IL PRESIDENTE Comunica che alcuni consiglieri hanno fatto richiesta di discutere in Consiglio Comunale della guerra in Iraq e delle iniziative di pace del Comune di Pescara. Seguono gli interventi riportati nell’allegato, durante i quali il Presidente legge i due ordini del giorno presentati, il primo dai consiglieri Profico-De Blasio-D’Incecco e Imbastaro e l’altro dai consiglieri Del Trecco-Ciaburro-Marino ed altri di cui dà lettura: Ordine del giorno Profico: “Il Consiglio Comunale di Pescara è contrario alla guerra contro l’Iraq e chiede pertanto al Governo Nazionale di non fornire alcun supporto politico, diplomatico operativo e logistico – incluso le basi militari – a qualunque azione che configuri un coinvolgimento dell’Italia nelle operazioni di guerra. Il Consiglio Comunale di Pescara impegna il Sindaco ad inviare tale Ordine del Giorno al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri ai Presidenti di Camera e Senato” Ordine del giorno Del Trecco: “Premesso che: Il Governo Italiano si è adoperato, sia alle Nazioni Unite, sia in sede europea e in tutte le altre sedi internazionali, per una soluzione pacifica della crisi irachena allo scopo di ottenere da Saddam Hussein il disarmo e la distruzione delle armi di distruzione di massa; Il Presidente dell’Iraq, dopo la Guerra del Golfo, ha violato sistematicamente le risoluzioni, approvate all’unanimità dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che gli imponevano di distruggere tutte le armi non convenzionali e chimico-biologiche in suo possesso; Gli Ispettori delle Nazioni Unite, incaricati di verificare il rispetto delle deliberazioni del Consiglio di Sicurezza, non hanno trovato in Saddam Hussein la necessaria e incondizionata collaborazione; L’atteggiamento del Presidente iracheno ha determinato obiettivamente un aumento della tensione in un’area già caratterizzata da condizioni di instabilità e ha favorito la diffusione e l’intensificazione del terrorismo internazionale; Sono state persegute tutte le strade possibili, attraverso negoziati protrattisi per quattro mesi e mezzo, per risolvere la crisi e garantire la sicurezza alla quale tutti i popoli hanno diritto; Il Presidente iracheno ha avuto a disposizione un ampio margine per fermare in tempo le inevitabili conseguenze dichiarate dall’ONU con la risoluzione 1441, della posizione assunta; Il Consiglio Comunale di Pescara Invita il Governo A continuare nell’azione intrapresa e illustrata dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, nella posizione del 19 marzo ai due rami del Parlamento per conseguire gli obiettivi indicati quando, dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, si costituì l’alleanza contro il terrorismo internazionale; A confermare la tradizionale amicizia con gli Stati Uniti rinsaldando gli impegni a suo tempo assunti; A collaborare attivamente al miglioramento delle condizioni economiche, politiche e sociali, dell’Iraq dopo la fine dell’attuale oppressivo e sanguinario regime; A dare il massimo contributo per ritrovare, nell’ambito dell’ONU, dell’Unione Europea e della NATO, la solidarietà indispensabile fra tutti i Paesi aderenti rinsaldando gli attuali legami per dare pace, libertà, giustizia e progresso sociali a tutti i popoli della terra”. Alla fine del dibattito riportato nell’allegato, viene posto in votazione il primo ordine del giorno a firma del consigliere Profico e di altri consiglieri. L’esito del voto effettuato con il sistema elettronico con risultato accertato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori prima designati e presenti in aula è il seguente: consiglieri presenti e votanti n.27 (Sono entrati i consiglieri:Di Girolamo-De Blasio-Torlontano-Di Pietrantonio-Persico-Petri-Marrone-Di Carlo-Berghella-Marino-Del Colle-Zuccarini-Morelli-Chiarotti-Acerbo.Sono usciti i consiglieri:Melilla-Del trecco-Catapano-D’Incecco-D’Amico) voti favorevoli n.10 voti contrari n.16 Il Presidente proclamato l’esito del voto dichiara che il Consiglio Comunale non ha approvato il sopra riportato ordine del giorno a firma del consigliere Profico ed altri e pone in votazione l’ordine del giorno a firma della consigliera Del Trecco ed altri. L’esito del voto effettuato con il sistema elettronico con risultato accertato e proclamato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori prima designati e presenti in aula è il seguente: consiglieri presenti e votanti n.27 voti favorevoli n.17 voti contrari n.10 DELIBERA Di approvare il sopra riportato ordine del giorno a firma della consigliera Del Trecco ed altri. Quinto punto all’O.d.G.: “Guerra in Iraq - Iniziative di Pace del Comune di Pescara” PRESIDENTE: C’è una richiesta di una decina di Consiglieri Comunali per discutere su questo argomento. La parola al collega Profico. Prego. PROFICO: Sì Presidente. Noi abbiamo chiesto di interessarci dell’argomento ”guerra” e delle possibili iniziative della nostra Amministrazione. Credo sia molto grave il disinteresse della Maggioranza su un tema di questo genere. L’altra volta avevamo preparato un O.d.G., che adesso riproponiamo, contro la guerra in Iraq, e la Maggioranza, in modo vergognoso, è uscita e ha evitato di confrontarsi su questo tema. La guerra è un tema politico, sociale, culturale, umano, dai mille risvolti, un tema di diritto internazionale e così via. Conosciamo tutti gli aspetti e i risvolti, purtroppo vediamo terribili immagini alla televisione, per quanto immagini pilotate da chi sta facendo la guerra, da chi ha dichiarato guerra in difesa di un presunto attacco, quindi una guerra preventiva. Basta dire che la pubblicità di Bush e soci è stata tale che al secondo giorno le truppe già erano a 40-50 km da Baghdad, invece questa mattina hanno detto che sono ad un centinaio di km, questo per dire anche la guerra delle informazioni e delle bugie. Noi chiediamo che gli Enti Locali possano e debbano avere un grosso ruolo sul tema della Pace. Non è un tema che non ci riguarda, nel senso che la competenza è al Parlamento Nazionale, Europeo, ONU ecc. . C’è un’Associazione degli Enti locali per la Pace, aderiscono molti Comuni, Province e Regioni; il nostro Comune è totalmente assente né ha mai voluto partecipare a iniziative del genere. Ho proposto più volte, in passato, al nostro Sindaco e alla Giunta, di partecipare col Gonfalone alle Marce della Pace Perugia-Assisi, ma non ho avuto nemmeno risposta. Il Comune è totalmente assente su questo fronte! Invece io avendo anche frequentato una serie di assemblee e riunioni su questi argomenti, anche in sede ANCI nazionale, ho notato una diffusa sensibilità che è una consapevolezza delle forti potenzialità degli Enti Locali su questo tema. Gli Enti Locali possono fare tanto in termini di rapporto con il Sud del Mondo, perché tra le cause della guerra, non lo dimentichiamo, ci sono la povertà, la fame, le ingiustizie, i diritti umani calpestati e così via. Essendo una rete mondiale, specie tra nord e sud, ad esempio di gemellaggi, di rapporti di collaborazione, di scambi culturali e scolastici, i Comuni possono contribuire a un diverso ordine mondiale. Noi invece abbiamo fatto gemellaggi con Miami Beach, di cui tra l’altro si è persa traccia, la cui valenza si è persa nel tempo e non si è capito se aveva valenza turistica o di immagine per propagandare l’immagine di Pescara non so dove! Avevamo un gemellaggio, una piccola iniziativa verso l’Africa, che si è persa per strada. Ho proposto più volte di fare gemellaggi con cittadine della Palestina, con Betlemme, dove io personalmente ho rapporti diretti con vari esponenti, amici, che sono anche impegnati nell’Amministrazione Comunale di Betlemme. Ma anche su questa proposta c’è stato il silenzio totale. Ecco, la Giunta Pace, in questi 9 anni, si è caratterizzata anche per la latitanza su temi di questo genere. E non si tratta di evadere dai temi, ripeto, che sono propri di responsabilità dell’Amministrazione comunale, ma riguardano l’intera umanità e l’ordine internazionale. Adesso purtroppo siamo a fine legislatura, quindi non è possibile per il Consiglio programmare adeguate iniziative, ad esempio come hanno fatto molti Comuni, l’istituzione di un Assessorato alla Pace ai Diritti Umani o fare da punto di riferimento per il volontariato internazionale presente in città, e sono molte le Associazioni cittadine che si impegnano su questo tema, e il Comune potrebbe fare da raccordo, da stimolo, da compartecipe, anche con mezzi finanziari e con supporti di materiale. Il Comune è purtroppo latitante. Sarebbe stato meglio, quando abbiamo presentato l’O.d.G., di dichiararsi almeno contrari alla guerra, almeno far sentire la propria voce, la voce dei Comuni che, a livello mondiale, sono stati tanti i Comuni che lo hanno fatto, le stesse amministrazioni comunali degli Stati Uniti si sono pronunciate contro la guerra. Il nostro O.d.G., che adesso vi presento a nome di tutti i firmatari della richiesta di convocazione del Consiglio, recita così: “Il Consiglio Comunale di Pescara è contrario alla Guerra contro l’Iraq e chiede pertanto al Governo Nazionale di non fornire alcun supporto politico, diplomatico, operativo e logistico, incluso le basi militari, a qualunque azione che configuri un coinvolgimento dell’Italia nelle operazioni di guerra. Il Consiglio Comunale di Pescare impegna il Sindaco ad inviare tale ordine del giorno al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Presidenti di Camera e Senato”. Questo O.d.G. si ferma qui, però se ci sono le condizioni politiche e anche un dialogo con la Maggioranza potremmo andare oltre e dire che a questo punto bisogna fermare la guerra, bisogna compartecipare agli aiuti umanitari e attivare tutte quelle iniziative possibili in questa direzione. Grazie. PRESIDENTE: Grazie collega Profico. La parola al collega Melilla. MELILLA: Grazie Presidente. Aggiungo poche parole a quelle pronunciate da Silvio, di cui tutti conosciamo la grande sensibilità, non di parte, su questo tema della Pace ..