CLASSE IIIC - SINTESI SUL PROGRAMMA DI STORIA DELLA CLASSE II.
SECONDA PARTE: L’ ISLAM E L’ AVVENTO DEI FRANCHI
L' ISLAM è una nuova religione monoteistica nata dalla predicazione di MUHAMMAD, profeta
e condottiero arabo, nella data ufficiale del 622 D.C. (anno 0 per tutti i musulmani). L' Islam è una
religione combattiva e conquistatrice, che al suo apparire portò gli Arabi ad espandersi
fulmineamente; dalla morte di Maometto (632) in circa 100 anni essi occuparono un' area ben
maggiore di quella dell' Impero Romano (vedi LDT, carta p. 135). Le ragioni di tale successo si
possono così schematizzare:
- chiarezza del messaggio; la sottomissione ad Allah è in realtà l' unico vero dovere del fedele.
Ad essa sono associati 5 elementi rituali ( i "5 pilastri dell' Islam"), semplici ed obbligatori per
tutti; si tratta di una religione 'egualitaria', nel senso che tutti i fedeli sono egualmente
sottomessi alla volontà divina.
- debolezza degli avversari: dall' Impero Persiano a quello Bizantino ai Regni Ellenistici, in quel
periodo nessuno aveva la forza per fermare l' avanzata degli Arabi.
- Moderazione del regime di occupazione arabo: di fronte alla crudeltà dei persiani o alla
avidità dell’ Impero Bizantino, molti popoli ad essi soggetto preferiscono consegnarsi
spontaneamente a Maometto e ai suoi successori. Ciò vale per tutta l’ Africa Mediterranea,
stanca delle prepotenze dei Bizantini; essa fu ‘conquistata’ dagli Arabi nel giro di pochi anni e
quasi senza combattere. Notevole la tolleranza religiosa dei primi Regni musulmani, che non
pretendono la conversione all’ Islam, ma lasciano in pace i popoli conquistati.
Messaggio religioso e sociale dell’ Islam: esso è contenuto interamente nel CORANO, testo
sacro che secondo la tradizione fu dettato a Maometto dall’ Arcangelo Gabriele su ordine di
Allah. Fondamentali sono i 5 pilastri, in base al rispetto dei quali si è (o non si è) musulmani:
- credere e proclamare pubblicamente che “Allah è l’ unico Dio e Maometto il Suo profeta”;
- pregare 5 volte al giorno prostrati in direzione della Mecca;
- Ramadan, digiuno rituale di 28 giorni l’ anno (che è lunare e dura 335 giorni);
- Pellegrinaggio alla Mecca almeno 1 volta nella vita;
- Elemosina rituale: dare il 10% dei propri guadagni alle autorità che lo usano per i poveri;
Altre nozioni fondamentali e quindi pienamente valide ancor oggi:
- UMMA ovvero ’comunità dei fedeli’, che include la sfera pubblica e quella privata: non c’è
distinzione tra Chiesa e Stato (come nel mondo cristiano), né tra laici e sacerdoti, ma tutti sono
ugualmente parte della Umma e sottomessi ad Allah; questa è la principale caratteristica dell’
Islam che, alla divisione dei poteri (spirituale, temporale, giudiziario etc.) tipici del mondo
occidentale, oppone la Umma, una realtà compatta, (Stato+Chiesa+Società) in cui una unica
Legge regola tutti gli aspetti della vita. All’ inizio ciò portò alla fusione dei diversi Stati in un
unico Impero musulmanno, poi disgregatosi in Califfati.
- JIHAD, ovvero “guerra santa”: dovere di ogni fedele di combattere attivamente per la
diffusione dell’ Islam, con la preghiera e con le armi; la morte in battaglia garantisce il
Paradiso. Maometto fu il primo a trasformare le razzie dei beduini in spedizioni militari
coronate da successo. Dopo di lui, sotto i 4 Califfi (632-661) l’ espansione fu irresistibile. Anche
oggi la Jihad è praticata in diversi Paesi, spesso sotto le forme di guerra civile e terrorismo
(Algeria, Egitto, Indonesia, Israele…), ma anche come guerra vera e propria tra diversi popoli
(Afghanistan, Iran/Iraq, Israele).
