2 CP Italiano 25 set 2014 Parafrasi: trasformazione della poesia in prosa. Per analizzare una poesia si deve fare prima una parafrasi e poi vedere le figure retoriche. Lettura e analisi della poesia “L’assiuolo” di Giovanni Pascoli (libro p. 372). L’assiuolo è un uccello notturno. La poesia è inserita nella raccolta “Myricae”. Figure retoriche Sinestesia = usa un’immagine che si lega ad un senso ad una parola che presuppone un altro senso. “Il lampo” colpisce il senso della vista ma non fa rumore, non mi tocca; qui dice “soffi di lampo”, dove il soffio di solito colpisce il tatto o l’udito invece qui è abbinato al lampo che di solito colpisce il senso della vista. Climax = (figura retorica) si usa per accrescere il senso di emozione fino a portarlo verso l’alto, gioco in crescendo per aumentare la suspence. (“la voce dei campi, suonava lontano un singulto…”) Singulto = singhiozzo del pianto che si interrompe. All’inizio del verso ritorna il solito verbo come proprio per riprodurre il “singulto”. Si parla di un ricordo del passato che si ritrova spesso nel Pascoli. Il padre del Pascoli è stato ucciso quando lui aveva 12 anni, poi perde la madre e rimane con due sorelle. Nelle poesie ricerca e declama quella condizione familiare della campagna, della realtà agricola. Le cavallette fanno rumore e lui le paragona a leggerissimi strumenti musicali; porte che non si aprono più perché le persone care sono ormai assenti. L’”io lirico” è l’io che parla nella poesia, altra cosa è l’autore della poesia. Pascoli quasi sempre fa coincidere le due figure, spesso l’io lirico è proprio quello che sente lui.