La Divisione Scienza e Tecnologia contiene 135.000 reference and

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ASSOCIAZIONE “MILANO BIBLIOTECA DEL 2000”
Biblioteca Europea di Informazione e Cultura
Stralcio delle parti dello “Studio biblioteconomico”
indispensabili per la redazione del
Documento preliminare alla progettazione (D.P.P.)
A cura di
Giovanni Solimine
Settembre 2000
Sommario
Premessa
p. 6
Cap. 1. Ruolo e fisionomia della BEIC
p. 10
Cap. 2. Definizione dei compiti e obiettivi di offerta
2.1. Attualità e prime informazioni
2.2. Consultazione e reference
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2.2.1. Servizio di informazioni di comunità e di documentazione locale
2.2.2. Servizio di business information
2.3. Settori di consultazione e documentazione a scaffale aperto
2.4. Servizi multimediali
2.5. Servizi informatici
2.6. Servizi speciali
2.7. Spazi per lo studio e la lettura
2.8. Politiche gestionali e di servizio
Cap. 3. Dimensionamento degli spazi dedicati alle specifiche
attività
3.1. Area di ingresso dell’edificio
3.1.1. Atrio
3.1.2. Auditorium
3.1.3. Esercizi commerciali
3.1.4. Spazio per esposizioni
3.2. Servizi della biblioteca
3.2.1. Settore d’ingresso, attualità e informazione
3.2.1.1. Novità, attualità e prime informazioni
3.2.1.2. Settore tempo libero, viaggi e divertimento
3.2.1.3. Servizi d’informazione di comunità e di documentazione locale
3.2.1.4. Emeroteca
3.2.2. Servizi di business information
3.2.3. Sezione ragazzi
3.2.4. Spazio giovani
3.2.5. Centro didattico-linguistico
3.2.6. Mediaforum
3.2.7. Consultazione generale, reference, prestito e sale di lettura
3.2.7.1. Consultazione generale e reference
3.2.7.2. Servizi di prestito e document delivery
3.2.7.3. Sale di lettura
3.2.8. Sezioni tematiche
3.2.8.1. Scienza e tecnologie
3.2.8.2. Scienze umane e sociali
3.2.8.3. Letterature e arti
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3.2.9. Sezioni speciali
3.3. Magazzino di conservazione
3.4. Uffici e altri ambienti di lavoro
3.5. Riepilogo delle aree funzionali e delle relative superfici
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Cap. 4. Diagramma dei servizi e relativi percorsi di collegamento
p. 62
Cap. 5. Diagramma di circolazione e book circulation system
5.1. Stima del movimento annuo
5.2. Diagrammi di circolazione
p. 68
p. 68
p. 70
Cap. 6. Quantificazione attrezzature, arredi e posti a sedere
6.1. Area di ingresso dell’edificio
p. 84
p. 86
p. 86
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p. 101
6.1.1. Atrio
6.1.2. Auditorium
6.1.3. Esercizi commerciali
6.1.4. Spazio per esposizioni
6.2. Servizi della biblioteca
6.2.1. Settore d’ingresso, attualità e informazione
6.2.1.1. Accoglienza e accettazione
6.2.1.2. Novità, attualità e prime informazioni
6.2.1.3. Settore tempo libero, viaggi e divertimento
6.2.1.4. Servizi d’informazione di comunità e di documentazione locale
6.2.1.5. Emeroteca
6.2.2. Servizi di business information
6.2.3. Sezione ragazzi
6.2.3.1. Spazio bambini e nursery
6.2.3.2. Biblioteca ragazzi
6.2.4. Spazio giovani
6.2.5. Centro didattico-linguistico
6.2.6. Mediaforum
6.2.7. Consultazione generale, reference, prestito e sale di lettura
6.2.7.1. Consultazione generale e reference
6.2.7.2. Servizi di prestito e document delivery
6.2.7.3. Sale di lettura
6.2.8. Sezioni tematiche
6.2.8.1. Spazi di lettura del materiale in distribuzione
6.2.8.2. Area dipartimentale “Scienza e tecnologie”
6.2.8.3. Area dipartimentale “Scienze umane e sociali”
6.2.8.4. Area dipartimentale “Letterature e arti”
6.2.9. Servizi per non vedenti e ipovedenti
6.3. Sezioni e biblioteche speciali
6.4. Magazzino di conservazione
6.5. Uffici e altri ambienti di lavoro
6.6. Totale documenti, postazioni e attrezzature
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Cap. 7. Individuazione, quantificazione e sintesi dell’articolazione p. 102
delle diverse aree
Allegato
Analisi comparativa di un gruppo di biblioteche di recente costruzione
p. 105
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Indice delle tavole
Tav. 1 - Schema delle aree logiche e funzionali
Tav. 2 - Diagramma della circolazione degli utenti
Tav. 3 - Diagramma della circolazione dei documenti - Monografie
Tav. 4 - Diagramma della circolazione dei documenti – Opere consultazione
Tav. 5 - Diagramma della circolazione dei documenti - Periodici
Tav. 6 - Diagramma della circolazione dei documenti - Uso
Tav. 7 - Diagramma della circolazione del personale
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Premessa
Scopo del presente documento è quello di fornire i primi elementi del Progetto
biblioteconomico della Biblioteca Europea di Informazione e Cultura, che sorgerà a
Milano.
Al termine della predisposizione di tutte le sue parti, il progetto fornirà l’analisi della
domanda e del contesto locale, lo studio delle esperienze più significative, l’analisi
della fattibilità della nuova biblioteca, la successiva definizione della sua fisionomia e
dei suoi servizi e tutte le indicazioni necessarie per il suo funzionamento.
Il progetto è anche complementare al programma edilizio: esso, infatti esamina e
definisce le esigenze di ciascun servizio, anche dal punto si vista planimetrico e della
strumentazione, i rapporti funzionali tra le varie parti e sezioni di cui si comporrà la
biblioteca e quindi i collegamenti tra le stesse.
Per questo motivo, il Progetto biblioteconomico assumerà sia la funzione di elaborato
di politica culturale, sia la funzione di studio preparatorio rispetto al programma
edilizio, alla progettazione e dislocazione delle aree, degli impianti e di ogni aspetto
architettonico nonché d'arredo.
Pur nell’autonomia delle diverse competenze, il documento è stato redatto
coerentemente con le scelte che andavano maturando sul piano urbanistico e
architettonico. Ciò non esclude che, in sede di definizione della bozza del Documento
preliminare alla progettazione (D.P.P.), alcune indicazioni che qui vengono fornite –
ed in particolare quelle riguardanti la quantificazione e la dislocazione degli spazi
destinati alle singole attività – vadano sottoposte a una ulteriore verifica di
compatibilità ed eventualmente armonizzate con esigenze tecniche e altri vincoli, e
per questo motivo esse potranno subire alcuni ritocchi o modifiche.
Il presente documento non esaurisce l’analisi biblioteconomica propedeutica alla
progettazione della BEIC. Esso intende assolvere unicamente agli impegni previsti
dal disciplinare d’incarico stipulato tra il Comune di Milano e l’Associazione “Milano
Biblioteca del 2000” per la predisposizione delle parti dello studio biblioteconomico
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indispensabili ai fini della redazione del D.P.P., e precisamente affronta i seguenti
punti:
 Precisazione del ruolo e della fisionomia della nuova biblioteca e delle esigenze
che intende soddisfare.
 Definizione puntuale dei compiti, del campo d’azione e dei servizi che dovrà
offrire la nuova struttura.
 Dimensionamento degli spazi destinati alle specifiche attività, ai singoli servizi e ai
vari settori della BEIC, tenendo conto che la superficie dovrà essere di circa
50.000 mq.
 Diagramma dei servizi e relativi percorsi di collegamento orizzontali e verticali,
nonché descrizione delle aree funzionali della biblioteca, del sistema di accesso e
circolazione delle persone e dei documenti.
 Ipotesi di massima della struttura del book circulation system con il relativo
diagramma di circolazione che sarà poi vincolante per i progettisti dell’edificio.
 Quantificazione delle strutture e degli arredi da acquisire in relazione ai singoli
servizi e settori della BEIC. Individuazione della tipologia e della quantità minima
dei posti a sedere riservati alle varie sezioni.
 Individuazione, quantificazione e collocazione di massima delle diverse aree in cui
si articola la biblioteca, suddivise in spazi aperti al pubblico e spazi non accessibili
al pubblico.
A ciascuno dei suddetti punti è dedicato uno dei 7 capitoli in cui si articola il
documento. L’elaborazione è avvenuta nel rispetto delle linee-guida e delle prime
ipotesi progettuali presenti nel documento Una nuova biblioteca per Milano, diffuso
nel febbraio 1999, che rappresenta una condivisa definizione della fisionomia della
BEIC, e tiene conto altresì delle esperienze di progettazione di analoghe biblioteche
in altri paesi d’Europa e del Nord America.
Alcune delle questioni affrontate trovano nel presente documento una loro
sistemazione definitiva; in altri casi ci si è limitati a sviluppare i punti indispensabili
per la redazione del D.P.P. o a pervenire al livello di approfondimento necessario per
poter elaborare il D.P.P.; in altri casi, infine, vengono proposte alcune alternative o
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soluzioni interlocutorie che potranno essere ulteriormente sviluppate nel corso di
ulteriori stati d’avanzamento del lavoro di progettazione.
Tra le questioni ancora aperte, se ne segnalano alcune di carattere strettamente
biblioteconomico che il presente documento ancora non affronta compiutamente e
che andranno invece risolte quanto prima. Tra questi problemi – su cui bisognerà
continuare a lavorare nelle successive fasi di progressivo completamento del
progetto – rivestono un carattere di assoluta priorità, e andranno quindi affrontati
nei prossimi mesi, i seguenti temi:
 Analisi della domanda potenziale presente nel bacino d’utenza su cui insiste la
BEIC e individuazione delle modalità di integrazione della nuova biblioteca nel
tessuto delle biblioteche milanesi e lombarde.
 Modalità di reclutamento, gestione e aggiornamento delle risorse umane;
descrizione delle principali procedure e delle linee di trattamento e
lavorazione dei documenti; descrizione schematica dell’organizzazione del
lavoro; stima dei carichi di lavoro potenziali e definizione dell’organigramma e
dei profili professionali specifici.
 Modalità, tempi e ritmo d’incremento per la costituzione della dotazione
libraria; criteri per la formazione e lo sviluppo delle collezioni; quantificazione
puntuale del materiale da acquisire nelle diverse aree disciplinare ed
elaborazione dei criteri per l’organizzazione e l’ordinamento fisico dei
documenti.
 Politiche di servizio (orari di apertura; organizzazione interna delle varie
sezioni; regolamentazione del prestito e in particolare del prestito degli
audiovisivi, e delle riproduzioni; indicazioni relative alle politiche di
digitalizzazione full-text dei documenti; linee guida di una eventuale politica
tariffaria).
 Un modulo opzionale potrebbe riguardare una più dettagliata configurazione
della sezione ragazzi e della sua articolazione interna.
 Politica catalografica della BEIC e modalità di comunicazione in rete delle
collezioni e dei servizi (catalogazione descrittiva e semantica, caratteristiche
dell’OPAC etc.).
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 Architettura funzionale e caratteristiche del sistema di automazione (disegno
delle varie funzioni, politiche di rete etc.).
Ciascuno di questi punti sarà oggetto di un modulo dello studio di fattibilità cui si è
cominciato a contribuire col presente documento.
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Capitolo 1
Ruolo e fisionomia della BEIC
Milano è priva di una grande biblioteca pubblica, capace di soddisfare i bisogni di
informazione, divulgazione e cultura di un’area metropolitana di oltre 7 milioni di
cittadini, e che si proponga anche come luogo d’incontro e di socializzazione.
Recentemente, altre importanti città dell’Europa e di altri continenti si sono dotate di
nuove grandi biblioteche: questo fenomeno, sviluppatosi nell’era di maggiore
sviluppo della virtualità, è di particolare interesse, perché dimostra quanto
fortemente sia avvertita la necessità di dotare una moderna metropoli di spazi
pubblici, di luoghi fisici deputati alla trasmissione del sapere, di cattedrali laiche che
rivestono anche una forte funzione simbolica. Sono questi i luoghi da cui si dipartono
servizi virtuali, che da soli non esauriscono i bisogni di cultura e conoscenza.
A volte si tratta di istituti orientati prevalentemente alla ricerca, all’alta cultura o alla
conservazione (British Library di Londra e Deutsche Bibliothek di Francoforte), altre
volte queste funzioni vengono coniugate anche a compiti di alta divulgazione
(Bibliothèque Nationale de France di Parigi, livello haut-de-jardin), altre volte ancora
prevale la fisionomia della biblioteca pubblica, sia pure con accentuazioni a volte
particolari, spesso in direzione dell’utenza giovanile o della multimedialità (si pensi,
ad esempio, alle public libraries di Denver, Phoenix, San Francisco e Vancouver, per
quanto riguarda il continente americano, e per l’Europa al Gasteig di Monaco, allo
Stadthuis/Bibliotheek dell’Aja, o in Francia alle nuove biblioteche municipali di
Bordeaux, Lione e Marsiglia).
Anche in alcune città italiane sono in corso di realizzazione o di progettazione nuove
biblioteche pubbliche (Torino e Bologna).
Rispetto alle realizzazioni italiane e a gran parte di quelle straniere il progetto della
BEIC è molto più avanzato e ambizioso, sia per le dimensioni previste, sia per i criteri
e le scelte che lo ispirano.
L’ambito territoriale di riferimento della BEIC supera i confini della provincia di Milano
e si estende ad est fino alla provincia di Brescia e ad ovest fino alla provincia di
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Novara, a nord fino alle province di Varese, Como e Lecco, a sud fino a Pavia, Lodi e
Crema. Un’analisi dettagliata dell’area metropolitana milanese e dei dati
socio-demografici relativi alla popolazione residente in tale bacino è offerta alle pp.
285-303 del documento Una nuova biblioteca per Milano.
L’utenza potenziale della BEIC presenta i seguenti dati significativi, per quanto
riguarda gli utenti tradizionali delle biblioteche pubbliche:
 374.000 ragazzi e adolescenti compresi nella fascia di età 10-14 anni;
 oltre 1 milione di giovani compresi tra i 15 e i 24 anni;
 540.000 studenti;
 un’elevata domanda di servizi bibliotecari di base, considerato che nell’area sopra
delineata le biblioteche erogano annualmente oltre 5 milioni di prestiti.
A questi utenti e alle loro esigenze la BEIC intende dare una risposta di elevata
qualità, con il “semplice” obiettivo di mettere a disposizione del pubblico la più vasta
offerta possibile di libri, periodici e altri documenti, senza distinzione di supporti. Ma
la BEIC vuole essere una biblioteca capace di “andare oltre” il pur doveroso
soddisfacimento di questo tipo di domanda e vuole ancorare tali servizi ai trend di
sviluppo di una moderna metropoli europea e proporre una sintesi tra fisionomie
differenti di servizi informativi e documentari, praticando con decisione i terreni della
multimedialità e delle politiche di rete, aggiungendo nuovi pubblici a quanti già
usufruiscono solitamente dei servizi bibliotecari, collegando i servizi di base alla
formazione permanente, fino a toccare quei filoni specialistici che sono
maggiormente vicini alle tradizioni culturali della società milanese e lombarda.
La denominazione di Biblioteca Europea di Informazione e Cultura nasce dall’assunto
di fondo che l’ambito di riferimento culturale è quello dell’Europa, intesa come realtà
storico-geografica ma anche istituzionale: la vocazione europea della BEIC si
concretizzerà in una particolare attenzione alla documentazione della storia, della
cultura, delle lingue, della realtà socio-economica del continente europeo e in un
sistematico impegno nella educazione delle giovani generazioni alla dimensione
europea della vita collettiva. La BEIC rappresenterà nelle proprie raccolte la
produzione editoriale, sia letteraria che saggistica, dei paesi europei, anche
attraverso l’acquisizione di molte opere in lingua originale e si proporrà alle principali
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biblioteche europee come interlocutore per progetti di scambio e collaborazione a
livello internazionale. Essere biblioteca “di informazione e cultura” significa poi
impegnarsi nell’offerta di servizi informativi, ma cercando di offrire ai cittadini gli
strumenti per un’appropriazione e una rielaborazione critica dei contenuti, favorendo
l’esercizio di attività di lettura, di studio e di svago direttamente rivolte allo sviluppo
della conoscenza e della persona umana.
La BEIC dovrà caratterizzarsi nella ricerca di un nuovo punto di equilibrio tra gli
specialismi e la diffusione della cultura e dovrà proporsi al tempo stesso come
biblioteca pubblica moderna di eccellenza, capace di soddisfare le esigenze di
informazione e consultazione generale, e come strumento di raccordo tra queste
esigenze e quelle del mondo della ricerca e dell’alta divulgazione: grandi biblioteche
pubbliche, come la New York Public Library, perseguono questo obiettivo.
Un’esperienza alla quale si è guardato con molto interesse è anche la “biblioteca
pubblica d’informazione”, affermatasi in Francia a partire dalla realizzazione del
Centre Pompidou. Un altro modello di riferimento può essere parzialmente
individuato nella Münchner Staadtbibliothek am Gasteig, dove la biblioteca è il
collante e il catalizzatore di un’offerta variegata di servizi culturali (nel Gasteig di
Monaco, frequentato da 6.000 persone al giorno, hanno sede la Filarmonica,
l’Istituto Richard Strauss, il Conservatorio e la Scuola comunale di canto e musica, tre
sale da concerto, cinema, l’Università popolare). In quella realtà, però, la
Staadtbibliothek, pur occupando una posizione di rilievo, ha una funzione
documentaria, informativa e culturale funzionale alla programmazione delle attività
svolte nel complesso in cui è inserita; la BEIC, viceversa, è una istituzione autonoma,
che però, per poter divenire un punto di riferimento certo e per poter sviluppare fino
in fondo le sue potenzialità, ha bisogno di essere contornata da altre strutture (un
auditorium, una grande libreria, un media store, uno spazio espositivo, un centro
interculturale, aule attrezzate per attività di formazione permanente, un cinema
multisala e altre attività commerciali e ricreative).
La funzione formativa che la BEIC intende assolvere parte dal presupposto che nella
società contemporanea non esistono più una “stagione dello studio” e “una stagione
del lavoro” separate tra loro e poste in sequenza cronologica: nella società
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contemporanea si studia per tutta la vita, si apprende “facendo le cose”, stimolati
dalla necessità di una formazione continua. Ad esempio, il centro didattico-linguistico
di cui la BEIC sarà dotata programmerà le sue attività sulla base degli input che la
biblioteca riceverà della quotidiana interazione con l’utenza, ma anche su commesse
che potranno venire da terzi.
La BEIC attuerà una politica di convergenza e integrazione tra uso del tempo libero
ed attività di studio, tra servizi di base e servizi specialistici, tra cultura umanistica e
cultura scientifica, tra media e linguaggi diversi.
La tipologia di documenti posseduti e accessibili e l’offerta di servizi dovranno essere
variegate, in quanto la BEIC dovrà rappresentare al suo interno la complessità e
l’articolazione del sapere contemporaneo e rivolgersi con linguaggi diversificati ai
diversi pubblici che si propone di aggregare.
Fattori di qualità, coerenti con queste caratteristiche che la BEIC intende assumere,
sono:
 la dimensione dell’offerta, sia per quanto riguarda i documenti posseduti sia per
quanto riguarda la capacità di rendere accessibile e disponibile ciò che non è
posseduto;
 lo stile e la fisionomia del servizio, improntato al modello della reference library,
cioè di una biblioteca in cui l’utente non è mai abbandonato a se stesso, ma
sempre supportato da un’attività di assistenza e consulenza molto qualificata;
 il livello di integrazione nel tessuto bibliotecario e documentario della Città e della
Regione, oltre alla capacità di entrare a far parte di un circuito anche
internazionale di trasmissione della conoscenza.
La BEIC è una “biblioteca centrata sull’utente”, impostata sulla convivenza e
sull’interazione di utenti, documenti e bibliotecari.
La qualità dell’edificio non sarà ininfluente ai fini di una corretta percezione, da parte
del pubblico, degli obiettivi che la BEIC intende proporsi.
Da questo punto di vista, la biblioteca che meglio di tutte sintetizza la sua fisionomia
nel rapporto fra spazio e funzioni rimane, a quasi quarant’anni dalla sua
progettazione, la Staatsbibliothek di Berlino (1964-1978), disegnata da Hans
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Scharoun. La sua architettura è prestigiosa anche senza ricorrere a nessuna
ostentazione.
Il piano terreno di questa biblioteca offre un’immagine di grande libertà: si tratta di
uno spazio unico, illuminato dall’alto e vetrato tutt’intorno, in gran parte dedicato
all’esposizione delle novità librarie, e che include anche i servizi di accoglienza e
guardaroba, l’emeroteca, i cataloghi, il bancone del prestito. Col tempo è stato
necessario ospitare in questo ambiente anche altre funzioni, ma la bellezza
dell’edificio non ne ha risentito.
14
Capitolo 2
Definizione dei compiti e obiettivi di offerta
La BEIC intende rivolgersi all’intera comunità metropolitana ed in particolare a quanti
sono portatori di bisogni di informazione e cultura di carattere generale ma non
banali, di livello elevato ma non specialistici. Alla biblioteca potrà ricorrere chiunque
abbia un bisogno informativo: il giovane e il comune cittadino di qualsiasi età che sia
mosso da una semplice curiosità o da un interesse legato all’attualità o alla sua vita
quotidiana, ai suoi rapporti con la società civile e le istituzioni; lo studente che si avvii
alla ricerca o che intenda coltivare alcuni settori di studio; lo studioso e il ricercatore
che abbiano l’esigenza di ampliare lo spettro della propria ricerca oltre i rigidi schemi
degli specialismi; i professionisti, gli imprenditori, i funzionari, i quadri dirigenti e
quanti possano avere la necessità di documentarsi su un qualsiasi campo di attività
o di aggiornare il proprio bagaglio di conoscenze professionali. Molti altri esempi
potrebbero essere proposti: ciò che qui si intende sottolineare è che la biblioteca non
si rivolge solo a chi studia, ma a tutti, alla società milanese e lombarda, alla città che
lavora e produce.
Come tutte le più grandi biblioteche del mondo, la BEIC si propone di raggiungere
fasce di pubblico più numerose e diversificate di qualsiasi altro servizio culturale.
I compiti della BEIC sono, quindi, ad ampio raggio e possono essere illustrati
individuando i punti di incontro fra tre diverse entità:
 i pubblici,
 i servizi,
 i documenti.
In altri termini, si potrebbe dire:
 la domanda,
 l’offerta,
 le fonti e gli strumenti.
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Infatti, a ciascuna diversa tipologia di domanda espressa o latente nelle diverse fasce
di pubblico si risponderà con un’offerta mirata e allestendo servizi specifici, il che
richiederà l’utilizzo di documenti e fonti informative differenziate e l’impiego degli
strumenti professionali e tecnologici più adatti alle varie necessità.
Il modello di biblioteca al quale si pensa è un modello molto flessibile e reattivo,
capace di mettersi in posizione di ascolto nei confronti degli utenti e di interagire in
modo da produrre servizi di elevata qualità e rispondenti – per i loro contenuti e per
il modo in cui vengono erogati – ai bisogni di ciascun utente. Per essere efficace
l’offerta del servizio va allestita lì dove nasce la domanda.
Questa flessibilità sarà assecondata anche dal modello gestionale, improntato sui
principi di autonomia e responsabilità di ciascun operatore.
La BEIC andrà a posizionarsi in un segmento del mercato dell’informazione e della
circolazione documentaria più elevato di quello coperto solitamente dalle biblioteche
milanesi di pubblica lettura ed immediatamente precedente a quello coperto dalle
biblioteche specializzate, quali le biblioteche dei dipartimenti universitari e degli
istituti di ricerca. La sfida è di riuscire a dar vita ad una biblioteca pubblica di cultura
generale che si attesti su livelli di eccellenza e che curi particolarmente i nuovi campi
del sapere e il loro sviluppo interdisciplinare, che nessuna biblioteca di ricerca,
proprio in quanto biblioteca specializzata, documenta a sufficienza. In questo senso,