- SUNNA ovvero “tradizione”: è composta, oltre al Corano, dalla raccolta dei detti del profeta,
delle sue gesta e dei racconti tramandati oralmente su di lui. La Sunna nei secoli è diventata
anche un insieme di leggi scritte, spesso di proibizioni, valide in quasi tutto il mondo arabo; vi
si vietano la carne di maiale e gli alcoolici; si punisce l’ adulterio, si regolano le successioni e le
eredità etc. La posizione della donna è inferiore a quella dell’ uomo, e non le è consentito (se
non raramente) di partecipare alla vita politica e pubblica; in alcuni Paesi integralisti 1(es.
Afghanistan) le donne non possono lavorare, escono di casa solo pesantemente velate, devono
unicamente allevare i figli e servire il marito. La obbedienza al marito è comunque il dovere
fondamentale della donna musulmana. In quanto al ripudio, la poligamia, la lapidazione, il
velo ed altri usi che noi Cristiani riteniamo inaccettabili, essi variano da luogo a luogo.
L’ Islam, anche se fin dall’ inizio si rivelò fiero nemico del Cristianesimo e dell’ Ebraismo, è loro
stretto parente; dal primo prende il carattere universale e non etnico (vale cioè per tutti gli uomini e
non solo per gli Arabi); dal secondo prende il rigido monoteismo (mentre il Cristianesimo lo integra
con la Trinità, Maria ed il culto dei Santi). Da entrambi prende il testo sacro come Rivelazione
divina oggetto di obbedienza. Da ciò deriva la tolleranza dei primi Musulmani verso i cosiddetti
‘popoli del Libro’ (Ebrei e Cristiani), perché ispirati a testi sacri riconosciuti tali dall’ Islam. Nelle
terre conquistate, mentre Ebrei e Cristiani mantenevano la loro Religione ed i loro Templi, i
seguaci di altre religioni venivano convertiti all’ Islam con la forza (anche se il Profeta disse: “Una
conversione ottenuta con la forza non piace ad Allah ”).
Vedi LDT 3 (“La religione islamica”) pp. 138/141; leggi brano a p. 145 e rispondi alle domande.
EVOLUZIONE STORICA DELL’ ISLAM
Le prime generazioni di Musulmani erano animate da una fede incrollabile, e da un rispetto
assoluto per la parola e l’ esempio del Profeta (morto nel 632 D.C). Ma, dopo la prima ondata di
conquiste, iniziarono lotte intestine molto gravi che portarono a scissioni non superabili. La
principale di queste divisioni si generò presto, nel 660 DC, quando alcuni famigli del Profeta
capeggiati dal cugino Alì si ribellarono ai Califfi2 ufficialmente riconosciuti come eredi di
Maometto. Dopo 30 anni di lotte e massacri si ebbe la divisione tra:
- Sunniti (che riconoscono la Sunna); è tutt’oggi la maggioranza dei Musulmani, di indirizzo
diciamo ‘moderato’o ‘tradizionale’. Essi riconoscono come capo il Califfo, che è una carica
ereditaria che discende (molto alla lontana) dalla famiglia del Profeta. Politicamente i Paesi
Sunniti erano (e spesso sono anche oggi) Monarchie ereditarie, simili a quelle cristiane, e spesso
ben disposte a commerciare con i Cristiani. Oggi: tutti i paesi Islamici, con l’ eccezione dell’ Iran e
di piccole zone di altri Paesi.
- Sciiti (da Scìah= la Via, il Cammino retto), che non accettarono il Califfato e che sono i primi
‘dissidenti’ interni all’ Islam. Essi riconoscono solamente la elettività delle massime cariche
politiche e religiose. Solo il popolo dei fedeli può mostrare la ”via” a chi deve governare; indirizzo
più ‘popolare’, ma anche più intransigente, spesso accusano i Sunniti di ‘tradimento’ per essere
venuti a patti con gli Infedeli. Mentre la Sunna è monarchica, la Scìah sostiene la Repubblica
islamica.3
Altre fazioni minori (Kagiriti, Fatimiti etc.) vennero poi riassorbite nelle due principali (Sunna e
Scìah), le quali non cessarono mai di combattersi, ritenendo ognuna ‘eretica’ la fazione avversaria.
Alla fine, grazie anche ai loro commerci con l’ Occidente (Venezia in testa), prevalsero i Sunniti. L’
Impero ottomanno, caduto nel 1919, è l’ ultima espressione della loro potenza. Gli Sciiti rimasero
1
Integralismo islamico= lettura radicale e letterale del testo sacro, al di fuori di ogni adattamento ai tempi moderni; uso
della forza per indurre i fedeli a rispettare la ‘lettera’ del Corano.
