Fiumana 2011 10 giorni di confronto, 110 anni di FIOM, 1100 motivi per partecipare. Venerdì 9 settembre ore 16,30 Femminicidio e silenzio a Ciudad Juàrez con il Tavolo torinese per Juàrez (Amnesty, Sur, Donne di sabbia, Donne in nero, Casa delle Donne, Urzene, Antropocosmos) e le donne Fiom Torino. Interviene in videoconferenza Marisela Ortiz Rivera. Palco Mandan Ciudad Juárez è la città che incarna lo spirito della Frontera, del confine tra il nord e il sud del mondo: su una sponda del Rio Bravo c’è il Messico e sull’altra prospera El Paso, Texas. Nel 1993 a Juárez cominciano a scomparire le donne. All’inizio si tratta di poche decine di ragazze, tendenzialmente giovani, brune e operaie delle maquiladoras, le fabbriche statunitensi che “delocalizzano” in Messico confidando nella manodopera a buon mercato e nell’assenza di sindacati. Spesso spariscono nel tragitto tra casa e posto di lavoro. Si uccidono le donne a Juárez perché si può fare. C’è impunità totale e a tutti i livelli, c’è una cultura machista che non educa al rispetto della donna. Dal 1993 si contano ogni anno centinaia di femminicidi e solo nel 2010 i dati ufficiali parlano dell’assassinio di 292 donne nello stato di Chihuahua;191 nella sola Ciudad Juárez (Observatorio de Justicia para nuestras hijas). Marisela Ortiz Rivera, cittadina onoraria del Comune di Torino è fondatrice di un’ associazione che riunisce familiari e amici delle donne uccise (Nuestras Hijas de Regreso a Casa) a cui un gruppo di associazioni torinesi cerca di fornire protezione e appoggio, oggi si trova a vivere in esilio e senza la possibilità di continuare il suo lavoro di insegnante. Marisela Ortiz doveva essere qui con noi a Fiumana. Il caso, questa volta fortunato, ha voluto che proprio nei giorni della festa le autorità statunitensi convocassero lei ed i suoi avvocati per il primo di una lunga serie di passaggi che le permetteranno di ottenere l’asilo politico. Marisela ha voluto comunque esserci: avremo quindi il modo di ascoltarla e vederla in un video messaggio che ha voluto inviarci per l’occasione. A seguire Ciudad Juarez Veglia di Laura Fusco Il rosso di centinaia di rossetti e gloss con la marca rigorosamente illeggibile per scrivere i nomi di tutte le ragazze delle maquilas uccise a Ciudad Juarez. A farlo – il 9 settembre dalle h 17,30 – saranno decine di donne vestite di bianco, raccolte nella Casa delle Giraffa al parco Michelotti. E’ la nuova immagine corale, di impatto e tutta al femminile, che la poetessa regista Laura Fusco dedica alla tragedia della città messicana. L’evento è l’anteprima di una nuova creazione e fa parte dell’installazione Ciudad Juarez Veglia, progetto espositivo a tappe, pensato dall’artista come mosaico di successive opere tematiche dedicate alle vittime e ai parenti delle vittime del femminicidio. Dopo il debutto a Torino per Ni una màs, ai piedi della Mole Antonelliana illuminata per l’occasione, l’opera approda a Fiumana (festa della Fiom con associazioni e movimenti tra cui Officine Corsare, Terra del Fuoco, Rete Pop) con una nuova action, che celebra le tante operaie barbaramente uccise nella città. La location è allestita come set cinematografico. Dal 9 al 18 settembre ogni sera a partire dalle h 18 ogni donna che lo desidera potrà partecipare scrivendo uno dei nomi delle vittime, contribuendo alla realizzazione in progress dell’opera. La action sarà fotografata e ripresa. A chiusura iniziativa verranno raccolti tutti i nomi che con le foto e riprese entreranno a far parte della prossima installazione pubblica della regista. ore 17 Il modello sociale americano Intervengono Ugo Mattei, Giangiacomo Migone. Modera Paolo Griseri, giornalista de La Repubblica. Palco principale Gli Stati Uniti sono un laboratorio a cielo aperto dove si sperimentano le teorie di Darwin applicate all’economia. La selezione finisce per premiare i più forti, che non risultano essere necessariamente i migliori. Vince chi è più dotato di risorse familiari, relazionali, istruzione e spietatezza negli affari, doti che appartengono a chi è già in alto nella scala sociale. Un lavoro poco sindacalizzato e molto flessibile, e una politica troppo spesso piegata agli interessi di corporations (i cui bilanci sono spesso più elevati dello stesso stato americano) completano un quadro che di sociale ha ben poco. Nessuna forma di assistenza sociale e pensionistica, obbligatoria e pubblica: chi cade (e spesso è già in basso nella scala) difficilmente riesce a rialzarsi, mentre chi è già in alto procede nella sua corsa, come se nulla fosse. Il bene comune, negli Stati Uniti, sembra poter essere soltanto un bene di club. In questo panorama desolante fare il sindacalista necessita un apprendimento alla corte di Cervantes, per imparare a lottare con i mulini a vento. Un sistema caldeggiato dall’Europa e dai suoi industriali, stanchi del costo della vita dei propri lavoratori. 