L'apparato cardiocircolatorio è come un sistema idraulico formato dal cuore, che funziona come una pompa, e da un complesso sistema di vasi che distribuiscono il sangue per tutto il corpo attraverso le arterie, per poi riportarlo al cuore attraverso le vene. APPARATO CIRCOLATORIO Si tratta dell'apparato che provvede alla circolazione del sangue in tutto l'organismo, la cui importanza sta nelle funzioni che svolge: una funzione nutritiva per le sostanze trasportate, depurativa in quanto raccoglie gli elementi di rifiuto, destinati a essere eliminati attraverso i reni, difensiva per le proprietà di alcune cellule e infine correlativa perché consente lo scambio di alcuni principi che concorrono alla reciproca regolazione degli apparati. È formato dal cuore e da un complesso di vasi, suddivisi in arterie, vene e capillari, all'interno dei quali scorre il sangue. Le arterie fuoriescono direttamente dal cuore e trasportano il sangue verso la periferia del corpo, mentre le vene portano il sangue dalla periferia al cuore. I capillari sono invece vasi di ridottissime dimensioni, che formando i letti capillari, consentono lo scambio di sostanze fra il sangue e i tessuti che attraversano. Si può pensare ai vasi sanguigni come a un immenso sistema di canali navigabili, lungo alcune migliaia di chilometri. Il sangue ha la necessità di rifornirsi di ossigeno prima di essere spinto dal cuore in tutto il nostro organismo; in base a questa caratteristica si differenziano due tipi di circolazione:quella polmonare, o piccolo circolo, e quella sistemica, o grande circolo, destinata all'irrorazione di tutto il corpo. In entrambe il sangue procede verso la periferia in vasi sempre più piccoli e numerosi e ritorna al cuore in vasi meno numerosi e più grossi. La circolazione polmonare ha inizio dall'arteria polmonare che trasporta il sangue venoso, cioè ricco di anidride carbonica, nei polmoni. Qui i vasi assottigliandosi consentono lo scambio tra il sangue e l'aria contenuta negli alveoli polmonari. A questo il punto il sangue procede verso il cuore da dove grazie alla contrazione di uno speciale muscolo, il miocardio, viene pompato nell'aorta e da qui in tutto il corpo. Il miocardio contraendosi consente al cuore di funzionare in modo ritmico alternando due fasi: diastole, o fase di riempimento e sistole, o fase di svuotamento. Nella prima i ventricoli si riempiono del sangue proveniente dalle vene, mentre nella seconda si svuotano spingendo il sangue nell'aorta e nella arteria polmonare. Questo movimento dà origine al battito cardiaco. Della grande circolazione fanno parte altri due sistemi un po' speciali: quello delle arterie coronarie, importante in quanto porta ossigeno al cuore, permettendogli di funzionare, e quello della vena porta, che consente ai prodotti della digestione prelevati dall'intestino di raggiungere il fegato dove verranno ulteriormente elaborati. Il sangue può essere definito come un tessuto formato da un liquido, il plasma, e da elementi cellulari in esso sospesi, i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine. Il plasma, che, separato dai globuli rossi ha un colore giallino, ha il compito di trasportare alcune sostanze, come proteine, vitamine e ormoni, nei luoghi di utilizzo o di eliminazione. I globuli rossi consentono il trasporto dell'ossigeno grazie a una sostanza in essi contenuta, l'emoglobina; la loro vita media è di 120 giorni e vengono distrutti nel fegato e nella milza; si pensi che vengono eliminati circa 2 milioni di globuli rossi al minuto. I globuli bianchi svolgono una funzione difensiva contro aggressioni al nostro organismo portate da batteri e virus. Le piastrine contribuiscono alla coagulazione del sangue. Infatti quando un vaso sanguigno si rompe, in occasione di una ferita, nel sangue si attiva il processo di coagulazione a cui contribuiscono le piastrine e numerosi altri fattori, che come risultato danno una sostanza chiamata fibrina che svolge la funzione di un vero e proprio tappo. CUORE Grande poco più di una mano serrata a pugno il cuore è formato in massima parte da un particolare tessuto muscolare, il miocardio. Questo associa le caratteristiche dei muscoli striati e di quelli lisci, infatti è in grado di contrarsi ritmicamente e in continuazione, indipendentemente dalla nostra volontà. Posto tra i polmoni, all'incrocio fra grande e piccola circolazione , il cuore ha la funzione di una pompa che mantiene il sangue in costante attività. Immaginando di scoperchiarlo possiamo notare quattro cavità comunicanti due a due, ovvero due sezioni divise da un setto continuo, una sezione venosa e una arteriosa. In ogni sezione si distinguono un atrio e un ventricolo comunicanti attraverso un orifizio fornito di una valvola che regola ritmicamente l'afflusso di sangue, impedendogli di tornare indietro. Nella sezione venosa, quella di destra, la valvola è costituita da tre membrane filamentose e per questo è detta valvola tricuspide, mentre nella sezione di sinistra, dove si contano solo due membrane, è detta valvola bicuspide o mitrale. Il sangue arriva al cuore dalle vene cave e dal seno coronarico, passa dall'atrio destro nel ventricolo destro e da qui ai polmoni attraverso l'arteria polmonare, anch'essa fornita di tre valvole, dette semilunari, che impediscono al sangue di tornare nel ventricolo. Una volta ossigenato il sangue ritorna al cuore attraverso le quattro vene polmonari, passa nel ventricolo sinistro e quindi nell'aorta, fornita anch'essa di valvole semilunari, per essere distribuito attraverso la grande circolazione. Questo avviene grazie alla continua contrazione del muscolo cardiaco, in cui si distinguono due fasi, diastolica, o di riempimento e sistolica o di svuotamento. Nella fase diastolica il sangue giunge nell'atrio destro attraverso le vene cave e in quello sinistro attraverso le vene polmonari e spinto nei ventricoli attraverso le valvole atrioventricolari; Nella fase sistolica invece il sangue viene pompato dal ventricolo sinistro nell'aorta e dal ventricolo destro nell'arteria polmonare. Queste due fasi si susseguono in continuazione determinando la pressione del sangue. Il cuore è fissato nella sua posizione oltre che dalle vene anche da un sacco fibroso che lo avvolge, il pericardio, che appunto lo ancora saldamente al diaframma. Le sue dimensioni si aggirano intorno ai 10 cm di lunghezza, 10 di larghezza e 5 di spessore, ha un peso intorno ai 300/350 grammi. È un muscolo in costante attività e in grado di sviluppare una notevole potenza, si pensi che arriva a battere mediamente 100.000 volte in un giorno e a pompare dai 5 litri di sangue al minuto in condizioni normali fino ai 25 in condizioni di stress fisico. SISTEMA ARTERIOSO Le arterie sono i vasi che portano il sangue dal cuore verso la periferia. Derivano tutte dalla ramificazione di due arterie maggiori, l'aorta che esce dal ventricolo sinistro e dà origine alla grande circolazione e l'arteria polmonare, che fuoriesce dal ventricolo destro e dà inizio alla piccola circolazione. Allontanandosi dal cuore si suddividono in rami destinati alle varie parti del corpo e diminuiscono di dimensione, prendendo il nome di arteriole e arteriuzze e trasformandosi poi in capillari. Il sangue ha qui carattere arterioso o meglio trasporta ossigeno grazie all'emoglobina e, attraverso il plasma, sostanze nutritive provenienti dall'apparato digerente; dopo aver percorso le ramificazioni dell'aorta il sangue arriva ai capillari dove cede ossigeno e sostanze nutritive ai diversi organi e tessuti. SISTEMA VENOSO Il sistema venoso ha origine alla periferia del nostro organismo dai capillari che aumentano via via di dimensione per la confluenza di altri vasi, divenendo progressivamente venule e poi vene. Esse trasportano nella grande circolazione il sangue ricco di rifiuti proveniente da organi e tessuti e nella piccola il sangue ricco di ossigeno proveniente dai polmoni. Molte seguono il corso delle arterie in numero di due per ciascuna e quindi sono molto più numerose. Tutto il sangue venoso perviene alle vene cave, in quella superiore convergono i vasi provenienti dal capo, dal tronco e dagli arti superiori, mentre in quella inferiore le vene provenienti dagli arti inferiori e dall'addome. I TESSUTI CORPOREIIL TESSUTO EPITELIALE. È il tessuto che riveste e protegge sia la superfice del corpo che l'interno delle cavità. Questo tessuto assolve alle seguenti funzioni: protezione, funzioni sensoriali, secrezione, assorbimento ed escrezione ed è la sede di vari tipi di ghiandole. Nota: il tessuto