Comunicato stampa Bz, 14.04.2009 NO assolutamente al brevetto sul gene del maiale! Domani, 15 aprile presso l’Ufficio europeo dei brevetti con sede a Monaco di Baviera verrà presa la decisione se il gruppo Monsanto potrà brevettare o meno il gene del maiale. Contro tale eventualità si leva alta la protesta di un gruppo di associazioni di consumatori, contadini, ecologiste, di chiesa e anche di politici vari. Tutte assieme queste associazioni richiedono a gran voce una novella ed un inasprimento delle norme comunitarie, ormai vetuste, che regolano la materia. Brevetti sugli esseri non possono e non devono essere concessi, nemmeno in casi eccezionali e basta! In Europa sono giacenti centinaia di richieste di brevetto riguardanti l’allevamento convenzionale di animali e la coltivazione convenzionale di piante. Geni, piante ed animali non sono una “scoperta”, bensì parte di una creazione e non possono quindi venir brevettati, così si esprime il gruppo di associazioni. Simili brevetti renderebbero di fatto possibile un diritto di monopolio di grossi gruppi industriali su piante ed animali interessati. Accanto agli aspetti di natura prettamente etica, che si esprimono chiaramente contro la brevettabilitá della vita, vi sono poi anche aspetti ecologici ed economici che rifiutano in pieno tale pretesa di questi gruppi. La possibilità di brevettare piante per uso agricolo ed animali avrebbe quale diretta conseguenza l’accrescimento del già enorme potere economico in capo a questi grandi gruppi industriali. Il motivo principale dello spazio di azione entro cui si muove la “fame di brevetti” da parte di questi gruppi è l’attuale regolamentazione di settore all’interno dell’UE: Tali norme hanno infatti consentito negli ultimi anni che venissero rilasciati sempre più brevetti riguardanti esseri viventi. Si tratta di direttive vecchie anche di 10 anni, non più al passo con lo sviluppo delle moderne biotecnologie e che lasciano troppo scappatoie, così le associazioni di critica. Il CTCU si allea alla richiesta di inasprimento delle norme comunitarie in materia e alla volontà di porre un altolà, senza alcun compromesso, alla concessione di qualsiasi brevetto sulla vita. “Chiediamo ai nostri parlamentari in ambito UE di attivarsi nell’interesse dei consumatori e dei contadini e CONTRO gli interessi particolari dei grandi gruppi che vogliono brevettare la vita!”, così Walther Andreaus, direttore del CTCU: