scheda istruttoria RE

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REGOLAMENTI EDILIZI (incluse Varianti ed integrazioni)
Scheda istruttoria
COMUNE: _______________________________
Rif. Richiesta PROT: N°______________ DEL_____________
(PROT. ASL N°___________ DEL_______
Oggetto:
 Regolamento Edilizio Comunale (R.E.C.)
 Variante al Regolamento Edilizio Comunale
 Allegato Energetico al Regolamento Edilizio Comunale
Funzionari Istruttori:_______________________________________________________________
Responsabile procedimento (ASL):____________________________________________________
incontro istruttorio del_______________presso_________________________________________
alla presenza di (per ASL) ___________________________________________________________
e di (per Comune)
____________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
Si prende atto che il Comune di ______________________ ha adottato il Regolamento Locale
d’Igiene con
 Delibera C.C. N°___________ del _________________
 meccanismi di surroga ai sensi dell’art 3 L.R.61/84
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emesso in data 31-07-2014
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CONTENUTI
La scheda istruttoria costituisce una guida nell’analisi dei Regolamenti edilizi comunali, operando una rassegna dei
contenuti orientata alla verifica degli aspetti di interesse igienico-sanitario e igienico-edilizio, a tutela del benessere
psico-fisico della persona. In particolare ci si prefigge di valutare la presenza e l’idoneità degli articoli, verificando la
coerenza tra obiettivi di risparmio energetico e di sostenibilità ambientale e la salvaguardia dei requisiti di salubrità
degli edifici (apporti di illuminazione e aerazione naturale, confort visivo, qualità acustica degli edifici, ecc., stabiliti in
base alle norme vigenti e al Regolamento Locale d’Igiene - RLI).
Ogni aspetto è accorpato in macro- temi; in coda a ciascuno di essi è riservato uno spazio per la raccolta delle
specifiche osservazioni.
VALORIZZAZIONE DEL CONTESTO: l’ambiente
1. Idoneità e salubrità delle aree edificabili
Preliminarmente all'esecuzione di lavori edili interessanti aree industriali dismesse, attività di deposito e
commercio di idrocarburi, attività di deposito o commercio di sostanze o preparati tossici, devono essere
effettuate le opportune verifiche tese all'accertamento dei limiti di contaminazione dei suoli, nel rispetto
delle procedure fissate dalle leggi e dai regolamenti vigenti in materia.
Qualora il terreno oggetto di edificazione fosse soggetto a infiltrazioni di acque sotterranee o superficiali,
deve essere operato un idoneo drenaggio e devono essere adottati gli adeguati accorgimenti atti a
garantire la salubrità del sito.
Gli interventi di sistemazione di aree abbandonate, o che comunque interessano luoghi in gravi situazioni di
carenza di condizioni igienico - sanitarie, devono essere precedute da adeguati interventi di risanamento la
cui efficacia sia debitamente comprovata.
2. Organizzazione dei cantieri
In ogni lavoro di costruzione, demolizione o altro (rifacimenti, tinteggiature, ecc.) devono essere adottate
tutte le necessarie precauzioni allo scopo di:
- garantire la sicurezza e la incolumità della popolazione,
- eliminare o ridurre al massimo gli inconvenienti per le abitazioni circostanti (come rumori e polveri
diffuse),
- tutelare l'ambiente, evitando in particolare la contaminazione delle matrici ambientali (in particolar
modo del suolo e delle acque).
Per quanto concerne le norme particolari per i cantieri in materia di prevenzione degli infortuni, di
sicurezza, responsabilità ecc., si fa riferimento alle disposizioni della vigente legislazione.
3. Superficie scoperta e drenante
La necessità di garantire per ciascun intervento edilizio una percentuale di superficie “scoperta e drenante”
nasce dall’esigenza di mantenere l’equilibrio idrogeologico del territorio e contenere l’impatto
sull’ambiente dovuto alla progressiva impermeabilizzazione di aree libere.
Qualora non già recepito all’interno del PGT si invita il Comune ad adottare il seguente articolo:
La superficie fondiaria del lotto su cui insiste il fabbricato di nuova realizzazione dovrà avere una superficie scoperta e
drenante, adeguatamente sistemata a verde e non inferiore a:
- 30% nelle zone residenziali;
- 15% nelle zone produttive, commerciali e terziarie.