epiteliale non ha vasi sanguigni ed è a contatto con quello connettivo tramite la membrana basale. Questa membrana, essendo permeabile, permette all'ossigeno ed ai nutrimenti presenti nel sangue di passare (per diffusione) dal tessuto connettivo a quello epiteliale. IL TESSUTO CONNETTIVO (detto anche Matrice o Mesenchima). È specializzato nel sostenere le varie parti del corpo, a tenerle insieme ed a favorire il trasporto delle varie sostanze tra esse. In questo tessuto le cellule sono spesso lontane e separate da un notevole quantità di matrice non vivente. IL TESSUTO OSSEO fa parte del TESSUTO CONNETTIVO. Sempre in questo tessuto sono localizzati i Mastociti (Mast cell) che fanno parte dei Sistemi di difesa. Li troviamo sparsi nella cute e sulle mucose respiratorie e gastrointestinali. Quando la situazione lo richiede si attivano e rilasciano dal loro interno dei mediatori chimici, tra cui l'istamina, che generano quella che viene definita "una risposta infiammatoria". Il TESSUTO MUSCOLARE. Costituisce i muscoli che muovono il corpo e le sue parti. IL TESSUTO NERVOSO. Provvede la comunicazione tra le varie parti del corpo e ne coordina i movimenti. Ci consente di ricevere le informazioni dai cinque sensi ed ordinare al corpo di fare i movimenti che riteniamo più opportuni. LA PULIZIA, IL NUTRIMENTO E LA DIFESA DEI TESSUTI I tessuti corporei sono formati da miliardi di cellule; esse ricevono il nutrimento dal sangue e nel sangue riversano i rifiuti creati con la loro continua attività. Siccome il sangue circola in tubi e tubicini (arterie, vene, ecc.) ben sigillati, è necessario un altro sistema di pulizia che sia in grado di tener pulito lo spazio tra le varie cellule ed asportare sia le cellule morte o danneggiate, che tutte le sostanze estranee (microrganismi compresi), che vi si dovessero trovare. Per svolgere questo compito, i vasi sanguigni lasciano filtrare nell'ambiente circostante parte dell'acqua ed altre sostanze, che entrano a far parte del liquido interstiziale, ovvero il liquido che si trova tra una cellula e l'altra. LA LINFA E I VASI LINFATICI Per equilibrare la fuoriuscita di liquidi dai capillari sanguigni, parte di essi rientra nel sangue (circa il 40%), mentre la rimanente "bagna, lava, nutre e difende" i tessuti e, fatto questo, entra nei capillari linfatici e prende il nome di Linfa. I capillari linfatici sono a fondo cieco e si trovano distribuiti in tutto il corpo, tranne che nel Sistema Nervoso Centrale (SNC). Essi, come i ramoscelli di un albero, si congiungono per formare dei vasi linfatici sempre più grandi, fintanto che se ne formano solo due: il dotto linfatico destro ed il dotto toracico. Questi due dotti versano la linfa nel sangue che scorre alla base del collo, appena prima che da esse il sangue fluisca cuore. A questo punto i liquidi usciti dai capillari sanguigni sono ritornati nel sangue e l'equilibrio è stato ristabilito. Ricordiamo che il liquido interstiziale, dopo essere entrato nei capillari linfatici, viene chiamato "linfa" . L'insieme di tutti i condotti attraversati dalla linfa, dai capillari ai due dotti, viene definito "Vasi linfatici". #I LINFONODI La linfa, nel suo viaggio verso il cuore, incontra varie Ghiandole linfatiche (Linfonodi o Nodi linfatici), in cui viene filtrata e ripulita da quanto ha raccolto (cellule morte, microbi uccisi, particelle estranee, ecc.). I Linfonodi si presentano come strutture a forma di fagiolo e misurano da 1mm a 20mm di diametro. La linfa entra in essi da vari vasi linfatici (afferenti), e se ne esce da uno solo (efferente). Troviamo i Linfonodi nel tessuto connettivo, sotto il primo rivestimento (epitelio) delle membrane (specialmente quelle che rivestono la parte superiore del tratto respiratorio), nell'intestino e nell'apparato genito-urinario. Va notato che nessuna parte di linfa riesce ad entrare nel sangue se prima non ha attraversato uno o più Linfonodi. Ricordiamo anche che a livello dell'intestino la linfa provvede all'assorbimento dei grassi che da cibo digerito passano nei villi intestinali. Se, per qualche motivo, i Linfonodi o i Vasi linfatici si dovessero ostruire, il liquido si accumulerebbe negli spazi interstiziali causando un edema (gonfiore). Nodo linfatico LA PULIZIA DELLA LINFA Il materiale trasportata