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INTESA STATO-REGIONI ED ENTI LOCALI PER LA
REALIZZAZIONE DEI SISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI DI
INTERESSE GENERALE
PROTOCOLLO D’INTESA tra i Ministri dell’Interno, della Difesa, delle Finanze, del Tesoro e del Bilancio e
Programmazione Economica, dell’Ambiente, dei Lavori Pubblici, della Sanità, delle Risorse Agricole, Alimentari e
Forestali, dei Trasporti e Navigazione, degli Affari Regionali nonché dell’Autorità per l’Informatica nella Pubblica
Amministrazione, dell’Istituto Nazionale di Statistica, dell’A.N.C.I., U.P.I., U.N.C.E.M e C.I.S.P.E.L. e al
Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome, in persona del Presidente Dr. Giancarlo Mori.
Oggetto dell'intesa è l'attivazione di forme e modalità di collaborazione organica e di coordinamento tra StatoRegioni e Province Autonome - nel seguito denominate Regioni - ed Enti Locali per la realizzazione di Sistemi
Informativi Geografici di interesse generale.
RILEVATO che Stato-Regioni ed Enti Locali sono titolari di competenze istituzionali concorrenti in materia di
sistemi informativi geografici di supporto agli interventi di gestione, di monitoraggio e di pianificazione del
territorio;
CONSIDERATO che le esigenze d'intervento della Pubblica Amministrazione richiedono la disponibilità ai diversi
livelli istituzionali delle conoscenze territoriali di base gestite e coerentemente aggiornata attraverso sistemi
informativi;
CONSIDERATO altresì che le esigenze sopra richiamate richiedono la disponibilità di immagini aggiornate del
territorio e dei dati topografici che siano forniti, oltre che su supporto cartaceo, in forma numerica ed organizzati in
logica di sistema informativo per rispondere alle esigenze di elaborazione dei primari utenti nazionali, regionali e
locali;
CONSIDERATO che l'attività di coordinamento, pianificazione e d'indirizzo relativamente ai suddetti sistemi
informativi è delegata dalla L. 39/93, per le amministrazioni centrali, all'AIPA.
VALUTATO:
- che i Database (DB) geografici di interesse generale a media e bassa risoluzione (a media e piccola scala)
1:5/10.000 - 1:25/50.000 - 1:250.000 realizzati dalle Regioni e dall'Istituto Geografico Militare garantiscono una
copertura parziale del territorio nazionale e rispondono solo in parte all'utilizzo di specifiche comuni;
- che i Database geografici di interesse generale a grande risoluzione (scala 1:1.000-1:2.000) di preminente interesse
dei Comuni, della Aziende di gestione di pubblici servizi, del Dipartimento del Territorio (Catasto), coprono a
tutt'oggi una quota limitata delle stesse aree maggiormente urbanizzate del Paese, e rispondono solo in parte
all'utilizzo di specifiche comuni;
- che, in assenza di interventi coordinati in materia, sono destinate a moltiplicarsi iniziative ed investimenti ripetitivi
e non congruenti di Amministrazioni centrali, regionali e locali, con duplicazione di interventi ed oneri economici
e aumento delle difficoltà di utilizzo da parte di soggetti pubblici diversi;
- che si rende necessario sviluppare il confronto fra i livelli istituzionali coinvolti nel processo, attraverso
provvedimenti, anche di ordine legislativo e finanziario, per assicurare condizioni di efficace realizzazione e di
aggiornamento nel tempo e sull'intero territorio nazionale dei DB geografici di interesse generale;
- che si sono individuate quali attività prioritarie ed improrogabili oggetto di concertazione tra le parti:

le iniziative necessarie per la definizione di specifiche comuni per i Database (DB) di interesse generale, valide
su base nazionale e coerenti con gli indirizzi comunitari;

le intese utili ad assicurare l'impiego coordinato delle risorse pubbliche dirette ed all'aggiornamento dei DB
geografici rispondenti alle specifiche comuni, attraverso la collaborazione tra Enti mediante progetti
intersettoriali e specifiche intese di programma;

la valutazione delle risorse pluriennali necessarie alla realizzazione coordinata dei DB geografici di interesse
generale. In tale realizzazione si intendono comprese le attività di supporto tecnico, di formazione, di avvio alla
gestione e di adeguamento delle strutture, rivolte alle Amministrazioni coinvolte.
RILEVATO il positivo esito degli incontri in materia, in particolare:
- in sede di confronto tra Regioni e Ministero dell'Ambiente, nell'ambito della realizzazione del sistema informativo
nazionale ambientale (SINA), per definire i primi interventi comuni, inerenti il "Sistema cartografico di
riferimento" a media e piccola scala (1:5/10.000, 1:25/50.000, 1:250.000 ), con l'apporto diretto dell'I.G.M. e del
Centro Interregionale;
- in sede di gruppo di lavoro sui Sistemi Informativi Geografici costituito presso l'Autorità per l'Informatica della
Pubblica Amministrazione (A.I.P.A.) (all. 1), con la partecipazione della rappresentanza degli organi cartografici
dello Stato, delle Regioni, degli Enti Locali e delle Aziende di gestione di pubblici servizi, relativamente alla
individuazione delle competenze per la definizione delle specifiche e per la realizzazione dei DB geografici di
interesse generale; il documento del gruppo di lavoro costituisce il modello di partenza dal quale sono derivati i
contenuti della presente intesa;
VALUTATO il comune interesse delle Parti:
- a concorrere alla definizione e attuazione di indirizzi su base nazionale per la realizzazione di DB geografici di
interesse generale, assicurando coerenza tra questi e gli indirizzi e le azioni di coordinamento sviluppate a scala
regionale;
- a realizzare in via preliminare in sede tecnica e successivamente politica nella Conferenza Stato Regioni le intese
inerenti:

la definizione delle linee necessarie a rendere congruenti i progetti in corso di approvazione o di attuazione,
a cura di singoli settori od aree di attività dell'Amministrazione Centrale o delle singole Regioni, riguardanti
la realizzazione dei DB geografici di interesse generale;

l'individuazione di misure e provvedimenti di carattere generale, in materia di DB geografici, necessari per
l'efficace attuazione degli interventi prioritari programmati, coerentemente con gli indirizzi tecnici
concordati con A.I.P.A., anche in vista della realizzazione della Rete Unitaria e del progetto intersettoriale
sui Sistemi Informativi Territoriali;
- ad assicurare, fatte salve le competenze delle Parti, il concorso in sede tecnica ed il confronto in sede politica con le
rappresentanze delle Associazioni degli Enti Locali (ANCI, UPI, UNCEM), e delle aziende di gestione di pubblici
servizi (CISPEL ) sugli indirizzi e le iniziative da realizzare in tale contesto;
Le PARTI stipulano il seguente
PROTOCOLLO D'INTESA
Art. 1
1.1. Stato e Regioni convengono sulla necessità di attivare gli interventi necessari alla realizzazione coordinata dei
Database (DB) geografici di interesse generale di valore prioritario per la creazione dei Sistemi Informativi
Geografici delle Pubbliche Amministrazioni a scala nazionale, regionale e locale.
1.2. Per il fine di cui al primo comma sono individuati come prioritari:
- per la maglia dei punti di riferimento:

la progressiva realizzazione del raffittimento diretto della maglia dei punti di riferimento determinata
nelle coordinate planoaltimetriche attraverso le attuali reti di inquadramento I.G.M. 95 e maglia
primaria dei punti fiduciali catastali; la determinazione di nuove linee di livellazione di precisione per
una migliore individuazione del geoide per la creazione di un modello digitale del terreno utile alla
produzione di ortoimmagini digitali con accuratezza almeno pari a quella del DB 1:10.000;

-
la costituzione di una banca dati dei punti di riferimento, delle reti su menzionate, da condividere tra
organi cartografici, amministrazioni pubbliche centrali, regioni enti locali e municipalizzate;
per la creazione di un repertorio delle base dati di cartografia ed aerofotogrammetria:

-
definizione e realizzazione di una procedura per la formazione e gestione di una base informativa di
repertorio che consenta di certificare l'esistenza delle informazioni territoriali possedute dalle
amministrazioni centrali, dalle regioni e dagli enti locali, secondo regole certe, accettate di comune
accordo, basato sui metadati come meccanismo di documentazione e sulla banca dati dei punti fiduciali
per quelli di localizzazione;
per i DB geografici a grande scala (grande risoluzione):

la definizione di specifiche tecniche comuni (standard) coordinata dal gruppo di lavoro di cui al punto
2.3, ed elaborata dai soggetti primariamente coinvolti in termini di competenza ed esperienza tecnica
(Comuni, Regioni e Catasto);

la realizzazione, almeno per le aree maggiormente urbanizzate, del Database geografico standard con
contenuto informativo ed accuratezza corrispondente a quello della cartografia alla scala 1:1.000 e
1:2.000 congruente con i DB geografici in scala 1:5/10.000;

la disponibilità del database dei dati catastali aggiornati, inclusi i dati a base geometrica;

la realizzazione di ortoimmagini digitali con accuratezza maggiore del DB 1:10.000 almeno per le aree
maggiormente urbanizzate;

la realizzazione del database della batimetria dei mari nazionali, a risoluzione maggiore del DB
1:50.000 per le aree portuali o di traffico marittimo di preminente interesse nazionale.
-
per i DB geografici a media e piccola scala (a media e bassa risoluzione):

la definizione di specifiche tecniche comuni (standard) coordinata dal gruppo di lavoro di cui al punto
2.3, ed elaborata dai soggetti primariamente coinvolti in termini di competenza ed esperienza tecnica
(Regioni e I.G.M.);

la realizzazione su base nazionale di ortoimmagini digitali 1:25.000 con accuratezza paragonabile a
quella della cartografia alla scala 1:10.000 ed il relativo modello digitale del terreno;

la realizzazione per tutte le regioni di Database geografici vector con accuratezza e contenuto
informativo corrispondente alla cartografia alla scala 1:10.000 in versione standard (rilevato e/o
derivato);

la realizzazione di Database geografici vector con accuratezza e contenuto informativo corrispondente
alla cartografia alla scala 1:25.000 e 1:50.000 standard derivati o comunque congruenti con i DB
1:10.000 di cui al precedente trattino;

la realizzazione del Database vector con accuratezza e contenuto informativo corrispondente a quello
della cartografia alla scala 1:250.000 standard congruente con il DB 1:25.000;

la realizzazione del Database vector della batimetria dei mari nazionali con accuratezza corrispondente
alla cartografia alla scala 1:50.000 per la fascia di fondali compresi fra 0 e 30 metri;
1.3. I soggetti primari di riferimento per la costituzione e l'aggiornamento dei DB geografici sono:
- per la grande scala, i Comuni in raccordo con il Catasto, le Comunità Montane, le Aziende di gestione di
pubblici servizi, le Provincie e le Regioni, fermo restando l'obbligo di assicurare sul territorio forme di
gestione adeguate a garantire la fruizione e l'aggiornamento nel tempo dei dati di interesse generale. Gli Enti
Locali, le Regioni ed il Catasto cooperano per la realizzazione dei DB geografici a grande scala; Catasto e
Regioni organizzano rispettivamente il coordinamento a scala nazionale e regionale in materia.
- per la media e piccola scala:
le Regioni, in raccordo con le Province, l'Istituto Geografico Militare (I.G.M.), l'Istituto Idrografico della
Marina (I.I.M.) e Centro Informazioni Geotopocartografiche dell'Aeronautica (C.I.G.A.), sono individuati
quali soggetti primari per:

la costituzione e l'aggiornamento del DB geografico a scala 1:5/10.000;

la derivazione dei DB a scala 1:5/10.000 dai DB a grande scala;
L'Istituto Geografico Militare, Istituto Idrografico della Marina, il Centro Informazioni Geotopocartografico
dell'Aeronautica, ognuno per la parte di competenza, in accordo con le Regioni, è individuato quale
soggetto primario:

per la formazione del DB geografico di interesse generale in scala l:25.000;

per il riscontro della congruità rispetto alle specifiche comuni dei dati dei DB di interesse
generale in scala l: 10.000 ai fini della derivazione dei DB in scala l:25.000;

per la formazione del DB geografico in scala l:250.000 di interesse generale congruente con il
DB in scala l:25.000;
L'Autorità per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione, per quanto attiene la pianificazione il controllo
e direttive sui sistemi informativi, dell'Amministrazione Centrale come da DL 39/93.
1.4. Per la realizzazione della collaborazione tra gli Enti opera il Comitato Tecnico di Coordinamento di cui all'art. 2
ed in specifico, con riferimento alla definizione di specifiche tecniche, il gruppo di lavoro di cui al punto 2.3.
1.5. Al fine di garantire la redazione delle specifiche tecniche comuni per i DB geografici di interesse generale entro
il termine massimo di 18 mesi, il Gruppo di Lavoro di cui al punto 2.3 elabora il progetto di massima relativo
alla redazione delle stesse, proponendo al Comitato Tecnico di Coordinamento le indicazioni sulle modalità
attuative e di finanziamento.
Al riguardo di tali specifiche, che dovranno essere elaborate attraverso specifiche attività di collaborazione fra
i soggetti di cui al punto 1.3 anche tenendo conto delle normative europee e internazionali di materia, le parti
sono impegnate a dare corso, sulla base della presente intesa e di quanto in merito definito dal Gruppo di
lavoro di cui al punto 2.3.:

al progetto denominato "Sistema cartografico di riferimento", già finanziato in ambito SINA per quanto
concerne la redazione di specifiche comuni per i DB con risoluzione 1:10.000, 1:25.000, 1:50.000 e
1:250.000;

al finanziamento di progetti analoghi per la redazione di specifiche comuni inerenti i DB geografici di
interesse generale con risoluzione 1:1.000 e 1:2.000.
Per ogni progetto dovrà essere altresì concordato con il Comitato Tecnico di coordinamento:

il soggetto attuatore del progetto;

il team ed il responsabile della gestione operativa del progetto esecutivo;

i referenti dei soggetti primari di riferimento coinvolti nel concorso e nel riscontro, in corso d'opera,
della definizione e documentazione delle specifiche.
Il soggetto attuatore del progetto ha l'onere, di intesa con gli altri soggetti coinvolti, di realizzare le condizioni
che assicurino la massima snellezza operativa ed il monitoraggio in itinere delle attività di progetto, sia
attraverso l'individuazione dei soggetti terzi (main contractor) che forniscono i supporti necessari su
indicazione del team di progetto, sia attraverso la diretta gestione della spesa a cura dei project manager nelle
forme previste (funzionario delegato, ecc.).
1.6. Analogamente a quanto previsto al punto 1.5 per le specifiche comuni, le parti sono impegnate a definire
modalità operative e concorsi finanziari atti:

alla costruzione entro dodici mesi del repertorio inerente le principali informazioni sul patrimonio di
conoscenze disponibili in forma di supporto cartaceo (carte, ortofoto, voli fotogrammetrici, riprese
digitali da aereo o satellite), in forma numerica ed organizzato in logica di sistema informativo, con
caratteristiche atte a garantire l'aggiornamento nel tempo, la gestione ed i controlli di qualità dei dati a
cura dei soggetti competenti;

alla compilazione entro 12 mesi di un glossario dei termini essenziali di riferimento in materia di
sistemi informativi geografici;

alla individuazione - su indicazione del Gruppo di Lavoro di cui al punto 2.3, sino alla definizione delle
specifiche comuni - delle specifiche transitorie sull'utilizzo dei supporti esistenti e rispetto alla
realizzazione ex-novo di DB geografici.
Art. 2
2.1. Per il riscontro dell'applicazione della presente intesa e per la predisposizione delle ulteriori intese e degli atti
che da esse derivano è costituito un Comitato Tecnico di Coordinamento composto:

dai cinque rappresentanti degli organi cartografici dello Stato;

da un rappresentante dell'Autorità per l'Informatica nella P.A.;

da otto rappresentanti, dei quali quattro designati dalle Regioni e Province Autonome ed uno
rispettivamente da ANCI, UPI, UNCEM e CISPEL.
Al Comitato Tecnico di Coordinamento partecipano i Dipartimenti della Presidenza del Consiglio dei
Ministri, le Amministrazioni Centrali e gli organismi collegati interessati alle risultanze dei progetti trattati.
Le Regioni e Province Autonome assicurano il proprio apporto anche attraverso il supporto tecnico del Centro
Interregionale di informazione e documentazione territoriale, che opera in raccordo con il Centro
Interregionale per i sistemi informativi e statistici e con il tavolo di coordinamento sul SINA.
2.2.
Al Comitato Tecnico di Coordinamento per i sistemi informativi geografici sono affidati i compiti di
predisposizione delle intese e dei provvedimenti attuativi riguardanti in particolare:

l'adozione delle misure di concertazione necessarie alle attività di definizione delle specifiche comuni,
di cui al punto 1.5 e delle misure indicate al punto 1.6, predisposte dal Gruppo di Lavoro descritto al
punto 2.3;

la valutazione delle risorse da rendere disponibili e delle modalità di raccordo realizzabili nell'impiego
di risorse comunitarie, nazionali, regionali e locali finalizzate alla realizzazione di DB geografici;

la predisposizione di documenti atti a supportare, anche in ordine normativo, l'eventuale adeguamento
nel tempo di risorse economiche e di strutture alle necessità d'impianto e di aggiornamento di DB
geografici di interesse generale.
2.3. Al fine di definire e normalizzare specifiche e regole tecniche comuni, nonché di coordinare la definizione di
proposte di direttive da emanare da parte degli Enti preposti (A.I.P.A., Enti cartografici di riferimento,
Regioni ed Enti Locali) nell'ambito del Comitato Tecnico di Coordinamento è attivato uno specifico gruppo di
lavoro.
Detto gruppo di lavoro è coordinato da A.I.P.A. e corrisponde, in accordo con i protocolli d'intesa già esistenti
tra A.I.P.A. e Regioni, ANCI, UPI, UNCEM e CISPEL, alla collaborazione prevista da detti protocolli in
materia di specifiche tecniche comuni inerenti i Database geografici.
Il gruppo di lavoro assicura in particolare:
2.4.
-
il monitoraggio dei progetti attivati per la definizione di specifiche tecniche comuni;
-
il riporto in sede di Comitato Tecnico di Coordinamento delle attività inerenti la definizione di specifiche
tecniche comuni e le implicazioni della loro applicazione in sede di coordinamento degli interventi;
-
la predisposizione e la trasmissione degli atti utili per assicurare l'applicazione delle specifiche comuni
sia all'Amministrazione Centrale che alle Pubbliche Amministrazioni regionali e locali.
Il Comitato Tecnico di Coordinamento è costituito presso la Segreteria della Conferenza Stato-Regioni. I
componenti sono designati rispettivamente dalle Amministrazioni ed Enti competenti, dalla Conferenza delle
Regioni e Province Autonome nonché da ANCI, UPI, UNCEM e CISPEL.
Le designazioni saranno operate entro un mese dalla sigla dell'Intesa. Il Comitato definisce entro i successivi
trenta giorni le proprie modalità di organizzazione e funzionamento.
Art. 3
3.1. Il Comitato Tecnico di Coordinamento di cui all'art. 2 è impegnato ad approvare entro 3 mesi la redazione del
documento inerente "lo scenario di inquadramento della realizzazione dei sistemi informativi geografici di
interesse generale" con l'identificazione:

di tempi e costi di massima per l'impianto o l'adeguamento dei supporti informativi geografici di valore
prioritario indicati al punto 1.2;

dei costi di aggiornamento e gestione a regime dei DB geografici;

delle azioni di supporto necessarie e delle possibili modalità di gestione e di interscambio dei dati,
proposte dal Gruppo di Lavoro di cui al punto 2.3.
A tale fine il Comitato utilizzerà come base di discussione il documento di contenuto analogo redatto dalle
Regioni (all.2), apportando le variazioni ed integrazioni ritenute necessarie.
3.2. Fatte salve le indicazioni ulteriori che deriveranno dalle verifiche e messe a punto di cui al punto 3.1, le parti
convengono di prevedere per l'impianto dei DB geografici standard di interesse generale:
3.3.

l'attivazione, a cura del Ministero del Bilancio, di risorse comunitarie e statali per complessivi 80 miliardi
l'anno per il triennio 1996-1997-1998;

l'attribuzione delle risorse comunitarie e nazionali ai soggetti attuatori sulla base di specifiche intese di
programma.
Gli accordi di programma di cui al punto 3.2 dovranno contenere il riferimento:
- ai soggetti interessati alla realizzazione del DB geografico in ciascuna area (Comuni, Comunità Montane,
Province, Regione, Aziende di gestioni di pubblici servizi e soggetti statali interessati) la cui
partecipazione finanziaria complessiva ai costi di impianto del DB geografico non dovrà di norma essere
inferiore al 30% della quota nazionale inclusa la valutazione dei costi delle strutture dedicate
all'attuazione del progetto;
- al progetto di massima, alle specifiche di riferimento, al soggetto attuatore ed al o ai soggetti con compiti di
riscontro del rispetto delle specifiche comuni definite;
- alle eventuali misure di supporto tecnico, di formazione dei quadri, di supporto nella fase di avviamento con
l'individuazione dei soggetti titolari della gestione dei detti interventi di supporto; relativamente alle
misure di supporto il concorso di risorse comunitarie e statali può giungere fino l'85%;
- ad ambiti territoriali almeno regionali per i DB in scala 1:5/10.000 o minore, ad ambiti sovracomunali per i
DB in scala 1:1.000 o 1:2.000, fatta eccezione per i comuni con popolazione superiore a 100.000 abitanti.
Sulla base dei criteri indicati il Comitato Tecnico di Coordinamento elaborerà lo schema tipo di accordo di
programma ed il dettaglio dei requisiti richiesti.
3.4. Il Comitato Tecnico di Coordinamento predispone altresì lo schema inerente la concertazione sulle modalità di
realizzazione della azioni di supporto rispetto all'impianto e gestione dei DB geografici.
3.5.
Il Comitato Tecnico di Coordinamento, nell'ambito delle sue competenze, è altresì tenuto a presentare alla
Conferenza Stato-Regioni proposte motivate sotto il profilo delle implicazioni della gestione dei DB
geografici in ordine alla revisione organizzativa ed eventualmente legislativa delle strutture e strumenti
preposti, ai diversi livelli istituzionali, alla formazione e gestione dei DB geografici.
3.6. Il Comitato Tecnico di coordinamento assicura la coerenza delle iniziative, in particolare delle specifiche
tecniche, con la realizzazione presso l'A.I.P.A. di un repertorio nazionale del patrimonio di conoscenze
disponibile in forma di DB geografici anche al fine di favorire l'uso efficiente e razionale delle risorse
finanziarie disponibili.
Art. 4
4.1. I soggetti primari di riferimento o le altre Amministrazioni devono informare il Comitato sui progetti in corso;
inoltre su richiesta di uno o più di questi il Comitato Tecnico esamina le proposte di armonizzazione di
progetti e attività in corso a cura delle diverse Amministrazioni, proponendo eventuali intese in merito.
4.2.
Ferme restando le indicazioni formulate al punto 2, le parti convengono sull'urgenza di dare corso agli
interventi previsti con fondi comunitari:

per la maglia dei punti di riferimento;

per la realizzazione dei Database geografici di interesse generale (SINA, Catasto delle aree Demaniali
Costiere, Carta della Natura, schedari AIMA ed altri interventi rilevanti previsti con finanziamenti
pubblici).
L'individuazione dei diversi soggetti attuatori (Regioni, enti ed organi nazionali, ecc.) e dei componenti i
diversi team di progetto dovrà essere oggetto di intesa e di conseguenti accordi di programma.
Art. 5
5.1. Della presente intesa costituiscono parte integrante il documento di sintesi (allegato 3) e le schede a questo
allegate, prodotti a seguito del confronto realizzato in sede tecnica.
Convenzione Regione Basilicata - Centro Interregionale
ATTIVITA' DI SUPPORTO
PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO
"SISTEMA CARTOGRAFICO DI RIFERIMENTO"
PROGRAMMA DETTAGLIATO DI ATTIVITA'
Versione 4.0
Roma 31 agosto 2001
INDICE
1
Repertorio cartografico................................................................................................................................... 11
1.1 Stato d’avanzamento ...................................................................................................................................... 11
1.2 Obiettivi per il completamento del progetto .................................................................................................. 11
1.3 Workpackages ............................................................................................................................................... 12
1.3.1
Relazioni con il piano precedente ........................................................................................................ 12
1.3.2
WP1g - Completamento dello sviluppo software ................................................................................. 12
1.3.3
WP1h - Ampliamento della raccolta dati ............................................................................................. 13
1.3.4
WP1i - Estensione della metodologia .................................................................................................. 13
1.4 Piano temporale di realizzazione ................................................................................................................... 14
1.5 Piano finanziario ............................................................................................................................................ 14
1.6 Risultati attesi ................................................................................................................................................ 14
2
Laboratorio GIS ............................................................................................................................................... 16
2.1 Stato d’avanzamento ...................................................................................................................................... 16
2.2 Obiettivi per il completamento del progetto .................................................................................................. 16
2.3 Workpackages ............................................................................................................................................... 17
2.3.1
Relazioni con il piano precedente ........................................................................................................ 17
2.3.2
Attività a supporto delle “Azioni comuni” ........................................................................................... 17
2.3.3
Analisi della cartografia tecnica numerica esistente ............................................................................ 17
2.3.4
Adeguamento delle CTR numeriche alle specifiche comuni ............................................................... 18
2.3.5
Sperimentazione della produzione di un DB geografico ...................................................................... 18
2.3.6
Derivazione di strati informativi vettoriali in scala 1:25.000 ............................................................... 18
2.4 Piano temporale di realizzazione ................................................................................................................... 19
2.5 Piano finanziario ............................................................................................................................................ 19
2.6 Risultati attesi ................................................................................................................................................ 19
3
Interventi pianificati a seguito del Censimento delle Esigenze ..................................................................... 20
3.1 Formazione .................................................................................................................................................... 20
3.2 Studi di fattibilità ........................................................................................................................................... 20
3.2.1
Metodologie per una cartografia di uso del suolo multi livello e multiscala ........................................ 20
3.3 Capitolati Tecnici .......................................................................................................................................... 21
3.4 Prototipi ......................................................................................................................................................... 21
3.5 Piano temporale di realizzazione ................................................................................................................... 22
3.6 Piano finanziario ............................................................................................................................................ 23
3.7 Risultati attesi ................................................................................................................................................ 23
4
Attività di supporto tecnico ............................................................................................................................. 24
4.1 Informazione (WP4a) .................................................................................................................................... 24
4.1.1
Produzione e diffusione di materiali informativi .................................................................................. 24
4.1.2
Seminari ............................................................................................................................................... 24
4.2 Formazione (WP4b) ...................................................................................................................................... 24
4.2.1
Formazione sui metadati ...................................................................................................................... 24
4.2.2
Pianificazione ulteriori attività formative ............................................................................................. 24
4.3 Supporto Tecnico diretto (WP4c) .................................................................................................................. 25
4.3.1
Attività di supporto agli Enti ................................................................................................................ 25
4.3.2
Raccordo con altri enti ......................................................................................................................... 25
4.3.3
Realizzazione di supporti applicativi di interesse comune ................................................................... 25
4.4 Piano temporale di realizzazione ................................................................................................................... 26
4.5 Piano finanziario ............................................................................................................................................ 26
4.6 Risultati attesi ................................................................................................................................................ 26
5
Supporto finanziario per il funzionamento del Comitato Tecnico e spese generali .................................... 27
6
Riepilogo ............................................................................................................................................................ 27
9
Premessa
Questo documento rappresenta l’aggiornamento del Piano delle attività, a seguito del primo anno di
lavoro, e sulla base del quadro attuale di sviluppo dell’Intesa Stato – Regioni – Enti Locali sui Sistemi
Informativi Geografici.
In particolare il nuovo Piano tiene in considerazione i risultati già raggiunti per quanto riguarda il
Repertorio ed il Laboratorio GIS, mettendo a fuoco la conclusione del progetto su questi temi, mentre
introduce nell’ambito delle Attività di supporto, a fianco delle iniziative già in corso e di quelle previste
che debbono ancora essere attivate, il tema fondamentale della introduzione nelle regioni obiettivo 1, dei
DB geografici secondo l’impostazione delle specifiche comuni.
Tale tema, centrale per gli obiettivi dell’Intesa, è stato finora in secondo piano in quanto il percorso che
sta portando alla formulazione delle specifiche comuni ha subito qualche battuta d’arresto; ad oggi però è
un’esigenza sempre più sentita dalle Regioni quella di procedere speditamente in questa direzione, e
l’attività di supporto affidata al Centro Interregionale deve necessariamente farsene carico.
In particolare quindi in questo aggiornamento del piano, vengono previste una serie di attività finalizzate
da un lato a supportare la realizzazione di nuova cartografia secondo l’approccio del DB geografico,
dall’altro ad impostare le attività necessarie per la conversione delle cartografie numeriche esistenti
secondo la logica delle specifiche comuni.
E’ chiaro che in una situazione fluida quale quella che vive oggi l’Intesa, non è possibile per il Centro
Interregionale affrontare questi temi solo dal punto di vista tecnico, ma è fondamentale il più stretto
coordinamento in primo luogo con il Comitato Tecnico, e quindi con i gruppi di lavoro e con il soggetto
attuatore delle azioni di supporto nell’area del Centro-Nord.
Questa versione del Piano è quindi importante come base di confronto e di discussione con questi
soggetti, ma non potrà essere estremamente precisa in termini di tempi e costi, in quanto sia i contenuti
che le modalità attuative di tutti gli interventi legati a questo temo hanno ancora necessità di una
approfondita fase di confronto.
Tenendo quindi conto delle difficoltà incontrate in fase di avviamento del progetto, il presente
aggiornamento si pone un orizzonte temporale che arriva al 30-6-2002, scontando quindi un ampliamento
di 6 mesi rispetto al programma originario (senza peraltro variazioni di budget).
10
Repertorio cartografico
Stato d’avanzamento
Come illustrato nello “Stato d’avanzamento al 30-6-01” il progetto del Repertorio Cartografico Nazionale
ha già conseguito alcuni risultati importanti, in particolare:
 è stata messa a punto una metodologia condivisa da tutte le regioni per la messa in rete delle
informazioni relative alla cartografia, in particolare per quanto riguarda:
 l’adesione allo standard ISO-TC211 per i metadati
 l’adesione ad una architettura distribuita che prevede repertori regionali (o di altri soggetti che
intendono partecipare) con pubblicazione dei dati in formato XML

