Perché tante disgrazie?(p96)
Per quale ragione agli uomini buoni capitano molte disgrazie? All’uomo buono non può accadere nulla di
male: i contrari non si mescolano. Allo stesso modo in cui tanti fiumi, tante piogge cadute dal cielo, tanta
abbondanza di fonti medicinali non alterano il sapore del mare, e neppure lo attenuano, così l’assalto delle
avversità non modifica l’animo dell’uomo forte: egli resta fedele a se stesso e qualunque cosa accada, la
conforma a se; egli è più potente di tutte le circostanze esterne. E non dico che non le avverte, ma che le
vince e che, per il resto, tranquillo e placido si erge contro chi lo assale. Considera esercizi tutte le avversità.
Chi infatti, purchè uomo ed indirizzato ad azioni oneste, non aspira ad una giusta fatica e non è disposto a
compiere i suoi doveri anche a costo di correre pericolo? Per quale persona attiva, l’ozio non è una
punizione? Vediamo gli atleti, ai quali stanno a cuore le proprie forze, si battono con tutti i più forti e
pretendono da coloro dai quali vengono allenati alla gara che usino contro di loro tutte le forze; sopportano
di essere colpiti e malmenati, e se non trovano singoli avversari alla loro altezza si battono con più avversari
contemporaneamente. La virtù senza un avversario languisce: quanto grande essa sia e quanto valga appare
nel momento in cui mostra di che cosa è capace con la sopportazione. Sappi che gli uomini buoni devono
fare lo stesso: non temere durezze e difficoltà e non lamentarsi del destino, qualunque cosa capiti
considerarla un bene, volgerla in bene: non importa cosa sopporti ma in che modo sopporti.
De Provvidenza (scheda)
Mi chiedesti, Lucillo, perché dunque, se il mondo è governato dalla provvidenza,agli uomini buoni accadono
molti mali. Ciò in un’opera organica potrebbe essere trattato più comodamente qualora io dimostrassi che
una provvidenza governa tutte le cose e che un Dio si interessa a noi. Ma poiché si decise di staccare una
piccola parte dal tutto e di risolvere una sola obiezione lasciando impregiudicata la cosa, farò una cosa non
difficile, sosterrò la causa degli dei […] tu non dubiti della provvidenza ma te ne lamenti.
5 Ti riconcilierò con gli dei, buoni con i buoni. Infatti la natura non permette mai che il bene nuoccia alle
cose buone:tra gli uomini buoni e gli dei c’è amicizia, grazie alla virtù. Ho detto amicizia? Di più, parentela e
somiglianza, poiché l’uomo buono differisce da un dio solo per durata, discepolo di quello ed emulo e vera
prole, che quel genitore sublime, severo maestro di virtù, educa piuttosto duramente come i padri severi.
6 Perciò quando vedrai gli uomini buoni e cari agli dei lavorare, sudare e faticare in salita, i cattivi invece
spassarsela e nuotare nei piaceri, pensa che noi ci rallegriamo del ritegno dei figli, (invece) dell’impertinenza
dei piccoli schiavi, pensa che quelli sono tenuti a freno da una disciplina rigorosa, questi invece incoraggia la
sfrontatezza. Questo ti sia chiaro del dio: non tratta l’uomo buono con delicatezza, anzi lo mette alla prova,
lo tempra lo prepara per se.
Epistulae ad Lucilium LXXV,11-12
Ecco un altro problema: in che modo c si debba comportare con gli uomini? Che cosa facciamo? quali
insegnamenti diamo? A risparmiare il sangue umano? Che piccola cosa è non nuocere a colui il quale si
dovrebbe giovare! È proprio un grande merito se un uomo è mite con un altro uomo! Insegneremo a porgere
la mano al naufrago, a mostrare la strada a chi si è perso, a dividere il proprio pane con chi ha fame? Per
quale ragione dovrei dire tutto ciò che deve essere offerto ed evitato?Dato che posso brevemente
trasmettergli questa formula del dovere umano: tutto ciò che vedi e da cui cose divine e umanesono
racchiuse, è un tutt’uno; siamo le membra di un grande corpo. La natura ci ha generato fratelli, generandoci
dalle stesse origini e per gli stessi fini;essa ci ha infuso reciproco amore e ci ha resi socievoli. Quella ha
stabilito l’equo e il giusto; secondo i suoi dettami è più triste fare il male che subirlo; secondo il suo
comando le mani siano pronte verso coloro che devono essere aiutati. Sia e nel cuore e sulle labbra il famoso
verso:
Sono un uomo, e niente di ciò che è umano giudico a me estraneo.
Teniamolo presente: siamo nati per stare insieme. La nostra società è molto simile a una vòlta di pietre, che,
destinata a cadere se non opponessero resistenza l’una all’altra, proprio da questo è sostenuta.