dalla linfa può consistere in microbi, macrofagi vivi o morti, cellule tumorali, cellule morte o danneggiate e particelle entrare dall'esterno. Il materiale organico viene distrutto dai macrofagi e da sostanze con potere antibiotico. Vi sono comunque delle particelle inorganiche (generalmente inalate) che i macrofagi non posso distruggere, essi le inglobano e talvolta ne restano danneggiati. FUNZIONI E COSTITUZIONE DEL SISTEMA LINFATICO Questo sistema è composto da diverse parti, di cui alcune già viste più sopra come la linfa, i Vasi linfatici ed i Linfonodi, a cui si aggiungono gli Organi linfatici primari e gli Organi linfatici secondari. Le sue funzioni includono l'assorbimento del liquido interstiziale di eccesso che, come "linfa" viene riportato nel sangue. e l'assorbimento del grasso dai villi intestinali. Il movimento della linfa viene causato dalla contrazione dei muscolo scheletrici che comprimono i vasi linfatici. Apposite valvole impediscono che la linfa, spinta in avanti dalla pressione dei muscoli, possa ritornare indietro. #ORGANI LINFATICI PRIMARI Sono costituiti dal midollo osseo e dal timo. Nel midollo osseo vi sono le cellule staminali da cui nascono i globuli rossi (Eritrociti) e quelli bianchi (Leucociti) del sangue. Tra i globuli bianchi troviamo i Monociti ed i Linfociti B e T . Mentre i Linfociti B maturano nello stesso midollo osseo, i Linfociti T migrano nel Timo dove, mediante l'ormone timosine giungono a completa maturazione. Entrambi, una volta maturati entrano negli Organi Linfatici Secondari dove circolano e si accumulano. Organi del Sistema Linfatico ORGANI LINFATICI SECONDARI Sono costituiti da tessuti linfatici estremamente specializzati come i Linfonodi e la Milza, ed altri meno organizzati come i MALT (Mucosa Associated Lymph Tissue), ovvero Tessuti Linfatici Associati alla Mucosa, che sono disposti strategicamente in ogni parte del corpo. LA MILZA Questo organo è simile ai Linfonodi con l'eccezione che è molto più grande ed è piena di sangue di cui si può considerare come una riserva. La Milza purifica sia il sangue che la linfa che fluiscono attraverso di lei. APPARATO MUSCOLARE Muscolo Organo contrattile che svolge la funzione motoria negli animali. È formato di tessuto muscolare capace di contrarsi determinando il movimento intrinseco di alcuni organi o lo spostamento di arti e in genere la locomozione. Tale proprietà è dovuta a strutture proprie del tessuto muscolare, sia morfologiche sia chimiche. Si distinguono tre tipi di tessuto muscolare (liscio, striato, cardiaco), aventi in comune la caratteristica di possedere cellule più o meno allungate, contrattili ed elastiche dette fibre muscolari. Il tessuto muscolare liscio è presente nei muscoli involontari, quello striato nei muscoli volontari, il tessuto muscolare cardiaco fa eccezione essendo striato e involontario. I muscoli sono più di 600 e costituiscono circa il 40% del nostro peso corporeo; dai grandi muscoli della spalla o delle gambe fino ai piccoli muscoli situati nelle orbite oculari, che fanno muovere l'occhio, tutti contribuiscono a dare al corpo una straordina ria capacità di movimento possiedono la capacità di contrarsi e rilasciarsi successivamente. I muscoli sono connessi alle ossa mediante robuste formazioni di tessuto fibroso, i tendini, che si accorciano quando il muscolo si contrae, determinando l'avvicinamento delle due ossa su cui sono inseriti e di conseguenza il movimento. Essi si possono suddividere in muscoli profondi, quando sono connessi solo a ossa, e muscoli pellicciai quando uno dei punti di attacco è la cute. Questi ultimi sono i muscoli della faccia o mimici in quanto la loro contrazione modifica l'atteggiamento della cute del volto dando luogo alle espressioni mimiche. I muscoli scheletrici sono muscoli volontari ovvero si contraggono su nostro comando, anche se possono farlo in seguito a uno stimolo riflesso non volontario. I muscoli lisci sono invece involontari e sono inseriti nella struttura dei visceri. Essi consentono, senza l'intervento della nostra volontà, la motilità automatica degli organi, come quella che determina la progressione del cibo nel tubo digerente o quella che controlla le variazioni di dimensione dei vasi arteriosi per la regolazione della circolazione sanguigna. Si tratta di muscoli che si contraggono con minor rapidità di quelli scheletrici, ma in cui lo stato di contrazione può durare più a lungo. Il terzo tipo di tessuto muscolare si trova esclusivamente nella parete del cuore e forma il miocardio. In esso si combinano le caratteristiche dei muscoli striati e di quelli lisci: infatti è capace di una contrazione rapida e ripetuta, ma involontaria. Sistema nervoso Insieme degli elementi di un organismo animale deputati alla ricezione degli stimoli, alla trasmissione degli impulsi nervosi e all'induzione della contrazione muscolare. Anatomia e funzione La ricezione degli stimoli è affidata a speciali cellule sensoriali, mentre gli elementi di conduzione del sistema nervoso sono i neuroni. La risposta specifica del neurone, cioè l'impulso nervoso, e la sua capacità di ricevere gli stimoli lo rendono un'unità di ricezione e trasmissione in grado di trasferire le informazioni da una parte all'altra del corpo. La cellula nervosa Ogni cellula nervosa è formata da una porzione centrale contenente il nucleo, il corpo cellulare, e da più strutture chiamate assoni e dendriti. I dendriti sono prolungamenti abbastanza brevi del corpo cellulare, coinvolti nella ricezione degli stimoli, mentre l'assone è solitamente un unico prolungamento allungato, particolarmente importante per la trasmissione di impulsi nervosi ad altre cellule. Sistemi semplici Sistema nervoso: organizzazione L’organizzazione del sistema nervoso negli organismi viventi può variare dalla semplice rete di cellule nervose della medusa al complesso apparato dei vertebrati superiori e dell’uomo. Comune a molti animali è il modello del lombrico, costituito da un ganglio cerebrale e da una doppia catena gangliare ventrale da cui si dipartono coppie di nervi laterali ramificati. Negli insetti il ganglio cerebrale funge da vero e proprio cervello primitivo, che controlla e coordina diverse funzioni fondamentali. Benché tutti gli animali pluricellulari possiedano una forma di sistema nervoso, la sua organizzazione ha, tuttavia, una complessità molto differente nei diversi tipi di animali. In organismi semplici come le meduse, le cellule nervose formano un reticolo in grado di mediare solo una risposta relativamente stereotipata. Negli animali più complessi, come i molluschi, gli insetti e i ragni, il sistema nervoso raggiunge una complessità maggiore, con i corpi cellulari dei neuroni organizzati in grappoli chiamati gangli e collegati tra loro in una sorta di catena. Queste catene sono presenti in tutti i vertebrati e rappresentano una parte specializzata del sistema nervoso, deputata alla regolazione delle attività del cuore, delle ghiandole e dei muscoli involontari. Sistemi dei vertebrati I vertebrati sono dotati di una colonna vertebrale ossea e di un cranio in cui è alloggiata la parte centrale del sistema nervoso, mentre la parte periferica si estende per tutto il resto del corpo. La parte del sistema nervoso situata nel cranio è il cervello, mentre quella presente nella colonna vertebrale è il midollo spinale. Il cervello e il midollo spinale non presentano soluzioni di continuità grazie a un foro posto alla base del cranio e sono, inoltre, a contatto con altre parti del corpo per mezzo dei nervi. La distinzione tra sistema nervoso centrale e periferico si basa sulle diverse sedi di due parti intimamente collegate dello stesso sistema. Alcuni prolungamenti dei corpi cellulari conducono le percezioni sensoriali mentre altre conducono le risposte muscolari, i riflessi come quelli provocati dal dolore. Nella pelle si trovano cellule di diverso tipo (recettori), ciascuna specializzata per recepire un particolare tipo di stimoli. Le terminazioni nervose sensibili al dolore sono libere e quando vengono attivate inviano impulsi alle placche neuromuscolari del sistema nervoso centrale. I prolungamenti di queste cellule portano gli impulsi alle terminazioni motorie all'interno dei muscoli che provocano la contrazione muscolare e il movimento conseguente. Il percorso compiuto dall'impulso nervoso per effettuare questa semplice risposta assume la forma di un arco, costituito da una coppia di neuroni che origina e termina in periferia. Molte azioni del sistema nervoso possono essere spiegate