Teatro Marrucino di Chieti - stagione di prosa 2006/2007 CLASSICO NOVEMBRE venerdì 17 ore 21.00 (turno A) sabato 18 ore 21.00 (turno B) domenica 19 ore 17.00 (turno C) Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia Varietà spettacolo di marionette con i Piccoli di Podrecca Un’immersione nel mondo poetico e surreale delle marionette, delle loro narrazioni in musica ironiche e lievi: la magia si rinnova di epoca in epoca, in uno spettacolo – che è insieme teatro di figura, musical, cabaret, teatrodanza – capace di appassionare i bambini e stupire gli adulti. Fondato dal cividalese Vittorio Podrecca ai tempi della Grande Guerra, l’itinerante Teatro dei Piccoli è stato riportato in vita dal Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia che, dopo aver salvato questa tradizione pressoché secolare da un’indebita estinzione, lo ripropone nella sua produzione più rodata e ricca di storia, spettacolo-collage senza tempo che con leggerezza e comicità condensa libere testimonianze di cultura, costume e musica (colta e folclorica) raccolte nel corso del Novecento nelle interminabili tournée della compagnia intorno al mondo. Ed ecco i ritratti esilaranti di Maurice Chevalier e Josephine Baker, dell’orchestra jazz e di quella viennese, del pianista Piccolowsky e del soprano Sinforosa Strangoloni. NOVEMBRE venerdì 24 ore 21.00 (turno A) sabato 25 ore 21.00 (turno B) domenica 26 ore 17.00 (turno C) Teatro Stabile di Firenze Margarita e il gallo erotica storia di incantesimi e inganni di Edoardo Erba regia Ugo Chiti con Maria Amelia Monti, Gianfelice Imparato e con Franco Barbero, Francesco Meoni, Giulia Weber scene Daniele Spisa – costumi Massimo Poli Margarita e il gallo è un testo inedito scritto da Edoardo Erba ed interpretato da Maria Amelia Monti e Gianfelice Imparato, due attori brillanti cari al pubblico. Questa nuova commedia è una prova di intelligenza e di abilità teatrale: usando lo stile della commedia piccante del cinquecento parla del rapporto fra i sessi in modo attuale e incisivo coinvolgendo gli interpreti in una grande prova d’attore. A muovere i fili della vicenda una strega capace di giocare con i più incoffessabili desideri dei protagonisti. Ma al centro della storia c’è anche l’ambizione di un artigiano fiorentino, disposto a tutto pur di divenire libraio di corte, capace persino di offrire sua moglie come merce di scambio: una proposta indecente del ‘500 che dà vita a imprevedibili equivoci. Sarà la scaltra intelligenza popolare di Margarita, la serva di casa, a risolvere il complicato intrigo facendo pagare direttamente al libraio il prezzo della sua ambizione. GENNAIO martedì 2 ore 21.00 (turno A) mercoledì 3 ore 21.00 (turno B) giovedì 4 ore 17.00 (turno C) e ore 21.00 (fuori abbonamento) venerdì 5 ore 21.00 (fuori abbonamento) Compagnia di Teatro di Luca De Filippo Le voci di dentro di Eduardo De Filippo regia Francesco Rosi con Luca De Filippo, Carolina Rosi e con Gigi Savoia, Antonella Morea, Marco Manchisi, Antonio Allocca scene Enrico Job – costumi Enrico Job e Cristiana Lafayette – luci Stefano Stacchini Dopo il successo di Napoli milionaria!, presentato al Marrucino due stagioni fa, Luca De Filippo e Francesco Rosi proseguono insieme il viaggio nella drammaturgia di Eduardo, scegliendo un testo di poco successivo al precedente. Scritto nel 1948 Le voci di dentro racconta la vicenda di Alberto Saporito e del suo strano sogno: un omicidio commesso da parte dei vicini di casa. A partire da questo avvenimento – realtà? fantasia? – si innesca un’amara riflessione sulla malvagità umana, provocata dalle ingiurie vicendevoli che i sospettati rivolgono l’uno contro l’altro. Gli atteggiamenti degli accusati fomentano i dubbi di Alberto e soprattutto lo fanno vergognare di appartenere al genere umano. Forse, di fronte a quest’umanità che non ascolta più le “voci di dentro”, quelle della coscienza, appare condivisibile l’atteggiamento dello zio Nicola, un parente che vive con Alberto: nonostante non sia muto, ha deciso di non parlare più, perché ritiene che l’umanità “abbia perduto ogni ritegno”. FEBBRAIO giovedì 8 ore 21.00 (fuori abbonamento) venerdì 9 ore 21.00 (turno A) sabato 10 ore 21.00 (turno B) domenica 11 ore 17.00 (turno C) Teatro di Roma Memorie dal sottosuolo di Fedor Dostoevskij adattamento e regia Gabriele Lavia con Gabriele Lavia e con Pietro Biondi, Euridice Axen scene Carmelo Giammello – costumi Andrea Viotti – musiche Andrea Nicolini – luci Giovanni Santolamazza Arriva al Marrucino Gabrile Lavia, uno dei più attenti, inquieti e profondi artisti del nostro teatro. Con “Memorie dal sottosuolo” si confronta con uno dei suoi autori preferiti Dostoevskij, firmando l’adattamento e la regia ed interpretando il ruolo principale. Scritto nel 1865, il romanzo di Dostoevskij (sorta di confessione, resoconto scritto in prima persona) indaga la psiche tormentata e i meccanismi perversi della mente dell’“Uomo del sottosuolo”, un giovane impiegato inconcludente, a disagio con se stesso e in collisione con la società, isolato, con una vita di relazione inconsistente; un “…uomo malato, un uomo cattivo, un uomo che non ha nulla di attraente, ripugnante in sommo grado…” come si autodefinisce il protagonista nell’incipit del romanzo. Gabriele Lavia dà vita ad un personaggio spietato e patetico nello stesso tempo, a volte comico, grottesco o ridicolo. Questo suo “adattamento” per il palcoscenico si fonda sull’ultimo episodio con cui si chiudono le Memorie dal sottosuolo. MARZO venerdì 2 ore 21.00 (turno A) sabato 3 ore 21.00 (turno B) domenica 4 ore 21.00 (turno C) Compagnia Meno Fortas – Vilnius Makbetas di William Shakespeare regia Eimuntas Nekrosius scenografia Marius Nekrosius - costumi Nadezda Gultiajeva - musiche Faustas Latenas luci Audrius Jankauskas spettacolo in lingua lituana sottotitolato in italiano premio Ubu 2000 come miglior spettacolo straniero presentato in Italia Torna al Marrucino uno dei registi più geniali del panorama teatrale europeo, il Maestro lituano Eimuntas Nekrosius. Dopo lo straordinario successo di Hamletas, presenta un altro testo shakespeariano Makbetas, in uno straordinario allestimento. Un grandissimo spettacolo dove la visualità prevale sulla parola, un'interpretazione estremamente coerente e acuta nella personale visione di una vicenda eterna, sottratta al tempo dal segno magico e creativo di Nekrosius. Lo spettacolo si fonda innanzitutto sullo scontro fra gli elementi: acqua, fuoco, terra. Macbeth si rappresenta in un ambiente contadino (da lì l’uso delle pietre come elemento scenico fondante). È una cascata di pietre a rendere irreversibile lo sbocco tragico, scatenando fragore e polvere sulle tavole del palcoscenico; ma è il legno a punteggiare l’intero spettacolo, con quegli alberelli fragili e commoventi nello zaino (ma che ritorneranno inquietanti nel rendiconto finale), ma anche i tronchi pesanti che oscillano costantemente sullo sfondo, appesi a lunghe funi. APRILE lunedì 2 ore 21.00 (fuori abbonamento) martedì 3 ore 21.00 (turno A) mercoledì 4 ore 21.00 (turno B) giovedì 5 ore 17.00 (turno C) Teatro Stabile delle Marche Tartufo di Moliere regia Carlo Cecchi con Carlo Cecchi, Licia Maglietta, Valerio Binasco, Iaia