Invita il Governo - Comune di Pescara

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IL PRESIDENTE
Comunica che alcuni consiglieri hanno fatto richiesta di discutere in Consiglio
Comunale della guerra in Iraq e delle iniziative di pace del Comune di Pescara.
Seguono gli interventi riportati nell’allegato, durante i quali il Presidente legge i
due ordini del giorno presentati, il primo dai consiglieri Profico-De
Blasio-D’Incecco
e
Imbastaro
e
l’altro
dai
consiglieri
Del
Trecco-Ciaburro-Marino ed altri di cui dà lettura:
Ordine del giorno Profico:
“Il Consiglio Comunale di Pescara è contrario alla guerra contro l’Iraq e
chiede pertanto al Governo Nazionale di non fornire alcun supporto politico,
diplomatico operativo e logistico – incluso le basi militari – a qualunque azione
che configuri un coinvolgimento dell’Italia nelle operazioni di guerra.
Il Consiglio Comunale di Pescara impegna il Sindaco ad inviare tale
Ordine del Giorno al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio
dei Ministri ai Presidenti di Camera e Senato”
Ordine del giorno Del Trecco:
“Premesso che:
Il Governo Italiano si è adoperato, sia alle Nazioni Unite, sia in sede europea e
in tutte le altre sedi internazionali, per una soluzione pacifica della crisi irachena
allo scopo di ottenere da Saddam Hussein il disarmo e la distruzione delle armi
di distruzione di massa;
Il Presidente dell’Iraq, dopo la Guerra del Golfo, ha violato
sistematicamente le risoluzioni, approvate all’unanimità dal Consiglio di
Sicurezza delle Nazioni Unite, che gli imponevano di distruggere tutte le armi
non convenzionali e chimico-biologiche in suo possesso;
Gli Ispettori delle Nazioni Unite, incaricati di verificare il rispetto delle
deliberazioni del Consiglio di Sicurezza, non hanno trovato in Saddam Hussein
la necessaria e incondizionata collaborazione;
L’atteggiamento del Presidente iracheno ha determinato obiettivamente
un aumento della tensione in un’area già caratterizzata da condizioni di
instabilità e ha favorito la diffusione e l’intensificazione del terrorismo
internazionale;
Sono state persegute tutte le strade possibili, attraverso negoziati
protrattisi per quattro mesi e mezzo, per risolvere la crisi e garantire la
sicurezza alla quale tutti i popoli hanno diritto;
Il Presidente iracheno ha avuto a disposizione un ampio margine per
fermare in tempo le inevitabili conseguenze dichiarate dall’ONU con la
risoluzione 1441, della posizione assunta;
Il Consiglio Comunale di Pescara
Invita il Governo
A continuare nell’azione intrapresa e illustrata dal Presidente del Consiglio dei
Ministri, Silvio Berlusconi, nella posizione del 19 marzo ai due rami del
Parlamento per conseguire gli obiettivi indicati quando, dopo gli attentati dell’11
settembre 2001, si costituì l’alleanza contro il terrorismo internazionale;
A confermare la tradizionale amicizia con gli Stati Uniti rinsaldando gli
impegni a suo tempo assunti;
A collaborare attivamente al miglioramento delle condizioni economiche,
politiche e sociali, dell’Iraq dopo la fine dell’attuale oppressivo e sanguinario
regime;
A dare il massimo contributo per ritrovare, nell’ambito dell’ONU,
dell’Unione Europea e della NATO, la solidarietà indispensabile fra tutti i Paesi
aderenti rinsaldando gli attuali legami per dare pace, libertà, giustizia e
progresso sociali a tutti i popoli della terra”.
Alla fine del dibattito riportato nell’allegato, viene posto in votazione il
primo ordine del giorno a firma del consigliere Profico e di altri consiglieri.
L’esito del voto effettuato con il sistema elettronico con risultato accertato
dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori prima designati e presenti in
aula è il seguente:
consiglieri presenti e votanti n.27 (Sono entrati i consiglieri:Di Girolamo-De
Blasio-Torlontano-Di
Pietrantonio-Persico-Petri-Marrone-Di
Carlo-Berghella-Marino-Del
Colle-Zuccarini-Morelli-Chiarotti-Acerbo.Sono
usciti
i
consiglieri:Melilla-Del trecco-Catapano-D’Incecco-D’Amico)
voti favorevoli n.10
voti contrari n.16
Il Presidente proclamato l’esito del voto dichiara che il Consiglio
Comunale non ha approvato il sopra riportato ordine del giorno a firma del
consigliere Profico ed altri e pone in votazione l’ordine del giorno a firma della
consigliera Del Trecco ed altri.
L’esito del voto effettuato con il sistema elettronico con risultato accertato
e proclamato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori prima designati e
presenti in aula è il seguente:
consiglieri presenti e votanti n.27
voti favorevoli n.17
voti contrari n.10
DELIBERA
Di approvare il sopra riportato ordine del giorno a firma della consigliera Del
Trecco ed altri.
Quinto punto all’O.d.G.: “Guerra in Iraq - Iniziative di Pace del Comune di
Pescara”
PRESIDENTE:
C’è una richiesta di una decina di Consiglieri Comunali per discutere su
questo argomento. La parola al collega Profico. Prego.
PROFICO:
Sì Presidente. Noi abbiamo chiesto di interessarci dell’argomento ”guerra”
e delle possibili iniziative della nostra Amministrazione. Credo sia molto
grave il disinteresse della Maggioranza su un tema di questo genere.
L’altra volta avevamo preparato un O.d.G., che adesso riproponiamo,
contro la guerra in Iraq, e la Maggioranza, in modo vergognoso, è uscita
e ha evitato di confrontarsi su questo tema. La guerra è un tema politico,
sociale, culturale, umano, dai mille risvolti, un tema di diritto
internazionale e così via. Conosciamo tutti gli aspetti e i risvolti, purtroppo
vediamo terribili immagini alla televisione, per quanto immagini pilotate da
chi sta facendo la guerra, da chi ha dichiarato guerra in difesa di un
presunto attacco, quindi una guerra preventiva. Basta dire che la
pubblicità di Bush e soci è stata tale che al secondo giorno le truppe già
erano a 40-50 km da Baghdad, invece questa mattina hanno detto che
sono ad un centinaio di km, questo per dire anche la guerra delle
informazioni e delle bugie. Noi chiediamo che gli Enti Locali possano e
debbano avere un grosso ruolo sul tema della Pace. Non è un tema che non
ci riguarda, nel senso che la competenza è al Parlamento Nazionale,
Europeo, ONU ecc. . C’è un’Associazione degli Enti locali per la Pace,
aderiscono molti Comuni, Province e Regioni; il nostro Comune è totalmente
assente né ha mai voluto partecipare a iniziative del genere. Ho proposto
più volte, in passato, al nostro Sindaco e alla Giunta, di partecipare col
Gonfalone alle Marce della Pace Perugia-Assisi, ma non ho avuto nemmeno
risposta. Il Comune è totalmente assente su questo fronte! Invece io
avendo anche frequentato una serie di assemblee e riunioni su questi
argomenti, anche in sede ANCI nazionale, ho notato una diffusa
sensibilità che è una consapevolezza delle forti potenzialità degli Enti
Locali su questo tema. Gli Enti Locali possono fare tanto in termini di
rapporto con il Sud del Mondo, perché tra le cause della guerra, non lo
dimentichiamo, ci sono la povertà, la fame, le ingiustizie, i diritti umani
calpestati e così via. Essendo una rete mondiale, specie tra nord e sud, ad
esempio di gemellaggi, di rapporti di collaborazione, di scambi culturali e
scolastici, i Comuni possono contribuire a un diverso ordine mondiale. Noi
invece abbiamo fatto gemellaggi con Miami Beach, di cui tra l’altro si è
persa traccia, la cui valenza si è persa nel tempo e non si è capito se aveva
valenza turistica o di immagine per propagandare l’immagine di Pescara non
so dove! Avevamo un gemellaggio, una piccola iniziativa verso l’Africa, che
si è persa per strada. Ho proposto più volte di fare gemellaggi con
cittadine della Palestina, con Betlemme, dove io personalmente ho rapporti
diretti con vari esponenti, amici, che sono anche impegnati
nell’Amministrazione Comunale di Betlemme. Ma anche su questa proposta
c’è stato il silenzio totale. Ecco, la Giunta Pace, in questi 9 anni, si è
caratterizzata anche per la latitanza su temi di questo genere. E non si
tratta di evadere dai temi, ripeto, che sono propri di responsabilità
dell’Amministrazione comunale, ma riguardano l’intera umanità e l’ordine
internazionale. Adesso purtroppo siamo a fine legislatura, quindi non è
possibile per il Consiglio programmare adeguate iniziative, ad esempio
come hanno fatto molti Comuni, l’istituzione di un Assessorato alla Pace ai
Diritti Umani o fare da punto di riferimento per il volontariato
internazionale presente in città, e sono molte le Associazioni cittadine che
si impegnano su questo tema, e il Comune potrebbe fare da raccordo, da
stimolo, da compartecipe, anche con mezzi finanziari e con supporti di
materiale. Il Comune è purtroppo latitante. Sarebbe stato meglio, quando
abbiamo presentato l’O.d.G., di dichiararsi almeno contrari alla guerra,
almeno far sentire la propria voce, la voce dei Comuni che, a livello
mondiale, sono stati tanti i Comuni che lo hanno fatto, le stesse
amministrazioni comunali degli Stati Uniti si sono pronunciate contro la
guerra. Il nostro O.d.G., che adesso vi presento a nome di tutti i
firmatari della richiesta di convocazione del Consiglio, recita così: “Il
Consiglio Comunale di Pescara è contrario alla Guerra contro l’Iraq e
chiede pertanto al Governo Nazionale di non fornire alcun supporto
politico, diplomatico, operativo e logistico, incluso le basi militari, a
qualunque azione che configuri un coinvolgimento dell’Italia nelle
operazioni di guerra. Il Consiglio Comunale di Pescare impegna il Sindaco
ad inviare tale ordine del giorno al Presidente della Repubblica, al
Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Presidenti di Camera e Senato”.