18,30- 20 Teatro Rete Pop Teatro, danza, antropologia e sociale si esprimono attraverso azioni performative. Storie, interviste e confronto dalle 18.30 alle 20.00 in sette giorni di festa. Pop Rete Dinamica parte dalle storie, quelle reali di alcuni operai e quelle della nostra infanzia che si mescolano come per magia, donne coraggiose che fanno sentire la loro voce dal sudamerica e il parco cittadino che si anima di fantasia e poesia. Palco teatro 20h – 21h Cena a km 0 Grande tenda ore 21 Democrazia e rappresentanza: un diritto dei lavoratori? intervengono Fausto Bertinotti, Sergio Cofferati, Sandra Bonfanti, Maurizio Landini. Modera Paolo Griseri, giornalista de La Repubblica. Palco principale L’attacco ai contratti e ai diritti, i tentativi di escludere la Fiom dalle fabbriche, gli accordi separati, la contrattazione vissuta come un intralcio…la domanda continua ad essere la stessa: chi rappresenta chi? In una stagione segnata dall’irrompere di tante “fiumane” nel dibattito pubblico – dalle donne gli operai, dagli studenti a tutti coloro che hanno votato ai referendum di giugno – al punto da far dire a qualcuno che “il vento sta cambiando”, il mondo del lavoro continua ad essere messo sotto attacco e gli spazi di democrazia al suo interno vengono sempre più assottigliati. Dunque, si può accettare un accordo sulla rappresentanza che limita il diritto democratico di votare piattaforme e accordi, che consente deroghe al contratto nazionale, che per misurare la rappresentatività apre la strada al possibile mercato delle tessere? Quali norme di ristrutturazione del mercato del lavoro contiene la manovra “anticrisi” e perchè è fondamentale opporvisi con forza? Sabato 10 settembre Ore 17 Schiavitù in Brasile tra resistenza e pratiche creative Tavola rotonda a cura di Antropocosmos. Interverranno: Adriano Favole, Matteo Aria, Luisa Faldini, Maurizio Gallo, Luis Pinho Palco Mandan La memoria della schiavitù verrà narrata attraverso l'arte, il rito e la religiosità, ancora oggi strumenti di rivendicazione identitaria e di resistenza creativa degli afrodiscendenti brasiliani. La capoeira e il candomblè danno infatti corpo e voce alla storia dell’incontro con il potere coloniale, reinventando nell'attualità dello spazio rituale i significati e le rappresentazioni del meticciato. Attraverso l'esplorazione dell'incontro fra il linguaggio performativo e narrativo, attraverso una riflessione in sintonia con l'azione, si esplorano attraverso diversi momenti del processo conoscitivo i complessi immaginari della Capoerira (Roda de Capoeira Angola con il gruppo Angola N'golo e il gruppo de Capoeira Angola cortiço de abelha) e dello spettacolo della danza Afro-brasiliana (Elisio)." Vi sarà l'introduzione dell'associazione Antropocosmos. Il focus sull'iniziativa "Vivere d'antropologia: l'antropologia fuori dai dipartimenti" - Discussione sul ruolo sociale dell'antropologia nel mondo contemporaneo. Ore 17 Il mutualismo ai tempi della precarietà Incontro confronto tra Società Mutuo Soccorso Solidea, Officine Corsare, FIOM CGIL Palco principale Torino, Italia, Europa. Generazioni con problemi diversi. La più vecchia, la più tutelata, viene considerata privilegiata perchè goditrice di diritti in uno stato per pezzi sociale. Le altre, le più giovani (anche se magari già quarantenni) senza quei diritti, appesi a contratti di tre o sei mesi, magari un anno. Si è sempre racconta a mò di vasi comunicanti che se la prima avesse ceduto qualcosa, l’altra avrebbe giovato delle rinunce. Ma la cessione di diritti non è un gioco a somma zero. La somma è soltanto sottrazione. Togli ad uno per togliere all’altro. Più di un secolo dopo una generazione di persone dai venti ai quaranta si trova in una situazione che ricorda la precarietà dei vari Cesare alle prese con un paese allora poco attento ai diritti del lavoro. Come allora, gruppi di persone si mobilitano, e si chiedendosi quali possano essere le possibilità per recuperare una minima fiducia nel futuro, per sentirsi più protetti. E si riparla di mutalismo… Tante le differenze. Allora sodalizi per garantirsi quel poco che diritti assenti non tutelavano, chiaro l’obiettivo di conquiste politiche da raggiungere. Ora diritti conquistati dai padri che ai figli stanno scivolando di mano, il mutualismo è di nuovo solidarietà e garanzia ma con l’attenzione a non perdere per sempre la storia del ’900. Il mutualismo non è mai solo un limitare i danni, è emersione dei problemi che la lotta politica deve risolvere. Il 5 Aprile 2011, davanti a un notaio, venti persone hanno costituito Solidea, una società di mutuo soccorso del sociale. Ora come allora la mutualità rappresenta una via di uscita comune a problemi che altrimenti rimarrebbero a carattere strettamente personale. Con Solidea (società di mutuo soccorso del solidale) e Officine Corsare 18,30- 20 Teatro Rete Pop Palco teatro Domenica 11 settembre Ore 15 Storie di eretici nell'Italia dei capannoni Proiezione di “Langhe