sulla base di questi archi riflessi, che sono catene di cellule nervose collegate tra loro, stimolate a un'estremità e in grado di provocare il movimento o la secrezione ghiandolare all'altra estremità. la rete nervosa Nervi cranici Mentre la maggior parte dei nervi emerge dal midollo spinale, le 12 paia di nervi cranici si dipartono direttamente dal cervello. Undici di essi trasmettono informazioni di tipo motorio e/o sensoriale, mentre il nervo vago regola funzioni viscerali come la frequenza cardiaca, la vasocostrizione e la contrazione della muscolatura liscia delle pareti della trachea, dello stomaco e dell’intestino. I nervi cranici entrano ed escono dal cervello passando attraverso fori del cranio, mentre i nervi spinali raggiungono il midollo spinale attraverso fori della colonna vertebrale. Sia i nervi cranici che quelli spinali sono formati da un gran numero di prolungamenti che convogliano gli impulsi al sistema nervoso centrale e portano i messaggi verso la periferia; i primi si chiamano afferenti, i secondi efferenti. Gli impulsi afferenti sono chiamati sensoriali, quelli efferenti, motori somatici o viscerali, a seconda della parte del corpo che raggiungono. La maggior parte dei nervi è di tipo misto, formata sia da elementi sensoriali che motori. I nervi cranici e spinali sono simmetrici e nell'uomo sono rispettivamente 12 e 31 paia. I primi sono tutti distribuiti nelle regioni della testa e del collo, a eccezione del decimo nervo cranico o nervo vago, distribuito anche nel torace e nell'addome. La vista, il gusto e la sensazione uditiva e vestibolare sono mediati, rispettivamente, dal secondo, dal settimo e dall'ottavo nervo cranico. I nervi cranici mediano, inoltre, le funzioni motorie della testa, degli occhi, del viso, della lingua e della laringe, oltre a quelle dei muscoli coinvolti nella masticazione e nella deglutizione. All'uscita dai fori vertebrali, i nervi spinali sono distribuiti a fascia alle varie regioni del tronco e degli arti. Dotati di ampie interconnessioni, essi formano il plesso brachiale che decorre verso gli arti superiori, e il plesso lombare che passa a quelli inferiori. Sistema nervoso autonomo Il sistema nervoso autonomo è la porzione del sistema nervoso che controlla le attività viscerali indipendentemente dalla volontà: regola l'azione delle ghiandole, il funzionamento degli apparati respiratorio, circolatorio, digestivo, urinario e genitale, e i muscoli involontari di questi apparati e della pelle. È formato da due sezioni con azioni antagoniste. La sezione simpatica (toracico-lombare) stimola il cuore, fa dilatare i bronchi e contrarre le arterie e inibisce l'apparato digerente, preparando l'organismo all'azione fisica. La sezione parasimpatica (craniosacrale) esercita, invece, effetti opposti, preparando l'organismo all'alimentazione, alla digestione e al riposo. La sezione simpatica è formata da fibre che emergono dalla porzione intermedia del midollo spinale, formando una catena di gangli (gruppi di cellule nervose), collegati tra loro e posti sui due lati della colonna vertebrale. Questi gangli inviano fibre nervose a vari gangli più grossi, come il ganglio celiaco, i quali, a loro volta, danno origine ai nervi che raggiungono gli organi interni. Le fibre del sistema parasimpatico hanno, invece, origine dal cervello e dalla parte inferiore del midollo spinale. Insieme ai nervi cranici (soprattutto il nervo vago e i nervi accessori) passano ai gangli e ai plessi (reti di nervi) posti all'interno dei diversi organi. Le fibre che hanno origine dal segmento inferiore del midollo spinale raggiungono il ganglio pelvico, che dà origine ai nervi diretti a organi come il retto, la vescica e i genitali. Disturbi del sistema nervoso La neurologia si occupa dello studio e della cura dei disturbi del sistema nervoso, mentre la psichiatria si occupa dei disturbi del comportamento che hanno una natura funzionale. La divisione tra queste due specialità mediche non è, tuttavia, netta, in quanto i disturbi neurologici si manifestano spesso sotto forma di fenomeni sia organici che mentali. Per un esame delle malattie mentali di origine funzionale vedi Disturbi mentali. Le malattie del sistema nervoso comprendono alcune malattie genetiche, i difetti metabolici, i