Questo O.d.G. si ferma qui, però se ci sono le condizioni politiche e anche
un dialogo con la Maggioranza potremmo andare oltre e dire che a questo
punto bisogna fermare la guerra, bisogna compartecipare agli aiuti
umanitari e attivare tutte quelle iniziative possibili in questa direzione.
Grazie.
PRESIDENTE:
Grazie collega Profico. La parola al collega Melilla.
MELILLA:
Grazie Presidente. Aggiungo poche parole a quelle pronunciate da Silvio, di
cui tutti conosciamo la grande sensibilità, non di parte, su questo tema
della Pace ..(Intervento f.m.). Di Silvio non ce n’è uno solo, penso che
Berlusconi deve avere la modestia di capire che ci sono anche altri Silvio.
Gli avvenimenti successi ieri testimoniano ulteriormente quanto sia
importante che la guerra si fermi e che alle armi subentrino gli strumenti
della diplomazia per cercare di portare innanzitutto aiuto alle popolazioni
civili e cercare di evitare ulteriori vittime civili e militari. Non penso che
ci sia molto da aggiungere perché le strumentalizzazioni di cui ci si accusa
penso che debbano essere messe da parte dinanzi ai tremendi risultati di
questa guerra. Una guerra preventiva che non ha mai avuto precedenti
nella storia recente del pianeta, dovremmo tornare agli albori della
Seconda Guerra Mondiale quando la Germania, attraverso una serie di
operazioni lampo, si annesse l’Austria, parte della Cecoslovacchia e voleva
annettersi anche parte della Polonia, sempre con il concetto che quei
territori gli mancavano e quindi preventivamente voleva evitare una guerra
mondiale, ma sulla base di un presupposto inaccettabile che era quello di
una politica di annessione e di espansione. Ora noi siamo d’accordo con il
Sommo Pontefice quando ha detto che la guerra preventiva è un crimine
contro l’umanità e sicuramente la voce del Papa non è una voce di parte,
perché è una voce che ha censurato in passato da una parte così come
censura oggi dall’altra parte; è una voce neutrale, obiettiva, di cui nessuno
può mettere sicuramente in discussione l’obiettivo prioritario di una lotta
per la giustizia nel Mondo, perché la Pace senza giustizia non ha
giustificazioni. Per questo sarebbe utile che il Consiglio Comunale votasse
all’unanimità questo O.d.G. per testimoniare un impegno piccolo, se volete,
ma significativo per la fine della guerra in Iraq, per la fine di
un’aggressione, perché gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno aggredito
una nazione, il cui Presidente può essere anche un dittatore sanguinario,
ma di dittatori sanguinari nel mondo ce ne sono molti. In questo momento
la Corea del Nord, anch’essa governata da un dittatore sanguinario, sta
sperimentando le bombe nucleari, e questa nazione è a qualche km dal
Giappone, uno dei paesi più densamente abitati del mondo. L’America
latina, anche su impulso della CIA, quindi degli Stati Uniti, ha più di una
dittatura al Governo e sappiamo tutti qual è stato il ruolo degli Stati Uniti
nel provocare la fine di regimi democratici come quelli di Salvador Allende,
massacrato dai generali golpisti pagati e istigati dall’amministrazione
americana e dalla CIA; sappiamo qual è stato il ruolo degli Stati Uniti
nell’alimentare gli squadroni della morte in Argentina, in Uruguay.
Sappiamo quali sono le responsabilità pesanti di chi ha tollerato che
dittatori come Saddam Hussein potessero essere armati e restare al loro
posto mentre trucidavano migliaia e migliaia di oppositori, ma allora faceva
comodo perché dovevano fare la guerra all’Iran. Quindi gli Stati Uniti
tutto possono fare tranne che lezioni di democrazia. In questo non c’è
nessuno spirito anti-americano perché il popolo degli Stati Uniti d’America
è un popolo come quello italiano, come quello tedesco, che merita il
massimo rispetto; ma un’Amministrazione americana nata dai brogli
elettorali, perché questo Presidente è stato eletto imbrogliando il voto in
Florida e siccome i Magistrati negli Stati Uniti sono eletti direttamente
dal Governo, sappiamo che la maggioranza della Corte Suprema degli Stati
Uniti era di espressione Repubblicana, e quella Maggioranza ha sancito una
cosa inaccettabile e cioè che il voto in Florida non dovesse essere
controllato, verificato o addirittura rifatto. Quindi questo Presidente
degli Stati Uniti merita, da ogni punto di vista, l’opposizione delle persone
democratiche, delle persone serie di questo pianeta, cosa che purtroppo
non è stato per quanto riguarda il governo italiano. Non voglio aggiungere
niente perché le immagini di questi giorni parlano da sole. Il Messaggero di
oggi “La Croce Rossa. Orribili stragi di civili” “Raid sugli ospedali”. La
maggior parte delle 33 persone morte nell’ospedale bombardato sono
bambini perché io penso che non c’è nessuna possibilità, sul piano politico,
di scambiare la morte di questi esseri umani con delle logiche politiche,
militari e geopolitiche. Quindi per questo penso che il Consiglio Comunale,
al di là delle nostre appartenenze politiche, debba votare l’o.d.g.
presentato da Profico.
PRESIDENTE:
La parola al collega De Blasio.
DE BLASIO:
Grazie Presidente. Ringrazio innanzitutto il Presidente del Consiglio
Comunale e l’Ufficio di Presidenza per averci dato questa opportunità di
occuparci di un problema che ci angoscia certamente tutti, al di là e al di
sopra delle nostre appartenenze politiche. Dopo l’11 settembre abbiamo
detto “Siamo tutti americani, ci sentiamo tutti americani”, l’abbiamo
detto tutti, gente di destra e di sinistra, perché l’orrore per quelle stragi,
per quelle migliaia e migliaia di vittime innocenti, che nulla avevano a che
vedere con il Governo Bush o il Governo Sharon o il Governo Saddam
Hussein era un orrore che di prendeva tutti, un atto criminale, per il quale
siamo insorti e abbiamo detto tutti “Ci sentiamo tutti americani”. Oggi,
con la stessa sensibilità, guardando quello che sta subendo il popolo
iracheno, guardando le migliaia e migliaia di morti innocenti di Baghdad, di
Bassora e delle altre città, indipendentemente dalle colpe presunte o
reali, politiche o militari, dei Governi, dovremo dire “Ci sentiamo tutti
iracheni”, come quei bambini, quelle donne che muoiono innocenti, sotto
quelle bombe che loro non hanno avuto nessuna responsabilità nel chiamare
sui loro cieli e sulle loro case. Dispiace, invece, vedere che nel nostro
mondo occidentale si facciano sempre due pesi e due misure anche rispetto
al sangue degli innocenti. Ci sono morti di serie A e morti di serie B. Ci fa
orrore quando un kamikaze palestinese uccide immolandosi al suo
fanatismo, alla sua causa, persone innocenti del popolo israeliano, ci fa
orrore e ci dedichiamo giustamente telegiornali su telegiornali,
trasmissione eccetera. Tutti i giorni muoiono a decine i palestinesi,
rinchiusi nelle loro riserve e poi sterminati nelle loro case abbattute dai
carri armati, i bambini travolti dagli israeliani, persino una pacifista
americana giorni fa è stata travolta mentre cercava di fare da scudo
umano per impedire che dei carri armati americani distruggessero la casa
di una famiglia palestinese, ed è stata uccisa. Questi morti palestinesi non
riscuotono nel mondo occidentale lo stesso rispetto e lo stesso amore, lo
stesso scandalo. Sono morti in Palestina migliaia e migliaia di innocenti in
più di quanti innocenti sono morti in Israele. ma non è una questione di
pesi. Se fosse morto anche un solo israeliano peserebbe come mille
palestinesi. E non è giusto perché è sempre sangue innocente. Voglio
ricordare anche che l’11 settembre è una data che non ricorda soltanto
una strage di innocenti a New York, ma l’11 settembre del ’73 in Cile ci fu
un’altra strage, fu ucciso Salvatore Allende, democraticamente eletto
Presidente del popolo cileno, e non fu certo ucciso dai Musulmani, non fu
certo ucciso da Saddam Hussein o da Al Qaeda, ma fu ucciso da militari
comandati dal generale Pinochet che, come tutti sanno poi, perché è stato
esplicitato dalla storia, era stato mandato dagli Stati Uniti e dalla CIA
per riconquistare un paese e le sue miniere di rame, che aveva usato uscire
dall’orbita di controllo economico degli Stati Uniti d’America. Oggi noi
siamo di fronte, cari colleghi, ad una guerra criminale, una guerra atroce
e criminale che non ha nessuna giustificazione da parte dell’ONU. L’altro
ieri il Presidente della Commissione degli Ispettori, l’Ing. Blix, si è
dimesso dalla Commissione ONU, di cui è stato presidente in questi anni
per indagare sulle armi di distruzione di massa eventualmente presenti in
Iraq. Blix si è dimesso ed ha fatto delle dichiarazioni di fuoco contro Bush
e Blair, dicendo che questi volevano per forza che i Commissari ONU
facessero una relazione in cui si dicesse il falso, si dicesse che l’Iraq
nascondeva armi di distruzione di massa quando questo non era vero, tanto
è vero che dopo 10-15 giorni di guerra terribile l’Iraq non ha usato armi
di distruzione di massa, non le ha. Se le avesse avuto le avrebbe già usate
e se adesso verranno fuori ci sarà il sospetto che qualcuno le farà
scoppiare, purtroppo, per giustificare un attacco criminale fatto fuori
dall’ONU, fuori persino dalla NATO, fuori dall’Europa. Tutti sappiamo che
questo attacco americano non ha alcun altre giustificazioni che il controllo
economico di quell’area, prima fra tutti il controllo da parte delle sette
sorelle dei pozzi di petrolio iracheno, che sfuggono ancora dall’OPEC, e il
controllo della situazione palestinese. Il conflitto tra Israele e Palestina
non è affatto estraneo a questo conflitto iracheno. Tutti sappiamo che
Sharon ha stilato una lista di paesi canaglia, di cui l’Iraq adesso era il
primo della lista, ma dopo l’Iraq ci sarà la Siria, poi l’Iran e poi la Libia.