è stato sviluppato un software per la gestione del repertorio (caricamento ed aggiornamento dei dati),
che è stato distribuito a tutte le regioni

è stato sviluppato il prototipo del motore di ricerca per la pubblicazione del repertorio in rete

è stata avviata l’attività di raccolta e catalogazione dei dati, con quelle regioni che hanno richiesto il
supporto del Centro Interregionale
Ad oggi quindi il Repertorio Cartografico Nazionale è in linea sul sito del Centro Interregionale, e
contiene un numero significativo di dati per circa 10 regioni; ma il fatto di maggiore rilevanza è che sono
stati avviati i processi che dovranno consentire a tutti i soggetti coinvolti, di far crescere il repertorio e di
mantenere aggiornate nel tempo le informazioni.
Obiettivi per il completamento del progetto
Gli obiettivi ancora da conseguire sono peraltro numerosi; in particolare:
1. il software del motore di ricerca deve essere ottimizzato in alcune funzionalità, soprattutto per quanto
riguarda l’alimentazione da remoto
2. la raccolta iniziale dei dati deve essere estesa in diverse direzioni:
 completando l’acquisizione nelle varie regioni e soprattutto in quelle per le quali ancora non sono
disponibili dati significativi; ciò comporta da un lato un’azione diretta di raccolta, dall’altro
un’attività di supporto tecnico per quelle regioni che più che raccogliere dati devono operare
conversioni da repertori già esistenti
 attivando le opportune modalità per approfondire il livello di disaggregazione territoriale, tramite
l’acquisizione di dati a livello sub-regionale
 ampliando la partecipazione al repertorio verso gli altri organismi interessati, quali soprattutto gli
enti centrali dello Stato, ma anche le autorità di bacino, i parchi ecc.
3. la metodologia complessiva deve essere messa a punto, sia per quanto riguarda la definizione di
opportune estensioni della norma ISO, sia per quanto riguarda la gestione a regime
11
Workpackages
Relazioni con il piano precedente
Per quanto riguarda le attività non ancora concluse, si ha la seguente situazione:
WP1d - prove funzionali e aggiustamenti è inglobata nella nuova WP1g–completamento software
WP1e - Raccolta dati e compilazione schede metadati è inglobata nella nuova WP1h-ampliamento
raccolta dati
WP1f - Pubblicazione del repertorio e gestione operativa, rimane attivo
Vengono aggiunti i workpackages illustrati nei seguenti paragrafi
WP1g - Completamento dello sviluppo software
Per quanto riguarda il completamento dello sviluppo software le azioni da intraprendere vanno analizzate
distintamente per i vari componenti (cfr. fig. 1)
Area privata
Firewall
Client
Area pubblica
Repertorio
regionale
XML file
• software di gestione
• generatore XML
• motore di ricerca
• software di consultazione
Portale del
Repertorio
Client
Internet
Figura 1: architettura software del repertorio
Il modulo di gestione è sostanzialmente completo ed ha bisogno solo di interventi di manutenzione legati
ad eventuali malfunzionamenti o a richieste specifiche; inoltre sarà necessario produrre una adeguata
manualistica (cartacea e in linea) a supporto degli utenti.
Il generatore di XML dovrà essere aggiornato a seguito dell’introduzione delle estensioni alla norma ISA
di cui al §0; inoltre sarà necessario fornire supporto a quelle amministrazioni che, avendo già un proprio
software di gestione del repertorio, dovranno sviluppare tale funzione all’interno del loro ambiente
software.
Il modulo di consultazione è invece attualmente in fase di prototipo, e necessità quindi di una fase di
ingegnerizzazione come definito nel documento “Consultazione del repertorio cartografico”; in
particolare sono necessarie le seguenti attività:
 test approfondito e correzione degli errori individuati

ottimizzazione del dialogo tra la componente SisterIMS e le pagine ASP che nel prototipo attuale non
funziona sempre correttamente

gestione dell’accesso ai “dataset” nel caso non sia disponibile il quadro d’unione
12
Il modulo del motore di ricerca è strettamente legato a quello di consultazione, e dunque gli interventi
sono estrememente legati; in particolare devono essere effettuate le seguenti azioni:
 passaggio della banca dati del repertorio, dall’attuale ambiente MS-Access ad un nuovo ambiente che
garantisca migliori prestazioni (da individuare tra Sql-Server e My-Sql)

messa a punto di una procedura di alimentazione dei dati da remoto.
WP1h - Ampliamento della raccolta dati
Le direttrici sulle quali procedere nell’ampliamento della raccolta dati sono indicate al §0; per
l’attuazione di quanto previsto si procederà essenzialmente attraverso:
 la prosecuzione e l’approfondimento dei contatti già in essere con le Regioni per la catalogazione dei
dati ad esse relativi, tramite intervento diretto del Centro Interregionale, ovvero tramite il supporto
tecnico alle strutture regionali
 l’affidamento di incarichi specifici per l’approfondimento della disaggregazione territoriale dei dati,
ed in particolare il coinvolgimento di altri enti (province, comuni ecc.)
 l’individuazione delle modalità più opportune per il coinvolgimento degli enti centrali dello Stato, e
per la acquisizione dei dati ad essi relativi, secondo quanto stabilito in coordinamento con il comitato
tecnico
WP1i - Estensione della metodologia
Il repertorio cartografico nazionale è stato impostato, per quanto riguarda lo schema di metadati ed il
formato dei file di scambio (XML), sulla base delle specifiche tecniche emesse dall’ISO TC211 –
Geographic Information; in particolare il documento di riferimento è il “Final text of CD 19115
Geographic Information – Metadata” N1024 del 19-12-2000.
La effettiva implementazione del repertorio, ed in particolare la raccolta di un gran numero di dati in tutte
le regioni italiane, ha messo in evidenza alcune limitazioni intrinseche alla struttura definita da ISO, ed ha
fatto nascere dunque l’esigenza della presente proposta, che non intende discostarsi in maniera sostanziale
dalla norma, ma proporre solo una limitata estensione, capace di migliorare l’efficienza degli strumenti di
consultazione e gestione del repertorio che su di essa si basa.
In particolare vengono proposte tre categorie di estensioni:
1. la prima è mirata ad introdurre meccanismi di ereditarietà di alcuni attributi in un insieme di carte
che possono essere viste come appartenenti ad una struttura gerarchica.
2. la seconda è mirata ad introdurre nel formato XML di scambio anche gli elementi necessari alla
descrizione completa del contenuto informativo delle carte, facendo riferimento alla norma ISO
19110 (N938)
3. la terza è mirata ad utilizzare la lingua italiana, ed un set di caratteri più esteso nella produzione
dei file XML, dal momento che il modello di riferimento (DTD) pubblicato da ISO vincola all’uso
dell’inglese e del relativo set di caratteri.
13
L’attività in programma sarà dedicata alla messa a punto metodologica per la presentazione di una
proposta di estensione della norma al Comitato ISO; tale messa a punto dovrà vedere il coinvolgimento di
tutti i soggetti interessati, in particolare quelle regioni che già sono attive in questo settore.
In parallelo alla definizione della proposta di estensione, ed a seguito di una discussione ed approvazione
di tale proposta in ambito nazionale (comitato tecnico ed altri enti coinvolti, in particolare IGM), si
provvederà ad introdurre nei moduli software del repertorio, le opportune varianti per la implementazione
delle modifiche proposte.
Piano temporale di realizzazione
Lo schema seguente riporta il calendario delle attività
Attività
WP1f Pubblicazione del repertorio e gestione operativa
WP1g Completamento software
WP1h Ampliamento raccolta dati
WP1i Estensione metodologia
Inizio
1-7-2001
1-7-2001
1-7-2001
1-7-2001
Fine
30-6-2002
31-12-2001
30-6-2002
31-12-2001
Piano finanziario
Attività
WP1a Definizione specifiche
WP1b Definizione modalità diffusione
WP1c Sviluppo software
WP1d Prove funzionali
WP1e Raccolta dati
WP1f Pubblicazione e gestione
WP1g Completamento software
WP1h Ampliamento raccolta
WP1i Estensione metodologia
Totale
Personale Supporti Attrezzat.
interno
esterni e trasferte
Totale
40
5
45
30
5
35
60
12
72
6
6
35
30
65
10
5
15
20
40
60
30
100
20
251
157
10
140
7
27
57
465
Risultati attesi
Le sigle indicate nel seguito utilizzano la formulazione prevista dal piano precedente; vengono qui
riportati solo i documenti previsti per i WP del presente aggiornamento.
WP1f Pubblicazione e gestione

PRD-1f-1: Repertorio pubblicato in rete, e funzionante
WP1g: Completamento software

SW-1g-1: software di gestione (compreso il generatore XML)

SW-1g-2: software di consultazione

SW-1g-3: software di alimentazione

DOC-1g-1: Manuale d’uso del software di gestione
14

DOC-1g-2: Manuale d’uso del software di consultazione

DOC-1g-3: Manuale per l’amministratore di sistema

PRD-1g-1: base dati in ambiente Sql-Server
WP1h: Ampliamento della raccolta dati

PRD-1h-1: Repertorio completato con l’inserimento di tutti i dati raccolti

WP1i Estensione della metodologia

DOC-1i-1: Proposta di estensione ISO19115

PRD-1i-2: file DTD per implementare la proposta di estensione della norma ISO
15
Laboratorio GIS
Stato d’avanzamento
Come illustrato nello “Stato d’avanzamento al 30-6-01” il Laboratorio GIS (strutturato come indicato nel
precedente piano) è attivo essenzialmente in due direzioni: nella sperimentazione di applicazioni Web, e
nel supporto alla pubblicazione del repertorio.
In particolare sono attualmente pubblicati (oltre al repertorio):
 le ortofoto digitali a colori della regione Campania (16 sezioni pari ad un foglio 1:50.000)

il progetto Corine

il progetto Transitalia
Inoltre è in linea il sito web del Centro Interregionale con materiali relativi ai lavori del progetto, oltre alle
aree riservate ai gruppi di lavoro del Centro.
Obiettivi per il completamento del progetto
In questa seconda fase del progetto il Laboratorio dovrà dedicarsi al suo compito specifico che riguarda,
come prevede espressamente il programma di attività dell’Accordo sul Sistema Cartografico di
Riferimento (§8.2, pag.46 ss.) cui la Convenzione rimanda, la costituzione di una struttura di supporto
alle attività comuni che sono a affidate alla regione capofila (rete di inquadramento, linee di livellazione,
DTM), ed alla introduzione delle specifiche comuni per i database geografici alle diverse scale.
Nella prima fase del progetto non è stato possibile dare inizio a tali azioni, in quanto i gruppi di lavoro
dell’Intesa sui vari temi hanno prodotto solo alcuni dei documenti di riferimento previsti (in particolare i
capitolati-tipo su DTM e rete di inquadramento), oppure hanno sospeso le attività (in particolare quello
sui DB) a causa dei noti problemi.
Ad oggi però, da un lato la situazione dei gruppi di lavoro sembra avviata a soluzione, dall’altro è
cresciuta l’urgenza per le regioni obiettivo 1 di affrontare i due ordini di problemi; per questi motivi è
necessario attivare le azioni di supporto per quanto possibile nella situazione data. Nei prossimi paragrafi
quindi vengono pianificate le azioni da compiere, ferma restando la necessità, per il loro efficace
completamento, di uno stretto rapporto con il Comitato Tecnico che dovrà fornire le opportune linee di
indirizzo, e con i gruppi di lavoro, che devono produrre il materiale di riferimento (in particolare per i DB
geografici), o almeno rendere disponibili delle bozze orientative.
Il maggiore “valore aggiunto” del laboratorio per le regioni obiettivo 1, riguarderà tuttavia la capacità
tecnica di alimentare le attività di supporto, soprattutto in termini di:
1. elaborazione di accordi per coordinare l’impiego delle risorse ed accelerare la realizzazione dei DB
topografici aggiornati
2. formazione dei quadri coinvolti nelle fasi di impianto e gestione dei DB topografici
3. controllo di qualità in corso d’opera
4. garanzia di continuità nella gestione dei dati nella fase di definizione di assetti e soluzioni, sino alla
organizzazione della gestione dei dati presso gli Enti nelle fasi di avvio
Il Laboratorio si propone quindi come struttura a servizio delle regioni per la gestione di tutti gli aspetti
legati alla introduzione del GIS come strumento operativo nelle attività amministrativa.
16
E’ chiaro però che la possibilità di incidere profondamente sulla formazione ed evoluzione dei SIT
regionali non potrà che essere piuttosto limitata, anche e soprattutto in considerazione del breve orizzonte
temporale che il progetto si propone. Scopo principale del Laboratorio (e del progetto in generale) è
quello di essere stimolo e supporto per le iniziative autonome delle regioni: tanto maggiore sarà il
successo delle iniziative promosse, tanto più importante ne risulterà l’esigenza che il Laboratorio continui
a fornire i suoi servizi alle regioni, anche al di là dei termini fissati da questo progetto.
Workpackages
Relazioni con il piano precedente
I WP2a - Installazione laboratorio in configurazione minima e WP2b - Censimento esigenze e
Pianificazione interventi, sono conclusi; resta attiva nel WP2a l’attività di gestione e manutenzione del
laboratorio
Il WP2d - Sperimentazione e controllo prodotti del mercato è in corso ma si prevede di chiuderlo in breve
tempo
Le attività future si concentreranno dunque sul WP2c - Realizzazione attività di supporto, in particolare
attivando le azioni legate alla introduzione dei DB geografici, ed alle “azioni comuni”.
Inoltre nel piano precedente era individuata la voce “Riserva per tematiche emergenti” che nel presente
aggiornamento viene soppressa in quanto si ritiene completato il processo di pianificazione.
I prossimi paragrafi illustrano in dettaglio tali attività.
Attività a supporto delle “Azioni comuni”
Raccolta e sistematizzazione dei dati relativi al territorio delle regioni obiettivo 1, per quanto riguarda la
disponibilità attuale o prevista e le caratteristiche tecniche dei dati di:
 modello digitale del terreno, ovvero dati rilevati nel corso della costruzione di cartografia tecnica, dai
quali sia possibile derivare un DTM

linee di livellazione di alta precisione, in particolare con l’evidenziazione di quelle ritenute prioritarie,
per le quali si richiede di utilizzare i fondi dell’Intesa

rete di inquadramento geodetico, con particolare riferimento a dati preeesistenti, ovvero a quelli
ricavati nel corso della costruzione di cartografia tecnica.
La base informativa costituita attraverso questo lavoro di indagine servirà come punto di partenza per la
definizione, ove possibile, di un progetto esecutivo unitario degli interventi per cui l’Intesa ha previsto
uno specifico stanziamento di fondi.
Dovrà essere fornito alla regione capofila tutto il supporto necessario alla definizione del progetto ed alla
messa in opera delle azioni attuative, compresa eventualmente la fornitura di supporti specialistici per
progetti esecutivi, direzione lavori e collaudo.
Analisi della cartografia tecnica numerica esistente
Tale attività, estesa alle 7 regioni obiettivo 1, ha l’obiettivo in primo luogo di aggiornare un quadro della
situazione della cartografia tecnica numerica attualmente disponibile o in via di realizzazione; l’interesse
sarà non tanto sulla disponibilità di dati (che è obiettivo del repertorio), quanto sulla loro strutturazione
informatica, in modo da poterla confrontare con quella prevista dalle specifiche comuni sui DB geografici
alle scale 1:5.000 – 1:10.000 in via di elaborazione.
17
Obiettivo fondamentale è quello di individuare le problematiche salienti del processo di adeguamento
della cartografia esistente alle specifiche comuni, e di dare indicazioni, per quanto possibile, a quelle
amministrazioni che stanno procedendo nel frattempo alla produzione di nuova cartografia tecnica.
L’Intesa stessa prevede infatti che, nelle more della definizione delle specifiche comuni, le attività di
produzione ed aggiornamento della cartografia proseguano utilizzando le norme tecniche ed i capitolati
tradizionali; è chiaro però che in questa fase sarebbe estremamente importante poter cominciare ad
introdurre in queste norme, almeno quelle indicazioni che, pur senza influire sensibilmente sui costi,
possano servire per semplificare un eventuale successivo adeguamento alla logica del DB geografico.
Adeguamento delle CTR numeriche alle specifiche comuni
Al termine della attività di cui al punto precedente verranno individuate una o più aree test (zone
geografica, livelli informativi ecc.) nelle quali realizzare in maniera sperimentale una procedura di
costruzione di DB geografico secondo le specifiche comuni, a partire da una cartografia tecnica numerica
esistente.
L’estensione (geografica ma anche concettuale) di tale sperimentazione dovrà essere definita in un
momento successivo in funzione della disponibilità di dati significativi (analizzata nell’attività 0) e della
produzione dei gruppi di lavoro sulle specifiche.
Sperimentazione della produzione di un DB geografico
Verrà identificata un’area tra quelle sulle quali sono in corso attività di produzione di cartografia tecnica
con capitolati tradizionali (probabilmente nel territorio della regione Sicilia), in cui sperimentare
l’applicazione delle specifiche comuni per la realizzazione del DB geografico.
In particolare si tratterà di affiancarsi alla attività di restituzione per sperimentare le modifiche necessarie
alla applicazione delle specifiche comuni.
L’obiettivo è quello di testare le problematiche legate alla applicazione di tali specifiche, sia nella fase di
acquisizione dati che in quella di organizzazione del DB, ed anche quello di valutare gli eventuali costi
aggiuntivi.
Derivazione di strati informativi vettoriali in scala 1:25.000
Tale attività, prevista esplicitamente tanto dal programma dell’Intesa (§8.2.2 pag. 47) quanto dalla
convenzione tra Basilicata e Centro Interregionale (allegato 1), è naturalmente di grande impegno sia
qualitativo che quantitativo; gli obiettivi sono ben espressi nel citato programma di attività dell’Intesa e
non è quindi necessario richiamarli.
Vista la grande rilevanza del problema, prima di procedere sarà necessaria una azione di coordinamento
con il Comitato Tecnico (ed in particolare con il gruppo di lavoro sui DB geografici), ed anche con il
soggetto attuatore delle attività di supporto per le regioni del Centro-Nord, in quanto un’attività di questo
tipo deve seguire un indirizzo comune per tutto il territorio nazionale.
In concreto si procederà inizialmente alla messa a punto (in accordo con i soggetti di cui sopra) delle
specifiche e/o delle linee-guida metodologiche per tale operazione, a partire dalla analisi di dettaglio della
struttura dei dati esistenti prodotta nell’attività di cui al §0.
Il passaggio alla effettiva realizzazione del DB25000 così definito è legato alla attuazione dell’accordo
integrativo, che proprio questo prevede all’azione B5, mettendo a disposizione ulteriori risorse. In attesa
della definizione di un piano attuativo di tale accordo integrativo, non sembra opportuno introdurre tale
attività in questo programma.
18
Piano temporale di realizzazione
Attività
Gestione e manutenzione del Laboratorio
Sperimentazione prodotti
Supporto alle “azioni comuni”
Analisi comparata capitolati cartografia numerica
Adeguamento CTR esistenti a DB geografici
Sperimentazione produzione DB geografico
Specifiche derivazione DB25000
Inizio
1-7-2001
1-7-2001
1-7-2001
1-9-2001
1-10-2001
1-10-2001
1-10-2001
Fine
30-6-2002
31-10-2001
30-6-2002
31-12-2001
30-6-2002
30-6-2002
30-6-2002
Piano finanziario
Attività
Personale
interno
WP2a Acquisto hw-sw
WP2b Censimento esigenze
WP2c Coordinamento attività di supporto
WP2d Sperimentazione prodotti di mercato
10
10
30
20
Gestione e manutenzione del Laboratorio
Supporto alle azioni comuni
Analisi DB esistenti
Sperimentazione adeguamento CTR-DB
Sperimentazione produzione DB geografico
Specifiche derivazione DB25000
Totale
10
30
20
30
30
30
220
Supporti Attrezzat. Totale
esterni e trasferte
10
20
30
120
120
30
330
250
4
10
260
14
40
20
20
10
10
10
10
6
330
40
60
60
160
160
66
880
Risultati attesi
I prodotti da realizzare, secondo lo schema indicato al §0 saranno i seguenti:
WP2c Realizzazione attività di supporto

PRD-2c-1: base dati su DTM, rete inquadramento e linee livellazione nelle regioni ob1

DOC-2c-1: analisi comparata dei capitolati di cartografia numerica delle regioni ob1 e confronto
con le specifiche comuni

DOC-2c-2: linee guida per la trasformazione della cartografia numerica delle regioni ob1 in DB
geografici secondo le specifiche comuni

DOC-2c-3: modello logico di un DB25 derivato da CTR numerica ed ortofoto digitali