la visione dei problemi e l’approccio ad essi che la BEIC offrirà potranno incuriosire ed
aggregare tutti i cittadini, suscitando interesse e risultando stimolanti anche per un
pubblico di specialisti, abituato a frequentare biblioteche di ricerca di rango elevato.
Una biblioteca che nasce oggi non può avere la pretesa di essere autosufficiente e di
soddisfare pienamente tutti i bisogni che ad essa si rivolgono. Alcuni di questi bisogni
potranno essere soddisfatti direttamente dalla BEIC, mentre in altri casi essa
eserciterà una funzione di filtro e orientamento versi altre fonti (biblioteche, archivi e
centri di documentazione di Milano e della Lombardia; biblioteche storiche e di
ricerca dotate di fondi specialistici di cui non è possibile né ipotizzabile l’acquisizione
da parte di una struttura che nasca oggi; servizi e strutture nazionali e internazionali;
raccolte fisiche e virtuali), grazie alla sua particolare caratterizzazione di reference
library, dotata di un ricco apparato di repertori di dati, di strumenti di ricerca
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bibliografica su vari supporti, di cataloghi e basi di dati per la localizzazione dei
documenti.
La fisionomia documentaria della BEIC sarà molto composita e variegata, ma dovrà
essere al tempo stesso molto precisa e organica: l’obiettivo può essere raggiunto
solo se le diverse tipologie di materiali documentari e le diverse sezioni della
Biblioteca, le quali copriranno aree di interesse diverse e si rivolgeranno a fasce
diverse di utenti, saranno ricondotte a unità dai servizi che la BEIC impianterà. La
garanzia di organicità può essere assicurata solo da un sistema integrato di gestione
delle informazioni e dall’allestimento di strumenti di mediazione molto efficaci.
In concreto, tutto ciò significa che gli obiettivi di offerta che la BEIC intende
raggiungere nei vari ambiti possono essere così indicati.
2.1. Attualità e prime informazioni
La BEIC acquisirà tutte le novità editoriali (libri, giornali, riviste, audiovisivi) italiane,
nonché la più significativa produzione straniera, che saranno ritenute pertinenti con
la sua fisionomia di biblioteca generale.
L’organizzazione di questi materiali (si prevede una esposizione contemporanea,
continuamente rinnovata, di circa 10.000 documenti) seguirà il modello
biblioteconomico del “settore di ingresso” diffuso nelle biblioteche pubbliche
britanniche e tedesche. Questo settore precede, fisicamente e funzionalmente, le
sale di lettura ed ha lo scopo di aiutare l’utente a superare la “paura della soglia”,
cioè l’imbarazzo e la soggezione che spesso ostacolano il rapporto tra la biblioteca e
il cittadino. Anche per questo motivo l’esposizione del materiale e la sua fruizione
avranno la caratteristiche dell’informalità e somiglierà più a quella delle librerie che a
quella tradizionalmente usata nelle biblioteche: scaffali, vetrine e bacheche saranno
dedicate a presentare il materiale secondo “aree di interesse” il più possibile aderenti
ai gusti più comuni e mutevoli dell’utenza; molti volumi verranno esposti di piatto e
saranno accompagnati da estratti di recensioni e commenti; i lettori potranno
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aggirarsi liberamente tra le novità e potranno consultare tali pubblicazioni
accomodandosi su poltrone o divani, sfogliarli stando seduti al bar.
Si tratta di andare oltre la solita vetrina delle novità, o le iniziative che mirano a
cogliere alcune occasioni legate all’attualità culturale, politica, sociale o ad altri
eventi che possono stimolare la curiosità del pubblico per determinate pubblicazioni.
Un modulo speciale, di fatto strettamente connesso alla sezione attualità, riguarderà
l’offerta del materiale relativo al tempo libero (viaggi, sport, hobby, bricolage e così
via).
Per le sue caratteristiche intrinseche, questa funzione sarà contigua ai servizi di
accoglienza e alle attività consolidate (guardaroba, book shop, ristorazione, altre
attività commerciali etc.).
2.2. Consultazione e reference
Una prima caratterizzazione della fisionomia della BEIC sarà quella di essere una
biblioteca in cui vi è una forte integrazione fra risorse professionali (i bibliotecari),
risorse informative (cataloghi, repertori bibliografici, banche dati on line) e materiale
documentario posseduto. Ciò si concretizza in un servizio interattivo, in cui l’utente
viene accolto, viene orientato, viene messo in condizione di esprimere le sue
domande in modo che possano essere soddisfatte nel modo migliore, utilizzando i
documenti posseduti o ricorrendo a risorse remote, ma accessibili in rete. Per questo
lavoro di “lettura” e interpretazione dei bisogni informativi è indispensabile che la
BEIC sia dotata di un corpo di professionisti specializzati in questo tipo di servizi, i
reference librarian.
A corredo del settore di reference, la biblioteca sarà dotata di un ricchissimo
apparato di materiali di consultazione a carattere generale: enciclopedie, dizionari e
vocabolari; glossari, lessici, annuari, cronologie; repertori, bibliografie correnti e
retrospettive, repertori biografici, who’s who; indici, inventari, cataloghi; atlanti,
guide, opere di tipo iconico; indirizzari, raccolte di fonti, di dati statistici e di
informazione fattuale, pubblicazioni in forma tabellare; raccolte di norme legislative
e tecniche; calendari di congressi, mostre, fiere, spettacoli e altri avvenimenti.
18
Questo servizio, che pure dovrà contare su una notevole quantità di materiale
cartaceo (circa 100.000 volumi), si avvarrà di molti prodotti multimediali, che
tendono sempre più spesso a sostituire le pubblicazioni a stampa con testo
discontinuo (annualmente vengono immessi sul mercato moltissimi repertori,
cataloghi, bibliografie su CD-ROM).
Essenziale sarà anche il collegamento con banche dati remote e servizi automatizzati
di informazione, che dovranno essere disponibili in grande quantità e facilmente
accessibili.
Questa reference library dovrà essere, sia dal punto di vista fisico-architettonico che
dal punto di vista funzionale e di servizio, il settore introduttivo e di orientamento,
passando per il quale gli utenti scopriranno gradualmente la biblioteca, i suoi spazi,
i suoi servizi, l’universo del sapere.
Ad una prima area di consultazione generale faranno seguito alcune sezioni di
consultazione specialistica e le sezioni a scaffale aperto organizzate per aree
tematiche.
Nei
sottoparagrafi
che
seguono
vengono
illustrate,
a
titolo
esemplificativo, le caratteristiche di alcune sezioni di consultazione specialistica.
2.2.1. Servizio di informazione di comunità e di documentazione locale
Scopo di un servizio di informazione di comunità è quello di soddisfare esigenze
informative primarie della cittadinanza, concentrando e diffondendo le informazioni
di varia natura prodotte dai soggetti, pubblici e privati, erogatori di servizi e
prestazioni di utilità comune, riguardanti la casa, la scuola, il mercato del lavoro, il
tempo libero, la tutela della salute e dell’ambiente etc. Qualunque tipo di
informazione pratica dovrà essere accessibile: dove si sottoscrive un abbonamento
ai servizi di trasporto pubblico, come stipulare un contratto per la fornitura
dell’energia elettrica o del gas, quali sono le manifestazioni culturali in programma in
città, e così via.
Dato il bacino d’utenza cui la biblioteca si rivolge, tale materiale dovrà riguardare in
primo luogo l’area urbana di Milano e del suo hinterland, ma estendersi anche
all’intera Regione. Questo servizio andrà impiantato in collaborazione con i produttori
di informazioni (istituzioni locali, camere di commercio, enti di promozione turistica,
19
ordini professionali, associazioni di categoria etc.) e allestito a partire da altri servizi
informativi già esistenti (reti civiche, Televideo, Informagiovani etc.).
Per un’area metropolitana così vasta può sembrare privo di senso l’impianto di una
sezione locale, che nell’esperienza delle biblioteche pubbliche di base è solitamente
finalizzata a documentare la storia e le tradizioni locali. Va comunque considerata la
peculiare identità milanese e lombarda e l’esigenza di soddisfare anche i bisogni di
una maggiore attenzione verso questo genere di servizio. La BEIC si occuperà in
molte sue sezioni di rappresentare l’identità culturale e sociale lombarda. Pertanto,
anche la sezione di informazione di comunità – pur essendo prevalentemente
orientata all’attualità – non dovrà trascurare un’attività di vera e propria
documentazione locale.
2.2.2. Servizio di business information
Questa sezione si rivolge ad un segmento particolare di utenza e riguarda chi esercita
attività imprenditoriali e commerciali. Il servizio mira a creare maggiori e più
qualificate opportunità di informazione economica, rendendo disponibili indagini di
mercato,
documenti
tecnici,
brevetti,
fonti
statistiche,
informazioni
sulla
concorrenza, repertori specialistici, letteratura grigia (progetti di studio e di ricerca,
rapporti tecnici, standard e normative tecniche etc.), raccolte di abstracts, archivi
legislativi e raccolte di norme e direttive (regionali, nazionali, comunitarie), spogli di
articoli, rassegne stampa, banche dati specializzate.
Un importante esempio di riferimento può essere la New York Science, Industry and
Business Library (SIBIL), sede staccata della New York Public Library. Ancora più
fortemente incardinate nella realtà della biblioteca pubblica sono le esperienze dei
business information services nelle biblioteche britanniche.
Al di là della sua pratica utilità, tale servizio è importante per l’effetto che può
provocare, trasformando notevolmente l’immagine delle biblioteche agli occhi di quei
cittadini che non sono utenti abituali dei servizi di pubblica lettura: si passa da un
servizio che viene considerato di nessuna utilità per chi esercita attività produttive,
rivolto unicamente a lettori professionali e studiosi – rispetto ai quali la civiltà
industriale ed il mondo imprenditoriale nutrono di fatto una implicita disistima – ad
20
uno strumento utile anche per chi è mosso da finalità non speculative ma pratiche,
uno strumento del quale imprenditori e professionisti possono avvalersi per produrre
ricchezza. Il segmento di utenza che viene raggiunto in questo modo è aggiuntivo e
del tutto nuovo per i servizi bibliotecari tradizionali. Se presentato e collocato
opportunamente (ad esempio posizionandolo in vicinanza dell’area d’ingresso e dei
servizi di ristorazione), questo servizio può esercitare un richiamo notevole e fungere
da traino: se il ristorante della BEIC diverrà un punto di riferimento per i
professionisti e gli operatori economici che svolgono la loro attività nell’area di Porta
Vittoria, le ore immediatamente precedenti e successive alla pausa di pranzo
potranno essere quelle di maggiore affluenza per il servizio di business information.
Tale servizio potrà essere organizzato e gestito in collaborazione con la Camera di
Commercio, la Confindustria, le associazioni degli imprenditori e di altre categorie
produttive, e per la sua erogazione ci si potrà avvalere anche della cooperazione di
biblioteche e centri di documentazione specializzati: i destinatari privilegiati sono le
piccole aziende, prive di un proprio ufficio studi, ma potrà essere offerto anche a
liberi professionisti e a studenti e studiosi di discipline economiche, sociali e
giuridiche.
2.3. Settori di consultazione e documentazione a scaffale aperto
Dal servizio di consultazione generale l’offerta della BEIC si irradierà in diverse aree
tematiche, in cui saranno collocate almeno 500.000 opere a scaffale aperto. La scelta
di fondo, infatti, è di mettere il più possibile il pubblico a contatto diretto con i
documenti.
L’assunto di partenza è che i campi di interesse che la Biblioteca intende coltivare
non hanno praticamente alcuna limitazione e che essa dovrà puntare molto
sull’interdisciplinarità e quindi, anche se i diversi settori saranno articolati per aree
tematiche e/o d’interesse, non dovrà venir meno l’unitarietà delle sue raccolte,
garantita dai collegamenti thesaurali predisposti a livello del catalogo sistematico e
del sistema informativo della Biblioteca.
21
Per i motivi appena illustrati alcune sezioni si svilupperanno attorno ad aree
tematiche e disciplinari, mentre alcune saranno rivolte a particolari ambiti di
interesse. A quest’ultima categoria appartengono idealmente i servizi d’informazione
di comunità, di documentazione locale e di business information, di cui s’è detto in
precedenza.
Altri poli tematici di questo tipo possono essere individuati in relazione al profilo
dell’utenza cui si deciderà di rivolgersi in via privilegiata e/o agli obiettivi delle
politiche culturali degli enti cui la BEIC farà capo: in molte biblioteche realizzate di
recente, ad esempio, si sta spingendo molto su temi quali la scienza e le tecniche, o
le discipline dello spettacolo. A questi temi verrà dedicata una specifica attenzione,
mentre altri settori potranno essere sviluppati, anche in relazione all’evoluzione della
domanda e al tipo di utenza che mostrerà interesse nei confronti del servizi della
nuova biblioteca.
Per tutti questi motivi, quest’area della BEIC – come del resto tutta la sua struttura –
dovrà avere il massimo della flessibilità, in modo da poter essere estremamente
reattiva.
Per quanto riguarda, invece, le sezioni di lettura e consultazione più tradizionali,
organizzate secondo un approccio di tipo disciplinare, si pensa ad una organizzazione
per grossi nuclei tematici, corrispondenti a interessi consolidati.
Prendendo a modello alcune recenti realizzazioni – ed in particolare il settore di
divulgazione della Bibliothèque nationale de France – e rimeditandole sulla base della
specifica fisionomia della BEIC, il progetto prevede la realizzazione di tre dipartimenti
tematici di ampio respiro, dotati anche di notevole autonomia funzionale e
gestionale.
Ogni dipartimento avrà una sua “area di consultazione” generale, che fungerà da
introduzione alle varie materie rappresentate in quel determinato settore e
svilupperà una particolare attenzione ai collegamenti di tipo “orizzontale” fra le
discipline, ai percorsi trasversali che le uniscono e ai nuovi filoni di studio, che
portano anche alla nascita di nuovi saperi. L’organizzazione delle sale “a grappoli”
attorno a grandi aree disciplinari consente anche l’attivazione di più punti di
distribuzione: per il materiale non collocato a scaffale aperto, ma di pertinenza di
22
quella determinata area, ciascun dipartimento farà riferimento anche ad uno spazio
dei magazzini e potrà alimentarsi attraverso uno specifico punto di distribuzione.
Inoltre, ciascun dipartimento disporrà di un suo piccolo magazzino – di fatto una
sorta di “retrobottega” dello scaffale aperto – accessibile agli utenti, dove sarà
sistemato il materiale che non dovrà essere necessariamente a portata di mano o che
verrà sottoposto a periodica revisione. In questo modo i piccoli magazzini annessi ai
dipartimenti avranno la funzione di una sistemazione transitoria di quei documenti
che sono stati eliminati dallo scaffale e che per qualche tempo – anche per verificare
se la decisione di scartarli sia stata giusta o meno – rimangono in una sorta di limbo,
prima di essere spostati nel magazzino di conservazione o addirittura di essere
eliminati fisicamente in via definitiva.
Ciascun dipartimento avrà anche i suoi spazi per uffici.
I tre dipartimenti potranno coprire le seguenti aree:
 Scienza e tecnologie
 Scienze umane e sociali
 Letterature e arti
La collocazione del materiale in queste sezioni avverrà secondo la Classificazione
Decimale Dewey e sarà sottoposta ad un continuo svecchiamento, trasferendo
periodicamente nel magazzino (come abbiamo visto, a seconda dei casi, nel
magazzino del dipartimento o nel magazzino generale di conservazione) tutto il
materiale che abbia perso il carattere della immediata utilità o che possa essere
sostituito da edizioni più aggiornate.
Il principio che verrà applicato è che l’offerta va organizzata attorno ai contenuti e
non alle forme dei documenti. Le sezioni tematiche, quindi, saranno articolate (come
lo Stadthuis/Bibliotheek dell’Aja) per aree funzionali e non per supporti documentari:
in ogni dipartimento, quindi, saranno disponibili documenti cartacei (monografie e
periodici), documenti audiovisivi, CD-ROM, postazioni di lavoro multimediali. Quindi
i supporti multimediali riguardanti le diverse aree disciplinari e tematiche saranno
integrati nelle varie aree funzionali della BEIC.
Infatti, tutti i documenti che potranno utilmente e congiuntamente essere consultati
per rispondere ad un unico bisogno informativo, riconducibile ad una disciplina o ad
23
un tema, dovranno essere collocati nella stessa sezione. Si tratta di applicare lo
stesso principio che è stato illustrato per quanto riguarda il modello gestionale: gli
utenti debbono trovare in un’unica sezione della BEIC tutto ciò che può soddisfare un
medesimo bisogno e a quel luogo debbono far capo tutte le risorse (umane,
documentarie, strumentali) da impegnare nel soddisfacimento di quel bisogno.
La scelta della multimedialità come linguaggio da privilegiare non significa solo
disporre di documenti su diversi supporti, ma assumere l’impegno a costruire
“collezioni multimediali”, con una concezione unitaria delle collezioni, in cui dovranno
convivere media diversi.
Un altro aspetto a cui fare molta attenzione nella organizzazione di queste aree
dipartimentali è la consapevolezza del fatto che i contenuti cambiano, si evolvono, si
intersecano: l’idea di una biblioteca a carattere generale, cioè enciclopedico, oggi
corrisponde ad una concezione interdisciplinare del sapere. La struttura di queste
aree dipartimentali dovrà essere perciò estremamente flessibile e tale flessibilità
dovrà essere evidente anche dal punto di vista logistico: i temi e le discipline “di
confine” fra un’area dipartimentale e l’altra dovranno trovare una collocazione fisica
negli ambienti “di cerniera” tra una sezione dipartimentale e l’altra.
Per ciascun ambito tematico saranno disponibili – in lingua originale e nelle migliori
traduzioni italiane – le opere di riferimento generale e a carattere introduttivo, le
sintesi attraverso le quali orientarsi e avvicinarsi ad un tema, i classici, le più
autorevoli collezioni di testi (nel caso, anche concordanze e altri sussidi), le fonti, i
manuali e i trattati, le monografie fondamentali, le opere che meglio documentano la
storia della scienza e delle singole discipline, gli atti dei principali congressi scientifici,
bollettini di abstracts, bollettini delle ricerche in corso, annate correnti delle principali
riviste, rapporti recenti di organizzazioni e associazioni professionali, atti e calendari
di congressi e manifestazioni espositive, rassegne stampa tematiche, e ogni altro
genere di documenti (pubblicazioni a stampa, letteratura grigia, audiovisivi,
documenti elettronici etc.) che siano atti ad offrire un panorama il più possibile
completo dell’evoluzione delle conoscenze su un determinato tema, dello stato
dell’arte, delle tendenze più innovative delle ricerche sull’argomento. Per le opere
24
letterarie saranno presenti gli autori classici e quelli contemporanei, sia in edizione
originale che nelle migliori traduzioni nelle principali lingue.
L’obiettivo ovviamente non deve essere quello di acquistare tutto su tutto, né di
inseguire la produzione scientifica nei vari ambiti di specializzazione, bensì quello di
fare alta divulgazione assicurando la documentazione dello stato delle conoscenze in
un determinato settore, fornendo poi gli strumenti bibliografici e di localizzazione per
chi voglia condurre presso altre biblioteche le sue ricerche specialistiche.
Essenziali, ai fini del raggiungimento di quest’ultimo obiettivo, saranno le strategie di
cooperazione e le politiche di rete che la BEIC riuscirà a mettere in campo.
2.4. Servizi multimediali
Come si è detto, i documenti multimediali e, ovviamente, le attrezzature per il loro
utilizzo, in genere troveranno posto nelle varie sezioni della biblioteca e non saranno
concentrati, quindi, solo in uno spazio apposito.
La sezione multimediale alla quale qui ci si riferisce ospiterà prevalentemente
documenti audiovisivi (sonori, videocassette, videodischi etc), ma anche documenti
cartacei, relativi alla musica, alle arti figurative, allo spettacolo, all’informazione
radiotelevisiva (con postazioni attrezzate per la ricezione di canali satellitari di
intrattenimento, informativi e tematici). Essa (prevista per almeno 50.000 documenti
audiovisivi e 10.000 documenti cartacei di supporto) sarà attrezzata per la
consultazione individuale, per la consultazione di gruppo, per attività di laboratorio,
per l’organizzazione di gruppi di ascolto. Sarà dotata di sala per prove e registrazioni,
di locali per la riproduzione dei documenti audiovisivi, etc. e di una sala attrezzata per
la realtà virtuale e proiezioni tridimensionali.
Per evitare sovrapposizioni con altri settori della biblioteca e per specificare meglio il
carattere innovativo di questo servizio, che non vuol essere solo una mediateca (cioè
una teca di documenti multimediali), sarà bene precisare che lo scopo è quello di fare
di questa sezione un “mediaforum”, luogo di presentazione e discussione sull’arte e
la cultura dei nuovi media e dell’electronic publishing, in cui si possano organizzare
conferenze e workshop, punto di incontro fra i produttori e la grande utenza dei
25
media elettronici. Questa sezione, quindi, sarà fortemente orientata all’attualità e
funzionale all’uso del documento multimediale (per consentire, ad esempio, ad una
gruppo di amici di visionare insieme un film o registrare un CD o un’audiocassetta),
mentre nelle sezioni a scaffale aperto saranno presenti i materiali da utilizzare in
prevalenza per lo studio del cinema, della musica etc.
2.5. Servizi informatici
Quanto appena detto consente di fare alcune puntualizzazioni anche per quanto
riguarda la concezione cui si ispireranno i servizi informatici. Non è possibile indicare
fin da ora nel dettaglio quali saranno le infrastrutture informatiche da impiantare in
una biblioteca che funzionerà a pieno regime solo fra alcuni anni (si prevede che la
progettazione vera e propria del sistema informativo potrà iniziare solo nei due o tre
anni immediatamente precedenti all’apertura della biblioteca, e quindi nel 2005), in
particolare per quanto riguarda le caratteristiche hardware e software.
Nel prosieguo dello studio di fattibilità verrà sviluppato un apposito modulo, per
meglio definire l’architettura funzionale del sistema informativo, che ha già trovato
una sua prima descrizione di massima nel Progetto Una nuova biblioteca per Milano
alle p. 207-239.
Fin da ora, però, qualcosa va senz’altro detto per quanto riguarda la “filosofia di
servizio” cui si ispirerà la BEIC per quanto riguarda l’uso delle tecnologie
informatiche.
La principale caratteristica del sistema sarà la sua diffusione in tutti gli ambienti e la
sua facilità d’uso in tutte le attività svolte dal personale e dagli utenti.
I lettori della BEIC avranno la possibilità di collegare i loro calcolatori portatili
personali alla rete interna della biblioteca da tutte le postazioni previste nelle sale di
lettura e consultazione. Ci saranno stazioni di consultazione rapida per accedere al
sistema informativo della biblioteca stando in piedi nei corridoi, negli atri, nelle sale.
Nelle sale di lettura saranno invece disponibili stazioni integrate da tavolo. Ma la BEIC
sarà anche un fornitore di servizi informatici.
26
Gli utenti potranno ordinare le proprie stampe e salvare le loro ricerche o i loro file su
floppy disk e CD-ROM. La consegna di tali prodotti sarà a pagamento e avverrà
secondo le modalità più avanzate al momento dell’apertura della BEIC: attualmente
risulta molto interessante il modo in cui tale servizio è organizzato presso la Deutsche
Bibliothek di Francoforte. In quella biblioteca, per il pagamento dei servizi, gli utenti
possono acquistare una tessera magnetica ricaricabile fino a 50 DM: essi possono
così accedere a 5 Mb di spazio sul server della biblioteca per memorizzare
programmi, file e dati; possono stampare file e documenti su 2 stampanti
centralizzate (costo 25 centesimi a pagina) oppure effettuare il downloading dei dati
su dischetto attraverso un sistema centralizzato di produzione dei dischetti (costo 2