Questa guerra permanente globale nei dintorni di Israele non si ferma con
l’Iraq. E devo dire che l’Italia, ai tempi di Bettino Craxi, aveva più forza
politica internazionale di quanto non ne dimostri oggi con il Governo
Berlusconi e ancor prima con D’Alema. Perché Craxi, che certo non è una
persona di cui io ho un ricordo favorevole per tanti versi di politica
interna, dobbiamo ammettere che Craxi ed anche Andreotti avevano
saputo mantenere, in politica estera, un livello della politica italiana più
rispettoso verso la causa palestinese. Avevano saputo anche mandar via da
Sigonella i caccia americani quando la loro presenza non era giustificata
dall’ONU. La guerra contro il Kossovo, la guerra contro l’Afghanistan, la
guerra odierna contro l’Iraq e le future guerre contro la Siria, l’Iran e la
Libia, sono soltanto momenti di una guerra globale permanente fatta da
questo sistema imperialista che oggi non ha contrasto. Dopo la caduta del
muro di Berlino ci eravamo illusi tutti che si aprisse un’epoca di pace per
questo mondo ed invece la guerra è permanente e globale e gli Stati Uniti
d’America non hanno più nemmeno quel deterrente che un tempo, costituito
dall’Unione Sovietica, che io non rimpiango affatto per altri versi, ma sono
costretto a rimpiangere come deterrente, perché se ci fosse stata
l’Unione Sovietica di un tempo probabilmente l’aggressione all’Iraq,
unilaterale ed illegittima, gli Stati Uniti non avrebbero avuto il coraggio di
fare perché avrebbero rischiato una guerra mondiale. Non è certo la
guerra fredda che io rimpiango con queste parole ma dico soltanto che il
Governo Italiano dovrebbe avere il coraggio di dire da che parte sta. E’
grave accusare i pacifisti di stare dalla parte di Saddam Hussein. Noi
pacifisti italiani, come tutti i pacifisti del mondo, non siamo con Saddam
Hussein ma in questo caso siamo contro Bush e Blair, che non significa
stare con Saddam Hussein ma stare con il popolo iracheno che è vittima di
un’aggressione unilaterale, ingiustificata a livello ONU. Stanno
bombardando un popolo e provocando terrore. La loro stessa missione si
chiama “Attacca, colpisci e terrorizza” usando un termine contro il quale
hanno detto di fare la guerra. Loro hanno detto che facevano la guerra
contro il terrorismo e per fare la guerra contro il terrorismo portano
avanti un’operazione che si chiama “Colpisci e terrorizza”. Questa guerra
fatta in questo modo provocherà altro terrorismo. Io l’altro giorno ho
visto sulla prima pagina di quasi tutti i quotidiani italiani, l’avrete visto
anche voi, la foto di una mamma irachena, disperata, con le mani negli
occhi che piangeva..
PRESIDENTE:
Collega De Blasio ha superato il tempo.
DE BLASIO:
Finisco subito. Piangeva la morte di un figlio sdraiato accanto ai suoi piedi.
A fianco di questa donna, con lo sguardo perso nella disperazione, nel
vuoto, c’era un altro bambino, figlio presumibilmente di questa donna, che
vedeva la mamma disperata e il fratellino morto davanti alla mamma. Io mi
sono chiesto che cosa farà fra qualche anno quel bambino: cosa diventerà
quel bambino se non un terrorista? Cosa farebbe ciascuno di noi, mi sono
chiesto, se qualcuno con una bomba da 5000 metri mi ammazzasse le mie
figlie? Cosa farei io? Ciascuno di voi se lo domandi. Se voi foste anche
comandati da un dittatore iracheno e aveste avuto la sfortuna di nascere
in Iraq ma foste un medico, un operaio, una persona qualunque del popolo
iracheno che non ha avuto nessuna colpa nel fatto che si trovi ad essere
comandato da Saddam ed una bomba americana oggi gli uccidesse la moglie
ed i figli, cosa dovrebbe fare quell’uomo se non mettersi una cintura di
tritolo e andare a morire? Ditemelo voi! Credo che anche la persona più
pacifica non riuscirebbe a fare diversamente. Allora colleghi vi chiedo di
votare questa risoluzione per chiedere al governo Berlusconi di chiedere la
sospensione di questa guerra, perché le armi tornino a tacere, la politica
torni a parlare e perché la diplomazia torni a farsi sentire. Non può essere
l’obiettivo di una guerra deporre un dittatore. L’obiettivo di una guerra
può essere casomai disarmarlo, può essere casomai eliminare le armi
chimiche, le armi di distruzione di massa, e lo si stava facendo con Blix e
con gli ispettori dell’ONU. Ritorniamo a far parlare la politica, la
diplomazia e gli ispettori dell’ONU, fermiamo questa guerra. Chiediamo al
governo Berlusconi di prendere una posizione per fermare questa guerra.
E’ questo che vi chiedo nel nome della pace e della libertà, per quel poco
che può contare il Comune di Pescara, che il Comune di Pescara si unisca
agli altri Comuni e alle altre Regioni d’Italia perché chieda al Governo
Berlusconi di non mantenere una posizione neutrale. Non si può rimanere
neutrali ma bisogna schierarsi per i diritti umani, bisogna schierarsi per
la pace, bisogna schierarsi contro questa guerra.
PRESIDENTE:
La parola al collega Berghella.
BERGHELLA:
Penso che ancora una volta i colleghi dell’Opposizione hanno perso
l’occasione di stare zitti. Sono stati ancora una volta di parte perché le
ultime parole del Consigliere De Blasio sono state veramente pesanti. Mi
sembra di ascoltare delle persone che hanno due visi, due facce, due
espressioni. Parla proprio chi, spesso e volentieri, si è trovato in mezzo a
situazioni dove la violenza non era estranea a quella situazione. Dice di
essere un pacifista ma poi al momento opportuno fa anche della violenza
gratuita, per cui avrei considerato meglio silenzio su questa situazione. Ma
quello che mi preme dire è che oggi si condanna una guerra che nasce da
un atto terroristico di una violenza inaudita. Oggi si condanna una guerra
partorita dalla violenza più inaudita. Vorrei essere un cittadino americano
per sentire quello che oggi gli americani sentono. Prima di arrivare a
contare speriamo che non arriveremo a contare i 5000 morti che l’America
piange. Pensate un attimo a quanto nel cuore oggi gli americani hanno dopo
la strage che hanno avuto nel cuore del loro paese. Mettiamoci una volta
nei panni degli altri e consideriamo quello che hanno sofferto e che
soffrono a tutt’oggi; quelle famiglie americane che sono state dilaniate
improvvisamente, che non c’entravano nulla e che sono state distrutte da
un atto terroristico di una violenza inaudita. Certo è che o si risponde in
una certa maniera o si sta zitti e si rischia di essere nuovamente colpiti da
un terrorismo di quella violenza. Oggi sicuramente questa è una guerra
americana, non è una guerra autorizzata dall’ONU, ma pensate un po’ chi
oggi sarebbe in condizioni di non rispondere alla stessa maniera dopo aver
subito un affronto di quel tipo. Poi oggi quando i colleghi dell’Opposizione
nascono e si sentono pacifisti, vorrei ricordare che non più di ventiquattro
mesi fa un loro governo ha autorizzato una guerra a qualche decina di
chilometri da qui, dove non si sono contate qualche centinaia di morti ma
350.000! Quella era una guerra autorizzata? A me dispiace perché tutte
le volte che parlate date l’immagine di quello che siete, di persone di parte
che cavalcano le bandiere e le situazioni attuali senza mai avere una
linearità e una certezza nei loro cuori. A seconda delle situazioni le guerre
sono buone o non sono buone, sono giuste o non sono giuste, le guerre si
devono o non si devono fare. Due anni fa 400.000 morti andavano
benissimo! Il sorvolo degli aerei americani sull’Italia è stato autorizzato
immediatamente! Oggi non si deve fare più perché fa comodo andare
contro un governo e quindi anche un’altra guerra, che non è una guerra
ONU ma è una guerra americana perché ha colpito l’America. Vorrei
vedere se fosse stata colpita l’Italia, se ci fossero stati 5000 morti a
Roma, chi è che qua dentro si sarebbe rifiutato di almeno andare a
fermare un ulteriore atto di terrorismo, chi di queste persone, che si
sentono tanto pacifiste e che erano le stesse che manifestavano a favore
della guerra del Kossovo, cambiando completamente bandiera e faccia ogni
volta che c’è una guerra, vorrei vedere quale persona oggi si sentiva in
grado di dire “No” ad una guerra se fosse stata colpita l’Italia! Mi
dispiace, ma voi perdete sempre l’occasione di stare zitti e di diventare
persone almeno credibilmente politiche.
PRESIDENTE:
La parola al collega Delfino.
DELFINO:
Ritengo di dover ringraziare i colleghi dell’Opposizione che sono intervenuti
ad illustrazione del documento che hanno presentato. Li debbo ringraziare
perché con l’iniziativa e gli interventi che hanno pronunciato hanno chiarito
che cosa accadrebbe a Pescara, in questo Comune, se il Centrosinistra, più
o meno allargato, vincesse le elezioni. Già dopo aver sentito ieri sera una
trasmissione televisiva avrei mandato i cioccolatini a certi intervenuti per
le cose che hanno detto. Vedete, un paio di mesi prima delle elezioni
precedenti, i cosiddetti sondaggi, quelli seri e non quelli fatti in casa,
dicevano che Melilla era in vantaggio sul candidato Pace. Col governo
D’Alema si sono politicizzate le elezioni amministrative e Melilla ha perso.
