Un farmaco che ``nuoce`` alla salute

Un farmaco che ''nuoce'' alla salute.
Dopo 25 casi di morte (19 bambini) negli Usa il Fda ''consiglia'' alle case
produttrici del Ritalin e di altri psicofarmaci a base di metilfenidato di
indicare sulle confezioni i rischi della somministrazione
ROMA - Le case produttrici del Ritalin e degli altri psicofarmaci a base di metilfenidato
- utilizzati per la cura della cosiddetta "sindrome da deficit di attenzione e iperattività"
(Ahdh) - negli Usa potrebbero presto essere obbligate ad indicare sulle confezioni a
chiare lettere i rischi di morte e le gravi conseguenze legate al loro uso, né più né
meno dei black box sui pacchetti delle sigarette. La decisione è stata presa l’8 febbraio
dal Consiglio consultivo dell'istituto federale Usa per il controllo sulla salute e i farmaci
- Fda (Food and drug administration) - che ha esaminato 25 casi di morte, tra i quali
19 bambini, riconducibili all'uso dei farmaci. La Fda non è vincolata per legge a
seguire le indicazioni del suo organo consultivo, ma generalmente lo fa. I consiglieri
hanno votato 8 a favore, 7 contrari e un astenuto. Il consiglio ha anche adottato
all'unanimità una disposizione in cui raccomanda alle case produttrici di inserire nelle
confezioni una guida medica per i giovani consumatori e per i loro genitori.
Gli psicofarmaci interessati dal provvedimento sarebbero tutti quelli a baase di
metilfenidato a partire dal Ritalin di Novatis, Concerta di Johnson & Johnson, Methylin
di Mallinckrodt Pharmaceuticals, Metadate di Ucb, Adderall di Shire Farma, che ha già
ricevuto un richiamo simile nel 2004, e tutti i generici a base di metilfenidato.
Il dottor Furberg, membro del consiglio consultivo della Fda ha dichiarato alla Cnn:
"Non rivelare le incertezze circa la sicurezza del farmaco è inappropriato contrario
all'etica". Nonostante il richiamo Novartis sostiene che il Ritalin, approvato da Fda nel
1955, è sicuro ed efficace. Todd Gruber direttore della sicurezza medica Novartis, ha
spiegato che in 50 anni non sono stati riscontrati problemi cardiovascolari associati
all'uso del farmaco. Tuttavia, dagli atti del comitato Fda, si apprende, contrariamente
a quanto affermato dal produttore, dell'esistenza di studi scientifici che suggeriscono
un'associazione fra uso del farmaco e problemi cardiaci, inclusi infarti miocardici. La
Fda inoltre sostiene che gli studi a lungo termine sull'uso di farmaci per la sindrome
da deficit di attenzione e iperattività (Ahdh) forniscono soltanto informazioni minime
sui rischi complessivi derivanti dalla somministrazione.
Steve Nissen, direttore del Centro coordinamento cardiovascolare alla clinica medica
di Cleveland, ha dichiarato all'Associated Press che "si sta lavorando troppo
lentamente per contenere l'uso indiscriminato e la crescita senza controllo delle
prescrizioni di questo genere di psicofarmaci sui bambini". Attualmente gli
psicofarmaci presentano già degli avvisi ai pazienti circa i rischi di complicazioni
cardiache. Gerald Dal Pan, direttore centro valutazione e ricerche sui farmaci della
Fda, sostiene che "questo warning è appropriato, al fine di dare corrette informazioni
sul funzionamento di questi psicofarmaci". "Siamo sulla pista giusta- ha dichiarato alla
Cnn un medico del Centro di valutazione dei rischi dei farmaci Fda -. Non andremmo
avanti su questa strada se non ritenessimo sussistenti delle reali possibilità di rischi
per la salute della popolazione".
Le vendite di farmaci per la cosiddetta sindrome da deficit di attenzione e iperattività
(Ahdh) hanno reso 3,1 miliardi di dollari nel 2004, contro i 759 milioni nel 2000,
secondo i dati di Ims health. Secondo studi federali dell'Agenzia per la sicurezza del
Farmaco, negli Usa 2,5 milioni di bambini fra i 4 e i 17 anni usano correntemente i
farmaci per l'Ahdh. Il 9,3% dei ragazzi di 12 anni, e il 3,7% delle bambine di 11 anni,
assumono questi psicofarmaci. A questi si sommano le somministrazioni per altri
presunti disturbi del comportamento, fino ad arrivare ad oltre 11 milioni di minori in
terapia costante.
Tratto dalla rassegna stampa di www.giulemanidaibambini.org
Campagna sociale nazionale
contro gli abusi nella prescrizione
di psicofarmaci a bambini ed adolescenti
Soddisfatto del provvedimento d'oltre oceano Luca Poma, portavoce della campagna
di farmacovigilanza "Giù le mani dai bambini", che 4 mesi dopo aver chiesto al
Ministro della Salute, Francesco Storace, di applicare un black box sulle confezioni di
questi psicofarmaci torna a chiedere: "quanti mesi impiegheranno le autorità di
controllo italiane per emanare provvedimenti a tutela della salute dei nostri bambini?"
In Italia il Ritalin è stato introdotto sul mercato nel marzo 2003 con decreto
ministeriale. Prima apparteneva alla tabella I degli stupefacenti con cocaina, eroina e
le altre droghe pesanti. Il Ministero della Salute ha previsto di attivare almeno 20
Centri regionali per la somministrazione di psicofarmaci ai bambini. Il Veneto ne ha
già attivati 12. Per l'attuale ministro della Salute, Francesco Storace, “La
somministrazione del Ritalin è sicura perché il farmaco non può essere prescritto dai
medici di famiglia, ma solo dai centri di riferimento regionali”. Secondo lo screening
"Prisma 2004" in Italia soffrirebbe di disagi o turbe mentali il 9% dei minori tra 0 e 14
anni. 730.000 bambini, di cui 170mila soffrirebbero della cosiddetta "Sindrome da
iperattività e deficit di attenzione" (Ahdh). Oggi 30mila bambini italiani assumono
antidepressivi la cui somministrazione è stata interdetta dall'Agenzia europea del
farmaco.
Di: Gabriele Del Grande
© Copyright Redattore Sociale - 11.3114/02/2006
Schede allegate:
Che cos’è il Ritalin
Si chiama Ritalin ed il principio attivo è il metilfenidato, sostanza classificata tra le
amfetamine. Nella farmacopea ufficiale sta nella tabella delle sostanze stupefacenti,
nello stesso gruppo che comprende eroina e cocaina. Viene anche chiamata “pillola
dell’obbedienza” perché è attiva nel combattere l’ADHD, Attention Deficit Hyperactivity
Disorder , o meglio nel tranquillizzare i bambini iperattivi e disattenti.
E’ prodotto dalla Novartis ed è già uscito dal commercio in Italia nell’89 perché
sembrava non rendere abbastanza, adesso è stato reintrodotto su richiesta alla
Novartis del Comitato Unitario del Farmaco, insomma dal Ministero della Sanità. La
richiesta del CUF sembra indotta dall’insistenza di pediatri e neuropsichiatri infantili.
Negli Stati Uniti si usa da sempre e si stima che il 10% dei bambini in età scolare, dai
6 ai 13 anni, assuma regolarmente il Ritalin ndrew Waters, avvocato americano
famoso per aver vinto cause miliardarie contro l’industria del tabacco, sta lavorando a
una causa collettiva contro la Novartis per “accanimento della diagnosi”: la tesi è che
il farmaco, pericoloso, venga somministrato con troppa leggerezza. Dal 1989 al 1996
infatti in America l’uso di Ritalin è aumentato del 600%. L’ADHD non è facilmente
diagnosticabile, non è una malattia ma un disturbo, il rischio è di considerare malati i
bambini, solo “troppo vivaci”.
Tratto dalla rassegna stampa di www.giulemanidaibambini.org
Campagna sociale nazionale
contro gli abusi nella prescrizione
di psicofarmaci a bambini ed adolescenti