DM a floppy); possono navigare in Internet (costo 1 DM ogni 10 minuti, ma viene
computato solo il tempo di collegamento esterno, cioè quando si esce dal sito della
biblioteca).
Gli utenti della BEIC disporranno anche di un numero di stazioni speciali PLAO (poste
de lecture assisté par ordinateur), il cui utilizzo verrà regolata da una tariffa oraria,
composte da un calcolatore particolarmente potente, scanner, microfono per
l’acquisizione della voce, un sistema di interfacce per collegare registratori di
materiale sonoro e video, una videocamera, un videoregistratore, un corredo
software per il trattamento di immagini e di documenti sonori e video etc. L’utente
potrà installare anche propri programmi di ricerca o di elaborazione dati e creare un
proprio spazio personale di lavoro sui sistemi della biblioteca.
2.6. Servizi speciali
Le aree funzionali descritte finora hanno tutte una vocazione “generalista”,
rivolgendosi ad un’utenza indifferenziata, sia pure mossa talvolta da motivazioni
specifiche.
I moduli e servizi speciali ai quali ora si farà riferimento si caratterizzano, invece, per
il fatto di essere rivolti a particolari categorie di utenti, di ospitare materiale
specialistico oppure di limitarsi a particolari supporti. Non si tratta quindi di un’offerta
27
accessoria o “periferica”, ma di settori ai quali la BEIC dedicherà uno specifico
interesse.
A questo genere di servizi appartiene, ad esempio, anche quello che è stato definito
come servizio multimediale, che come si è visto riveste notevole importanza nelle
strategie di servizio della BEIC.
Coerentemente con quanto sopra indicato, non esisterà una sezione periodici, intesa
in senso tradizionale, perché i periodici “speciali” che si propongono di approfondire
solo determinate materie saranno collocati nelle diverse aree disciplinari. Verrà
realizzata solo una emeroteca dotata di quotidiani, periodici di informazione e
cultura generale, sia su supporto cartaceo che digitale.
Un altro modulo di grande rilevanza, è quello destinato ai ragazzi, agli adolescenti
e ai giovani. La progettazione di questo servizio presenta notevoli problemi e può
approdare
a
diverse
soluzioni
alternative,
per
cui
sarà
bene
illustrare
preventivamente le tendenze in corso e alcune opzioni. In tal modo sarà anche più
facile argomentare le scelte cui si è approdati.
Per “biblioteca per ragazzi” si intende, convenzionalmente, l’insieme dei servizi e
degli spazi destinati all’utenza più giovane, compresa tra 0 e 13 anni. La tendenza ad
abbassare l’età degli utenti fino a comprendere i piccolissimi è abbastanza recente e
risente degli influssi che provengono soprattutto dall’esperienza bibliotecaria dei
paesi scandinavi, ma anche di altri paesi europei e degli Stati Uniti. Va riconosciuto
che anche per quanto riguarda le biblioteche pubbliche del nostro paese sono state
prodotte significative e interessantissime esperienze, a livello di eccellenza.
Hanno favorito, inoltre, questo trend lo sviluppo di una editoria di qualità destinata
alla prima infanzia e le più moderne teorie pedagogiche, che riconoscono l’esistenza
di una capacità di “leggere prima di leggere” che va stimolata e organizzata.
Nonostante la presenza di neonati e di bambini piccolissimi, si continua ad adottare
il termine generico “biblioteca per ragazzi” per individuare l’intera sezione 0-13 anni,
alla quale viene riconosciuto un proprio statuto culturale. Ciò anche in
considerazione del fatto che questa sezione presenta, nel suo insieme, una
sostanziale diversità quanto a dotazioni, arredi, abilità professionali rispetto al resto
della biblioteca e una tendenziale omogeneità al suo interno, che accomuna le
28
diverse fasce d’età: ad esempio, esiste una ben definita editoria per ragazzi, che
copre appunto il target 0-13 anni (anche se molto segmentata al suo interno); al
personale che lavora in questa sezione è richiesto di possedere, diversamente dagli
altri bibliotecari, anche una formazione di tipo pedagogico e una approfondita
conoscenza, non solo di tipo bibliografico, della letteratura per l’infanzia, che può
giungere fino alla conoscenza del contenuto stesso dei singoli libri, senza la quale è
difficile impostare un lavoro di reference (assistenza e consulenza) con i giovani
lettori; e ancora, in questo settore sono massicciamente previste attività di
laboratorio e di animazione per ogni fascia d’età (anche se ovviamente diversificate),
che rimandano alla presenza di altre competenze professionali, in parte interne e in
parte recuperabili all’esterno. Sono questi solo alcuni esempi, che comprovano
l’esistenza di un plafond comune. Dunque, se è vero che la sezione per ragazzi non
va considerata come un corpo separato della biblioteca, ma al contrario parte
integrante di essa e partecipe delle sue risorse complessive (la specificità non deve
comportare l’impossibilità di accedere ad altri settori, così come la biblioteca nel suo
insieme e nelle sue diverse articolazioni deve essere in grado, all’occorrenza, di
mettersi al servizio della biblioteca per ragazzi), questo è a tutti gli effetti l’unico
comparto della biblioteca pubblica che ha una sua marcata fisionomia autonoma e
un proprio “linguaggio” specifico: per questo motivo i problemi della progettazione di
questo servizio all’interno della BEIC vengono qui affrontati separatamente. Ciò
anche perché le soluzioni proposte, come si diceva, hanno in parte ancora un
carattere interlocutorio.
All’interno della “biblioteca per ragazzi” si individuano di solito due aree: quella dei
più piccoli (0-5 anni) e quella dei bambini/ragazzi (6-13 anni), anche se i confini sono
sfumati, a cominciare da quelli assai esili tra pre/adolescenza (che ricadrebbe nella
biblioteca per ragazzi) e adolescenza (che invece prenderebbe le distanze dalla
sezione ragazzi).
Per quanto riguarda gli adolescenti, invece, nella letteratura professionale e nelle
esperienze più avanzate risulta tramontata ogni ipotesi di integrazione di questa
fascia di utenti all’interno della biblioteca per ragazzi, mentre si fa sempre più strada
l’idea di considerarli parte integrante della “biblioteca degli adulti”: da qui la volontà
di organizzare uno “spazio giovani” all’interno della BEIC, che dovrà dunque andare
29
sempre più marcatamente in questa direzione, scongiurando eventuali tendenze
“isolazioniste”. Anche in altri Paesi il dibattito sull’argomento è ancora aperto e c’è chi
mette in guardia rispetto a un pericolo di questo genere. Questa sarà, invece, per la
BEIC una via per offrire ai giovani (14-20 anni) qualcosa in più e “di speciale” rispetto
ad altri servizi che sono comunque a loro disposizione (come le sale per lo studio con
i propri libri, il mediaforum, il settore di attualità, gli spazi di socializzazione, i
laboratori didattici e tutto ciò che la biblioteca, nelle sue molte articolazioni, offrirà a
qualunque cittadino): niente di più lontano da una proposta tesa a incanalare i
giovani verso un approccio unidimensionale e stereotipato con la biblioteca. Per lo
stesso motivo va assolutamente evitato che gli adolescenti divengano utenti solo dei
servizi multimediali. Bisogna anche considerare che esiste ormai un’offerta
editoriale, anche per quanto riguarda la stampa periodica, specificamente orientata
a questa fascia d’età.
Non è questo il solo problema di integrazione che bisogna considerare. Viene, ad
esempio, valutata sempre più positivamente l’opportunità di prevedere all’interno
della “biblioteca per ragazzi” uno specifico spazio per gli adulti (genitori, insegnanti
etc.), attrezzato con documentazione mirata (di argomento pedagogico, letterario,
editoriale, biblioteconomico etc.), ma anche con servizi di accoglienza non
strettamente subordinati allo specifico della biblioteca per ragazzi. Sul versante
opposto, va considerata l’esigenza di una nursery per accogliere i figli degli utenti e
del personale della BEIC.
Le linee guida su cui muoversi per quanto riguarda la progettazione di questi servizi
sono almeno due, di segno opposto tra loro:
 Fare della BEIC una vera “biblioteca per tutti”, capace di soddisfare ogni tipo di
esigenza e quindi di accogliere anche bambini e ragazzi; questa sezione non si
rivolgerebbe, ovviamente, all’intera area metropolitana ma avrebbe un raggio
d’azione più circoscritto; essa potrebbe assumere anche un carattere
“esemplare” e di modello per le biblioteche rionali, rispetto alle quali potrebbe
anche esercitare funzioni di coordinamento e di motore per varie iniziative
culturali e di animazione.
 Non prevedere uno spazio per i bambini di età inferiore agli 13 anni, la cui
domanda potrà essere soddisfatta dalle biblioteche dislocate nei quartieri della
30
città; questo scelta può trovare la sua motivazione nella considerazione che
difficilmente bambini di questa età potrebbero recarsi da soli nella BEIC e che la
loro aspirazione è invece quella di trovare un servizio di qualità, capace di
soddisfare le loro esigenze, nel quartiere in cui vivono; in questo caso la BEIC
potrebbe essere dotata solo di una nursery e di uno spazio specifico per
adolescenti/giovani.
Una soluzione intermedia potrebbe essere quella di una sezione bambini che si
proponga non tanto di erogare servizi di lettura, ma di organizzare percorsi
didattico-espositivi sui temi di peculiare interesse della BEIC: ad esempio, si può
pensare ad un grande spazio rivolto alla formazione sulla evoluzione dei linguaggi di
comunicazione, dall’antichità ai nostri giorni. Non esiste nulla di simile nel nostro
paese, per cui si può facilmente immaginare che l’area di attrazione di questo centro
riguardi tutte le scuole del centro-nord dell’Italia.
Il funzionamento di questo modulo presuppone l’esistenza di uno spazio per
l’accoglienza delle classi, di spazi espositivi, di aulette per video-proiezioni, di
laboratori per attività collettive. Questo servizio assumerebbe dimensioni notevoli e
richiederebbe un’organizzazione tutta particolare.
La questione di fondo da risolvere è dunque quella se prevedere o meno nel progetto
della BEIC la biblioteca per ragazzi e, nel caso, con quali caratteristiche e peculiarità,
fatte salve quelle standard, previste in letteratura e già, in minima misura,
richiamate.
Per il momento ci si può rifare al ruolo e al peso che stanno assumendo le sezioni per
ragazzi nelle biblioteche pubbliche centrali delle grandi città europee e americane,
dove risulta che sia in atto un processo di valorizzazione dello spazio per i ragazzi,
non fosse altro per il valore simbolico e culturale che la presenza (o l’assenza) di
servizi per i ragazzi può assumere nell’impatto con la città. Il caso del Centre
Pompidou – dove la biblioteca per ragazzi non è mai rientrata veramente nelle
strategie di servizio della BPI – è forse anomalo e particolare, come dimostra la
stessa scelta di non effettuare il prestito venendo meno a un “principio” della
biblioteca pubblica (ma anche il nostro progetto è per certi aspetti peculiare e non del
tutto assimilabile al tradizionale modello di public library).
31
Certo c’è il rischio che la sezione ragazzi della BEIC finisca per attrarre e coinvolgere
in primo luogo l’utenza giovanile del quartiere, ma ciò potrebbe essere considerato
fisiologico: data la centralità dell’edificio, l’area di attrazione dovrebbe essere già di
fatto più ampia dei confini del quartiere e ancor più lo può diventare se ciò che si
propone indurrà anche gli adulti di altre zone ad accompagnarvi volentieri i bambini,
a viverla come un’occasione di “spostamento” gratificante per il ragazzo e per
l’adulto. Nasce, comunque, il problema di come qualificare questo spazio, in modo
che sia in sintonia con le ambizioni di una biblioteca di valenza metropolitana e
regionale come la BEIC. Sconsigliabile, forse, la scelta di puntare su una “normale”
biblioteca per ragazzi, che si differenzi da quelle di quartiere o dei comuni
dell’hinterland solo sul piano quantitativo, limitandosi ad offrire su scala più grande
ciò che già offrono le altre in scala minore. Ciò che potrebbe giustificare l’esistenza di
una biblioteca per ragazzi all’interno della BEIC è la scelta di farne una struttura
decisamente all’avanguardia, che costituisca un nuovo modello a cui possano
guardare e ispirarsi anche le altre biblioteche. Nella sua esemplarità troverebbe una
delle ragioni fondanti della sua stessa mission. Tra i possibili caratteri qualificanti vi
è sicuramente l’attenzione al rapporto fra i ragazzi e i nuovi linguaggi della
comunicazione e quindi un forte orientamento in senso multimediale.
Un’altra intuizione sulla quale lavorare può essere legata proprio alla definizione della
BEIC come biblioteca “europea”. Non esistono, né in Italia né all’estero, biblioteche
per ragazzi che abbiano specificamente individuato come proprio obiettivo quello di
formare le giovani generazioni a questa nuova dimensione della vita collettiva,
proponendosi di “creare i cittadini della nuova Europa”, educandoli fin dalla prima
infanzia alle lingue e alle culture europee.
Se nel corso dello studio di fattibilità – per il quale si è proposto di dedicare
specificamente un modulo alla progettazione della sezione ragazzi – si deciderà di
proseguire su questa strada, si può anche pensare di creare all’interno della BEIC un
centro di documentazione sulla letteratura giovanile prodotta in Europa.
Per il momento, all’interno del presente documento (cfr. § 3.2.3. e 3.2.4.) viene data
per acquisita l’esigenza di prevedere anche spazi e servizi per l’utenza più giovane,
così articolati:
32
 una sezione per i bambini più piccoli (0-5 anni),
 una sezione per bambini/ragazzi (6-13 anni),
 uno “spazio giovani”, dedicato agli adolescenti, fisicamente autonomo e
indipendente dai primi due.
Su questa ipotesi è però indispensabile continuare a lavorare nel corso delle
successive fasi di progettazione. È necessario approfondire ancora la questione e
valutarne tutte le implicazioni, per cui non si esclude che si possa rendere necessario
dedicare un modulo dello studio di fattibilità a tale questione.
Altre sezioni della BEIC e altri moduli riguarderanno specifici servizi o saranno
destinati ad ospitare biblioteche specializzate. La via attraverso la quale si
possono individuare questi settori da coltivare con particolare attenzione può essere
duplice: da una parte pensare all’accorpamento di importanti biblioteche preesistenti
che per diversi motivi vivano una vita precaria e non abbiano altre e certe prospettive
di sviluppo se non addirittura di sopravvivenza (per queste biblioteche andrebbe
trovata una soluzione che ne salvaguardi comunque l’identità), dall’altra pensare di
incrementare quei settori tematici che corrispondano in modo peculiare alle
vocazioni della città di Milano e della Lombardia, e che al momento risultino in tutto
o in parte trascurati da altre istituzioni bibliotecarie.
Per quanto riguarda la possibilità di inglobare o, quanto meno, di ospitare altre
biblioteche, si attendono gli esiti di una ricognizione delle strutture che potrebbero
avere tali esigenze, valutando caso per caso il da farsi.
Altri settori da sviluppare ex novo dovranno seguire i filoni di interesse
maggiormente legati alla vita, alla società e alle tradizioni culturali milanesi (per fare
solo qualche esempio, la cultura d’impresa, l’editoria, il design e la grafica, l’industria
della moda etc.) o che possono corrispondere a temi di sicuro interesse
nell’immediato futuro (l’integrazione europea, il federalismo, la trasformazione della
società italiana in una società multietnica, multiculturale e multireligiosa, e così via).
In altri casi – per meglio rispondere alla strutturazione interna di alcune aree
disciplinari, come l’orientalistica, o per rispondere ad una domanda in forte crescita,
come per i tempi della tutela e dell’educazione ambientale – si potrà decidere di
33
enucleare determinati settori dalle sezioni tematiche a scaffale aperto e di dar vita a
moduli speciali.
L’area su cui sorgerà la BEIC consente di realizzare anche in futuro nuovi corpi di
fabbrica, per cui alcune delle esigenze che qui sono state segnalate potranno anche
essere soddisfatte in una fase successiva.
2.7. Spazi per lo studio e la lettura
La città di Milano, come tutte le metropoli sedi di università, soffre di una grave
carenza di spazi per la lettura da mettere a disposizione degli studenti.
La BEIC, oltre alle sale di lettura e consultazione per l’utilizzo del materiale librario e
documentario della biblioteca, disporrà anche di ampie sale di lettura “dedicate”, cui
potranno accedere gli studenti delle università cittadine per poter studiare in
ambienti confortevoli.
Per evitare che questa fascia di pubblico – che solitamente non utilizza il materiale
della biblioteca ma studia su libri propri – risulti “ghettizzata”, si cercherà di favorire
forme di integrazione degli studenti all’interno della biblioteca, stimolandoli a
divenire veri e propri utenti della BEIC.
Lo scopo di questo servizio non sarà dunque solo quello di dare ospitalità a chi
desidera studiare sui propri materiali, ma di far svolgere questa attività in un
contesto di più ampio respiro: la biblioteca pubblica è un luogo in cui lo studio e la
ricerca, anche se a livello specialistico, non avvengono in modo parcellizzato come di
solito accade nelle biblioteche universitarie. Gli studenti dovranno essere invitati ad
accedere alle risorse documentarie di carattere multidisciplinare e interdisciplinare di
cui la BEIC disporrà.
Al di là di questi spazi dedicati a tale specifico servizio, la BEIC si propone di essere
un luogo in cui sarà piacevole trattenersi per leggere, studiare, informarsi,
conversare.
Oltre ai consueti tavoli a 4 o 6 posti nelle sale a scaffale aperto, saranno anche
disponibili molte postazioni di lettura informali (poltrone, divanetti, puff etc.), box e
carrels per favorire l’isolamento e la concentrazione, e si cercherà di collocare molti
34
tavoli e postazioni verso le pareti esterne, con un affaccio sul verde (di esemplare
bellezza, a questo proposito, i posti di lettura realizzati nella rotonda della biblioteca
municipale dell’Aja). Se le caratteristiche dell’edificio lo consentiranno, si
raccomanda anche l’allestimento di posti di lettura in cortili e giardini.
Particolare cura verrà dedicata anche all’allestimento dei posti di lettura nelle sale
dedicate a bambini, ragazzi e giovani.
2.8. Politiche gestionali e di servizio
Ad una puntuale definizione delle politiche gestionali e delle politiche di servizio al
pubblico sarà destinato un apposito modulo della prossima fase del lavoro di
progettazione.
In premessa, si sono segnalate alcune questioni su cui occorrerà approfondire
l’analisi: politica delle risorse umane, organizzazione del lavoro, tempi e modalità di
sviluppo della struttura fino a portarla a regime, regolamentazione dei servizi e così
via.
Malgrado ciò, è necessario anticipare in questa sede alcune linee generali, che
possono già essere individuate, in coerenza con l’impianto complessivo del progetto.
Queste considerazioni potranno anche essere di spunto per le successive fasi di
analisi e progettazione.
Per rendere al massimo grado agile, leggera e flessibile la struttura della BEIC, il
modello gestionale dovrà essere improntato sui principi di autonomia e
responsabilità, privilegiando linee gerarchiche molto brevi, decentrando molto le
decisioni e dando ampia autonomia ai coordinatori delle singole sezioni o unità
operative.
Ciascun settore, ciascuna sezione, ciascun servizio avrà il suo responsabile, disporrà
del suo personale, potrà modulare i propri orari di apertura in relazione alle
specifiche esigenze dei suoi utenti, deciderà autonomamente il materiale da
acquisire, tratterà in loco il materiale posseduto, organizzerà i suoi servizi, e si
configurerà di fatto come una unità operativa autonoma.
35
L’esposizione di molto materiale a scaffale aperto e l’organizzazione self-service di
molti servizi consentirà anche un notevole risparmio di personale.
Tale assetto dell’organizzazione del lavoro sarà anche garantito da un ampio ricorso
alla esternalizzazione: infatti, la BEIC gestirà direttamente – e quindi con proprio
personale, molto qualificato e formato appositamente, affinché sia in perfetta
sintonia con lo stile che la biblioteca intende darsi – solo le attività strategiche, vale
a dire tutto ciò che è core business e la quasi totalità delle attività che comportano
rapporti col pubblico, mentre le funzioni che non rientrano fra queste potranno
essere affidate in gestione esterna.
Le politiche di servizio saranno definite in coerenza con tali princìpi e dovranno avere
il massimo di flessibilità e adattabilità al mutare della domanda: andrà ricercato un
equilibrio dinamico tra domanda e offerta, tenendo conto del fatto che per una
struttura così fortemente innovativa come la BEIC, che offre servizi che in gran parte
non hanno precedenti nel nostro Paese, è l’offerta a creare la domanda.
Nella premessa e nel § 3.2.7.2. si accenna ad alcuni problemi legati alla
regolamentazione del servizio di prestito, ma come questo tanti altri aspetti dell’uso
delle collezioni e della gestione dei rapporti col pubblico richiederanno un
approfondimento.
La BEIC dovrà dotarsi di una “carta dei servizi”, che indichi quali sono gli standard di
servizio che la biblioteca si impegna a rispettare, che fissi in modo chiaro e
verificabile quali sono i diritti ed i doveri degli utenti, che segnali i responsabili ai quali
l’utente si può rivolgere per qualsiasi esigenza, e nella quali si possa leggere qual è
il “patto chiaro” che la biblioteca stringe con i cittadini che intendono usarla.
La BEIC dovrà puntare a “fidelizzare” i propri utenti, attraendoli e consolidando il loro
rapporto con la biblioteca: pur senza voler porre vincoli e limiti all’utilizzo della
struttura e dei suoi servizi collaterali, si può ipotizzare l’istituzione di una “tessera”
che dia agli utenti il senso dell’appartenenza, che sia collegata a facilitazioni
nell’accesso e nell’uso delle attività commerciali che sorgeranno nell’area, che
consenta all’utente di pagare con questa carta le riproduzioni, il download dei dati, le
tariffe dei servizi a pagamento, ed eventualmente anche il conto del ristorante o del
parcheggio. Sul modello delle card adottate da altre biblioteche (nel presente
36
documento si è citato l’esempio della Deutsche Bibliothek di Francoforte) si
potrebbero dotare gli utenti di tessere a scalare ricaricabili.
Sarà da definire anche se e quali servizi dovranno essere gratuiti e quali a
pagamento.
Per una public library il principio generale della gratuità del servizio andrebbe
salvaguardato e dovrebbe riguardare senz’altro l’accesso all’informazione e ai servizi
che non comportano l’uso esclusivo di attrezzature e documenti per un periodo
prolungato di tempo: in questa categoria dovrebbero rientrare quanto meno
l’accesso alla sezione novità e prime informazioni, la consultazione dei cataloghi,
l’assistenza del personale nei servizi di reference, l’uso dei documenti nelle sezioni a
scaffale aperto.
Viceversa, potrebbero essere sottoposti ad una tariffa alcuni servizi a valore aggiunto
fortemente personalizzati, come il servizi di business information o quello di
document delivery. Parimenti, dovrebbe essere a pagamento la fornitura di
riproduzioni, l’uso esclusivo di box attrezzati o di postazioni particolarmente
complesse.
Discordanti – nel dibattito biblioteconomico e nelle concrete applicazioni – le tesi che
emergono rispetto al pagamento di una quota fissa, sia pure modesta, per l’iscrizione
alla biblioteca, e la tariffazione dell’accesso a Internet.
Per quanto riguarda l’eventuale costo della tessera di iscrizione alla biblioteca,
l’esempio più vicino, per fisionomia di servizio, alla BEIC è quello della sezione
haut-de-jardin della nuova Bibliothèque nationale de France, che quindi potrebbe
essere assunto come modello di riferimento: l’accesso per una giornata costa 20 FF,
mentre la carta annuale ha il costo di 200 FF (100 FF per la tariffa ridotta).
In Italia, anche recentemente, si è molto discusso su tali argomenti e da un’apposita
riflessione potrà nascere una politica dei servizi e delle tariffe ispirata ai princìpi di
efficacia ed economicità.
37
Capitolo 3
Dimensionamento degli spazi destinati alle specifiche attività
Il presente capitolo si propone di tradurre la fisionomia di servizi e delle funzioni
illustrata nel cap. 2 in una puntuale indicazione dei vari spazi in cui le diverse attività
saranno svolte.