Doc” con il regista Paolo Casalis, Federico Ferrero - autore del libro “Langhe doc”, Mauro Musso - produttore di pasta artigianale Casa della Giraffa Ci sono tanti modi per raccontare un paese come l’Italia e le sue degenerazioni. C’è chi se la prende con i cattivi, chi esalta i buoni, chi preferisce il particolare piuttosto del generale. Paolo Casalis in “Langhe doc” affronta l’Italia del cemento e del consumo di territorio con lo sguardo sulle colline della sua terra. I protagonisti sono dei “buoni”, eretici in un mondo dove l’eresia rischia di essere sinonimo di buon senso. Non c’è retorica, non ci sono eroi o eroine. Persone contro corrente, questo di sicuro. Maria Teresa, Silvio, Mauro: storie individuali che obbligano ad affrontare i grandi temi. Da una vigna si finisce a parlare di modelli di sviluppo economico, di idee sul progresso. Dei buoni tajarin ti interrogano sulle tue scelte di consumo, su cosa davvero significhi la parola cibo. Delle tome di alta langa evocano un saper fare ed un rapporto con il territorio che è da solo testimonianza di un’alternativa possibile. Sullo sfondo un’economia dei capannoni, il simbolo di un sistema dove lo sviluppo fa rima con una crescita insensata, l’omologazione culturale, la devastazione ambientale, lo sfruttamento. Paolo Casalis e Federico Ferrero non hanno voluto con il loro documentario solamente raccontarci un’altra langa, quella che sta fuori dalle cartoline e non rientra negli itinerari del turismo. Il loro affresco va oltre le coordinate spaziali del basso piemonte, in “Langhe doc” c’è la fotografia di un’Italia mal ridotta accanto a esempi di resistenza e spiragli di speranza. C’è la prova che non tutto è compromesso, a patto di non guardare alla storie dei protagonisti come vie d’uscite individuali ma come irresistibili richiami all’azione collettiva. Ore 17 Stop al consumo del territorio Intervengono Guido Montanari - Stop Consumo del Territorio, Roberto Burdese - Presidente di Slow Food, Igor Staglianò – inviato TGR Ambiente Italia Introducono le Officine Corsare Palco Mandan Se il territorio è un bene comune, quali sono le possibilità di difenderlo? In Italia esistono innumerevoli realtà che lanciano un medesimo grido di allarme: occorre arrestare lo scriteriato consumo di suolo fertile e boschivo dal dilagare di cemento ed asfalto. Tante associazioni con scarsa possibilità di far sentire la propria voce, spesso inascoltate e trattate alla stregua di disturbatori di professione. Il Movimento nazionale Stop al Consumo di Territorio lancia l’iniziativa denominata “Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori”, una struttura reticolare che desidera coinvolgere organizzazioni e singoli cittadini, sul modello del “Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua”, capace di mantenere le peculiarità di ciascun soggetto ed unificare le diverse attività ed obiettivi attraverso un’iniziativa di respiro nazionale che sappia incidere, attraverso proposte di iniziativa popolare ed eventuali quesiti referendari, nella legislazione vigente. Ore 17 Una dignità, una speranza e un futuro. Omaggio ad Armando Ceste. Intervengono Vittorio Sclaverani - Associazione Museo Nazionale del Cinema / Responsabile Archivio Armando Ceste e Grazia Paganelli - Programmatrice del Museo Nazionale Cinema Torino. Casa della Giraffa Armando Ceste, nato a Torino nel 1942, inizia ad essere un protagonista del cinema indipendente sin dalla fine degli anni sessanta con “La Lezione” (1969). E' stata una figura fondamentale per la cultura torinese degli ultimi quarant'anni, prima come importante grafico, insieme a Gianfranco Torri, in una Torino che investiva molto nella cultura e nei giovani generazioni, grazie anche all'impegno di Giorgio Balmas e poi con il cinema, esperienza iniziata con il Collettivo Cinema Militante di Torino. Quando l'immagine ha incominciato a sovrastare tutto intorno all'inizio degli anni '80, Armando ha deciso che il cinema sarebbe stata l'unica strada per comunicare, denunciare e documentare la realtà, ma anche per ricercare un linguaggio nuovo come dimostrano il suo testamento spirituale “amoremorte” (2007) e “Variazioni” (2004). È stato direttore artistico del Valsusa Filmfest e autore di numerosissimi lavori, alcuni dei quali realizzati in collaborazione con l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico di Roma e più volte presentati in anteprima al Torino Film Festival: “Jean-Marie Straub, la resistenza del cinema” (1991), “Finale di Partita” (1992), “Milano 25 aprile” (1994), “Gli anni duri – una testimonianza di Emilio Pugno” (1995), “Anna Karina. Il volto della Nouvelle Vague” (1996), “Libera Terra” (2002), “Fiatamlet” (2003) e “Porcamiseria” (2006). Importante inoltre il progetto di film collettivo “Walls and borders”, a favore di International Help Onlus, pensato e lanciato da Ceste insieme a Claudio Paletto e Maddalena Merlino che l'hanno portato a termine dopo la sua scomparsa. A Fiumana 2011 verranno proiettati: Marisa e le altre (2003, 14'), L'assalto al cielo-Claudio Sabbatini, I lavoratori della Fiat e le loro lotte nella seconda metà degli anni '70 (2007, 9'), Erri De Luca. Dopo Genova (Filastrocche sgangherate) (2001, 12'), Movimento (2008, 5'). 