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Per i casi di pluralità di destinazioni d’uso ci si dovrà riferire alla destinazione prevalente prevista.
Le superfici di cui al primo comma non possono essere ricavate in aree da adibire a percorso carrabile o posto
macchina se non adeguatamente permeabili, a qualsiasi tipo di deposito, né in aree sovrastanti ambienti interrati e
seminterrati a qualsiasi uso adibiti.
Per i piani attuativi il computo della superficie scoperta e drenante, deve essere calcolato con riferimento all’intera
area interessata. Per tali casi, nella progettazione esecutiva, si dovrà avere cura di distribuire il più omogeneamente
possibile tale superficie nei singoli lotti.
Nei casi di:
a) interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente;
b) interventi di ristrutturazione urbanistica;
c) interventi da realizzarsi in aree ricadenti in lotti interclusi delle zone residenziali;
i parametri di superficie scoperta drenante di cui al primo comma costituiscono obbiettivo a cui tendere.
In ogni caso, fatta eccezione per gli interventi di cui alla lettera c), dovrà dimostrarsi un miglioramento rispetto alla
situazione esistente.
VALORIZZAZIONE DEL CONTESTO: l’edificio
4. Prevenzione radon
Gli interventi di nuova costruzione, nonché gli interventi relativi al patrimonio edilizio esistente
(ristrutturazione edilizia, restauro e risanamento conservativo, manutenzione straordinaria) destinati in
qualsiasi modo alla permanenza di persone devono assicurare criteri e sistemi di progettazione e
costruzione tali da eliminare o mitigare a livelli di sicurezza l’esposizione della popolazione al gas Radon. Il
riferimento per tali criteri è la DDG 12678 del 21/12/2011 “Linee guida per la prevenzione delle esposizioni
a gas Radon in ambienti indoor”, da allegare al REC come parte integrante e sostanziale.
Nel caso di installazione dell’impianto di Ventilazione Meccanica Controllata, tale apparecchiatura può
essere dimensionata anche per la ventilazione dei locali interrati al fine di controllare la presenza di gas
Radon.
5. Prevenzione delle cadute dall’alto
In ambito edilizio il lavoro in quota è una condizione irrinunciabile e la prevenzione dei rischi deve
necessariamente passare attraverso la predisposizione di adeguate misure di sicurezza preventive sia
durante il lavoro in quota che durante la salita e la discesa dalle coperture.
Qualora non già recepito all’interno del RLI si invita il Comune ad adottare il seguente articolo:
I manufatti richiesti negli edifici per consentire l’accesso ed il lavoro in sicurezza sulle coperture, possono essere
costituiti da dispositivi di ancoraggio.
Questi dispositivi richiedono che:
- siano dislocati in modo da consentire di procedere in sicurezza su qualsiasi parte della copertura, a partire dal punto
di accesso alla stessa, fino al punto più lontano;
- siano chiaramente identificati per forma e/o colore o con altro mezzo analogo;
- nella zona di accesso alla copertura sia posta idonea cartellonistica identificativa da cui risulti l’obbligo dell’uso di
imbracature di sicurezza e di funi di trattenuta, l’identificazione e la posizione dei dispositivi fissi a cui ancorarsi e le
modalità di ancoraggio;
- il punto di accesso sia conformato in modo da consentire l’ancoraggio al manufatto fisso senza rischio di caduta.
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Questi dispositivi devono essere realizzati in modo da mantenere nel tempo le necessarie caratteristiche di resistenza e
solidità. L’azione di mantenimento di tali requisiti è a carico del proprietario dell’edificio e verrà esercitata sulla base di
adeguati programmi di manutenzione eseguiti da personale specializzato seguendo le prescrizioni del fabbricante.
6. Orientamento dell’edificio
L’orientamento delle nuove costruzioni deve essere tale da favorire il risparmio energetico e, pertanto, gli
spazi principali di esse (soggiorni, sale da pranzo, ecc.) devono preferibilmente avere almeno una finestra
orientata entro un settore ± 45° dal Sud geografico.
I locali di servizio (bagni, cucine e assimilabili) e gli ambienti secondari o ad uso discontinuo (corridoi,
ripostigli, scale, ecc.) devono essere preferibilmente posizionati verso nord a protezione degli ambienti
principali.
L’applicazione di questa regola, obbligatoria per gli edifici nuovi, deve tener conto degli eventuali
impedimenti (vincoli di natura morfologica dell’area da edificare, elementi naturali o edifici che generano
ombre portate,…) per i quali saranno concesse deroghe.
7. La protezione dal sole
Fermo restando il rispetto dei requisiti minimi di illuminazione naturale diretta previsti dagli specifici articoli
del RLI vigente, in coerenza con quanto predisposto dalla legislazione regionale in vigore (vedi il successivo
capitolo in merito al benessere visivo), a eccezione degli edifici destinati a centri sportivi ed attività produttive,
per limitare i fabbisogni energetici per la climatizzazione estiva o il raffrescamento e di contenere la
temperatura interna degli ambienti, il progettista, con l’applicazione limitata alle parti di edificio oggetto
dell’intervento, valuta e documenta l’efficacia dei sistemi schermanti, che dovrebbero essere tali da ridurre
del 70% l’irradiazione solare massima sulle superfici trasparenti durante il periodo estivo e tali da
consentire il completo utilizzo della massima irradiazione solare incidente durante il periodo invernale.
QUALITA’ E PRESTAZIONI DELL’INVOLUCRO
8. Ventilazione
Negli interventi di nuova edificazione devono essere previste soluzioni che consentano la ventilazione
naturale degli spazi che compongono il corpo edilizio, prioritariamente mediante la forma e l’orientamento
dell’edificio stesso.
A tal fine deve essere tenuta presente la disposizione degli ambienti in cui si svolge la maggior parte della
vita abitativa e degli spazi che invece hanno meno bisogno di riscaldamento e illuminazione, attraverso
l’impiego di opportune configurazioni planimetriche e formali. Configurazioni volumetriche molto compatte
sono in grado di ridurre le dispersioni di calore ed aumentare i guadagni di radiazione solare quando la
temperatura esterna è maggiore di quella interna. L’impiego di forme più aperte dell’edificio consente
maggiori scambi per la ventilazione, determina l’ampiezza delle superfici corrispondenti alle diverse
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esposizioni, influenza la possibilità di raccogliere e di immagazzinare la radiazione solare interagendo
contestualmente con i venti dominanti della zona.
Per ogni alloggio è auspicabile la presenza di almeno due fronti dotati di aperture.
9. Illuminazione – benessere visivo
In tutti gli spazi di abitazione deve essere assicurata la visione verso l'esterno. Tale visione deve
comprendere sia l'ambiente circostante che la volta celeste. Livelli adeguati di comfort visivo si ottengono
considerando l'orientamento dell'edificio, la sua collocazione, le dimensioni e le ubicazioni delle finestre,
l'ubicazione, le potenze e il colore di temperature delle fonti artificiali, il controllo delle riflessioni, degli
abbagliamenti, delle schermature, evitare illuminazioni prive di contrasto o vibranti ecc..La luce è
l'elemento essenziale per una buona visione, così come la sua qualità ed intensità hanno un’influenza
diretta sul comfort visivo. Negli edifici di nuova costruzione tutti i locali di abitazione permanente devono
usufruire di illuminazione naturale diretta. Anche i locali accessori (sale da gioco, sottotetti accessibili,
tavernette ecc.), devono avere una adeguata superficie finestrata e apribile atta ad assicurare
l'illuminazione naturale. Per ciascun locale d'abitazione, l'ampiezza della finestra deve essere proporzionata
in modo da assicurare un valore di fattore luce diurna medio non inferiore al 2%, e comunque la superficie
finestrata apribile non dovrà essere inferiore a 1/8 della superficie del pavimento. Tra le soluzioni volte a
favorire l'utilizzo della luce naturale sono ammesse anche quelle che si avvalgono di sistemi di trasporto e
diffusione della luce naturale attraverso specifici accorgimenti architettonici e tecnologici, purché i valori
del FLD risultino congruenti con quelli indicati al comma precedente. Possono usufruire della sola
illuminazione artificiale i locali di servizio: bagni secondari, spogliatoi, ripostigli, guardaroba, lavanderie
ecc., sebbene sia preferibile l'adozione di sistemi per garantire un livello di illuminamento naturale anche
inferiore ai valori precedentemente indicati (camini di luce, condotti di sole, ecc.).
