sequenza durante (commento) prima (avvertimento) o dopo (completamento) e giustificarne la scelta; Creare ambienti sonori per un dato luogo e per una data epoca (contestualizzazione).