Forte In scena un cast di grandissimi attori, già apprezzati sul palco del Marrucino che li ha visti protagonisti nelle scorse stagioni: oltre a Carlo Cecchi, Valerio Binasco, Iaia Forte, Angelica Ippolito, Licia Maglietta e Antonia Truppo. In questa commedia si narrano le vicende di Orgone, il patriarca, irretito dai modi garbati che abilmente celano la profonda ipocrisia del giovane Tartufo, un arrampicatore sociale ante litteram che fingendo abilmente sentimenti profondi lo convince ad offrirgli tutto il suo patrimonio e in più la mano della figlia Marianna. Solo l'intervento della moglie Elvira smaschera le vere intenzioni di Tartufo. MAGGIO venerdì 4 ore 21.00 (turno A) sabato 5 ore 21.00 (turno B) domenica 6 ore 17.00 (turno C) Teatri Uniti Le false confidenze di Pierre Marivaux traduzione Cesare Garboli regia Toni Servillo con Anna Bonaiuto, Andrea Renzi, Gigio Morra, Betti Pedrazzi, Salvatore Cantalupo, Toni Servillo, Monica Nappo, Francesco Silvestri, Francesco Paglino scene Toni Servillo, Daniele Spisa - costumi Ortensia De Francesco - luci Pasquale Mari - suono Daghi Rondanini Attore e regista celebrato dal pubblico e dalla critica, al cinema come a teatro, Toni Servillo, dopo lo straordinario successo di Sabato, domenica e lunedì di De Filippo accompagna il pubblico alla scoperta del Settecento di Marivaux. Una commedia raffinata, in costume, recitata da un cast di attori eccellenti, con Toni Servillo, Anna Bonaiuto e Andrea Renzi, tra gli altri. Scritta al culmine della sua produzione artistica, Le false confidenze è l’ultima grande commedia in tre atti di Marivaux. Lo studio di un ambito borghese nel quale il denaro conta quanto se non di più dell’amore. Dice Toni Servillo: “L’attualità non è il solo motivo che mi ha spinto ad affrontarla, è la modernità del suo linguaggio ad avermi affascinato in modo irresistibile. Tutto è detto in maniera semplice, chiara, diretta, ma a questa limpidità corrispondono spesso zone oscure, torbide, ambigue, che creano intorno alla vicenda una atmosfera fatta di attese e di trepidazione”. MAGGIO venerdì 25 ore 21.00 (turno A) sabato 26 ore 21.00 (turno B) domenica 27 ore 17.00 (turno C) Compagnia di Prosa del Teatro Marrucino Pseudolo commedia in 2 atti di Tito Maccio Plauto traduzione e adattamento in versi italiani Sabatino Ciocca regia Sabatino Ciocca luci Noel Santoro - scene Franco Troiani - musiche Sergio Rendine PSEUDOLO (Il bugiardo). Un “divertimento” scritto in vecchiaia, Pseudolo è la commedia in cui meglio si avverte il Plauto rielaboratore geniale del modello greco su cui egli innesta le esperienze del teatro popolare (l’atellana). Così come allora in uso, egli affida l’originalità della creazione non alla trama ma agli effetti di riscrittura di temi già noti. Sabatino Ciocca lo ripropone così: “Come tradurrre la sua lingua piena di frasi sonore, di accumulo di sostantivi, di invenzione di parole che nel loro procedere forsennato diventano puro suono? Mi sono servito di una misura ritmica volutamente aulica e nel contempo spuria così da esaltarne la musicalità sottolineata anche da un’orchestrina da music-hall sempre presente in scena che accompagna le vicende dei personaggi. Questa scrittura fatta di parole dette a mitraglia, di sillogismi forzati e paradossali, di doppi sensi, li ritroviamo tutti, e intatti nel loro meccanismo comico, nel nostro teatro di varietà: dal dinamismo fantasmagorico di Fregoli, alle macchiette di Maldacea e dei De Rege, alle surreali filastrocche linguistiche di Petrolini, alla maschera metafisica di Totò. E in questo senso si muove il mio Pseudolo”.