10. Altezze minime
L'altezza minima interna utile dei locali adibiti ad abitazione è definita in coerenza con il RLI.
Le altezze minime previste possono essere derogate entro i limiti già esistenti e documentati per i locali di
abitazione di edifici sottoposti ad interventi di recupero edilizio e di miglioramento delle caratteristiche
igienico-sanitarie quando l'edificio presenti caratteristiche tipologiche specifiche del luogo meritevoli di
conservazione. Condizione indispensabile è che la richiesta di deroga sia accompagnata da un progetto di
ristrutturazione con soluzioni alternative atte a garantire comunque (in relazione al numero degli
occupanti) idonee condizioni igienico-sanitarie dell'alloggio, ottenibili prevedendo una maggiore superficie
dell'alloggio e dei vani abitabili ovvero la possibilità di una adeguata ventilazione naturale favorita dalla
dimensione e tipologia delle finestre, dai riscontri d'aria trasversali e dall'impiego di mezzi di ventilazione
naturale ausiliaria.
L’installazione di sistemi radianti a soffitto o a pavimento in edifici esistenti non deve compromettere le
altezze minime dei locali fissate dal RLI
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11. Isolamento acustico
Per gli edifici nuovi e per quelli soggetti a ristrutturazione con sostituzione degli elementi costruttivi si devono
rispettare i requisiti di isolamento acustico prescritti dal DPCM 5/12/1997: “Determinazione dei requisiti
acustici passivi degli edifici”. Si consiglia il ricorso a materiali costruttivi ecosostenibili con elevato potere
fonoassorbente e/o fonoisolante; per i serramenti si consiglia l’uso di vetrocamera con lastre stratificate per
aumentare il potere fono isolante e a spessore differente per evitare fenomeni di risonanza acustica. Il
rispetto dei requisiti acustici prescritti dalle normative vigenti deve essere dimostrato attraverso il collaudo
acustico dei requisiti passivi.
12. Qualità dell’ambiente confinato (materiali di costruzione, arredi, impianti ecc.)
Non vi sono attualmente norme cogenti che impongano l’uso di:
- materiali ecosostenibili o riciclabili (caratterizzati da un minimo contributo dell’impatto ambientale
riferito all'intero ciclo della loro vita);
- materiali riciclati (in grado di ridurre gli impatti derivanti dall’estrazione e dalla lavorazione di materiali
vergini);
- prodotti da costruzione estratti e lavorati a distanza limitata (in grado di sostenere l’uso di risorse locali e
ridurre gli impatti sull’ambiente derivanti dal trasporto)
pertanto questi interventi possono essere solo suggeriti: spetta ad ogni singolo Comune un eventuale
approfondimento che ne specifichi più in dettaglio il contenuto, considerando, in caso di prodotti
ecosostenibili, l’ipotesi di un regime incentivante che ne stimoli l’applicazione.
Molti sono i marchi di certificazione dei materiali bioedili; tra questi l'Ecolabel rappresenta un marchio
europeo di qualità ecologica che per alcuni componenti edilizi permette di scegliere i prodotti il cui intero
ciclo di vita comporta il minor impatto ambientale. Per tutti gli altri è necessario fare riferimento alle altre
certificazioni o alle schede tecniche, etichette fornite dalle ditte produttrici.
Qualora utilizzati, l’impiego di materiali ecosostenibili e riciclati, deve comunque garantire il rispetto delle
normative riguardanti il risparmio energetico e la qualità acustica degli edifici.
I materiali utilizzati per gli interventi edilizi in ogni caso:
 devono evitare concentrazioni dannose di gas, umidità e sostanze nocive in sospensione negli
ambienti domestici;
 non devono favorire lo sviluppo di muffe, batteri o microrganismi;
 non devono produrre emissioni nocive durante produzione, posa e rimozione;
 non devono contenere fibre d’amianto.
In caso di incendio
 non devono produrre gas velenosi;
 se destinati ad uso strutturale devono conservare le caratteristiche di resistenza meccanica per un
tempo sufficiente nel rispetto delle norme di settore.