Questo è un dato storico, obiettivo. Adesso sta accadendo la stessa cosa.
Vi siete gasati perché all’improvviso il Cardinale D’Alfonso, dopo essersi
ritirato quattro mesi fa è risorto dalle iniziative dei moschettieri
dissidenti del suo gruppo, vedo che la collega giustamente alza la mano, e
credete di aver vinto le elezioni. Allora ieri sera ho capito che perdevate
le elezioni, adesso ne sono convinto perché voi avete ancora, io ho un po’
di anzianità, qui ci mancano le colombe della pace di Picasso, cioè siamo
tornati al pacifismo di mestiere! E sbagliate se pensate di avere una
copertura col sommo Pontefice perché l’iniziativa del sommo Pontefice è la
più politica delle iniziative che ci possono essere. E’ politica perché
giustamente il sommo Pontefice si preoccupa di far capire che questa non
è una guerra di religione, per cui i kamikaze o i musulmani non se la possono
prendere con i cattolici e con le chiese in tutte le parti del mondo! Io credo
che sia una grande politica quella che fa il Papa, ma non lo fa per il
pacifismo; lo fa perché deve difendere la Chiesa cattolica e deve
difenderla dove l’ha difeso dovunque e dove l’ha difesa contro il
comunismo, contro il sinistrismo, contro il falso pacifismo. Ma lo sappiamo
che sono cortei mobilitati! Ma chi è che stampa tutte le bandiere da un
giorno all’altro? E’ una vecchia scena! Non cambiate! Il DNA è quello e
resta quello. Per fortuna del Centrodestra, dei suoi errori, delle sue
insipienze, del suo pressappochismo, della presunzione dei nuovi RAS che
arrivano, per fortuna ci siete voi che siete rimasti quelli di prima, quelli
che mi ricordo io, e fate gli errori! Questo è un Consiglio Comunale, c’è un
Parlamento! Io non conosco bene le nuove leggi del Federalismo ma il
Parlamento è il Parlamento. Il Parlamento ha votato ed ha deciso quello
che si deve fare. Questa è la Democrazia. Che cosa volete fare qui
dentro? Volete far diventare un Soviet? Che dev’essere il Consiglio
Comunale? Invece di parlare dei problemi di Pescara parlate dei problemi
della pace! Allora si fermino tutti! Adesso si fermano gli americani e chi va
lì? Gli americani sono fermi, Saddam è vivo o è morto non si sa, e chi
arriva lì? Arriva Chirac con la Total per i suoi interessi? E Blair perché non
l’avete mai nominato, Blair è laburista! E Clinton che appoggia Bush perché
non lo nominate? Perché demonizzate Bush che ha truffato le elezioni e
non parlate di Clinton che l’appoggia? Perché voi fate la vecchia politica e
quindi anche se il grande Cardinale D’Alfonso ha detto che deve ancora
capire qual è il perimetro e coinvolge Bulferi, che oggi non c’è, o cercherà
ancora di raccattare il gruppo Teodoro, cercherà di allargarsi, però dietro
si deve guardare dalle richieste, che sono poi le richieste oltranziste che
Rifondazione Comunista continuerà a fare, per cui cadrete sul programma,
voi cadrete sulla realtà di come si può pensare ad amministrare una città.
Lui vuole velocizzare. Che cosa vuole velocizzare se per la sua candidatura
è stato il più lento dei lenti! Ha fatto bruciare venti brave persone,
qualcuno sta qui dentro, e poi alla fine è riemerso lui! Faremo i conti.
Intanto questa mozione ve la respingiamo e ne approviamo una nostra. Ci
vediamo.
PRESIDENTE:
La parola al Collega Morelli.
MORELLI:
Intervengo a titolo personale perché l’argomento guerra è estremamente
delicato, che tocca tutte le coscienze delle persone civili che vivono su
questa terra, ma l’intervento è politico perché, ancora una volta, come
diceva prima Berghella, avete mancato, avete perso l’occasione di tacere.
E per un motivo molto semplice: perché il concetto di pace, che è un
concetto che ovviamente coinvolge tutta la gente normale, tranquilla, che
normalmente non usa armi di questa terra, non è un concetto di proprietà
di nessuno. E’ un concetto della società civile. E ancora una volta, parlando
di pace, avete semplicemente tirato fuori un argomento che è nel vostro
DNA da quando esistete, da quando esiste la Sinistra in Italia, dai tempi
del dopoguerra, cioè l’antiamericanismo che deve essere comunque gestito
a tutti gli effetti e in ogni occasione in cui è possibile tirarlo fuori. Vi
vorrei ricordare, visto che vi siete definiti pacifisti, che in questo
momento sulla terra vengono combattute una decina di guerre, in
particolare una nel Sudan e un’altra nel Congo Belga, dove sono morte
centinaia di migliaia di persone, e questa guerra, soprattutto quella del
Sudan, va avanti da dieci anni. Ora, per dieci anni, tutti questi pacifisti
dell’ultim’ora non ha avuto bisogno di fare una sola manifestazione, non ha
avuto bisogno di dover chiamare le coscienze dell’intera umanità a
coinvolgersi per evitare che quella strade dei poveri sudanesi venga
interrotta. Non appena un essere umano si tramuta in cadavere per colpa
di una pallottola israeliana o americana automaticamente viene fuori il
pacifismo di maniera. Avete bisogno di dimostrare che l’America è il
grande demonio che vuole, a tutti i costi, imperializzare il mondo intero!
Ancora una volta avete perso l’occasione per star zitti. Tra l’altro nelle
manifestazioni pacifiste sventolano bandiere rosse con l’effige del Che
Guevara, il quale non era sicuramente un vescovo ma un combattente, che
combatteva per una giusta causa ma pur sempre un combattente. Allora se
siete pacifisti non vedo perché dovreste inneggiare, come fate a Che
Guevara, che pure non era un pacifista, anche se combatteva guerre
giuste come è giusta la guerra che combatte Bush che ha perso 4000
persone per questa guerra. Questo è un limite politico grave che dovete,
secondo me, in qualche modo metabolizzare e catartizzare se volete
diventare veramente rappresentanti della società civile. Fino a che
seguiterete a difendere le guerre che vi fanno comodo, dimenticando tutte
le altre guerre che si svolgono sulla faccia della Terra, non vi potrete
assegnare alcuna medaglia perché non avete acquisito alcun merito e non
siete proprietari della Pace, né più né meno di come lo siano gli altri che
sono su questa Terra.
PRESIDENTE:
La parola alla collega Ciaburro.
CIABURRO:
Tra tutte le parole che qui sono state dette, chiaramente mi sento di
aderire, se non altro per la maestria e per i contenuti, a quelle dette
dall’On.le Delfino e di tutti gli altri colleghi. Ma voglio spostare un attimo
la palla e rimetterla al centro. Onestamente non mi sento qui di fare le
accuse alla Destra o alla Sinistra, di vecchie o nuove guerre o di guerre
che si stanno facendo in questi giorni. Mi sembra che la vita e la morte
delle persone siano molto più importanti delle nostre parole, di tutte le
parole che vengono sprecate in questi giorni. Non è con questo “bla bla”
che si possono risolvere le situazioni di guerra nel mondo. Ci possiamo
accusare a vicenda fino a dopodomani qui dentro ma non cambierà un
capello rispetto a ciò che sta accadendo. Perché? Perché ciò che sta
accadendo è niente altro che il risultato dei comportamenti che ciascuna
persona mette in movimento nei confronti degli altri. Mi sembra che i
nostri interventi, per quanto elevati, non possono modificare affatto gli
avvenimenti di guerra che si stanno svolgendo. Allora riporterei il discorso
sulla pace vera, autentica, che è prima di tutto quella delle nostre
coscienze e poi quella che deve intercorrere tra di noi. Se noi fossimo
capaci di stabilire rapporti pacifici almeno tra di noi forse qualche
elemento in più potremmo raggiungerlo affinché altrove si pensasse a
tornare indietro rispetto ai passi che si sono fatti, passi di guerra, di
odio, di malvagità, passi che hanno portato e porteranno alla morte. Io
non sono contro la guerra, ve lo dico subito. Questo intervento è per
costruire la pace. Grazie.
PRESIDENTE:
La parola al Consigliere Di Pietrantonio.