disturbi vascolari, le infiammazioni, le malattie degenerative (tra cui la malattia di Creutzfeldt-Jacob o CJD e il morbo di Parkinson, le malattie da stress e i tumori, e interessano i neuroni o le altre cellule del tessuto nervoso). I disturbi vascolari, come l'emorragia cerebrale o altre forme di ictus, sono tra le cause più comuni di paralisi e di altre complicazioni neurologiche. Alcune malattie presentano una peculiare distribuzione geografica o per età: ad esempio, la sclerosi multipla è una malattia degenerativa frequente nelle zone temperate, mentre è rara ai tropici. Il sistema nervoso è soggetto a infezioni provocate da una grande varietà di batteri, parassiti e virus. Ad esempio, il botulismo, la brucellosi, il tetano, la difterite sono patologie causate da batteri, e la malattia del sonno è provocata da un parassita, il tripanosoma; la meningite è un'infiammazione delle meningi che può essere provocata da molti agenti patogeni diversi, mentre la rabbia è dovuta all'infezione di un unico ceppo virale. Alcuni virus responsabili di disturbi neurologici colpiscono solo alcune parti del sistema nervoso: il virus responsabile della poliomielite colpisce generalmente il midollo spinale, mentre i virus che provocano l'encefalite attaccano il cervello. Le infiammazioni del sistema nervoso prendono il nome dalla parte colpita. La mielite è un'infiammazione del midollo spinale, la nevrite è l'infiammazione di un nervo che può essere provocata non solo da un'infezione, ma anche da un avvelenamento, dall'alcolismo o da un trauma. Di solito, i tumori che originano nel sistema nervoso sono formati, a seconda della parte del sistema nervoso colpita, da tessuto meningeo o da cellule di nevroglia (il tessuto di sostegno); altri tipi di tumori possono, invece, diffondersi al sistema nervoso o invaderlo a partire da altre parti del corpo (vedi Cancro). In alcuni disturbi del sistema nervoso, come la nevralgia, l'emicrania e l'epilessia, non esistono prove dell'esistenza di un danno organico. Un altro disturbo neurologico, la paralisi cerebrale infantile, è associato a un danno subito prima, durante o dopo il parto. Vedi anche Tossicodipendenza; Inquinamento acustico; Ansiolitici; Ipnotico-sedativi; Narcotici. Sciatica Forma comune di nevralgia o nevrite, caratterizzata da dolore che si irradia per tutta la lunghezza del nervo sciatico. Questo nervo, il più lungo del corpo umano, corre dalla parte inferiore della schiena attraverso la regione pelvica lungo la parte posteriore della gamba. La sciatica acuta è spesso provocata dallo spostamento di un disco intervertebrale che preme contro la radice del nervo; in questo caso si presenta subito o pochi giorni dopo uno stress improvviso della porzione lombare della colonna vertebrale. Spesso confuse con reumatismi, le forme più lievi di sciatica causano inizialmente rigidità e gonfiore all'arto inferiore. Per alleviare il dolore, spesso le vittime camminano piegando il ginocchio della gamba colpita e ruotandola verso l'esterno. La fase acuta richiede riposo assoluto a letto e la terapia varia a seconda della causa scatenante. Nei casi di grave protrusione del disco intervertebrale (ernia del disco), con deficit sensoriale e atrofia dei muscoli della gamba, è necessario effettuare la decompressione chirurgica del disco. La sciatica si può verificare anche in gravidanza, quando il nervo sciatico viene compresso fra la testa del feto e il bacino. APPARATO SCHELETRICO Osso, organo dei Vertebrati che deriva per ossificazione dalla cartilagine. Le ossa sono rivestite da cartilagine in corrispondenza delle articolazioni e nella cavità interna contengono il midollo osseo. Per la forma si classificano in lunghe, brevi, piatte. Le ossa lunghe (femore, omero ecc.) hanno corpo (o diafisi) più o meno cilindrico, allungato, ed estremità (o epifisi) più o meno dilatate; il corpo dell'osso è formato da tessuto osseo compatto e porta al centro una cavità allungata (o canale midollare) riempita di midollo. Le ossa brevi hanno piu’ o meno uguale sviluppo nelle tre direzioni spaziali (per esempio, osso del carpo) e sono formate da tessuto spugnoso circondato da tessuto osseo compatto. Figura 1 sezione del tessuto connettivale osseo nell'uomo Le ossa piatte hanno forma di lamina (per