comunicato stampa - Qui Morbegno MORBEGNO

La Provincia di Sondrio ha rilasciato nei giorni scorsi i caprioli recuperati lo scorso anno nel periodo
delle nascite, e allevati presso il Centro di Recupero Fauna Selvatica di Ponte in Valtellina.
Ricordiamo che in questo periodo i caprioli, così come i cervi e i camosci, sono impegnati nella
delicata fase dei parti e dell’allevamento dei piccoli. Per preservare i piccoli durante il primo mese di
vita, vengono nascosti dalla madre fra l'erba, le foglie e i cespugli l'uno poco lontano dall'altro.
In questo sono aiutati dalla loro immobilità e non hanno il riflesso alla fuga, che compare solo dopo il
primo mese di vita. Anche la pressoché totale mancanza di odore li difende dai nemici naturali. Infine
la loro arma vincente è la pomellatura del mantello (macchie bianche su fondo marrone), che offre un
ottimo mimetismo nella vegetazione poiché fa si che le linee ed i contorni risultino confusi ed indefiniti,
tanto che un osservatore poco attento non è in grado di riconoscerne la sagoma.
Essi rimangono così accovacciati mentre la madre si allontana per alimentarsi.
Non di rado è possibile incontrare un caprioletto passeggiando in prati e boschi poco prima dell'estate.
L’uomo però costituire un grave pericolo per questi animali.
Questo appello è indirizzato a tutti coloro che si accingono a sfalciare i prati nelle zone dove sono
presenti i caprioli o a coloro che frequentano in questa stagione i nostri boschi.
Tre sono i principali fattori di pericolo!
Il primo è lo SFALCIO DEI PRATI, che avviene in concomitanza con le nascite e può portare gravi
danni ai piccoli, uccisi dalle lame delle falciatrici o gravemente mutilati. I prati di piccola o media
dimensione circondati anche parzialmente da siepi o boschi sono i preferiti dai caprioli.
Per ovviare al problema le barre della falciatrice possono essere precedute da piccole catene
(agganciate ad un supporto collegato alla macchina) che pendendo a pochi centimetri dal terreno
fanno scappare l’animale prima che le lame lo possano ferire.
Inoltre per limitare i rischi è indispensabile sfalciare iniziando dal centro del prato verso
l’esterno, in modo che gli animali abbiano comunque la possibilità di mettersi lentamente in salvo
scappando verso il bosco. Nel disegno è indicato l’ingresso centrale (1) della falciatrice a barre (3) e la
direzione centrifuga da seguire per il taglio (2).
Altro accorgimento utile è posizionare, il giorno prima dello sfalcio, delle strisce colorate ai lati del
terreno interessato che si muovono facilmente al vento; le femmine sceglieranno meno volentieri quel
pascolo per nascondere i propri cuccioli.
Infine ricordiamo che, se non è strettamente necessario utilizzare il fieno, è consigliabile posticipare il
taglio dal 1° luglio: avremo in pochi anni prati pieni di fiori, contribuendo alla biodiversità dell’area.
La seconda fonte di pericolo per i caprioli è la CATTIVA CUSTODIA DEI CANI: in questo periodo
tutti i cani devono essere condotti rigorosamente al guinzaglio nelle zone boscate, al fine di evitare
che si allontanino disturbando o azzannando questi indifesi animali. Purtroppo ogni anno vengono
recuperati caprioli feriti gravemente da cani, che spesso non si riescono a curare e devono essere
soppressi.
Infine la terza ragione per cui l'uomo è un pericolo per i cuccioli di capriolo è che spesso chi ne
incontra uno, PENSA CHE SIA STATO ABBANDONATO DALLA MADRE E PER QUESTO LO
RACCOGLIE, PORTANDOLO A CASA PROPRIA, o nel caso migliore consegnandolo alla Polizia
Provinciale o al Corpo Forestale dello Stato, che lo condurrà al Centro di Recupero della Fauna
Selvatica di Ponte in Valtellina.
QUESTO COMPORTAMENTO È ASSOLUTAMENTE SBAGLIATO: la madre non ha abbandonato il
piccolo, ma è sicuramente nei paraggi e tornerà ad allattarlo, se non lo disturbiamo!
Se trovate un piccolo di capriolo nel bosco, per favore, non disturbatelo e non
toccatelo! NON PORTATELO A CASA E NON CERCATE DI ALLEVARLO.
Se invece trovate un animale ferito, o debilitato, è necessario informare il Servizio
Caccia e Pesca della Provincia o il Corpo di Polizia Provinciale, che si farà carico di
recuperarlo e portarlo al Centro di recupero, dove verrà visitato da un veterinario e poi
allevato con le migliori tecniche possibili, anche per evitarne l’imprinting, fino a
quando sarà possibile rilasciarlo nuovamente.
In ogni caso, NON DATE MAI DA MANGIARE a questi animali, e soprattutto non alimentate i piccoli di
capriolo in nessun modo! Il loro intestino è molto delicato e, un’alimentazione errata, ad esempio con
latte di mucca, può dare loro gravi problemi e portarli a morire rapidamente!