DI PIETRANTONIO:
Grazie Presidente. Innanzitutto vorrei sottolineare che su questo
argomento abbiamo già avuto occasione di discutere più volte e purtroppo
ci siamo tornati di nuovo per l’evolversi dei fatti, ma sicuramente anche
perché, e questa è una cosa sicuramente da sottolineare, ogni volta che si
propone una discussione, e ne abbiamo presentati diversi di O.d.G. in
merito, guarda caso vorrei capire, perché non ho ancora capito, se
comincio a delineare una qualche risposta dai vari interventi della
Maggioranza, prima dell’On.le Delfino che è stato molto chiaro, anche se
chiaramente non condivido alcuni passaggi fondamentali del suo discorso,
ma non capisco perché rispetto ad O.d.G. che tendevano a prendere una
posizione netta rispetto a questa gravissima crisi in atto, la Maggioranza
si è sempre dileguata. Questo non l’ho sinceramente capita, perché
sicuramente non saremo arrivati neanche a raccogliere le firme per un
Consiglio Comunale straordinario, che pure va benissimo perché
l’argomento lo merita! Questo, per esempio, mi piacerebbe capirlo e
nessuno l’ha spiegato della Maggioranza, per quale motivo c’è stata questa
“paura”, non credo, ma comunque non volontà di votare una risoluzione che
si esprimeva nettamente contro questa guerra, come questo O.d.G. di
oggi. Perché dai discorsi che ho ascoltato non mi pare che, anche se
dovesse esserci qualcuno che lo pensa, qualcuno sia favorevole a questa
guerra. Vorrei sottolineare soltanto un aspetto per far riferimento a
quello che diceva Delfino. Vede, Onorevole, Lei ha una lunghissima
esperienza, poi nei miei confronti non c’è neanche paragone, ma prima Lei
diceva “Che cosa può fare un Consiglio Comunale?” Le sembrava quasi
ridicolo, mi pareva di capire, che noi mettessimo all’o.d.g. o a votazione o
a prendere una posizione, un modesto Consiglio Comunale di provincia. Non
credo che sia questo il problema perché io so che non potremmo modificare
il corso della storia però On.le Lei mi dovrebbe insegnare, dalla sua lunga
esperienza, che sono le persone singolarmente, e poi a gruppi, poi i consigli
e poi tantissimi altri raggruppamenti, che possono modificare le cose. Lei
lo sa questo. E allora questo era il senso sia dell’O.d.G. che feci io,
dell’O.d.G. di Profico, di questa riunione, quella di prendere una posizione
perché penso che non basta solo pensarlo ma bisogna dirlo che siamo
contro questo massacro. Chiarisco subito: Saddam Hussein è un criminale,
quindi sgombriamo subito il campo da facili strumentalizzazioni, però è
chiaro che questa azione di guerra noi crediamo, e credo tutte le persone
di buona volontà, come dice il Papa, debbano essere contro. Non è
possibile giustificare nel 2003 che cadono le bombe, uccidono i civili, ma
siccome l’obiettivo è talmente alto che si può anche fare. Credo che
nessuno possa accettare questo! Allora, dicevo, se un Consiglio Comunale,
e torno a quello che è il problema nostro che ci tocca più da vicino, abdica
a questo ruolo, caro Delfino, che è quello di esprimersi e di prendere una
posizione, di lanciarla poi al Governo, chi lo fa? Ieri sera Marzano
ritornava sul discorso “Ma perché protestate per questo e non protestate
per quell’altra cosa?” Lo trovo ridicolo, è una posizione di retroguardia
questo. Siamo contro tutte le guerre. E oggi esponenti della Maggioranza
mi dicono “Ma questo non è un argomento da discutere in Consiglio
Comunale. Noi votiamo contro”, ma contro che cosa, caro Onorevole? Lì ci
sono scritte due righe, è una cosa molto semplice. L’Italia deve essere
contro, così come tutti i paesi, perché alla fine se qualcosa andrà
peggiorando, se è possibile peggiorare quello che sta accadendo, e credo
che sia possibile, ricordiamoci una cosa: vedete, quando ero piccolo, mi
ricordo quando accendevo la televisione in bianco e nero e sentivo parlare
della crisi dei missili a Cuba, mi ricordo il Vietnam e ricordo la paura che
avevo dentro di me e che non esprimevo. Credo che sia la stessa paura
che hanno oggi i bambini che ascoltano la televisione. Mi ricordo l’angoscia
che provavo! E poi pensavo un’altra cosa importante: ma possibile che le
persone, gli uomini, queste persone che sono come mio padre e che non
vogliono sicuramente, non possono volere la guerra.. Ebbene, oggi dico che
la responsabilità delle cose che succedono, alla fine, se dovesse
peggiorare addirittura, sarà sempre di tutti. In minimissima parte anche
di ognuno di noi. Ecco perché dicevo a Delfino che è giusto che si discutano
questi argomenti in questo Consiglio Comunale e che questo Consiglio
Comunale prenda posizione. Deve essere fatto perché se tutti i comuni e
tutte le nazioni si mettono contro forse gli Stati Uniti riusciranno a
capire, a fermarsi o a trovare una soluzione diversa che non sia quella
dello sganciamento di bombe che vanno sui civili. Il vero problema è
questo. Che Saddam Hussein debba essere eliminato in qualche modo siamo
tutti d’accordo, perché è un dittatore, un criminale. Quindi dico anche
all’on.le Delfino di rivedere la sua posizione
e di votarla questa
risoluzione perché è un grande segno di civiltà da parte di tutti noi
individualmente, del Consiglio Comunale e di questa città. Grazie.
PRESIDENTE:
Grazie a Lei. Prego Acerbo.
ACERBO:
Signor Presidente, colleghi Consiglieri, credo che non sia mai superfluo
discutere in un Consiglio Comunale di un argomento come la guerra che è in
corso in questo momento e credo che sia fondamentale che gli Enti Locali
siano in prima fila nella battaglia per la pace. Questo a Pescara è reso
impossibile dalle caratteristiche della vostra Maggioranza però non è
superfluo perché in molte città d’Italia, d’Europa e degli stessi Stati
Uniti, i Consigli Comunali e le Comunità Locali sono uno dei soggetti che
anima e promuove il movimento per la pace e lo stop alla guerra. Voglio
ricordare che i municipi di Chicago, di Los Angeles, di San Francisco e di
New York, e ricordo soprattutto New York che è la città americana che è
stata colpita dagli attentati dell11 settembre, ebbene sono municipalità
che hanno votato contro questa guerra. Per voi è impossibile farlo perché
contate, nelle fila della vostra Maggioranza, un parlamentare e un uomo di
Governo, che sono corresponsabili di quello che sta accadendo in questo
momento. Perché è vero che l’Italia non è in questo momento uno stato
belligerante, nel senso che non ci sono nostre truppe in Iraq, e questo lo
si deve soltanto alla forza del movimento pacifista e alla forza del
messaggio che è venuto dal Papa, altrimenti anche l’Italia si sarebbe
accodata, ma nell’equilibrio delle relazioni internazionali il Governo italiano
ed i partiti che voi rappresentate hanno tenuto la linea di sostegno
all’amministrazione di Bush e di sostegno a questa aggressione e a questa
invasione che già in questi primi 15 giorni ha dimostrato l’insensatezza di
questa scelta di neocolonialismo. Era stato raccontato a tutti che i
cittadini iracheni avrebbero invaso le strade con i fiori e le bandierine
americane, nonostante siano stai spesi centinaia di miliardi per inondare
l’Iraq di volantini che invitavano gli iracheni a sollevarsi perché stiamo
venendo a liberarvi, gli iracheni per ora stanno accogliendo le truppe di
invasione a fucilate. Questo non perché tutti gli iracheni siano dei
sostenitori di Saddam Hussein ma perché come qualsiasi popolo difendono
la propria terra e la propria casa da un’invasione. Tutte le discussioni che
fate sull’antiamericanismo sono prive di senso. Mai noi abbiamo dichiarato
che eravamo antitedeschi. Per decenni abbiamo dichiarato che eravamo
antinazisti e antifascisti. Mai nessuno ha organizzato una manifestazione
anti-italiana. Hanno organizzato una manifestazione antifascista quando
l’Italia era una piccola potenza stracciona ma pur sempre imperialista. Una
delle pagine di storia d’Italia che poco s’insegna è che purtroppo tra i tanti
primati negativi che abbiamo collezionato, noi italiani siamo stati i primi a
bombardare popolazioni civili con i gas. E’ una cosa che poco si sa e poco
si studia e probabilmente anche da questo deriva che tanti giovani
smemorati e cresciuti con le televisioni degli ultimi 15 anni finiscono
persino per votare la destra. Ora, è ovvio che questa è una discussione
che non porterà da nessuna parte, perché è impossibile che dalle vostre
parti ci sia un soprassalto di orgoglio e di indipendenza di giudizio, almeno
io non ci credo. Ma fa parte dell’impegno per la pace e la non violenza
anche quello di ripetere le cose all’infinito, affinché qualcosa cambi nella
consapevolezza collettiva. E come può essere un piccolo gesto, che non
produce chi sa quali fatti, l’esporre una bandiera pacifista dalla propria
finestra, lo è anche parlare al Consiglio Comunale a chi non ascolta. E’
ovvio che spiegare i caratteri di questa guerra al Consigliere Pulini e al
Consigliere Faieta corrisponde ad una fatica di Sisifo perché come dice il
proverbio popolare, a lavare la testa ad un noto animale si perde tempo,
acqua e sapone. Ma dobbiamo farlo perché la logica della non violenza ce
lo impone. E allora veniamo ai dati di questa guerra. Ci è stato detto, e voi
lo avete detto, il vostro Governo lo ha detto, che dovevamo sostenere
questa guerra per combattere il terrorismo, non è stata mai dimostrata la
relazione tra il regime di Saddam Hussein, che notoriamente è un regime
multireligioso e laico, con il fondamentalismo islamico; mentre è arcinota e
documentata la relazione che è esistita per decenni tra gli Stati Uniti
d’America e le organizzazioni del fondamentalismo islamico. Predicare i
principi fondamentalisti in Iraq è reato e infatti le galere dell’Iraq sono
piene di due categorie di dissidenti: i comunisti, e tra essi gran parte dei
dirigenti del popolo curdo, che ricevette da Saddam Hussein i gas nei
propri villaggi quando era un alleato dell’Italia, dell’Europa e degli Stati
Uniti d’America, e quei gasi glieli aveva venduti la civile America di George
Bush padre e di Ronald Reagan, e poi in galera in Iraq ci finivano i
fondamentalisti islamici, tanto è vero che l’Iraq è stato impegnato per
quasi dieci anni in una guerra contro l’Iran, che gli è stata espressamente
richiesta dagli Stati Uniti d’America e dall’Europa. Tutte queste fandonie
che sono state raccontate alla gente e che spero continuino a non
convincere la gente, hanno portato però ad un esercizio di arroganza che
è andato oltre i limiti, non solo della sensibilità della comunità
internazionale ma anche di quella grande maggioranza di iracheni che è
contro Saddam Hussein, i quali oggi capiscono che si tratta di una guerra
imperiale per il dominio su una delle aree strategiche del pianeta e che si
oppongono a questa guerra. E non c’è bisogno di essere antiamericani,
concetto che non significa quasi nulla e che quasi mai può appartenere solo
alla Destra, perché per quanto riguarda la sinistra nostra patria è il mondo
intero e vittime di questa guerra sono gli iracheni che periscono sotto le
bombe quando i soldati americani, che provengono dalle tante sacche di
emarginazione della società americana, che sono vittima, come lo sono in
tutte le guerre, insieme agli aggrediti. E vogliamo ricordare che tra 565
membri del Congresso americano ce n’è solo 1 che ha un figlio che sta
facendo il servizio militare e sta in Iraq e che tra i guerrafondai
dell’Amministrazione Bush, che erano i giovani al tempo della guerra nel
Vietnam, non ce n’è uno, tranne Powell, che ha mai messo piede in una
guerra, perché i figli di papà prima evitano di fare la guerra e poi quando
diventano grandi mandano i figli dei lavoratori a combatterla per loro. Per
cui noi proseguiamo questa discussione con calma, sappiamo che nulla vi può
sconvolgere, tranne perdere qualche preferenza, e non saranno
sicuramente i bombardamenti sul popolo iracheno che costringeranno,
coloro che siedono in questo Consiglio Comunale, a qualche ripensamento,
anche solo ad esprimere un gesto di protesta rispetto alla politica dei
propri partiti. L’unica cosa che vi assolve un po’ è che anche altri in
precedenza, durante altre guerre, si sono comportati come voi. Ma questa
è una soluzione a metà perché ci sono altri..