18,30- 20 Teatro Rete Pop Palco teatro Ore 21 Un'economia fuori controllo Intervengono Roberto Tesi alias Galapagos – Il Manifesto, Andrea Fumagalli – docente di Economia Politica all’ Università di Pavia, Marco Revelli - storico e scrittore. Modera Ugo Mattei - docente di diritto civile all’ Università di Torino. Palco principale “Spread”, “titoli tossici”, “derivati”, “BCE”, “debito”, “default”. Quest'estate il vocabolario di tanti profani dell'economia finanziaria si è improvvisamente arricchito, e un pò tutti ci siamo trasformati in parvenu della materia. La crisi del 2008 sembrava finita, e qualcuno molto in alto si ostinava da tre anni a negarla. Poi, di colpo, ecco fioccare manovre di emergenza e provvedimenti “anticrisi”. Leggendo i titoli sui giornali, alcuni si sono stupiti, altri non ci hanno capito niente, altri ancora sono sobbalzati sulla sedia dicendo “l'avevamo detto anni fa che sarebbe finita così!”. Ma cosa sta succedendo per davvero all'economia globale? Si tratta semplicemente, come alcuni dicono, di un problema creato da un manipolo di speculatori, oppure il problema è di sistema? Può la democrazia convivere con questo modello economico, i cui organismi internazionali di controllo sembrano bramosi di commissariare de facto i governi dei paesi per imporre quelle stesse politiche neoliberiste che hanno generato la crisi? Ne discutiamo a pochi giorni dal varo della manovra economica e dallo sciopero generale. Lunedì 12 settembre ore 17 Presentazione di “Ci volevano con la terza media" [Ed. Editori Riuniti] di Giovanni Barozzino Intervengono l’autore, Giorgio Airaudo - responsabile nazionale Auto della Fiom, Gabriele Polo - conduce Luciano Pregnolato (segr. Naz. Lavoro e libertà). Palco principale Giovanni Barozzino, nel suo libro Ci volevano con la terza media, offre una narrazione inedita della vicenda che ha messo alla berlina la Fiat e Marchionne, giocando a fare l’investigatore e finendo a esserne davvero capace. Nel testo presentato si ripercorrono le ingiustizie e le angherie sopportate dagli operai di Melfi nello stabilimento Sata, dal punto di vista di chi le ha subite. È una denuncia contro la volontà di un vertice aziendale, sempre più simile a un capolarato. Una lotta impari contro i caporali la cui volontà è spremere i lavoratori come arance, dissanguandoli e disumanizzandoli. La sua battaglia è un urlo strozzato, la voce dei deboli, gli uomini in linea, nella catena di montaggio. Deboli che, assieme, divengono forti, incredibilmente forti. Attraverso i racconti di un uomo che è riuscito a non piegarsi, Giorgio Airaudo e Gabriele Polo discuteranno con Giovanni Barozzino di quello che è successo e di quali scenari ci riserva un futuro incerto, in un dibattito condotto e diretto da Luciano Pregnolato. 18,30- 20 Teatro Rete Pop Palco teatro Ore 21 Il futuro di Torino oltre la crisi Intervengono Luciano Gallino – sociologo, Marco Ponti - Docente di economia dei trasporti presso il Politecnico di Milano, Davide Canavesio - Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Torino, Giorgio Airaudo responsabile nazionale Auto della Fiom. Modera Ettore Boffano – giornalista Palco principale Le recenti vicende di Mirafiori hanno riaperto il dibattito sul futuro di Torino. Ora che la città industriale sta tramontando, ora che molte industrie si stanno spostando altrove alla ricerca di condizioni più “favorevoli”, dove si lavorerà a Torino? E cosa e come si produrrà? Il futuro del lavoro a Torino dipende dalla FIAT e dalle scelte che essa farà nei prossimi anni? E se la FIAT decidesse nonostante tutto di andarsene? La politica cittadina può avere un ruolo in questa vicenda? Se invece l’industria a Torino appartiene ormai al passato, se le ex fabbriche sono ormai luoghi dove collocare ipermercati o musei o sedi universitarie, rimane in tavola il problema di quale sviluppo alternativo offrire a Torino e ai Torinesi. Negli ultimi anni si è risposto con i grandi eventi (Olimpiadi, Universiadi, 150 anni, ecc…) oppure con le grandi opere (la TAV). Questa risposta può essere sufficiente? L’università e la conoscenza possono essere volani di un nuovo sviluppo cittadino, come ha affermato più volte Fassino durante la campagna elettorale? E se questo è possibile, come la politica torinese intende raggiungere l’obiettivo? Esistono alternative a questi scenari? Martedì 13 settembre Ore 16,30 Il sogno infranto dei no global italiani Presentazione del libro La Ferita di Marco Imarisio in presenza dell'autore, con Federico Bellono - Segr.gen. Fiom Torino. Introducono le Officine Corsare Palco principale Un racconto intenso e commovente su una