- SITO DEL PROF. GIANFRANCO RONCAROLO / LICEO

annuncio pubblicitario
Liceo “S.Pertini” – Genova
a.s. 2015 – 2016 classe 5F
Prof. Gianfranco Roncarolo
Sociologia
Ripresa degli argomenti affrontati nella lezione precedente e nuovi argomenti
(lezione 6 ott 2015)
- Concetto di “stato liberale” (affrontata nelle lezioni e nei documenti precedenti) p. 357
- Differenza tra liberalismo e neoliberismo – p- 357 - (i cosiddetti “liberisti”).
L’esperienza delle privatizzazioni avviata da Margareth Thatcher in Inghilterra negli anni
’80 (vedi filmati e documenti sul sito) si riferiva ad una teoria della società nella quale,
come ella stesse ebbe a dire, “la società non esiste, esiste solo l’individuo”.
- “Modello collettivista” – p. 357 e parole annesse (alle pagg. 358 e 359), “Stato
socialista”, “abolire le classi sociali” (vedi Karl Marx, rivoluzione comunista), stato
comunista ed esperienza dei Soviet (vedi lettura di Stalin nel riquadro a pag. 358), URSS
come organizzazione totalitaria (pag. 358), esclusione dei lavoratori dai processi
decisionali (pag. 358); URSS – crescita industriale e divenuta potenza mondiale /
“efficienza economica” (pag. 359) contrapposta alla “soddisfazione dei bisogni”.
- Ristrutturazione dello stato comunista in URSS in senso capitalista (le gerarchie
comuniste – privatizzazioni - divennero proprietari/azionisti dei grandi gruppi economici).
- differenza con la Cina, “Uno stato – due sistemi” = stato comunista, ma sistema
economico sia liberalizzato/capitalista, sia controllato dallo stato, dipende dalle aree d3l
paese. (pag. 359)
- Crisi mondiale del 1929 – a catena si riverbera su tutte le economie mondiali, comprese
quella fascista e nazista. (pag. 359). Il fascismo interviene nell’economia nazionale
creando l’IRI, istituto ricostruzione italiano. Serve ad “assorbire” le aziende in crisi,
ristrutturarle/ricostruirle e mantenerle attive nel tessuto produttivo nazionale; nel sito VI
HO PUBBLICATO UNA INTERVISTA A Romano Prodi sule privatizzazioni IRI (dovete copiare
il link e appiccicarlo su youtube, non mi accetta l’immissione), non dovete sapere a
memoria le questioni di cui parla, ma capire bene il clima (delle “privatizzazioni”, appunto,
di quell’epoca). Poco sotto vedrete un breve documentario (2004) che presenta la
“galassia dell’IRI” (2004).
- Propaganda (pag. 359) – la propaganda non va confusa con la persuasione forzata. Essa
è legittima, serve a diffondere in modo organizzato delle idee (“propaganda politica”),
l’immagine di un prodotto (“propaganda pubblicitaria”).
- La “propaganda” viene utilizzata anche dai regimi totalitari. Ne abbiamo visto un
esempio da un discorso di Mussolini (l’annuncio, a Trieste, nel 1938, delle leggi razziali).
Vi ho pubblicato il breve spezzone del discorso sul sito. Nei discorsi politici la propaganda
cerca di fare leva, per essere di successo, su temi forti e di facile presa nel pubblico.
- La repubblica parlamentare del nostro paese e la differenza con le “democrazie dirette”
(studia a pag. 360), dovete conoscere la differenza.
- Dell’intervento dello stato in economia abbiamo più volte parlato. Fu John Maynard
Keynes (pag. 360) a creare la teoria economica che ispirò il presidente Roosvelt (eletto
nel 1932) nel suo “New deal” (vedi pag. 360). Si parla (Francesco Indovina – pag. 361) di
una “terza via” tra capitalismo e comunismo. La via della cosiddetta “economia mista”
(vedi 360-361) con la partecipazione decisiva delle aziende pubbliche.
- La situazione di crisi del 1929 è presentata assai bene nel documentario della BBC
(sapere cosa significa BBC!) che vi ho pubblicato sul sito. GUARDATELO.
- Sul boom economico (pagg. 361-362) abbiamo visto una breve presentazione di
immagini dell’epoca, che vi ho pubblicato sul sito.
- Vi ho anche pubblicato un breve video sulla Genova degli anni ’60, assaltata da quella
speculazione edilizia, di cui vi ho parlato in un documento che vi ho fornito. Vedrete dalle
immagini di allora le ragioni e le cause del dissesto idrogeologico che paghiamo oggi, a
distanza di decenni.
- Il libro presenta (“Welfare State” a pag. 362-363) quello che abbiamo più volte detto
nelle lezioni e nei documenti: la teoria “classica” liberale non riusciva, negli anni ’30, a
riavviare l’economia americana (e quindi quella mondiale) agendo sulle “libere forze del
mercato”. E’ qualcosa che emerge molto chiaramente anche guardando il documentario
della BBC. Ancora una volta viene richiamato il presidente Roosvelt. Trovate una ripresa
di tutti gli argomenti che abbiamo affrontato in modo allargato fino a qui: Bismark, il
piano Beveridge degli anni ’40 in Inghilterra, le condizioni della rinascita e della
ricostruzione in Italia alla fine della II guerra mondiale.
- Ciò che va precisato, però, è che l’indirizzo economico che fu scelto per la ricostruzione
italiana nell’immediato dopoguerra (dovete conoscere i passaggi istituzionali dal 1946 alle
elezioni politiche del 1948!!) NON fu affatto improntato al Welfare state, ma alla teoria
liberale classica. Furono anni, quelli dalla fine della guerra a quelli del boom (1955-63) di
stretta creditizia, non furono erogati facilmente sussidi e aiuti per la popolazione in
difficoltà, si optò per una politica economica, promossa dal presidente della Banca d’Italia
Einaudi, assolutamente “liberista”, per la compressione salariale, di compressione della
spesa pubblica, in opposizione alle idee keynesiane, che favorì l’emigrazione (sia verso
l’estero, sia interna), concentrando le forze economiche e finanziarie sulle parti del paese
più pronte alla crescita industriale – Milano-Genova-Torino, il cosiddetto “Triangolo
industriale”).
- Vi ho pubblicato un ottimo documentario su questa tendenza, guardate sul sito
Storia d’Italia - I Primi Anni Della Repubblica (1947 - 1963)_Istituto Luce.mp4
dai primi 12 minuti in poi.
- Le risorse per la “politica assistenziale”, in Italia, furono limitate, come avete potuto
vedere nei documenti che vi ho consegnato, contenenti il peso di queste spese in rapporto
al PIL nei diversi periodi del dopoguerra, anche confrontate con qualche realtà estera.
- Trovate una sintesi ben fatta in “Fissiamo i concetti” alle pagg. 365-366.
Scarica