PRESIDENTE:
Collega Acerbo il tempo è scaduto. La prego di concludere.
ACERBO:
..(intervento f.m.) Collega Petri, la ringrazio per le parole che mi
confortano ma non è di questo che si tratta. Se pensassi che avesse
un’utilità starei con voi a litigare come faccio su altre cose. Su questo
credo che non ce ne sia assolutamente bisogno. Per voi di AN qualche
parola in più perché essere finiti da essere una forza che fino a pochi anni
fa era persino antisemita, cosa che non mi è mai appartenuta, a diventare
una forza che è la più allineata con Bush e con Sharon, questo dimostra
quanto l’attaccamento alla poltrona determini la coscienza. Concludo
dicendo che anche per quelle forze e quei politici che si rifanno alla Chiesa
cattolica credo che la doppia morale usata questa volta, che è in netto
contrasto con la stessa storia della Democrazia Cristiana, che ha sempre
contrastato l’unilateralismo americano ben sapendo che l’Italia si trova nel
cuore del Mediterraneo, fronte a fronte con i paesi arabi, ebbene anche
questa saggezza, che fu persino di Bettino Craxi, ed è tutto dire, è
andata dispersa da quando avete consegnato l’Italia ad un branco di
manigoldi.
PRESIDENTE:
La parola al collega Di Girolamo.
DI GIROLAMO:
Colleghi Consiglieri. Parlare della guerra è una cosa molto difficile e molto
brutta. Ieri ho visto immagini di bambini calpestati. C’è un criminale che
si chiama Saddam però ci sono pure tante persone che stanno
strumentalizzando questa guerra. La guerra non piace a nessuno, non è di
nessuno, per lo meno delle persone per bene, però guerra non è soltanto
quello che si sta consumando nel Medio Oriente, e precisamente in Iraq;
la guerra è pure quando si fanno tante cattiverie, pure localmente, in ogni
Regione, in ogni città. Allora bisognerebbe cambiare lo spirito perché
guerra vuol dire pure quando uno offende, quando uno fa del male a delle
persone. E’ l’inizio della battaglia quello. Perciò io sono contrario a tutte
le guerre. Logicamente, quello che voglio capire, sono d’accordo alla
mozione che ha fatto Acerbo, però c’è un discorso: che non è solo Bush,
si deve nominare pure Blair e qualcun altro, perché non è giusto prendere
sempre la parte che conviene. Allora penso che il buonsenso ormai non vada
più da nessuna parte perché la guerra è iniziata, ci sono stragi di persone
e noi non possiamo fare niente su questo fronte, se non protestare. Però
quello che voglio dire, caro Maurizio, lo dico a te perché tu hai le idee
sempre chiare, a differenza di qualcun altro, non bisogna
strumentalizzare la pace con la politica perché la pace è di tutti, non può
essere solo di una parte e non può essere strumentalizzato come voto
elettorale. Perciò io mi auguro che finisca al più presto questo scempio e
si potrà tornare a dialogare tra i popoli. Grazie.
PRESIDENTE:
La parola al collega D’Amico. Rinuncia. Allora iniziamo le dichiarazioni di
voto con il Collega Profico. Prima delle dichiarazioni di voto mi corre
l’obbligo di leggere un ulteriore o.d.g. che è pervenuto alla Presidenza.
Leggiamo il primo anche se l’aveva illustrato Profico. “Il Consiglio
Comunale di Pescara è contrario alla Guerra contro l’Iraq e chiede
pertanto al Governo Nazionale di non fornire alcun supporto politico,
diplomatico, operativo e logistico, incluso le basi militari, a qualunque
azione che configuri un coinvolgimento dell’Italia nelle operazioni di
guerra. Il Consiglio Comunale di Pescare impegna il Sindaco ad inviare
tale ordine del giorno al Presidente della Repubblica, al Presidente del
Consiglio dei Ministri, ai Presidenti di Camera e Senato”. Hanno firmato
questo O.d.G. Profico, Imbastaro, D’Incecco e De Blasio.
C’è un altro O.d.G. a firma di Ciaburro, Del Trecco, Faieta, Marino,
Palusci che leggo: “Premesso che il Governo Italiano si è adoperato sia
alle Nazioni Unite, sia in sede europea e in tutte le altre sedi
internazionali per una soluzione pacifica della crisi irachena, allo scopo
di ottenere da Saddam Hussein il disarmo e la distruzione delle armi di
distruzione di massa; premesso che il Presidente dell’Iraq, dopo la
guerra del Golfo, ha violato sistematicamente le risoluzioni approvate
all’unanimità dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che gli
imponevano di distruggere tutte le armi non convenzionali e
chimico-biologiche in suo possesso; premesso che gli ispettori delle
Nazioni Unite, incaricati di verificare il rispetto delle deliberazioni del
Consiglio di Sicurezza, non hanno trovato in Saddam Hussein la
necessaria e incondizionata collaborazione; premesso che l’atteggiamento
del Presidente iraqueno ha determinato obiettivamente un aumento della
tensione in un’area già caratterizzata da condizioni di instabilità ed ha
favorito
la
diffusione
e
l’intensificazione
del
terrorismo
internazionale, premesso che sono state perseguite tutte le strade
possibili, attraverso negoziati protrattisi per 4 mesi e mezzo, per
risolvere la crisi e garantire la sicurezza, alla quale tutti i popoli hanno
diritto; premesso che il Presidente iraqueno ha avuto a disposizione un
ampio margine per fermare in tempo le inevitabili conseguenze
dichiarate dall’ONU con la risoluzione 1441 della posizione assunta, il
Consiglio Comunale di Pescara invita il Governo a continuare nell’azione
intrapresa ed illustrata dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio
Berlusconi, nella sua posizione del 19 marzo ai due rami del Parlamento,
per conseguire gli obiettivi indicati quando, dopo gli attentati dell’11
settembre 2001, si costituì l’alleanza contro il terrorismo
internazionale. Invita il Governo a confermare la tradizionale amicizia
con gli Stati Uniti rinsaldando gli impegni a suo tempo assunti ed a
collaborare attivamente al miglioramento delle condizioni economiche,
politiche e sociali dell’Iraq dopo la fine dell’attuale e oppressivo e
sanguinario regime e invita il Governo a dare il massimo contributo per
ritrovare, nell’ambito dell’ONU, dell’Unione Europea e della Nato, la
solidarietà indispensabile fra tutti i paesi aderenti, rinsaldando gli
attuali legami per dare pace, libertà, giustizia e progresso sociale a
tutti i popoli della terra”. Letto questo la parola al collega Profico per
dichiarazione di voto.
PROFICO:
Dopo il dibattito sono ancora più convinto di votare a favore e di aver
presentato, assieme ai miei colleghi, il nostro O.d.G. Prendo atto che
l’O.d.G. della Maggioranza testè letto non chiede nemmeno il blocco della
guerra, di fermare le armi e quindi vuole tranquillamente, di fatto dà
un’adesione, la più esplicita, alla guerra che nemmeno il Governo Italiano
ha dato. Prendo atto con molta meraviglia della posizione dell’amica collega
Ciaburro. Patrizia, sono scandalizzato dalla tua posizione quando dici che
non sei contro la guerra ma sei per la pace. Io sto leggendo tutti i giorni
l’Osservatore Romano, oltre ad altri giornali, e questo condanna prima la
guerra e poi dice “Viva la pace”. Ecco, spiegaci un pochino questo; sarebbe
un passo importante.
Il collega Delfino un po’ ha abbassato il tono con un basso elettoralismo
che non meritava; la materia è molto delicata e profonda. Lui ha recepito
in particolare due cose: il ruolo degli Enti Locali. Ho detto prima che c’è
l’Associazione degli Enti Locali per la pace. Ci sono oltre 10 pagine di
Comuni che ne fanno parte, che hanno firmato appelli contro la guerra;
che hanno manifestato in piazza; Sindaci con la fascia tricolore. Ci sono
tanti e tanti Comuni capoluogo di Provincia: Brindisi, Cremona, Firenze,
Modena, Pesaro, Perugia, ecc., ecc. Ci sono Regioni e Province anche di
Centrodestra. Gli Enti Locali possono e debbono fare tantissimo contro la
guerra. Ci sono tante iniziative di seminari. Tra l’altro noi abbiamo aderito
alla firma della convenzione per i diritti umani di Venezia, che contemplava
anche un “no” forte alla guerra, con una serie di iniziative collaterali. Noi
abbiamo aderito tranquillamente e poi, di fatto, non sosteniamo quelle
cose. Questo è molto, molto grave.