13. Qualità dell’aria indoor
Le cause principali dell'inquinamento indoor possano essere ricondotte a moderne tecniche di costruzione
ed, in particolare vanno ricercate nelle emanazioni provenienti da materiali isolanti artificiali, dalle vernici,
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dalle laccature, dai diluenti e dagli impregnanti, a cui sono associate scelte progettuali e operative sbagliate
in favore di un’eccessiva chiusura ermetica delle pareti confinanti con l’esterno.
Le recenti normative in tema di contenimento delle risorse energetiche hanno imposto azioni d’isolamento
e di sigillatura che rischiano di limitare il naturale scambio d’aria tra l’ambiente interno e quello esterno e
viceversa determinando condizioni sfavorevoli (muffe, decadimento delle prestazioni degli involucri, tassi di
umidità elevati etc.) per lo svolgimento di qualsiasi attività umana all’interno degli spazi confinati.
Le strategie che consentono di controllare il confort abitativo degli edifici e beneficiare al meglio dei sistemi
di contenimento energetico in maniera ecosostenibile, si possono schematizzare così:
 Proteggere in modalità variabile l’edificio dall’irraggiamento solare;
 Studiare e controllare l’inerzia termica degli elementi che costituiscono l’involucro;
 Adottare sistemi il più possibile naturali di raffreddamento (interno ed esterno) per la ventilazione.
Mentre fino a qualche anno fa la ventilazione veniva associata al solo controllo della qualità dell’aria
interna, ora è considerata un aspetto fondamentale nel progetto di un edificio poiché è in grado di
garantire comfort ambientale tutto l’anno.
Con l’impiego di soluzioni ibride si ricorre alla ventilazione naturale assistita da quella meccanica controllata
(VMC), anche in regime di scambio termico (sistema di ventilazione permanente con recupero di calore ad
alta efficienza).
La ventilazione meccanica controllata è una scelta impiantistica ottimale se applicata a edifici ben
coibentati e a basso consumo energetico. Involucri e serramenti efficienti, infatti, da una parte assicurano
elevate prestazioni in termini di risparmio energetico, dall’altra rendono una casa “impermeabile”
all’ambiente esterno. Proprio per questo motivo un costante ricambio d’aria diventa particolarmente
importante, pena la bassa salubrità dell’aria interna. Affidarsi semplicemente alla ventilazione naturale
comporta, in inverno, il rischio di elevate dispersioni di calore.
14. Inquinamento elettromagnetico interno agli edifici¶
Gli ambienti interni degli edifici subiscono gli effetti dell’inquinamento elettromagnetico, dovuto, da una
parte dalle emissioni degli apparati e dispositivi elettrici ed elettronici e ai componenti dell’impianto di
distribuzione dell’energia elettrica dell’edificio, quali conduttori, quadri elettrici, cabine elettriche, dorsali,
e, dall’altra, dai campi magnetici emessi da sorgenti esterne come le linee elettriche ad alta, media e bassa
tensione, stazioni radio base (SRB) per la telefonia cellulare, ripetitori radio e TV, sistemi per la
radiocomunicazione. Al fine di garantire livelli di esposizione, tra i più bassi possibili, è opportuno che in
fase di progettazione si valuti attentamente la presenza delle sorgenti di campo, per poi adottare le misure
ritenute più idonee.
15. Prevenzione incidenti domestici (parapetti, corrimano, sicurezza impianti, prevenzione rischio
incendio, pavimenti antiscivolo ecc.)
La prevenzione degli incidenti domestici deve essere attuata mediante strategie preventive dirette sia alla
persona (in modo da incidere sui fattori di rischio comportamentali e individuali) che agli habitat
residenziali (in modo da incidere sui fattori di rischio ambientale).
I fattori di rischio ambientali possono essere efficacemente fronteggiati attraverso il diffondersi di buone
pratiche progettuali e costruttive tendenti al miglioramento della sicurezza d’uso dei diversi profili di utenza
negli habitat residenziali.
