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Comunicato n. 107
11 maggio 2007
Ministero della Salute
UFFICIO STAMPA
Il Consiglio Ministri approva il ddl su sicurezza cure,
libera professione ed esclusività di rapporto
In ogni Asl e Ospedale un’equipe per la sicurezza
e la prevenzione degli errori
Ingegneri clinici per controlli permanenti sulle apparecchiature
Per l’intramoenia si potranno utilizzare anche spazi esterni
ma solo se gestiti dalle Asl
Il Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro della Salute Livia Turco ha
approvato il disegno di legge concernente “Disposizioni in materia di sicurezza delle
strutture sanitarie e gestione del rischio clinico nonché di attività libero
professionale intramuraria e di esclusività del rapporto di lavoro dei dirigenti del
ruolo sanitario del Servizio sanitario nazionale.”
Il ddl prevede:
1. l’adozione da parte delle Regioni e Province autonome di un sistema per la
gestione del rischio clinico finalizzato alla sicurezza dei pazienti nel percorso
di diagnosi e cura, incluso il rischio di infezioni ospedaliere, e ciò attivando
una specifica funzione aziendale in ogni Asl e in ogni Ospedale;
2. l’istituzione di un servizio di ingegneria clinica che garantisca l’uso sicuro,
efficiente ed economico dei dispositivi medici costituiti da apparecchi e
impianti sanitari, prevedendo procedure specifiche e più stringenti per il
collaudo, la manutenzione e le verifiche periodiche di sicurezza;
3. norme per facilitare la soluzione stragiudiziale delle vertenze per danni
derivanti da prestazioni fornite dagli operatori sanitari, in linea con quanto già
sperimentato positivamente in alcune Asl e in altri Paesi europei e ciò per
consentire al cittadino forme più celeri di risarcimento;
4. che le Regioni si impegnino comunque, in modo prioritario, per la
realizzazione degli spazi interni alle strutture per garantire pienamente
l’esercizio della libera professione intramuraria. Per far questo le Regioni
avranno tempo fino al 31 luglio 2008;
5. la possibilità per le Regioni, in alternativa alla realizzazione di spazi specifici
interni alla struttura sanitaria, di acquisire spazi ambulatoriali esterni, tramite
acquisto, locazione o convenzione, per l’esercizio della libera professione da
parte dei dirigenti che hanno scelto l’esclusività di rapporto con il Ssn (la
cosiddetta “intramoenia”). L’attività libero professionale in questi spazi sarà
comunque gestita dalle Asl in maniera diretta, secondo i seguenti principi
organizzativi: un tariffario equo e adeguato a garantire la copertura dei costi
dei servizi resi; l’affidamento a personale dell’Asl della prenotazione, da
eseguirsi in tempi e sedi diversi rispetto a quelli ordinari, e della fatturazione
delle prestazioni erogate in regime di libera professione. Ciò per evitare abusi
e illeciti; per garantire che i volumi di prestazioni libero professionali non
superino quelli eseguiti nell’orario di lavoro e per la piena trasparenza del
percorso di accesso e riscossione degli onorari in regime di libera professione;
6. che la direzione di struttura complessa e di struttura semplice dipartimentale
da parte dei dirigenti del ruolo sanitario, comporti l’esclusività di rapporto di
lavoro per la durata dell’incarico prevista dal contratto individuale del
dirigente (di norma tra i 5 e 7 anni);
7. che per tutti gli altri incarichi dirigenziali del ruolo sanitario (sia medici che
altre professioni) è consentita la scelta tra rapporto esclusivo e non esclusivo,
e viceversa, alla scadenza dei contratti individuali (di norma tra i 3 e i 5 anni).
“Quest’iniziativa legislativa – ha dichiarato il Ministro Turco - è stata determinata
dalla urgenza di intervenire sul sistema dell’attività libero-professionale
intramuraria della dirigenza sanitaria del Ssn per garantire questo diritto dei
medici e questa opportunità per i cittadini, ma nel segno della trasparenza e della
legalità”.
“Il provvedimento – ha proseguito il Ministro - interviene anche sul sistema della
esclusività del rapporto di lavoro per i primari responsabili di strutture complesse e
per tutti i responsabili di articolazioni organizzative rilevanti. Con questa norma
abbiamo inteso: assicurare la presenza costante e continuativa del personale
medico nelle strutture ospedaliere, a maggior tutela delle esigenze dei pazienti,
anche in riferimento alla riduzione delle liste d’attesa; garantire la concreta
possibilità della libera scelta del medico da parte del paziente; consentire, da parte
del medico, un più ampio ambito di esercizio della sua professione”.
“Infine – ha concluso il Ministro - anche a seguito dei gravissimi episodi di cui
hanno dato ampia notizia i mass-media, si è ritenuto opportuno inserire nel
provvedimento, originariamente predisposto solo per disciplinare la professione
intramuraria e il rapporto di esclusività, tre articoli relativi alla sicurezza delle
cure, che sono stati collocati in posizione prioritaria rispetto agli altri e con i quali
si è inteso assicurare criteri di maggior rigore nei controlli delle attività e delle
apparecchiature destinate agli interventi e alle prestazioni erogate dalle strutture
del Ssn, a garanzia della sicurezza dei pazienti, riducendo il margine degli errori e
degli eventi avversi che possono manifestarsi nel corso di procedure cliniche”.