2
Califfo= in Arabo letteralm. “Sostituto”: colui il quale, per qualità personali o per discendenza, è ritenuto degno
sostituto su questa Terra del Profeta (oramai salito al Cielo); di fatto è il sovrano, quasi sempre ereditario, che racchiude
nelle sue mani il potere politico e quello religioso. La legittimità del Califfato è contestata dagli Sciiti.
3
Vedi l’ Iran di oggi, dove il capo politico e religioso, l’ AYATOLLAH, è eletto a suffragio universale maschile.
spesso come piccole comunità isolate e perseguitate dai Sunniti. Oggi vi è un “risveglio dell’ Islam”
che preoccupa non poco l’ Occidente.4
Anche il Cristianesimo è similmente diviso in: Cattolicesimo Romano che riconosce il Papa di
Roma, Chiesa Ortodossa che riconosce il Patriarca di Mosca, e le Chiese protestanti o Evangeliche,
che riconoscono come capi religiosi i Pastori eletti direttamente dalle Comunità ( Scìah).
Il Medioevo Cristiano e l’ islam
Torniamo alla nascita del Medioevo in Europa: l’ espansione islamica prosegue fino a metà del
sec. VIII con la penisola Iberica e la Sicilia, finchè non viene fermata da un nuovo, potente popolo
germanico:
I FRANCHI- Popolo di origine germanica (sponde del Baltico) ma poi insediatosi in Gallia cui
darà il nome. Sono i veri eredi dell’ Impero Romano d’ Occidente, nonché i creatori di quel
complesso economico, politico e sociale che chiamiamo Feudalesimo. (vedi LDT pag.128)
La loro complessa vicenda può essere così’ schematizzata:
1. Popolo barbarico ed arretrato se paragonato a Ostrogoti e Longobardi, ha il suo punto di forza
nella organizzazione militare e territoriale: il Re è circondato dai conti (da “comes”, compagno
del re), ognuno dei quali ha al suo seguito un comitatus che egli è tenuto a convocare, armare
e guidare in battaglia. In caso di vittoria, il Re concede parte delle terre conquistate, un
beneficio (terra + servi per lavorarla) al conte che diviene suo vassallo e che gli giura fedeltà. Il
beneficio non è ereditario poiché deriva da un merito personale del conte, che non riguarda i suoi
figli.5 Questi a sua volta la distribuisce tra i suoi guerrieri. Tale operazione si ripete verso il
basso e ne risulta una organizzazione “a grappolo” che vale sia in guerra che in pace; è questa
la origine del Feudalesimo. (vedi oltre, punto 6).
2. Già nel 497 questo popolo si converte al Cristianesimo col re Clodoveo (data festeggiata in
Francia), per perseguire una politica di espansione e cristianizzazione spesso violenta della
Europa continentale.
3. Intorno al 700 i Re legittimi (i Merovingi) vengono detronizzati e sostituiti dai cosiddetti
“Maestri di palazzo”, di cui il primo è Pipino di Heristal, capostipite dei Pipinidi o Carolingi;
questi, benché non possiedano ancora il titolo di Re, iniziano una serie di conquiste con l’
appoggio politico della Chiesa di Roma, alla quale si sono legati in modo assai stretto. Tale
legame più che religioso è politico, basato sul comune interesse: il Papato in Italia ha bisogno
dell’ aiuto dei Franchi per: 1) liberarsi dal dominio dei Longobardi; 2) liberarsi di ogni dovere
di fedeltà a Bisanzio (a cui in teoria sarebbe ancora tenuto). L’ obiettivo dei Papi è in realtà
costruire uno Stato della Chiesa con ambizioni di governo su tutta l’ Italia. I Maestri di palazzo
dei Franchi cercano dal Papato: 1) un appoggio “ufficiale” ” da parte del Pontefice per ottenere
il titolo di Re dei Franchi; 2) il pretesto della missione cristianizzatrice per aggredire e
sottomettere i popoli vicini.