storia che ha trasformato l’Italia contemporanea. Il G8 di Genova raccontato dagli occhi di un “osservatore partecipante”: l’intreccio delle vite, dei racconti, dei fotogrammi di chi ha vissuto le giornate di Genova. Ore 18 Il futuro oltre il referendum Incontro con i Forum dei Movimenti per l'Acqua. Interviene Marco Bersani – Attac Italia e il Comitato Acqua Pubblica Torino. Palco Mandan Il 12 e 13 giugno di quest’anno 26 milioni di Italiani si sono espressi contro la gestione privata del servizio idrico, votando Sì ai due quesiti referendari promossi dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua e dai comitati territoriali per l’acqua bene comune. I cittadini hanno così sonoramente bocciato trent’anni di politiche neoliberiste e cancellato le misure legislative che prevedevano la privatizzazione forzata del servizi pubblici locali e l’addebitamento in bolletta della remunerazione del capitale investito, ovvero i profitti delle aziende private. Quali sono i prossimi passi da compiere, a livello nazionale e territoriale, per arrivare ad una effettiva ripubblicizzazione del servizio idrico? A quale forma giuridica occorre puntare perché la gestione pubblica non si risolva in una mera patina formale a copertura del perseguimento di interessi privati? Com’è possibile una partecipazione dei cittadini e dei lavoratori al governo della risorsa idrica? Come dare forza Legge di iniziativa popolare depositata dal Forum in Parlamento nel 2004? 18,30- 20 Teatro Rete Pop Palco teatro Ore 21 GENOVA: 10 anni dopo Intervengono Luca Casarini, Marco Bersani, Giorgio Airaudo, No tav , Claudio Riccio (Rete della Conoscenza), Marco Imarisio. Modera Loris Campetti Palco principale Nel 2001 questo era il tempo dei dibattiti, delle analisi, delle prospettive del “movimento dei movimenti”. Ci trovavamo a poche settimane dalle giornate di Genova, dalla morte di Carlo Giuliani… Sembra passato un secolo dalla stagione no-global, dagli anni in cui il movimento aveva posto al centro del dibattito non solo la globalizzazione e i suoi effetti, ma anche nuove idee di partecipazione diretta, di nuove pratiche del conflitto e di rapporto con la politica. A 10 anni, negli anni della crisi, i temi posti sono più che mai attuali ma politicamente tutto sembra andare da un’altra parte. Sorgono quindi spontanee alcune questioni che ci sentiamo di porre come dirimenti: come passare dall’ “altro mondo possibile” ad un’orizzonte di cambiamento concreto e visibile? Come all’opposizione alla crisi possiamo affiancare un discorso programmatico sull’alternativa che ponga al centro beni comuni e democrazia, riconversione ecologica e nuovo modello di sviluppo, lavoro e welfare universale, liberi saperi e diritti di cittadinanza? Non accontentandoci delle attuali tendenze alla semplice alternanza del blocco di potere, come possiamo quindi approdare ad un livello più alto di unità politica e di lotte sociali passando dall’unità contro la crisi all’unità per l’alternativa? Mercoledì 14 settembre ore 17 Verso un altroconsumo, un'altra economia Interviene Rete Gas Torino, Youth Food Movement, Coop Rinova, Coop, Coop Pausa Cafè, Officine Corsare Palco principale Sono tante le esperienze che in questi ultimi anni si sono misurate sul terreno del cosiddetto “altro consumo”. Per molte persone è stato l’unico modo per mettere in pratica il “mondo diverso” di cui si parlava. Si è cominciato con il consumo critico verso le multinazionali e le conseguenti campagne di boicottaggio, si è proseguito con la creazione di un commercio equo e solidale verso i sud del mondo, e si è infine approdati ad organizzare un commercio e delle produzioni eque e solidali qui da noi. Ci sono realtà come i Gruppi di Acquisto Solidale; miriadi di associazioni e cooperative che investono sulla riduzione dei rifiuti e degli imballaggi, sull’annullamento della distanza tra consumatori e produottri; altre ancora che invece producono nel rispetto dell’ambiente, del territorio, del lavoro. La tavola rotonda “Verso un’altro consumo, verso un’altra economia” proverà ad affrontare i nodi della discussione partendo da esprienze concrete tra loro diverse. ore 17 Il cinema e il lavoro operaio Proiezione di Fuga dall'indifferenza di S. D'Orsi, di Senza chiedere permesso di P. Perotti e P. Milanese Privilegi operai di G. Crua e G.U. Canale. Intervengono gli autori e Vittorio De Martino (Segr. Fiom Torino) Casa della giraffa ore 18,30- 20 Teatro Rete Pop Palco teatro ore 21 Consumare è politico Interviene Carlin Petrini - Slow Food. Moderano le Officine Corsare Palco principale “Se potessi mangiare un’idea avrei fatto la mia rivoluzione” cantava Giorgio Gaber. Quale atto più politico della spesa quotidiana? Attraverso il consumo ognuno compie delle scelte che hanno delle ricadute sull’intero sistema economico-produttivo. Sono tante le esperienze di consumo critico sviluppatesi negli ultimi anni, è cresciuta notevolmente quella che