(Intervento f.m.). Di Silvio non ce n’è uno solo, penso che Berlusconi deve avere la modestia di capire che ci sono anche altri Silvio. Gli avvenimenti successi ieri testimoniano ulteriormente quanto sia importante che la guerra si fermi e che alle armi subentrino gli strumenti della diplomazia per cercare di portare innanzitutto aiuto alle popolazioni civili e cercare di evitare ulteriori vittime civili e militari. Non penso che ci sia molto da aggiungere perché le strumentalizzazioni di cui ci si accusa penso che debbano essere messe da parte dinanzi ai tremendi risultati di questa guerra. Una guerra preventiva che non ha mai avuto precedenti nella storia recente del pianeta, dovremmo tornare agli albori della Seconda Guerra Mondiale quando la Germania, attraverso una serie di operazioni lampo, si annesse l’Austria, parte della Cecoslovacchia e voleva annettersi anche parte della Polonia, sempre con il concetto che quei territori gli mancavano e quindi preventivamente voleva evitare una guerra mondiale, ma sulla base di un presupposto inaccettabile che era quello di una politica di annessione e di espansione. Ora noi siamo d’accordo con il Sommo Pontefice quando ha detto che la guerra preventiva è un crimine contro l’umanità e sicuramente la voce del Papa non è una voce di parte, perché è una voce che ha censurato in passato da una parte così come censura oggi dall’altra parte; è una voce neutrale, obiettiva, di cui nessuno può mettere sicuramente in discussione l’obiettivo prioritario di una lotta per la giustizia nel Mondo, perché la Pace senza giustizia non ha giustificazioni. Per questo sarebbe utile che il Consiglio Comunale votasse all’unanimità questo O.d.G. per testimoniare un impegno piccolo, se volete, ma significativo per la fine della guerra in Iraq, per la fine di un’aggressione, perché gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno aggredito una nazione, il cui Presidente può essere anche un dittatore sanguinario, ma di dittatori sanguinari nel mondo ce ne sono molti. In questo momento la Corea del Nord, anch’essa governata da un dittatore sanguinario, sta sperimentando le bombe nucleari, e questa nazione è a qualche km dal Giappone, uno dei paesi più densamente abitati del mondo. L’America latina, anche su impulso della CIA, quindi degli Stati Uniti, ha più di una dittatura al Governo e sappiamo tutti qual è stato il ruolo degli Stati Uniti nel provocare la fine di regimi democratici come quelli di Salvador Allende, massacrato dai generali golpisti pagati e istigati dall’amministrazione americana e dalla CIA; sappiamo qual è stato il ruolo degli Stati Uniti nell’alimentare gli squadroni della morte in Argentina, in Uruguay. Sappiamo quali sono le responsabilità pesanti di chi ha tollerato che dittatori come Saddam Hussein potessero essere armati e restare al loro posto mentre trucidavano migliaia e migliaia di oppositori, ma allora faceva comodo perché dovevano fare la guerra all’Iran. Quindi gli Stati Uniti tutto possono fare tranne che lezioni di democrazia. In questo non c’è nessuno spirito anti-americano perché il popolo degli Stati Uniti d’America è un popolo come quello italiano, come quello tedesco, che merita il massimo rispetto; ma un’Amministrazione americana nata dai brogli elettorali, perché questo Presidente è stato eletto imbrogliando il voto in Florida e siccome i Magistrati negli Stati Uniti sono eletti direttamente dal Governo, sappiamo che la maggioranza della Corte Suprema degli Stati Uniti era di espressione Repubblicana, e quella Maggioranza ha sancito una cosa inaccettabile e cioè che il voto in Florida non dovesse essere controllato, verificato o addirittura rifatto. Quindi questo Presidente degli Stati Uniti merita, da ogni punto di vista, l’opposizione delle persone democratiche, delle persone serie di questo pianeta, cosa che purtroppo non è stato per quanto riguarda il governo italiano. Non voglio aggiungere niente perché le immagini di questi giorni parlano da sole. Il Messaggero di oggi “La Croce Rossa. Orribili stragi di civili” “Raid sugli ospedali”. La maggior parte delle 33 persone morte nell’ospedale bombardato sono bambini perché io penso che non c’è nessuna possibilità, sul piano politico, di scambiare la morte di questi esseri umani con delle logiche politiche, militari e geopolitiche. Quindi per questo penso che il Consiglio Comunale, al di là delle nostre appartenenze politiche, debba votare l’o.d.g. presentato da Profico. PRESIDENTE: La parola al collega De Blasio. DE BLASIO: Grazie Presidente. Ringrazio innanzitutto il Presidente del Consiglio Comunale e l’Ufficio di Presidenza per averci dato questa opportunità di occuparci di un problema che ci angoscia certamente tutti, al di là e al di sopra delle nostre appartenenze politiche. Dopo l’11 settembre abbiamo detto “Siamo tutti americani, ci sentiamo tutti americani”, l’abbiamo detto tutti, gente di destra e di sinistra, perché l’orrore per quelle stragi, per quelle migliaia e migliaia di vittime innocenti, che nulla avevano a che vedere con il Governo Bush o il Governo Sharon o il Governo Saddam Hussein era un orrore che di prendeva tutti, un atto criminale, per il quale siamo insorti e abbiamo detto tutti “Ci sentiamo tutti americani”. Oggi, con la stessa sensibilità, guardando quello che sta subendo il popolo iracheno, guardando le migliaia e migliaia di morti innocenti di Baghdad, di Bassora e delle altre città, indipendentemente dalle colpe presunte o reali, politiche o militari, dei Governi, dovremo dire “Ci sentiamo tutti iracheni”, come quei bambini, quelle donne che muoiono innocenti, sotto quelle bombe che loro non hanno avuto nessuna responsabilità nel chiamare sui loro cieli e sulle loro case. Dispiace, invece, vedere che nel nostro mondo occidentale si facciano sempre due pesi e due misure anche rispetto al sangue degli innocenti. Ci sono morti di serie A e morti di serie B. Ci fa orrore quando un kamikaze palestinese uccide immolandosi al suo fanatismo, alla sua causa, persone innocenti del popolo israeliano, ci fa orrore e ci dedichiamo giustamente telegiornali su telegiornali, trasmissione eccetera. Tutti i giorni muoiono a decine i palestinesi, rinchiusi nelle loro riserve e poi sterminati nelle loro case abbattute dai carri armati, i bambini travolti dagli israeliani, persino una pacifista americana giorni fa è stata travolta mentre cercava di fare da scudo umano per impedire che dei carri armati americani distruggessero la casa di una famiglia palestinese, ed è stata uccisa. Questi morti palestinesi non riscuotono nel mondo occidentale lo stesso rispetto e lo stesso amore, lo stesso scandalo. Sono morti in Palestina migliaia e migliaia di innocenti in più di quanti innocenti sono morti in Israele. ma non è una questione di pesi. Se fosse morto anche un solo israeliano peserebbe come mille palestinesi. E non è giusto perché è sempre sangue innocente. Voglio ricordare anche che l’11 settembre è una data che non ricorda soltanto una strage di innocenti a New York, ma l’11 settembre del ’73 in Cile ci fu un’altra strage, fu ucciso Salvatore Allende, democraticamente eletto Presidente del popolo cileno, e non fu certo ucciso dai Musulmani, non fu certo ucciso da Saddam Hussein o da Al Qaeda, ma fu ucciso da militari comandati dal generale Pinochet che, come tutti sanno poi, perché è stato esplicitato dalla storia, era stato mandato dagli Stati Uniti e dalla CIA per riconquistare un paese e le sue miniere di rame, che aveva usato uscire dall’orbita di controllo economico degli Stati Uniti d’America. Oggi noi siamo di fronte, cari colleghi, ad una guerra criminale, una guerra atroce e criminale che non ha nessuna giustificazione da parte dell’ONU. L’altro ieri il Presidente della Commissione degli Ispettori, l’Ing. Blix, si è dimesso dalla Commissione ONU, di cui è stato presidente in questi anni per indagare sulle armi di distruzione di massa eventualmente presenti in Iraq. Blix si è dimesso ed ha fatto delle dichiarazioni di fuoco contro Bush e Blair, dicendo che questi volevano per forza che i Commissari ONU facessero una relazione in cui si dicesse il falso, si dicesse che l’Iraq nascondeva armi di distruzione di massa quando questo non era vero, tanto è vero che dopo 10-15 giorni di guerra terribile l’Iraq non ha usato armi di distruzione di massa, non le ha. Se le avesse avuto le avrebbe già usate e se adesso verranno fuori ci sarà il sospetto che qualcuno le farà scoppiare, purtroppo, per giustificare un attacco criminale fatto fuori dall’ONU, fuori persino dalla NATO, fuori dall’Europa. Tutti sappiamo che questo attacco americano non ha alcun altre giustificazioni che il controllo economico di quell’area, prima fra tutti il controllo da parte delle sette sorelle dei pozzi di petrolio iracheno, che sfuggono ancora dall’OPEC, e il controllo della situazione palestinese. Il conflitto tra Israele e Palestina non è affatto estraneo a questo conflitto iracheno. Tutti sappiamo che Sharon ha stilato una lista di paesi canaglia, di cui l’Iraq adesso era il primo della lista, ma dopo l’Iraq ci sarà la Siria, poi l’Iran e poi la Libia. Questa guerra permanente globale nei dintorni di Israele non si ferma con l’Iraq. E devo dire che l’Italia, ai tempi di Bettino Craxi, aveva più forza politica internazionale di quanto non ne dimostri oggi con il Governo Berlusconi e ancor prima con D’Alema. Perché Craxi, che certo non è una persona di cui io ho un ricordo favorevole per tanti versi di politica interna, dobbiamo ammettere che Craxi ed anche Andreotti avevano saputo mantenere, in politica estera, un livello della politica italiana più rispettoso verso la causa palestinese. Avevano saputo anche mandar via da Sigonella i caccia americani quando la loro presenza non era giustificata dall’ONU. La guerra contro il Kossovo, la guerra contro l’Afghanistan, la guerra odierna contro l’Iraq e le future guerre contro la Siria, l’Iran e la Libia, sono soltanto momenti di una guerra globale permanente fatta da questo sistema imperialista che oggi non ha contrasto. Dopo la caduta del muro di Berlino ci eravamo illusi tutti che si aprisse un’epoca di pace per questo mondo ed invece la guerra è permanente e globale e gli Stati Uniti d’America non hanno più nemmeno quel deterrente che un tempo, costituito dall’Unione Sovietica, che io non rimpiango affatto per altri versi, ma sono costretto a rimpiangere come deterrente, perché se ci fosse stata l’Unione Sovietica di un tempo probabilmente l’aggressione all’Iraq, unilaterale ed illegittima, gli Stati Uniti non avrebbero avuto il coraggio di fare perché avrebbero rischiato una guerra mondiale. Non è certo la guerra fredda che io rimpiango con queste parole ma dico soltanto che il Governo Italiano dovrebbe avere il coraggio di dire da che parte sta. E’ grave accusare i pacifisti di stare dalla parte di Saddam Hussein. Noi pacifisti italiani, come tutti i pacifisti del mondo, non siamo con Saddam Hussein ma in questo caso siamo contro Bush e Blair, che non significa stare con Saddam Hussein ma stare con il popolo iracheno che è vittima di un’aggressione unilaterale, ingiustificata a livello ONU. Stanno bombardando un popolo e provocando terrore. La loro stessa missione si chiama “Attacca, colpisci e terrorizza” usando un termine contro il quale hanno detto di fare la guerra. Loro hanno detto che facevano la guerra contro il terrorismo e per fare la guerra contro il terrorismo portano avanti un’operazione che si chiama “Colpisci e terrorizza”. Questa guerra fatta in questo modo provocherà altro terrorismo. Io l’altro giorno ho visto sulla prima pagina di quasi tutti i quotidiani italiani, l’avrete visto anche voi, la foto di una mamma irachena, disperata, con le mani negli occhi che piangeva.. PRESIDENTE: Collega De Blasio ha superato il tempo. DE BLASIO: Finisco subito. Piangeva la morte di un figlio sdraiato accanto ai suoi piedi. A fianco di questa donna, con lo sguardo perso nella disperazione, nel vuoto, c’era un altro bambino, figlio presumibilmente di questa donna, che vedeva la mamma disperata e il fratellino morto davanti alla mamma. Io mi sono chiesto che cosa farà fra qualche anno quel bambino: cosa diventerà quel bambino se non un terrorista? Cosa farebbe ciascuno di noi, mi sono chiesto, se qualcuno con una bomba da 5000 metri mi ammazzasse le mie figlie? Cosa farei io? Ciascuno di voi se lo domandi. Se voi foste anche comandati da un dittatore iracheno e aveste avuto la sfortuna di nascere in Iraq ma foste un medico, un operaio, una persona qualunque del popolo iracheno che non ha avuto nessuna colpa nel fatto che si trovi ad essere comandato da Saddam ed una bomba americana oggi gli uccidesse la moglie ed i figli, cosa dovrebbe fare quell’uomo se non mettersi una cintura di tritolo e andare a morire? Ditemelo voi! Credo che anche la persona più pacifica non riuscirebbe a fare diversamente. Allora colleghi vi chiedo di votare questa risoluzione per chiedere al governo Berlusconi di chiedere la sospensione di questa guerra, perché le armi tornino a tacere, la politica torni a parlare e perché la diplomazia torni a farsi sentire. Non può essere l’obiettivo di una guerra deporre un dittatore. L’obiettivo di una guerra può essere casomai disarmarlo, può essere casomai eliminare le armi chimiche, le armi di distruzione di massa, e lo si stava facendo con Blix e con gli ispettori dell’ONU. Ritorniamo a far parlare la politica, la diplomazia e gli ispettori dell’ONU, fermiamo questa guerra. Chiediamo al governo Berlusconi di prendere una posizione per fermare questa guerra. E’ questo che vi chiedo nel nome della pace e della libertà, per quel poco che può contare il Comune di Pescara, che il Comune di Pescara si unisca agli altri Comuni e alle altre Regioni d’Italia perché chieda al Governo Berlusconi di non mantenere una posizione neutrale. Non si può rimanere neutrali ma bisogna schierarsi per i diritti umani, bisogna schierarsi per la pace, bisogna schierarsi contro questa guerra. PRESIDENTE: La parola al collega Berghella. BERGHELLA: Penso che ancora una volta i colleghi dell’Opposizione hanno perso l’occasione di stare zitti. Sono stati ancora una volta di parte perché le ultime parole del Consigliere De Blasio sono state veramente pesanti. Mi sembra di ascoltare delle persone che hanno due visi, due facce, due espressioni. Parla proprio chi, spesso e volentieri, si è trovato in mezzo a situazioni dove la violenza non era estranea a quella situazione. Dice di essere un pacifista ma poi al momento opportuno fa anche della violenza gratuita, per cui avrei considerato meglio silenzio su questa situazione. Ma quello che mi preme dire è che oggi si condanna una guerra che nasce da un atto terroristico di una violenza inaudita. Oggi si condanna una guerra partorita dalla violenza più inaudita. Vorrei essere un cittadino americano per sentire quello che oggi gli americani sentono. Prima di arrivare a contare speriamo che non arriveremo a contare i 5000 morti che l’America piange. Pensate un attimo a quanto nel cuore oggi gli americani hanno dopo la strage che hanno avuto nel cuore del loro paese. Mettiamoci una volta nei panni degli altri e consideriamo quello che hanno sofferto e che soffrono a tutt’oggi; quelle famiglie americane che sono state dilaniate improvvisamente, che non c’entravano nulla e che sono state distrutte da un atto terroristico di una violenza inaudita. Certo è che o si risponde in una certa maniera o si sta zitti e si rischia di essere nuovamente colpiti da un terrorismo di quella violenza. Oggi sicuramente questa è una guerra americana, non è una guerra autorizzata dall’ONU, ma pensate un po’ chi oggi sarebbe in condizioni di non rispondere alla stessa maniera dopo aver subito un affronto di quel tipo. Poi oggi quando i colleghi dell’Opposizione nascono e si sentono pacifisti, vorrei ricordare che non più di ventiquattro mesi fa un loro governo ha autorizzato una guerra a qualche decina di chilometri da qui, dove non si sono contate qualche centinaia di morti ma 350.000! Quella era una guerra autorizzata? A me dispiace perché tutte le volte che parlate date l’immagine di quello che siete, di persone di parte che cavalcano le bandiere e le situazioni attuali senza mai avere una linearità e una certezza nei loro cuori. A seconda delle situazioni le guerre sono buone o non sono buone, sono giuste o non sono giuste, le guerre si devono o non si devono fare. Due anni fa 400.000 morti andavano benissimo! Il sorvolo degli aerei americani sull’Italia è stato autorizzato immediatamente! Oggi non si deve fare più perché fa comodo andare contro un governo e quindi anche un’altra guerra, che non è una guerra ONU ma è una guerra americana perché ha colpito l’America. Vorrei vedere se fosse stata colpita l’Italia, se ci fossero stati 5000 morti a Roma, chi è che qua dentro si sarebbe rifiutato di almeno andare a fermare un ulteriore atto di terrorismo, chi di queste persone, che si sentono tanto pacifiste e che erano le stesse che manifestavano a favore della guerra del Kossovo, cambiando completamente bandiera e faccia ogni volta che c’è una guerra, vorrei vedere quale persona oggi si sentiva in grado di dire “No” ad una guerra se fosse stata colpita l’Italia! Mi dispiace, ma voi perdete sempre l’occasione di stare zitti e di diventare persone almeno credibilmente politiche. PRESIDENTE: La parola al collega Delfino. DELFINO: Ritengo di dover ringraziare i colleghi dell’Opposizione che sono intervenuti ad illustrazione del documento che hanno presentato. Li debbo ringraziare perché con l’iniziativa e gli interventi che hanno pronunciato hanno chiarito che cosa accadrebbe a Pescara, in questo Comune, se il Centrosinistra, più o meno allargato, vincesse le elezioni. Già dopo aver sentito ieri sera una trasmissione televisiva avrei mandato i cioccolatini a certi intervenuti per le cose che hanno detto. Vedete, un paio di mesi prima delle elezioni precedenti, i cosiddetti sondaggi, quelli seri e non quelli fatti in casa, dicevano che Melilla era in vantaggio sul candidato Pace. Col governo D’Alema si sono politicizzate le elezioni amministrative e Melilla ha perso. Questo è un dato storico, obiettivo. Adesso sta accadendo la stessa cosa. Vi siete gasati perché all’improvviso il Cardinale D’Alfonso, dopo essersi ritirato quattro mesi fa è risorto dalle iniziative dei moschettieri dissidenti del suo gruppo, vedo che la collega giustamente alza la mano, e credete di aver vinto le elezioni. Allora ieri sera ho capito che perdevate le elezioni, adesso ne sono convinto perché voi avete ancora, io ho un po’ di anzianità, qui ci mancano le colombe della pace di Picasso, cioè siamo tornati al pacifismo di mestiere! E sbagliate se pensate di avere una copertura col sommo Pontefice perché l’iniziativa del sommo Pontefice è la più politica delle iniziative che ci possono essere. E’ politica perché giustamente il sommo Pontefice si preoccupa di far capire che questa non è una guerra di religione, per cui i kamikaze o i musulmani non se la possono prendere con i cattolici e con le chiese in tutte le parti del mondo! Io credo che sia una grande politica quella che fa il Papa, ma non lo fa per il pacifismo; lo fa perché deve difendere la Chiesa cattolica e deve difenderla dove l’ha difeso dovunque e dove l’ha difesa contro il comunismo, contro il sinistrismo, contro il falso pacifismo. Ma lo sappiamo che sono cortei mobilitati! Ma chi è che stampa tutte le bandiere da un giorno all’altro? E’ una vecchia scena! Non cambiate! Il DNA è quello e resta quello. Per fortuna del Centrodestra, dei suoi errori, delle sue insipienze, del suo pressappochismo, della presunzione dei nuovi RAS che arrivano, per fortuna ci siete voi che siete rimasti quelli di prima, quelli che mi ricordo io, e fate gli errori! Questo è un Consiglio Comunale, c’è un Parlamento! Io non conosco bene le nuove leggi del Federalismo ma il Parlamento è il Parlamento. Il Parlamento ha votato ed ha deciso quello che si deve fare. Questa è la Democrazia. Che cosa volete fare qui dentro? Volete far diventare un Soviet? Che dev’essere il Consiglio Comunale? Invece di parlare dei problemi di Pescara parlate dei problemi della pace! Allora si fermino tutti! Adesso si fermano gli americani e chi va lì? Gli americani sono fermi, Saddam è vivo o è morto non si sa, e chi arriva lì? Arriva Chirac con la Total per i suoi interessi? E Blair perché non l’avete mai nominato, Blair è laburista! E Clinton che appoggia Bush perché non lo nominate? Perché demonizzate Bush che ha truffato le elezioni e non parlate di Clinton che l’appoggia? Perché voi fate la vecchia politica e quindi anche se il grande Cardinale D’Alfonso ha detto che deve ancora capire qual è il perimetro e coinvolge Bulferi, che oggi non c’è, o cercherà ancora di raccattare il gruppo Teodoro, cercherà di allargarsi, però dietro si deve guardare dalle richieste, che sono poi le richieste oltranziste che Rifondazione Comunista continuerà a fare, per cui cadrete sul programma, voi cadrete sulla realtà di come si può pensare ad amministrare una città. Lui vuole velocizzare. Che cosa vuole velocizzare se per la sua candidatura è stato il più lento dei lenti! Ha fatto bruciare venti brave persone, qualcuno sta qui dentro, e poi alla fine è riemerso lui! Faremo i conti. Intanto questa mozione ve la respingiamo e ne approviamo una nostra. Ci vediamo. PRESIDENTE: La parola al Collega Morelli. MORELLI: Intervengo a titolo personale perché l’argomento guerra è estremamente delicato, che tocca tutte le coscienze delle persone civili che vivono su questa terra, ma l’intervento è politico perché, ancora una volta, come diceva prima Berghella, avete mancato, avete perso l’occasione di tacere. E per un motivo molto semplice: perché il concetto di pace, che è un concetto che ovviamente coinvolge tutta la gente normale, tranquilla, che normalmente non usa armi di questa terra, non è un concetto di proprietà di nessuno. E’ un concetto della società civile. E ancora una volta, parlando di pace, avete semplicemente tirato fuori un argomento che è nel vostro DNA da quando esistete, da quando esiste la Sinistra in Italia, dai tempi del dopoguerra, cioè l’antiamericanismo che deve essere comunque gestito a tutti gli effetti e in ogni occasione in cui è possibile tirarlo fuori. Vi vorrei ricordare, visto che vi siete definiti pacifisti, che in questo momento sulla terra vengono combattute una decina di guerre, in particolare una nel Sudan e un’altra nel Congo Belga, dove sono morte centinaia di migliaia di persone, e questa guerra, soprattutto quella del Sudan, va avanti da dieci anni. Ora, per dieci anni, tutti questi pacifisti dell’ultim’ora non ha avuto bisogno di fare una sola manifestazione, non ha avuto bisogno di dover chiamare le coscienze dell’intera umanità a coinvolgersi per evitare che quella strade dei poveri sudanesi venga interrotta. Non appena un essere umano si tramuta in cadavere per colpa di una pallottola israeliana o americana automaticamente viene fuori il pacifismo di maniera. Avete bisogno di dimostrare che l’America è il grande demonio che vuole, a tutti i costi, imperializzare il mondo intero! Ancora una volta avete perso l’occasione per star zitti. Tra l’altro nelle manifestazioni pacifiste sventolano bandiere rosse con l’effige del Che Guevara, il quale non era sicuramente un vescovo ma un combattente, che combatteva per una giusta causa ma pur sempre un combattente. Allora se siete pacifisti non vedo perché dovreste inneggiare, come fate a Che Guevara, che pure non era un pacifista, anche se combatteva guerre giuste come è giusta la guerra che combatte Bush che ha perso 4000 persone per questa guerra. Questo è un limite politico grave che dovete, secondo me, in qualche modo metabolizzare e catartizzare se volete diventare veramente rappresentanti della società civile. Fino a che seguiterete a difendere le guerre che vi fanno comodo, dimenticando tutte le altre guerre che si svolgono sulla faccia della Terra, non vi potrete assegnare alcuna medaglia perché non avete acquisito alcun merito e non siete proprietari della Pace, né più né meno di come lo siano gli altri che sono su questa Terra. PRESIDENTE: La parola alla collega Ciaburro. CIABURRO: Tra tutte le parole che qui sono state dette, chiaramente mi sento di aderire, se non altro per la maestria e per i contenuti, a quelle dette dall’On.le Delfino e di tutti gli altri colleghi. Ma voglio spostare un attimo la palla e rimetterla al centro. Onestamente non mi sento qui di fare le accuse alla Destra o alla Sinistra, di vecchie o nuove guerre o di guerre che si stanno facendo in questi giorni. Mi sembra che la vita e la morte delle persone siano molto più importanti delle nostre parole, di tutte le parole che vengono sprecate in questi giorni. Non è con questo “bla bla” che si possono risolvere le situazioni di guerra nel mondo. Ci possiamo accusare a vicenda fino a dopodomani qui dentro ma non cambierà un capello rispetto a ciò che sta accadendo. Perché? Perché ciò che sta accadendo è niente altro che il risultato dei comportamenti che ciascuna persona mette in movimento nei confronti degli altri. Mi sembra che i nostri interventi, per quanto elevati, non possono modificare affatto gli avvenimenti di guerra che si stanno svolgendo. Allora riporterei il discorso sulla pace vera, autentica, che è prima di tutto quella delle nostre coscienze e poi quella che deve intercorrere tra di noi. Se noi fossimo capaci di stabilire rapporti pacifici almeno tra di noi forse qualche elemento in più potremmo raggiungerlo affinché altrove si pensasse a tornare indietro rispetto ai passi che si sono fatti, passi di guerra, di odio, di malvagità, passi che hanno portato e porteranno alla morte. Io non sono contro la guerra, ve lo dico subito. Questo intervento è per costruire la pace. Grazie. PRESIDENTE: La parola al Consigliere Di Pietrantonio. DI PIETRANTONIO: Grazie Presidente. Innanzitutto vorrei sottolineare che su questo argomento abbiamo già avuto occasione di discutere più volte e purtroppo ci siamo tornati di nuovo per l’evolversi dei fatti, ma sicuramente anche perché, e questa è una cosa sicuramente da sottolineare, ogni volta che si propone una discussione, e ne abbiamo presentati diversi di O.d.G. in merito, guarda caso vorrei capire, perché non ho ancora capito, se comincio a delineare una qualche risposta dai vari interventi della Maggioranza, prima dell’On.le Delfino che è stato molto chiaro, anche se chiaramente non condivido alcuni passaggi fondamentali del suo discorso, ma non capisco perché rispetto ad O.d.G. che tendevano a prendere una posizione netta rispetto a questa gravissima crisi in atto, la Maggioranza si è sempre dileguata. Questo non l’ho sinceramente capita, perché sicuramente non saremo arrivati neanche a raccogliere le firme per un Consiglio Comunale straordinario, che pure va benissimo perché l’argomento lo merita! Questo, per esempio, mi piacerebbe capirlo e nessuno l’ha spiegato della Maggioranza, per quale motivo c’è stata questa “paura”, non credo, ma comunque non volontà di votare una risoluzione che si esprimeva nettamente contro questa guerra, come questo O.d.G. di oggi. Perché dai discorsi che ho ascoltato non mi pare che, anche se dovesse esserci qualcuno che lo pensa, qualcuno sia favorevole a questa guerra. Vorrei sottolineare soltanto un aspetto per far riferimento a quello che diceva Delfino. Vede, Onorevole, Lei ha una lunghissima esperienza, poi nei miei confronti non c’è neanche paragone, ma prima Lei diceva “Che cosa può fare un Consiglio Comunale?” Le sembrava quasi ridicolo, mi pareva di capire, che noi mettessimo all’o.d.g. o a votazione o a prendere una posizione, un modesto Consiglio Comunale di provincia. Non credo che sia questo il problema perché io so che non potremmo modificare il corso della storia però On.le Lei mi dovrebbe insegnare, dalla sua lunga esperienza, che sono le persone singolarmente, e poi a gruppi, poi i consigli e poi tantissimi altri raggruppamenti, che possono modificare le cose. Lei lo sa questo. E allora questo era il senso sia dell’O.d.G. che feci io, dell’O.d.G. di Profico, di questa riunione, quella di prendere una posizione perché penso che non basta solo pensarlo ma bisogna dirlo che siamo contro questo massacro. Chiarisco subito: Saddam Hussein è un criminale, quindi sgombriamo subito il campo da facili strumentalizzazioni, però è chiaro che questa azione di guerra noi crediamo, e credo tutte le persone di buona volontà, come dice il Papa, debbano essere contro. Non è possibile giustificare nel 2003 che cadono le bombe, uccidono i civili, ma siccome l’obiettivo è talmente alto che si può anche fare. Credo che nessuno possa accettare questo! Allora, dicevo, se un Consiglio Comunale, e torno a quello che è il problema nostro che ci tocca più da vicino, abdica a questo ruolo, caro Delfino, che è quello di esprimersi e di prendere una posizione, di lanciarla poi al Governo, chi lo fa? Ieri sera Marzano ritornava sul discorso “Ma perché protestate per questo e non protestate per quell’altra cosa?” Lo trovo ridicolo, è una posizione di retroguardia questo. Siamo contro tutte le guerre. E oggi esponenti della Maggioranza mi dicono “Ma questo non è un argomento da discutere in Consiglio Comunale. Noi votiamo contro”, ma contro che cosa, caro Onorevole? Lì ci sono scritte due righe, è una cosa molto semplice. L’Italia deve essere contro, così come tutti i paesi, perché alla fine se qualcosa andrà peggiorando, se è possibile peggiorare quello che sta accadendo, e credo che sia possibile, ricordiamoci una cosa: vedete, quando ero piccolo, mi ricordo quando accendevo la televisione in bianco e nero e sentivo parlare della crisi dei missili a Cuba, mi ricordo il Vietnam e ricordo la paura che avevo dentro di me e che non esprimevo. Credo che sia la stessa paura che hanno oggi i bambini che ascoltano la televisione. Mi ricordo l’angoscia che provavo! E poi pensavo un’altra cosa importante: ma possibile che le persone, gli uomini, queste persone che sono come mio padre e che non vogliono sicuramente, non possono volere la guerra.. Ebbene, oggi dico che la responsabilità delle cose che succedono, alla fine, se dovesse peggiorare addirittura, sarà sempre di tutti. In minimissima parte anche di ognuno di noi. Ecco perché dicevo a Delfino che è giusto che si discutano questi argomenti in questo Consiglio Comunale e che questo Consiglio Comunale prenda posizione. Deve essere fatto perché se tutti i comuni e tutte le nazioni si mettono contro forse gli Stati Uniti riusciranno a capire, a fermarsi o a trovare una soluzione diversa che non sia quella dello sganciamento di bombe che vanno sui civili. Il vero problema è questo. Che Saddam Hussein debba essere eliminato in qualche modo siamo tutti d’accordo, perché è un dittatore, un criminale. Quindi dico anche all’on.le Delfino di rivedere la sua posizione e di votarla questa risoluzione perché è un grande segno di civiltà da parte di tutti noi individualmente, del Consiglio Comunale e di questa città. Grazie. PRESIDENTE: Grazie a Lei. Prego Acerbo. ACERBO: Signor Presidente, colleghi Consiglieri, credo che non sia mai superfluo discutere in un Consiglio Comunale di un argomento come la guerra che è in corso in questo momento e credo che sia fondamentale che gli Enti Locali siano in prima fila nella battaglia per la pace. Questo a Pescara è reso impossibile dalle caratteristiche della vostra Maggioranza però non è superfluo perché in molte città d’Italia, d’Europa e degli stessi Stati Uniti, i Consigli Comunali e le Comunità Locali sono uno dei soggetti che anima e promuove il movimento per la pace e lo stop alla guerra. Voglio ricordare che i municipi di Chicago, di Los Angeles, di San Francisco e di New York, e ricordo soprattutto New York che è la città americana che è stata colpita dagli attentati dell11 settembre, ebbene sono municipalità che hanno votato contro questa guerra. Per voi è impossibile farlo perché contate, nelle fila della vostra Maggioranza, un parlamentare e un uomo di Governo, che sono corresponsabili di quello che sta accadendo in questo momento. Perché è vero che l’Italia non è in questo momento uno stato belligerante, nel senso che non ci sono nostre truppe in Iraq, e questo lo si deve soltanto alla forza del movimento pacifista e alla forza del messaggio che è venuto dal Papa, altrimenti anche l’Italia si sarebbe accodata, ma nell’equilibrio delle relazioni internazionali il Governo italiano ed i partiti che voi rappresentate hanno tenuto la linea di sostegno all’amministrazione di Bush e di sostegno a questa aggressione e a questa invasione che già in questi primi 15 giorni ha dimostrato l’insensatezza di questa scelta di neocolonialismo. Era stato raccontato a tutti che i cittadini iracheni avrebbero invaso le strade con i fiori e le bandierine americane, nonostante siano stai spesi centinaia di miliardi per inondare l’Iraq di volantini che invitavano gli iracheni a sollevarsi perché stiamo venendo a liberarvi, gli iracheni per ora stanno accogliendo le truppe di invasione a fucilate. Questo non perché tutti gli iracheni siano dei sostenitori di Saddam Hussein ma perché come qualsiasi popolo difendono la propria terra e la propria casa da un’invasione. Tutte le discussioni che fate sull’antiamericanismo sono prive di senso. Mai noi abbiamo dichiarato che eravamo antitedeschi. Per decenni abbiamo dichiarato che eravamo antinazisti e antifascisti. Mai nessuno ha organizzato una manifestazione anti-italiana. Hanno organizzato una manifestazione antifascista quando l’Italia era una piccola potenza stracciona ma pur sempre imperialista. Una delle pagine di storia d’Italia che poco s’insegna è che purtroppo tra i tanti primati negativi che abbiamo collezionato, noi italiani siamo stati i primi a bombardare popolazioni civili con i gas. E’ una cosa che poco si sa e poco si studia e probabilmente anche da questo deriva che tanti giovani smemorati e cresciuti con le televisioni degli ultimi 15 anni finiscono persino per votare la destra. Ora, è ovvio che questa è una discussione che non porterà da nessuna parte, perché è impossibile che dalle vostre parti ci sia un soprassalto di orgoglio e di indipendenza di giudizio, almeno io non ci credo. Ma fa parte dell’impegno per la pace e la non violenza anche quello di ripetere le cose all’infinito, affinché qualcosa cambi nella consapevolezza collettiva. E come può essere un piccolo gesto, che non produce chi sa quali fatti, l’esporre una bandiera pacifista dalla propria finestra, lo è anche parlare al Consiglio Comunale a chi non ascolta. E’ ovvio che spiegare i caratteri di questa guerra al Consigliere Pulini e al Consigliere Faieta corrisponde ad una fatica di Sisifo perché come dice il proverbio popolare, a lavare la testa ad un noto animale si perde tempo, acqua e sapone. Ma dobbiamo farlo perché la logica della non violenza ce lo impone. E allora veniamo ai dati di questa guerra. Ci è stato detto, e voi lo avete detto, il vostro Governo lo ha detto, che dovevamo sostenere questa guerra per combattere il terrorismo, non è stata mai dimostrata la relazione tra il regime di Saddam Hussein, che notoriamente è un regime multireligioso e laico, con il fondamentalismo islamico; mentre è arcinota e documentata la relazione che è esistita per decenni tra gli Stati Uniti d’America e le organizzazioni del fondamentalismo islamico. Predicare i principi fondamentalisti in Iraq è reato e infatti le galere dell’Iraq sono piene di due categorie di dissidenti: i comunisti, e tra essi gran parte dei dirigenti del popolo curdo, che ricevette da Saddam Hussein i gas nei propri villaggi quando era un alleato dell’Italia, dell’Europa e degli Stati Uniti d’America, e quei gasi glieli aveva venduti la civile America di George Bush padre e di Ronald Reagan, e poi in galera in Iraq ci finivano i fondamentalisti islamici, tanto è vero che l’Iraq è stato impegnato per quasi dieci anni in una guerra contro l’Iran, che gli è stata espressamente richiesta dagli Stati Uniti d’America e dall’Europa. Tutte queste fandonie che sono state raccontate alla gente e che spero continuino a non convincere la gente, hanno portato però ad un esercizio di arroganza che è andato oltre i limiti, non solo della sensibilità della comunità internazionale ma anche di quella grande maggioranza di iracheni che è contro Saddam Hussein, i quali oggi capiscono che si tratta di una guerra imperiale per il dominio su una delle aree strategiche del pianeta e che si oppongono a questa guerra. E non c’è bisogno di essere antiamericani, concetto che non significa quasi nulla e che quasi mai può appartenere solo alla Destra, perché per quanto riguarda la sinistra nostra patria è il mondo intero e vittime di questa guerra sono gli iracheni che periscono sotto le bombe quando i soldati americani, che provengono dalle tante sacche di emarginazione della società americana, che sono vittima, come lo sono in tutte le guerre, insieme agli aggrediti. E vogliamo ricordare che tra 565 membri del Congresso americano ce n’è solo 1 che ha un figlio che sta facendo il servizio militare e sta in Iraq e che tra i guerrafondai dell’Amministrazione Bush, che erano i giovani al tempo della guerra nel Vietnam, non ce n’è uno, tranne Powell, che ha mai messo piede in una guerra, perché i figli di papà prima evitano di fare la guerra e poi quando diventano grandi mandano i figli dei lavoratori a combatterla per loro. Per cui noi proseguiamo questa discussione con calma, sappiamo che nulla vi può sconvolgere, tranne perdere qualche preferenza, e non saranno sicuramente i bombardamenti sul popolo iracheno che costringeranno, coloro che siedono in questo Consiglio Comunale, a qualche ripensamento, anche solo ad esprimere un gesto di protesta rispetto alla politica dei propri partiti. L’unica cosa che vi assolve un po’ è che anche altri in precedenza, durante altre guerre, si sono comportati come voi. Ma questa è una soluzione a metà perché ci sono altri.. PRESIDENTE: Collega Acerbo il tempo è scaduto. La prego di concludere. ACERBO: ..(intervento f.m.) Collega Petri, la ringrazio per le parole che mi confortano ma non è di questo che si tratta. Se pensassi che avesse un’utilità starei con voi a litigare come faccio su altre cose. Su questo credo che non ce ne sia assolutamente bisogno. Per voi di AN qualche parola in più perché essere finiti da essere una forza che fino a pochi anni fa era persino antisemita, cosa che non mi è mai appartenuta, a diventare una forza che è la più allineata con Bush e con Sharon, questo dimostra quanto l’attaccamento alla poltrona determini la coscienza. Concludo dicendo che anche per quelle forze e quei politici che si rifanno alla Chiesa cattolica credo che la doppia morale usata questa volta, che è in netto contrasto con la stessa storia della Democrazia Cristiana, che ha sempre contrastato l’unilateralismo americano ben sapendo che l’Italia si trova nel cuore del Mediterraneo, fronte a fronte con i paesi arabi, ebbene anche questa saggezza, che fu persino di Bettino Craxi, ed è tutto dire, è andata dispersa da quando avete consegnato l’Italia ad un branco di manigoldi. PRESIDENTE: La parola al collega Di Girolamo. DI GIROLAMO: Colleghi Consiglieri. Parlare della guerra è una cosa molto difficile e molto brutta. Ieri ho visto immagini di bambini calpestati. C’è un criminale che si chiama Saddam però ci sono pure tante persone che stanno strumentalizzando questa guerra. La guerra non piace a nessuno, non è di nessuno, per lo meno delle persone per bene, però guerra non è soltanto quello che si sta consumando nel Medio Oriente, e precisamente in Iraq; la guerra è pure quando si fanno tante cattiverie, pure localmente, in ogni Regione, in ogni città. Allora bisognerebbe cambiare lo spirito perché guerra vuol dire pure quando uno offende, quando uno fa del male a delle persone. E’ l’inizio della battaglia quello. Perciò io sono contrario a tutte le guerre. Logicamente, quello che voglio capire, sono d’accordo alla mozione che ha fatto Acerbo, però c’è un discorso: che non è solo Bush, si deve nominare pure Blair e qualcun altro, perché non è giusto prendere sempre la parte che conviene. Allora penso che il buonsenso ormai non vada più da nessuna parte perché la guerra è iniziata, ci sono stragi di persone e noi non possiamo fare niente su questo fronte, se non protestare. Però quello che voglio dire, caro Maurizio, lo dico a te perché tu hai le idee sempre chiare, a differenza di qualcun altro, non bisogna strumentalizzare la pace con la politica perché la pace è di tutti, non può essere solo di una parte e non può essere strumentalizzato come voto elettorale. Perciò io mi auguro che finisca al più presto questo scempio e si potrà tornare a dialogare tra i popoli. Grazie. PRESIDENTE: La parola al collega D’Amico. Rinuncia. Allora iniziamo le dichiarazioni di voto con il Collega Profico. Prima delle dichiarazioni di voto mi corre l’obbligo di leggere un ulteriore o.d.g. che è pervenuto alla Presidenza. Leggiamo il primo anche se l’aveva illustrato Profico. “Il Consiglio Comunale di Pescara è contrario alla Guerra contro l’Iraq e chiede pertanto al Governo Nazionale di non fornire alcun supporto politico, diplomatico, operativo e logistico, incluso le basi militari, a qualunque azione che configuri un coinvolgimento dell’Italia nelle operazioni di guerra. Il Consiglio Comunale di Pescare impegna il Sindaco ad inviare tale ordine del giorno al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Presidenti di Camera e Senato”. Hanno firmato questo O.d.G. Profico, Imbastaro, D’Incecco e De Blasio. C’è un altro O.d.G. a firma di Ciaburro, Del Trecco, Faieta, Marino, Palusci che leggo: “Premesso che il Governo Italiano si è adoperato sia alle Nazioni Unite, sia in sede europea e in tutte le altre sedi internazionali per una soluzione pacifica della crisi irachena, allo scopo di ottenere da Saddam Hussein il disarmo e la distruzione delle armi di distruzione di massa; premesso che il Presidente dell’Iraq, dopo la guerra del Golfo, ha violato sistematicamente le risoluzioni approvate all’unanimità dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che gli imponevano di distruggere tutte le armi non convenzionali e chimico-biologiche in suo possesso; premesso che gli ispettori delle Nazioni Unite, incaricati di verificare il rispetto delle deliberazioni del Consiglio di Sicurezza, non hanno trovato in Saddam Hussein la necessaria e incondizionata collaborazione; premesso che l’atteggiamento del Presidente iraqueno ha determinato obiettivamente un aumento della tensione in un’area già caratterizzata da condizioni di instabilità ed ha favorito la diffusione e l’intensificazione del terrorismo internazionale, premesso che sono state perseguite tutte le strade possibili, attraverso negoziati protrattisi per 4 mesi e mezzo, per risolvere la crisi e garantire la sicurezza, alla quale tutti i popoli hanno diritto; premesso che il Presidente iraqueno ha avuto a disposizione un ampio margine per fermare in tempo le inevitabili conseguenze dichiarate dall’ONU con la risoluzione 1441 della posizione assunta, il Consiglio Comunale di Pescara invita il Governo a continuare nell’azione intrapresa ed illustrata dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, nella sua posizione del 19 marzo ai due rami del Parlamento, per conseguire gli obiettivi indicati quando, dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, si costituì l’alleanza contro il terrorismo internazionale. Invita il Governo a confermare la tradizionale amicizia con gli Stati Uniti rinsaldando gli impegni a suo tempo assunti ed a collaborare attivamente al miglioramento delle condizioni economiche, politiche e sociali dell’Iraq dopo la fine dell’attuale e oppressivo e sanguinario regime e invita il Governo a dare il massimo contributo per ritrovare, nell’ambito dell’ONU, dell’Unione Europea e della Nato, la solidarietà indispensabile fra tutti i paesi aderenti, rinsaldando gli attuali legami per dare pace, libertà, giustizia e progresso sociale a tutti i popoli della terra”. Letto questo la parola al collega Profico per dichiarazione di voto. PROFICO: Dopo il dibattito sono ancora più convinto di votare a favore e di aver presentato, assieme ai miei colleghi, il nostro O.d.G. Prendo atto che l’O.d.G. della Maggioranza testè letto non chiede nemmeno il blocco della guerra, di fermare le armi e quindi vuole tranquillamente, di fatto dà un’adesione, la più esplicita, alla guerra che nemmeno il Governo Italiano ha dato. Prendo atto con molta meraviglia della posizione dell’amica collega Ciaburro. Patrizia, sono scandalizzato dalla tua posizione quando dici che non sei contro la guerra ma sei per la pace. Io sto leggendo tutti i giorni l’Osservatore Romano, oltre ad altri giornali, e questo condanna prima la guerra e poi dice “Viva la pace”. Ecco, spiegaci un pochino questo; sarebbe un passo importante. Il collega Delfino un po’ ha abbassato il tono con un basso elettoralismo che non meritava; la materia è molto delicata e profonda. Lui ha recepito in particolare due cose: il ruolo degli Enti Locali. Ho detto prima che c’è l’Associazione degli Enti Locali per la pace. Ci sono oltre 10 pagine di Comuni che ne fanno parte, che hanno firmato appelli contro la guerra; che hanno manifestato in piazza; Sindaci con la fascia tricolore. Ci sono tanti e tanti Comuni capoluogo di Provincia: Brindisi, Cremona, Firenze, Modena, Pesaro, Perugia, ecc., ecc. Ci sono Regioni e Province anche di Centrodestra. Gli Enti Locali possono e debbono fare tantissimo contro la guerra. Ci sono tante iniziative di seminari. Tra l’altro noi abbiamo aderito alla firma della convenzione per i diritti umani di Venezia, che contemplava anche un “no” forte alla guerra, con una serie di iniziative collaterali. Noi abbiamo aderito tranquillamente e poi, di fatto, non sosteniamo quelle cose. Questo è molto, molto grave. I Comuni possono, caro Delfino, fare tantissimo e debbono