Va considerato che il dimensionamento – in particolar modo per quanto riguarda la
quantificazione delle attrezzature e i relativi ingombri – è stato ipotizzato sulla base
delle caratteristiche delle attrezzature attualmente disponibili sul mercato: è
prevedibile che alcune attrezzature (computer, monitor, apparecchi per la
riproduzione di suoni e immagini) subiranno una rapida evoluzione, per cui, nel
momento in cui esse andranno acquisite e installate all’interno della BEIC, alcune
previsioni che qui sono state formulate potrebbero rivelarsi inesatte.
Sembra molto realistica la prospettiva secondo la quale col tempo tenderà a ridursi
sempre più il fabbisogno di spazio per la conservazione dei documenti, mentre
potrebbero accrescere le esigenze collegate alla organizzazione delle funzioni di
consultazione e lettura.
Anche per questo motivo, si raccomanda di dare agli ambienti la massima flessibilità,
fin dalla fase di predisposizione del D.P.P..
Le esigenze di organizzare con razionalità i percorsi degli utenti e di allestire
un’offerta che sia invitante e che aggreghi e dislochi le varie fasce di pubblico,
inducono a presentare alcuni servizi in una sequenza differente da quella utilizzata
nel precedente capitolo.
La proposizione che qui viene effettuata servirà poi per definire il lay-out della
biblioteca e l’articolazione degli spazi.
Si segnala che la denominazione che qui viene adottata per etichettare i settori e le
sezioni della BEIC è puramente indicativa e serve unicamente a illustrarne gli scopi e
i contenuti: nel momento in cui si completerà lo studio di fattibilità andrà anche
individuata una precisa denominazione, che sia efficace e che dia immediatamente
l’idea di ciò che gli utenti potranno attendersi da ciascuna sezione della biblioteca.
38
3.1. Area di ingresso dell’edificio
L’accesso alla BEIC e ai suoi servizi sarà preceduto da un’area di ingresso, sulla quale
si affacceranno alcuni servizi che, pur non facendone parte a pieno titolo, si possono
considerare complementari ad essa.
Si tratterà, quindi, di servizi rivolti in parte ad un bacino di utenza più ampio, ma che
si spera di riuscire a convogliare in parte verso la BEIC. Per questo motivo, la cesura
tra quest’area e quella di accoglienza alla biblioteca sarà molto soft e trasparente.
3.1.1. Atrio
L’impatto con l’edificio deve essere dolce e graduale. Quest’area cuscinetto di
pre-ingresso è un primo luogo di scambio e di interazione, dal quale accedere sia ai
veri e propri servizi della biblioteca sia ai servizi di accoglienza, alle attività
commerciali e ad altri spazi (auditorium, etc.). Nella progettazione di questo spazio
bisogna considerare che questa è l’area che rimane aperta più a lungo nell’arco delle
giornata e che sarà attraversata da molte migliaia di persone al giorno.
In prossimità dell’ingresso saranno ospitati alcuni servizi di accoglienza (guardaroba
per soprabiti, borse, ombrelli, caschi e altri oggetti ingombranti che gli utenti non
potranno portare con sé all’interno della biblioteca; servizi igienici, posto telefonico
pubblico etc.).
Di fondamentale importanza è l’area d’ingresso, che dovrà favorire l’ambientazione
dei visitatori, che dovranno sentirsi accolti ma non vincolati, che dovranno riuscire a
“leggere” con grande facilità le diverse funzioni della BEIC.
Questo spazio è il luogo nel quale i visitatori si guardano intorno, si arrestano per un
attimo e poi, una volta individuata la direzione giusta, vi si recano, partendo verso
una graduale scoperta dell’edificio e dei servizi che esso offre; è un crocevia, che
separa e congiunge, che prepara e allontana, che isola e unisce i diversi spazi che vi
convergono e che da esso si diramano.
Non si tratterà di uno spazio vuoto, ma di un ambiente da cui si cominceranno a
leggere le funzioni e lo stile della biblioteca, in cui manifesti, avvisi, bacheche
39
multimediali, vetrine per
piccole
esposizioni
temporanee
e
altro ancora
introdurranno gli utenti all’uso della biblioteca. Anche negli orari in cui la biblioteca
sarà chiusa ed in cui questo spazio sarà utilizzato solo per accedere all’auditorium per
assistere ad un convegno o ad un concerto, o per recarsi in un esercizio commerciale
(ad esempio, libreria e media store), oppure quando coloro che lavorano nelle
vicinanze decideranno di trascorrere la pausa pranzo presso i servizi di ristorazione
(bar, tavola calda self-service, ristorante), il passaggio obbligato attraverso questo
ambiente avrà lo scopo di far scoprire la biblioteca e di incuriosire quanti non ne sono
utenti abituali.
In questo spazio, come in tutti gli altri punti di snodo dell’edificio sarà dislocato un
info-point, cui gli utenti ricorreranno per orientarsi e per essere assistiti nelle loro
scelte. Qui, nella zona di cerniera fra quest’area e l’accesso alla BEIC, saranno
collocati anche il banco per le iscrizioni alla biblioteca, la biglietteria per le
manifestazioni culturali che si svolgono in biblioteca e in altri luoghi della città, e così
via.
Queste funzioni occuperanno una superficie complessiva di circa 900 mq.
3.1.2. Auditorium
La BEIC disporrà di più sale per convegni (preferibilmente frazionabili, in modo che si
possano adattare alle diverse circostanze), concerti, rappresentazioni teatrali. Si
ipotizza una sala con una capienza di 400 posti, 2 aule per seminari da 25 posti e una
sala da 100 posti. Il complesso richiederà anche l’esistenza di un locale segreteria e
reception per convegni, un foyer, di una cabina per proiezione, di una sala di regia,
di cabine per traduzioni simultanee, di impianto per videoconferenza, di qualche
camerino, di uffici e ripostigli.
Il funzionamento di queste sale potrà essere indipendente dalla biblioteca, ma non
va confuso con un centro congressi: sarà bene che la programmazione delle
manifestazioni e delle attività sia raccordata alle linee di intervento della BEIC.
L’auditorium occuperà uno spazio complessivo (comprese le attività collaterali) di
1.300 mq.
40
3.1.3. Esercizi commerciali
In prossimità dell’ingresso saranno sistemati alcuni esercizi commerciali.
Tra questi certamente una grande libreria, una cartoleria, un’edicola fornita anche di
giornali e riviste straniere, un negozio di informatica (si tratterà in effetti di un media
store: la forte vocazione della BEIC all’uso delle tecnologie informatiche e
multimediali giustifica l’esistenza di esercizi commerciali destinati specificamente alla
vendita di software, hardware e documenti su supporto elettronico), una rivendita di
gadget e articoli di design.
I servizi di ristorazione saranno sia al servizio del pubblico e del personale della BEIC,
sia accessibili per un’utenza esterna, e per questo motivo alcuni esercizi avranno
anche un ingresso indipendente, un orario di apertura (anche notturno) più ampio di
quello della biblioteca, anche perché dovranno essere utilizzabili anche dai
frequentatori dell’auditorium e delle altre attività che eventualmente sorgeranno in
zona (tra cui sono auspicabili un cinema multisala e un centro commerciale). In altri
casi, invece, tali esercizi – come, ad esempio, una caffetteria – andranno collocati
all’interno della BEIC, in modo che gli utenti possano usufruirne senza dover
restituire i volumi richiesti alla distribuzione e senza dover superare le barriere
antitaccheggio.
L’offerta sarà differenziata e comprenderà almeno un bar, un Internet caffè, una
tavola calda o fast food, un ristorante.
Tutti questi servizi dovranno essere di alto livello qualitativo e avranno lo scopo di
incentivare l’uso sociale degli spazi accessori della BEIC, facendola diventare un
luogo di incontro dei cittadini milanesi.
L’estensione
delle
attività
commerciali
consolidate,
che
presumibilmente
occuperanno un’area di circa 4000 mq, a rigore non andrebbe computata nella
superficie della BEIC, sia perché esse saranno, almeno in parte, esterne allo spazio
bibliotecario propriamente detto, sia perché essi saranno al servizio di tutta l’area
dell’ex scalo di Porta Vittoria.
3.1.4. Spazio per esposizioni
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La BEIC ospiterà esposizioni non solo bibliografiche e non solo di materiale di propria
pertinenza. Lo spazio espositivo accoglierà mostre tematiche, mostre temporanee
itineranti, mostre iconografiche.
Questo spazio occuperà 300 mq.
3.2. Servizi della biblioteca
I servizi della BEIC che gli utenti incontreranno per primi saranno quelli di
orientamento generale e quelli di presentazione delle novità editoriali e quelli rivolti
all’utenza giovanile. Per rendere “trasparenti” questi servizi, essi dovranno essere
“visibili” dall’esterno: andranno adottate soluzioni tecniche e architettoniche (per
esempio, grandi finestroni e superfici vetrate), di modo che coloro che
attraverseranno l’atrio per recarsi nell’auditorium, al ristorante o in uno dei servizi
commerciali siano invitati ad “affacciarsi” in biblioteca.
L’area di accoglienza sarà immediatamente comunicante con l’atrio comune e, come
si è detto, chiaramente visibile dall’esterno. Qui troveremo il bancone per l’iscrizione
alla BEIC ed il rilascio delle tessere, bacheche e vetrine, bacheche libere per avvisi
degli utenti etc.
A questa funzione saranno dedicati 740 mq.
3.2.1. Settore d’ingresso, attualità e informazione
Nella politica di servizio della BEIC questa sezione riveste un’importanza notevole, in
quanto – sul modello della browising area anglosassone e della dreigeteilte
bibliothek tedesca – è qui che si cercherà di intercettare una tipologia di utenza che
solitamente non frequenta le biblioteche pubbliche del nostro paese e che non è
conquistabile con i tradizionali servizi di lettura e consultazione.
Qui l’aggregazione avviene per “aree di interesse”, a partire dai bisogni quotidiani del
pubblico. In quest’area si incarna quindi la prima delle due etichettature che sono
state pensate per la BEIC, quella di “biblioteca d’informazione”: qui saranno
42
concentrati i servizi informativi di base, fortemente orientati alla contemporaneità e
alla vita sociale e lavorativa di tutti i cittadini.
Le dimensioni di questa area (di poco inferiori ai 2.500 mq) sono giustificate dalla
necessità di fare della BEIC una biblioteca pubblica affatto diversa da quelle
solitamente presenti nelle città italiane; parimenti bisognerà dedicare molta
attenzione ai percorsi, agli arredi, alle modalità di presentazione del materiale, alla
qualificazione del personale.
3.2.1.1. Novità, attualità e prime informazioni
Nel § 2.1. questo servizio è già stato descritto.
Si sottolinea il fatto che questa sezione si propone di offrire al pubblico una
vastissima rassegna documenti e informazioni sull’attualità culturale, ma non solo.
Questa sezione sarà il verso “soggiorno” della BEIC, bello e confortevole, in cui
convogliare bisogni informativi e interessi non orientati precisamente nei confronti
dei tradizionali servizi di biblioteca, cercando quindi di avvicinare alla biblioteca fasce
di pubblico che altrimenti non verrebbero raggiunte.
Alcuni utenti termineranno qui il loro percorso o al massimo si orienteranno verso i
servizi che di qui si irradiano, mentre altri “attraverseranno” questo spazio e ne
riceveranno stimoli che potranno essere soddisfatti attraverso i servizi bibliotecari
veri e propri.
La sezione attualità occuperà una superficie di 750 mq.
3.2.1.2. Settore tempo libero, viaggi e divertimento
Come già è stato illustrato nel capitolo 2, le sezioni della BEIC saranno di vario tipo:
ci saranno alcune sezioni con un taglio prevalentemente disciplinare (i dipartimenti),
mentre altre sezioni cercheranno di coprire alcuni interessi di tipo non strettamente
“culturale” e di studio, e si rivolgeranno a particolari tipologie d’utenza (ragazzi e
adolescenti, tempo libero, informazioni di comunità, informazioni per le imprese), e
altre ancora copriranno particolari tipologie di documenti (emeroteca, nuovi media).
43
Questa strategia differenziata consente di aderire meglio a tutte le pieghe della
domanda e ad offrire un servizio più adatto ai diversi “pubblici” della BEIC.
Una sezione dal taglio piuttosto particolare, può essere quella di seguito descritta.
Sul modello di quanto accade in molte biblioteche pubbliche (in particolare
francesi), si può organizzare una sezione tematica che non si propone tanto di
soddisfare i bisogni di lettura e studio, quanto piuttosto di offrire strumenti
informativi per l’impiego del tempo libero. Questa sezione, che potrebbe essere
fisicamente contigua allo spazio destinato agli adolescenti e ai servizi multimediali,
è destinata ad ospitare i materiali appartenenti alle classi CDD 793-799 (Giochi,
sport, caccia e pesca), e 910 (Geografia e viaggi), oltre a vari strumenti su bricolage
e hobbistica.
Questa sezione potrebbe occupare uno spazio di 500 mq.
3.2.1.3. Servizi d’informazione di comunità e documentazione locale
Complementare alla sezione attualità è il servizio di informazioni di comunità, già
descritta nel § 2.2.1.
Questo servizio integra le funzioni di una biblioteca pubblica ed in particolare quelle
della reference library, ma non si identifica pienamente in essa, per cui è previsto che
ad esso si possa accedere anche senza passare per il filtro dei servizi di orientamento
bibliografico e di consultazione generale.
Ad esso è dedicata una superficie di 400 mq.
3.2.1.4. Emeroteca
All’interno del § 2.6 si è già accennato al fatto che nella BEIC sarà allestita
un’emeroteca: in essa saranno disponibili tutti i maggiori quotidiani del mondo, i
periodici di cultura generale, e le principali testate (riviste e rotocalchi) di
informazione generale, sia su supporto cartaceo che digitale, per un totale di circa
300 testate correnti.
L’emeroteca occuperà una superficie di 700 mq.
44
3.2.2. Servizi di business information
La fisionomia dei servizi informativi rivolti a chi esercita attività imprenditoriali e
commerciali è stata presentata nel § 2.2.2.
Trattandosi di un servizio quasi del tutto nuovo per le biblioteche pubbliche italiane
(le poche realizzazioni significative possono essere contate con le dita di una sola
mano), esso andrà allestito con grande cura, basandosi su specifiche professionalità
e sostenendolo con una politica di marketing molto decisa.
L’investimento è giustificato dal fatto che questo servizio, al di là della sua efficacia
diretta, può contribuire notevolmente a innovare l’immagine della biblioteca
pubblica. I servizi rivolti alle imprese e ai professionisti costituiscono quindi
un’espansione delle tradizionali funzioni di una biblioteca pubblica d’informazione.
Essi hanno in particolare lo scopo di far radicare la BEIC anche in strati sociali poco
sensibili ai servizi bibliotecari. La gestione di questo servizio potrà essere
interamente appaltata all’esterno o condivisa con altri partner.
La sezione occuperà una superficie di 300 mq.
3.2.3. Sezione ragazzi
Le ragioni che potrebbero essere addotte a favore o contro le diverse configurazioni
che questo servizio potrà assumere sono state ampiamente illustrate nel § 2.6. Si è
anche detto della necessità di un esame più approfondito delle problematiche
relative alla strutturazione di questo servizio.
Ai fini del dimensionamento delle sezioni dedicate a bambini e ragazzi si è assunta
come ipotesi operativa la sua articolazione in due settori ed una sua estensione
complessiva pari a mq 1.600 circa.
Lo spazio sarà articolato tra le diverse funzioni e dovrà essere quindi molto flessibile,
anche in considerazione dell’evoluzione che potrà avere il sistema urbano milanese.
Questo servizio, infatti, è quello che probabilmente ha più di tutti la necessità di
rapportarsi al complesso dell’offerta cittadina di servizi bibliotecari.
I due settori, che qui vengono indicati unitariamente sotto l’etichettatura “sezione
ragazzi” soltanto perché costituiscono l’approdo delle considerazioni sviluppate in
45
precedenza, saranno articolati in spazi distinti e dovranno avere un’organizzazione in
parte autonoma. Essi sono:
 una sezione per i bambini più piccoli (0-5 anni), con al suo interno anche uno
spazio con destinazione a nursery,
 una sezione per bambini/ragazzi (6-13 anni), articolata per fasce d’età.
Come si è detto, lo spazio per i più piccini sarà attrezzato in modo da poter offrire
anche un servizio di nursery (dotato di fasciatoi, deposito di carrozzine e passeggini
etc.), funzionale a consentire l’uso della BEIC ai genitori di bambini molto piccoli.
La sezione dedicata ai bambini/ragazzi da 6 a 13 anni ricalcherà, sia pure con una
forte accentuazione nei confronti della multimedialità, le migliori esperienze condotte
nel campo delle biblioteche per ragazzi. Al suo interno uno spazio sarà dedicato ad
attività di animazione e drammatizzazione (laboratorio di lettura, lettura ad alta
voce, “ora del racconto”, teatro, etc.); altri ambienti saranno destinati al gioco e ad
attività assistite e andranno isolati acusticamente.
All’interno della sezione va previsto un settore, che potrebbe configurarsi come una
sorta di centro di documentazione, dedicato a genitori e insegnanti e ai loro rapporti
con i ragazzi.
3.2.4. Spazio giovani
I servizi per l’utenza giovanile prevederanno anche uno spazio dedicato agli
adolescenti, dell’estensione di 800 mq.
La fascia d’età degli adolescenti/giovani (compresa fra i 14 e i 18-20 anni) disporrà di
spazi specifici (che per motivi “diplomatici” sarà bene non assimilare in alcun modo
alla sezione ragazzi ma ai servizi multimediali, per quanto si possa prevedere che i
ragazzi compresi nella fascia d’età 12-16 anni usufruiranno di più di una sezione),
arricchiti dal servizio informagiovani. Per questi motivi la collocazione ottimale della
sezione sarebbe in una posizione contigua al mediaforum e alle sale di lettura con
libri propri.
La disponibilità di questo ambiente in prossimità della sala multimediale induce a
progettare uno spazio dedicato specificamente a quella fascia d’età che non si
46
identifica pienamente né con i ragazzi né col pubblico adulto; solitamente a questo
tipo di pubblico viene offerto esclusivamente materiale audiovisivo, ignorando
l’esistenza di altri bisogni informativi, legati ai tradizionali servizi di lettura. Attrarre i
giovani in una sezione a loro dedicata ha lo scopo di evitare che essi divengano “non
utenti” e “non lettori”.
Si propone di collocare qui (con grande attenzione agli aspetti espositivi) un’offerta
mirata di periodici e opere di informazione, narrativa e saggistica orientate in
particolare al pubblico compreso nella fascia d’età compresa fra i 14 e i 18 anni.
Andrà molto curato l’allestimento della sala, che dovrà avere il carattere
dell’informalità.
3.2.5. Centro didattico-linguistico
La configurazione della BEIC come struttura al servizio dell’apprendimento (learning
centre, per usare un’espressione molto in voga nel mondo anglosassone) induce a
ritenere che sia congeniale alla sua natura anche la creazione di un centro per lo
studio delle lingue, per la formazione all’uso delle tecnologie informatiche e per tutte
quelle attività di educazione permanente che acquisiranno un rilievo sempre
maggiore nella nostra società. In questo spazio sarà possibile sia organizzare
sessioni di auto-apprendimento (software didattico, frequenza corsi di formazione a
distanza, ascolto cassette audio e visione di documenti video) sia organizzare corsi e
altre iniziative didattiche.
Particolare importanza può assumere, in una biblioteca a vocazione europea e
internazionale, l’erogazione di servizi di istruzione e di insegnamento della lingua
italiana per cittadini stranieri.
La struttura di questo centro sarà estremamente flessibile e dovrà essere
particolarmente reattiva agli input che nasceranno dalle attività culturali e di servizio
della BEIC e consisterà nella predisposizione di 4 aule attrezzate per complessive 200
postazioni-allievo (in particolare, un’aula sarà attrezzata come centro linguistico, due
per l’insegnamento di programmi di informatica individuale, una avrà dotazioni per
l’insegnamento di programma di grafica e trattamento immagini).
47
A questo servizio, che dovrà essere accessibile e gestibile anche in modo autonomo
dalla BEIC, saranno destinati 750 mq.
3.2.6. Mediaforum
La fisionomia dei servizi multimediali è già stata descritta in precedenza nel § 2.4.
Considerato il grosso impatto di pubblico di questa sezione ed il fatto che ad essa si
rivolgeranno anche utenti non necessariamente interessati ai tradizionali servizi di
biblioteca, è opportuno che ad essa si possa accedere anche in forma autonoma
dagli altri servizi della BEIC.
La superficie del mediaforum sarà di circa 2.000 mq.
3.2.7. Consultazione generale, reference, prestito e sale di lettura
Questo spazio è molto importante nella fisionomia di servizio della BEIC: esso
costituisce la cerniera tra le funzioni innovative finora descritte e quelle più
tradizionali, mediando fra il settore di ingresso e i servizi informativi a carattere
generale, da una parte, e le attività di lettura, consultazione e studio, dall’altra.
Una grande biblioteca pubblica ha la necessità di realizzare una sintesi o, quanto
meno, di accorciare le distanze tra queste diverse funzioni. In questo spazio avviene
l’integrazione delle
risorse umane e professionali, delle risorse informative e
catalografiche, delle risorse documentarie, e anche la mediazione tra il posseduto e
l’insieme delle conoscenze accessibili attraverso la rete.
3.2.7.1. Consultazione generale e reference
La BEIC è – come si è potuto constatare da quanto detto finora, in particolare nel §
2.2. – una grande reference library, dotata di un servizio appositamente strutturato
e di un apparato di consultazione di dimensioni poco comuni tra le biblioteche
italiane.
48
Nell’area di consultazione generale gli utenti disporranno di circa 100.000 volumi e di
tutti gli strumenti necessari per l’avvio di una ricerca bibliografica, per la
localizzazione dei documenti, per il reperimento di informazioni complete e
aggiornate su qualsiasi argomento.
Questo servizio occuperà un’area di 1.800 mq.
3.2.7.2. Servizi di prestito e document delivery
Mentre per la riproduzione dei materiali collocati nelle sale si provvederà in loco con
attrezzature self-service, e per le stampe da file locali o remoti si disporrà di vari
punti di distribuzione, la gestione delle prenotazioni e del prestito del materiale
posseduto e di quello richiesto all’esterno, così come delle riproduzioni richieste ad
altre strutture avverrà in un apposito locale, in cui saranno concentrati tutti i servizi
di accesso ai documenti.
Anche su questi aspetti è previsto un apposito modulo progettuale, allo scopo di
definire meglio le politiche di servizio che andranno seguite per quanto riguarda la
circolazione dei documenti. Le ipotesi di partenza possono essere variegate. Infatti,
anche se la regola generale è quella di una politica di prestito estremamente liberale,
esistono biblioteche pubbliche (è stato già citato l’esempio della BPI parigina) che,
pur senza mettere in discussione la vocazione di biblioteca pubblica ad alta
accessibilità e fortemente orientata all’utenza, non effettuano prestiti proprio perché
intendono privilegiare la completezza e l’ampia disponibilità in sede.
Sia per il prestito locale che per il prestito interbibliotecario, come per i servizi di
fornitura e riproduzione di documenti e di accesso ai documenti elettronici, un nodo
da sciogliere riguarda la regolamentazione del servizio e la sua eventuale
tariffazione: la questione è divenuta ancor più delicata dopo l’approvazione da parte
del Parlamento di norme in materia di tutela del diritto d’autore molto più restrittive
che in passato.
La BEIC potrà fungere da punto di riferimento quanto meno per l’area metropolitana
milanese per quanto riguarda i servizi di gestione della domanda e della fornitura a
distanza dei documenti.
49
Sui temi cui qui si è fatto cenno e su molte altre questioni – che erano al di fuori
dell’incarico conferito per il presente studio – dovrà soffermarsi in futuro lo studio di
fattibilità.
La superficie del servizio di prestito sarà di circa 300/350 mq.
3.2.7.3. Sale di lettura
In seguito, quando si presenteranno le aree dipartimentali a scaffale aperto e i
moduli speciali della BEIC, verranno indicate le caratteristiche degli ambienti
destinati alla lettura del materiale posseduto dalla biblioteca.
In aggiunta a tali spazi, la biblioteca sarà dotata inoltre di sale di lettura di differenti
dimensioni, dotate solo di un apparato minimo di dizionari e altri sussidi, destinate ad