viene chiamata “consapevolezza del consumatore”. Il settore dell’alimentazione è quello dove più importante è stata questa evoluzione. Concetti come filiera corta, km zero sono ormai diffusi e compresi dalla maggioranza delle persone. Come rendere possibile un consumo totalmente sostenibile per l’ambiente e per chi lavora? I Gruppi d’Acquisto Solidale sono un esperimento in costante crescita, è possibile pensarli come soluzione? Quale alternativa alla grande distribuzione organizzata? Come evitare che il consumo critico sia rinchiuso in un ennesima, remunerativa, fetta di mercato “etica”? Giovedì 15 settembre Ore 17 Diaz. Processo alla polizia, presentazione del libro di Alessandro Mantovani [ed. Fandango Libri] Interviene l’autore, Livio Pepino – magistrato, Giorgio Airaudo –FIOM CGIL. Modera Mauro Ravarino – giornalista Palco principale Poco prima di mezzanotte la polizia fa irruzione nel complesso scolastico Diaz alla ricerca di fantomatici black block. Il bilancio dell' “operazione di perquisizione” è noto : 93 innocenti arrestati, persone pestate senza motivo, tante menzogne, come il ritrovamento di 3 molotov o l'episodio dell'accoltellamento di un agente di polizia da parte di una delle persone che dormivano nella scuola. Una delle pagine più brutte della storia recente del nostro Paese. Oppure per dirla con le parole del comandante Fournier, presente quella notte, “una macelleria messicana”. Oppure con quelle di Amnesty International “la più grave sospensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la Seconda Guerra Mondiale ”. I fatti di quella notte non sono opera di poche “mele marce”, ma coinvolgono alcuni degli esponenti più di spicco della Polizia di Stato, uomini che in passato si erano distinti per la lotta alla mafia, che godevano di grande stima tra i colleghi e non solo, che occupavano posizioni di rilievo e che hanno continuato ad occuparle. A distanza di 10 anni da quella notte 25 fra gli agenti che parteciparono all'operazione sono stati processati e condannati per lesione, falso, calunnie. Per un totale di 98 anni di reclusione. Nessuno di loro è in carcere, anzi molti sono stati promossi dopo il 2001. Ore 17 100 giorni davanti alla fabbrica, presentazione del libro di Michele Stefanelli con l'autore, Federico Bellono – FIOM CGIL e Alessandro Ballesio – giornalista Area della Vela Cleveland. Un ufficio all’ultimo piano, di quelli con le vetrate grandi e pulite, con la moquette sempre perfetta. È l’aprile del 2006 e la primavera sta partendo. Un telefono si alza e dentro al ricevitore si sente parlare di Rivarolo, un piccolo paese nel Piemonte. Alexander M. Cutler deve fare mente locale, poi si ricorda che è un paese vicino alla sede della Fiat Torino e attraverso quel particolare si ricorda anche che lì si producono valvole per motori. Appesa a quella linea telefonica, la vita di duecento persone. Potrebbe essere andata proprio così. Cutler taglia il filo e le vite di 200 persone (duecento) dall’altra parte dell’oceano cominciano a scivolare verso un baratro. Si conclude 100 giorni dopo, a seguito di un accordo raggiunto negli uffici della Regione. Qualcuno rientrerà, altri si avviano al prepensionamento, altri accettano l’uscita volontaria. Qualcuno intenta una causa legale all’azienda. Le vicende di quegli esuberi, l’angoscia di quei giorni, lo smarrimento, la voglia di dignità, sono raccontate in questa pagine da chi, in quei momenti, oltre che operaio, era un rappresentante sindacale della Fiom-Cgil. Ci racconta questa esperienza di lotta il manutentore Michele Stefanelli, autore del libro “Cento giorni davanti alla fabbrica. Storie di uomini, lavoro e dignità”, edito per i tipi Baima-Ronchetti & Co, assieme a Federico Bellono, moderati da Alessandro Ballesio. ore 18,30- 20 Teatro Rete Pop Palco teatro ore 21 Le sfide di un'altra economia Intervengono Guido Viale - economista e scrittore, Gianni Rinaldini - la CGIL che vorrei, Mario Agostinelli – politico e giornalista. Modera Federico Bellono - Segr. Gen. Fiom Torino. Introducono le Officine Corsare. Introducono le Officine Corsare Palco principale La crescita infinita ad ogni costo per produrre grandi quantità di beni e di oggetti è davvero la soluzione migliore? Può affermarsi una economia che metta al centro le sue esigenze e i diritti dell’uomo invece che il prodotto? Può esistere una economia sostenibile che abbia rispetto per le risorse e per l’ambiente? Contrastare la mercificazione del lavoro: una battaglia di civiltà o un retaggio del ‘900? Venerdì 16 settembre Ore 17 ¡Democracia Real Ya! Incontro con gli indignados spagnoli in collaborazione con Diagonal, rivista web indipendente spagnola. Palco principale Dibattito con due rappresentanti del Movimiento 15-M, anche conosciuto come Movimiento de los Indignados, con il desiderio e la necessità di conoscere uno dei più compositi e dibattuti movimenti di partecipazione dal basso sorti in Europa nel 2011. Il