fare. Si tratta di temi vitali per l’umanità e debbo anche respingere… E’ veramente grave che l’On. Delfino, addirittura, esplicitamente, attacca il Papa. Delfino ha detto che il Papa sta attaccando la guerra, sta difendendo la pace, praticamente solo per motivi di religione, cioè difende il Cristianesimo dall’Islam. Ma questo contrasta con tutto quanto ha scritto e detto il Papa, insieme alla stampa della Città del Vaticano. Ripeto, “L’Osservatorio Romano” ogni giorno, da cinque mesi, dedica titoli a tutta pagina contro la guerra. Cioè il Papa è contro la guerra in primis per motivi di umanità, non soltanto di difesa dei propri “fedeli”, tra virgolette. Abbassare la posizione del Papa ad una bieca difesa soltanto della propria religione, vedendo il pericolo di attacco o di conflittualità con l’Islam, è una vigliaccheria polemica inaccettabile e che contrasta, con tonnellate, con montagne di carte, di dichiarazioni, di documentazioni. Il collega Berghella, beato lui, l’America non ce l’ha detto, ma lui ha già individuato chi sono i responsabili dell’attacco alle Torri Gemelle. Secondo lui sta lì, è a Baghdad, quindi bisogna andare a colpire Baghdad. L’America nemmeno è stata in grado di dircelo; gli stessi ispettori hanno detto che non hanno trovato quelle armi distruttive di massa, che c’era bisogno di altro tempo, c’era bisogno anche di pazienza diplomatica, che le cose si potevano risolvere ed approfondire. Quindi io credo che il Consiglio Comunale debba levare alto il suo “no” alla guerra, come ogni Consiglio Comunale, come ogni comunità locale, perché ci riguarda tutti! Questa non è una guerra lontana. Questa guerra potrà essere, temo, propagatrice di tante altre guerre ad ogni livello e l’umanità avrà tempi molto difficili, in base a questo terribile precedente di una guerra preventiva, senza aver individuato una colpevolezza, senza che ci sia stata una responsabilità oggettiva dichiarata, senza che l’ONU si sia pronunciato. C’erano illustri Paesi che hanno detto “no” chiaramente, alcuni avrebbero posto anche il veto. Tutto questo niente! D’altronde la decisione americana era una decisione preventiva, di fare la guerra preventiva, infatti Bush ha sempre detto che, al di là dell’ONU, lui sarebbe andato. Questa è barbarie politica e disumanità totale e noi non ci dobbiamo accodare! Grazie. PRESIDENTE: La parola alla collega Ciaburro per dichiarazione di voto, prego. CIABURRO: Grazie Signor Presidente. Prima di tutto dichiaro di ritirare un emendamento che io avevo presentato congiuntamente al Consigliere Di Girolamo in data 21/3 sempre sullo stesso argomento e, come Lei avrà visto, Presidente, ho aderito all’O.d.G. presentato dalla Maggioranza, sull’argomento in oggetto. Volevo fare riferimento anche a quanto, in maniera “scandalizzata”, il Consigliere Profico mi diceva, ma il mio aderire alla pace, sottintende ovviamente la condanna di tutte le guerre e ne ho anche parlato nel mio intervento: guerre passate, presenti e future ho specificato e qui adesso lo ribadisco. Non ci può ovviamente essere la possibilità della pace se non si interrompono o se non si disarmano tutte le guerre in corso, ho detto prima, ed anche quelle che magari sono in fieri, quindi Consigliere Profico la rassicuro sulla mia posizione, non per aderire supinamente a quella che potrebbe essere un’indicazione della Santa Chiesa o comunque del Vaticano, ma per una mia posizione personale, che penso Lei conosca bene. Quindi l’aderire ad un principio di pace, sottintende la condanna ferma a tutte le guerre, ma si capisce con molta chiarezza. Allora io dichiaro di votare favorevolmente, ovviamente, l’O.d.G. sul quale ho posto la mia firma, in qualità di Capogruppo dell’UDC. Grazie Presidente. PRESIDENTE: Grazie a Lei collega Ciaburro. Per dichiarazione di voto, la parola al collega Armando Mancini, prego. Armando MANCINI: Grazie. Io esprimo il voto a favore del Gruppo DS, all’O.d.G. presentato da Profico, Imbastaro ed altri e lo esprimo facendo alcune precisazioni. Io non sono pacifista, nel senso che non ritengo che si possa essere pacifisti in senso assoluto. La pace è un bene da tutelare, ma l’esercizio della forza, in determinate situazioni, può essere indispensabile, per fermare un’aggressione il ricorso alla guerra è indispensabile ed è un atteggiamento colpevole, quello di non ricorrervi, perché si lascia alla prepotenza degli altri, il gioco ed è quello che è successo tra il 1930 e il 1940. E d’altronde la nostra Costituzione, alla quale noi tutti siamo tenuti al rispetto, prevede la possibilità di un’azione militare, ma la prevede soltanto come meccanismo di difesa rifiutando l’Italia, lo strumento bellico come risoluzione dei conflitti e delle vertenze internazionali, quindi si può non essere pacifisti nel senso più nobile della parola, ma essere contrari ad una guerra, perché questa guerra non è una guerra condotta da quelle norme di Regolamenti che, dal dopoguerra in poi, hanno permesso di evitare l’innescarsi, in momenti di grossa tensione, dei conflitti internazionali. Non sono anti-americano; considero gli Stati Uniti una grossa democrazia; una democrazia che ha la possibilità, nel prossimo rinnovo elettorale, di mandare a casa Bush, cosa che nel regime di Saddam Hussein non è possibile, ma non credo che si possa tacciare di anti-americanismo, quelle migliaia di Americani, di Statunitensi che ogni giorno sfilano per la pace e contro la guerra. O volete dire che sono anti-americani anche loro? C’è un dato che è sicuro: la guerra all’Iraq è una guerra che nasce al di fuori dell’ONU e una guerra che delegittima l’ONU, è una guerra non autorizzata dall’ONU; è una guerra sulla quale l’ONU esprime un parere di contrarietà e allora mi meraviglia che da voi, che chiedete poi che sia l’ONU a gestire il dopoguerra, che questo venga proprio da voi, cioè da chi, con il proprio comportamento, delegittima le Nazioni Unite che sono state il vero gendarme e che debbono essere il vero gendarme della pace nel mondo. Noi non vogliamo una pax americana e penso che sia nel nostro diritto non volere una pax americana. Noi vogliamo la pax dell’ONU. Se è necessario, questa pace la vogliamo conquistare anche con la forza, ma nel rispetto delle Nazioni Uniti e del deliberato delle Nazioni Unite. E’ la prima grossa crisi di credibilità delle Nazioni Unite questa. C’è stato il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che in una sua dichiarazione ha detto e cito le parole del Presidente del Consiglio: “Le Nazioni Unite hanno fatto il loro tempo, non funzionano più”. Io vorrei capire quale soluzione alternativa prevede questo. Dice che “la possibilità di veto è una cosa ridicola, perché la possibilità di veto viene data a Paesi che hanno una potenza ridotta”. Questa è un’affermazione grave, perché questo sistema ci ha garantito, in periodo di tensione internazionale, ci ha garantito una sostanziale pace. Voi ci dite “anti-americani”, noi potremmo dirvi “anti-ONU”, ma sarebbe un semplificare in modo sciocco la questione e non è mio interesse scendere a semplificazioni di questo tipo; non lo possiamo dire. Io vi dico solo di valutare, con il rispetto che si deve a chi propone qualcosa, senza fare le analisi di dietrologia, quello che noi chiediamo. Quello che noi chiediamo è che l’Italia non compia atti che sono assimilabili ad atti di guerra, fornendo un supporto logistico ad una nazione che si è messa in guerra in modo autonomo, su una decisione autonoma, contrastanti le decisioni delle Nazioni Unite. Di questo noi parliamo e mi sembra illogico, di fronte ad una cosa del genere, parlare di filoamericanismo o di anti-americanismo, parlando come se si stesse a parlare di chi tifa per il Milan o chi tifa per la Juventus, mentre qui la questione è molto più seria; attraversa la coscienza di molte persone ed attraversa un sistema economico e politico mondiale, che abbiamo faticato a costruire sulle ceneri di un conflitto, non scordiamocelo, grave, di un conflitto enorme, di un conflitto nel quale noi siamo usciti sconfitti e solo adesso abbiamo ripreso una dignità nel consesso internazionale. PRESIDENTE: Grazie collega Mancini. La parola al collega Acerbo, per dichiarazione di voto. (Intervento fuori microfono). Non si può cedere la parola, altrimenti creiamo dei precedenti! Prego collega Acerbo. ACERBO: Presidente, non ci saranno precedenti. Il 9 aprile si chiuderà questa legislatura e, salvo imprevisti, confido che non ci sarà più una Presidenza di Centrodestra, ma Le dirò di più: per come vedo io la democrazia, il Presidente del Consiglio Comunale dovrebbe appartenere alle Opposizioni, che è l’unica garanzia, quindi se sarà eletto, La riproporrò come Presidente del Consiglio Comunale! PRESIDENTE: Scusi collega Acerbo, restiamo nell’argomento per favore! Dichiarazione di voto. ACERBO: Presidente, un tempo, quando in Italia c’era un po’ più di democrazia, prima di questa “follia” maggioritaria, che sta distruggendo la politica del nostro Paese, trasformando i partiti in un incrocio tra un Comitato elettorale e un Ufficio di Collocamento, riuscendo a fare male ambedue le cose, perché poi i posti di lavoro neanche li creano, quindi l’Ufficio di Collocamento fa più chiacchiere che fatti concreti, i Presidenti della Camera e del Senato appartenevano alle Opposizioni, perché nella Prima Repubblica si aveva un’idea