4. Col maestro di palazzo Carlo Martello (714/741) i Franchi infliggono una grave sconfitta ai
Musulmanni a POITIERS (732), bloccandone la penetrazione in Francia dalla vicina Spagna. In
tal modo il prestigio e la fama dei Franchi aumenta enormemente. Carlo Martello ne
approfitta per conquistare più o meno l’ attuale Francia. Sotto il suo governo si accentua il
primato della cavalleria, costituita dalla nobiltà dei comites: questi vengono convocati una
volta l’ anno ai Campi di maggio, dove si decidono e vengono lanciate le offensive militari; alla
fine le terre vengono distribuite ‘a grappolo’ come illustrato al punto 1. Le spese militari
Anche l’ immigrazione da Paesi Islamici viene da alcuni vista come una ‘invasione’, anche se pacifica. Vedi le recenti
prese di posizione della Chiesa contro l’ ingresso in Italia di Extracomunitari musulmani
5
La non-ereditarietà del beneficio è anche una garanzia per il Signore: se il vassallo lo tradisce o si ribella viene privato
del beneficio, che resta ‘proprietà’ del Signore. Quando in seguito il beneficio diventerà Feudo ereditario il vassallo
potrà ribellarsi al suo Signore: verrà meno del tutto ogni forma di potere dello Stato, vedi oltre.
4
vengono in realtà sostenute dai contadini che oramai lavorano le terre dei nobili in condizione
di “servi della gleba” . Questo modello economico e sociale viene chiamato sistema curtense;
esso si basa sulla assenza di scambi economici in danaro, sostituiti da una serie di prestazioni
lavorative obbligatorie da parte dei servi stessi (vedi LDT p. 158/159 tutto).
5. Il Papa Stefano II chiede ai Franchi di intervenire in Italia. Nel 754 il Maestro Pipino il Breve
scende in Italia, strappa terre a Longobardi e Bizantini, le dona al Papa; in cambio viene
solennemente incoronato “Re dei Franchi ”. Nasce così il futuro Stato della Chiesa (vedi LDT
p. 147 da “Il papato…” alla fine); si delinea anche un potenziamento notevole del regno dei
Franchi.
6. Suo figlio Carlo (poi Carlomagno 771/814) si dedica tutta la vita alle conquiste militari in
nome di Cristo. Potenziando ulteriormente la cavalleria e ricompensando i suoi comites con
migliaia di benefici, estende il suo dominio su un’ area piuttosto estesa (vedi LDT carta p.
149). Nel Natale dell’ anno 800 è chiamato a Roma dal Papa Leone III e da lui incoronato
“Imperatore del sacro Romano Impero”; rinasce così l’ Impero Romano ma “sacro” perché voluto
dal capo della Chiesa di Roma. Tale organismo è in realtà differente da quello romano nella
estensione, nelle popolazioni componenti, nelle leggi e nella cultura. Carlo comunque tenta di
imitare il modello romano (con l’ istituzione dei “missi”, degli “advocati” e con i “capitolari”).
Il problema è quello di imporre una unica autorità a migliaia di nobili che in guerra servono
fedelmente ma che, secondo l’ uso germanico, in tempo di pace si ritengono del tutto
indipendenti. A tale scopo Carlo istituisce anche il cerimoniale della Investitura , che rende il
beneficio un solido patto di fedeltà tra Signore e vassallo, con un ‘cemento’ magico-sacrale. La
classe dominante dei Cavalieri impone così il proprio dominio sul resto della società in base
ad un Cristianesimo rude e guerriero. Come già accennato, l’ operazione del beneficio e dell’
Investitura si propaga verso il basso, in modo che tutti ne sono coinvolti o in quanto servi o in
quanto vassalli di un signore (vedi LDT p. 154-156 tutto). Unica eccezione gli allodii, che però
diminuiscono rapidamente.
7. Carlomagno muore nell’ 814, dopo essersi assicurato la pace con Bisanzio. Ma la unità dell’
Impero, basata in gran parte sul prestigio di Carlo, alla sua morte ben presto si disfa. Ciò
anche a causa degli attacchi che nel secolo IX l’ Europa subisce da parte di nemici vecchi e
nuovi: Arabi (nuove offensive in Scilia, Sardegna, Provenza); Ungari, popolo delle steppe
arretrato e crudele che si insedia in Pannonia e da lì terrorizza l’ Europa centrale; e soprattutto
i Vikinghi o Normanni , tribù scandinave che attaccano ripetutamente le coste di tutto il
Continente. (vedi LDT p. 174 da “Mentre l’ offensiva…” a p. 175 fino a “…pochi decenni”) .
Di fronte a queste invasioni la nobiltà carolingia, imbattibile in attacco, non riesce a produrre
una difesa efficace.