accogliere utenti che si recheranno in biblioteca per leggere libri propri.
La superficie complessiva di tali sale di lettura libera, compreso anche uno spazio per
la lettura all’aperto, sarà di 1.800 mq.
3.2.8. Sezioni tematiche
All’area di consultazione generale faranno seguito alcuni grandi settori di
documentazione, a loro volta articolati per aree tematiche, in cui saranno collocate
complessivamente 500.000 opere a scaffale aperto, pari a circa 700.000 volumi.
Ciascuno di questi settori, che nel § 2.3. abbiamo definito come dipartimentali, si
articolerà in un’area introduttiva di consultazione speciale (l’area di consultazione e
orientamento comune all’intero “dipartimento” avrà lo scopo di proporre “percorsi di
lettura” trasversali e innovativi), in varie aree disciplinari a scaffale aperto (dove
verrà proposta un’ampia e aggiornata offerta di documenti specifici; non si tratterà di
spazi segmentati fisicamente in modo rigido, ma di quattro open space separati solo
da scaffali e attrezzature, che potranno essere articolati anche attraverso soppalchi
e altri elementi, che non dovranno comunque dare la sensazione di una
frammentazione dello spazio e del sapere), in un piccolo spazio di magazzino e negli
uffici del dipartimento. Saranno previsti anche alcuni box individuali per lo studio in
50
ciascun magazzino, cui potranno accedere su motivata richiesta gli utenti che hanno
l’esigenza di consultare una gran quantità di materiale non disponibile a scaffale
aperto.
Oltre agli ambienti di lettura presenti all’interno dei dipartimenti (che avranno una
capienza di ben 1.200 posti), verrà allestita anche una sala di lettura da 200 posti,
dove gli utenti potranno consultare il materiale richiesto ai vari punti di distribuzione.
Una prima indicazione della copertura delle aree dipartimentali (arricchita in parte
con l’indicazione delle articolazioni della Classificazione Decimale Dewey di
pertinenza di ciascun dipartimento, che corrisponderanno ad altrettante sottosezioni
o aree del dipartimento; per una più meditata e analitica descrizione si rimanda al
progetto delle collezioni che verrà sviluppato in una successiva fase del Progetto
biblioteconomico) può essere la seguente:
51
3.2.8.1. Scienza e tecnologie
Il dipartimento si articola nelle seguenti aree disciplinari:
003-006
Informatica
500-549
Scienze naturali; Matematica; Astronomia; Fisica; Chimica
550-599
Scienze della terra; Paleontologia; Scienze della vita; Botanica;
Zoologia
610
Medicina
150
Psicologia
(comprende anche psicologia clinica sperimentale, psicanalisi e
psichiatria)
630, 640
Agricoltura; Economia domestica e vita familiare
Altro di 600
Comprende tutti i libri della classe 600
CDD
(Scienze applicate)
ad eccezione delle divisioni 610, 630 e 640
Storia delle scienze e delle tecniche
52
3.2.8.2. Scienze umane e sociali
Il dipartimento si articola nelle seguenti aree disciplinari:
100
Filosofia
200
Religione
300-310
Scienze sociali in generale; statistica
320, 330 e 380 Politica; Economia; Commercio, comunicazione e trasporti
340, 350
Diritto; Amministrazione pubblica
360, 370
Servizi sociali; Educazione
940
Storia generale d’Europa
Altro di 900
Comprende tutti i libri della classe 900 (Geografia e Storia) ad
eccezione di quanto collocato nella sezione viaggi e tempo
libero.
Una sezione sarà dedicata alle istituzioni europee, alle loro pubblicazioni ufficiali,
alle altre organizzazioni internazionali
53
3.2.8.3. Letterature e arti
Il dipartimento si articola nelle seguenti aree disciplinari:
Lingue e culture d’Europa
390
Usi e costumi, folklore
400
Linguaggio
710, 720
Arti in generale; Urbanistica
780-792
Musica; Spettacolo; Rappresentazioni sceniche
Altro di 700
Comprende tutti i libri della classe 700
CDD
(Arti) ad eccezione
delle divisioni 710, 720, 780, 790 e dei fumetti (741.5)
850
Letteratura italiana
Altro di 800
Comprende i libri della classe 800 (Letteratura) ad eccezione
della divisione 850
54
Si ribadisce qui quanto già anticipato riguardo all’organizzazione dei servizi in questi
dipartimenti:
 Ciascun dipartimento avrà una sua autonomia funzionale (il responsabile
organizzerà i servizi e provvederà agli acquisti) e ciò richiederà uno spazio per
uffici.
 Potrà essere utile dotare ciascun dipartimento di un suo piccolo magazzino,
immediatamente funzionale e complementare alle sezioni a scaffale aperto: in
questi magazzini sarà collocato materiale con un tasso d’uso intermedio e
quello che verrà periodicamente eliminato dalle sale. Tale magazzino potrà
essere anche accessibile da parte del pubblico ed ospiterà complessivamente
circa 350.000 volumi.
 Ciascun dipartimento sarà dotato di un punto di distribuzione, presso il quale
saranno richiesti e consegnati i volumi conservati nel magazzino di
conservazione, a complemento di quanto sarà collocato a scaffale aperto.
 A tali punti di distribuzione si rivolgeranno sia quegli utenti che hanno bisogni
specialistici e che non hanno trovato nelle sale a scaffale aperto quanto li può
soddisfare, sia coloro che raggiungeranno tali punti di distribuzione
direttamente dal servizio di reference o dalle postazioni OPAC.
 Il materiale richiesto ai punti di distribuzione potrà essere consultato, a
seconda dei casi, nelle sale a scaffale aperto o nelle sale di lettura generale.
Tutti gli ambienti della biblioteca saranno accessibili ai portatori di handicap motorio,
per cui non sarà necessario alcun particolare accorgimento per consentire a questi
cittadini l’uso dei servizi della BEIC. Per altri portatori di handicap, invece, verranno
previsti servizi appositi per facilitare l’utilizzo della biblioteca. Verranno allestite
alcune cabine dotate di attrezzature (scanner, computer dotati di software di
ingrandimento dei caratteri e riconoscimento vocale, software per la sintesi vocale,
stampanti e display Braille, tastiere ingrandite etc.) per non vedenti e ipovedenti.
L’organizzazione delle sezioni tematiche richiederà 11.200 mq, così suddivisi:
55
 Sezioni dipartimentali mq 9.000
 Magazzini di piano mq 1.500
 Uffici dipartimentali mq 700
A queste superfici sono da aggiungere altri ambienti funzionalmente collegati sia
ai dipartimenti che ai servizi di distribuzione, e cioè:
 Sale di lettura del materiale in distribuzione mq 1.000
 Servizi per non vedenti e ipovedenti mq 200
3.2.9. Sezioni speciali
La strategia di servizio della BEIC sarà diversificata anche per quanto riguarda il suo
modo di rapportarsi al sistema bibliotecario cittadino e regionale.
Ma la BEIC potrà ospitare, oltre ai servizi propri di una grande biblioteca pubblica a
carattere generale, anche servizi a carattere specialistico.
Altri poli tematici possono essere individuati in relazione al profilo dell’utenza cui si
deciderà di rivolgersi in via privilegiata e/o agli obiettivi delle politiche culturali degli
enti cui la BEIC farà capo.
Accanto ai servizi “per tutti”, o meglio “oltre” questi servizi, troviamo alcuni settori di
documentazione speciale, che possano avere configurazioni molto variegate: ambiti
di specializzazione fortemente legati alla storia, alla cultura, all’economia di Milano e
della Lombardia; filoni di interesse innovativi e ambiti di ricerca promossi dai partner
della BEIC; biblioteche specialistiche costituite da enti o personaggi e che non hanno
trovato un’adeguata valorizzazione; e così via. Potrà trattarsi di raccolte da collocare
a scaffale aperto e per le quali prevedere appositi spazi di consultazione, oppure di
raccolte che saranno sistemate nei magazzini e che saranno fruibili attraverso il
servizio di distribuzione. La BEIC potrà sviluppare una politica di aggregazione di
fondi e raccolte speciali, da selezionare attentamente in coerenza con la sua
fisionomia e che costituiranno altrettanti satelliti della biblioteca-madre, e dovrà
quindi avere la possibilità di accrescersi in futuro attraverso la realizzazione di
ulteriori corpi di fabbrica.
56
Se la biblioteca acquisirà materiale antico e di pregio, andrà costituita anche una
“sezione rari”, dotata di una sua sala di lettura riservata.
Si è già anticipato che in questa fase non è possibile effettuare una progettazione di
dettaglio di tali sezioni, anche perché probabilmente bisognerà aspettare le reazioni
che accompagneranno la notizia della nascita della BEIC e gli eventuali accordi che
potranno essere stipulati con gli enti titolari di biblioteche che potranno confluire
nella BEIC.
Ad esempio, risulterebbe del tutto coerente con la vocazione europea della BEIC se
in essa trovassero posto alcune raccolte specializzate di storia o letteratura di altri
paesi europei, le biblioteche private di alcuni personaggi non italiani che hanno avuto
significativi rapporti con la città di Milano, o che addirittura presso la BEIC fossero
ospitati alcuni istituti stranieri di cultura.
Per il momento si può prevedere soltanto la nascita di due piccole sezioni,
rispettivamente dedicate al materiale antico e a materiali speciali (come mappe e
carte geografiche) per una superficie complessiva di 400 mq e la costruzione di
ambienti per complessivi 3.000 mq, da destinare a biblioteche speciali che potranno
essere accolte nella BEIC.
3.3. Magazzino di conservazione
Oltre ai piccoli magazzini realizzati allo stesso livello delle sale di lettura a scaffale
aperto, la BEIC disporrà di un grande magazzino sotterraneo, che avrà una funzione
di vera e propria conservazione, sarà attrezzato con scaffalature compatte e ospiterà
materiali di consultazione meno frequente.
Il magazzino potrà ospitare a regime fino a 3.500.000 volumi e proporsi anche come
magazzino cooperativo per il sistema bibliotecario lombardo.
Il magazzino occuperà una superficie di 10.000 mq.
Col tempo e in virtù di un’evoluzione dell’assetto della BEIC e del sistema
bibliotecario metropolitano, potrebbe rendersi necessaria la realizzazione di
un’ulteriore volumetria per disporre di spazi di stoccaggio maggiori.
57
3.4. Uffici e altri ambienti di lavoro
L’organizzazione del lavoro sarà di tipo orizzontale, anche per favorire una forte
responsabilizzazione di tutti gli addetti.
Molti spazi di lavoro saranno distribuiti nelle diverse sezioni e molte unità del
personale professionale opereranno negli ambienti in cui sosterà anche il pubblico.
Una prima articolazione degli uffici può essere la seguente:
 uffici della Fondazione
 direzione della BEIC
 uffici di amministrazione e contabilità
 centro di calcolo
 uffici all’interno delle diverse sezioni (acquisti, trattamento del materiale e
catalogazione, piccoli magazzini)
 ufficio posta
 archivio
 ufficio manutenzione
 laboratori e uffici tecnici centrali (accettazione e trattamento documenti,
rilegatura e piccoli interventi di manutenzione e restauro, riproduzioni
fotografiche e digitali etc.)
 sale per riunioni
Non è stata ancora effettuata una stima precisa delle unità lavorative che
presteranno servizio (e questo aspetto costituirà uno dei punti da sviluppare nel
prosieguo della stesura del Progetto biblioteconomico), ma va considerato che vi
sarà una sfasatura fra numero di posti di lavoro e numero di impiegati: infatti, anche
in considerazione del fatto che la BEIC avrà orari di apertura molto ampi e
diversificati per le diverse sezioni, alcuni dipendenti avranno un orario di lavoro a
tempo pieno e altri avranno un impiego part-time. Va inoltre considerato che alcune
attività saranno esternalizzate (il che può voler dire soltanto che alcune funzioni
saranno appaltate a personale non dipendente dalla biblioteca, ma può anche essere
inteso come svolgimento di alcune funzioni al di fuori dell’edificio della BEIC). In
molte biblioteche francesi, ad esempio nella biblioteca del Beaubourg, viene adottato
58
uno standard che prevede 1 bibliotecario ogni 125 mq di superficie aperta al
pubblico: nella BEIC tale superficie è di circa 34..000 mq, per cui – sulla base di
questo parametro – si dovrebbe dimensionare l’organico del personale da adibire ai
servizi al pubblico in circa 270 unità.
Ai fini della quantificazione del fabbisogno di spazio, un primo calcolo va fatto sulla
base dei posti di lavoro (calcolati in FTE = Full Time Equivalent, pari a 36 ore
lavorative a settimana) e non delle unità lavorative che li occuperanno (circa il 30%
in più rispetto ai posti di lavoro): si può pensare a un organico di circa 400 persone
su circa 300 posti di lavoro.
Su questa base si può prevedere che gli uffici occuperanno circa 1.500 mq, mentre
laboratori e uffici tecnici copriranno un’area di circa 1.000 mq, con un fabbisogno
complessivo di circa 2.500 mq.
Infatti, molti spazi per uffici saranno ricavati all’interno delle singole sezioni e molte
attività di laboratorio saranno effettuate al di fuori della BEIC.
59
3.5. Riepilogo delle aree funzionali e delle relative superfici
Superficie totale - mq 43.260
Area di ingresso dell’edificio - mq 2.500
Atrio mq 900
Auditorium e sale mq 1.300
Spazio esposizioni mq 300
Settore di ingresso della biblioteca e servizi a forte impatto – mq 8.540
Accoglienza e accettazione mq 740
Novità, attualità e informazione mq 2.350
Servizio business information 300
Sezione ragazzi mq 1.600
Spazio giovani mq 800
Mediaforum mq 2.000
Centro didattico-linguistico mq 750
Consultazione generale, reference, prestito e sale di lettura – mq 5.120
Consultazione generale e reference mq 1.800
Servizi di prestito e document delivery mq 320
Sale di lettura per materiali propri mq 1.800
Sale di lettura materiale in distribuzione mq 1.000
Servizi per non vedenti e ipovedenti mq 200
Sezioni tematiche – mq 11.200
Sezioni dipartimentali mq 9.000
Magazzini di piano mq 1.500
Uffici dipartimentali mq 700
Sezioni speciali – mq 400
Sezione libri rari e manoscritti
Sezione mappe e cartografia
Spazio per biblioteche speciali – mq 3.000
Magazzino di conservazione – mq 10.000
Uffici e laboratori – mq 2.500
Uffici generali della biblioteca mq 1.500
Uffici tecnici della biblioteca mq 1.000
60
Capitolo 4
Diagramma dei servizi e relativi percorsi di collegamento
Non è facile conciliare la facilità di circolazione con la gerarchizzazione del sapere,
l’accessibilità ai documenti in spazi ampi e flessibili con un’articolazione facilmente
percepibile dei vari ambienti e una chiara indicazione delle relative destinazioni
d’uso, la libertà di movimento con la necessità di organizzare l’utilizzo dei servizi in
modo ordinato.
In questo capitolo e nel successivo capitolo 5 sulla circolazione vengono delineate le
soluzioni che si ritengono ottimali.
La logica finora seguita è quella di una tripartizione della BEIC in tre livelli funzionali
– che, ovviamente, non dovranno corrispondere necessariamente ad altrettanti piani
dell’edificio –, rispettivamente destinati ai servizi di accoglienza e alle attività
introduttive,
al
reference
e
alla
disseminazione
dell’informazione,
all’approfondimento attraverso la lettura e lo studio. Le attività di back office si
esauriscono praticamente nel magazzino di conservazione
e negli uffici
amministrativi, perché gran parte degli ambienti di lavoro per il personale saranno
dislocati nei locali cui accederà il pubblico.
Questa articolazione della sequenza logica delle operazioni che verranno compiute
all’interno della BEIC non è ancora – come invece si cercherà di proporre nel capitolo
5 e come ancora meglio verrà evidenziato nel D.P.P. (al quale si rinvia) – una bozza
di lay out e un tracciato dei percorsi.
Una prima schematizzazione delle aree funzionali – sia chiaro che lo schema non
intende assolutamente anticipare la dislocazione degli ambienti, ma ha unicamente
lo scopo di descriverne in modo sintetico la struttura e l’organizzazione – in cui si
articolerà la BEIC può essere la seguente:
61
Tav. 1 - Schema delle aree logiche e funzionali
Accesso dall’esterno
Attività
consolidate
commerciali
Servizi a
grosso
impatto di
pubblico
Attività
consolidate
culturali
Servizi a
grosso
impatto di
pubblico
Area di
ingresso
Area attualità
e prime
informazioni
Area
reference
Area lettura e
consultazione
Uffici
Magazzini
Accesso dall’esterno
(riservato a dipendenti e fornitori)
62
A questo schema si ispira la progettazione dei collegamenti e dei percorsi. La
definizione del diagramma dei servizi e dei percorsi di collegamento tra le diverse
aree funzionali non riguarda solo la qualità dell’edificio e la razionale organizzazione
degli spazi. I percorsi proposti agli utenti dovranno avere anche un forte significato
simbolico.
Innanzi tutto va detto qualcosa sui collegamenti orizzontali e sui percorsi per
l’accesso dall’esterno, cui bisognerà dedicare la massima attenzione.
La BEIC dovrà essere ben visibile e riconoscibile dall’esterno e quindi anche il segno
architettonico che la contraddistinguerà dovrà alludere in modo inequivocabile alle
funzioni dell’edificio.
Pur nella modernità e sobrietà che le caratterizza, molte delle costruzioni realizzate
recentemente per ospitare biblioteche non disdegnano una certa monumentalità e si
propongono come edifici-simbolo. A volte, alcuni progetti sono un po’ audaci, come
quella sorta di colosseo di vetro e granito realizzato a Vancouver o l’enorme disco
inclinato in cui sarà ospitata la rinata biblioteca di Alessandria d’Egitto.
Le attività consolidate e i servizi a grosso impatto di pubblico dovrebbero – come
sempre più spesso accade in alcune recenti realizzazioni, per i quali l’atrio si propone
come un vero e proprio elemento di arredo urbano – “affacciarsi su una piazza” e
“invadere” gli spazi esterni alla BEIC; al tempo stesso, il pubblico che usufruirà di
questi servizi dovrà “impattare” nella BEIC e vedere ciò che accade al suo interno.
Per questi motivi sarebbe assai utile far ricorso a molte superfici vetrate nelle
separazioni tra atrio e settore di ingresso alla biblioteca, così come molti documenti
e posti di lettura andranno collocati in prossimità delle pareti esterne e di vetrate e
finestre, in modo che siano ben visibili dall’esterno. La vita della BEIC deve essere
visibile dall’esterno e deve attrarre i passanti e quanti si trovano in prossimità della
biblioteca, anche se solo per recarsi all’auditorium, al ristorante o al book shop.
Chiunque passi per l’atrio deve avere un’immediata percezione della BEIC, dei suoi
servizi, del suo modo di essere. Questi accorgimenti servono a far “comunicare” che
è all’interno dell’edificio con chi è fuori. Tutti coloro che “girano intorno” alla BEIC
debbono “invidiare” i bambini che giocano nella sezione ragazzi, i giovani che
63
frequentano la sezione multimediale, quanti sfogliano le novità librarie o i giornali
comodamente seduti in poltrona.
Per quanto riguarda i collegamenti verticali, l’ideale sarebbe una dislocazione dei
servizi al pubblico su non più di due livelli, che potremmo definire come 0 e +1 (il
magazzino potrebbe corrispondere ad un livello –1 e gli uffici ad un livello +2): ciò
consentirebbe di collocare a pian terreno l’area di ingresso, le attività consolidate, i
servizi più “gettonati” per i quali si prevede un grosso impatto di pubblico (ad
esempio, la sezione ragazzi, l’emeroteca, i servizi multimediali), l’area di attualità e
prima informazione e forse anche i servizi di reference generale; al piano nobile
potrebbero essere invece collocati i servizi di lettura e le aree tematiche.
L’accesso esterno dei documenti, e cioè la loro consegna da parte dei fornitori,
avverrà attraverso entrate di servizio (un’autorimessa con varco riservato sarà
direttamente in comunicazione con gli spazi di “back office”, vale a dire con gli uffici
e il magazzino di conservazione).
Per quanto riguarda la circolazione interna dei documenti, un collegamento verticale
tra magazzini, area di ingresso e sezioni tematiche consentirebbe di alimentare
agevolmente i punti di distribuzione collocati al primo livello (servizi di prestito e
document delivery) e al secondo livello (aree tematiche), nonché gli uffici dei livelli
superiori.
Se le caratteristiche dell’area e le scelte dei progettisti non consentiranno una
soluzione di questo tipo o se essa dovrà risultare incompatibile con il
dimensionamento dei vari ambienti, andrebbe comunque salvaguardata – almeno da
un punto di vista logico – questa impostazione: nel caso in cui si rendesse necessaria
una dislocazione su un numero maggiore di livelli, bisognerebbe mantenere questo
tipo di sequenza e ricorrere a soppalchi e a piani ammezzati per distinguere in modo
evidente le aree funzionali e la progressione con cui i servizi vengono proposti agli
utenti. Ci sono anche biblioteche di ottima qualità in cui troviamo a piano terra solo
i servizi di accoglienza e ciò che riguarda l’attualità, il che corrisponde a creare una
vetrina che inviti il pubblico a entrare, mentre tutti gli altri servizi vengono distribuiti
su più livelli.
Prendendo ad esempio alcune biblioteche che hanno una fisionomia in qualche modo
simile alla BEIC, possiamo vedere che le soluzioni adottate sono le più disparate,
64
anche in conseguenza dei vincoli imposti dalle rispettive sedi, oltre che dalle
dimensioni degli spazi adibiti alla conservazione e alla consultazione:
Biblioteca pubblica dell’Aja
 Piano interrato: magazzini, ricevimento e spedizione documenti
 Piano terra: attività commerciali, ingresso, prestito, emeroteca, sale di lettura
 I piano: servizi informativi, sale di lettura
 II piano: collezioni a scaffale aperto, sezione ragazzi
 III piano: collezioni a scaffale aperto e speciali
 IV piano: collezioni a scaffale aperto e speciali
 V piano: collezioni a scaffale aperto e speciali
 VI piano: servizi di comunità, sala conferenze, uffici
 VII piano: sala conferenze, uffici, mensa per il personale
San Francisco Public Library
 Piano interrato: magazzino, esposizioni, attività culturali, uffici tecnici
 Piano terra: ingresso, prestito, sale di studio, sale riunioni, emeroteca,
magazzini, uffici tecnici
 I piano: sezione ragazzi
 II piano: collezioni a scaffale aperto e speciali, sale di studio
 III piano: collezioni a scaffale aperto e speciali, sale di studio
 IV piano: collezioni a scaffale aperto e speciali, sale di studio
 V piano: sezione locale, servizi tecnici
Denver Public Library
 Piano terra: ingresso e servizi informativi
 I piano: sale a scaffale aperto, sezione ragazzi
 II piano: sale a scaffale aperto
 III piano: periodici
 IV piano: collezioni speciali
 V piano: collezioni speciali
Biblioteca di Sala Borsa di Bologna
 Piano interrato: sezione ragazzi, consultazione, prestito, magazzino
 Piano terra: ingresso, esposizioni e attività culturali, attività commerciali
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 I piano: periodici, audiovisivi
 II piano: sale di studio a scaffale aperto
Per la circolazione degli utenti e i loro spostamenti verticali da un livello all’altro si
potrebbe far ricorso frequentemente a scale mobili o ad altre soluzioni simili (ad
esempio, ascensori con ampie superfici trasparenti) realizzate al centro di ampi spazi
vuoti, sui quali dovrebbero affacciarsi i vari servizi. Questa soluzione, come in tanti
centri commerciali di recente progettazione, favorisce l’orientamento e suscita
curiosità e interesse, dando immediatamente l’idea della varietà e della quantità
dell’offerta.
66
Capitolo 5
Diagramma di circolazione e book circulation system
La circolazione di uomini e cose all’interno della BEIC dovrà rispondere ai medesimi
princìpi che hanno ispirato la progettazione delle funzioni e degli spazi.
5.1. Stima del movimento annuo
La progettazione del diagramma si fonda su una stima del numero di utenti,
impiegati e documenti che dovranno circolare all’interno dell’edificio e sull’analisi
dell’organizzazione funzionale della BEIC, condizionante rispetto al modo in cui
utenti e bibliotecari opereranno e interagiranno con i documenti.
Ai fini della definizione del diagramma di circolazione si possono considerare come i
più significativi i seguenti dati:
 Per quanto riguarda il pubblico, le presenze giornaliere degli utenti possono
essere previste in 5.000/6.000.
 Per i materiali il dato più rilevante non è quello della movimentazione,
considerato che al momento dell’apertura gran parte del materiale sarà
collocato a scaffale aperto e solo dopo qualche tempo le richieste di materiale
proveniente dal magazzino assumeranno una certa consistenza, bensì il dato
delle acquisizioni: durante i primi anni verranno acquisiti circa 100.000
documenti all’anno.
 Per quanto riguarda i dipendenti della BEIC, sappiamo che vi lavoreranno
circa 400 persone, di cui 250/300 saranno presenti contemporaneamente.