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In particolare si ritiene fondamentale l’adozione di articolati specifici in cui venga proposta l’attuazione di
accorgimenti tecnici quali il miglioramento dell’illuminazione, installazione dei corrimano, maniglie di
assistenza per doccia e vasca da bagno, strisce adesive antiscivolo per le scale, oltre a ulteriori proposte
tecnico-progettuali rivolte alla prevenzione delle seguenti tipologie di infortunio (in coerenza con le
principali casistiche di incidente domestico):
1. CADUTE DA O SULLE SCALE
2. CADUTE CONSEGUENTI A SCIVOLATA
3. CADUTE CONSEGUENTI A INCIAMPO O PASSO FALSO
4. CADUTE DALL’ALTO
5. URTI O COLLISIONI CON PARTI DEL FABBRICATO
6. COLLISIONI CON OGGETTI IN CADUTA
7. ELETTROCUZIONI
8. INCENDI DI NATURA ELETTRICA
9. EVENTI CONNESSI CON L’UTILIZZO DEL GAS.
16. Impianti di climatizzazione estiva
I nuovi edifici devono essere realizzati con tutti gli accorgimenti per evitare o comunque limitare i ricorso
ad impianti di climatizzazione estiva (vedi i precedenti capitoli “Orientamento dell’edificio”, “Protezione dal
sole”, “Ventilazione”).
In ogni caso, per le nuove installazioni o le sostituzioni di quelle esistenti è opportuno:
- privilegiare soluzioni di impianto centralizzato;
- prevedere che i componenti esterni degli impianti - torri evaporative, condensatori, unità
motocondensanti, ecc.- non rechino disturbo dal punto di vista acustico e termico;
- essere realizzati in modo da consentire un’agevole manutenzione ai fini di prevenire il rischio di
legionellosi.
SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE
17. Risparmio acqua potabile
Al fine di ridurre i consumi di acqua e di migliorare le condizioni di sostenibilità ambientale dell'utilizzo delle
risorse idriche, sono promosse, ai sensi del D.lg. 152/2006, art. 98, tutte le misure necessarie (in particolare
quelle previste dall’art. 6 del R.R. n. 2/2006 sulle acque di drenaggio urbano e delle norme per il riutilizzo e
la riduzione dei consumi delle acque) volte all’eliminazione degli sprechi ed ad incrementare il riciclo ed il
riutilizzo, anche mediante l’attuazione delle migliori tecniche disponibili.
Il Regolamento deve pertanto prevedere sia per gli interventi di recupero, manutenzione ordinaria e
straordinaria del patrimonio edilizio esistente, sia per la nuova edificazione, specifici articoli finalizzati al
risparmio di acqua potabile ed in particolare:
1. alla contabilizzazione individuale dell’acqua potabile,
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2. alla riduzione del consumo di acqua potabile,
3. al recupero per uso compatibile delle acque grigie,
4. al recupero per uso compatibile delle acque meteoriche,
eventualmente (facoltativo) mediante la realizzazione di "reti duali" per permettere l'utilizzazione di acqua
anche non potabile e la destinazione di apposite aree per l'installazione di vasche o cisterne per la raccolta
di acqua piovana. L’acqua circolante nella rete idrica potabile non deve mai entrare in contatto con le
acque di recupero provenienti da vasche o cisterne di raccolta di acque piovane.
18. Fonti rinnovabili
Per gli edifici nuovi e per quelli soggetti a ristrutturazione con rifacimento dell’impianto è obbligatoria
l’installazione di impianti solari termici, dimensionati per coprire non meno del 50% del fabbisogno energetico
annuo di acqua calda sanitaria. Analogo obbligo è previsto anche per la predisposizione di opere necessarie a
favorire l’installazione di impianti solari termici e/o fotovoltaici (per la produzione di energia elettrica) e i loro
collegamenti a singoli impianti e reti. Consigliate sono anche le installazioni di sistemi solari passivi: le serre
bioclimatiche, ad esempio. Possono essere apllicate su balconi o integrate nell’organismo edilizio purché i
locali retrostanti mantengano il rapporto aerante prescritto dal Regolamento Locale d’Igiene vigente e
siano dotate di opportune schermature e/o dispositivi mobili per evitare il surriscaldamento estivo.
Ulteriori osservazioni
Data______________
Firma Responsabile Procedimento Comunale
 presa atto
 condivisione
_________________________________
Firma Operatori ASL
______________________________
______________________________
NOTA IMPORTANTE: La presente scheda una volta compilata deve essere allegata alla pratica nell’intero suo percorso
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