PRD-2c-2: elaborazione sperimentale su un’area test di un DB25 derivato da CTR numerica ed
ortofoto digitali
19
Interventi pianificati a seguito del Censimento delle Esigenze
Premessa
Questo capitolo riprende quello analogo del piano precedente e lo aggiorna: alcune degli interventi
previsti sono stati effettuati, altri devono ancora esserlo, mentre alcuni hanno perduto di attualità e non
vengono più riproposti; infine nel frattempo sono maturate ulteriori esigenze che vengono recepite con la
introduzione dei relativi interventi.
Per quegli interventi che rimangono nel programma di attività senza variazioni rispetto al piano
precedente si è preferito non replicare la descrizione: si rimanda quindi al precedente documento.
Formazione
Il Corso di formazione a distanza per la gestione del SIT è stato predisposto e la sua erogazione è
programmata per il mese di ottobre (cfr. “Stato d’avanzamento al 30-6-2001”)
Il corso applicativo di Telerilevamento rimane in programma con le stesse modalità previste nel piano
precedente.
Il corso per dirigenti è stato proposto, ma si è ritenuto di non procedere, d’accordo con i referenti
regionali, in quanto l’iniziativa si sovrapponeva ad altre già in essere.
Studi di fattibilità
Gli studi su “Sicurezza nella distribuzione della cartografia digitale” e “Modalità di distribuzione della
cartografia” sono stati realizzati.
Gli studi su “Aggiornamento e condivisione in rete della cartografia” e “Utilizzo di immagini satellitari
nel monitoraggio dell’abusivismo edilizio”, rimangono in programma con le stesse modalità previste dal
piano precedente.
Lo studio sulla “Sistemazione limiti amministrativi” viene soppresso in quanto sono state acquisite le
linee guida sviluppate dall’ISTAT in proposito che lo rendono superfluo.
E’ emersa invece, l’esigenza di uno studio sulla derivabilità delle scale nella cartografia di uso del suolo,
del quale si descrivono gli aspetti principali; tale studio dovrà comunque essere coordinato con l’attività
del gruppo di lavoro “Uso del suolo” del Centro Interregionale.
Metodologie per una cartografia di uso del suolo multi livello e multiscala
Lo studio metterà in evidenza le problematiche che possono scaturire in seguito alla trasformazione della
carta base di riferimento in carte derivate a scala minore (1:50.000, 100.000, 250.000) e a scala maggiore
(1:10.000) relativamente alla definizione dei poligoni, al dettaglio delle classi di uso del suolo ed alle
modifiche indotte nei sistemi di classificazione in conseguenza del cambio di scala.
La portabilità di una carta di uso e copertura del suolo dipende infatti dalle unità minime cartografabili
adottate, dal tipo di supporto telerilevato a disposizione e dal sistema di classificazione adottato. Nella
presente proposta la base di partenza verrà realizzata in scala 1:25.000 secondo le linee guida
metodologiche di Corine Land Cover adeguando anche la nomenclatura al 3° livello considerando le
proposte correnti di sistemi di classificazione gerarchica che considerano l’esistenza di un 4° e di un 5°
livello al momento applicati solamente con valenza nomenclaturale e non geometrica.
Lo studio verificherà le possibilità e le operazioni necessarie per mantenere un elevato livello di
accuratezza nel passare da scale grandi (1:25.000) a quelle del livello di riconoscimento, quantificando le
operazioni necessarie in termini di accorpamenti o modifiche di poligoni, revisioni della
fotointerpretazione, scalarità del sistema di classificazione. Verrà anche valutata la possibilità di
realizzare tale operazione verso scale ancora più grandi pur in assenza di cartografie tematiche già
20
associate a DB e contenenti adeguati metadata (in termini di contenuto tematico, purezza della categoria,
precisione del posizionamento dei limiti).
Infine verranno analizzate le problematiche del controllo di qualità alle diverse scale e dei sistemi di
aggiornamento possibili, ipotizzando metodi e scansioni temporali utili per i livelli di riferimento
regionali della pianificazione.
Capitolati Tecnici
L’attività di redazione di un capitolato-tipo per cartografia di uso del suolo in scala 1:25.000 si è ampliata
di molto, in quanto la Regione Sardegna ha chiesto al Centro Interregionale, non solo di predisporre il
Capitolato per la realizzazione di tale cartografia sul proprio territorio, ma anche di gestire tutta la
procedura di gara e di coordinare l’esecuzione dei lavori.
Si è ritenuto ragionevole l’inserimento di tale attività nell’ambito del progetto, anche in considerazione
delle riusabilità di quanto realizzato in altri contesti regionali.
Ad illustrazione dell’attività si allega la convenzione stipulata con la Regione Sardegna.
Il capitolato-tipo per il software di gestione delle ortofoto digitali non viene più riproposto
Prototipi
Il prototipo di “Ambiente software per lo sviluppo e la gestione dei Piani Territoriali Paesistici” è
attualmente in via di realizzazione.
Il prototipo di “sito web cartografico” aveva essenzialmente l’obiettivo di testare le potenzialità
dell’ambiente LINUX-GRASS per le applicazioni di interesse delle regioni; dal momento che nell’ambito
del Laboratorio le applicaizoni di tipo web sono state ampiamente sperimentate, si è preferito ricondurre
la realizzazione del prototipo GRASS in altro ambito (immagini da satellite, e DTM e dati da esso
derivabili). La realizzazione è in corso.
Il prototipo relativo al tema “Cartografia di base per il servizio antincendio boschivo” è stato avviato
con una modifica negli obiettivi rispetto al piano precedente: si è deviata l’attenzione sulla definizione
degli strumenti cartografici utili alla applicazione della nuova legge quadro sugli incendi (335/2000), con
una significativa riduzione del budget. L’incarico relativo non è ancora stato affidato in quanto si attende
una approvazione vista la modifica di obiettivi ed il settore che si va a toccare.
Il prototipo di “Browser per la distribuzione di informazioni cartografiche” non è stato ancora avviato,
ma si pensa di mantenerlo in programma
I prototipi di “Ambiente software per il confronto tra strumenti urbanistici e stato del territorio” e
“Produzione di cartografia tramite stereorestituzione digitale” non sono più di interesse e vengono
quindi eliminati dal piano.
La struttura presso la regione Basilicata è ancora impegnata nella realizzazione del prototipo di “Sistema
Informativo Territoriale della val D’Agri”.
21
Piano temporale di realizzazione
Per le attività già iniziate si indica XXX nella colonna Inizio.
Per le attività già terminate si indica XXX nella colonna Fine.
Per le attività per le quali mancano le condizioni preliminari, non si indica nulla.
Inizio
Fine
Formazione
Corso a distanza sulla gestione del SIT
Corso applicativo di telerilevamento
Altre attività formative
XXX
1-10-2001
31-3-2002
30-6-2002
Inizio
Fine
Sicurezza nella distribuzione della cartografia digitale
Aggiornamento e condivisione di cartografia in rete
Utilizzo di immagini da satellite nel controllo
dell’abusivismo edilizio
XXX
1-10-2001
1-10-2001
XXX
30-6-2002
30-6-2002
Modalità di distribuzione della cartografia
Metodologie per una cartografia di uso del suolo multi
livello e multiscala
XXX
1-10-2001
XXX
30-6-2002
Inizio
Fine
1-7-2001
Inizio
30-10-2001
Fine
Applicazioni GRASS
Ambiente sw per la preparazione dei Piani Territoriali
Paesistici
XXX
XXX
XXX
30-10-2001
Cartografia di base per il servizio antincendio boschivo
Browser per la distribuzione di cartografia digitale
SIT Val d’Agri
1-10-2001
1-10-2001
30-6-2002
30-6-2002
Studi di fattibilità
Capitolati Tecnici
Carta dell’uso del suolo
Prototipi
22
Piano finanziario
Formazione
Risorse Risorse
interne esterne
5
90
5
10
Corso a distanza sulla gestione del SIT
Corso applicativo di telerilevamento
Spese
Totale
20
95
35
130
Totale
Studi di fattibilità
Sicurezza nella distribuzione della cartografia digitale
Aggiornamento e condivisione di cartografia in rete
Utilizzo di immagini da satellite nel controllo
dell’abusivismo edilizio
Modalità di distribuzione della cartografia
Totale
Capitolati Tecnici
Carta dell’uso del suolo (+ gestione gara Sardegna)
Totale
Prototipi
studio Grass
Ambiente sw per la preparazione dei Piani Territoriali
Paesistici
Cartografia di base per il servizio antincendio
boschivo
Browser per la distribuzione di cartografia digitale
Totale
Totale generale
1
4
26,4
26
10
10
27,4
30
10
30
4
4
91,4
10
10
10
39
12
12
36
36
12
12
60
60
120
351,4
282,4
30
Risultati attesi
I prodotti realizzati in queste attività saranno naturalmente diversi secondo la tipologia:
 Gli interventi di formazione daranno luogo a diversi prodotti: da un lato moduli formativi predisposti,
in termini di materiali didattici e strumenti metodologici, dall’altro corsi effettivamente erogati ad un
numero significativo di utenti
 Gli studi di fattibilità produrranno documenti tecnici, corredati da considerazioni di carattere
economico – finanziario (analisi costi-benefici)
 I capitolati tecnici produrranno documenti tecnico-amministrativi finalizzati a gare d’appalto
 I prototipi produrranno da un lato documenti tecnico-scientifici, quali metodologie, criteri di analisi
ecc, e dall’altro software applicativi direttamente utilizzabili, corredati dei manuali.
23
Attività di supporto tecnico
Esiste una certa sovrapposizione di obiettivi e di attività, sia nella convenzione che nel programma
dell’Intesa, tra Laboratorio GIS ed Azioni di supporto; d’altra parte questo è normale se si pensa che il
Laboratorio GIS è soprattutto la struttura tecnica attraverso cui realizzare le azioni di supporto.
Per questo motivo alcune delle attività che il precedente piano prevedeva alla voce “Azioni di supporto”
senza peraltro illustrarle dettagliatamente a motivo della non completa definizione del quadro di contorno
(assenza delle specifiche comuni ecc.), e che infatti non sono ancora iniziate, in questo aggiornamento
sono state trasferite nell’ambito del Laboratorio in coerenza con le indicazioni previste dai documenti
ufficiali (convenzione e programma dell’Intesa)
In questo capitolo rimangono invece quelle attività che i suddetti documenti prevedevano esplicitamente
alla voce “Azioni di supporto”.
Informazione (WP4a)
Produzione e diffusione di materiali informativi
Verranno prodotti documenti relativi al contenuto del progetto e al suo avanzamento, finalizzati alla
diffusione nelle regioni, per rendere noti non solo i servizi di supporto disponibili, ma anche gli eventi
organizzati (corsi, incontri ecc.) e le informazioni raccolte e messe in rete. Tali materiali verranno diffusi
sia per i canali tradizionali (in particolare le pubblicazioni del Centro Interregionale), sia attraverso il sito
Web del progetto.
Inoltre verrà organizzato una presentazione del progetto e dei risultati conseguiti, nell’ambito della
partecipazione del Centro Interregionale al convegno ASITA in programma nella prima metà di ottobre
Seminari
Nel corso della prima fase del progetto è stata organizzata una serie di seminari (1 in ciascuna regione)
finalizzati alla illustrazione delle problematiche connesse con le specifiche comuni dei DB geografici. In
questa seconda fase si prevede di organizzare ulteriori seminari dello stesso tipo in funzione di accordi da
prendere con le singole regioni.
Formazione (WP4b)
Formazione sui metadati
Verranno organizzate una o più giornate di formazione sull’utilizzo del software che il Centro ha
sviluppato per la gestione del repertorio (cfr. §0), e più in generale su contenuti e metodologie delle
norme ISO sui metadati. Tali giornate saranno rivolte essenzialmente a quei tecnici che dovranno, nelle
diverse amministrazioni regionali, farsi carico della gestione operativa del repertorio e dell’inserimento ed
aggiornamento dei dati.
Pianificazione ulteriori attività formative
Le attività di formazione assumono un ruolo assai rilevante nell’ambito del progetto, in quanto uno degli
obiettivi fondamentali da perseguire è proprio la diffusione di competenze tecniche e di informazioni a
tutti i livelli nelle amministrazioni coinvolte. A tale proposito sono stati individuati nell’ambito del
“Censimento delle esigenze”, alcuni interventi da realizzare, che sono descritti al §0.
24
Per quanto riguarda le altre attività previste dal piano precedente, la situazione è più complessa; in
particolare:
 le attività del “Tavolo Nazionale sulla formazione in area GIS” al quale il Centro a partecipato fino al
mese di gennaio, sono di fatto sospese: per una corretta pianificazione degli interventi formativi, il cui
contenuto era demandato alle conclusioni tratte in quella sede, sembra opportuno attendere
chiarimenti da parte del Comitato Tecnico

per quanto riguarda specifici interventi formativi, questi saranno eventualmente realizzati su richiesta
delle singole regioni
In conclusione quindi si mantiene il budget previsto, ma non è possibile in questa fase definire con
precisione tempi e modalità di attuazione.
Supporto Tecnico diretto (WP4c)
Attività di supporto agli Enti
Nell’ambito del progetto gli Enti Locali interessati potranno richiedere supporto tecnico al Centro
Interregionale, sia nella fase di estensione degli accordi (convenzioni di forniture dati, capitolati per
appalti di servizi ecc.), sia nelle fasi di avvio della gestione dei DB topografici.
Raccordo con altri enti
Una delle attività di supporto che il Centro deve realizzare riguarda anche il raccordo con tutti gli altri
ente che, oltre alle regioni, producono cartografia (soprattutto tematica) per i loro scopi istituzionali; in
questo settore infatti la conoscenza di quanto già disponibile, ed il coordinamento delle iniziative, sono
fondamentali nell’evitare duplicazioni di investimenti e sprechi di risorse.
Nel realizzare tale attività verranno attivate le ovvie sinergie con la raccolta dati nell’ambito del repertorio
(cfr. §0)
Realizzazione di supporti applicativi di interesse comune
Nell’ambito del progetto si procederà anche alla realizzazione di alcuni semplici strumenti software
finalizzati alla dotazione di tutti gli enti partecipanti di uno strato applicativo comune; in particolare si
prevede di realizzare le seguenti componenti:
 una interfaccia comune per l’utilizzo dei principali strati informativi realizzati in scala 1:25.000 (cfr.
§0)

uno o più applicativi per l’analisi congiunta degli strati informativi topografici, con i tematismi
disponibili (geologici, pedologici, dell'uso del suolo) e di raffronto con le ortoimmagini digitali
L’implementazione di queste applicazioni dovrà essere realizzata con tecnologie tali da permettere la
condivisione dei dati da parte delle Regioni interessate, e l'utilizzazione di software GIS già
eventualmente esistenti presso le stesse, in modo da garantire la conservazione dei rapporti di sostegno
già esistenti localmente.
25
Piano temporale di realizzazione
Per le attività già iniziate si indica XXX nella colonna Inizio.
Attività
Informazione
Diffusione informazioni progetto
Seminari regionali
Formazione
Formazione su metadati
Organizzazione corsi
Supporto tecnico diretto
Raccordi con altri enti
Interfaccia comune strati principali
Applicazioni dati georeferenziati
Supporto nella introduzione DB geografici
Consulenza Imprese
Inizio
Fine
XXX
XXX
30-6-2002
30-6-2002
1-9-2001
31-12-2001
XXX
1-10-2001
1-10-2001
1-10-2001
30-6-2002
30-6-2002
30-6-2002
30-6-2002
Piano finanziario
Attività
Personale
interno
Informazione
Diffusione informazioni progetto
Seminari nelle regioni
Formazione
Formazione su metadati
Preparazione moduli formazione
Organizzazione corsi
Supporto tecnico
Raccordi con altri enti
interfaccia comune strati principali
applicazioni dati georeferenziati
Supporto nella introduzione nuovi DB
Supporto tecnico in Basilicata
Consulenza imprese in avvio o riconversione
Attività realizzate dalla Regione Basilicata
Totale
50
50
35
10
20
5
195
20
10
15
20
130
Supporti Attrezzat. Totale
esterni e trasferte
20
20
220
100
120
85
60
15
10
25
10
15
24,7
2
13
9,7
16
5
1
5
5
31,1
240
520
356,1
20,4
86,1
95
30
65
279,7
12
133
134,7
296
25
71
35
35
130
31,1
260,4
962,2
Risultati attesi
I prodotti da realizzare, secondo lo schema indicato al §0 saranno i seguenti:
WP4a Informazione

PRD-4a-3: materiali per il convegno ASITA
WP4b Formazione
26

PRD-4b-3: materiali per le giornate di formazione sui metadati
WP4c Attività di supporto tecnico diretto

SW-4c-1: interfaccia comune per l’utilizzo degli strati prioritari di cui alla azione B5 dell’accordo
integrativo

SW-4c-2: applicativo per l’analisi congiunta degli strati prioritari di cui alla azione B5
dell’accordo integrativo, con alcuni tematismi disponibili e di raffronto con le ortoimmagini
digitali
Supporto finanziario per il funzionamento del Comitato Tecnico e spese generali
E’ necessario aumentare la dotazione prevista inizialmente in quanto il CTC ha autorizzato il pagamento
di fatture per un importo già superiore al budget.
Riepilogo
La tabella seguente presenta il riepilogo del piano finanziario complessivo, per le voci illustrate ai capitoli
precedenti, evidenziando anche gli scostamenti rispetto al preventivo di spesa previsto dalla Convenzione
tra regione Basilicata e Centro Interregionale.
Attività
Personale Supporti Attrezzat. Totale
Piano
interno
esterni e trasferte
precedente
1. Repertorio cartografico
251
157
57
465
465
2. Laboratorio GIS
220
330
330
880
800,5
3. Interventi del censimento esigenze
39
282,4
30
351,4
506
4. Supporto tecnico
520
356,1
86,1
962,2
944,1
5. Spese di funzionamento
712,4
655,4
Totale
1030
1125,5
503,1
3371
3371
La voce “Spese di funzionamento” comprende le spese generali del Centro Interregionale (334 ML), un
contributo alle spese del CTC (che viene aumentato da 117 a 174 ML) e le spese della struttura presso la
regione Basilicata (204,4 ML).
27
ACCORDO PER LA INTEGRAZIONE DELL'INTESA SUL SISTEMA CARTOGRAFICO DI
RIFERIMENTO ED ACCELERAZIONE DELLE PROCEDURE ATTUATIVE DELLO STESSO
VISTA
l'Intesa per la realizzazione dei Sistemi Informativi Geografici di interesse
generale, di seguito denominata Intesa, di cui la Conferenza permanente per i rapporti tra lo
Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, di seguito denominata
Conferenza, ha preso atto il 26 settembre 1996;
VISTO
l’Accordo per la realizzazione del Sistema Cartografico di riferimento, di seguito
denominato Accordo, del quale la Conferenza ha preso atto il 30 luglio 1998 e che e’ stato
sottoscritto il 30 dicembre 1998 dai Ministri dell’Ambiente, della Difesa, delle Finanze, del
Tesoro, dal Presidente di turno della Conferenza dei presidenti delle Regioni e Province
Autonome, dal Presidente della Regione Basilicata e dal Presidente della Regione Veneto;
VISTO
il Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, circa il conferimento di funzioni e
compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti locali, che nell’art. 54 “Funzioni
mantenute allo Stato” in materia di territorio, ambiente e infrastrutture, dispone che sono
mantenute allo Stato le funzioni di “osservatorio e monitoraggio delle trasformazioni territoriali “
e quelle di “indicazione dei criteri per la raccolta e l’informatizzazione di tutto il materiale
cartografico ufficiale esistente ed in corso di elaborazione”;
VISTO
il D.P.C.M. 22 ottobre 1999 con il quale è stata approvata la ripartizione dei fondi
di cui all’art.8 comma 1 del decreto legge 11 giugno 1998 n.180, convertito dalla legge 3
agosto 1998, n.267 e successive modificazioni;
VISTA
la nota del 30 ottobre 2000 del Direttore Generale del Dipartimento del Territorio
del Ministero delle Finanze contenente l'impegno ad erogare i fondi per la copertura delle
spese relative al protocollo d'intesa per il completamento della rete unitaria plano-altimetrica
per un totale di L.7.119.720.000
CONSIDERATO che il predetto D.P.C.M. assegna la somma di lire 7000 milioni ad interventi
per la disponibilità dei dati geografici di supporto ad integrazione degli stanziamenti previsti
dall’Accordo per la realizzazione del sistema cartografico di riferimento;
CONSIDERATO che l’art.5 dell’Accordo prevedeva che la realizzazione del progetto “Sistema
cartografico di riferimento” avvenisse entro il 31 dicembre 1999, salvo motivata proroga da
approvare con le medesime modalità dell’Accordo;
CONSIDERATO che per motivi connessi sia alla ritardata acquisizione dei finanziamenti
necessari alla realizzazione del progetto, sia alle procedure previste per l’utilizzazione dei
medesimi finanziamenti, non è stato possibile concludere entro il 31 dicembre 1999 il predetto
progetto;
ESAMINATO il programma di attività del Comitato Tecnico di Coordinamento dei sistemi
informativi geografici, istituito sulla base dell’Intesa Stato-Regioni-Enti Locali sui sistemi
informativi geografici del 26 settembre 1996;
CONSIDERATO inoltre che il citato Comitato ha sviluppato l’analisi relativa allo sviluppo dei
sistemi informativi geografici nel periodo 2000-2006 e lo schema di accordo inerente gli
interventi urgenti - di specifico interesse degli operatori regionali e nazionali in materia di
ambiente, di difesa del suolo e di protezione civile – mirati alla disponibilità entro un biennio di
28
ortoimmagini e di strati informativi geografici 1:10.000 su reticolo stradale, idrografico, confini
amministrativi e intorno dei centri urbani rispondenti alle medesime specifiche su base
nazionale;
RITENUTO in conseguenza delle determinazioni del richiamato Comitato Tecnico di procedere
ad una integrazione dell’Accordo tenendo conto dei finanziamenti assegnati al progetto dal
citato D.P.C.M. del 22 ottobre 1999 e del predetto finanziamento del Ministero delle Finanze.
CONSIDERATA la prevista disponibilità della Rete unitaria delle pubbliche amministrazioni
(RUPA) e del Sistema di Comunicazione dati Territoriali (SCT), data la possibilità di utilizzare
tale sistema e di collegare a tale rete, oltre alle amministrazioni centrali, anche Regioni, enti
locali ed altri enti o amministrazioni pubbliche;
RITENUTO inoltre necessario approvare una proroga della data prevista per la realizzazione
del progetto del “Sistema cartografico di riferimento”, ai sensi dell’art.5 dell’Accordo;
RITENUTO infine necessario prevedere la possibilità di accelerare le procedure di spesa delle
risorse disponibili al fine di attuare entro i tempi più brevi le azioni urgenti individuate nel
presente accordo;
VISTAl'intesa espressa dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le
Province autonome di Trento e di Bolzano in data 12-10-2000 e 09-11-2000;
si stipula il seguente Accordo:
ART. 1 - AZIONI URGENTI
Per le finalità previste dal D.L. 180/98, convertito con modificazioni dalla legge 3
agosto 1998, n.267 e successive modificazioni, tenuto conto dell’atto di indirizzo e
coordinamento di cui al DPCM 28.9.1998, sono identificate le seguenti azioni urgenti da
completare nei tempi indicati per assicurare la disponibilità su base nazionale degli strati
informativi definitivi per le applicazioni ambientali e la difesa del suolo:
A - Azioni urgenti da completare entro il 31.12.2000:
1 - una copertura nazionale di ortoimmagini nei sistemi UTM(ED50) e WGS ’84,
realizzate a partire dalle informazioni rese disponibili dal Ministero per le politiche agricole e
forestali, con caratteristiche adeguate ad un utilizzo in scala almeno 1:10.000, organizzata in
files tipo raster in formato TIFF;
2 - un DTM a copertura nazionale realizzato nei sistemi UTM(ED50) e WGS '84,
sulla base delle informazioni attualmente disponibili a livello nazionale, integrate, ove
tecnicamente possibile, con tutti gli altri dati disponibili, alla data del presente Accordo, presso
le Regioni e gli Enti locali e territoriali;
3 - uno strato informativo vettoriale dei limiti amministrativi nei sistemi UTM(ED50)
e WGS '84 sulla base delle informazioni attualmente disponibili e uno strato informativo relativo
alla toponomastica derivato dalla cartografia IGM 1:25.000;
4 - disponibilità degli algoritmi di conversione per la trasformazione tra i sistemi di
29
riferimento ed in particolare tra WGS' 84, UTM(E.D.50) e Gauss-Boaga.
B - Azioni urgenti da completare entro il 31.12.2001:
1 - completamento degli stati informativi in formato raster delle cartografie IGM
almeno nelle scale 1:25.000 e 1:100.000;
2 - realizzazione di un archivio integrato contenente i dati della rete di
inquadramento IGM ’95, ed i dati realizzati dal Ministero delle Finanze sul territorio nazionale;
3 - definizione entro il 30.06.2001 delle specifiche tecniche comuni delle basi dati
topografiche 1:1.000/2.000, 1:5.000/10.000, 1:25.000/50.000 e 1:250.000 integrate dalle
specifiche per la normalizzazione delle basi dati relative, ove pertinenti, a vie, numeri civici ed
interni e relativo aggiornamento;
4 - definizione entro il 31.03.2001, delle specifiche comuni per gli strati informativi
vettoriali 1:10.000 a copertura nazionale su limiti amministrativi, su intorno dei centri urbani, su
rete stradale e ferroviaria, su reticolo idrografico e curve di livello ogni 10 metri;
5 - realizzazione, entro il 31.12.2001, degli strati informativi per l'intero territorio
nazionale, sulla base dei dati disponibili elaborati a partire da immagini grafiche, dalle ortofoto,
dalle carte tecniche regionali, dai dati catastali e dai dati Istat, relativi a:
-
limiti amministrativi
intorno dei centri urbani e nuclei abitati
reticolo idrografico e relativi bacini
reti di comunicazione ferroviaria e stradale
curve di livello ogni 10 metri
6 - definizione entro il 31.03.2001 delle specifiche comuni su DTM e ortoimmagini
e realizzazione, entro il 31.12.2001 nel sistema WGS ’84 di detto DTM a copertura nazionale
idoneo alla produzione di ortoimmagini ed all’elaborazione su area vasta di dati 1:10.000,
contenente le “break lines” morfologiche realizzabili;
7 - miglioramento della copertura nazionale con ortoimmagini digitali nel sistema
WGS ’84 per specifiche zone di interesse ambientale o per la difesa del suolo, secondo un
programma che sarà concordato entro il 31.12.2000;
8 - realizzazione di linee di livellazione di alta precisione e loro correlazione con la
rete IGM ’95 e punti catasto;
9 - realizzazione della rete unitaria di inquadramento con maglia di almeno 7 km;
10 - definizione entro il 30.06.2001 delle specifiche tecniche per assicurare
l’integrazione dei dati topografici con quelli catastali con relativa sperimentazione da concludersi
entro il 31.12.2001, nonché delle specifiche dei DB dell’uso del suolo 1:10.000 e 1:25.000 in
ottica di integrazione con i dati topografici;
11 - azioni comuni di supporto al funzionamento del Comitato Tecnico di
Coordinamento e del Direttivo di cui al successivo art. 3, alla realizzazione dei laboratori GIS
per il Centro Nord e Regioni Obiettivo 1, per le risorse informatiche e di personale per il
Ministero dell'Ambiente, per l’impianto del repertorio cartografico e per la formazione,
l’informazione e la sensibilizzazione;
12 - interventi delle Regioni di realizzazione dei DB 1:5.000/10.000 ed azioni
collegate, sulla base delle specifiche tecniche comuni previste dal presente accordo;
30
13 - definizione e realizzazione delle condizioni per la disponibilità in rete dei dati
di cui ai punti precedenti con i successivi aggiornamenti.
14 - sviluppo di prodotti, servizi ed azioni di supporto che facilitano l’utilizzo diffuso
anche su rete dei dati resi disponibili.
Le azioni di cui alla lett. A ed alla lett. B punti 1 e 2 gia’ programmate nell’Accordo
del 30 dicembre 1998 saranno sviluppate dal Ministero della Difesa per il tramite del funzionario
delegato; i relativi prodotti saranno validati dai rispettivi Organi Cartografici
L’A.I.P.A. ed il Ministero dell’Ambiente
coordinamento delle azioni di cui alla lett. B punto 13.
assicureranno
in
particolare
il
Le restanti azioni di cui alla lett. B saranno sviluppate dalle Regioni Veneto e
Basilicata quali Regioni capofila, anche attraverso le strutture di supporto per le azioni comuni,
nonché dalle singole Regioni per le azioni specifiche in raccordo con gli Organi Cartografici
dello Stato e con gli Enti Locali.
ART. 2 - ULTERIORI OBIETTIVI DA PERSEGUIRE
Gli obiettivi da perseguire entro il 31.12.2006 riguardano:
1 - Integrazione del DTM definitivo per le applicazioni in scala 1:10.000, in
particolare in relazione all'inserimento delle break lines morfologiche e infrastrutturali in
connessione con la realizzazione dei database topografici 1:5.000/10.000 nelle aree che ne
sono tuttora sprovviste;
2 - miglioramento entro il 31.12.2003 - secondo specifiche comuni di valore
nazionale oggetto di riscontro su base europea - degli strati informativi topografici 1:10.000 di
cui all’art. 1 lett. B punto 5;
3 - realizzazione entro il 2006, secondo le specifiche comuni di cui alla lett. B
punto 3 dell’art. 1, dei database topografici 1:1.000/2.000, 1:5.000/10.000, 1:25.000/50.000 e
1:250.000 come previsto con l'intesa Stato Regioni Enti Locali del 26 settembre 1996;
4 - aggiornamento per tutto il territorio italiano - in raccordo con le possibili
Amministrazioni interessate con frequenza almeno triennale - delle ortoimmagini digitali
1:10.000 e dei relativi database topografici coerenti con le specifiche comuni definite;
5 - realizzazione di altri sistemi informativi di primaria importanza quali l'uso del
suolo in scala 1:10.000 ed inferiori;
6 - miglioramento, integrazione e completamento della rete di inquadramento e
della rete di livellazione di alta precisione;
7 - predisposizione dei servizi e delle azioni di supporto necessari per la
realizzazione dei prodotti e degli interventi di cui ai punti precedenti;
Le azioni finalizzate alla realizzazione degli obiettivi programmatici di cui al
presente articolo potranno essere intraprese esclusivamente a seguito della verifica da parte
del Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica di eventuali risorse
finanziarie rimaste disponibili - una volta attuate le azioni di cui all'art. 1 del presente Accordo di risorse messe a disposizione da Amministrazioni interessate a valere su ordinari stanziamenti
di bilancio allo scopo finalizzati, ovvero di possibili ulteriori finanziamenti derivanti da nuove
disposizioni legislative.
31
ART. 3 - COORDINAMENTO DELLE ATTIVITÀ
E' istituito un Direttivo, composto da un rappresentante del Ministero
dell'Ambiente, del Ministero della Difesa, del Ministero delle Finanze, del Ministero del Tesoro,
del bilancio e della programmazione economica, dell'A.I.P.A., da due rappresentanti delle
Regioni, e da uno rispettivamente dell’U.P.I. e dell’A.N.C.I., per il coordinamento e la verifica
dello stato di attuazione delle azioni di cui alle lettere A e B dell'art.1 e all'art. 2.
Il rappresentante del Ministero del Tesoro, del bilancio e della programmazione
economica, curerà gli aspetti di carattere amministrativo e finanziario ed in particolare la verifica
di cui all'art.2 ultimo comma.
Il predetto Direttivo si avvarrà del supporto del Comitato Tecnico di
Coordinamento, di cui all'art.2 dell'Intesa, e sarà operativo non appena nominati la metà dei
suoi componenti.
Qualora nell'espletamento delle sopracitate attività fosse rilevata la necessità di
adeguare il presente Accordo alla evoluzione ed allo sviluppo delle tecnologie hardware e
software in materia di Sistemi Cartografici, il Direttivo proporrà, previo parere favorevole del
Comitato Tecnico di Coordinamento, alla Conferenza Stato-Regioni per l'approvazione le
necessarie integrazioni e le variazioni al programma di attività sopra individuate. Il Ministero
dell'Ambiente provvederà con proprio decreto, su proposta del Comitato Tecnico di
Coordinamento, a predisporre il nuovo programma di attività entro 20 giorni dalla proposta
stessa.
Il programma di dettaglio delle azioni di cui al presente Accordo è predisposto dai
soggetti attuatori entro 20 gg. per le azioni di cui all’art.1, ed entro 3 mesi per le azioni di cui
all’art. 2 dalla data di approvazione dell’Accordo stesso da parte della Conferenza StatoRegioni. Tali programmi saranno formalizzati con decreto del Ministero dell’Ambiente su
proposta del Direttivo, previo parere del Comitato Tecnico di Coordinamento.
Il Ministero dell’Ambiente, nell'ambito delle proprie attività istituzionali, d’intesa con
i rappresentanti di Regioni, Province Autonome ed Enti Locali, promuove il coordinamento ed il
monitoraggio delle attività in materia di informazioni geografiche in corso sia presso le singole
Regioni, gli Enti Locali e presso le Autorità di Bacino nazionali ed interregionali, sia, d'intesa con
gli organi cartografici dello Stato, presso le Amministrazioni, Agenzie ed organi
dell’Amministrazione centrale al fine di coordinare ed integrare tali attività con le azioni definite
dal Comitato Tecnico di Coordinamento.
Agli oneri derivanti dalle spese di funzionamento del Comitato Tecnico di
Coordinamento e del Direttivo si provvede nell'ambito delle disponibilità del presente Accordo e
nella misura complessiva indicata nell'allegato tecnico parte integrante del precedente Accordo.
ART. 4 - ACCELERAZIONE DELLE PROCEDURE DI SPESA
Il Ministero dell'Ambiente ed il Ministero delle Finanze - Dipartimento del territorio,
ciascuno per le proprie competenze, provvedono al trasferimento dei fondi di cui alla tab.2alle
Regioni capofila per le azioni che le singole Regioni e Prov. Autonome attueranno direttamente
sulla base delle convenzioni stipulate con la Regione capofila.
Il Ministero dell'Ambiente ed il Ministero delle Finanze - Dipartimento del territorioprovvedono inoltre al trasferimento dei fondi alle Regioni capofila relativamente alle azioni
comuni secondo i programmi previsti dal presente Accordo integrativo.
32
Il Ministero dell'Ambiente ed il Ministero delle Finanze - Dipartimento del territorioprovvedono altresì al trasferimento dei fondi alle singole Regioni e Prov. Autonome per le azioni
che esse attueranno direttamente.
Le azioni di competenza del Ministero della Difesa sono realizzate ricorrendo alle
procedure del "funzionario delegato" ai sensi degli articoli 8 e 10 del D.P.R. n.367/94.
Le Regioni e le Prov. Autonome possono proporre un funzionario delegato in
applicazione delle procedure previste dagli articoli 8 e 10 del D.P.R. n.367/94.
Al fine di garantire la realizzazione delle azioni previste entro i tempi stabiliti dal
presente accordo, il Ministero dell’Ambiente, su proposta formulata dal Direttivo, sentito il
soggetto attuatore o previa intesa con la Regione interessata, quando rappresenti il soggetto
attuatore, può provvedere alla nomina di un Commissario ad acta.
ART. 5 - ESTENSIONE DELL’ACCORDO
Le Amministrazioni che ritenessero di proprio interesse integrare le attività
cartografiche di loro competenza con quelle previste dal progetto del “Sistema cartografico di
riferimento” possono aderire al presente accordo specificando le risorse che ritengono di
impegnare per la realizzazione di una o più azioni fra quelle riportate nell’allegato 2 del presente
accordo. L’istruttoria delle richieste di adesione è effettuata dal Direttivo di cui all’art.3, che
acquisisce il parere del predetto Comitato Tecnico di coordinamento, e segue il
perfezionamento degli aspetti amministrativi conseguenti.
Le predette amministrazioni possono inoltre richiedere l’inserimento nel progetto
del “Sistema cartografico di riferimento” di azioni di loro specifico interesse e coerenti con
l’obiettivo del progetto.
I risultati di ogni attività, anche integrativa, saranno inseriti nell’ambito del Sistema
cartografico di riferimento e saranno resi immediatamente disponibili a tutte le Amministrazioni
firmatarie dell’accordo.
ART. 6 - SCAMBIO DELLE INFORMAZIONI
Entro il 31 dicembre 2000, il Comitato Tecnico di Coordinamento propone le
modalità e regole tecniche per la pubblicizzazione, la certificazione e la fruibilità dei predetti
dati, fermo restando che per ogni base dati geografica le procedure di certificazione potranno
trovare applicazione solo successivamente alla definizione e formalizzazione delle relative
specifiche tecniche comuni di riferimento.
I dati geografici prodotti da o per conto delle Amministrazioni Centrali, che
sottoscrivono il presente accordo, saranno sottoposti alla validazione degli organi cartografici
dello Stato.
Al fine di instaurare e mantenere l'interscambio tra gli enti interessati, ai diversi
livelli di competenza, degli strati informativi oggetto del presente accordo, le amministrazioni
che aderiscono all'accordo stesso si impegnano a rendere disponibili i dati iniziali ed i
successivi aggiornamenti, nel rispetto dell'Accordo e delle norme esistenti, attraverso la RUPA,
mediante il Sistema di comunicazione dati Territoriali (SCT) o sue particolari applicazioni.
Tale materia sarà oggetto di specifico confronto e protocollo d'intesa tra A.I.P.A.,
33
Ministero dell'Ambiente, Ministero della Difesa, Ministero delle Finanze ed i rappresentanti di
Regioni ed Enti locali, anche per la definizione delle misure tecniche adottabili a breve e medio
termine nelle diverse fasi attuative, in attesa della completa adozione della RUPA.
Le modalità tecnico-organizzative per l’utilizzo dell’SCT sono stabilite dall'A.I.P.A.
in accordo con il Ministero dell'Ambiente tenuto conto di quanto definito in merito dal Comitato
Tecnico di Coordinamento.
ART. 7 - RISORSE FINANZIARIE
Le risorse finanziarie per la realizzazione delle azioni previste all'art. 1 del
presente accordo sono riportate nell’allegato 1. Sul medesimo allegato sono riportate le risorse
ad oggi impegnate in attuazione dello stesso accordo del 30 dicembre 1998.
Al trasferimento delle risorse disponibili provvedono il Ministero dell'Ambiente ed il
Ministero delle Finanze, per quanto non ancora attuato, con le modalità di cui all’art.4 del
presente accordo.
Le risorse finanziarie complessive sono ripartite tra le attività previste dal progetto
del "Sistema Cartografico di Riferimento" secondo lo schema di cui all'allegato 2.
Gli allegati 1 e 2 di cui ai commi precedenti sono parti integranti del presente
accordo.
Qualora i soggetti attuatori evidenziassero in fase di attuazione degli interventi,
economie di spesa rispetto alle previsioni del presente Accordo, i relativi importi saranno
destinati alla copertura delle attività previste dall'art.2 nell'ambito delle azioni assegnate allo
stesso soggetto attuatore o di azioni correlate.
Nel programma di dettaglio di cui all’art. 3 sono specificate le azioni da finanziare
con i contributi comunitari del P.O.M. Ambiente che devono ancora essere erogati da parte del
Ministero del Tesoro. Tali azioni potranno essere realizzate solo a seguito dell’avvenuto
provvedimento di accredito.
Le Amministrazioni pubbliche interessate devono realizzare comunque gli
interventi di competenza entro i termini utili per l’acquisizione dei fondi comunitari destinati al
finanziamento del P.O.M. Ambiente.
ART. 8 – DISPOSIZIONI FINALI
Le amministrazioni firmatarie dell'accordo si impegnano ad emanare gli atti
amministrativi di propria competenza per l'attuazione del presente accordo.
Per quanto non previsto esplicitamente dal presente Accordo Integrativo restano
in vigore le disposizioni dell'Accordo del 30-12-1998.
A seguito della stipula del presente Accordo il Comitato Tecnico di Coordinamento
è delegato, d'intesa con le Amministrazioni interessate, ad adeguare la composizione e le
modalità di funzionamento dello stesso, tenendo conto delle esigenze di funzionalità, di
operatività e di composizione paritetica tra rappresentanti statali, regionali e degli Enti locali.
34
Roma, li...................................
IL MINISTRO DELL'AMBIENTE
IL MINISTRO DELLA DIFESA
IL MINISTRO DELLE FINANZE
IL MINISTRO DEL TESORO, DEL BILANCIO E
DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
IL PRESIDENTE DI TURNO DELLA
CONFERENZA DEI PRESIDENTI DELLE
REGIONI E PROVINCE AUTONOME
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE
BASILICATA
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE VENETO
35
ALLEGATO 1
TAB. 1 - Fondi trasferiti
MINISTERO DELLA DIFESA (funzionario delegato)
REGIONE VENETO
REGIONE BASILICATA
REGIONE BASILICATA
MINISTERO DELLA DIFESA (funzionario delegato)
per progetti in area Obiettivo 1
di cui 900 milioni da trasferire alla Regione Basilicata
1.200.000.000
4.000.000.000
2.000.000.000
3.407.869.520
3.500.000.000
REGIONE BASILICATA
820.157.000
Totale trasferito da fondi Ministero e da contributi POMA
Risorse finanziarie ex DPCM 22 ottobre 1999 di ripartizione dei fondi di cui
all’art. 8, c.1, del Decreto legge 11 giugno 1998, n. 180. Trasferite alle Regioni
con DM del Tesoro del 16 dicembre 1999: VENETO 1.400 milioni,
BASILICATA 5.600 milioni
Totale trasferito
14.928.028.000
7.000.000.000
21.928.028.000
36
TAB. 2 - Fondi da trasferire
Quota parte di residui di bilancio del Ministero ambiente sul capitolo 7801 per
l’e.f. 1999 iscritti con DM del Ministero del tesoro n. 199682 dell’1 dicembre
1999; da trasferire a VENETO 2.500 milioni e BASILICATA 1.300 milioni
3.800.000.000
Residuo dell’impegno complessivo di L. 11.400.000.000 del DEC/VIA/3523 del
29 dicembre 1998 a valere sui residui di bilancio iscritti nell’e.f. 1998 sul cap.
7801
400.000.000
Quota parte di residui in perenzione amministrativa da progetti SINA non attuati e
revocati, destinati al Sistema cartografico di riferimento, reiscritti dal Tesoro sui
capitoli 7801, 7806 e 7613.
A disposizione dei Soggetti attuatori dell’Accordo ai sensi dei Decreti del Ministro
dell’Ambiente DEC/VIA/3850,3851,3852 del 23 luglio 1999 e DEC/VIA/3991,
3992,3993, 3994 del 27 settembre 1999
9.877.085.000
Quota parte di un anticipo FESR di L. 4.482.454.856 accreditato dalla
Commissione Europea a contributo delle misure POMA, a valere sul fondo di
rotazione della 183/87, assegnato sul cap. 7803, a disposizione per progetti in
Obiettivo 1
2.206.098.000
Totale disponibile sul bilancio del Ministero dell’Ambiente
16.283.183.000
Somma disponibile sul bilancio del Ministero delle Finanze in attuazione del
Protocollo di intesa per la rete plano-altimetrica
7.119.720.000
Totale disponibile da trasferire
23.402.903.000
TAB. 2 bis - Fondi da acquisire e trasferire
Ulteriori contributi comunitari del P.O.M. Ambiente, Misura IV.1, nel quadro dei
fondi strutturali per l’obiettivo 1, a valere sul totale dei contributi attesi relativi al
saldo 1997, 1998 e 1999.
A disposizione per progetti in Obiettivo 1
Totale disponibile da trasferire da fondi Ministeri Ambiente e Finanze e da
contributi POMA
1.288.789.000
24.691.692.000
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TAB. 3 - Riassunto
Totale trasferito da fondi Ministero e da contributi POMA
Risorse finanziarie ex DPCM 22 ottobre 1999
14.928.028.000
7.000.000.000
Totale trasferito
21.928.028.000
Totale disponibile sul bilancio Ministero Ambiente da trasferire
16.283.183.000
Ulteriori contributi comunitari del P.O.M. Ambiente
1.288.789.000
Somma disponibile sul bilancio Ministero Finanze da trasferire
7.119.720.000
Totale disponibile da trasferire da fondi Ministeri Ambiente e Finanze e da
contributi POMA
24.691.692.000
Totale risorse per il Sistema cartografico di riferimento
46.619.720.000
38
ALLEGATO 2
Azioni finanziate e da finanziare e costi
Azioni
A1 - Copertura nazionale di ortoimmagini nel sistema WGS
’84 con caratteristiche adeguate ad un utilizzo in scala
1:10.000, organizzata in files tipo raster con formati TIFF.
Costi per Soggetti attuatori e stato
azione
di attuazione
(milioni)
500 M. Difesa Funzionario
delegato - in corso
A2 - DTM a copertura nazionale nel sistema WGS ’84
integrato con le informazioni disponibili gli Enti e le
Amministrazioni firmatarie
550
A3 - Strato informativo vettoriale dei limiti amministrativi ed
uno strato informativo relativo alla toponomastica derivato
dalla cartografia IGM 1:25.000.
400
B1 – Completamento degli strati informativi in formato raster
delle cartografie IGM alle scale 1:25.000 e inferiori.
500
B2 - Database geografico contenente i dati della rete di
inquadramento IGM ’95 con le integrazioni realizzate dal
Ministero delle Finanze (comprese le attrezzature per il
laboratorio GIS)
550
B3 - Definizione entro il 30/06/2001delle specifiche comuni
dei DB topografici 1:1000/2000, 1:5/10000, 1:25/50000 e
1:250000 integrate dalla realizzazione delle specifiche della
base dati di vie ,numeri civici e interni - Integrazione
dell’azione in corso sulle specifiche dei DB topografici (vedi
voce B12)
150 Reg. Veneto
B4 – Definizione entro il 31/03/2001 delle specifiche comuni
per gli strati informativi vettoriali 1:10000 a copertura
nazionale partendo dai dati disponibili
250 Reg.Veneto
Totali
M. Difesa Funzionario
delegato - in corso
M. Difesa Funzionario
delegato - in corso
M. Difesa Funzionario
delegato - in corso
M. Difesa Funzionario
delegato - in corso
2.500.000.000
150.000.000
250.000.000
B5 – Realizzazione degli strati informativi vettoriali 1:10.000
(cfr.B4) con i dati disponibili
600 Reg.Veneto
1.600 Reg.Basilicata
2.200.000.000
B6 - Definizione delle specifiche comuni su DTM ed
ortoimmagini digitali e realizzazione del DTM a copertura
nazionale idoneo alla produzione di ortoimmagini ed
all’elaborazione su area vasta di dati 1:10.000, contenente le
“break lines” morfologiche realizzabili
B7 – miglioramento della copertura nazionale con
ortoimmagini digitali per specifiche zone di interesse
ambientale o per la difesa del suolo
B8 – realizzazione delle linee di livellazione di alta
precisione
1.600 Reg.Veneto
2.500 Reg.Basilicata
200 Reg.Basilicata
4.300.000.000
--- (compreso nella voce B6)
400 Reg.Veneto- in corso
900 Basilicata
1.300.000.000
39
B9 – Realizzazione della rete unitaria di inquadramento con
maglia di almeno 7 km.
3.500 Regione Veneto (a)
3.619 Regione Basilicata (a) (b)
(a) fondi del protocollo d’intesa per la rete plano-altimetrica
(b) cifra esatta 3.619.720.000
Regione Veneto
660
Regione Basilicata
640
B10 - Definizione entro il 30/06/2001delle specifiche
tecniche per realizzare l’integrazione, dei dati topografici e di
quelli catastali con relative sperimentazioni, nonché delle
specifiche dei DB dell’uso del suolo 1:10000 e 1:25000
8.419.720.000
400 Regione Veneto
400.000.000
B11 –- Azioni comuni per il supporto al funzionamento del
Comitato Tecnico di Coordinamento e del Direttivo, alla
realizzazione dei laboratori GIS per il Centro Nord e Regioni
Obiettivo 1, per le risorse informatiche e di personale per il
Ministero dell'Ambiente , per l’impianto del repertorio
cartografico e per la formazione, l’informazione e la
sensibilizzazione
1.300 M. Difesa – in corso
B 12 – interventi delle Regioni di realizzazione dei DB
topografici vettoriali 1:5/10000 ed azioni collegate
5.971 Regioni Centro-Nord
5.029 Reg.Veneto - in corso
3.371 Reg.Basilicata –in corso
9.700.000.000
10.829 Regioni area OB.1
B 13– Definizione e realizzazione delle condizioni per la
disponibilita’ in rete dei dati di cui ai punti precedenti con i
successivi aggiornamenti
B 14 – Sviluppo di prodotti, servizi ed azioni di supporto per
l’utilizzo diffuso dei dati disponibili, comprese spese per il
funzionamento del Comitato e del Direttivo
TOTALE
16.800.000.000
------
100 Reg. Veneto
500 Reg. Basilicata
600.000.000
46.619.720.000
40
INTESA STATO-REGIONI ED ENTI LOCALI PER LA REALIZZAZIONE DEI SISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI
DI INTERESSE GENERALE
ALLEGATO 3.2.
SCHEDA 2
AZIONI PRIORITARIE PER LA REALIZZAZIONE DEI DATABASE A GRANDE
SCALA 1:1000, 1:2000, 1:5000 uso locale.
INDICE:
 TEMA
pag. 2

IL RACCORDO CON I DATABASE CATASTALI

IL RACCORDO CON I DATABASE PER LA GESTIONE

DI IMPIANTI E SERVIZI A RETE
IL RACCORDO CON I PROGETTI IN CORSO
PRIORITA'

AZIONI COLLEGATE:

preliminari

operative
pag. 3
pag. 5
pag. 6
pag. 6
pag. 8
pag. 9

MODALITA' DI ATTUAZIONE
pag. 10

MODALITA' DI FINANZIAMENTO
pag. 11

COSTI
pag. 13
SCHEDA 2
AZIONI PRIORITARIE PER LA REALIZZAZIONE DEI DATABASE GEOGRAFICI
DI INTERESSE GENERALE (TOPOGRAFICI A GRANDE SCALA (1:1000, 1:2000.
1:5000 uso locale).
TEMA
I database topografici a grande scala costituiscono un riferimento essenziale per la
pluralità di utenti di sistemi informativi geografici con finalità operative e gestionali.
Per rispondere a dette finalità i DB topografici devono possedere requisiti adeguati di
inquadramento planimetrico e altimetrico, i contenuti informativi di base della cartografia
numerica, integrata dall'organizzazione dei dati in logica di sistema informativo e da
contenuti e regole che consentono di garantire la congruenza con i DB topografici a scala
minore (1:5/10.000, 1:25.000).
E' quindi necessario che esistano regole comuni riguardo:
- al raffittimento della rete di riferimento planimetrico "IGM '95" sino alla maglia primaria e
secondaria (di interesse locale) ed alla definizione dell'analoga rete di riferimento altimetrica;
- ai database topografici riferiti rispettivamente alle scale 1:1000, 1:2000 e 1:5000 per l'utilizzo a
scala locale;
- alla congruenza tra detti database e con i DB topografici a scala minore;
- allo scambio di dati tra Enti in materia.
Sulla base di quanto indicato nel documento del gruppo di lavoro GIS presso A.I.P.A., con
riferimento ai DB topografici a grande scala va dato atto che gli Enti di riferimento in
41
materia sono i Comuni, in raccordo con il Catasto, le Comunità Montane, le Aziende di
gestione di pubblici servizi e le Regioni; le Regioni ed il Catasto organizzano il
coordinamento in materia rispettivamente a scala regionale e nazionale.
Sotto il profilo dei soggetti istituzionali primariamente interessati alla creazione e gestione
dei DB topografici a grande scala, questi sono individuati nei Comuni - gestione del
territorio e dei servizi a rete - , nello Stato - per la gestione dei DB catastali -, nella
Regione - per la derivazione dei DB a media e piccola scala.
A detti interessi primari deve essere commisurata la quota di concorso finanziario sulla
spesa ammessa per l'impianto e all'aggiornamento del DB topografico di riferimento. a
grande scala .
Altri soggetti (Aziende Municipalizzate, Ferrovie dello Stato, ENEL, TELECOM,
Autostrade, ANAS, SNAM, ecc.) devono essere chiamati a rispettare le medesime regole
comuni, a concorrere finanziariamente ovvero all'acquisizione dei dati a titolo oneroso;
agli stessi soggetti, così come alle Amministrazioni più sopra citate, deve essere
riconosciuta la facoltà di realizzare, ove mancanti, i DB topografici a grande scala od il
loro aggiornamento, fatto salvo l'impegno a cedere i dati all'Ente di riferimento ottenendo
da questo il riconoscimento del concorso finanziario previsto sulla spesa ammessa.
Anche altri soggetti utenti di database collegati - come nel caso di ISTAT per le sezioni di
censimento - dovranno poter contare sui DB topografici a grande scala al fine di operare le
rideterminazioni necessarie delle delimitazioni contenute nel database "collegato".
IL RACCORDO CON I DATABASE CATASTALI
Il tema del presente accordo - inerente i DB geografici di valore generale (topografici) a
grande scala - deve essere esteso ai raccordi con i principali database "specializzati",
innanzitutto i database "catastali".
La rilevanza dei database catastali è tale da richiedere:
- l'aggiornamento degli archivi catastali alfanumerici
- l'acquisizione in elaboratore, ove non effettuata, dei dati catastali a base geometrica;
- la realizzazione del raffittimento della rete di riferimento planoaltimetrica;
- la realizzazione del DB topografico a grande scala cui riferire i dati catastali a base
geometrica.
I primi 2 punti rientrano appieno nella competenza statale; ciò tuttavia non esclude attraverso specifici accordi - il concorso anche finanziario degli Enti Locali, fatta salva
l'individuazione delle forme di riconoscimento degli oneri da questi sostenuti.
Il raffittimento della rete di riferimento e la realizzazione del DB topografico comportano
l'utilizzo delle medesime specifiche condivise comuni; il Catasto potrà quindi produrre in
specifiche aree raffittimenti della rete e DB topografici a grande scala, purché rispondenti
a dette regole e fermo restando il "versamento dei dati" ai comuni interessati od al gestore
da questi individuato ed il riconoscimento della quota di concorso finanziario
corrispondente.
A lungo termine deve prevedersi la gestione integrata tra DB topografico e DB
specializzato sulle componenti prioritarie.
A tale scopo è opportuno che sin dal breve termine la definizione di specifiche attinenti la
"cartografia catastale" faccia rinvio per i dati di base alle specifiche comuni previste per il
DB topografico a grande scala e garantisca:
42
- le specifiche per il raccordo tra DB topografico e DB catastale esistente, riferito ai raccordi tra
i dati alfanumerici che comunque consentono la gestione dell'ICI ed altri adempimenti;
- le specifiche che consentono la gestione rispetto al DB topografico delle dividenti proprietarie e
degli altri dati propri del DB specializzato catastale.
Nelle aree non urbanizzate è perciò prioritario - ove possibile - che procedano
congiuntamente la realizzazione del DB topografico (o l'utilizzo e l'integrazione di quello
esistente) 1:1000, 1:2000 e l'aggiornamento del DB catastale con la relativa
interconnessione degli archivi.
Nelle aree urbanizzate o comunque in carenza nel medio termine di diversi supporti, è
prioritario che sia assicurata l'interconnessione tra archivi catastali e Db topografico
1:5000, realizzato ex-novo o integrato rispetto alle esigenze di utilizzo a scala locale.
IL RACCORDO CON I DATABASE PER LA GESTIONE DI IMPIANTI E SERVIZI A RETE
In mancanza della disponibilità diffusa dei DB topografici a grande scala, una pluralità di
grandi utenti realizza investimenti anche consistenti per la gestione dei propri archivi
specializzati, introducendo in questi una quota più o meno elevata di requisiti del DB di
interesse generale (topografico).
Per tutti questi utenti deve essere promossa - nel pubblico interesse,- l'adesione - da
rendersi obbligatoria per quanti utilizzano risorse pubbliche - alle regole di base inerenti:
- il preventivo raccordo con gli Enti di riferimento o che operano con funzioni di coordinamento
per il "versamento" dei dati derivati da attività specifiche (p. es. di raffittimento di punti in
corrispondenza di infrastrutture lineari);
- l'impegno ad utilizzare od a concorrere a realizzare sulla base di specifici accordi i DB
topografici rispondenti alle regole comuni, in luogo degli investimenti parzialmente ripetitivi
in materia.
Nei casi nei quali il soggetto gestore di impianti o servizi a rete operi anche con funzione
di gestore dei dati dei DB topografici, ciò dovrà avvenire sulla base di specifici accordi
con gli Enti interessati ed altresì garantendo una gestione separata che consenta di operare
i riscontri sulla qualità dei dati e sul rispetto dei limiti di costi ritenuti ammissibili su scala
regionale e nazionale.
Le medesime regole si applicano ai soggetti incaricati di operare la gestione dei DB
topografici e degli archivi catastali interconnessi a supporto dei comuni ed in raccordo con
l'Amministrazione Catastale che deve operare la validazione delle variazioni sui dati
catastali.
Inoltre saranno definiti specifici accordi finalizzati a derivare dai database specializzati dei
soggetti gestori di impianti, infrastrutture o servizi a rete i dati tematici di interesse diffuso
da rendere disponibili come integrazioni delle informazioni di base dei DB topografici.
IL RACCORDO CON I PROGETTI IN CORSO
In relazione a quanto sopra indicato alle intese di valore generale cui è qui fatto
riferimento dovranno fare seguito le specificazioni attinenti le modalità di raccordo con i
principali progetti in corso inerenti la materia in esame; in specifico appare necessario in
particolare:
- armonizzare con le linee qui indicate le intese già definite tra Catasto - ANCI, UNCEM,
Regioni, ecc. per quanto inerente i temi qui trattati;
- utilizzare e per quanto possibile armonizzare con quanto qui indicato i principali progetti
nazionali in corso, a partire dai rilievi sui beni demaniali delle fasce costiere del Paese.
43
PRIORITA'
L'indicazione delle priorità deve necessariamente tenere conto delle condizioni di partenza
diversissime esistenti sul territorio fermi restando 2 criteri:
- utilizzo delle soluzioni, anche transitorie purché compatibili, che rispondano all'obbiettivo di
rendere operativa nel più breve termine la gestione dei dati essenziali del DB topografico e di
quelli dei DB catastale;
- priorità negli interventi ai finanziamenti rivolti all'obiettivo indicato ed alla realizzazione delle
altre azioni con risultati nel medio termine .
Queste indicazioni derivano dalla considerazione che le variabili dei tempi e quelle
collegate delle risorse economiche e tecniche hanno naturalmente un peso molto rilevante.
Nelle situazioni più avanzate nelle quali esistono cartografia a grande scala di qualità
adeguata e/o i corrispondenti database topografici le priorità riguardano:
- la realizzazione dalle basi esistenti del DB topografico 1:1000 per le aree urbanizzate, 1:2000 o
1:5000 per le aree extraurbane od il suo adeguamento ai requisiti di base sopra richiamati;
- l'aggiornamento degli archivi catastali e la connessione tra questi ed il DB topografico;
- il raffittimento della rete dei punti di riferimento;
- l'organizzazione dell'aggiornamento sia del DB topografico, sia degli archivi catastali e della
gestione dell'integrazione a medio termine dei due archivi anche per quanto attiene ai dati
geometrici.
Nelle realtà di molti piccoli comuni con limitate esperienze di gestione di DB
topografici in aree nelle quali esiste una cartografia 1:1000 o 1:2000 od anche 1:5000
di qualità adeguata le priorità di norma riguardano:
- l'impianto del database topografico, da dati vettoriali ottenuti dalla base 1:1000. 1:2000 od
anche 1:5000, incluso l'eventuale reinquadramento;
- la realizzazione del database su vie e numeri civici,
- l'aggiornamento e l'acquisizione in elaboratore dei dati alfanumerici vettoriali catastali e la
connessione di questi con il DB topografico;
- il raffittimento della maglia dei punti IGM 95 sino alla maglia primaria anche nel medio
termine;
- le azioni di supporto (supporto tecnico, formazione quadri, ecc.) sia per i "gestori" comunali
che per i soggetti individuati per supportare la gestione dei database per una pluralità di Enti.
Nelle realtà prive di esperienze consolidate nelle quali non esistono supporti
cartografici adeguati le priorità riguarderanno di norma:
- alla realizzazione dell'impianto del database topografico secondo le specifiche comuni, anche transitorie,
almeno 1:2000 nelle maggiori aree urbanizzate, almeno 1:5000 finalizzato all'uso locale nelle aree
urbane minori ed in quelle extraurbane compreso l'impianto del database su vie e numeri civici;
- l'aggiornamento e l'acquisizione in elaboratore dei dati catastali e la connessione di questi al
DB topografico;
- le azioni di supporto (tecnico, di formazione quadri, all'avviamento della gestione dei sistemi
nel primo triennio) indispensabili per consolidare il processo avviato;
- nel medio termine il raffittimento della maglia dei punti di riferimento e la produzione dei DB
topografici almeno 1:2000 anche dei centri urbani minori.
In termini generali non è dunque possibile stabilire con sufficiente margine di precisione
tempi di attuazione relativi a condizioni estremamente disomogenee, nelle quali la
presenza di accordi di programma che consentano di intervenire contemporaneamente su
insiemi di comuni da sola rappresenta un fattore enorme di accelerazione dei processi non
solo di impianto dei database, ma di formazione di quanti devono supportarne la gestione.
44
Appare tuttavia possibile individuare obiettivi prioritari di valore generale ed i riferimenti
di massima per il loro conseguimento, in termini di tempi e di concorso finanziario degli
Enti coinvolti.
Per i database di interesse generale (topografici) sono individuati quali obiettivi prioritari:
- il DB topografico 1:1000 per i centri urbani (1:500 per alcuni centri storici di grande rilievo);
- il DB topografico 1:2000 congruente con il DB 1:1000 da un lato e 1:5000 dell'altro per le aree
non urbane fortemente antropizzate;
- almeno il DB topografico 1:2000 per i centri urbani e 1:5000 per l'uso locale per i territori
extra urbani; tali Db sono assunti a riferimento per valutare la spesa ammessa su cui
calcolare il concorso finanziario dei diversi soggetti.
Relativamente alla maglia dei punti di riferimento è individuata la priorità al raffittimento
secondo regole condivise della maglia primaria.
AZIONI COLLEGATE
 PRELIMINARI