I Comuni possono, caro Delfino, fare tantissimo e debbono fare. Si tratta
di temi vitali per l’umanità e debbo anche respingere… E’ veramente grave
che l’On. Delfino, addirittura, esplicitamente, attacca il Papa. Delfino ha
detto che il Papa sta attaccando la guerra, sta difendendo la pace,
praticamente solo per motivi di religione, cioè difende il Cristianesimo
dall’Islam. Ma questo contrasta con tutto quanto ha scritto e detto il
Papa, insieme alla stampa della Città del Vaticano. Ripeto, “L’Osservatorio
Romano” ogni giorno, da cinque mesi, dedica titoli a tutta pagina contro la
guerra. Cioè il Papa è contro la guerra in primis per motivi di umanità, non
soltanto di difesa dei propri “fedeli”, tra virgolette. Abbassare la
posizione del Papa ad una bieca difesa soltanto della propria religione,
vedendo il pericolo di attacco o di conflittualità con l’Islam, è una
vigliaccheria polemica inaccettabile e che contrasta, con tonnellate, con
montagne di carte, di dichiarazioni, di documentazioni.
Il collega Berghella, beato lui, l’America non ce l’ha detto, ma lui ha già
individuato chi sono i responsabili dell’attacco alle Torri Gemelle. Secondo
lui sta lì, è a Baghdad, quindi bisogna andare a colpire Baghdad. L’America
nemmeno è stata in grado di dircelo; gli stessi ispettori hanno detto che
non hanno trovato quelle armi distruttive di massa, che c’era bisogno di
altro tempo, c’era bisogno anche di pazienza diplomatica, che le cose si
potevano risolvere ed approfondire. Quindi io credo che il Consiglio
Comunale debba levare alto il suo “no” alla guerra, come ogni Consiglio
Comunale, come ogni comunità locale, perché ci riguarda tutti!
Questa non è una guerra lontana. Questa guerra potrà essere, temo,
propagatrice di tante altre guerre ad ogni livello e l’umanità avrà tempi
molto difficili, in base a questo terribile precedente di una guerra
preventiva, senza aver individuato una colpevolezza, senza che ci sia stata
una responsabilità oggettiva dichiarata, senza che l’ONU si sia
pronunciato. C’erano illustri Paesi che hanno detto “no” chiaramente,
alcuni avrebbero posto anche il veto. Tutto questo niente! D’altronde la
decisione americana era una decisione preventiva, di fare la guerra
preventiva, infatti Bush ha sempre detto che, al di là dell’ONU, lui
sarebbe andato. Questa è barbarie politica e disumanità totale e noi non
ci dobbiamo accodare! Grazie.
PRESIDENTE:
La parola alla collega Ciaburro per dichiarazione di voto, prego.
CIABURRO:
Grazie Signor Presidente. Prima di tutto dichiaro di ritirare un
emendamento che io avevo presentato congiuntamente al Consigliere Di
Girolamo in data 21/3 sempre sullo stesso argomento e, come Lei avrà
visto, Presidente, ho aderito all’O.d.G. presentato dalla Maggioranza,
sull’argomento in oggetto.
Volevo fare riferimento anche a quanto, in maniera “scandalizzata”, il
Consigliere Profico mi diceva, ma il mio aderire alla pace, sottintende
ovviamente la condanna di tutte le guerre e ne ho anche parlato nel mio
intervento: guerre passate, presenti e future ho specificato e qui adesso
lo ribadisco. Non ci può ovviamente essere la possibilità della pace se non
si interrompono o se non si disarmano tutte le guerre in corso, ho detto
prima, ed anche quelle che magari sono in fieri, quindi Consigliere Profico
la rassicuro sulla mia posizione, non per aderire supinamente a quella che
potrebbe essere un’indicazione della Santa Chiesa o comunque del
Vaticano, ma per una mia posizione personale, che penso Lei conosca bene.
Quindi l’aderire ad un principio di pace, sottintende la condanna ferma a
tutte le guerre, ma si capisce con molta chiarezza. Allora io dichiaro di
votare favorevolmente, ovviamente, l’O.d.G. sul quale ho posto la mia
firma, in qualità di Capogruppo dell’UDC. Grazie Presidente.
PRESIDENTE:
Grazie a Lei collega Ciaburro. Per dichiarazione di voto, la parola al
collega Armando Mancini, prego.
Armando MANCINI:
Grazie. Io esprimo il voto a favore del Gruppo DS, all’O.d.G. presentato
da Profico, Imbastaro ed altri e lo esprimo facendo alcune precisazioni. Io
non sono pacifista, nel senso che non ritengo che si possa essere pacifisti
in senso assoluto. La pace è un bene da tutelare, ma l’esercizio della
forza, in determinate situazioni, può essere indispensabile, per fermare
un’aggressione il ricorso alla guerra è indispensabile ed è un atteggiamento
colpevole, quello di non ricorrervi, perché si lascia alla prepotenza degli
altri, il gioco ed è quello che è successo tra il 1930 e il 1940. E d’altronde
la nostra Costituzione, alla quale noi tutti siamo tenuti al rispetto,
prevede la possibilità di un’azione militare, ma la prevede soltanto come
meccanismo di difesa rifiutando l’Italia, lo strumento bellico come
risoluzione dei conflitti e delle vertenze internazionali, quindi si può non
essere pacifisti nel senso più nobile della parola, ma essere contrari ad
una guerra, perché questa guerra non è una guerra condotta da quelle
norme di Regolamenti che, dal dopoguerra in poi, hanno permesso di
evitare l’innescarsi, in momenti di grossa tensione, dei conflitti
internazionali.
Non sono anti-americano; considero gli Stati Uniti una grossa democrazia;
una democrazia che ha la possibilità, nel prossimo rinnovo elettorale, di
mandare a casa Bush, cosa che nel regime di Saddam Hussein non è
possibile, ma non credo che si possa tacciare di anti-americanismo, quelle
migliaia di Americani, di Statunitensi che ogni giorno sfilano per la pace e
contro la guerra. O volete dire che sono anti-americani anche loro?
C’è un dato che è sicuro: la guerra all’Iraq è una guerra che nasce al di
fuori dell’ONU e una guerra che delegittima l’ONU, è una guerra non
autorizzata dall’ONU; è una guerra sulla quale l’ONU esprime un parere di
contrarietà e allora mi meraviglia che da voi, che chiedete poi che sia
l’ONU a gestire il dopoguerra, che questo venga proprio da voi, cioè da
chi, con il proprio comportamento, delegittima le Nazioni Unite che sono
state il vero gendarme e che debbono essere il vero gendarme della pace
nel mondo. Noi non vogliamo una pax americana e penso che sia nel nostro
diritto non volere una pax americana. Noi vogliamo la pax dell’ONU. Se è
necessario, questa pace la vogliamo conquistare anche con la forza, ma nel
rispetto delle Nazioni Uniti e del deliberato delle Nazioni Unite. E’ la
prima grossa crisi di credibilità delle Nazioni Unite questa.
C’è stato il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che in una sua
dichiarazione ha detto e cito le parole del Presidente del Consiglio: “Le
Nazioni Unite hanno fatto il loro tempo, non funzionano più”. Io vorrei
capire quale soluzione alternativa prevede questo. Dice che “la possibilità
di veto è una cosa ridicola, perché la possibilità di veto viene data a Paesi
che hanno una potenza ridotta”. Questa è un’affermazione grave, perché
questo sistema ci ha garantito, in periodo di tensione internazionale, ci ha
garantito una sostanziale pace.
Voi ci dite “anti-americani”, noi potremmo dirvi “anti-ONU”, ma sarebbe
un semplificare in modo sciocco la questione e non è mio interesse scendere
a semplificazioni di questo tipo; non lo possiamo dire.
Io vi dico solo di valutare, con il rispetto che si deve a chi propone
qualcosa, senza fare le analisi di dietrologia, quello che noi chiediamo.
Quello che noi chiediamo è che l’Italia non compia atti che sono assimilabili
ad atti di guerra, fornendo un supporto logistico ad una nazione che si è
messa in guerra in modo autonomo, su una decisione autonoma,
contrastanti le decisioni delle Nazioni Unite. Di questo noi parliamo e mi
sembra illogico, di fronte ad una cosa del genere, parlare di
filoamericanismo o di anti-americanismo, parlando come se si stesse a
parlare di chi tifa per il Milan o chi tifa per la Juventus, mentre qui la
questione è molto più seria; attraversa la coscienza di molte persone ed
attraversa un sistema economico e politico mondiale, che abbiamo faticato
a costruire sulle ceneri di un conflitto, non scordiamocelo, grave, di un
conflitto enorme, di un conflitto nel quale noi siamo usciti sconfitti e solo
adesso abbiamo ripreso una dignità nel consesso internazionale.
PRESIDENTE:
Grazie collega Mancini. La parola al collega Acerbo, per dichiarazione di
voto. (Intervento fuori microfono). Non si può cedere la parola, altrimenti
creiamo dei precedenti! Prego collega Acerbo.
ACERBO:
Presidente, non ci saranno precedenti. Il 9 aprile si chiuderà questa
legislatura e, salvo imprevisti, confido che non ci sarà più una Presidenza
di Centrodestra, ma Le dirò di più: per come vedo io la democrazia, il
Presidente del Consiglio Comunale dovrebbe appartenere alle Opposizioni,
che è l’unica garanzia, quindi se sarà eletto, La riproporrò come
Presidente del Consiglio Comunale!
PRESIDENTE:
Scusi collega Acerbo, restiamo nell’argomento per favore! Dichiarazione di
voto.
ACERBO:
Presidente, un tempo, quando in Italia c’era un po’ più di democrazia,
prima di questa “follia” maggioritaria, che sta distruggendo la politica del
nostro Paese, trasformando i partiti in un incrocio tra un Comitato
elettorale e un Ufficio di Collocamento, riuscendo a fare male ambedue le
cose, perché poi i posti di lavoro neanche li creano, quindi l’Ufficio di
Collocamento fa più chiacchiere che fatti concreti, i Presidenti della
Camera e del Senato appartenevano alle Opposizioni, perché nella Prima
Repubblica si aveva un’idea dell’equilibrio dei poteri; nella Seconda
purtroppo no. Io pensando che quell’equilibrio di poteri sia saggezza
democratica, penso che nella prossima legislatura, collega Di Luzio, se
sarà rieletto nelle file di A.N., io personalmente la proporrò come
Presidente del Consiglio Comunale.