TERZA PARTE: L’ AVVENTO DEL FEUDALESIMO
La fortunata vicenda dei Franchi finisce alquanto bruscamente di fronte agli attacchi esterni ed ai
problemi interni; alla dissoluzione dell’ Impero carolingio segue la sua (parziale) ricostruzione da
parte degli Imperatori Germanici, ma in un quadro generale oramai piuttosto negativo e confuso.
L’ insieme di questi argomenti si può denominare “FEUDALESIMO”.
Tre sono essenzialmente gli elementi importanti di tali vicende:
a) l’ Impero si frantuma in tre Regni tra i discendenti di Carlomagno, per scomparire anche a
livello ufficiale nell’ anno 887 con la deposizione di Carlo il Grosso; tali Regni sono il nucleo
delle future Francia, Germania, Italia. (vedi LDT p. 178/9 tutto). I successivi Imperatori
saranno in realtà Re tedeschi, sempre in lotta con i loro vassalli, con i Papi e con i Comuni
italiani.
b) i Signori ed i cavalieri, per difendere i loro feudi dagli attacchi, costruiscono migliaia di
castelli, nei quali si rinchiudono e dove si svolge tutta la vita politica e militare. Venendo
meno ogni autorità centrale, i signori stessi divengono veri e propri sovrani di quei territori
che avevano ricevuto come beneficio non ereditario. Essi costituiscono eserciti propri e li usano
contro altri castelli, in una sorta di tutti-contro-tutti. (vedi LDT p. 194 da “Un signore…” alla
fine). Tale processo di frantumazione politica dell’ Impero porta l’ Europa Occidentale ad
una grave crisi (il cosiddetto “buio medioevo”). L’ incastellamento è comunque un fenomeno
complesso costituito da vari aspetti:
- aumentano i poteri del signore locale (giustizia, fisco, guerre ed alleanze)
- al contrario diminuiscono i poteri centrali di Chiesa, re ed Imperatori;
- peggiorano le condizioni di vita di tutti i non-liberi, sottoposti alle angherìe del loro
castel- lano e non più difesi da qualche Autorità a lui superiore (bannalità).
- i centri di sovranità si moltiplicano: feudi sempre più piccoli e numerosi.
c) Si ristabilisce un Impero “sacro” e “germanico” con la dinastia degli Ottoni di Sassonia
(Ottone I, Imperatore dal 962) e poi con Franconi e Svevi; ma nessuno riesce più a fermare l’
incastellamento e le sue conseguenze. Anzi, l’ Imperatore Corrado II stabilisce per legge l’
ereditarietà di tutti i feudi, riconoscendo così una realtà di fatto non più modificabile (1037,
Constitutio de Feudis).
Su tutti questi argomenti vedi LDT p. 189 da “All’ epoca di…” a p. 190 tutto.
In complesso si crea una nuova Europa, diversa sia da quella dei Romani che da quella dei Franchi;
vi prevalgono i legami personali di origine germanica, che dominano in campo politico,
economico, sociale. Vediamo schematicamente di spiegarne i caratteri specifici.
L’ impero Romano, e più ancora quello bizantino, hanno un elevato urbanesimo e un’ economia
basata su fitti scambi commerciali; il Feudalesimo è al contrario fondato sull’ agricoltura e sulla quasi
totale assenza di commercio; la popolazione europea è drasticamente diminuita; sono scomparse le città
(divenute del tutto insicure) e la gente vive attorno ai Castelli o ai grandi Monasteri. Tutti sono
inseriti nel sistema feudo-vassallatico, e pertanto non esiste più lo Stato quale noi lo intendiamo oggi.
In senso lato, “Feudalesimo” ha 3 gruppi di significati:
- 1) F. come rapporto signori-servi: tutti gli argomenti legati alla economia curtense ed alla servitù
della gleba, che costituiscono la naturale evoluzione della villa del tardo Impero romano, in tale
senso il F. è già precedente ai Franchi, almeno come tendenza(LDT p:158-9).
- 2) F. come rapporto dei signori tra loro: istituzioni feudo-vassallatiche (omaggio, investitura
beneficio etc.), dove è più presente l’ elemento culturale ‘pagano’ di origine germanica;
- 3) F. come frammentazione politica, dove lo stesso potere pubblico (Imperatore, Re, Chiesa) si
mescola e confonde cogli istituti ‘privati’ di cui al punto 2. Questo significato è il più estensivo
(per es. ‘feudalesimo’ nella Russia di Breznev, etc.), applicabile ovunque manca lo Stato come
monopolio della forza su un territorio. Sinonimo di ‘anarchia feudale’, ha una connotazione
anche negativa.