Esercizio: MM2_ScI – 01 (Scelta tra investimenti alternativi) Si dispone di un capitale pari a 10.000 € che può essere investito in uno dei due seguenti titoli: A) obbligazione biennale, oggi quotata alla pari, con rimborso del capitale (alla pari) in una unica soluzione alla fine del prestito (tra due anni) e pagamento di cedole annuali posticipate calcolate al tasso nominale del 5% annuo. Le cedole incassate verranno depositate su un conto corrente speciale che frutta anch’esso il 5% di interesse annuo; B) obbligazione biennale, senza cedole, che frutterà interessi annuali aleatori (pagabili alla fine del biennio) nella misura del 3%, con probabilità p1=0,6, o nella misura dell’ 8%, con probabilità p2=0,4 in ciascuno degli anni considerati (si potrà quindi avere un rendimento del 3% nel primo anno e dell’ 8% nel secondo, oppure un rendimento del 3% sia nel primo anno che nel secondo, eccetera). Si calcoli: il montante finale delle entrate di cui si disporrà alla fine del biennio nella alternativa “A”; il valore medio dell’importo esigibile alla fine del biennio nella alternativa “B”; il tasso interno associato alla alternativa “A”; il tasso interno associato alla alternativa “B” calcolato sulla base del valore medio dell’importo esigibile alla fine del biennio; e) il valore delle utilità associate ai montanti finali delle entrate (allo scopo di individuare l’alternativa più conveniente) utilizzando la seguente funzione di utilità: x 10.000 u ( x) 1 e 10.000 f) il valore del “costo del rischio” associato ai montanti finali delle entrate nelle due diverse alternative (utilizzando la funzione di utilità sopra riportata) a) b) c) d) RISOLUZIONE. a) montante finale delle entrate di cui si disporrà alla fine del biennio nella alternativa “A”. Il flusso delle entrate e delle uscite relative alla alternativa “A” può essere descritto nel modo seguente (sia la sottoscrizione del titolo, che il suo rimborso, vengono eseguiti alla pari): 0 -10.000 1 2 + 500 + 500 + 10.000 + 525 + 11.025 ====== - 500 1 epoche investimento iniziale e cedole rimborso del capitale reimpiego della prima cedola montante finale Poiché sia il titolo considerato che il conto corrente sul quale vengono depositate le cedole generano interessi al 5% annuo si poteva più semplicemente calcolare il valore del montante finale delle entrate mediante la seguente semplice formula: montante finale di “A” = 10.000 (1,05) 2 = 11.025 . b) valore medio dell’importo esigibile alla fine del biennio nella alternativa “B”. I possibili rendimenti nel biennio (e i relativi fattori di montante finale) sono i seguenti: 0 1 3% 3% 8% 8% 2 3% 8% 3% 8% epoche 1,031,03 = 1,0609 1,031,08 = 1,1124 1,081,03 = 1,1124 1,081,08 = 1,1664 con probabilità con probabilità con probabilità con probabilità P1= 0,60,6 = 0,36 P2= 0,60,4 = 0,24 P3= 0,40,6 = 0,24 P4= 0,40,4 = 0,16 Il valore dell’importo esigibile alla fine del biennio nella alternativa “B” è allora descritto dalla seguente variabile casuale: 10.000 1,0609 10.609 incasso finale di “B” = 10.000 1,1124 11.124 10.000 1,1664 11.664 con probabilit à P1 0,36 con probabilit à P4 0,16 con probabilit à P2 P3 0,48 Il valore medio della variabile casuale sopra descritta vale: Media[incasso finale di “B”] = 10.6090,36+11.1240,48+11.6640,16 = 11.025 Tale valore medio poteva subito essere calcolato individuando il rendimento medio per ciascuno degli anni associati alla alternativa “B”: 3% con probabilità (p1=0,6) + 8% con probabilità (p2=0,4) = 30,6 + 80,4 = 5 = 5% annuo. Di conseguenza si sarebbe subito ottenuto: Media[incasso finale di “B”] = 10.0001,052 = 11.025. Si noti che i montanti finale delle entrate nelle due alternative (certo, quello riferito all’alternativa “A”, e atteso, quello riferito all’alternativa “B”) hanno lo stesso valore in quanto il rendimento medio della seconda alternativa (5%) è uguale al rendimento certo della prima (5%). 2 c) tasso interno associato alla alternativa “A”. Poiché l’alternativa”A” rende il 5% effettivo il suo tasso Interno di rendimento1 sarà il 5%. d) il tasso interno associato alla alternativa “B” calcolato sulla base del valore medio dell’importo esigibile alla fine del biennio. Come per l’alternativa “A”, anche nel caso “B” si può subito affermare che il tasso interno, calcolato sulla base del montante finale medio, è pari al 5% annuo. e) valore delle utilità associate ai montanti finali delle entrate (allo scopo di individuare l’alternativa più conveniente) utilizzando la seguente funzione di utilità: x 10.000 10.000 u ( x) 1 e Per l’alternativa “A” si ottiene: 11.025 u (11.025) 1 e 10.000 10.000 6.679,60 Per l’alternativa “B” si ottiene2 : 10.609 1 e 10.000 10.000 6.538,5586 11.124 U{montante finale di “B”} = 1 e 10.000 10.000 6.712,3103 11.664 1 e 10.000 10.000 6.885,1372 con P1 0,36 con P2 P3 0,48 con P4 0,16 Il valore medio di tale variabile casuale (utilità attesa) vale: Media[U{montante finale di “B”}] 6.538,5590,36+6.712,3100,48+6.885,1370,16 6.677,412. 1 ) Il fatto che una certa operazione finanziaria produca interessi al tasso del 5% garantisce che tale tasso di interesse renderà nullo il Rendimento Economico Attualizzato. Potrebbero però esistere, in generale, anche altri valori del tasso di interesse che determinano l’annullamento del R.E.A. ed in tale situazione non varrebbe più la condizione di unicità solitamente richiesta per la tradizionale definizione del tasso interno. Nel caso in questione si tratta però di operazioni classificabili come “investimenti in senso stretto” (tutte le uscite monetarie precedono tutte le entrate) per le quali è garantita l’esistenza di un solo tasso che annulla il R.E.A. 2 ) Si ricorda che si deve operare sulle singole determinazioni della variabile casuale (non sul suo valore medio) altrimenti non risulta possibile “penalizzare per il rischio” utilizzando la funzione di utilità. 3 f) valore del “costo del rischio” associato ai montanti finali delle entrate nelle due diverse alternative (utilizzando la funzione di utilità sopra riportata) L’alternativa “A” è certa e quindi il costo del rischio associato è nullo. Per l’alternativa “B” il relativo costo del rischio CR(B) è dato dalla differenza tra il valore medio dell’importo esigibile alla fine del biennio ed il valore “certo equivalente” all’utilità attesa3: CR(B) = Media[incasso finale di “B”] - u-1( Media[U{montante finale di “B”}]) = 6.677,412 = 11.025 - u-1( 6.677,412) = 11.025 - 10.000 ln 1 = 10.000 11.025 – 11.018,41 = 6,59 . ) L’importo “certo equivalente” riferito ad un prefissato valore di utilità è calcolabile attraverso la funzione inversa della funzione di utilità. Indicata con u(x) una certa funzione di utilità, la corrispondente funzione inversa verrà indicata con la scrittura u-1(). Ad un prefissato valore “u” di utilità corrisponderà quindi il seguente valore certo equivalente “x”: x = u-1(u). La funzione inversa riferita al testo risulta essere la seguente: x = u-1(u) = -10.000 [ln(1-u/10.000)]. 3 4