PRESIDENTE:
Ma bisogna vedere se accetto! Comunque io volevo soltanto dirLe collega
Acerbo, che Lei sta facendo questo discorso, facendolo derivare soltanto
dal fatto che io, avendo Lei prenotato prima di Pulini, Le stavo dando la
parola. Adesso torni all’argomento, prego.
ACERBO:
La ringrazio Signor Presidente. Noi ovviamente voteremo l’O.d.G. che
abbiamo presentato tutti insieme come Opposizione. Ritengo non
condivisibile il testo scritto dalla Maggioranza, non ho capito chi lo ha
steso.
Vorrei cominciare questo intervento leggendo una dichiarazione pubblicata
oggi dal quotidiano “Il Manifesto” , una dichiarazione che porta la firma di
Pietro Ingrao, che è uno dei pochi padri della Costituzione Repubblicana
ancora in vita e contro la retorica dei nipotini di Tony Blair o di quelli di
George Bush, Ingrao a mio parere, come chiunque abbia contribuito a
costruire una democrazia, liberando un Paese da una dittatura e da
un’invasione, dichiara: “Mi auguro ardentemente che il popolo iracheno
resista all’aggressore con tutte le sue forze, se è possibile, fino
all’ultimo minuto. Dico queste cose con amarezza, io vecchio, che ora
non so fare nulla in aiuto agli aggrediti, ma l’impunità per gli aggressori,
sarebbe proprio il peggio ed io sono un pacifista non una ‘calabrache’,
naturalmente poi c’è la grande pietà per i morti di tutte le parti”.
Antigone, vi ricordate? (Non spiego a Pulini la figura di Antigone perché
l’avrà studiato a scuola). Io credo che in questo intervento di Ingrao,
molto coraggioso, anche perché, avendo più di ottant’anni, Ingrao non deve
più preoccuparsi dei sondaggi e non è costretto alle pirouettes della
politica politicante, ci sia la verità su questa guerra.
Io sono Italiano, non sono anti-Italiano e sono fieramente contrario al
governo di Silvio Berlusconi, che se potessi farei cadere domani mattina,
se avessi dei poteri magici, ma se una potenza straniera mi dicesse che
entro quarantott’ore l’Italia viene bombardata e invasa, se Berlusconi non
si dimette io, come Italiano, avrei seri problemi a sostenere quella
potenza, qualunque essa sia.
Tanti anni fa, Palmiro Togliatti fu intervistato da un giornalista che gli
chiese: “Se arriva l’armata rossa in Italia voi che fate? State con l’armata
rossa?”. Palmiro Togliatti disse, non che mancasse di Comunismo: “Noi
siamo Italiani”. Allora io credo che di fronte a questa aggressione
imperiale, il diritto di resistenza dei popoli, è sancito in qualsiasi Carta
internazionale, mentre la guerra preventiva, l’invasione senza alcuna
legittimazione internazionale, l’illegalità, dico “purtroppo”, sta dalle parti
di quelle che un tempo erano la democrazia occidentale. L’Occidente, in
questi 15 anni, ha fatto tanti passi indietro, perché man mano che
l’Occidente diventa meno civile al suo interno, man mano che smantella lo
stato sociale; man mano che la politica torna ad essere controllata dai
signori dell’economia; man mano che la democrazia si restringe e diviene
marketing; man mano che le grandi forze popolari scompaiono, l’Occidente
al suo interno, riscopre le diseguaglianze sociali e all’esterno riscopre le
sue pulsioni colonialiste ed imperialiste. Quelle che aveva perso in un ‘900
in cui, avendo vissuto i popoli dell’Occidente la guerra, avevano anche, per
alcuni decenni, avuto la capacità di combatterla, però il vero segnale di
questi giorni, non è la potenza delle armi americane e, tra l’altro, per
quelle che sono costate, non stanno dando nemmeno buona prova di sé, se
non nel colpire civili in maniera terroristica, perché le bombe che
colpiscono civili, sono terroristi che quando le getta Milosevic, quando le
gettano quelle di Hamass e quando le getta il vostro governo amico di
George Bush e di Tony Blair.
PRESIDENTE:
Collega Acerbo concluda!
ACERBO:
Chiudo, Presidente, quando un Paese che dice di difendere la democrazia,
intitolata la sua campagna militare: “colpisci, cerca e terrorizza”, abbiamo
l’equazione di come quella che era una grande democrazia, torna ai suoi
aspetti più barbarici, ma abbiamo anche un altro segnale: che nonostante
un segnale di manigoldi e lo ripeto, come quello italiano, non abbia avuto la
dignità di stare al fianco dell’Europa e della Santa Sede, la grande
pressione dell’opinione pubblica internazionale, ha fatto sì che finora il
governo Bush, eletto con 1/3 dei voti degli Americani e grazie ad una
“truffa”, come tutti ben sanno, non ha avuto ancora il coraggio di passare
ai bombardamenti a tappeto e questo non lo fa perché Bush o Rumsfield o
Cini, che è gente che ha armato Saddam Hussein per vent’anni, è gente
che ha una coscienza, ma perché sanno che ci sono milioni di persone anche
in Italia, anche tra i vostri elettori, che non accetterebbero questa cosa
qui.
Fate ancora in tempo a fare un telegramma al vostro Presidente del
Consiglio o a dire al vostro Sottosegretario: “Caro Nino, fatti sentire! Noi
non vogliamo la guerra!”, ma non lo fate, perché siete solo dei mendicanti
di voto!
PRESIDENTE:
Grazie collega Acerbo, la parola al collega Pulini.
PULINI:
Grazie Presidente. Solo per dire che siamo favorevoli, come Forza Italia,
all’O.d.G. presentato dalla Maggioranza, perché effettivamente il
Governo italiano si è adoperato in tutti i modi possibili per trovare una
soluzione pacifica, quindi per evitare la guerra. A questo punto, vista la
situazione attuale, speriamo che questa guerra sia la più breve possibile e
che il ruolo dell’Italia, sia un ruolo più forte, sia in seno all’Europa, sia in
seno alla Comunità Internazionale, una volta conclusa la guerra, per
riportare effettivamente la pace, quindi per migliorare le condizioni sociali
ed economiche dell’Iraq e del popolo iracheno. Grazie.
PRESIDENTE:
Grazie a Lei collega Pulini. La parola al collega Delfino.
DELFINO:
Signor Presidente, io debbo ribadire quello che ho detto prima e
ringraziare anche gli ulteriori interventi, perché se faranno la campagna
elettorale in questi termini, il Centrodestra avrà vinto un’altra volta. Se il
collega Acerbo riparlerà negli stessi termini, indubbiamente il cardinale…
(Intervento fuori microfono).
PRESIDENTE:
Collega Acerbo, la prego di non disturbare! Prego collega Delfino.
DELFINO:
Per me quella è stata una piazza storica, quindi ci torno volentieri!
Comunque, più parlate in questi termini, più il Cardinale D’Alfonso, ha poco
da tranquillizzare la gente!
A Profico che tira fuori il Papa dico: perché tira fuori il Papa? Ieri la
Conferenza Episcopale ha detto che quelle bandiere non le vuole in chiesa!
In chiesa basta il Crocifisso! E il Crocifisso, dovrebbe ricordare Profico,
è servito alla chiesa in altri tempi, con le Crociate. Adesso il Papa non
vuole che ci sia una contro-Crociata contro la chiesa cattolica, perciò
prende questa posizione per la pace, non per il pacifismo, ma è per
impedire la guerra di religione. Siccome è stata già fatta la guerra di
religione dalla chiesa, per liberare il Santo Sepolcro, adesso non vuole la
guerra al contrario. Questa è la politica, ma volete insegnare alla chiesa,
che resiste da 2000 anni, come si fa la politica? Ma l’insegna a tutti!
Con tutto il rispetto a tutti, pensate quanti sopravvivono ancora non dalle
chiese, ma delle sacrestie, tutti i Democristiani che stanno in giro! Perché
questa scuola è di 2000 anni e stanno lì; sono i vostri candidati, quindi c’è
poco da fare! Tu dovrai fare la campagna per un Democristiano DOC,
quindi è chiaro che poi ti ribelli, chiedi, strilli. Più strilli e più noi
prendiamo voti! Quindi continuate pure su questo piano.
Volete fare la politica qui? Io sono contrario! Anzi, mi ero rallegrato tre
anni fa, rientrando, che non si facevano i documenti, gli O.d.G.. Adesso
lo volete fare? Il vostro sarà bocciato e il nostro sarà approvato! Perché
qui non potete sostituirvi al Parlamento. Obiettivamente il Parlamento ha
votato! Nemmeno a me piace la guerra; può piacere la guerra? Non piace
a nessuno, ma non è che tu la puoi fermare con quest’O.d.G.! Vedete dove,
scusate il termine che non è un fatto di origini, perché pure un altro che
ci farà vincere le elezioni, un certo Rudy, ha detto: “Me ne frego!”, ecc..
Per carità, adesso lo dice Rudy, quindi lo posso dire anche io
tranquillamente, ma quando voi, come vi ho sentito ieri sera, impostate le
elezioni come premessa, volete vincere a Pescara, per ribaltare la
Regione, per ribaltare il Governo, è chiaro che non pigliate più i voti, quindi
continuate così, a noi ci va bene! Quindi votiamo contro il vostro e a favore
del nostro.
PRESIDENTE:
Poniamo in votazione il primo O.d.G. a firma dei colleghi: Profico,
Imbastaro, D’Incecco, De Blasio. Aperta la votazione. Hanno votato
tutti? Chiusa la votazione. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri
presenti 27, favorevoli 10, contrari 16, un presente e non votante. Il
Consiglio respinge.
Poniamo ora in votazione l’O.d.G. a firma: Del Trecco, Ciaburro, Faieta,
Pulini, Palusci ed altri. Aperta la votazione. Hanno votato tutti? Chiusa la
votazione. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 27,
favorevoli 17, contrari 10. Il Consiglio approva.
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