- Progetto di fattibilità da elaborarsi a cura del gruppo tecnico costituito tra Catasto,
Regioni ed Enti Locali entro 3 mesi dell'approvazione dell'intesa di massima,
progetto di pre-fattibilità entro 30 gg;
- Specificazione entro 30 gg. dell'intesa Stato-Regioni, Enti Locali in materia
relativamente al quadro delle diverse compartecipazioni finanziarie ed allo
schema-quadro per gli accordi di programma da definire Regione per Regione.
OPERATIVE (azioni indispensabili ai fini dell'efficacia degli interventi)
- Definizione delle "specifiche transitorie": riguarda la definizione entro 6 mesi delle
specifiche transitorie atte a garantire l'adozione sin dal breve periodo delle principali
specifiche di riferimento (a cura del gruppo tecnico Catasto-Regioni-EELL con
adozione in sede di gruppo di lavoro di cui al punto 2.3 dell'Intesa);
- Definizione delle intese di programma per singola Regione (entro 6 mesi con
supporto interregionale) o aree sub-regionali significative.
- Definizione delle "specifiche comuni standard" per i DB topografici 1:1000,
1:2000 attraverso il concorso di Regioni, Catasto ed Enti Locali, con apporti progetti
sviluppati in raccordo con il gruppo di lavoro di cui al punto 2.3 dell'Intesa.
- Specificazione delle azioni di supporto (supporto tecnico, alla formazione dei
quadri, alla gestione dei sistemi di gestione dei DB geografici per il primo triennio).
Tra le azioni operative assume specifica rilevanza l'attivazione di un insieme di progetti
intersettoriali mirati:
- alla definizione delle "specifiche comuni standard" sia riguardo al DB topografico,
che alle principali applicazioni riguardanti archivi specializzati a partire da quelli
catastali e per la gestione dei servizi a rete;
- all'applicazione delle specifiche definite in via transitoria a grandi realtà urbane
che sono sprovviste di DB topografici a grande scala, in particolare nel
Mezzogiorno, realizzando il concorso di Enti Locali, Regioni ed altri soggetti con
esperienze consolidate in merito nello sviluppo delle azioni di supporto.
Queste ultime azioni costituiscono anche il riferimento di base per pervenire nel medio
termine alla definizione di ulteriori riferimenti di notevole rilevanza:
45
- la definizione di un "meta-dizionario degli oggetti" comune a tutti i DB
cartografici; non appare infatti possibile definire un unico dizionario degli oggetti
tanto particolareggiato da soddisfare le esigenze della cartografia a grande scala e nel
contempo tanto esteso da tener conto di tutte le peculiarità locali. Viceversa è
possibile definire un "meta-dizionario" degli oggetti territoriali da rappresentare
obbligatoriamente nei DB di interesse provinciale, regionale, ecc. che costituiscono la
generalizzazione della varietà di oggetti inclusi nel DB a grande scala;
- l'adozione di uno standard e delle procedure atte a garantire il trasferimento o la
condivisione delle basi di dati tra Enti Locali, al livello non solo di formati di
scambio ma in termini idonei, a medio termine, a realizzare il concorso
all'aggiornamento
rendendo
meno
oneroso
e
continuativo
nel
tempo
l'aggiornamento ed i controlli di congruenza collegati.
MODALITA' DI ATTUAZIONE
La realizzazione dei Database topografici a grande scala sarà di norma curata dai Comuni,
in raccordo con la Regione, il Catasto, le Provincie, le Comunità Montane, le Aziende di
gestione di pubblici servizi ed altri soggetti interessati.
L'aggiornamento degli archivi catastali sarà di norma curato dal Catasto con il concorso
dei Comuni e degli altri Enti sopra richiamati.
Sulla base degli accordi di programma, caso per caso potranno essere tuttavia individuati
soggetti attuatori diversi; rispetto a questa condizione entro 6 mesi dovranno essere definiti
con uno specifico accordo allegato a quello sulle "specifiche transitorie" le condizioni
relative ai riscontri sui DB realizzati, alla messa a disposizione dei dati, al riconoscimento
del concorso finanziario, alle regole di cessione dei dati tra enti ed a terze parti di cui al
documento GIS-AIPA.
Tra le modalità di attuazione assumono specifica rilevanza, chiunque sia il soggetto
attuatore, le condizioni da rispettare a tutela della qualità dell'intervento, con particolare
riferimento:
- alla gestione per progetti, compreso il monitoraggio in itinere dello stato di
avanzamento;
- alla garanzia di snellimento delle procedure amministrative (projet manager
dell'ente locale o esterno, ecc.);
- al supporto al riscontro sulla qualità tecnica dei referenti previsti per la
direzione lavori, collaudi, ecc. e modalità di organizzazione relative;
- ai controlli di qualità in corso d'opera.
Tra le modalità attuative vanno altresì definite le clausole che consentono in tempi
predefiniti, a fronte di difficoltà impreviste, l'individuazione di diverso soggetto attuatore
ovvero la surroga del soggetto attuatore inadempiente.
Sull'insieme dei progetti attivati dovrà essere garantito un monitoraggio su base regionale
e nazionale al fine di produrre con tempestività le azioni di coordinamento o le misure
ulteriori necessarie al successo delle attività avviate.
46
MODALITA' DI FINANZIAMENTO
La realizzazione dei DB topografici a grande scala ed il raccordo di questi con archivi
catastali aggiornati, ivi incluso il raffittimento della rete dei punti di riferimento, attiene sia
l'interesse locale che regionale e nazionale.
Riguardo all'impianto dei DB topografici o all'adeguamento a specifiche standard di DB
esistenti è individuata:
- una quota di concorso statale o regionale (in presenza di trasferimenti di risorse alle Regioni)
sino all'85% inclusi i possibili apporti di fondi comunitari;
- il riconoscimento sino al 50% della spesa ammessa come concorso al riversamento di dati da
DB esistenti, a meno del costo di riferimento per gli eventuali costi aggiuntivi connessi
all'utilizzo di un DB non ancora adeguato alle specifiche standard.
Ai fini dell'applicabilità degli accordi di programma anche sotto il profilo finanziario, occorre inoltre prevedere:
- l'anticipazione al soggetto attuatore sino all'80% delle quote dovute per stati di avanzamento
del progetto;
- la disponibilità del "piede" (cioè della quota di finanziamenti necessaria per attivare il
concorso finanziario comunitario) locale o regionale (individuabile anche come quota % sui
finanziamenti destinati al territorio da rifinalizzare ai DB geografici);
- la possibilità per uno qualsiasi dei soggetti coinvolti di anticipare quote anche di spettanza di
altri soggetti, a fronte ovviamente della definizione di tempi e condizioni di recupero delle
stesse.
Relativamente al raffittimento della maglia dei punti di riferimento deve prevedersi un
concorso statale al 50%, mentre per l'aggiornamento dei dati catastali, di piena competenza
statale, potrà essere prevista una quota di concorso degli Enti Locali sino al 50% della
spesa complessiva.
La gestione dei finanziamenti statali e comunitari ottenuti con iniziative statali dovrà
essere assicurata su proposta di apposito Comitato convalidata dal Sottosegretario all'uopo
delegato, con atto del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Il Comitato, come previsto al punto 2 dell'Intesa comprenderà un membro per ciascuno dei
5 organi cartografici dello Stato, un membro in rappresentanza rispettivamente di A.I.P.A.,
quattro membri in rappresentanza di Regioni e Province autonome, quattro membri
designati rispettivamente da ANCI, UPI, UNCEM e CISPEL.
Sino alla nomina di detto Comitato e per l'esame delle proposte di cui alla presente scheda
opererà il comitato ristretto paritetico tra referenti delle Regioni e del Catasto, integrato,
secondo la necessità, dalla partecipazione dell'Amministrazione Centrale e degli altri
soggetti (rappresentanza di Enti Locali, Aziende di gestione di pubblici servizi)
specificamente interessati.
Ai fini della verifica per parte statale sulla praticabilità delle modalità di intervento
previste, nonché sulle risorse finanziarie nazionali e comunitarie utilizzabili saranno
assicurate qualificate collaborazioni della Ragioneria generale dello Stato, del Ministero
del Bilancio ed eventualmente di altre Amministrazioni centrali interessate.
COSTI
Ai fini di un'analisi dei costi a scala nazionale sono assunti come riferimento:
- la realizzazione di DB topografici a grande scala 1:1000, 1:2000, 1:5000 per l'utilizzo a scala
locale; ai fini delle valutazioni economiche si assume l'ipotesi di un concorso al 50% per la
realizzazione dei DB 1:1000 nelle aree urbane, sino all'85% per la realizzazione del DB 1:2000
47
nelle aree urbane (nelle aree extraurbane al 50% per il DB 1:2000, all'85% per il DB 1:5000
per l'utilizzo a scala locale);
- la realizzazione del DB su vie e numeri civici;
- il raffittimento della maglia dei punti di inquadramento a livello primario e secondario (uso
locale);
- l'aggiornamento degli archivi catastali e l'acquisizione, ove mancante, in elaboratore dei dati
catastali a base geometrica.
A partire dalle basi di calcolo di seguito individuate si considerano:
- i costi di impianto e adeguamento entro i prossimi 6 anni del 50% dei DB topografici
a grande scala sulle aree urbanizzate del Paese (8% pari a circa 2.400.000 ettari su 10
anni, 1.200.000 ettari nei prossimi 6 anni) e quelli di interconnessione con gli archivi
catastali aggiornati;
-
i costi delle azioni di supporto (di importo stimato pari 25% dei costi di impianto).
Specifica attenzione va in proposito dedicata alla possibile costituzione di centri servizi a
supporto della gestione dei DB topografici e catastali a servizio dei comuni di minori
dimensioni (nel limite massimo di 5 a provincia).
Specificazione delle basi di calcolo dei costi da completare
48
INTESA STATO-REGIONI ED ENTI LOCALI PER LA REALIZZAZIONE DEI SISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI
DI INTERESSE GENERALE
ALLEGATO 3.1.

SCHEDA 1
AZIONI PRIORITARIE PER LA REALIZZAZIONE DEI DATABASE A MEDIA E
PICCOLA SCALA 1:5/10.000 - 1:25.000 - 1:50.000 e 1:250.000.
INDICE:
PRIORITA'
pag. 1

TEMPI

AZIONI PRIORITARIE:
pag. 2

preliminari
pag. 2

operative
pag. 2

obiettivi intermedi
pag. 4

MODALITA' DI ATTUAZIONE

MODALITA' DI FINANZIAMENTO
pag. 7

COSTI
pag. 9
pag. 5
SCHEDA 1
AZIONI PRIORITARIE PER LA REALIZZAZIONE DEI DATABASE GEOGRAFICI
DI INTERESSE GENERALE (TOPOGRAFICI) A MEDIA E PICCOLA SCALA
(1:5/10.000, 1:25.000 - 1:50.000 e 1:250.000)
PRIORITÀ': Realizzazione sull'intero territorio nazionale con garanzia di aggiornamento,
ove necessario, ogni 3-5 anni:
a) del modello numerico del terreno (DTM) con accuratezza corrispondente a quella della
cartografia alla scala 1:10.000;
b) di ortoimmagini con accuratezza 1:10.000;
c) realizzazione per tutte le regioni dei database geografici (topografici) 1:10.000 o 1:5000 in
versione standard e della corrispondente cartografia;
d) realizzazione dei database geografici 1:25.000 e 1:50.000 standard derivati o comunque
congruenti con i DB di cui alla lett.c e della corrispondente cartografia;
e) realizzazione del database 1:250.000 standard congruente con il DB 1:25.000 e 1:50.000 e
della corrispondente cartografia;.
f)
versione raster della cartografia sopra richiamata.
TEMPI:
- attivazione entro 3 anni di tutte le azioni prioritarie ;
- completamento nelle Regioni già dotate di database geografici degli aggiornamenti e
degli adeguamenti alle specifiche standard entro 3 anni dalla definizione di queste;
- completamento di tutti gli interventi entro 6-8 anni.
49
AZIONI PRIORITARIE :
 PRELIMINARI
- Progetto di fattibilità: elaborazione - a cura del gruppo tecnico costituito tra
Regioni e IGM - del progetto di fattibilità - con verifica delle indicazioni di pre fattibilità (all.2) e definizione delle soluzioni alternative perseguibili (entro 30 gg.);
- Definizione dell'intesa specifica in merito, comprendente la copertura finanziaria
e lo schema - quadro per gli accordi di programma da definire con riferimento alle
singole Regioni (entro 30 gg.);

OPERATIVE (azioni indispensabili ai fini dell'efficacia degli interventi)
- Definizione delle "specifiche transitorie": riguarda la definizione entro 6 mesi
delle specifiche transitorie - a cura del gruppo tecnico costituito tra Regioni e IGM
con adozione delle specifiche in sede di gruppo di lavoro di cui al punto 2.3
dell'Intesa - atte a garantire sin dal breve periodo l'adozione delle principali
specifiche comuni di riferimento, a partire dai vincoli di produzione di cartografia
tecnica numerica funzionale anche alle elaborazioni in logica di sistema
informativo;
- Definizione delle intese di programma per singola Regione, da realizzare entro 6
mesi con il supporto del Centro Interregionale e il confronto con IGM con la
verifica dell'allocazione delle risorse destinate alla produzione dei database, delle
misure di supporto collegate e l'attivazione delle misure di monitoraggio e di
controllo di qualità;
- Elaborazione delle "specifiche comuni" standard: riguarda l'elaborazione,
attraverso apposito progetto gestito dal Centro Interregionale ed IGM in raccordo
con il gruppo di lavoro di cui al punto 2.3 dell'Intesa, delle "specifiche comuni"
standard per i DB 1:5/10.000, per la derivazione da questi del DB 1:25.000, per la
realizzazione del DB 1:250.000 con livelli di documentazione adeguati al riscontro
sul rispetto degli standards qualitativi definiti e coerenti con il raccordo con le
specifiche europee attinenti i formati di scambio dei dati; è prevista l'elaborazione
della versione base di dette specifiche entro 12 mesi per l'adozione in sede StatoRegioni;
- Specificazione delle azioni di supporto: riguarda la specificazione delle azioni di
supporto a scala interregionale e nazionale riferita principalmente:
- al supporto tecnico alla gestione degli appalti (direzione lavori, collaudi,
controlli di qualità);
- al supporto alla formazione dei quadri tecnici sia pubblici che dei
soggetti che operano a supporto delle amministrazioni;
- al supporto alla gestione per il primo triennio dei sistemi di gestione dei
DB geografici.
La specificazione delle misure, delle modalità e dei concorsi finanziari è prevista entro
3 mesi; l'articolazione di dette misure avverrà in parallelo alla definizione dei singoli
accordi di programma; l'organizzazione di detti supporti con modalità standard di
funzionamento è prevista entro 12 mesi.
50

