A. GEMELLI – la Vita Edoardo Gemelli è nato a Milano il 18 gennaio 1878 ed è morto a Milano il 15 luglio 1958. Fra queste due date una vita intensa di studioso, di realizzatore di opere, di francescano. Ebbe un carattere complesso, misto di vivacità e timidezza e forse per reazione impetuoso, ribelle e sognatore. Fu scienziato per natura e per studi, ma dopo la conversione fu soprattutto francescano; francescano con donazione totale, radicale, senza ritorni. Edoardo Gemelli è un convertito perché "non è nato fervente cristiano", non era praticante e quindi ben lontano dal pensare ad essere sacerdote. Laureato in medicina a Pavia, nel 1902, fu assistente del premio Nobel Calfi e, per le idee politiche Turati gli affidò la direzione di un giornale socialista "La plebe". Della storia marxista amava l'utopia populista ed il messianismo sociale. Vivendo in questo contesto di scienza e di politica si preparava a realizzare i suoi sogni: essere medico e uomo d'azione. Ma Dio aveva per lui altri progetti; per questo la sua conversione fu tanto inattesa quanto improvvisa. La stampa la pubblicizzò e si parlò di "un suicidio dell'intelligenza". Ma Edoardo non torna indietro e si fa frate, frate francescano come a realizzare un sogno lungamente accarezzato. E diventa fra Agostino Gemelli dei minori francescani. Il luogo della sua preparazione fu Rezzato (BS). Cambia nome, ma non i suoi programmi e i suoi ideali. Non mette nel cassetto i suoi sogni. Soltanto dietro S.Francesco il giovane Gemelli intuì che poteva essere se stesso e che poteva essere se stesso diventando e facendosi diverso. Fu proprio S.Francesco con la sua geniale pedagogia basata sulla libertà e sull'amore che gli permise di utilizzare i propri difetti e di volgere al bene anche quelli degli altri. E' un sognatore ma anche un uomo concreto, capace di rendere realtà i sogni. È un grande realizzatore di opere che riguardano la cultura, la scienza e la spiritualità. Nel 1914 fonda la rivista "Vita e Pensiero" per poter riconciliare, in quei tempi difficili, la cultura con il Vangelo in nome di una Fede illuminata. Il sogno centrale della sua vita lo realizza dopo la prima guerra mondiale: assieme ad un gruppo di amici (ricordiamo Vico Necchi, Mons. Olgiati, Mons. Mazzotti, Armida Barelli e il conte Lombardo) fonda l'Università Cattolica che, per volontà della signorina Barelli sua fedele e infaticabile collaboratrice, sarà dedicata al Sacro Cuore. È l'Università il vertice della sua realizzazione nel campo della intelligenza e della cultura. Ma non opera solo per la cultura: il francescano padre Gemelli pensa anche alla vita dello spirito, alla Chiesa, alla gente semplice nella fede. Per loro dà vita "all'Opera della Regalità", che se può essere considerato il primo frutto della Università Cattolica, serve ad avvicinare il popolo alla liturgia, a rendere familiare la S.Messa, l'adorazione Eucaristica ecc… Per realizzare le sue opere p. Gemelli si circonda di amici fidati, generosi, che condividono con lui l'ansia per un Italia rinnovata attraverso la cultura, la spiritualità francescana e, non da ultimo, la geniale intuizione di un apostolato da realizzarsi dentro la società, da laici e consacrati. Con la signorina Barelli realizza tale intuizione quando un gruppo di dodici donne si consacrano a Dio restando nel mondo a S.Damiano in Assisi. Nasce così l'allora chiamato "Pio sodalizio", oggi "Istituto Secolare delle Missionarie della Regalità di Cristo": fu esperienza eccezionale per l'epoca in cui "le donne erano relegate nella casa". Questa nuova forma di consacrazione nel mondo incontrò al suo sorgere, difficoltà in seno alla Chiesa, ma poi fu accettata e benedetta da Pio XII. Ancora assieme alla Barelli, affianca a questo ideale di consacrazione nel mondo la formazione della nascente Gioventù Femminile. Per estendere l'intuizione della secolarità consacrata nel mondo p. Gemelli incoraggiò anche la formazione di una fraternità di Sacerdoti e di una maschile con la stessa spiritualità francescana. La ricchezza e la profondità spirituale di p. Gemelli è ancora da scoprire nella sua pienezza, ma certamente non si può ignorare il suo totale amore a Gesù Cristo ed alla Chiesa nello stile di Francesco d'Assisi. Si dichiarava francescano "dalla testa ai piedi" e del francescano aveva l'amore umile ed obbediente al Papa. Questo pensatore e uomo d'azione, volitivo e forte era docile alla volontà di Dio con abbandono incondizionato anche quando la sofferenza bussò alla sua porta dopo un incidente d'auto che fiaccò il suo corpo. È morto nella sua Milano e fu vegliato dai suoi studenti nella Università che tutti ancora chiamano "sua". Per una maggiore conoscenza di p.Gemelli, uomo, studioso, frate francescano, realizzatore di opere consigliamo la lettura di alcuni testi. 1. 2. 3. 4. 5. Il Francescanesimo (Edizione Vita e Pensiero) Padre Gemelli (Maria Sticco. Edizione O.R.) La nostra storia (Edizione O.R.) Frate Agostino Gemelli (Biblioteca francescana - Milano) Padre Agostino Gemelli (Agostino Picicco – ed. Il Messaggero) ------- Novità-------