Movimiento de los Indignados è un movimento cittadino formatosi in seguito alle grandi proteste del 15 maggio del 2011 in Spagna. Una serie di azioni organizzate pacificamente hanno preso forma da quel momento con l'intenzione di promuovere una pratica democratica più partecipativa, contro al bipartitismo stagnate e monolitico del PSOE e del PP, al dominio delle banche e delle corporazioni, proponendo una divisione di poteri per la quale la popolazione divenga parte attiva del processo decisionale democratico e il suo benessere sia il fine ultimo dell'azione di qualsiasi governo. Ore 17 Nuove cittadinanze: percorsi di inclusione sociale L'esperienza del Dado a Settimo Torinese con Oliviero Alotto e Giorgia Odorico (Terra del Fuoco) e Aldo Corgiat (Sindaco di Settimo). Palco Mandan Emergenza abitativa, ricerca d’occupazione e desiderio d’istruzione: queste le questioni da risolvere per un’efficace inclusione sociale. Questo succede al Dado. In meno di mille metri quadrati convivo famiglie Rom, rifugiati politici e operatori dell’associazione Terra del Fuoco, che hanno scelto di percorrere insieme la strada dell’inserimento scolastico per i minori, lavorativo per gli adulti e abitativo per tutti, coinvolgendo il territorio: dalle associazioni, al Comune, passando dalla parrocchia alle maestre delle scuole dei bambini. Un esperimento avviato nel 2007 con la prima ristrutturazione in auto recupero messa in atto in Piemonte a cura dagli stessi inquilini della struttura. Ore 17 110 anni di Fiom (e di Fiat) Presentazione del libro Nei panni degli operai di Massimo Franchi [ed. Fuori Onda] con l'autore. Intervengono Giorgio Airaudo – FIOM CGIL e Sergio Chiamparino – politico. Area della Vela La storia dell’ultimo segretario generale FIOM, attraverso le lotte, le vittorie e le sconfitte di questi ultimi anni fino ad arrivare al referendum di Pomigliano e Mirafiori. Guidato da un concetto molto semplice: “mettersi nei panni degli operai”. Ne discutiamo con chi, nell’ultima vicenda di Mirafiori, nei panni di quegli operai hanno decisio di stare in posizioni diametralmente opposte. Giorgio Airaudo e Sergio Chiamparino. ore 18,30- 20 Teatro Rete Pop Palco teatro Ore 21 Dal governo del possibile al governo dell’alternativa Con Luigi De Magistris, sindaco di Napoli. Modera Luca Telese, giornalista la primavera dei sindaci ha rappresentato un segnale di discontinuità e un esempio di partecipazione altro rispetto al triste spettacolo degli ultimi anni. Il neo sindaco di Napoli, che si è posto in netta rottura con gli equilibri politici anche all’interno del centro sinistra, è forse la vera novità emersa alle urne. Quali le sfide e le prospettive per un cambiamento nella capitale campana? Quali gli ostacoli? a seguire Qualcuno era comunista, monologo di Luca Telese che racconta la fine del Partito Comunista Italiano e di come i suoi protagonisti sono diventati ex e post. Palco principale Sabato 17 settembre ore 15 Le città invisibili: antropologia e militanza politica A cura di Antropocosmos. Intervengono Stefano Boni, Valentina Porcellana ("Abitare il dormitorio"), Angelo Romano ("Urban Center") e Caterina Menegoni (Turin Orto) Palco Mandan Il Laboratorio Interfacoltà “Le Città (in)visibili” nasce nel 2009 a seguito di varie esperienze di ricerca antropologica e dei seminari di Storia Culturale dell'Università degli Studi di Torino. Studenti provenienti da vari corsi di laurea dell'ateneo torinese (antropologia culturale, storia, letterature comparate, sociologia e scienze politiche) decidono di tessere nuove trame fra le loro diverse discipline, coniugando la volontà di formazione con quella di ricerca sul campo. Affrontano temi come la cultura di strada e i luoghi delle culture, i profondi cambiamenti della città e la loro relazione in uno spazio postcoloniale, la letteratura migrante, il cinema, i cibi e le nuove abitudini alimentari, i mutamenti architettonici e urbanistici, esplorando la metamorfosi culturale dei suoi abitanti, italiani e migranti. Particolare rilevanza verrà data alle ricerche svolte sulle seconde generazioni, sui rifugiati politici, sul CIE di Corso Brunelleschie e sulle mappe cognitive dei percorsi della diaspora (intervengono Gabriele Proglio, Chiara Loschi, Marta Furlani, Giulia Becchis, Vanessa Vidano). A partire dalle ore 16 Olimpiadi dei bambini Tiro alla fune, corsa con i sacchi, grande caccia al tesoro nel parco Torneo di calcio Parco Michelotti/campi di calcio Sport Club Meisino (strada Comunale cimitero Sassi) ore 17 Una democrazia a km 0? Intervengono Claudio Giorno del movimento No Tav, Gigi Sullo - giornalista, rete democrazia km zero, Mario Pezzella – ricercatore, Scuola Normale di Pisa, Studenti Indipendenti. Introducono le Officine Corsare Palco principale I partiti e i sindacati sembrano essere strumenti inadeguati per affrontare le sfide attuali, inoltre il più delle volte l’inadeguatezza si tramuta in ostacolo. Non manca