OPERATIVE - OBIETTIVI INTERMEDI (entro 3 anni)
- Ortofoto digitali: realizzazione entro 36 mesi sulla base delle specifiche e
verifiche in merito previste (inclusa la verifica sul raccordo con i tempi di
disponibilità del D.T.M. da eventuale realizzazione in corso dei DB 1:5/10.000)
con attivazione dal' 96;
- Basi vettoriali 1:50.000/1:250.000 "provvisorie": realizzazione delle basi
vettoriali "provvisorie" a supporto delle esigenze di pianificazione ; prevista entro
12 mesi sulle Regioni dell'area del Bacino del Po esteso/a Prov.Bolzano, Regione
Friuli, Reg.Toscana, Reg. Molise; entro i successivi 12 mesi per le altre Regioni.
- Aggiornamento: è fatto riferimento distintamente alle basi 1:5/10.000 ed
1:25/50.000 esistenti, con la previsione:
- della garanzia per i database 1:5/10.000 esistenti (database vettoriali e/o raster della
cartografia analogica) dell'aggiornamento entro 36 mesi a date non anteriori al 1990;
- della garanzia per i database vettoriali 1:50.000/1:250.000 "provvisori" della disponibilità
degli aggiornamenti (vettoriali speditivi e/o riportati sul raster della cartografia analogica
1:25/50.000) di viabilità, idrografia ed insediamenti al 1994 entro 36 mesi.
- CONNESSIONE CON I PROGETTI SUI DB GEOGRAFICI A GRANDE SCALA
(1:1000, 1:2000, 1:5000 funzionale all'utilizzo locale)
Fermi restando gli obiettivi più sopra indicati appare necessario tener conto, anche su
un piano generale, delle molteplici connessioni esistenti con la realizzazione sia dei
database 1:1000, 1:2000 nelle principali aree urbanizzate, sia dei database 1:5000
funzionali a supportare le applicazioni di scala locale (raccordo con i DB catastali,
gestione reti tecnologiche, raccordo con i diversi archivi comunali).
In molti casi dette connessioni risulteranno rilevanti in sede di definizione dei singoli
accordi di programma.
In via preliminare è comunque necessario tener conto dell'eventuale opzione delle
singole Regioni, in accordo con gli Enti Locali per la realizzazione -sull'intero territorio
regionale o parte di esso - di DB 1:5000 anzichè 1:10.000, con rilevanti variazioni dei
costi (indicativamente da 4000 L/ha a 16-20.000 L/ha).
MODALITA' DI ATTUAZIONE
La realizzazione dei Database 1:5.000 e 1:10.000 sarà di norma curata dalla Regione
competente, anche avvalendosi delle azioni di supporto previste nell'accordo di
programma; il medesimo accordo potrà prevedere, in casi specifici, il ricorso a diversi
soggetti attuatori della fase di primo impianto, ferme restando le garanzie del riversamento
dei dati alla Regione e delle azioni di supporto a questa destinate per la gestione dei DB
realizzati.
La realizzazione dei Database 1:25.000 e 1:50.000 sarà di norma curata da IGM o dalle
Regioni sulla base di quanto previsto in merito negli accordi di programma tenendo conto
di tempi e possibilità operative (secondo quanto previsto con il documento del gruppo GIS
presso AIPA, nei casi in cui IGM non fosse in condizioni di provvedere nei tempi previsti,
potrà provvedere la Regione, fermo restando il riversamento dei dati a IGM, i riscontri del
51
caso ed il riconoscimento alla Regione del concorso finanziario che sarà stato definito in
merito).
In ogni caso sarà quindi garantito il concorso interregionale e della Regione competente
all'attività in merito curata da IGM e viceversa.
La realizzazione dei Database 1:250.000 sarà curata da IGM o dalle Regioni
(analogamente a quanto sopra il soggetto attuatore per una o più Regioni potrebbe essere
anche le stesse Regioni fermo restando in tal caso il rispetto delle regole comuni, i
riscontri IGM, il riconoscimento del contributo finanziario) sulla base degli accordi in
materia, garantendo in ogni caso il riversamento ad IGM dei dati.
Le modalità specifiche inerenti i riscontri sui DB realizzati, la messa a disposizione
dei dati, il riconoscimento del concorso finanziario, le regole di cessione dei dati tra
enti ed a terze parti, di cui al documento GIS-AIPA, faranno oggetto di specifico
accordo da definirsi entro 6 mesi, allegato all'accordo sulle "specifiche transitorie".
Nella definizione delle modalità di attuazione assumono specifica rilevanza le condizioni
da rispettare a tutela della qualità degli interventi, chiunque sia il soggetto attuatore, in
specifico con riferimento:
- alla gestione per progetti, compreso il monitoraggio in itinere dello stato di avanzamento;
- alla garanzia di snellimento delle procedure amministrative (funzionario delegato dello Stato o della
Regione o project-manager esterno, ecc.);
- al supporto al riscontro su qualità tecnica dei referenti previsti per la direzione lavori, collaudi, ecc. e
modalità di organizzazione relative;
- ai controlli di qualità in corso d'opera.
Tra le modalità attuative appare rilevante anche la definizione delle clausole che
consentano in tempi predefiniti, a fronte di difficoltà impreviste, l'individuazione di
diverso soggetto attuatore, ovvero la surroga del soggetto attuatore inadempiente.
Un buon lavoro di definizione degli accordi di programma costituisce la base per
l'assunzione di impegni realisticamente attuabili e quindi anche per evitare la necessità di
modifiche rilevanti delle modalità attuative in corso d'opera.
Per quanto attiene la sigla da parte di IGM delle singole intese di programma con le
Regioni o delle intese operative di valore generale dovrà essere definito, in relazione
all'intervento di cui alla presente nota, un quadro generale delle azioni e delle modalità di
intervento previste. Su tale base saranno individuate, d'intesa tra Ministero della Difesa e
Presidenza del Consiglio, modalità e procedure che consentano ad IGM, nell'ambito del
detto quadro generale, di assumere direttamente gli impegni connessi alla definizione ed
attuazione delle intese operative più sopra richiamate.
MODALITA' DI FINANZIAMENTO
La rilevanza degli interventi citati nell'interesse nazionale e regionale è tale da richiedere il
concorso finanziario al 50% di risorse statali e regionali in fase di gestione a regime (costi
di gestione, di aggiornamento periodico, di integrazione e adeguamento, ecc.).
Riguardo alle attività straordinarie di impianto o di adeguamento a specifiche standard di
DB preesistenti la quota di concorso statale è individuata:
52
- sino all'85% della spesa ammessa per l'impianto o l'adeguamento dei database geografici 1:5/10.000,
1:25/50.000, 1:250.000;
- sino al 50% della spesa ammessa come concorso finanziario al riversamento di dati da DB regionali
esistenti , a meno del costo di riferimento per i costi aggiuntivi connessi.
In rapporto all'utilizzo di finanziamenti comunitari acquisiti in sede nazionale o regionale,
il concorso con risorse nazionali dovrà consentire il rispetto delle quote sopra indicate (se
la quota è l'80%, fatto 100 il valore dell'intervento, 50 sarà la quota di concorso
comunitario, almeno 30 quella nazionale e 20 la quota a carico della Regione ).
Specifica attenzione meritano le situazioni nelle quali Regioni ed Enti Locali prevedono la
realizzazione del DB 1:5.000 finalizzato anche all'utilizzo in sede locale.
In detto contesto tenuto conto della rilevanza in materia dell' interesse nazionale, regionale
e locale, il concorso nazionale non dovrebbe essere inferiore al 30% in fase di gestione a
regime, fermo restando il concorso almeno al 50% degli Enti Locali e/o delle Aziende di
gestione di pubblici servizi interessate.
Nella fase di impianto o di adeguamento di DB esistenti 1:5000 finalizzati anche
all'utilizzo in sede locale appare necessario prevedere:
- il concorso statale o regionale (in presenza di trasferimenti di risorse alle Regioni) sino all'85%, inclusi i
possibili apporti di fondi comunitari;
- il riconoscimento sino al 50% della spesa ammessa come concorso al riversamento dei dati da DB
esistenti, a meno del costo di riferimento per gli eventuali costi aggiuntivi connessi.
Particolare cura dovrà essere posta nel garantire l'applicabilità degli accordi di programma
anche sotto il profilo finanziario, prevedendo:
- l'anticipazione sino all'80% delle quote dovute;
- la disponibilità del "piede" (cioè della quota di finanziamenti necessaria per attivare il concorso
finanziario comunitario) nazionale, regionale o locale (individuabile anche all'interno dei bilanci vigenti
come quota % sui finanziamenti destinati al territorio da rifinalizzare alla costruzione dei DB
geografici);
- la possibilità per uno qualsiasi dei soggetti coinvolti di anticipare quote anche di spettanza di altri
soggetti, a fronte ovviamente della definizione di tempi e condizioni di recupero delle stesse.
La gestione dei finanziamenti statali e comunitari ottenuti con iniziative statali dovrà
essere assicurata su proposta di apposito Comitato convalidata dal Sottosegretario all'uopo
delegato, con atto del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Il Comitato, come previsto al punto 2 dell'Intesa, comprenderà un membro per ciascuno
dei 5 organi cartografici dello Stato, un membro in rappresentanza rispettivamente di
A.I.P.A., quattro membri in rappresentanza di Regioni e Province autonome, quattro
membri designati rispettivamente da ANCI, UPI, UNCEM e CISPEL. Al Comitato
saranno altresì chiamate a partecipare le Amministrazioni Centrali e gli altri soggetti
direttamente interessati ai finanziamenti attivati.
Sino alla nomina di detto Comitato e per l'esame delle proposte di cui alla presente scheda
opererà il comitato ristretto paritetico tra referenti delle Regioni e di IGM, integrato,
secondo la necessità, dalla partecipazione dell'Amministrazione Centrale e degli altri
53
soggetti (rappresentanza di Enti Locali, Aziende di gestione di pubblici servizi)
specificamente interessati.
Ai fini della verifica per parte statale sulla praticabilità delle modalità di intervento
previste, nonché sulle risorse finanziarie nazionali e comunitarie utilizzabili saranno
assicurate qualificate collaborazioni della Ragioneria generale dello Stato, del Ministero
del Bilancio ed eventualmente di altre Amministrazioni centrali interessate.
COSTI (Analisi di massima)
In via di massima si fa qui rinvio all. tab.1 dell'allegato 2 ("Scenario di inquadramento
della realizzazione dei sistemi informativi geografici di interesse generale), nella quale
sono indicati costi di impianto e di adeguamento equivalenti a circa 155 MLD, pari a circa
25,8 MLD l'anno per 6 anni.
Va ricordato che le dette valutazioni di costo includono anche le "azioni di supporto" per circa 15
MLD e considerano costi di realizzazione equivalente a prezzi "buoni" in presenza di appalti di
rilevante entità gestiti con notevole capacità tecnica anche nelle fasi di direzione lavori e collaudo;
qualora detti presupposti venissero in parte meno è possibile indicare, sulla base di esperienze
comparabili, le conseguenze in termini di scadimento notevole della qualità del prodotto con
maggiori costi da 2 a 4 volte.
In sede di analisi di fattibilità dovrà inoltre essere attualizzato il costo degli interventi, oggi assai
più rilevanti che in passato, di costruzione del Database funzionale alle elaborazioni in logica di
sistema informativo con probabile revisione della stima complessiva a circa 30-32 MLD l'anno
per 6 anni.
Laddove si consideri la variabile del DB 1:5000 in funzione anche delle esigenze locali, in luogo
del DB 1:10.000 (che in tal caso sarà solo "derivato" dal DB 1:5000), vanno, come sopra indicato,
considerati costi del DB numerico assai più elevati (da 4000-6000 L/ha a 16-20.000 L/ha) solo in
parte compensata dalla maggiore partecipazione ai costi di Enti Locali e Aziende di gestione di
pubblici servizi interessati.
Sotto il profilo della copertura dei costi, oltre all'utilizzo di risorse già esistenti e di fondi
comunitari utilizzabili appare utile prevedere, come più sopra indicato, la destinazione
ai DB geografici di una quota delle risorse finalizzate agli interventi sul territorio da
parte statale, regionale e locale; detta quota può essere stimata in un valore oscillante in
media tra lo 0,70 e 1,30 %. delle risorse citate.
Vanno considerate separatamente le risorse previste per il progetto di definizione delle specifiche
comuni, stimate dalle Regioni in 2,2 miliardi, con copertura pro-quota già prevista sui
finanziamenti SINA '94-'96; per dette attività di comune interesse era prevista la gestione a cura
del Centro Interregionale con l'apporto di IGM, dei contributi scientifici e dei supporti esterni
necessari; questo intervento tiene conto del concorso regionale, previsto dal progetto redatto in
merito, e comprende le attività collegate di confronto con l'insieme dei soggetti interessati sugli
esiti parziali per fasi di avanzamento.
Con i costi nella valutazione di fattibilità è richiesta anche la verifica delle implicazioni in termini
di riconversione e di nuova occupazione qualificata sia nell'ambito regionale e IGM che delle
imprese che operano a supporto delle Pubbliche Amministrazioni.
La stima operata in sede interregionale con riferimento specificamente alla gestione di
database geografici 1:10.000 in Regioni sprovviste è di circa 20 unità qualificate tra settore
pubblico e privato per realtà con dimensioni di circa 2 milioni di ettari; nei casi di
attivazione di database 1:5000 vettoriali finalizzati all'utilizzo locale (con conseguente
attivazione di centri servizi a supporto dei Comuni con gestione del raccordo con i
Database catastali) la stima prudenziale operata è di nuova occupazione qualificata stabile
54
per un numero di operatori variabile tra 30 e 50 per provincia (vedi scheda sui DB a
grande scala).
55
INTESA STATO-REGIONI ED ENTI LOCALI PER
REALIZZAZIONE DEI SISTEMI INFORMATIVI
GEOGRAFICI DI INTERESSE GENERALE
ALLEGATO 3
DOCUMENTO DI SINTESI
Fermo restando quanto indicato nel testo del Protocollo d'Intesa su obiettivi, forme e modalità di collaborazione per la
realizzazione dei sistemi informativi e geografici di interesse generale, con il presente documento di sintesi si intende operare
la specificazione, frutto del confronto realizzato in sede tecnica, relativa agli interventi previsti di valore prioritario o
comunque rilevanti rispetto alle attività da sviluppare sin dal breve periodo.
Il presente documento di sintesi riguarda in particolare:
- LA RETE DI INQUADRAMENTO PLANO-ALTIMETRICA
- LA REALIZZAZIONE DEI DATABASE CARTOGRAFICI DI INTERESSE GENERALE A MEDIA E PICCOLA SCALA
(1:5/10.000, 1:25/50.000, 1:250.000); si veda anche allegato 3.1;
- LA REALIZZAZIONE DEI DATABASE GEOGRAFICI DI INTERESSE GENERALE A GRANDE SCALA (1:1000,
1:2000, 1:5000 per l'uso locale); si veda anche allegato 3.2.;
- LE RISORSE FINANZIARIE
- IL REPERTORIO CARTOGRAFICO E DEI DB GEOGRAFICI
RETE DI INQUADRAMENTO PLANO-ALTIMETRICA
Le parti riconoscono la necessità di assicurare la disponibilità di riferimenti univoci per la georeferenzazione dei dati territoriali
sino alla realizzazione di un sistema informativo geodetico adeguato rispetto alle esigenze nazionali, regionali e locali ed
allineato agli standards, ai riferimenti e alle tecnologie in merito adottate a livello internazionale.
Con riferimento alla rete di inquadramento planoaltimetrica, preso atto del completamento della rete denominata IGM'95 (a
maglia di 20 km) si concorda sulla necessità di promuovere gli interventi necessari a pervenire:
- nel più breve termine al raffittimento diretto della maglia sino a 3 km;
- alla definizione delle modalità per operare, utilizzando anche le moderne tecnologie (GPS) gli ulteriori raffittimenti
e la realizzazione delle condizioni per operare con l'accuratezza richiesta per le misure a terra di interesse locale.
Si concorda altresì sulla necessità di prevedere interventi specifici, da concordarsi, volti ad assicurare il collegamento alla rete
comune (IGM'95 come sopra indicato) dei punti oggetto degli appalti operati dal Catasto, nonché dei punti oggetto di altri
interventi quali quelli inerenti il demanio nelle aree costiere.
E' stata altresì riconosciuta la necessità di predisporre entro 3 mesi, a cura di un gruppo di lavoro da concordarsi, lo schema
degli interventi più sopra citati nonché del progetto di realizzazione su scala nazionale di un modello digitale del terreno
adeguato almeno all'accuratezza corrispondente al DB topografico 1:10.000. Di detto gruppo di lavoro, coordinato dal
responsabile della Sezione Geodetica dell'Istituto Geografico Militare, saranno chiamati a far parte tecnici esperti designati
dagli stessi organi cartografici dello Stato, delle Regioni e degli Enti Locali.
In parallelo all'attività di detto gruppo di lavoro, un gruppo di lavoro ristretto composto dai referenti IGM, Catasto Regioni ed
Enti Locali elaborerà le proposte da sottoporre al Comitato di Coordinamento in ordine all'assetto organizzativo necessario per
assicurare la gestione della maglia comune dei punti di riferimento planoaltimetrici.
56
In merito sono sin d'ora assunti i seguenti criteri di riferimento:
-
garanzia di un riferimento nazionale sotto il duplice profilo:


-
della concertazione tra referenti nazionali, regionali, locali e con il supporto del mondo scientifico in
ordine agli indirizzi in materia;
della attivazione di struttura dotata di ampia autonomia organizzativa, in grado di organizzare e
riscontrare l'aggiornamento della rete di inquadramento comune e di fornire gli ulteriori supporti
necessari in campo geodetico;
garanzia di riferimenti tecnici qualificati a scala regionale e di grandi aree metropolitane e sub-regionali in grado
di assicurare, di norma attraverso l'utilizzo di supporti esterni all'Amministrazione, la "manutenzione" a scala
locale dei punti della rete comune di inquadramento;
- garanzia di finanziamento nel tempo delle dette attività di base, avendo a riferimento parametri prestazionali e di
costo comparabili su base europea;
- gestione separata delle attività di impianto e di manutenzione della rete comune di inquadramento planoaltimetrico, ivi compresi i livelli di documentazione idonei a garantire la piena trasparenza dei dati e la
controllabilità delle qualità degli stessi, rispetto ad altre attività in campo geodetico sviluppate sulla base di
specifici incarichi o commesse di pubbliche amministrazioni.
Le soluzioni che saranno proposte terranno conto dello scenario complessivo di riorganizzazione e coordinamento delle
strutture oggi interessate sia al sistema informativo geodetico che ai DB geografici.
REALIZZAZIONE DEI DATABASE GEOGRAFICI DI INTERESSE GENERALE A
MEDIA E PICCOLA SCALA 1:5/10.000 - 1:25/50.000 - 1:250.000
Le parti individuano come prioritaria la realizzazione sull'intero territorio nazionale entro 6-8 anni dei DB geografici di
interesse generale (topografici) a media e bassa risoluzione (a scala 1:5/10.000, 1:25/50.000 e 1:250.000) individuati al punto
1.2. dello schema generale di intesa; detti Db costituiscono la componente essenziale per la formazione dei Sistemi Informativi
Geografici della Pubblica Amministrazione.
Gli obiettivi indicati comprendono la realizzazione del modello numerico del terreno (DTM), di ortoimmagini con accuratezza
1:10.000, dei database geografici 1:10.000 o 1:5000 in versione standard, dei DB topografici 1:25.000, 1:50.000 e 1:250.000,
delle corrispondenti cartografie e delle versioni raster delle stesse, secondo quanto più specificamente indicato nella scheda
allegata al presente documento (scheda 1).
La realizzazione dei detti DB geografici o l'adeguamento dell'esistente alle specifiche standard dovranno essere realizzati
nell'ottica della garanzia dell'aggiornamento ogni 3-5 anni secondo il grado di interesse delle diverse aree.
L'intera attività oggetto dell'intesa verrà gestita "per progetti" per ognuno dei quali saranno definiti gli accordi di programma
inerenti le diverse aree, con l'individuazione delle azioni prioritarie, del soggetto attuatore, delle modalità di attuazione e di
finanziamento, di costi, tempi e risultati attesi.
Come individuato in allegato, l'attuazione dell'intesa comporta attività a diversi livelli, in particolare:
-
azioni preliminari di definizione del progetto di fattibilità e dello schema-quadro cui riferire gli accordi di
programma da definire Regione per Regione;
-
azioni "operative" di valore generale, in particolare la definizione delle "specifiche transitorie", la specificazione
dell'accordo di programma Regione per Regione, l'elaborazione "in parallelo" delle specifiche "comuni" standard
la specificazione delle azioni di supporto (tecnico di formazione, di supporto alla gestione dei sistemi).
La rapida definizione delle azioni sopra ricordate consente in parallelo di definire altresì entro pochi mesi le sinergie possibili
con altre iniziative e progetti, in specifico le attività AIMA, al fine di assicurare senza ripetizione di investimenti il
conseguimento entro un triennio dei principali obiettivi intermedi: le ortofoto digitali, le basi vettoriali 1:50.000 e 1:250.000 in
versione provvisoria, l'aggiornamento entro 36 mesi dei DB esistenti 1:5/10.000 ed 1:25/50.000.
57
Gli accordi di programma consentiranno altresì di operare le necessarie sinergie con le scelte regionali di realizzazione di DB
1:5000 anche a supporto dell'utilizzo da parte dei comuni, in luogo dei DB 1:10.000, fermi restando gli obiettivi di fondo ed i
tempi complessivi stabiliti per l'intervento.
Nell'ambito dei medesimi accordi di programma dovranno essere garantite le condizioni per la gestione dei progetti, assieme
agli interventi di monitoraggio e di controllo di qualità in corso d'opera ed agli altri interventi di supporto.
Un apposito gruppo ristretto, nominato dal Comitato Tecnico di Coordinamento di cui all'art. 2 dell'Intesa, seguirà il
coordinamento dell'attuazione dell'Intesa per quanto attiene i DB geografici a media e piccola scala provvedendo, anche
attraverso supporti esterni, a garantire i riscontri sulla qualità delle azioni di supporto e dei controlli in corso d'opera.
Riguardo ai DB vettoriali con accuratezza 1:5/10.000 di norma la realizzazione sarà curata dalla Regione competente; per i DB
1:25.000 - 1:250.000 di norma la realizzazione sarà curata da I.G.M., I.I.M. e CIGA.
Qualunque sia il soggetto individuato come attuatore, per ogni progetto sarà attivato un "team" di progetto comprendente le
competenze in materia nazionali, regionali e degli Enti Locali ed eventuali apporti esterni.
In generale si prevede un concorso finanziario sino all'85% con fondi comunitari e nazionali (50% UE e 50% nazionale con il
70% di concorso statale su tale ultima quota) e quindi almeno del 15% a carico delle Regioni.
Da un'analisi di massima i costi di impianto e di adeguamento sono stati stimati in circa 155 MLD, pari a circa 25,8 MLD
l'anno per 6 anni; detti costi sono comprensivi dei costi da sostenere per le "azioni di supporto" valutati in circa 15 MLD.
Vanno inoltre considerate le risorse previste per la definizione delle specifiche comuni, stimate dalle Regioni in 2,2 miliardi,
con copertura pro-quota già prevista sui finanziamenti SINA.
Nell'ambito del progetto di fattibilità sarà assicurata una più accurata valutazione degli interventi, ed in specifico delle citate
"azioni di supporto", sia in funzione della garanzia dell'aggiornamento nel tempo dei DB geografici, sia in rapporto alle
ricadute in termini di riconversione e di nuova occupazione qualificata in ambito pubblico e privato con riferimento ai
principali soggetti coinvolti a scala regionale, nazionale e nel mondo delle imprese.
REALIZZAZIONE DEI DATABASE GEOGRAFICI DI INTERESSE GENERALE A
GRANDE SCALA 1:1000 - 1:2000 - 1:5000 PER L'USO LOCALE
Le parti riconoscono la necessità di realizzare almeno per le aree più fortemente urbanizzate del territorio nazionale, la
disponibilità nell'arco di un decennio dei DB geografici a grande scala 1:1000 - 1:2000 - 1:5000 per l'uso locale,
secondo quanto indicato al punto 1.2 dell'Intesa.
L'iniziativa in materia deve riguardare sia la realizzazione dei Db topografici di primario interesse dei comuni, delle aziende di
gestione di pubblici servizi e catastale, sia la realizzazione della rete comune di inquadramento plano-altimetrica, sia la
disponibilità dei Db catastali aggiornati ed il raccordo di questi con i DB topografici corrispondenti.
Fermo restando il riferimento alle indicazioni più specifiche in materia indicate in allegato (scheda 2), le parti richiamano la
necessità di attivare un processo che garantisca l'utilizzo dei dati geografici per le molteplici applicazioni di interesse dei
comuni, per la gestione delle reti tecnologiche, per l'integrazione con gli archivi dei dati catastali sulle proprietà immobiliari e
l'aggiornamento nel tempo dei Db realizzati.
A tal fine l'attuazione dell'intesa comporta attività a diversi livelli, in particolare:
-
azioni preliminari di definizione del progetto di fattibilità e dello schema-quadro cui riferire gli accordi di
programma da definire per ogni ambito territoriale regionale, sub-regionale, di area metropolitana o di insiemi
comuni;
-
azioni "operative" essenziali ai fini dell'efficacia degli interventi, in particolare la definizione delle "specifiche
transitorie", delle specifiche comuni "standard", delle intese di programma via via definibili nelle aree interessate
all'avvio dell'intervento, la specificazione delle azioni di supporto (tecnico, di formazione, ecc.).
In rapporto ai detti interventi possono in parallelo essere definite le sinergie attuabili con progetti già in corso ed i progetti
"intersettoriali" utili alla definizione delle "specifiche comuni standard" con il concorso dei soggetti con maggiore esperienza
in materia, come pure all'applicazione delle specifiche definite, anche in via transitoria, a grandi realtà urbane sprovviste di Db
topografici a grande scala, in priorità nel Mezzogiorno.
58
Gli accordi di programma consentiranno di definire, area per area, le condizioni per l'attuazione degli interventi, a partire
dall'individuazione del soggetto attuatore, degli interventi di monitoraggio, di controllo di qualità in corso d'opera, di
attivazione delle varie azioni di supporto necessarie.
La realizzazione dei DB topografici a grande scala sarà di norma curata dai Comuni, in raccordo con la Regione, il Catasto, le
Province, le Comunità Montane, le Aziende di gestione di pubblici servizi ed altri soggetti interessati.
Un apposito gruppo ristretto, nominato dal Comitato Tecnico di Coordinamento di cui all'art. 2 dell'Intesa, seguirà il
coordinamento dell'attuazione dell'Intesa stessa per quanto attiene i DB geografici a grande scala provvedendo, anche
attraverso supporti esterni, a garantire i riscontri sulla qualità delle azioni di supporto e dei controlli in corso d'opera.
Chiunque sia il soggetto attuatore, per ogni progetto dovrà essere attivato un "team" di progetto comprendente le principali
competenze nazionali, regionali e a scala di Ente Locale in materia.
In generale si prevede un concorso finanziario sino all'85% con fondi comunitari (50%) e nazionali (70% del restante 50%) e
quindi un concorso finanziario degli Enti Locali e delle Regioni per almeno il residuo 15%.
Da un'analisi di massima i costi minimi di impianto e di adeguamento dell'esistente sono stati stimati in circa 270 MLD su 6-8
anni, pari a circa 44 miliardi l'anno, comprendendo l'impianto o adeguamento dei DB topografici, i DB collegati, la
connessione con gli archivi catastali e le azioni di supporto, con la sola non inclusione dell'aggiornamento dei dati catastali.
Nell'ambito del progetto di fattibilità sarà operata una più accurata valutazione dei diversi interventi ed in specifico delle citate
"azioni di supporto", sia in funzione della garanzia dell'aggiornamento nel tempo dei DB geografici a grande scala, sia in
relazione a criteri e forme di gestione a supporto dei comuni di minori dimensioni.
In rapporto a ciò dovranno essere altresì valutate le ricadute in termini di nuova occupazione qualificata in ambito pubblico e
privato.
RISORSE FINANZIARIE
Le verifiche preliminari svolte con il supporto del Ministero del Bilancio hanno consentito di rilevare:
-
la disponibilità di rilevanti finanziamenti comunitari non utilizzati, in particolare sull'obiettivo 1, che con i
progetti di cui alla presente intesa sui DB geografici possono essere impiegati in tempi brevi con l'attivazione di
accordi di programma nei quali, in linea generale, sarà prevista la copertura con fondi comunitari al 50%, con
quota nazionale per il 70% del 50% residuo (35% del totale) e quota della Regione e/o degli Enti Locali per il
restante 15%;
- la disponibilità, da accertare, di altri finanziamenti comunitari (progetto MEDA, ecc.) utilizzabili anche da
Regioni ed Enti Locali diversi da quelli del Mezzogiorno (ob. 1);
- la rilevanza delle azioni di supporto, in particolare di quelle di formazione, collegate agli interventi previsti sia
rispetto alle specifiche fonti di finanziamento comunitarie, sia rispetto all'impatto occupazionale in termini di
occupazione stabile e qualificata nel settore pubblico e privato.
Tenuto conto di detti elementi le parti convengono:
-
sulla necessità che, per rendere attivabili le risorse finanziarie indicate, sia reso immediatamente operativo un
nucleo di lavoro tecnico - di cui facciano parte referenti del Ministero del Bilancio, delle Regioni, degli Enti
Locali - in grado di assicurare secondo i casi:


-
la formulazione del progetto di riferimento necessario per acquisire la disponibilità delle risorse
comunitarie e nazionali, da attivarsi a tempi ravvicinati sulla base della definizione degli specifici
accordi di programma nelle diverse aree;
il coordinamento della presentazione dei progetti rispondenti ai requisiti concordati da parte dei soggetti
attuatori individuati negli specifici accordi di programma definiti nelle diverse aree;
sull'esigenza che sia comunque assicurato il riferimento di detto nucleo di lavoro al Comitato Tecnico di
Coordinamento di cui all'art. 2 dell'Intesa;
59
- sulla necessità che il detto nucleo di lavoro tecnico possa attivare i supporti esterni necessari al monitoraggio
degli accordi di programma definiti e della gestione dei progetti o sub-progetti finanziati.
Le parti convengono altresì sulla necessità che il detto nucleo di lavoro tecnico venga posto in condizione di raccordarsi con i
settori interessati delle diverse Amministrazioni Centrali e possa riferire dello stato di avanzamento dei lavori ad un
Sottosegretario di Stato all'uopo delegato con funzione di rappresentanza unitaria del Governo in materia di applicazione
dell'intesa sui DB geografici.
Resta altresì stabilito che il nucleo di lavoro tecnico opera per realizzare le condizioni necessarie all'attivazione dei concorsi
finanziari previsti; in detto quadro il nucleo, avvalendosi dei supporti necessari, opererà anche la verifica preliminare sulla
definizione negli accordi di programma delle condizioni individuate negli schemi - quadro di riferimento definiti, in coerenza
con quanto previsto nella presente Intesa, in sede di Comitato Tecnico di Coordinamento, fermo restando che a detto Comitato
compete l'espressione di parere in merito; si rinvia qui in specifico alle modalità attuative e di finanziamento indicate negli
allegati 3.1. e 3.2.
Nell'ambito del quadro di riferimento citato, di ordine finanziario e di tipologia di interventi previsti dall'Intesa, le parti sono
impegnate a cooperare nel promuovere gli accordi di programma che consentiranno di attivare interventi e finanziamenti per la
realizzazione dei DB geografici prioritari; i progetti collegati a detti accordi di programma dovranno avere accesso al concorso
dei finanziamenti comunitari e nazionali che saranno già stati resi disponibili nell'ordine di presentazione dei progetti stessi
onde accelerare al massimo il passaggio alla fase attuativa.
Le parti convengono infine sulla opportunità di prevedere che una quota non superiore al 2% delle spese destinate al territorio
a livello nazionale, regionale e locale sia destinata a garantire in particolare la gestione e l'aggiornamento nel tempo dei DB
geografici prioritari (topografici, geologici, pedologici, ecc.) dei quali si prevede la realizzazione o l'adeguamento alle
specifiche standard con i mezzi "straordinari" comunitari e nazionali più sopra citati.
Si da atto che, sulla base dei dati disponibili, la disponibilità dei Db geografici consente di abbattere i costi connessi alla
realizzazione di opere pubbliche e altri interventi sul territorio in misura di norma superiore al 10% e che, al di là delle
soluzioni adottate per la gestione dei DB geografici - gestione interna all'Amministrazione, struttura "leggera" interna con
supporti gestionali esterni, ecc. - la realizzazione di Db geografici rispondenti a specifiche comuni consente e richiede la
determinazione di standards qualitativi e costi di gestione comparabili su base nazionale ed europea.
Le parti concordano perciò sulla necessità che il nucleo di lavoro tecnico elabori entro 3 mesi le proposte in ordine a:
-
-
costi di realizzazione e adeguamento, tenuto conto delle risorse comunitarie e nazionali più sopra citate, dei DB
geografici prioritari;
valori di riferimento dei costi di gestione a tecnologie attuali dei DB geografici prioritari;
- ipotesi alternative sui valori percentuali applicabili alle spese destinate al territorio, in primis nei bilanci statale
e regionale, al netto dei trasferimenti, necessarie ad assicurare la copertura dei costi sopra indicati.
Le conclusioni di dette analisi saranno vagliate dal Comitato Tecnico e successivamente fatte oggetto di intesa in sede di
Conferenza Stato-Regioni tenendo anche conto dell'iter del provvedimento legislativo in materia di DB geografici elaborato
unitariamente dalle Regioni e del quale è prevista a breve termine la presentazione in sede parlamentare. REPERTORIO
CARTOGRAFICO E DEI DB GEOGRAFICI
Le parti riconoscono l'urgenza di un intervento realizzato con il concorso degli organi cartografici e Amministrazioni statali
interessate, di AIPA, delle Regioni e degli Enti Locali per la costituzione di un repertorio delle cartografie e dei Database
geografici.
A tal fine le parti concordano sui seguenti obiettivi prioritari e criteri di riferimento:
-
nella prima fase di impianto, prevista entro 6 mesi dall'adozione del progetto esecutivo, il repertorio deve
assicurare la raccolta delle informazioni significative su cartografie e DB geografici, dando la priorità a
cartografie e Db topografici realizzate da Amministrazioni centrali, Regioni, Enti Locali (Comuni con oltre
20.000 abitanti in prima fase); la struttura dei dati deve tuttavia consentire l'allargamento progressivo del
repertorio ad altre aree (i DB geologici, pedologici, dell'uso del suolo, idrologici, climatici), ecc.
-
il progetto di massima prima, e, successivamente, quello esecutivo devono dare atto dell'approfondimento delle
analisi dei requisiti di documentazione dei dati e di gestione dei metadati, dell'analisi di quanto in merito prodotto
a scala europea ed internazionale, prevedendo altresì la messa a punto di una struttura e di un software
prototipale;
60
-
l'organizzazione del primo impianto del repertorio dovrà avvenire con personale qualificato, e con il
coordinamento e supporto dei referenti nazionali, delle Regioni e degli Enti locali qualificati in materia; già nelle
fasi di impianto deve risultare possibile prevedere l'attivazione di un repertorio regionale in grado di alimentare il
repertorio nazionale, con i riscontri connessi alle fasi di sviluppo e messa in circolo delle informazioni sui
completamenti ed ampliamenti possibili;
-
il repertorio sin dalla fase di primo impianto deve prevedere la possibilità di consultazione su personal computer
via Internet, la possibilità dei soggetti interessati di fornire aggiornamenti, la possibilità dei soggetti gestori di
operare i riscontri in merito e di abilitare la diffusione dei dati aggiornati; a tal fine dovrà essere prevista
l'organizzazione dell'aggiornamento su base nazionale, così come l'organizzazione dell'aggiornamento e del
controllo di qualità su base regionale, con la partecipazione dei referenti designati dalla Regione, da UPI, ANCI,
UNCEM e CISPEL.
-
tra le attività connesse al repertorio acquistano particolare rilevanza le analisi di supporto ad AIPA, finalizzate:

alla rilevazione dello stato di automazione della gestione delle informazioni territoriali;
alla definizione dei servizi di pubblicazione e di accesso ai dati del repertorio (escludendo in I fase
l'accesso ai dati dei Db geografici);
la stesura di bozza di circolari AIPA in merito alla circolazione dell'informazione dei dati sui DB
geografici.