esempio, ossa della volta cranica) e sono costituite da osso spugnoso all'interno e osso compatto alla periferia. Alla superficie le ossa presentano, oltre alle articolazioni, sporgenze (apofisi, spine, tuberosità ecc.) e solchi per muscoli, tendini, vasi, nervi. FISIOLOGIA Le ossa hanno funzione statica sopportando il peso del corpo e funzione essenziale per il movimento fungendo da supporti per i muscoli e formando le articolazioni. Esse costituiscono inoltre una cospicua riserva di sali minerali, specie di fosfati. A causa della continua azione del periostio e dell'endostio le ossa si rinnovano continuamente e a questo processo si deve la possibilità di riparazione delle fratture ossee. Il normale sviluppo delle ossa è assicurato da una dieta ricca di sali e di vitamine (soprattutto A e D), ed è condizionato da numerosi ormoni e da vari enzimi. Lo scheletro umano, formato da più di 200 ossa, è strutturato secondo le caratteristiche della nostra specie e presenta delle differenze a seconda della razza, della costituzione, del sesso cosicché anche da un solo osso è possibile conoscere con certezza la natura e le caratteristiche di ogni singolo individuo. Lo scheletro svolge una importante funzione di sostegno, dà appoggio alla testa, forma la gabbia toracica su cui convergono gli arti superiori, scarica il peso del capo sugli arti inferiori grazie all'espansione del bacino. Inoltre alcune ossa sono modellate in modo tale da formare delle cavità destinate ad accogliere organi essenziali alla vita dell'organismo: le ossa craniche proteggono il cervello, la gabbia toracica isola il cuore e i polmoni, nel bacino trovano sede gli organi di riproduzione, mentre la colonna vertebrale protegge il midollo osseo. Lo scheletro umano può essere suddiviso in due parti principali, una detta assiale, comprendente il cranio, la colonna vertebrale e la gabbia toracica, e una detta appendicolare, comprendente gli arti superiori e quelli inferiori. La colonna vertebrale è l'elemento determinante di tutto il nostro sistema scheletrico visto che tutte le ossa direttamente o indirettamente sono a essa collegate; formata da 32 o 33 vertebre è in grado di garantire una gamma estremamente ampia di movimenti e una straordinaria flessibilità. Inoltre è il luogo dove si concentra la maggiore produzione di midollo osseo in età adulta; infatti nei bambini il midollo è presente in tutte le ossa, crescendo, questo si concentra soprattutto nelle vertebre, nelle ossa della gabbia toracica, nel bacino e nelle ossa del cranio. Il midollo osseo è un tessuto particolare, che provvede al rinnovamento dei globuli rossi, delle piastrine e dei globuli bianchi. Le ossa servono anche come deposito di sostanze importanti quali il fosforo e il calcio che possono essere all'occorrenza prelevate dal nostro organismo per mantenere costante la loro concentrazione nel sangue. Tradizionalmente le ossa si suddividono in ossa lunghe, come quelle degli arti superiori e inferiori, ossa piatte, come il cranio, e ossa corte, come le vertebre. Esse sono in grado grazie alla loro struttura di sopportare senza visibili deformazioni tutte le forze che vi si scaricano. Le ossa sono costituite da un'estremità, epifisi, costituita da un tessuto osseo spugnoso, e da una parte lunga, diafisi, formata da una parete di osso compatto al cui interno si trova una cavità che contiene il midollo. In ogni tipo di ossa questa composizione varia, nelle lunghe prevale la diafisi, mentre in quelle corte prevale il tessuto osseo spugnoso e le ossa piatte sono formate dal tessuto osseo spugnoso che forma uno strato discontinuo con due strati di osso compatto. Lo scheletro si rivela così una struttura leggera, ma di grande resistenza e flessibilità e in grado di compiere una straordinaria gamma di movimenti grazie soprattutto alla presenza di articolazioni di vario tipo e complessità. Infatti tutte le ossa dello scheletro sono collegate tra loro e fanno capo direttamente o indirettamente alla colonna vertebrale. Le articolazioni sono formate dalle estremità delle ossa che vengono a contatto, rivestite da un tessuto particolare, la cartilagine articolare e dai legamenti, fasci di tessuto connettivo di varie forme e dimensioni, che consentono solo uno specifico tipo di movimento