dell’equilibrio dei poteri; nella Seconda purtroppo no. Io pensando che quell’equilibrio di poteri sia saggezza democratica, penso che nella prossima legislatura, collega Di Luzio, se sarà rieletto nelle file di A.N., io personalmente la proporrò come Presidente del Consiglio Comunale. PRESIDENTE: Ma bisogna vedere se accetto! Comunque io volevo soltanto dirLe collega Acerbo, che Lei sta facendo questo discorso, facendolo derivare soltanto dal fatto che io, avendo Lei prenotato prima di Pulini, Le stavo dando la parola. Adesso torni all’argomento, prego. ACERBO: La ringrazio Signor Presidente. Noi ovviamente voteremo l’O.d.G. che abbiamo presentato tutti insieme come Opposizione. Ritengo non condivisibile il testo scritto dalla Maggioranza, non ho capito chi lo ha steso. Vorrei cominciare questo intervento leggendo una dichiarazione pubblicata oggi dal quotidiano “Il Manifesto” , una dichiarazione che porta la firma di Pietro Ingrao, che è uno dei pochi padri della Costituzione Repubblicana ancora in vita e contro la retorica dei nipotini di Tony Blair o di quelli di George Bush, Ingrao a mio parere, come chiunque abbia contribuito a costruire una democrazia, liberando un Paese da una dittatura e da un’invasione, dichiara: “Mi auguro ardentemente che il popolo iracheno resista all’aggressore con tutte le sue forze, se è possibile, fino all’ultimo minuto. Dico queste cose con amarezza, io vecchio, che ora non so fare nulla in aiuto agli aggrediti, ma l’impunità per gli aggressori, sarebbe proprio il peggio ed io sono un pacifista non una ‘calabrache’, naturalmente poi c’è la grande pietà per i morti di tutte le parti”. Antigone, vi ricordate? (Non spiego a Pulini la figura di Antigone perché l’avrà studiato a scuola). Io credo che in questo intervento di Ingrao, molto coraggioso, anche perché, avendo più di ottant’anni, Ingrao non deve più preoccuparsi dei sondaggi e non è costretto alle pirouettes della politica politicante, ci sia la verità su questa guerra. Io sono Italiano, non sono anti-Italiano e sono fieramente contrario al governo di Silvio Berlusconi, che se potessi farei cadere domani mattina, se avessi dei poteri magici, ma se una potenza straniera mi dicesse che entro quarantott’ore l’Italia viene bombardata e invasa, se Berlusconi non si dimette io, come Italiano, avrei seri problemi a sostenere quella potenza, qualunque essa sia. Tanti anni fa, Palmiro Togliatti fu intervistato da un giornalista che gli chiese: “Se arriva l’armata rossa in Italia voi che fate? State con l’armata rossa?”. Palmiro Togliatti disse, non che mancasse di Comunismo: “Noi siamo Italiani”. Allora io credo che di fronte a questa aggressione imperiale, il diritto di resistenza dei popoli, è sancito in qualsiasi Carta internazionale, mentre la guerra preventiva, l’invasione senza alcuna legittimazione internazionale, l’illegalità, dico “purtroppo”, sta dalle parti di quelle che un tempo erano la democrazia occidentale. L’Occidente, in questi 15 anni, ha fatto tanti passi indietro, perché man mano che l’Occidente diventa meno civile al suo interno, man mano che smantella lo stato sociale; man mano che la politica torna ad essere controllata dai signori dell’economia; man mano che la democrazia si restringe e diviene marketing; man mano che le grandi forze popolari scompaiono, l’Occidente al suo interno, riscopre le diseguaglianze sociali e all’esterno riscopre le sue pulsioni colonialiste ed imperialiste. Quelle che aveva perso in un ‘900 in cui, avendo vissuto i popoli dell’Occidente la guerra, avevano anche, per alcuni decenni, avuto la capacità di combatterla, però il vero segnale di questi giorni, non è la potenza delle armi americane e, tra l’altro, per quelle che sono costate, non stanno dando nemmeno buona prova di sé, se non nel colpire civili in maniera terroristica, perché le bombe che colpiscono civili, sono terroristi che quando le getta Milosevic, quando le gettano quelle di Hamass e quando le getta il vostro governo amico di George Bush e di Tony Blair. PRESIDENTE: Collega Acerbo concluda! ACERBO: Chiudo, Presidente, quando un Paese che dice di difendere la democrazia, intitolata la sua campagna militare: “colpisci, cerca e terrorizza”, abbiamo l’equazione di come quella che era una grande democrazia, torna ai suoi aspetti più barbarici, ma abbiamo anche un altro segnale: che nonostante un segnale di manigoldi e lo ripeto, come quello italiano, non abbia avuto la dignità di stare al fianco dell’Europa e della Santa Sede, la grande pressione dell’opinione pubblica internazionale, ha fatto sì che finora il governo Bush, eletto con 1/3 dei voti degli Americani e grazie ad una “truffa”, come tutti ben sanno, non ha avuto ancora il coraggio di passare ai bombardamenti a tappeto e questo non lo fa perché Bush o Rumsfield o Cini, che è gente che ha armato Saddam Hussein per vent’anni, è gente che ha una coscienza, ma perché sanno che ci sono milioni di persone anche in Italia, anche tra i vostri elettori, che non accetterebbero questa cosa qui. Fate ancora in tempo a fare un telegramma al vostro Presidente del Consiglio o a dire al vostro Sottosegretario: “Caro Nino, fatti sentire! Noi non vogliamo la guerra!”, ma non lo fate, perché siete solo dei mendicanti di voto! PRESIDENTE: Grazie collega Acerbo, la parola al collega Pulini. PULINI: Grazie Presidente. Solo per dire che siamo favorevoli, come Forza Italia, all’O.d.G. presentato dalla Maggioranza, perché effettivamente il Governo italiano si è adoperato in tutti i modi possibili per trovare una soluzione pacifica, quindi per evitare la guerra. A questo punto, vista la situazione attuale, speriamo che questa guerra sia la più breve possibile e che il ruolo dell’Italia, sia un ruolo più forte, sia in seno all’Europa, sia in seno alla Comunità Internazionale, una volta conclusa la guerra, per riportare effettivamente la pace, quindi per migliorare le condizioni sociali ed economiche dell’Iraq e del popolo iracheno. Grazie. PRESIDENTE: Grazie a Lei collega Pulini. La parola al collega Delfino. DELFINO: Signor Presidente, io debbo ribadire quello che ho detto prima e ringraziare anche gli ulteriori interventi, perché se faranno la campagna elettorale in questi termini, il Centrodestra avrà vinto un’altra volta. Se il collega Acerbo riparlerà negli stessi termini, indubbiamente il cardinale… (Intervento fuori microfono). PRESIDENTE: Collega Acerbo, la prego di non disturbare! Prego collega Delfino. DELFINO: Per me quella è stata una piazza storica, quindi ci torno volentieri! Comunque, più parlate in questi termini, più il Cardinale D’Alfonso, ha poco da tranquillizzare la gente! A Profico che tira fuori il Papa dico: perché tira fuori il Papa? Ieri la Conferenza Episcopale ha detto che quelle bandiere non le vuole in chiesa! In chiesa basta il Crocifisso! E il Crocifisso, dovrebbe ricordare Profico, è servito alla chiesa in altri tempi, con le Crociate. Adesso il Papa non vuole che ci sia una contro-Crociata contro la chiesa cattolica, perciò prende questa posizione per la pace, non per il pacifismo, ma è per impedire la guerra di religione. Siccome è stata già fatta la guerra di religione dalla chiesa, per liberare il Santo Sepolcro, adesso non vuole la guerra al contrario. Questa è la politica, ma volete insegnare alla chiesa, che resiste da 2000 anni, come si fa la politica? Ma l’insegna a tutti! Con tutto il rispetto a tutti, pensate quanti sopravvivono ancora non dalle chiese, ma delle sacrestie, tutti i Democristiani che stanno in giro! Perché questa scuola è di 2000 anni e stanno lì; sono i vostri candidati, quindi c’è poco da fare! Tu dovrai fare la campagna per un Democristiano DOC, quindi è chiaro che poi ti ribelli, chiedi, strilli. Più strilli e più noi prendiamo voti! Quindi continuate pure su questo piano. Volete fare la politica qui? Io sono contrario! Anzi, mi ero rallegrato tre anni fa, rientrando, che non si facevano i documenti, gli O.d.G.. Adesso lo volete fare? Il vostro sarà bocciato e il nostro sarà approvato! Perché qui non potete sostituirvi al Parlamento. Obiettivamente il Parlamento ha votato! Nemmeno a me piace la guerra; può piacere la guerra? Non piace a nessuno, ma non è che tu la puoi fermare con quest’O.d.G.! Vedete dove, scusate il termine che non è un fatto di origini, perché pure un altro che ci farà vincere le elezioni, un certo Rudy, ha detto: “Me ne frego!”, ecc.. Per carità, adesso lo dice Rudy, quindi lo posso dire anche io tranquillamente, ma quando voi, come vi ho sentito ieri sera, impostate le elezioni come premessa, volete vincere a Pescara, per ribaltare la Regione, per ribaltare il Governo, è chiaro che non pigliate più i voti, quindi continuate così, a noi ci va bene! Quindi votiamo contro il vostro e a favore del nostro. PRESIDENTE: Poniamo in votazione il primo O.d.G. a firma dei colleghi: Profico, Imbastaro, D’Incecco, De Blasio. Aperta la votazione. Hanno votato tutti? Chiusa la votazione. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 27, favorevoli 10, contrari 16, un presente e non votante. Il Consiglio respinge. Poniamo ora in votazione l’O.d.G. a firma: Del Trecco, Ciaburro, Faieta, Pulini, Palusci ed altri. Aperta la votazione. Hanno votato tutti? Chiusa la votazione. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 27, favorevoli 17, contrari 10. Il Consiglio approva.