in Italia il desiderio di politica, o meglio la sua necessità: la voglia di partecipazione trova oggi mille rivoli verso cui incanalarsi. Comitati a difesa del territorio, movimenti tematici, associazioni, gruppi d’acquisto, cooperative, collettivi, reti informali: sono le mille forme che assume oggi la partecipazione politica nel nostro paese, non sempre però di politica si vuol sentir parlare. Le tante realtà che disegnano un’altra italia sembrano oggi incapaci di unirsi in un comune disegno di cambiamento, e forse nemmeno ne sono alla ricerca. E’ poi così necessario? La fine della politica novecentesca non ha forse decretato l’impossibilità di un pensiero capace di unificare? C’è chi crede che proprio questa non riduzione ad uno sia la vera forza dei movimenti. Verità o presa d’atto di una sconfitta? ore 18,30- 20 Teatro Rete Pop Palco teatro ore 21 Lavorare per la legalità Intervengono Giancarlo Caselli - Pres. Tribunale di Torino, Roberto Forte - Direttore Flare, Maria Josè Fava - Libera Piemonte. Modera Federico Bellono - Segr. Gen. Fiom Torino Palco principale “La lotta alla mafia (tutti lo sanno, o dovrebbero saperlo) non si può fare solo a livello di repressione di polizia e giudiziaria. Incentrare la strategia di contrasto della criminalità mafiosa esclusivamente sul terreno tecnico investigativo, e non anche su quello politico culturale, è alla lunga inesorabilmente perdente.” Queste le parole di Giancarlo Caselli in un intervista pubblicata nel 1994 sul Corriere della sera dal titolo “Cavaliere, le spiego la mafia”. Lavorare per la legalità vuole essere il momento in cui tirare le somme e scegliere ancora una volta, come società civile e istituzioni di collaborare per destrutturare il fenomeno mafioso. L’esperienza italiana di Libera, quella sui beni confiscati con le cooperative di Libera Terra che ridanno vita ai suoli confiscati alle mafie e speranza occupazionale ai giovani, e quella con i giovani, nelle scuole, per capire come viene letta la mafia in tutto il Paese; le attività di FLARE Freedom Legality and Rights in Europe, network internazionale per il contrasto al crimine organizzato che mira alla diffusione europea della legge sulla confisca dei beni e, il punto di vista e l’analisi di Giancarlo Caselli, magistrato da sempre impegnato nell’antimafia. Domenica 18 settembre Ore 9 Torneo di calcio + premiazioni campi di calcio Sport Club Meisino (strada Comunale cimitero Sassi) / Parco Michelotti Ore 13 Pranzo popolare a cura di Cooperativa Libera Mensa, che lavora con i carcerati. Grande tenda Ore 17 Critica della Ragion Digitale. Internet e la rivoluzione Intervengono Juan Carlos De Martin - direttore centro Nexa del Politecnico Torino Claudia Vago - cantastorie digitale/social media manager. Introducono e moderano le Officine Corsare Area della Vela Candidata a Premio Nobel per la Pace, considerata l’ultimo soggetto rivoluzionario dei nostri tempi: la Rete Internet. La rivoluzione digitale operata dal Web 2.0 trasforma i rapporti socio-politici tra le persone, produce fenomeni di scambio e condivisione di contenuti in grado di innescare movimenti sociali, (auto)organizzazione e promozione di battaglie politiche. Ore 17 Diritto al lavoro, diritto alla salute Incontro con Eleonora Artesio - cons. regionale e Edi Lazzi – FIOM CGIL Palco principale il diritto ad avere un lavoro è compatibile con il diritto alla sicurezza e la salute? L’attenzione alla sicurezza sul lavoro è sufficiente se non si valutano attentamente i possibili danni prodotti nel tempo nell’organizzazione del lavoro e da ritmi imposti nella produzione? ore 18,30- 20 Teatro Rete Pop Palco teatro ore 21 Giù al Nord – connessioni tra Africa e Europa Intervengono Ferruccio Pastore - Presidente Fieri, Emanuela Dalmasso - Fieri, Raffaella Bolini –Arci Internazionale, Ahmed Abdel Aziz - Presidente Giovani Musulmani, Karim Metref – educatore. Modera Sergio Segio – giornalista curatore del “Rapporto sui diritti globali” Palco principale I giovani nordafricani scendo in piazza, la cacciata dei dittatori, la rivoluzione dei social network, queste alcune delle parole chiave che hanno riempito le cronache dei nostri quotidiani da ottobre scorso quando, a partire dalle vicende in Tunisia, il Nord Africa ha alzato la voce contro l’assenza di democrazia e diritti. A questi articoli si sommano quelli che raccontano di sbarchi sulle coste italiane, di invasioni, di corse verso l’Europa, a volte dimenticandosi che si sta parlando di persone in fuga da situazioni estreme e che rischiano la pelle nella speranza di una vita migliore. Domenica 18 settembre alle 21.00 facciamo il punto sulla situazione in Nord Africa, sulle connessioni tra Africa ed Europa, con Ferruccio Pastore, Presidente di FIERI e Karim Metref, giornalista ed educatore algerino e Emanuela Dalmasso, ricercatrice; ascoltiamo il punto delle seconde generazioni con Ahmed Abdel Aziz, vice presidente Giovani Musulmani.