meccanicismo moderno
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Cartesio1, I principi della filosofia (1644), parte I, § 28
Noi non ci fermeremo neppure ad esaminare i fini che Dio s'è proposto creando il mondo, e respingeremo del tutto dalla nostra
filosofia la ricerca delle cause finali, poiché non dobbiamo tanto presumere di noi stessi da credere che Dio ci abbia voluto
mettere a parte dei suoi consigli, ma, considerandolo come l'autore di tutte le cose, cercheremo solo di trovare, con la facoltà di
ragionare ch'egli ha posto in noi, in che modo quelle che noi percepiamo per mezzo dei nostri sensi hanno potuto essere prodotte.
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Cartesio, Il mondo, cap. VII
Sappiate dunque, in primo luogo, che per natura non intendo affatto qualche divinità o qualche altro tipo di potenza immaginaria,
ma che mi servo di questa parola per indicare la materia stessa, in quanto dotata di tutte le qualità che le ho attribuito 2, intese tutte
insieme, e sotto la condizione che Dio continui a conservarla nello stesso modo in cui l'ha creata. Poiché solo da ciò, che continui
a conservarla così, segue necessariamente che i diversi mutamenti che vi dovranno essere nelle sue parti, non si potranno
attribuire all'azione di Dio, perché essa non cambia, sicché li attribuirò alla natura e le regole secondo le quali avverranno questi
mutamenti, le chiamerò leggi della natura.
 Nicolas Malebranche 3 , Trattato della natura e della grazia (1680),
I, § 18
Le leggi della natura sono costanti e immutabili: esse sono generali per tutti i tempi e tutti i luoghi. Due corpi di una data
grandezza e velocità che si urtano, rimbalzano oggi nello stesso modo di ieri. Se la pioggia cade su certi campi e se il sole ne
brucia altri; se un tempo favorevole alle messi è seguito da una grandinata che le distrugge; se un bambino viene al mondo con
una testa deforme e inutile che poggia direttamente sul petto, e lo rende infelice, tutto questo non significa che Dio abbia voluto
produrre questi effetti mediante volontà particolari; il fatto è che egli ha fissato delle leggi della comunicazione dei movimenti di
cui questi effetti sono delle necessarie conseguenze. Si tratta, d'altronde, di leggi così semplici e così feconde da servire a produrre
tutto ciò che di bello noi vediamo nel mondo, ed anche compensare in breve tempo, la mortalità e la sterilità più generale.
 Pierre-Simon de Laplace4, Saggio filosofico sulle probabilità. La
probabilità (1814)
Dobbiamo dunque considerare lo stato presente dell'universo come l'effetto del suo stato anteriore e come la causa del suo stato
futuro. Un''intelligenza che, per un dato istante, conoscesse tutte le forze da cui è animata la natura e la situazione rispettiva degli
esseri che la compongono, se per di più fosse abbastanza profonda per sottomettere questi dati all'analisi, abbraccerebbe nella
stessa formula i movimenti dei più grandi corpi dell'universo e dell'atomo più leggero: nulla sarebbe incerto per essa e l'avvenire,
come il passato, sarebbe presente ai suoi occhi. Lo spirito umano offre, nella perfezione che ha saputo dare all'astronomia, un
pallido esempio di quest'intelligenza. Le sue scoperte in meccanica e in geometria, unite a quella della gravitazione universale,
l'hanno messo in grado di abbracciare nelle stesse espressioni analitiche gli stati passati e quelli futuri del sistema del mondo.
Applicando lo stesso metodo ad altri oggetti delle sue conoscenze, è riuscito a ricondurre a leggi generali i fenomeni osservati ed
a prevedere quelli che devono scaturire da circostanze date. Tutti i suoi sforzi nella ricerca della verità tendono ad avvicinarlo
continuamente all’intelligenza che abbiamo immaginato ma che resterà sempre infinitamente lontano. Questo tendere, che è
proprio della specie umana, è ciò che ci rende superiori agli animali, ed i progressi nel campo della scienza distinguono le
nazioni ed i secoli e rappresentano la loro vera gloria.
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In che cosa consiste il meccanicismo, ossia la dottrina espressa in tutti questi passi?
Quale la differenza fondamentale tra la dottrina aristotelica delle cause e la prospettiva del meccanicismo cartesiano?
Confronta la dottrina del meccanicismo espressa in tutti questi passi con la dottrina luterana della predestinazione (analogie,
differenze).
A tuo parere, se il meccanicismo è vero, la nostra libertà, in qualche senso del termine, è ancora possibile? Si o no e,
soprattutto, perché?
Considerato il fondatore della filosofia moderna, Cartesio, ispirato dagli straordinari risultati della nuova scienza della natura, sviluppata da
Galileo, Keplero e altri, ma dando la massima importanza alla sua componente razionale e sottovalutando quella sperimentale, introduce, in
campo fisico, un coerente meccanicismo. Cfr. il cap. IV del manuale, spec. § 6.
2 Le qualità a cui Cartesio si riferisce, cosiddette oggettive o primarie, sono essenzialmente estensione (tridimensionale) e movimento, con tutte
le possibili combinazioni (velocità, accelerazione, quantità di moto ecc.). Cartesio esclude le qualità soggettive e secondarie, come colore,
profumo ecc.
3 Malebranche è un continuatore della linea cartesiana, anche se recupera alcune idee di Platone e di Agostino e cerca di conciliare la nuova
filosofia con la religione cristiana.
4 Si tratta di un fisico della prima metà dell’Ottocento. In epoca molto successiva rispetto ai primordi della scienza, Laplace espone nel modo
più chiaro ed efficace, con la finzione dell’“intelligenza universale”, il senso del moderno meccanicismo. Si noti il rovesciamento rispetto
al necessitarismo religioso: non è Dio che, nella sua sovranità sul mondo, con la sua volontà immutabile rende ogni evento necessario, ma,
al contrario, è l’ipotesi scientifica del determinismo meccanicistico, riferita alla natura, che evoca l’idea di un Dio come ipotetico
osservatore di tutti gli eventi, introdotto solo a scopo esplicativo.
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