Le condizioni indicate sono funzionali all'impostazione di un repertorio che consenta di
disporre di informazioni aggiornate e qualitativamente idonee sulle informazioni territoriali
possedute "in primis" dalle Amministrazioni Centrali, Regionali e locali; dette informazioni
devono intendersi come riferite anche alle iniziative in corso o progettate dalle
Amministrazioni, in quanto le conoscenze in materia appaiono essenziali per favorire la
realizzazione delle possibili sinergie in materia tra le Amministrazioni interessate.
La strutturazione dei metadati dovrà prevedere almeno due livelli di descrizione delle informazioni:
1.
dati identificativi della risorsa e descrittivi sintetici sul grado di copertura, disponibilità, qualità, livello di
aggiornamento;
2. descrittori tecnici analitici del contenuto informativo della risorsa e delle condizioni di accesso.
L'organizzazione dell'accesso ai dati su supporto cartaceo come attraverso la rete, a partire dai dati dei DB geografici
prioritari, costituirà l'oggetto di una seconda fase di lavoro da attivarsi entro 2 anni.
Il progetto di fattibilità per la prima fase di impianto del repertorio sarà curato da un apposito gruppo ristretto designato dal
Comitato Tecnico di coordinamento di cui all'art. 2 dell'intesa, comprendente in ogni caso un referente qualificato in
rappresentanza, rispettivamente, di A.I.P.A., degli organi cartografici statali, delle Regioni e degli enti Locali.
La spesa prevista di 350 milioni sarà finanziata nell'ambito delle attività di supporto alla realizzazione dell'Intesa StatoRegioni-Enti Locali sui sistemi informativi geografici.
Sotto il profilo delle modalità operative, al fine di assicurare il rispetto dei tempi previsti, con il progetto di fattibilità sarà
individuato il soggetto attuatore in grado di attivare le collaborazioni qualificate necessarie secondo le indicazioni del "team"
di progetto con modalità di tipo privatistico che consentano il rispetto dei limiti di tempi e di costi previsti, ferme restando le
garanzie sul livello qualitativo del lavoro svolto.
La cooperazione degli Enti e delle loro Associazioni in particolare nella fase d'impianto del repertorio appare importante, in
particolare in rapporto al duplice obiettivo di assicurare per ogni "area" il massimo grado di copertura delle informazioni e di
garantire la completezza e qualità delle informazioni sui metadati del repertorio.
Dette attività, essenziali per l'usabilità del repertorio da parte degli utenti, non vanno tuttavia confuse con i controlli di qualità,
nè con le certificazioni di qualità sui DB geografici prioritari realizzate in relazione alla definizione di specifiche comuni ed al
processo di produzione dei DB.
I dati relativi ai detti controlli e certificazioni faranno parte, ove disponibili, dei metadati previsti nel repertorio, fermo restando
che l'inserimento nel repertorio delle informazioni di base resta una responsabilità dell'Amministrazione dichiarante, registrata
come tale sotto il profilo della fonte; una accurata ed idonea definizione dei metadati si conferma quindi come essenziale per
61
facilitare il lavoro delle Amministrazioni e dei supporti qualificati previsti per realizzare la fase di primo impianto del
repertorio.
62
SCENARIO DI INQUADRAMENTO DELLA REALIZZAZIONE DEI SISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI PER LE
INFORMAZIONI DI BASE DI SUPPORTO ALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
1. PREMESSA
Negli ultimi due anni diverse iniziative hanno consentito di mettere a fuoco le crescenti esigenze di supporti informativi
territoriali adeguati e le possibili sinergie realizzabili in proposito.
La richiesta delle Regioni, accolta dal Ministero dell'Ambiente, di disporre degli elementi minimi di sistema cartografico di
riferimento su base nazionale necessari per il sistema informativo ambientale (SINA), come per l'elaborazione dei piani di
bacino ecc. ha fatto venire in luce anche altri progetti, sviluppati da diverse Amministrazioni Centrali, che prevedono la
disponibilità di informazioni geografiche di base.
Anche a livello di informazioni territoriali di supporto alle attività più direttamente gestionali di primario interesse dei comuni,
delle Aziende di gestione di pubblici servizi, dell'Amministrazione Catastale a fronte della crescente domanda di gestione su
elaboratore di dati territoriali integrata con gli archivi gestionali delle strutture viarie, delle reti tecnologiche, delle proprietà
immobiliari, ecc. si è venuta ponendo con forza l'esigenza di raccordare iniziative e progetti dell'Amministrazione Catastale
con iniziative e progetti paralleli sviluppati da comuni e aziende municipalizzate con l'apporto delle Provincie e delle Regioni
interessate.
L'evoluzione delle tecnologie costituisce un duplice fattore di accelerazione dei processi in atto:
- da un lato molti utenti della Pubblica Amministrazione, possono dotarsi con costi e tempi relativamente più ridotti
sia dei dati di loro specifico interesse che dei supporti informatici per gestirli e chiedono di conseguenza di disporre in
tempi brevi anche dei dati territoriali di base ,cioè dei principali riferimenti topografici aggiornati essenziali per
elaborare i dati di loro interesse;
- dall'altro lato molti utenti istituzionali, posti di fronte all'assenza o carenza dei dati territoriali di base gestibili su
elaboratore, con modalità speditive sono portati a costruire "ex-novo" una parte dei riferimenti territoriali di base.
L'effetto combinato dei fatti richiamati sta già producendo investimenti ripetitivi per garantire la disponibilità in elaboratore dei
dati territoriali di base, con limitati livelli di confrontabilità dei dati di base in aree diverse ed ancora più limitate possibilità di
utilizzo dello stesso prodotto da parte di Amministrazioni diverse da quella che lo ha realizzato.
La stessa evoluzione dei sistemi informativi gestionali, oltre alle condizioni di limitata disponibilità di risorse, richiede al
contrario che gli enti ai diversi livelli dispongano di informazioni a diverso grado di dettaglio, ma tra loro congruenti, che ad
ogni livello si possa far riferimento alle medesime informazioni territoriali di base, di cui sia garantita la qualità e
l'aggiornamento.
Va aggiunto che anche l'offerta privata di servizi di informazione, di supporto informatico e telematico riferita ai dati
territoriali trova nella mancanza di database geografici comuni una seria limitazione.
D'altro canto occorre osservare che né l'offerta privata, né risorse dedicabili di alcuna grande Amministrazione pubblica
Regionale o Centrale può "da sola" sostenere gli oneri di impianto e di aggiornamento di database geografici in grado di
rispondere alle esigenze della pluralità degli enti.
Oggi vi è ancora la possibilità di far convergere con costi limitati sistemi informativi geografici diversi, ma con caratteristiche
di base raffrontabili, costituiti dalle Regioni, da IGM, da Provincie, Comuni e Aziende municipalizzate verso un modello di
database di informazioni geografiche di base comuni e tra loro congruenti.
Ciò richiede la definizione di regole comuni, ma anche il confronto e l'armonizzazione dei programmi e delle risorse delle
singole Amministrazioni ed infine la concertazione sulle misure atte a garantire a medio termine, la copertura del territorio
nazionale ancorando tale intesa a specifiche analisi di fattibilità sotto il profilo sia tecnico che operativo e finanziario.
2. INIZIATIVE AVVIATE E SVILUPPI CONSOLIDABILI
L'Autorità per l'informatica nella Pubblica Amministrazione (A.I.P.A.) ha di recente costituito il Comitato per i sistemi
informativi geografici con l'obiettivo di definire, con l'apporto delle istituzioni e degli organismi interessati, le linee guida
comuni su base nazionale, ed armonizzate nel contesto europeo, per la realizzazione dei sistemi informativi geografici ai
diversi livelli.
La concertazione di linee guida comuni costituisce certamente un primo passo decisivo in direzione della definizione di
specifiche e regole comuni per la realizzazione dei sistemi informativi geografici: quanto serve perché gli Enti che li hanno già
realizzati introducano le integrazioni necessarie e gli altri possano realizzarli nella certezza di poter scambiare i dati con altri
enti e di poterli mettere a disposizione dei molti utenti pubblici e privati interessati.
La definizione di specifiche comuni richiede l'attivazione di progetti mirati ad utilizzare le esperienze più avanzate e le
competenze necessarie ad elaborare in tempi relativamente brevi le specifiche standard da sottoporre al confronto con i soggetti
istituzionali coinvolti, per poterle adottare come riferimenti minimi comuni a tutte le Pubbliche Amministrazioni.
Riguardo alle informazioni geografiche di base a media e piccola scala (a scala 1:5/10.000, 1:25/50.000, 1:250.000 e oltre), di
prevalente interesse provinciale, regionale e nazionale il progetto di realizzazione delle ortofoto digitali ed i progetti di
definizione delle specifiche standard dei database geografici 1:5/10.000, 1:25/50.000 e 1:250.000, previsti in ambito SINA,
vanno nella direzione di garantire in tempi brevi un supporto aggiornato a copertura nazionale e la definizione di specifiche
comuni per i dati topografici di base da gestire su elaboratore.
Se questi stessi progetti fossero integrati da progetti mirati alla definizione di specifiche comuni per i database geografici a
grande scala (1:1000, 1:2000) (e per i database territoriali di specifico interesse di comuni, municipalizzate e catasto) e se
inoltre questi progetti fossero inseriti nella logica dei progetti intersettoriali A.I.P.A. si creerebbero le condizioni per porre su
63
un tracciato comune nell'arco dei prossimi due anni le iniziative delle Pubbliche Amministrazioni in materia di sistemi
informativi geografici.
La definizione di linee guida comuni e specifiche comuni per i database geografici ai diversi livelli costituiscono dunque punti
fermi essenziali, ma tuttavia non risolutivi.
Occorre infatti anche mantenere la consapevolezza dell'esistenza di situazioni fortemente diversificate: vi sono Regioni,
Province, Comuni, Amministrazioni Centrali, organi cartografici ad uno stadio avanzato di realizzazione di sistemi informativi
geografici di interesse generale o "specializzati" sulla propria area di interesse; altre realtà centrali e locali nelle quali mancano
tanto il supporto delle informazioni di base quanto le strutture minime per gestirle.
Appare perciò necessario, sulla base di linee guida comuni, concertare tra Stato e Regioni nel quadro di un accordo che
coinvolga Province, Comuni, Comunità Montane e Aziende di gestione di pubblici servizi, le priorità di intervento per la
realizzazione su base nazionale dei database geografici di interesse generale e verificare le possibilità di realizzazione
collegate.
Un primo risultato consolidabile in tempi brevi riguarda il confronto tra i programmi delle Amministrazioni, a partire da quelle
centrali e regionali, ed una prima armonizzazione che consenta di tener conto delle sinergie possibili.
Programmi di per sé utili nell'ottica della singola Amministrazione, risulterebbero almeno in parte contraddittori in un quadro
di sinergie possibili tra le diverse Amministrazioni.
Per quanto è noto, appare già oggi possibile accordarsi su integrazioni o correzioni di programmi in essere che consentano di
attivare già nel breve termine sinergie significative nelle realtà territoriali con sistemi informativi geografici più sviluppati.
Nelle altre aree è al tempo stesso possibile coordinare le azioni dei diversi enti anche rispetto ad obiettivi di minima e soluzioni
transitorie ma coerenti con le linee comuni definite.
Un secondo risultato consolidabile nel breve termine riguarda la definizione di uno scenario entro cui collocare la fattibilità dei
sistemi informativi geografici di interesse generale su base nazionale.
Il concetto di fattibilità è qui utilizzato in senso esteso e riguarda tanto la garanzia del presupposto di collaborazione tra Enti,
quanto le condizioni finanziarie, temporali, operative ed organizzative per l'impianto, la gestione e l'aggiornamento dei sistemi
informativi geografici, ivi incluse la capacità delle imprese di fare fronte alla domanda e le implicazioni possibili sul piano
della occupazione di quadri qualificati in particolare nelle Regioni del Mezzogiorno.
Dalla verifica e messa a punto delle indicazioni di "scenario" che vengono qui di seguito proposte possono derivare
innanzitutto le scelte nazionali e gli accordi di programma Stato-Regioni indispensabili per realizzare i sistemi informativi
geografici su base nazionale in un arco di tempo compreso tra i tre e gli otto anni secondo le diverse aree considerate.
Contemporaneamente, avendo fissato i riferimenti di base per i sistemi informativi geografici di interesse generale, risulterà
assai più agevole - e meno onerosa - la definizione dei progetti comuni inerenti i sistemi informativi geografici "specializzati"
o, secondo una terminologia cartografica, "tematici"; da quelli inerenti il sistema dei trasporti terrestri, marittimi ed aerei, al
sistema informativo dei dati catastali, a quello inerente le coste e i fondali, al sistema delle informazioni geologiche,
pedologiche, naturalistiche e così via.
Per alcuni di detti sistemi informativi geografici "specializzati" esistono già le condizioni per definire specifiche di riferimento
ai diversi livelli di analisi e per fissare in modo univoco le modalità di raccordo con i database geografici di interesse generale.
Nel breve termine è quindi essenziale la concertazione in sede politica, oltre che sui primi obiettivi già individuati, sulle linee
di fondo e sullo scenario realizzabile come riferimento comune e non contingente per l'insieme della Pubblica
Amministrazione.
3. SCENARIO DI INQUADRAMENTO DELLA REALIZZAZIONE DEI SISTEMI
INFORMATIVI GEOGRAFICI DI INTERESSE GENERALE
A fondamento dello "scenario" sui sistemi informativi geografici di interesse generale è necessario porre una chiara
individuazione dei "prodotti" che rispondono alle esigenze della grande maggioranza degli utenti.
Per comodità di esposizione appare utile richiamare qui la distinzione tra i supporti informativi a media e piccola scala
(1:5/10.000, 1:25/50.000, 1:250.000) e quelli a grande scala (1:1000, 1:2000).
Questa distinzione individua anche diversi soggetti istituzionali interessati in via primaria: Regioni, Province e Stato (IGM) per
le informazioni geografiche di base a media e piccola scala, Comuni, Aziende di gestione di pubblici servizi, Stato (Catasto),
Regioni, Province, Comunità Montane per le informazioni geografiche di base a grande scala.
3.1. I SUPPORTI INFORMATIVI GEOGRAFICI DA REALIZZARE A MEDIA E PICCOLA SCALA
Le analisi e le esperienze già realizzate in molte Pubbliche Amministrazioni indicano la necessità di mettere a disposizione
della generalità degli utenti i seguenti supporti geografici di base:
-
una immagine aggiornata del territorio (da foto aerea ecc.) gestibile su elaboratore e sovrapponibile ai dati della
cartografia topografica di quel medesimo territorio (ortofoto digitali);
-
l'immagine della cartografia topografica del territorio nella quale sono schematizzate con gli stessi criteri le
informazioni di base (idrografia, viabilità, insediamenti, confini amministrativi, curve di livello ed altri dati
significativi); attualmente queste informazioni sono disponibili su elaboratore o come immagine raster di cartografia
tradizionale esistente (1:5/10.000, 1:25/50.000, ecc.) o come dati numerici per la rappresentazione del disegno
topografico;
64
- il database che consente di elaborare i dati topografici in logica di sistema informativo ("metadati", dati, modelli
logici, ecc.); in concreto il database dei dati alfanumerici e vettoriali utilizzabile per le elaborazioni di supporto alla
pianificazione.
In altre parole in una realtà in cui non esistono questi supporti oggi occorrerebbe realizzare per l'utente:
- una ortofoto digitale che fornisce l'immagine fotografica aggiornata del territorio;
- un database geografico che comprende sia i dati topografici di rappresentazione del territorio sia i dati corrispondenti
organizzati in logica di sistema informativo.
Ogni utente, per poter utilizzare questi supporti, deve poter contare anche su alcune condizioni essenziali:
- la garanzia della qualità sotto il profilo dei contenuti informativi, delle modalità standard di rappresentazione e sotto
il profilo geometrico;
- la garanzia della sovrapponibilità delle diverse immagini del territorio (la foto, il disegno topografico, ecc.);
- la garanzia dell'aggiornamento, in media ogni 3 o 5 anni secondo il tipo di dati considerato;
- la congruenza tra i database geografici a diverse scale, cioè la garanzia che, ad esempio, la lunghezza della strada tra
2 centri riportati nel database 1:25.000 corrisponda alla somma delle distanze indicate per il medesimo percorso nel
database 1:10.000; in altri termini si tratta della possibilità per l'utente, pur cambiando "scala" (e quindi spesso
anche il "disegno topografico", le accuratezze, ecc.) di mantenere la congruenza dei dati di base da elaborare.
E' la garanzia di queste condizioni "standard" che permette all'utente di utilizzare i dati di base come semplici supporti
informativi (ma affidabili e aggiornati) per la gestione dei propri dati tematici; oppure anche di modificare per le proprie
esigenze la versione standard disponendo del patrimonio di informazioni e di indicazioni necessario.
A media e piccola scala, quanto si è sopra richiamato comporta:
- la realizzazione in tutte le Regioni di database geografici 1:10.000 in versione standard (quelli esistenti coprono circa
1/3 del territorio nazionale) dai quali possono essere derivati i corrispondenti database geografici 1:25.000;
- la realizzazione del database geografico standard 1:250.000 congruente con il database 1:25.000/50.000;
- la realizzazione su base nazionale di ortofoto digitali 1:25.000/50.000 con accuratezza 1:10.000;
ed inoltre:
- che siano sviluppate le azioni di supporto per garantire che i database 1:10.000, una volta realizzati, siano gestiti e
periodicamente aggiornati;
- che i database 1:25.000 e 1:250.000 siano resi accessibili a tutti gli utenti a scala nazionale.
Per il raggiungimento di questi obiettivi, come precisato al punto 3.3., vanno previsti tempi e costi inferiori laddove già sono
stati realizzati investimenti significativi, mentre vanno previste attenzioni specifiche nelle Regioni nelle quali deve essere
anche costituita una struttura minima di riferimento per la gestione dei dati.
3.2. I SUPPORTI INFORMATIVI E GEOGRAFICI DA REALIZZARE A GRANDE SCALA
A grande scala (1:1000, 1:2000) il fabbisogno di informazioni geografiche di base è ancora più strettamente legato alle
esigenze operative dei comuni, delle aziende di gestione di pubblici servizi (aziende municipalizzate, ma anche ENEL, SIP,
ecc..), del catasto e comporta proprio per questo un impegno maggiore di aggiornamento e di raccordo con i diversi archivi
"specializzati".
In concreto a queste scale occorre comunque garantire la disponibilità:
- di una rete di inquadramento geometrico e di un modello digitale del terreno che consenta di arrivare sino al livello dei
"punti fiduciali" di riferimento per le misure a terra;
- almeno per le aree urbanizzate di un'immagine fotografica recente del territorio utilizzabile su elaboratore
(ortoproiezione digitale);
- almeno per le aree urbanizzate del database geografico di base comprendente sia i riferimenti essenziali della
cartografia topografica 1:1000 o 1:2000, sia l'organizzazione dei dati per l'elaborazione in logica di sistema
informativo;
- del database dei dati catastali inclusi i dati a base geometrica resi sovrapponibili ai dati topografici del database
geografico di riferimento in scala 1:2000 (oppure, per le aree non urbanizzate, in scala 1:5000 o 1:10.000).
Sulla rete di inquadramento esiste già un'iniziativa del Catasto coordinata con IGM che può essere raccordata con iniziative
analoghe avviate da Regioni e Comuni in un'ottica di integrazione e ottimizzazione delle attività previste.
Il punto nodale riguarda la realizzazione almeno per le aree
65
urbanizzate di un database geografico standard con le caratteristiche più sopra citate (cui si collega il requisito di poter derivare
dal database alfanumerico 1:2000 i dati di aggiornamento del database geografico 1:5/10.000).
La questione è rilevante sotto diversi punti di vista:
- in termini di tempi e costi di impianto della versione standard, una volta che sarà stata definita, o di adeguamento a
questa dei database esistenti su una superficie che, considerando solo le principali aree urbanizzate, è compresa tra il 5
e l'8% del territorio nazionale;
- in termini di strutture in grado di garantire l'aggiornamento dei dati geografici di base;
- in termini di interconnessione con i principali archivi "specializzati".
Anche gli archivi "specializzati" sono infatti molteplici e richiedono oneri di impianto e di gestione non indifferenti sia
sotto il profilo dei costi che delle implicazioni organizzative.
In merito va fatto riferimento almeno ai principali archivi "specializzati" riguardanti:
- strati informativi di diretta competenza comunale, quali i database su vie e numeri civici, sui dati degli strumenti di
pianificazione ed i database gestionali (su segnaletica orizzontale, verticale, sul verde urbano, sul patrimonio
pubblico, ecc..);
- strati informativi sui sistemi a rete inerenti la gestione di pubblici servizi (acquedotti, fognature, reti del gas, elettrica,
rete di raccolta dei rifiuti solidi urbani, rete dei trasporti pubblici, ecc.);
- gli strati informativi catastali, di cui va assicurato anche il legame logico con il database geografico comunale (archivio
degli immobili, ecc..);
- gli altri archivi comunali interconnessi al database geografico (pratiche edilizie, del settore commercio, anagrafe,
gestione tributi, ICI, ecc..).
Molti degli strati informativi citati rappresentano dei veri e propri sistemi informativi con proprie attività di supporto alle
attività di gestione, di pianificazione degli interventi di settore, ma con l'esigenza, anche per questo, di condividere lo stesso
database geografico per le informazioni di base e per verificare le interconnessioni con gli altri database "specializzati".
E' nel contempo già stato verificato che la sola razionalizzazione delle attività di gestione consente di recuperare in pochi anni i
costi di impianto di questi sistemi informativi; il database geografico di base è quindi in sé solo una componente del sistema
informativo geografico a scala locale, ma rappresenta comunque l'anello iniziale sul quale innestare le altre componenti, man
mano che se ne realizzano le condizioni.
Nel nostro Paese esistono diverse esperienze avanzate sia di realizzazione di database geografici 1:1000 e 1:2000, sia di
sviluppo di applicazioni mirate alla pianificazione comunale, alla gestione dei servizi rete, ecc.. realizzate con l'apporto dei
diversi enti interessati.
Nel caso dei sistemi informativi geografici locali appare quindi possibile sviluppare un insieme di progetti intersettoriali
mirati alla definizione di specifiche comuni sia riguardo al database geografico di base, che alle principali applicazioni
riguardanti agli archivi specializzati, a partire dai dati catastali e dai sistemi a rete (cfr. pto. 3.4.).
3.3. LO SCENARIO POSSIBILE PER LA REALIZZAZIONE DEI SISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI .
Le note che seguono riassumono i termini delle valutazioni operate in via di massima sulla fattibilità degli obiettivi
proposti di realizzazione dei database geografici di interesse generale (cioè dei "prodotti" indicati ai punti 3.1. e 3.2.) in
un arco di tempo limitato, dai 3 ai 6-8 anni come massimo secondo le condizioni di partenza.
Con riferimento ai sistemi informativi geografici a media e piccola scala (1:5/10.000, 1:25/50.000, 1:250.000) sono stati
considerati i supporti indicati al punto 3.1..
La copertura del territorio nazionale con ortofoto digitali, prevista con il progetto 1 in ambito SINA, comporta costi di
impianto stimati in circa 15 miliardi nell'arco di tre anni; il costo di aggiornamento (nell'ipotesi ottimale di un
aggiornamento ogni 3 anni) è stato valutato 4,5MLD l'anno, esclusi i costi di gestione dei dati da parte delle pubbliche
Amministrazioni.
La valutazione di tempi ed oneri di realizzazione in tutte le Regioni del database standard 1:10.000 e 1:25.000 è stata
operata (TAB.1) tenendo conto:
- dei costi per la definizione, nell'arco di un anno, delle specifiche comuni (progetto 2-SINA) e di quelli per
l'integrazione dei database esistenti (su tre anni) o per la realizzazione ex-novo delle basi numeriche 1:10.000 (su un
arco di tempo di 6-8 anni);
- dei costi delle azioni di supporto (supporto tecnico, formazione di quadri tecnici, supporto all'avviamento della gestione
dei database geografici, ecc.) necessari nella fase di impianto;
- dei costi aggiuntivi per il database 1:25.000 (di parziale ridisegno rispetto al database 1:10.000, di trattamento di dati
provenienti da fonti diverse in fase di avvio, ecc.).
La realizzazione dei database 1:10.000 comporta un onere su 6 anni di circa 100 miliardi, cui vanno aggiunti circa 15 miliardi
su 3 anni di azioni di supporto e 25 miliardi di costi aggiuntivi per la derivazione del database 1:25.000 e per l'ottimizzazione
della congruenza con questo del database 1:250.000.
In totale poco più di 140 miliardi su 6 anni corrispondenti ad una spesa di circa 23,5MLD l'anno in fase di impianto.
66
TAB 1
SISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI DI INTERESSE GENERALE
A MEDIA E PICCOLA SCALA (1:10.000, 1:25.000,1:250.000)
A - TEMPI E COSTI DI IMPIANTO (in MLD di lire '95)
Voci di costo
Ortofoto digitali
DataBase 1:10.000 1:25.000 1:250.000
 Database
1:10.000-integrazione
temp
costo medio
costo totale
i
annuo
3
(2000L/hax10 mil.ha)

Database 1:10.000-relazione (4000L/hax20
mil.ha)

3
Azioni di supporto (tecnico, formazione,
6
3
6
Costi aggiuntivi per i database 1:25.000 e 6
1:250.000
avviamento)

5,0
15
Totale Database
Totale Generale
6
16,7 (6a)
20
80
15
25
140
5,0
4,1 (6a)
155
25,8 su 6a
B - TEMPI E COSTI DI AGGIORNAMENTO E GESTIONE A REGIME
Voci di costo
Aggiornamento oretofoto
Aggiornamento database 1:10.000 da ortofoto
Costi annuali di gestione dei database geografici di interesse
generale
Costi annui totali
periodic costo
ità
totale
costo medio
annuo
3
10,5
3,5
3-5
45,0
12,0
1
-
21,6
-
21,6
36,1
Per le valutazioni di fattibilità è inoltre indispensabile considerare i costi di aggiornamento e di gestione di questi sistemi
informativi geografici di base.
Una stima prudenziale porta a considerare un costo di 45MLD per l'aggiornamento dei database 1:10.000 e 1:25.000 da
ortofoto digitale (ogni 3 o 5 anni secondo l'area) ed un costo di gestione di questi sistemi informativi geografici a scala
regionale, interregionale e nazionale (IGM) di circa 21,6MLD l'anno.
Complessivamente, considerando un costo medio annuo su base nazionale di 12MLD per l'aggiornamento e di 21,6 per i costi
di gestione, il mantenimento nel tempo dei database geografici di valore generale può comportare un costo di circa 33,6MLD
l'anno su base nazionale.
Al sistema Italia l'impianto dei database standard 1:10.000, 1:25.000 e 1:250.000 costerebbe, in lire '95, meno di 24MLD
l'anno per i primi 6 anni e meno di 34MLD l'anno per garantire l'aggiornamento e la gestione; ciò senza considerare i
contenimenti dei costi ottenibili dalla realizzazione dei database su vasta scala e dalle innovazioni dei processi produttivi.
Si tratta di importi che già oggi potrebbero essere in larga misura coperti con la semplice parziale riconversione di quote
modeste di finanziamenti destinati a sistemi informativi geografici di diverso tipo, nei quali sono stati incluse in vario modo
anche informazioni topografiche di base.
Con riferimento ai sistemi informativi geografici a grande scala (1:1000, 1:2000), rispetto alle indicazioni fornite al punto
3.2. sui supporti informativi da realizzare, è parso utile in prima approssimazione proporre i dati di scenario relativi ai soli
database geografici dei dati di uso generale (TAB-2), facendo riferimento all'ipotesi di minima di copertura con database
1:2000 del 5% del territorio nazionale e 1:5/10.000 del restante territorio.
67
Queste voci di costo infatti, per la rilevanza dei dati sia a livello locale che a scala nazionale (come supporto per i dati catastali)
possono senza dubbio fare oggetto di un concorso al 50% da parte dello Stato e per l'altro 50% da parte delle Regioni
assieme al sistema delle autonomie.
Non va tuttavia trascurato il fatto che la graduale realizzazione dei sistemi informativi " specializzati" indicati al punto 3.2. (per
la gestione dei dati sui sistemi a rete, ecc..) comportano costi di impianto 8-10 volte superiori a quelli di impianto della base
topografica numerica e possono solo nel medio termine essere riassorbiti con le economie di
TAB. 2
SISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI DI INTERESSE GENERALE A
GRANDE SCALA (1:2000)
A - TEMPI E COSTI DI IMPIANTO (in MLD di lire '95)
Voci di costo
tem costo
pi totale
inquadramento e DTM
5
Database 1:2000
 Realizzazione sul 5% del territorio nazionale (80000
costo medio
annuo
40,5
8,1
120
20,0
30
150
5,0
25,0
15
60
75
2,5
10,0
12,5
L/ha x 1,5 mil.ha)

Azione di supporto (tecnico, formazione,avviamento
gestione)
6
6
Totale database
Database collegati
 Acquisizione dati vettoriali catastali e riporto su basi
1:2000 e 1:5/10.000

Database vie E.N.civici
6
6
Totale database
Totale generale
265,5
B - TEMPI E COSTI DI AGGIORNAMENTO E GESTIONE A REGIME
Voci di costo
periodi costo
cità
totale
costo
medio
annuo
3-5
13
4,3
1
-
160
-
160,0
164,3
Aggiornamento database da ortofoto
Costi annuali di gestione e di aggiornamento da altre fonti (400 pti
gestione x 0,4MLD/anno)
Costi annui totali
gestione che derivano dalla disponibilità di tali supporti; nell'immediato futuro appare quindi necessario operare la valutazione
di tali costi e garantire un concorso finanziario significativo anche nazionale almeno ai costi di impianto.
Nella tab.2, tra i costi di impianto di database geografici di riferimento 1:2000, oltre al costo del database sul 5% del territorio,
sono state incluse anche altre voci:
-
il completamento delle azioni di raffittimento della rete di inquadramento sino ai punti fiduciali, già avviata con le
iniziative di IGM e Catasto (che arriverebbero oggi ad una maglia di 5 km in media);
- le azioni di supporto (supporto tecnico, formazione dei quadri, supporto all'avviamento della gestione)indispensabili
anche avendo presenti le diverse condizioni di gestione del database (a livello comunale, sovracomunale, con
affidamento ad aziende municipalizzate, in outsourcing) già presenti nelle realtà che operano su questi temi;
- il completamento dell'acquisizione in elaboratore dei dati vettoriali catastali (oggi realizzato per 26 Province) e la
realizzazione della sovrapponibilità con i dati dei database geografici in scala 1:2000 o 1:5/10.000;
68
- la realizzazione, in parallelo, del database su vie e numeri civici quale componente informativa di valore generale
sia peri comuni, che per tutti gli altri utenti dei sistemi informativi geografici a scala locale.
Dalla tabella 2 si possono trarre almeno 2 considerazioni di rilievo: i costi di impianto di un database geografico standard
1:2000 sul 5% del territorio nazionale appaiono agevolmente sostenibili con il concorso nazionale e del sistema delle
autonomie; si può anzi affermare, sulla base delle esperienze note, che nell'arco di tre anni possono essere recuperati con i
soli maggiori introiti derivanti dai controlli su fonti specifiche (ICI) i costi di impianto del database 1:2000 o gran parte dei
costi di impianto del database 1:1000 per le aree ove fosse ritenuto necessario.
La seconda considerazione riguarda i costi annui di gestione dei sistemi informativi geografici a grande scala apparentemente
rilevanti (oltre 160 miliardi), in realtà corrispondenti in media a 160 milioni per un comune di 30.000 ettari con un 5% di
area urbanizzata (o, se si preferisce, a 400 milioni per un'area sub-provinciale di 75.000 ha); costi non solo contenuti in sè,
ma ampiamente riassorbibili già nell'ambito delle economie generali del sistema.
In altri termini anche riguardo all'impianto delle componenti essenziali dei sistemi informativi geografici a grande scala la
questione di base non riguarda i costi in sè, quanto la capacità del sistema Italia di definire un quadro di riferimento comune,
garantendo il concorso finanziario alla definizione delle specifiche comuni ed alla fase di impianto a partire dalla quale
possono essere innescati tutti i processi di costruzione degli altri sistemi informativi "specializzati".
3.4. I PROGETTI INTERSETTORIALI
I dati di scenario su tempi e costi possibili per l'impianto e la gestione dei sistemi informativi geografici di interesse generale
valgono a dimostrare la fattibilità sia nel tempo che in termini economici di tali obiettivi per il sistema Italia.
Questa nozione di fattibilità sconta tuttavia alcune ipotesi, in particolare l'ipotesi di una gestione competente delle azioni
previste nell'ambito delle linee guida e delle specifiche comuni cui si è fatto riferimento ai punti 1 e 2.
A questo proposito è perciò importante richiamare gli interventi che, sulla base delle linee guida in corso di definizione in sede
A.I.P.A. con l'apporto di tutti i soggetti istituzionali interessati, consentono di dare concretezza alla definizione di specifiche
comuni ed alle azioni di supporto collegate.
In proposito appare utile il riferimento all'attivazione di specifici progetti intersettoriali di "prima fase" che, anche in concorso
con altre risorse statali, regionali o locali, possano dare un contributo decisivo alla definizione di specifiche e modalità di
intervento condivise.
Per quanto attiene i database geografici a media e piccola scala (1:10.000, 1:25.000, 1:250.000) si possono sin d'ora
individuare almeno 2 ambiti di intervento nella logica dei progetti intersettoriali:
- il concorso alla definizione delle specifiche standard dei database geografici 1:10.000, 1:25.000 e 1:250.000, previsto
con i progetti SINA 2 e 3, in termini di supporto anche alla fase parallela di verifica e di ottimizzazione delle
modalità di aggiornamento e gestione su elaboratore per i diversi produttori di dati e utenti primari (regionali, IGM,
provinciali) e per i principali utenti delle altre pubbliche Amministrazioni;
- il supporto con specifici progetti intersettoriali all'applicazione delle specifiche standard sull'equivalente di almeno
due aree di dimensione regionale una di impianto ex-novo dei database standard, le altre di integrazione dei database
esistenti.
In prima approssimazione il concorso finanziario per tali interventi è stato previsto per il primo in L. 3,5 miliardi, per la
seconda tipologia di progetti (realizzazione dei database standard 1:10.000 e 1:25.000 su 3 mil. ha per
2+8MLD+5 MLD di azioni di supporto e costi aggiuntivi) in 15 miliardi.
Questi apporti consentirebbero di dare corso in via immediata alle attività di base di realizzazione dei database nelle zone
pilota garantendo in parallelo l'adeguamento alle specifiche standard in corso di definizione, con un supporto di gestione dei
progetti sia delle Regioni interessate, che a livello interregionale e dell'Istituto Geografico Militare.
Potrebbero così anche essere messe a punto attraverso specifiche esperienze pilota le azioni di supporto, di formazione, ecc.. da
generalizzare una volta definite, con l'intesa sulle linee guida, anche le intese di programma sui finanziamenti nazionali,
regionali e locali per estendere su base nazionale la realizzazione dei database geografici standard.
Riguardo ai database geografici a grande scala (1:1000, 1:2000) occorre tener conto sia delle specifiche comuni e delle
esigenze di impianto dei database geografici, sia delle specifiche di base e delle connessioni con i principali sistemi
informativi "specializzati".
Nella logica dei progetti intersettoriali potrebbero quindi prevedersi:
- almeno 2 aree pilota nelle quali si lavori in via preminente alla definizione delle specifiche comuni per i database
geografici a grande scala nei termini più sopra indicati (definizione delle specifiche e realizzazione della base standard
1:1000 e 1:2000, definizione delle specifiche di raccordo con il database 1:5/10.000, raffittimento della rete di
69
inquadramento ed altre azioni previste al punto 3.3.), con un concorso nazionale valutabile in circa 5,4 miliardi su un'area
urbanizzata equivalente in complesso a circa 30.000 ha;
- altre 5-6 aree pilota, che possono comprendere le 2 di cui al precedente trattino, nelle quali il progetto intersettoriale sia
mirato alla messa a punto di specifiche comuni e applicazioni di base su uno o più dei sistemi informativi "specializzati"
indicati al punto 3.2 (archivi comunali sugli strumenti di pianificazione, sulle pratiche edilizie e commerciali, di gestione
dei tributi, basi dati per la gestione dei sistemi a rete, archivi per l'aggiornamento dei dati catastali in rapporto con gli uffici
competenti, ecc.); la
misura del concorso finanziario è ovviamente da rapportare alla dimensione degli interventi e delle aree-pilota interessabili, il
che in via preliminare consente soltanto di ipotizzare per esperienze pilota significative una base di riferimento di circa 3-5
miliardi a progetto e, quindi, in complesso, una quota minima di circa 30 miliardi.
TAB.3
SCHEMA RIASSUNTIVO DELLE PROPOSTE DI PROGETTI INTERSETTORIALI
PROGETTI INTERSETTORIALI DI PRIMA FASE
(definizione di specifiche comuni ed applicazioni su aree - pilota significative)
DATABASE GEOGRAFICI DI INTERESSE GENERALE A MEDIA E PICCOLA SCALA (1:10.000-1:25.000-1:250.000)
Oggetto concorso fin. (MLD di lire)
- concorso alla definizione delle specifiche dei database 1:10.000, 1:25.000 vie e 1:250.000 e
(progetti 2 e 3 SINA) integrazione per l'ottimizzazione della gestione dei dati su elaboratore 3,5 MLD;
- concorso all'applicazione delle specifiche comuni 1:10.000 e 1:25.000 su 2 aree di dimensione regionale (3 mil.ha, 1
adeguamento, 2 mil. ha realizzazione ex-novo) 2 progetti 15,0 MLD.
DATABASE GEOGRAFICI DI INTERESSE GENERALE A GRANDE SCALA (1:1000; 1:2000)
- concorso alla definizione delle specifiche 1:1000 e 1:2000 ed alla definizione delle specifiche 1:2000 -1:5/10.000 su 2
aree con applicazioni su totali 30.000 ha 2 progetti 5,4 MLD;
-
progetti di definizione delle specifiche e dei requisiti delle applicazioni di base dei sistemi informativi specializzati
(archivi comunali, sistemi a rete, aggiornamento dati catastali, ecc.) 6 progetti su altrettante aree pilota 30 MLD.
________________________________________________________________________________
PROGETTI INTERSETTORIALI DI SECONDA A FASE
Definizione delle intese di programma tra i soggetti interessati a prevalente connotazione di estensione delle realizzazioni
________________________________________________________________________________
Questa articolazione consente inoltre di valorizzare nella definizione delle specifiche le realtà con maggiori esperienze alle
spalle, garantendo nel contempo l'attuazione di esperienze parallele in realtà nelle quali occorre realizzare ex novo i supporti
informativi e le strutture di gestione degli stessi.
Appare importante che per tutti i progetti siano previste una rigorosa definizione dei progetti di massima relativi e la
definizione delle intese in merito tra i soggetti interessati (Comune, Aziende municipalizzate, Provincia, Regione, ecc.); allo
stesso modo nella fase attuativa dovrà essere garantita una sede di confronto periodico sugli schemi dei progetti esecutivi e sui
risultati delle fasi attuative che garantiscano l'armonizzazione degli strati informativi comuni.
L'attenzione alla definizione delle specifiche corrisponde d'altro canto anche a porre particolare cura nel produrre nel corso
stesso dello sviluppo dei progetti (da 12 a 36 mesi secondo i casi) le analisi di raffronto necessarie a tener conto delle
specifiche eventualmente definite o proposte in materia in sede europea, in modo che su di esse vi possa anche essere nelle sedi
opportune un contributo propositivo da parte italiana.
Ai progetti intersettoriali del tipo qui proposto, che abbiamo chiamato "di prima fase" (cioè prevalentemente dedicati alla
messa a punto e applicazione pilota di specifiche comuni e di applicazioni mirate rilevanti anche per i sistemi informativi
specializzati) potrebbero accompagnarsi nel medio termine (18-24 mesi)" i progetti intersettoriali di II fase", cioè i progetti che
concretizzano nelle diverse aree le intese di programma tra i diversi soggetti coinvolti per convogliare l'utilizzo delle risorse
alla realizzazione in via prioritaria dei database geografici di interesse generale; una dimensione con limitate componenti di
sperimentazione o di messa a punto di specifiche ed invece con prevalenti connotati di coordinamento dell'attuazione e di
integrazione delle risorse finanziarie ed umane necessarie.
70
A.I.P.A
Autorità per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione
CRITERI GENERALI PER L'ISTRUZIONE DEI DATABASE GEOGRAFICI
DI INTERESSE GENERALE
Proposta del "Gruppo di lavoro GIS"
istituito presso l'A.I.P.A.
10 novembre 1995
versione definitiva
Premessa
Il presente documento esprime i criteri generali per la istituzione e mantenimento dei database geografici di interesse generale
anche al fine di:
- orientare l'azione delle Pubbliche Amministrazioni nella realizzazione di
database geografici ;
favorire la definizione di intese tra pubbliche amministrazioni centrali, regionali, locali ed altri soggetti
pubblici interessati, finalizzate all'accelerazione del processo di impianto dei database geografici di interesse generale
ed alla creazione delle condizioni per la gestione e l'aggiornamento nel tempo delle basi dati realizzate;
- fornire i punti di riferimento essenziali per l'armonizzazione, rispetto ai criteri qui individuati, dei programmi e
progetti in corso a cura delle diverse Amministrazioni concernenti i Data Base geografici di interesse generale.
Composizione del documento:
1. Generalità
2. Definizione dei database comuni di interesse generale
3. Gli Enti di riferimento
4. Il modello normativo
5. Attività previste
1. Generalità
Per database geografici di interesse generale si intendono i database che dal punto di vista di contenuto informativo,
comprendono i dati topografici fondamentali ed altri dati di interesse generale e comuni alla maggioranza delle applicazioni:
Questi database devono essere rispondenti a specifici requisiti qualitativi al fine di garantire:
- la qualità sotto il profilo geometrico e degli attributi;
-
le modalità standard di rappresentazione e scambio dati;
-
l’organizzazione dei dati funzionali sia alla rappresentazione grafica, sia alla loro elaborazione in logica di sistema
informativo;
-
predefiniti livelli di aggiornamento e di congruenza fra i dati di database di riferimento alle varie scale.
2. Definizione dei database comuni di interesse generale
Si permette che il riferimento alla "scala", parlando di DB (database), equivale ad una semplificazione utile a riconoscere
accuratezza geometrica e contenuto infornmativo della cartografia alla scala corrispondente.
Ai fini della definizione di specifiche comuni i DB geografici di interesse generale sono individuati come i DB di interesse
prioritario:
- i DB in scala 1:1000/1:2000 di preminente interesse di Catasto, Comuni e Municipalizzate;
-
i DB in scala 1:5.000/1:10.000 di preminente interesse comunale, provinciale e regionale;
-
i DB in scala 1:25.000/1:50.000 di preminente interesse provinciale, regionale e nazionale;
-
i DB in scala 1:250.000 di preminente interesse regionale e nazionale.
3. Gli enti di riferimento
I soggetti primari per la costituzione e l'aggiornamento dei DB geografici a grande scala (1:1.000/1:2.000) sono i Comuni, in
raccordo con il Catasto, le Comunità Montane, le Aziende di gestione di pubblici servizi e le Regioni.
Il Catasto organizza il coordinamento su base nazionale tra i soggetti indicati.
Le Regioni, in raccordo con le provincie, l'Istituto Geografico Militare (I.G.M.), l'Istituto Idrografico della Marina (I.I.M.) e
Centro informazioni Geografiche Aeronautiche (C.I.G.A.) sono individuate quale soggetti primari:
- per il coordinamento in materia del DB a grande scala, 1:5000 e1:10.000;
71
-
per il coordinamento in materia del DB a grande scala ai fini della derivazione dai DB 1:1.000 e 1:2.000, ove
esistenti, del DB in scala 1:5/10.000
L'Istituto Geografico Militare e, per la parte di competenza, l'I.I.M. e il C.I.G.A., in raccordo con le Regioni è individuato
quale soggetto primario:
- per la formazione del DB geografico di interesse generale in scala 1:25.000;.
-
per il riscontro della congruità rispetto alle specifiche comuni dei dati dei DB standard 1:10.000 ai fini della
derivazione dei DB standard in scala 1:25.000;.
-
per la formazione del DB geografico 1:250.000 di interesse generale congruente con il DB 1:25.000;.
Ferma restando la facoltà degli Enti di produrre DB geografici secondo le specifiche che saranno definite per le diverse "scale"
indicate, vengono individuati quali DB di riferimento per la derivazione dei dati per il DB della fascia di scala minore i DB
1:2000, 1:10.000, 1:25.000, 1:250.000.
Per i DB qui sopra indicati saranno realizzate, attraverso le collaborazioni indicate, le proposte di specifiche comuni
comprendenti:
- procedure di acquisizione;
-
contenuto informativo;
-
accuratezza delle fonti e dei prodotti;
-
sistema di riferimento geodetico;
-
caratteristiche della rete dei punti di inquadramento;
-
struttura dei dati;
-
formato di scambio;
-
segni convenzionali per la rappresentazione grafica, per le seguenti fonti, ove applicabile:
-
restituzione fotogrammetrica
-
cartografia persistente
-
derivazione da cartografia numerica o database a scala più piccola (1:10.000, 1:25.000, 50.000 ecc.).
Al fine di garantire il raccordo con le scale più grandi (1:10.000, 1:2000 e 1:1000), tutti i database avranno almeno:
- il medesimo criterio di codifica delle entità geografiche (oggetti);
-
la caratteristica che il contenuto informativo di quelli a scala più piccola (1:25.000, 1:50.000, 1:250.000) sia presente
in quelli a scala più grande (1:2000, 1:10.000);
-
la congruenza delle strutture dei dati.
4. Il modello normativo
La Pubblica Amministrazione, ragione della pluralità di utenti della medesima, è impegnata a garantire la realizzazione e
l'aggiornamento di database geografici di interesse generale alle principali scale di riferimento, come indicato al precedente
punto 2.
E' quindi compito della P.A. operare affinché si giunga nel più breve termine ad assicurare la disponibilità dei database
geografici di interesse generale nel rispetto delle seguenti regole:
- i database di interesse generale comuni ai vari Enti o Organismi della P.A., individuati e definiti nel punto 2, devono
essere acquisiti una sola volta e resi disponibili per tutti secondo modalità da definire;
-
qualsiasi Ente o Organismo che, interrogato il Repertorio dei dati geografici della P.A., non trovi i dati di cui
necessita, previa concertazione secondo criteri predefiniti con l'Ente di Riferimento può produrli secondo le specifiche
comuni;
-
il produttore di dati è responsabile della rispondenza degli stessi alle specifiche tecniche. Se si tratta di dati definiti "di
base", ad acquisizione avvenuta, li verserà al gestore preposto; li deterrà invece, nel caso che si tratti di dati
"specifici", in ogni caso verrà aggiornato il Repertorio dei dati della P.A.;
-
il gestore, previa verifica della rispondenza dei dati alle specifiche comuni, riconoscerà secondo modalità predefinita
per i dati versati il concorso finanziario o forme equivalenti;
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-
i vari utilizzatori preleveranno, secondo procedure e modalità definite, le basi dati di cui necessitano e le integreranno
con dati tipici del proprio settore d'interesse, creando i propri Sistemi Informativi Geografici Specializzati;
-
i dati di base acquisiti per il DB a scala maggiore possano essere utilizzati per la derivazione da questo database a
scala minore.
La realizzazione e l'aggiornamento dei DB geografici di interesse generale deve avvenire nel rispetto delle competenze proprie
dei singoli Enti ed Organizzazioni, ma nel contempo ponendo specifica attenzione:
- alle modalità di coordinamento che assicurino il riscontro del rispetto dei requisiti qualitativi previsti per i DB
geografici ed il supporto alla cooperazione tra i diversi Enti interessati;
-
alle forme di cooperazione tra Enti diversi che garantiscono l'efficacia delle soluzioni adottate per garantire l'impianto
e l'aggiornamento nel tempo dei DB geografici di interesse generale.
In particolare per il coordinamento nella realizzazione dei DB geografici a grande scala saranno attivati gruppi di lavoro a scala
nazionale e regionale con la partecipazione del Catasto e dei referenti designati da Regioni, Comuni, Provincie, Comunità
Montane e Aziende di gestione di pubblici servizi.
Le specifiche comuni di riferimento per i DB geografici di interesse generale dovranno essere elaborate, attraverso specifiche
attività di collaborazione fra i soggetti individuati al punto 3 anche tenendo conto delle normative Europee in materia.
5. Attività previste
Per l'applicazione dei criteri enunciati e nella fase di messa a punto delle specifiche comuni, appare utile prevedere la
realizzazione, attraverso specifiche attività adeguatamente organizzate, dei seguenti obiettivi:
- costituzione entro 6 mesi del repertorio contenente le principali informazioni (tipologia, accuratezza, consistenza,
dislocazione etc.) del patrimonio di conoscenze disponibile in forma di supporto cartaceo e in forma numerica
organizzato in logica di sistema informativo;
-
compilazione entro tre mesi del glossario dei termini essenziali di riferimento a supporto delle attività dei decisori
della P.A. in materia di sistemi informativi geografici, in vista della produzione, entro i successivi dodici mesi, del
glossario definitivo;
-
individuazione a cura dei referenti di cui al punto 3, entro tre mesi, delle indicazioni transitorie che possano essere
fornite alla P.A. sull'utilizzo dei DB esistenti nella fase di definizione dei DB geografici standard;
-
definizione nell'arco massimo temporale di 12 o 18 mesi delle specifiche tecniche per la formazione dei DB
1:1000/2000, 1:5000/10.000, 1:25.000 E 1:250.000;
-
prima elaborazione delle regole sui diritti d'uso, le condizioni di accesso ai dati, l'utilizzo di modalità e di supporti
standard per la diffusione dei dati.
Il gruppo di lavoro GIS provvederà a fornire all'A.I.P.A. le proposte sulla organizzazione delle attività sopra indicate; le
indicazioni in merito dovranno prevedere anche le risorse finanziarie da impiegare e l'attivazione dei progetti intersettoriali
collegati.
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