Il bacino di utenza potenziale su cui la BEIC può contare è, come si è visto in apertura
del presente documento, molto vasto e popolato: oltre 7 milioni di cittadini, tra cui
circa un milione di giovani (metà dei quali sono studenti).
Le ipotesi sul numero di utenti giornalieri sono molto prudenti e si riferiscono ai primi
mesi o anni di apertura al pubblico: è molto probabile, infatti, che se la BEIC avrà il
67
successo che ci si augura, il numero dei frequentatori ed anche l’utilizzo dei servizi
sarà ben più elevato di quanto oggi si possa affermare.
I dati su alcune biblioteche in qualche modo paragonabili alla BEIC (per fisionomia
ma spesso più piccole per dimensioni, utenza potenziale o ambizioni) lo lasciano
supporre:
 il Beaubourg raggiunge punte di 10.000 utenti al giorno ed ha spesso 2.000
utenti in compresenza nelle sale di lettura e sulle postazioni;
 la biblioteca pubblica di Denver, cui sono iscritti quasi mezzo milione di utenti,
effettua poco meno di 10 milioni di prestiti all’anno;
 la biblioteca pubblica di Lione (che sui 5.630 mq di superficie offre a scaffale
aperto circa 180.000 documenti e ne acquisisce meno di 60.000 all’anno)
riceve quasi 4.000 visite al giorno da parte dei suoi 80.000 iscritti ed effettua
quasi 3 milioni di prestiti in un anno;
 la biblioteca pubblica di Bordeaux ha una superficie di 7.500 mq, 120.000
volumi ad accesso diretto e oltre 3.000 presenze giornaliere, con un volume di
prestiti che sfiora le 800.000 unità documentarie;
 la biblioteca pubblica di Vancouver (390.000 residenti, di cui il 75% è iscritto
alla biblioteca), riceve 6 milioni di visite e movimenta quasi 9 milioni di volumi
all’anno;
 per la nuova biblioteca civica di Torino (un milione di volumi su una superficie
lorda di 27.255 mq) si prevede l’afflusso giornaliero di 5.000 visitatori.
Se la BEIC sarà frequentata da 5.000/6.000 utenti al giorno per 300 giorni lavorativi,
il numero di presenze annue oscillerà tra 1.500.000 e 1.800.000, per cui è verosimile
prevedere che in poco tempo si possano raggiungere circa 2 milioni di presenze in un
anno.
È sempre difficile, comunque, riuscire a quantificare con precisione i flussi del
pubblico, che possono subire oscillazioni notevoli nei vari giorni della settimana e
nelle diverse fasce orarie (si prevede che la BEIC sarà aperta per almeno 60 ore a
settimana), per cui è indispensabile prevedere una netta distinzione tra i diversi tipi
68
di circolazione, creando circuiti ben separati per il personale e per i documenti,
rispetto a quelli riservati al pubblico.
5.2. Diagrammi di circolazione
Il diagramma della circolazione prevede tre diversi tipi di percorso
 Per il pubblico
 Per i materiali
 Per il personale
Il progetto prevede di destinare il 20% della superficie totale programmata (e quindi
circa 8.000 mq) a spazi per la circolazione (passaggi, corridoi, scale, scale mobili,
ascensori, montacarichi etc.), servizi e locali destinati a impianti tecnici.
L’organigramma che è stato predisposto e che è stato illustrato nel precedente
capitolo 4, prevede:
 Per gli utenti l’accesso dall’atrio principale
 Per i dipendenti l’accesso dall’atrio principale o dagli uffici amministrativi
 Per i materiali e i fornitori un accesso adiacente al magazzino e agli uffici,
preferibilmente dal lato opposto all’atrio principale
 Tre punti di controllo del sistema antitaccheggio per il controllo dei documenti
in uscita dalla biblioteca, rispettivamente collocati tra l’atrio principale e il
settore d’ingresso della biblioteca, tra l’atrio principale e il mediaforum, tra il
mediaforum e l’area destinata ad attività commerciali.
Nel dettaglio possono essere predisposti distinti diagrammi dei principali flussi degli
utenti, dei documenti e del personale.
Tali diagrammi intendono mettere in evidenza – anche a beneficio del lavoro di
progettazione dell’edificio – il nesso logico esistente tra i diversi ambienti e nei vari
percorsi. Nei diagrammi a blocchi che vengono proposti, i flussi degli utenti, dei
documenti e del personale sono presentati secondo la sequenza delle operazioni
69
elementari da compiere, rappresentando per mezzo di simboli convenzionali le
relazioni che intercorrono tra ciascuna operazione e la successiva. Essi non vanno
ancora intesi come flussi nello spazio, ma solo come sequenza logica delle
operazioni.
Su questa base, nel D.P.P. andrà previsto un diagramma generale delle circolazioni.
Il significato dei simboli adottati nei diagrammi a blocchi delle pagine successive è il
seguente:
Simbolo
Significato
Indica l’inizio e la fine di un percorso
Indica una decisione logica o una
condizione da soddisfare
Indica un’azione da compiere e/o il luogo
in cui essa avviene
70
Tav. 2 - Diagramma della circolazione degli utenti
Accoglienza
e
orientamento
Ingresso e
uscita
Servizi
accoglienza e
orientamento
Offerta
informativa
Attualità e prime
informazioni (emeroteca,
tempo libero e viaggi,
informazioni comunità,
business information)
Reference e consultazione
generale
Sezione ragazzi e
spazio giovani
Attività consolidate
(auditorium, esercizi
commerciali, ristoro,
centro didattico,
esposizioni etc.)
Studio
Sale di lettura
(libri propri)
Back office
Uscita
Direzione e uffici
amministrativi
Sezioni dip.
a scaffale
aperto
Sezioni
speciali
Servizio
prestito e
document
delivery
Magazzino di
conservazione
Biblioteche speciali
Mediaforum
Sale di
lettura
materiale
magazzino
Uscita
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Tav. 3 - Diagramma della circolazione dei documenti
Monografie
[N.B.: Le opere acquistate dai responsabili delle sezioni dipartimentali verranno fornite direttamente ai dipartimenti]
Arrivo dal fornitore
Valutazione della
ottimale
destinazione del
volume
Avvio ai servizi tecnici, trattamento
catalografico e inserimento nel
magazzino
Avvio alle sezioni dipartimentali o
speciali, trattamento catalografico e
inserimento a scaffale
Disponibilità per la consultazione
72
Tav. 4 - Diagramma della circolazione dei documenti
Opere di consultazione
[N.B.: Le opere di consultazione acquistate dai responsabili delle sezioni dipartimentali verranno fornite direttamente ai dipartimenti]
Arrivo dal fornitore
Valutazione della
ottimale
destinazione del
volume
Avvio alla sezione di reference,
trattamento catalografico e
inserimento a scaffale
Avvio alle sezioni dipartimentali o
speciali, trattamento catalografico e
inserimento a scaffale
Disponibilità per la consultazione
73
Tav. 5 - Diagramma della circolazione dei documenti
Periodici
[N.B.: I periodici sottoscritti dai responsabili delle sezioni dipartimentali verranno forniti direttamente ai dipartimenti]
Arrivo dal fornitore
Valutazione della
ottimale
destinazione del
periodico
Avvio all’emeroteca, trattamento
catalografico e/o controllo del
fascicolo, inserimento a scaffale
Avvio alle sezioni dipartimentali o
speciali, trattamento catalografico e/o
controllo del fascicolo, inserimento a
scaffale
Disponibilità per la consultazione
74
Tav. 6 - Diagramma della circolazione dei documenti
Uso
Bisogno dell’utente
Ricerca al
catalogo e/o
assistita dal
personale
Reperimento in una
sezione a scaffale
aperto
Reperimento
tra i volumi
collocati a
magazzino
Registrazione del
prestito e
uscita del volume
Richiesta al
servizio di
distribuzione
Prelievo dal
magazzino
Lettura in sede
o
richiesta in prestito
Restituzione da parte dell’utente
e ricollocazione al posto
(magazzino o sezione)
da parte del personale
75
Tav. 7 - Diagramma della circolazione del personale
Direzione
e
uffici amministrativi
Entrata
e
registrazione delle
presenze
Spazi comuni,
sale riunioni, servizi
etc.
Sezioni dipartimentali
Registrazione delle
presenze
e
uscita
Altre sezioni
e
ambienti di lavoro
76
La flessibilità dell’edificio dovrà consentire, nei limiti del possibile, anche una
riprogettazione nel tempo delle destinazioni d’uso e dei percorsi. Un buon sistema di
monitoraggio dei flussi dell’utenza faciliterà questo lavoro.
In corrispondenza dell’entrata andrà sistemato un sistema automatico di rilevazione
delle presenze: per evitare che tale sistema venga percepito come un atto di ostilità
nei confronti di chi entra in biblioteca è preferibile l’adozione di un contatore
luminoso d’afflusso.
Anche la sorveglianza per la sicurezza e l’antifurto dovrà essere al tempo stesso
efficace e discreta: chi non desidera entrare in biblioteca deve comunque poter
accedere all’atrio e informarsi sulle modalità d’uso della BEIC. Chi entra in biblioteca
deve potersi muovere liberamente, ma essere consapevole delle “regole del gioco”
da rispettare.
Di fondamentale importanza ai fini del successo della BEIC è la sua facilità d’uso da
parte di tutti, non solo di un pubblico già esperto nell’utilizzo dei servizi bibliotecari.
In ogni momento e a partire da ogni luogo, l’utente deve sapersi orientare all’interno
della BEIC, costruendo una propria “mappa” dell’edificio, della struttura logica della
biblioteca, dei servizi in cui può trovare risposta alle proprie esigenze informative. Da
una buona capacità di orientamento deriva la scelta del percorso – e cioè il modo di
collegare il luogo in cui l’utente si trova in un determinato momento e la destinazione
che desidera raggiungere – secondo una sequenza di movimenti: bisogna quindi
poter individuare facilmente l’obiettivo (a questo scopo sarà importante che la
denominazione delle sezioni e dei servizi sia significativa e che a ciascun ambiente
corrisponda un’etichettatura non ambigua e che la terminologia usata sia sempre
accessibile), scegliere il percorso giusto e mantenerlo senza perdersi. Tutto ciò può
sembrare banale, ma non lo è affatto, se si considera che la BEIC avrà una superficie
complessiva di circa 50.000 mq e che essa offrirà una gran varietà di servizi a pubblici
diversi. Il “linguaggio” della BEIC deve essere sempre comprensibile, perché il
successo di un messaggio dipende dalla sua chiarezza.
77
La filosofia generale alla quale ci si è ispirati è quella di una biblioteca in cui gli utenti
possano muoversi liberamente ma sentirsi sempre al centro di una struttura
progettata su misura per le loro esigenze; in cui molto materiale sia disponibile a
scaffale aperto, in modo che il pubblico possa “passeggiare” tra i documenti e
scoprire anche ciò che non sta cercando; in cui non ci siano divieti o aree riservate
(infatti, gran parte del personale lavorerà negli spazi cui accede anche il pubblico e le
aree destinate esclusivamente a uffici o magazzini, e pertanto non accessibili ai “non
addetti ai lavori”, sono ridotte e collocate in una posizione tale da non essere
facilmente visibili).
Per consentire agli utenti di aggirarsi per la biblioteca in modo da scoprirne
gradualmente gli spazi, le funzioni e i servizi, bisogna conciliare due esigenze:
 collocare i servizi in modo tale che il pubblico trovi in modo naturale ciò che gli
interessa e proceda all’interno dell’edificio a mano a mano che le sue esigenze
si fanno più specifiche e sofisticate;
 evitare che il pubblico si disperda o si aggiri in modo caotico, fornendo buoni
servizi di orientamento.
La dislocazione dei servizi è tale per cui le aree a maggiore impatto di pubblico e
quelle cui si rivolgerà un’utenza più generica sono quelle che gli utenti incontreranno
per prime, unitamente alle attività consolidate (attività commerciali e servizi di
ristorazione).
Inoltre, si è cercato di distinguere tra i servizi che potranno essere frequentati anche
da chi non è propriamente interessato ai servizi bibliotecari veri e propri (ad esempio:
novità e prime informazioni, servizi di informazione di comunità, servizi di business
information, mediaforum, emeroteca), che saranno accessibili in modo più agevole
direttamente dall’ingresso, e i servizi della BEIC più tradizionali (servizi di
consultazione e informazione bibliografica, prestito e document delivery, sezioni
dipartimentali, sale di lettura), cui invece si accederà in modo più mediato, il più delle
volte, attraverso l’area del reference.
Queste due aree sono idealmente poste in sequenza (una sequenza che potrà essere
realizzata dai progettisti anche dislocandole su due livelli) poiché corrispondono ad
una graduale autoselezione dell’utenza, che potrà fermarsi alle aree di informazione
oppure decidere di proseguire, addentrandosi nei servizi bibliotecari.
78
Sempre al principio della autoselezione dell’utenza risponde la scelta di separare gli
spazi rivolti ai bambini e ai ragazzi da quelli rivolti agli adolescenti, che sono stati
immaginati in vicinanza del mediaforum, del settore attualità e prime informazioni,
delle sale di lettura con i libri propri.
Funzionale anche ad una graduale scoperta dei servizi e ad un loro uso sempre più
approfondito è anche la strutturazione delle sezioni dipartimentali, nelle quali gli
utenti incontreranno prima un settore generale di consultazione e orientamento, poi
le sezioni a scaffale aperto organizzate per aree disciplinari, ed infine un magazzino
col materiale di uso meno frequente.
La biblioteca sarà dotata di una segnaletica interna (oltre che esterna, ovviamente)
che favorirà l’orientamento e la circolazione del pubblico.
Bisognerà porre grande attenzione nella predisposizione della segnaletica, che va
considerata non solo come uno strumento di orientamento e riferimento immediato,
ma anche come strumento discreto ma efficace di guida all’uso della BEIC: in questo
senso, una buona segnaletica è da considerare come un sistema di istruzioni
permanenti visive, collocate stabilmente in punti precisi della biblioteca e in grado di
facilitare, anche da un punto di vista psicologico, l’accesso alla biblioteca e l’uso delle
sue strutture e dei suoi servizi. Una segnaletica di eccellenza si fonde con l’immagine
stessa della biblioteca. Lo scopo deve essere quello di rendere il più possibile l’utente
autonomo, mettendolo in condizione di costruirsi da solo, in modo progressivo e
intuitivo, il “proprio” percorso di informazione e di studio.
La segnaletica deve far capire agli utenti:
 cosa trova in biblioteca,
 dove trova ciò che cerca,
 come può usare ciò di cui ha bisogno.
Secondo quanto si può leggere nella letteratura specializzata, le principali
caratteristiche del sistema di segnaletica sono:
 la collocazione: le informazioni vanno collocate stabilmente nei punti in cui si
prevede che possano sorgere gli interrogativi (ogni indicazione deve trovarsi
nel punto in cui si aspetta di trovarla e non la si deve andare a cercare);
79
 la flessibilità: il sistema deve essere progettato in modo da adattarsi ai
cambiamenti nell’organizzazione degli spazi e dei servizi;
 l’espressività: le istruzioni permanenti visive devono essere espresse in
modo chiaro, conciso, inequivocabile e sostenute, se necessario, da un
efficace sistema di simboli e da un accorto uso del colore.
Le informazioni che la segnaletica deve contenere sono di vario tipo:
 localizzazione: sono le informazioni che servono ad indicare all’utente come
può raggiungere ciò che è di suo interesse e che lo guidano lungo il percorso
fino a destinazione;
 contenuto: sono le informazioni che portano a conoscenza dell’utente i
contenuti specifici dei diversi servizi offerti e della loro ubicazione all’interno
delle diverse sezioni e dei diversi ambienti;
 istruzione: sono le informazioni sulle modalità di impiego dei servizi, delle
strutture, degli strumenti (cataloghi, attrezzature, repertori e fonti
informative etc.).
Paradossalmente, l’amichevolezza di un sistema di segnaletica si riconosce da
quanto il contenuto delle indicazioni possa essere compreso senza che ci sia neppure
bisogno di leggere i cartelli.
La segnaletica della BEIC sarà integrata anche dalla predisposizione di alcuni
info-point collocati in posizione strategica, in particolare nell’atrio e nei settori di
ingresso, e che aiuteranno il pubblico a mettersi a proprio agio e a muoversi con
disinvoltura all’interno della struttura.
Parimenti, il sistema di istruzioni per il pubblico sarà integrato anche da dépliant,
opuscoli, guide all’uso della biblioteca e da un’interfaccia del sistema informatico
particolarmente amichevole. Saranno previsti anche brevi corsi di istruzione all’uso
della biblioteca e del suo OPAC.
Questi diversi strumenti di formazione hanno finalità e compiti differenti e
intervengono in momenti differenti, sostenendo un pubblico che per forza di cose
sarà eterogeneo e dovrà invece essere messo nelle condizioni di utilizzare sempre al
meglio le potenzialità della BEIC, in relazione alle specifiche esigenze di ciascuno.
80
Un altro aspetto di grande importanza è il book circulation system.
Il percorso dei documenti dovrà essere razionale, favorire le attività di trattamento,
ridurre al minimo i tempi di attesa, evitare spostamenti molto frequenti per il
materiale con un intenso tasso d’uso: questi scopi possono essere raggiunti anche
studiando con grande attenzione il sistema di collocazione fisica dei documenti e
collocando il maggior numero possibile di documenti a scaffale aperto.
Il magazzino sarà dotato di un sistema di carrelli su rotaie, che potrà essere integrato
nella soffittatura o nel pavimento e che raggiungerà i punti di distribuzione, le sale e
gli uffici dove si provvederà al trattamento e alla catalogazione dei documenti.
L’esistenza di una pluralità di punti di distribuzione (e, quindi, di punti di
collegamento in verticale tra l’area del magazzino e le aree di lettura e consultazione)
ridurrà le distanze da coprire in orizzontale attraverso il sistema meccanico di
trasporto con carrelli, che risultano sempre piuttosto antiestetici.
Andrà però attentamente valutata la opportunità di installare nei magazzini un
sistema robotizzato di lettura delle etichette e di smistamento dei volumi, del tipo di
quello adottato recentemente nella biblioteca di Malmö: infatti, almeno per alcuni
anni il movimento di materiale prelevato dal magazzino sarà minimo e quindi un tale
sistema
di
movimentazione
potrebbe
risultare
antieconomico
e
rivelarsi
tecnicamente obsoleto nel momento in cui ce ne sarà effettivo bisogno.
Senza anticipare in questa occasione quanto andrà analizzato più in dettaglio in sede
di definizione delle politiche di servizio e dell’organizzazione del lavoro, si segnala che
le biblioteche con molti documenti a scaffale aperto presentano di solito un problema
di una certa rilevanza per quanto riguarda la ricollocazione del materiale consultato
e dei libri rientrati dal prestito. Si tratta di un lavoro molto oneroso, che assorbe di
solito il personale per molte ore/uomo (di solito questa operazione viene effettuata a
fine giornata, dopo l’uscita degli utenti, o a prima mattina, prima della riapertura al
pubblico), e che spesso viene affidato a personale non qualificato o a studenti
part-time, col rischio però che alcuni volumi siano collocati in modo non corretto. Per
la buona funzionalità della BEIC è bene che questo lavoro venga effettuato in tempi
molto rapidi, anche più di una volta al giorno, in modo da aumentare al massimo la
disponibilità dei documenti.
81
Capitolo 6
Quantificazione attrezzature, arredi e posti a sedere
Sulla scorta di quanto indicato nei capitoli 2 e 3 riguardo alle funzioni e al
dimensionamento dei vari settori, si provvede ora a determinare per ciascuno di essi:
 l’articolazione interna dei servizi e degli ambienti,
 la tipologia e la quantità dei documenti,
 gli arredi e le attrezzature necessarie,
 la tipologia e la quantità delle postazioni di lavoro per gli utenti,
 le unità di personale da impiegare nelle diverse attività.
Al di là delle specifiche indicazioni fornite per i singoli ambienti, si segnalano le
seguenti esigenze di carattere generale:
 in
questa fase
del
lavoro
di
progettazione
la
configurazione
ed il
dimensionamento degli impianti tecnologici può essere soltanto abbozzata, in
quanto le loro caratteristiche potranno essere indicate con precisione solo al
momento della realizzazione della BEIC; si è già detto in apertura del cap. 3 che
ciò non potrà non condizionare il dimensionamento degli spazi;
 le soluzioni adottate dovranno essere in linea con le tecnologie più avanzate e
molto flessibili, in modo da evitare che gli impianti risultino obsoleti al momento
dell’apertura della biblioteca;
 anche quando non è detto esplicitamente, si intende che tutti i locali (sia quelli
destinati ad ufficio sia quelli che ospiteranno i servizi al pubblico) dovranno
essere dotati di punti rete dell’impianto telefonico interno e per il collegamento
alla rete interna che andrà realizzata per le attività di office automation e di
gestione dei servizi;
 tutti i tavoli di lettura andranno dotati di allacciamento alla linea elettrica e alla
rete interna per consentire agli utenti di utilizzare i propri computer portatili;
 dovrà essere possibile chiudere e isolare ogni ambiente (illuminazione,
riscaldamento etc.), per garantire la massima flessibilità degli orari di apertura;
82
 tutto il materiale librario e documentario andrà magnetizzato e la biblioteca dovrà
essere dotata di impianto antitaccheggio.
Infine, possono essere utili alcune avvertenze:
 per info-point si intendono dei piccoli desk informativi con funzione di
orientamento, che possono essere presidiati da personale anche privo di
formazione scientifica, ma appositamente formato;
 i banconi per servizi di reference e altre transazioni informative dovrebbero
prevedere postazioni attrezzate per il personale e consentire agli utenti di
stare seduti;
 nelle sale di lettura e consultazione si consiglia l’impiego di tavoli non molto
grandi (massimo 6 posti per gli adulti e 4 per i ragazzi);
 gli arredi (scaffali, tavoli, sedie, poltrone) dovranno avere caratteristiche
qualitative di eccellenza, ma di sobrietà, in linea con lo stile della biblioteca;
 la maggior parte delle postazioni per l’interrogazione dell’OPAC e di Internet
dovrebbero essere utilizzate stando in piedi o seduti su sgabelli (terminali
sistemati su banconi o integrati in totem, preferibilmente dotati di schermi
touch-screen), anche allo scopo di ridurre i tempi di sosta, mentre solo le
postazioni per l’utilizzo di documenti audiovisivi e full-text saranno dotate di
sedute;
 le stampanti e le attrezzature per la memorizzazione dei dati su floppy e CD
saranno centralizzate (al massimo una per ogni ambiente, meglio ancora
concentrandone la gran parte nel locale destinato al prestito e al document
delivery), anche per consentire la riscossione del corrispettivo in modo
agevole;
 l’uso degli audiovisivi e dei CD sarà condiviso (al momento non è possibile
prevedere cosa le tecnologie consentiranno di fare, ma si può prevedere che
i CD saranno disponibili in rete e che le cassette video saranno gestite da un
banco di regia, che invierà il segnale alla postazione occupata dall’utente; in
alternativa, tutti gli apparecchi televisivi dovranno avere incorporato un
lettore di videocassette).
83
Le proposte di ordine quantitativo relative al numero di FTE di personale e alla sua
distruzione nei vari servizi è del tutto provvisoria: esse, infatti, sono scaturite
unicamente dalle funzioni previste e non sono ancora sottoposte ad una verifica di
congruità per quanto riguarda il modello organizzativo e gestionale. Si ricorda,
inoltre, che la sfasatura fra FTE e numero di unità lavorative può richiedere ancora
qualche aggiustamento: come già è stato detto, indicazioni definitive in tal senso
potranno essere fornite solo dopo che sarà stata portata a termine una stima dei
carichi di lavoro potenziali e si sarà quindi giunti a una puntuale definizione
dell’organigramma e dei profili professionali specifici.
Per rendere più agevole la consultazione di questa parte del progetto viene
mantenuta in linea di massima la stessa sequenza dei paragrafi e sottoparagrafi
utilizzata nel capitolo 3 per l’elencazione e il dimensionamento degli ambienti,
talvolta prevedendo ulteriori articolazioni.
6.1. Area di ingresso dell’edificio
6.1.1. Atrio
L’atrio (mq 900) comprende un’area di entrata e prima accoglienza dotata di:
 ingresso con contapersone
 banco info-point
 10 bacheche multimediali
 schermo multivisione
 display collegato alla rete interna
 10 PC collegati alla rete informatica
 area telefoni pubblici
 area ricevimento gruppi per visite guidate
 servizi igienici
 infermeria
84
Si può prevedere che in quest’area prestino servizio 4 sorveglianti e 4 hostess per
servizi di accoglienza e primo orientamento.
L’area destinata a guardaroba (350 mq) sarà dotata di:
 armadietti di vario formato per deposito abiti, borse, ombrelli, caschi etc.
 deposito di servizio
Qui presteranno servizio altri 4 sorveglianti.
6.1.2. Auditorium
L’auditorium (della superficie complessiva di mq 1.300) sarà articolato in:
 foyer di distribuzione
 1 aula per seminari da 100 posti frazionabile in 2
 2 aule da 25 posti per seminari
 1 sala auditorium conferenze e proiezioni 400 posti
 cabina di proiezione
 sala regia
 cabine per traduzioni simultanee
 camerini
 segreteria
 reception per convegni
 uffici
 magazzini
6.1.3. Esercizi commerciali
Gli esercizi commerciali occuperanno un’area di circa 4.000 mq e si suddividono in
 Servizi di ristorazione (mq 1.400 circa): bar, internet caffè, tavola calda o fast
food, ristorante, caffetteria;
 Book shop e altri piccoli esercizi commerciali (mq 2.000): libreria, cartoleria,
edicola per giornali, rivendita di gadget e articoli di design
 Media store (mq 600): vendita di software, hardware e documenti digitali
85
6.1.4. Spazio per esposizioni
L’area (mq 300) sarà attrezzata con bacheche multimediali, vetrine, pannelli,
schermo multivisione etc.
6.2. Servizi della biblioteca
6.2.1. Settore d’ingresso, attualità e informazione
6.2.1.1. Accoglienza e accettazione
La dotazione di questo settore sarà la seguente:
 ampio bancone con 10 postazioni di lavoro per iscrizione alla BEIC e rilascio
tessere
 bacheche e vetrine, bacheche libere per avvisi degli utenti, cassoni con libri
scartati dalla biblioteca (da vendere o regalare agli utenti)
 biglietteria per manifestazioni culturali
 piccole esposizioni temporanee di libri a tema
 fotocopiatrice self-service e distributori automatici tessere per fotocopiatrici
self-service
 area attrezzata per corsi di formazione utenti destinati a gruppi di 10 persone
per volta
 100 PC per l’interrogazione dell’OPAC
 sedute informali
 aree di sosta
 uffici di settore
 piccolo deposito di servizio
Il personale di quest’area, che occuperà una superficie di 740 mq, può essere
quantificato in: 4 hostess per servizi di accoglienza, 3 FTE bibliotecari per attività di
orientamento e prima consulenza, 15 FTE assistenti bibliotecari.
86
6.2.1.2. Novità, attualità e prime informazioni
Il settore (mq 750) conterrà bacheche, vetrine ed espositori per 10.000 documenti.
In questo ambiente potrà trovare posto anche una caffetteria con tavolini e comode
sedute informali.
Il settore sarà così attrezzato:
 banco info-point
 30 PC collegati alla rete informatica per l’interrogazione dell’OPAC e di banche
dati informative su novità bibliografiche
 fotocopiatrici self-service a tessera magnetica
 sedute informali (100 posti, compresa la caffetteria)
 deposito temporaneo
 uffici
Qui presteranno servizio 10 FTE (assistenti bibliotecari e bibliotecari).
6.2.1.3. Settore tempo libero, viaggi e divertimento
La sezione (mq 500) conterrà espositori per 20.000 documenti e sarà attrezzata con:
 5 PC collegati alla rete informatica per l’interrogazione dell’OPAC e di internet
 20 postazioni attrezzate con computer e 10 con televisori
 fotocopiatrici self-service a tessera magnetica
 20 posti a sedere ai tavoli di lettura
 50 sedute informali
Il personale della sezione è previsto in 5 FTE (assistenti bibliotecari e bibliotecari).
6.2.1.4. Servizi d’informazione di comunità e documentazione locale
La sezione (mq 400) conterrà espositori per 20.000 documenti e sarà attrezzata con:
 bancone per servizio reference
 15 postazioni PC per la consultazione in piedi dell’OPAC e di altre banche dati
informative
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 10 PC collegati a Internet e per l’interrogazione di banche dati di enti e
istituzioni locali
 fotocopiatrici self-service a tessera magnetica
 20 posti a sedere
 30 sedute informali
Il personale della sezione è previsto in 5 FTE (assistenti bibliotecari e bibliotecari).
6.2.1.5. Emeroteca
L’emeroteca (mq 700) sarà dotata di 300 testate di quotidiani, rotocalchi e periodici
d’informazione italiani e stranieri (di cui sarà presente in sala solo l’annata corrente).
Le attrezzature previste sono:
 bancone per servizio reference
 espositori documenti
 5 PC collegati alla rete informatica per l’interrogazione dell’OPAC
 lettori microfilm
 50 postazioni per l’uso di giornali e periodici su CD e on line
 fotocopiatrici self-service a tessera magnetica; scanner self-service a tessera
magnetica distributore automatico tessere per fotocopiatrici self-service
 35 posti a sedere
 35 sedute informali
 uffici e deposito
Il personale della sezione è previsto in 10 FTE (assistenti bibliotecari e bibliotecari),
cui sono da 5 FTE per attività interne.
6.2.2. Servizi di business information
Questo servizio (mq 300) prevede la presenza di espositori per 20.000 documenti e
delle seguenti attrezzature:
 bancone per servizio reference
 3 PC collegati alla rete informatica per l’interrogazione dell’OPAC
 10 PC collegati a Internet e per l’interrogazione di banche dati
88
 fotocopiatrici self-service a tessera magnetica
 25 posti a sedere
 uffici e archivio
Il personale della sezione è previsto in 5 FTE (reference librarian)
6.2.3. Sezione ragazzi
La sezione si presenta in modo molto articolato, per una superficie complessiva di
1.600 mq.
6.2.3.1. Spazio bambini e nursery (0-5 anni)
La sezione prevede un’area nursery e prima infanzia (0-3 anni) di 85 mq, così
organizzata:
 area di accoglienza
 deposito carrozzine e passeggini
 locale per riposo con culle e lettini
 fasciatoi
 spazio per gioco
 spazio “primi libri” e animazione
 ufficio e deposito di servizio
È poi prevista un’area di lettura (200 mq), che si rivolgerà essenzialmente ai bambini
fra i 3 e i 5 anni, e nella quale troveremo:
 4.000 documenti a scaffale aperto con molti libri disposti di piatto o collocati
in espositori
 40 posti di lettura
 20 postazioni attrezzate con computer, televisori e videoregistratori
Il personale professionale consisterà in 3 FTE (bibliotecari-animatori) e in un numero
ancora da definire di altre unità lavorative di supporto.
89
6.2.3.2. Biblioteca ragazzi (6-13 anni)
La sezione (600 mq) ospiterà 12.000 volumi e sarà suddivisa in differenti aree e sale,
per fasce d’età e per tipologia di attività.
Le attrezzature e gli arredi, che saranno adeguati alle funzioni e distribuiti nelle
diverse aree, possono essere così indicati:
 info-point
 sala scaffale aperto (molti libri esposti di piatto)
 8 PC collegati alla rete informatizzata
 90 posti di lettura in un’area di consultazione
 90 postazioni attrezzate con computer, televisori e videoregistratori
 uffici e archivio
Altri 400 mq saranno dedicati a spazi per attività organizzate e comuni:
 area consultazione piccoli gruppi
 area attività di lettura, musicali e di drammatizzazione
 spazi espositivi per mostre interattive
 area mostre per materiali prodotti dai bambini
 sala videoproiezioni e seminari
È previsto infine uno spazio di circa 200 mq destinata ad adulti (genitori e
insegnanti), con la seguente dotazione:
 1.000 volumi a scaffale aperto
 200 audiovisivi
 10 postazioni attrezzate con PC
 40 sedute informali
Il personale professionale di questa sezione consisterà in 7 FTE (4 assistenti
bibliotecari e bibliotecari, 3 bibliotecari-animatori)
6.2.4. Spazio giovani (14-18 anni)
La sezione destinata agli adolescenti (800 mq) ospiterà 50.000 volumi e sarà così
articolata:
90
 servizio informagiovani
 15 PC collegati alla rete informatizzata
 sala a scaffale aperto
 spazi di consultazione (articolati anche in salette per piccoli gruppi)
 40 posti di lettura in sedute informali
 50 postazioni attrezzate con computer
 10 televisori
 uffici e archivio
 fotocopiatrici self-service a tessera magnetica, scanner self-service a tessera
magnetica
Il personale consisterà in 10 FTE (assistenti bibliotecari e bibliotecari).
6.2.5. Centro didattico-linguistico
Il Centro (mq 750) si articolerà in:
 info-point
 4 aule con 50 posti informatizzati e un banco di regia (due aule da 50
frazionabili in quattro aule da 25) per 200 posti complessivi (un’aula sarà
attrezzata come centro linguistico, due per l’insegnamento di programmi di
informatica individuale, una avrà dotazioni per l’insegnamento di programma
di grafica e trattamento immagini).
 uffici
 magazzino
6.2.6. Mediaforum
Il centro multimediale (mq 2000) ospiterà 50.000 documenti audiovisivi e 10.000
volumi su supporto cartaceo.
Le attrezzature previste sono le seguenti:
 banco info-point
 30 PC collegati alla rete informatica per l’interrogazione dell’OPAC e di
Internet
91
 50 postazioni PC per l’uso di opere di consultazione in linea
 fotocopiatrici self-service a tessera magnetica, scanner self-service a tessera
magnetica
 banchi di regia differenziati per tipologia di documenti
 deposito temporaneo
 50 postazioni con televisore, videoregistratore e lettore DVD
 50 postazioni per documenti sonori
 50 sedute informali con cuffie
 10 box individuali
 salette per visione o ascolto in piccoli gruppi
 2 sale per prove e registrazioni
 sala proiezioni 3D (150 posti)
 cabina di proiezione
 sala regia
L’organico della sezione può essere quantificato in 25 FTE (assistenti bibliotecari e
bibliotecari).
6.2.7. Consultazione, reference, prestito e sale di lettura
6.2.7.1. Consultazione generale e reference
La sezione di reference (della superficie complessiva di 1.800 mq) ospiterà 100.000
volumi di consultazione generale e sarà così organizzata:
 bancone per transazioni informative con 10 postazioni di lavoro per i
bibliotecari addetti al servizio di reference
 25 PC collegati alla rete informatica per consultazione OPAC e Internet
 15 postazioni per l’uso di opere di consultazione in linea
 fotocopiatrici self-service a tessera magnetica, scanner self-service a tessera
magnetica
 200 posti a sedere ai tavoli
 10 box per lo studio individuale
92
Il personale della sezione è previsto in 15 FTE (reference librarian) per i servizi al
pubblico e in 5 FTE (assistenti bibliotecari e bibliotecari negli uffici per il trattamento
e la catalogazione dei documenti).
6.2.7.2. Servizi di prestito e document delivery
La sezione (mq 320) è così articolata:
 bancone per servizio distribuzione dal magazzino e consegna delle stampe e
dei floppy con i dati scaricati dagli utenti
 bancone prestito, attrezzato (smagnetizzatore, penna ottica, PC) per 10
operatori
 10 postazioni per registrazione e restituzione self-service dei prestiti
 10 PC collegati alla rete informatica per consultazione OPAC e Internet
 distributore automatico tessere per fotocopiatrici self-service
 fotocopiatrici self-service a tessera magnetica
 magazzino deposito temporaneo
 30 sedute informali per l’attesa
Il personale è previsto in 10 FTE (assistente bibliotecario).
6.2.7.3. Sale di lettura
Le sale di lettura, per 400 posti in totale, occuperanno una superficie complessiva di
1.800 mq.
È prevista una dotazione di 1.000 volumi di consultazione generale.
Inoltre saranno presenti le seguenti attrezzature:
 5 PC in ciascuna sala per l’interrogazione dell’OPAC
 fotocopiatrici self-service a tessera magnetica
 aree isolate con pareti insonorizzate per studio in piccoli gruppi (per un totale
di 120 posti a sedere)
 area di lettura in giardino o altri spazi esterni
Saranno presenti 1 sorvegliante e 1 FTE (assistente bibliotecario) in ciascuna sala.
93
6.2.8. Sezioni tematiche
L’area destinata alle sezioni tematiche prevede gli spazi per lo studio del materiale
richiesto in distribuzione, i dipartimenti, i servizi per non vedenti e ipovedenti.
Lo spazio di 11.200 mq destinato ai dipartimenti sarà molto flessibile (in particolare
per la parte destinata all’esposizione del materiale a scaffale aperto e allo studio) e le
divisioni in sottosezioni saranno ottenute in gran parte attraverso pareti attrezzate,
scaffalature e altre strutture mobili, in modo da poterne in caso di necessità
modificare l’articolazione, consentendo così alla BEIC di essere estremamente
reattiva all’evoluzione del sapere e delle varie aggregazioni disciplinari. Il numero
delle sottosezioni che qui viene ipotizzato è da considerarsi per ora puramente
indicativo, in quanto esso potrà essere meglio definito solo quando sarà stato
completato il modulo col progetto delle collezioni.
Ciascuna sezione dipartimentale sarà articolata in un’area introduttiva di
consultazione, in più sottosezioni per le diverse discipline, in un magazzino di piano
e un ufficio.
Gli uffici dipartimentali saranno così articolati:
 direzione dipartimentale
 segreteria
 uffici di amministrazione e contabilità
 ufficio acquisizioni e documentazione
 uffici bibliotecari e consulenti tecnico-scientifici
 ufficio innovazione e sviluppo
 area servizi al pubblico
 centro di riproduzione
 stoccaggio e archivio
 laboratorio manutenzione ordinaria
 sale riunioni
I magazzini di piano (al cui interno andranno previsti anche carrels o altri piccolissimi
spazi di studio, riservati agli utenti che hanno l’esigenza di consultare un gran
94
numero di volumi non disponibili nelle sezioni dipartimentali a scaffale aperto)
potranno ospitare a regime fino a 350.000 volumi.
In tal modo le sezioni dipartimentali potranno assicurare un’offerta complessiva di
circa 850.000 volumi.
6.2.8.1. Spazi di lettura del materiale in distribuzione
Sarà disponibile una superficie di 1.000 mq (articolata in uno o più ambienti), dotata
di 1.000 volumi di consultazione generale e così attrezzata:
 5 PC per l’interrogazione dell’OPAC
 fotocopiatrici self-service a tessera magnetica
 200 posti a sedere ai tavoli
 40 sedute informali
 10 box per lo studio individuale
 aree isolate con pareti attrezzate per studio in piccoli gruppi
Saranno presenti 1 sorvegliante e 1 FTE (assistente bibliotecario) in ciascuna sala o
ambiente.
6.2.8.2. Area dipartimentale “Scienza e tecnologie”
La dotazione del dipartimento (8-10 sottosezioni) sarà la seguente:
 85.000 volumi a scaffale aperto
 600 periodici correnti a scaffale aperto
 banco per la distribuzione dal magazzino e le informazioni bibliografiche
 15 PC collegati alla rete informatica per consultazione OPAC e Internet
 fotocopiatrici self-service a tessera magnetica
 400 posti a sedere ai tavoli di lettura
 10 box per lo studio individuale
 15 posti in salette per studio in piccoli gruppi
Personale: 7 FTE (assistenti bibliotecari e bibliotecari) permanentemente in servizio
nelle postazioni al pubblico; 15 FTE (assistenti bibliotecari e bibliotecari) a rotazione
negli uffici per il trattamento dei documenti.
95
6.2.8.3. Area dipartimentale “Scienze umane e sociali”
La dotazione del dipartimento (10-15 sottosezioni) sarà la seguente:
 210.000 volumi a scaffale aperto
 1.100 periodici correnti a scaffale aperto
 banco per la distribuzione dal magazzino e le informazioni bibliografiche
 15 PC collegati alla rete informatica per consultazione OPAC e Internet
 fotocopiatrici self-service a tessera magnetica
 450 posti a sedere ai tavoli di lettura
 25 sedute informali
 20 box per lo studio individuale
 15 posti in salette per studio in piccoli gruppi
Personale: 7 FTE (assistenti bibliotecari e bibliotecari) permanentemente in servizio
nelle postazioni al pubblico; 15 FTE (assistenti bibliotecari e bibliotecari) a rotazione
negli uffici per il trattamento dei documenti.
6.2.8.4. Area dipartimentale “Letterature e arti”
La dotazione del dipartimento (10 sottosezioni) sarà la seguente:
 200.000 volumi e documenti multimediali a scaffale aperto
 750 periodici correnti a scaffale aperto
 banco per la distribuzione dal magazzino e le informazioni bibliografiche
 15 PC collegati alla rete informatica per consultazione OPAC e Internet
 fotocopiatrici self-service a tessera magnetica
 350 posti a sedere ai tavoli di lettura
 25 sedute informali
 20 box per lo studio individuale
 30 posti in salette per studio in piccoli gruppi
Personale: 7 FTE (assistenti bibliotecari e bibliotecari) permanentemente in servizio
nelle postazioni al pubblico; 15 FTE (assistenti bibliotecari e bibliotecari) a rotazione
negli uffici per il trattamento dei documenti.
96
6.2.9. Servizi per non vedenti e ipovedenti
In una superficie di mq 200 saranno predisposte 10 cabine dotate di attrezzature
(scanner, computer dotati di software per la sintesi vocale, stampanti Braille etc.) per
favorire la lettura da parte di non vedenti e ipovedenti.
Il settore avrà bisogno anche di un piccolo spazio per gli uffici e un piccolo
magazzino.
Personale: 3 FTE (assistenti bibliotecari)
6.3. Sezioni e biblioteche speciali
Le sezioni speciali (400 mq) e le biblioteche speciali (3.000 mq) disporranno di
scaffalature chiuse e spazi per il trattamento del materiale.
Lo studio avverrà nelle sale di lettura generale, con l’eccezione dei libri rari, dei
manoscritti e di altri materiali di pregio, per i quali verranno previsti appositi spazi per
la lettura all’interno delle rispettive sezioni.
6.4. Magazzino di conservazione
Il magazzino occuperà una superficie di mq 10.000 e sarà attrezzato con scaffalature
compactus, che consentono di ospitare 350 volumi per mq, consentendo così la
conservazione di 3.500.000 documenti.
Lo spazio previsto per il magazzino verrà occupato e arredato gradualmente e in
futuro dovrà essere possibile ampliarlo.
Nell’area dei magazzini (o in ambienti attigui) saranno svolte anche le seguenti altre
funzioni:
 accettazione
 stoccaggio
 laboratori di manutenzione straordinaria
97
 laboratori di rilegatura e magnetizzazione
6.5. Uffici e altri ambienti di lavoro
Oltre agli ambienti di lavoro già localizzati all’interno delle sale e delle diverse sezioni
della BEIC, sono da prevedere gli Uffici generali della Fondazione e della Biblioteca,
che occuperanno una superficie di circa mq 1500 e in cui opereranno non più di 60
unità lavorative.
L’articolazione sarà la seguente:
 uffici della Fondazione (Presidenza, Consiglio di Amministrazione, Direzione,
Segreteria etc.)
 direzione generale BEIC
 sala di attesa e sala riunioni
 segreteria
 archivio
 ufficio amministrazione e contabilità
 ufficio posta
 ufficio innovazione e sviluppo
 area servizi al pubblico
 centro di riproduzione
 centro di calcolo
Altri 1.000 mq, inoltre, saranno dedicati a uffici tecnici della biblioteca:
 accettazione e trattamento documenti
 laboratorio di restauro e rilegatura
 laboratorio di digitalizzazione
 laboratorio fotografico
 uffici e archivio
 deposito provvisorio
Parte di queste attività verranno svolte al di fuori della BEIC per cui vanno previsti
solo gli spazi per l’organizzazione ed il coordinamento delle funzioni.
98
6.6. Totale documenti, postazioni e attrezzature
Documenti a libero accesso:
 volumi 744.000 (+ 350.000 nei magazzini di piano)
 periodici 2.750 testate correnti
 audiovisivi 50.200 (+ altri documenti audiovisivi collocati insieme i volumi
nelle varie sezioni)
Documenti a magazzino:
 3.500.000 volumi
Attrezzature a disposizione del pubblico:
 375 postazioni PC sedute
 300 postazioni PC in piedi
 210 postazioni PC per usi didattici
 70 televisori
 fotocopiatrici, scanner, lettori microfilm etc.
Postazioni attrezzate per utenti:
 2230 sedute ai tavoli (tutte dotate di presa per il collegamento di notebook)
 515 sedute informali
 370 postazioni in box, carrels e salette per piccoli gruppi
99
Capitolo 7
Individuazione, quantificazione e collocazione di massima
delle diverse aree
Come già anticipato nel capitolo 4, i tre livelli funzionali di servizio della BEIC, cui
corrispondono altrettante “aree” logiche e fisiche, sono quelli rispettivamente
destinati:
 ai servizi di accoglienza e alle attività introduttive (che rivestono una funzione
strategica per conferire all’istituto il carattere di “biblioteca amichevole”),
 al reference e alla disseminazione dell’informazione (che costituiscono il
“cuore” della biblioteca e ne caratterizzano la fisionomia di servizio),
 all’approfondimento attraverso la lettura e lo studio (che costituiscono
un’estensione delle funzioni della biblioteca pubblica e che danno alla BEIC
anche le funzioni di una biblioteca di alta divulgazione).
L’articolazione che è stata illustrata nelle pagine precedenti quantifica questi tre
settori di “front office” nel modo seguente:
 poco più di 12.300 mq destinati ai servizi di accoglienza, alle attività
introduttive e ad alcuni servizi con grosso impatto di pubblico (atrio,
auditorium, esposizioni, accoglienza e accettazione della BEIC, centro
didattico-linguistico, mediaforum, attualità e informazione), cui sarebbero da
aggiungere gli spazi previsti per le attività commerciali; questa tipologia di
attività copre quindi circa il 25% della superficie della BEIC;
 circa 17.000 mq per i servizi di reference e disseminazione dell’informazione e
per le attività libere di lettura e consultazione, includendo anche gli spazi di
lavoro a supporto di queste attività (reference e consultazione generale,
servizi di prestito e document delivery, sezione ragazzi, spazio giovani, sezioni
dipartimentali, spazi di lettura del materiale in distribuzione, servizi per non
100
vedenti e ipovedenti, magazzini di piano, uffici dipartimentali); a questi servizi
è destinato quindi circa il 35% dello spazio complessivo;
 altri 5.200 mq per l’approfondimento e lo studio specialistico (sale lettura per
materiali propri, sezioni per libri rari e materiali speciali, spazio per biblioteche
speciali), pari all’11% dello spazio.
Quindi 34.540 mq (pari a circa tre quarti dell’edificio) su 47.060 complessivi di
superficie totale saranno accessibili al pubblico (senza calcolare gli spazi di
circolazione).
Da ciò emerge chiaramente la “filosofia di servizio” della BEIC, che è una “biblioteca
centrata sull’utente”: puntando molto sull’interazione bibliotecario/utente e
documento/utente, la BEIC è impostata sulla convivenza di documenti, bibliotecari e
utenti in gran parte degli ambienti.
Le attività di back office si esauriscono praticamente nel magazzino di conservazione
e negli uffici amministrativi, perché gran parte degli ambienti di lavoro per il
personale saranno dislocati nei locali cui accederà il pubblico.
In definitiva i soli spazi non accessibili al pubblico sono quelli destinati al magazzino
di conservazione e agli uffici tecnici centrali e amministrativi: in tutto 12.500 mq su
47.060, pari a poco più del 25 % della superficie complessiva.
La diseguale quantità di spazio che – come era logico prevedere e come era richiesto
dalle funzioni e dalla fisionomia della BEIC – viene destinata alle varie attività non
rende agevole la collocazione di ciascuna delle diverse aree su un livello differente
dell’edificio.
Nel capitolo 4 dello studio si è già segnalato, senza voler con questo anticipare le
scelte dei progettisti, che i quattro “livelli logici” che appaiono più coerenti per una
dislocazione di massima delle aree sono i seguenti:
 un livello –1 per il magazzino di conservazione;
 un livello 0 per l’area di ingresso, le attività consolidate, la sezione ragazzi,
l’emeroteca, i servizi multimediali, l’area di attualità e prima informazione, i
servizi di reference generale;
101
 un livello +1 per i i servizi di lettura e le aree tematiche;
 un livello +2 per gli uffici.
Sarà compito dei progettisti elaborare una soluzione che, sia pure articolata su più
livelli o con altri criteri, sia capace di salvaguardare questa concezione del rapporto
fra spazi e funzioni.
102
Allegato
Analisi comparativa di un gruppo di
biblioteche di recente costruzione
103
Premessa
Di seguito si propongono le schede descrittive delle caratteristiche strutturali e di
funzionamento di un gruppo di biblioteche di recente costruzione. Tali schede sono
state realizzate per fornire i necessari elementi comparativi di valutazione per lo
studio biblioteconomico.
Le schede sono organizzate per tipologia di biblioteche (pubbliche, nazionali,
universitarie) e, all’interno di ciascuna tipologia, alfabeticamente per nome della città
nella quale si trova la biblioteca.
L’organizzazione delle schede è funzionale alle finalità dello studio biblioteconomico;
così, per quanto riguarda il numero delle biblioteche per ciascuna tipologia e il livello
di dettaglio e di completezza dei dati contenuti nelle schede, in parte determinato
dalla ricchezza e dall’ampiezza delle fonti esistenti, si è scelto consapevolmente di
privilegiare le maggiori biblioteche pubbliche realizzate di recente o comunque le
biblioteche con una fisionomia almeno parzialmente paragonabile alla BEIC.
Le schede sono strutturate secondo il seguente schema:
1. Superfici e loro suddivisione
Dimensioni della superficie complessiva della biblioteca ed eventuale articolazioni in
sottodivisioni:

Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi
commerciali)

Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico

di cui sale lettura e consultazione

di cui aree per collezioni specializzate

di cui area multimediale

Magazzini/depositi

Amministrazione/uffici

Centro conferenze/auditorium/sale riunioni

Altro
2. Articolazione dei piani dell’edificio
104
Breve descrizione dei piani dell’edificio, in particolare per quanto riguarda la
suddivisione per piani di sale e funzioni della biblioteca
3. Aree funzionali
Breve descrizione dell’articolazione funzionale della biblioteca: per dipartimenti, per
specializzazioni, per tipo di utenza etc., con relativa indicazione del numero di
documenti, di periodici, di posti a sedere per ciascuna delle aree funzionali previste
4. Posti a sedere
Posti a sedere complessivi della biblioteca
Posti a sedere della sala conferenze/auditorium/sale riunioni
5. Patrimonio documentario
Indicazione numerica del patrimonio documentario totale, con eventuale indicazioni
di quelli a scaffale aperto. Suddivisione quantitativa secondo le principali tipologie di
documenti:

Carte geografiche

Manoscritti e libri rari

CD-ROM

Documenti audiovisivi

Altro

Titoli di periodici
6. Attrezzature
Terminali
7. Personale
Numero complessivo dei dipendenti della biblioteca ed eventuale suddivisione per
funzioni
8. Circolazione
Breve descrizione dei percorsi di circolazione di persone e libri all’interno della
biblioteca
9. Attività
Indicazione numerica di utenti giornalieri, prestiti, acquisizioni annue, visite etc.
Le fonti utilizzate sono le seguenti:
105
(1)
Intelligent library buildings. Proceedings of the tenth seminar of the IFLA
Section on Library Buildings and Equipment. The City Library of the
Hague (Netherlands), Sunday 24 August 1997 to Friday 29 August 1997.
(2)
Nouvelles Alexandries. Le grands chantiers de bibliothèques dans le
monde, sous la direction de Michel Melot. Paris: Editions du Cercle de la
Librairie, 1996.
(3)
Una nuova biblioteca per Milano. Milano, febbraio 2000.
(4)
Antonella Agnoli, Le biblioteche che vorremmo. Bordeaux, Copenaghen,
Monaco, Gottinga, L’Aia, San Francisco, New York e le altre, "Biblioteche
oggi", 17 (1999), n. 3, p. 44-67.
(5)
Pagine Internet della nuova Biblioteca di Sala Borsa a Bologna:
<http://www.bologna2000.it/grafica/2000/progetti_architettonici/sala_
borsa/main.html>
(6)
Pagine Internet dedicate alla Biblioteca di Alessandria:
<http://www.unesco.org/webworld/alexandria_new/> e
<http://www.bibalex.gov.eg/>.
(7)
Pagine Internet della Biblioteca di Phoenix:
<http://pac.lib.ci.phoenix.az.us/enhanced/>.
(8)
Pagine Internet della San Francisco Public Library:
<http://sfpl.lib.ca.us/>.
(9)
Pagine Internet della Denver Public Library:
<http://www.denver.lib.co.us/>.
(10)
Pagine Internet della Biblioteca Nazionale di Parigi:
<http://www.bnf.fr/>.
106
A. Le biblioteche pubbliche
1. Bologna
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 20.650 mq
Numero di piani: 4
Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi commerciali):
5.000 mq (24% della superficie complessiva)
Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 11.780 mq (57%)
Articolazione dei piani dell’edificio
Sottosuolo: Deposito per libri, prestito, consultazione, area ragazzi
Piano terra: ingresso, piazza coperta, spazio per eventi e mostre, servizi commerciali e bar
I piano: sezione periodici, sale audiovisivi
II piano: sale studio
Posti a sedere
Posti a sedere della biblioteca: 900
Posti a sedere della sala conferenze/auditorium/sale riunioni: 3.200
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 100.000
CD-ROM: 1.500
Documenti audiovisivi: 12.500
Periodici: 665
Attrezzature
Terminali: 335
107
2. Bordeaux
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 26.000 mq
Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 7.500 mq (28,8%)
Posti a sedere
Posti a sedere della biblioteca: 1.136
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 545.000, di cui 120.000 a scaffale aperto
CD-ROM: 6.000
Documenti audiovisivi: 20.000
Periodici: 2.000
Attrezzature
184 + 80 terminali
Attività
Utenti medi giornalieri: 3.151
Prestiti: 772.156
Acquisizioni annue: 41.450
108
3. Denver
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 37.800 mq
Numero di piani: 8
Articolazione dei piani dell’edificio
Piano terra: punti di servizio (punti di controllo da parte della sicurezza + banco di
informazioni direzionali)
I piano: aree a scaffale aperto In queste aree non ci sono punti di servizio perché i
bibliotecari e il personale della biblioteca circolano in queste aree e offrono assistenza agli
utenti) - al primo di questi due piani c'è la biblioteca generale, comprendente i banconi del
prestito, la biblioteca dei ragazzi e la sala di consultazione, oltre ad un'altra sala di lettura
II piano: sala periodici (2.500)
III piano: pubblicazioni governative e business reference
IV piano: storia occidentale e genealogia
Circolazione
Ci sono due entrate pubbliche principali ad est e a ovest della grande hall che forma la
struttura portante dell'edificio.
Un'entrata separata per lo staff è utilizzata solo quando le entrate pubbliche non sono
aperte.
Una rampa che sale dal piano inferiore, che consente ai veicoli di servizio e di trasporto di
arrivare direttamente dentro l'edificio, sostiene l'arrivo dei libri, delle merci e del personale di
servizio.
Scale mobili portano i clienti e il personale dal primo al quarto piano.
Quattro ascensori pubblici operano a tutti i piani pubblici e due ascensori di servizio spostano
il personale e i materiali all'interno dell'edificio.
Un piccolo ascensore navetta porta i passeggeri alle aree delle sale conferenze al piano
interrato.
Attività
Numero dei possessori di tessera: 464.701
Circolazione totale nel 1998: 9.788.923 libri e altri materiali
109
Richieste di reference a cui si è risposto nel 1998: 1.462.244
Transazioni di prestito interbibliotecario nel 1998: 53.038
Programmi per ragazzi e adulti tenuti nel sistema nel 1998: 6.155
Partecipanti ai programmi di lettura estivi per ragazzi: 35.430
110
4. L’Aia
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 24.000 mq
Numero di piani: 8
Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 15.000 mq (63%)
di cui sale lettura e consultazione: 6.000 mq (25%)
di cui aree per collezioni specializzate: 6.000 mq (25%)
di cui area multimediale: 3.000 mq (13%)
Articolazione dei piani dell’edificio
Sottosuolo: magazzini, sala per ricevimento e spedizione documenti
Piano terra: entrata/uscita; circulation desk, caffetteria, 65 posti lettura, libreria,
fotcopiatrice, riviste e giornali di interesse generale
I piano: centro di informazioni (10.000 opere di consultazione; 110 posti a sedere; 330 mq),
Cd-ROM, microfiches, 85 posti di lettura, fotocopiatrice
II piano: biblioteca a scaffale aperto (170.000 volumi + 2000 periodici): sezione narrativa,
sezione ragazzi, activity room, 50 posti lettura per adulti e 40 per ragazzi, fotocopiatrice,
servizi
III piano: collezioni specializzate (lingua e letteratura, geografia fisica e umana, collezione
antillana, storia). Oltre 120 posti lettura e 8 postazioni, fotocopiatrice
IV piano: musica, arte, film, video (10.000 libri di musica, 40.000 spartiti, 75.000
registrazioni sonore, 120 periodici, 18.000 videocassette), 80 postazioni multimediali,
fotocopiatrice, servizi
V piano: opere tecniche e scientifiche, religione, scienze sociali, diritto ed economia), 100
posti lettura e 8 postazioni
VI piano: servizi di comunità (groups oriented services), computer room, uffici del direttore
e dei responsabili, sala conferenze
VII piano: uffici per i dipartimenti di supporto, pubbliche relazioni e servizi domestici,
dipartimento per la riproduzione, sala conferenze, mensa del personale
Aree funzionali
Dipartimenti e uffici:

Policy development
111

Library research

Special collections

Collection management

Conservation and optical technology

ISSN Centre Netherlands

Bureau Linguistic Bibliography

NCRD

Bureau short-title catalogue
240 titoli nell'area di accoglienza (al caffè letterario)
al primo piano (centro di informazioni): 10 terminali, catalogo a schede per soggetto,
fotocopiatrice, lettore di microforme, 10.000 opere di consultazione, 110 posti a sedere (330
mq), 7 persone addette
al secondo piano, biblioteca per adulti a scaffale aperto: il materiale è suddiviso tra
letteratura olandese e straniera. Sono disponibili 100.000 volumi e 2.000 periodici
biblioteca dei ragazzi: 30.000 volumi e circa 100 periodici
area documenti multimediali e di musica, arte e film: 10.000 libri di musica, 40.000 spartiti,
75.000 registrazioni sonore (dischi e CD), 120 periodici, 18.000 video.
Posti a sedere
Posti a sedere della biblioteca: 600
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 500.000
Cd-ROM: 50.000
Documenti audiovisivi: 6.000
Altro: 50.000
Attrezzature
Terminali: 265
Personale
254,5 fte= 320 addetti
Direzione: 3,6 fte
112
Segretera: 4,9 fte
Beleidsstaf: 4,2
Voorlichting: 2,4
Facility management: 9,1
Gestione finanziaria ed economica: 6
Gestione personale e organizzazione: 5,2
Gestione informatica e tecnologia: 14,5
Gestione raccolte: 56,8
Servizi al pubblico: 42,1
Verwerting pubblicazioni: 60,4
Gestione del catalogo centrale: 23,8
Gestione del Dipartimento NCRD: 1,8
Gestione STCN: 5,4
BL: 2
Circolazione
L'ingresso è equipaggiato di un bancone di accoglienza generale, che comprende il sistema
di sicurezza dello stabile e un telefono pubblico. A questo piano ci sono anche un guardaroba
e una caffetteria dove si possono leggere giornali e riviste.
In prossimità dell'entrata e dell'uscita dell'edificio si effettuano anche le operazioni di prestito
e di restituzione, l'iscrizione dei lettori, le prenotazioni dei documenti.
Al primo piano il centro di informazioni generali è il punto centrale a partire dal quale l'utente
può trovare tutte le informazioni generali sulle risorse della biblioteca. L'utente ha a
disposizione sia i mezzi di informazione interni alla biblioteca (catalogo informatizzato e
catalogo a schede) e l'accesso alle banche dati per un'informazione rapida.
Per una domanda più specializzata l'utente viene orientato ad una delle sezioni della
biblioteca collocate agli altri piani dell'edificio. In particolare al piano superiore ci sono i
documenti in libero accesso e la biblioteca dei ragazzi.
Attività
Il magazzino cresce in media di 45.000 libri e pubblicazioni elettroniche l’anno
La collezione di ricerca cresce mediamente di 24.000 pezzi all’anno
62.000 visite annuali alla biblioteca
77.000 richieste di informazioni gestite annualmente
45.000 consegne di documenti all’anno
113
1.400.000 accessi al servizio in remoto in un anno
16.000 tessere utente emesse
165.000 richieste soddisfatte di prestito o consultazione annuali
114
5. Lione
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 27.800 mq
Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 5.630 mq (20,3%)
Magazzini/depositi: 12.000 mq (43%)
Amministrazione/uffici: 10.270 mq (37%)
Aree funzionali
Si articola nei seguenti dipartimenti tematici:

ragazzi,

arte e tempo libero,

lingua e letteratura,

spazio musica,

civiltà,

società,

scienze.
Il dipartimento ragazzi contiene 21.000 documenti e 60 titoli di periodici, 2 stazioni
multimediali sono a disposizione dei ragazzi per consultare una quindicina di Cd-ROM
Il dipartimento Arte e tempo libero contiene 26.000 documenti, 121 titoli di periodici, 5.500
videocassette, 380 stampe
Il Dipartimento Lingua e letteratura contiene 40.000 documenti e 127 titoli di periodici
Il Dipartimento Spazio musica contiene 19.300 CD, 2.400 spartiti, libri, videocassette e
videodischi
Il Dipartimento Civiltà contiene 26.500 documenti, 100 titoli di periodici
Il Dipartimento Società contiene 17.300 documenti e più di 400 titoli di periodici.
Il Dipartimento Scienza e Tecnica contiene 18.000 documenti e 120 titoli di periodici
Posti a sedere
Posti a sedere della biblioteca: 960
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 1.123.511, di cui 178.987 a scaffale aperto
CD-ROM: 310
115
Documenti audiovisivi: 27.000
Periodici: 2.600
Personale
14 conservatori dello stato e 2 conservatori territoriali
11 bibliotecari
69 assistenti qualificati alla conservazione
24 assistenti alla qualificazione
30 gestori qualificati del patrimonio
43 gestori del patrimonio
81 gestori di altri aspetti (amministrativi, tecnici, …)
110 contrattisti (4 CES, 35 formazione lavoro, 19 precari, 51 ausiliari, 1 apprendista)
Attività 1999
A. Acquisizioni
Libri
52.059 documenti
CD e cassette audio
2.644
Videocassette
1.304
CD-ROM
542
Artoteche (fotografie…)
50
Altro (partizioni, brochures …)
2.832
Totale delle acquisizioni (acquisti e doni)
59.431
B. Prestiti
Libri e periodici
2.482.932 prestiti
CD
294.594
Partiture
18.731
Audiocassette
10.411
Methodes de langues
6.624
Videocassettes
123.253
CD-ROM
14.526
Stampe…
1.811
Totale dei prestiti
2.952.882
C. Frequentazione
Biblioteca della Part-Dieu
1.012.199 visite
Biblioteche del circondario
1.435.556
116
Totale delle visite
2.447.755
Al 31 dicembre 1999 la Biblioteca contava 80.072 lettori attivi.
Utenti giornalieri: 3.937
117
6. Marsiglia
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 23.000 mq
Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 11.141 mq (48,4%)
Posti a sedere
Posti a sedere della biblioteca: 1.635
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 1.254.912, di cui 433.077 a scaffale aperto
CD-ROM + Documenti audiovisivi: 108.800
Periodici: 959
118
7. Rotterdam
Superfici e loro suddivisione
Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi commerciali):
1.000 mq
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 1.800.000
Cd-ROM: 700
Documenti audiovisivi: 14.000
Periodici: 2.000
Attività
Utenti medi giornalieri: 700
119
8. San Francisco
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 35.000 mq
Numero di piani: 7
Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi commerciali):
10.000 mq, corrispondente al 29% della superficie
Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 20.000 mq (57%)
di cui sala lettura e consultazione: 5.000 mq (14%)
di aree per collezioni specializzate: 10.000 mq (29%)
Articolazione dei piani dell’edificio
Sottosuolo: sale di esposizione e per attività culturali: Koret auditorium (247 posti), Galley
Foyer (163 posti), Latino/Hispanic Community Meeting Room (146 posti), magazzini
compatti, locali tecnici, produzione audiovisiva e studi, sala riunioni, servizio elettrico,
servizio pulizia, stamperia, spedizioniere, bar
Piano terra: accoglienza, prenotazione libri, restituzione libri, sala di studio, fotocopiatrice,
sala di riunioni, servizio di risposta telefonica, garage per biciclette del personale e del
pubblico, entrata del personale, magazzini compatti, postazioni degli agenti della sicurezza,
servizio per sordi, cabine per sordi, consultazione giornali e riviste, servizio acquisti,
laboratorio di restauro, laboratorio per la conservazione, servizio rilegatura, servizio
catalogazione
I piano: collezione di libri antichi per ragazzi, collezione per ragazzi, spazio computer, ufficio
di accoglienza per la sezione ragazzi, sala di lettura per ragazzi, sala di attività programmata
per ragazzi, uffici della sezione ragazzi, ufficio dell'associazione "amici della biblioteca",
centro di lotta contro l'analfabetismo, sala di lettura per ciechi, cabine per ciechi
II piano: collezioni in lingue straniere, centro cinese, ufficio di accoglienza, sala di studio,
fotocopie, magazzini compatti, uffici del personale, sala di riunioni, collezione di narrativa,
centro di documentazione degli omosessuali, collezione generale e scienze umane,
magazzini, centro afro-americano, sala di riunioni, centro filippino-americano
III piano: collezioni di arte e musica, ufficio informazioni su collezioni di arte e musica, sala
di lettura, servizio fotocopie, magazzini compatti, ufficio del personale, sala riunioni,
dipartimento audiovisivo, centro di documentazione sul lavoro, ufficio informazioni sulle
collezioni su commercio e finanza, collezioni su commercio e finanza, sala di lettura
120
IV piano: collezione delle pubblicazioni governative, ufficio dei brevetti, sala di lettura delle
pubblicazioni ufficiali, magazzini compatti, sala del personale, microfilm, ufficio delle
collezioni di periodici, centro di documentazione elettronica, sala di lettura dei periodici,
collezioni di periodici, centro sull'ambiente
V piano: ascensori, servizio informatico, sala del personale, centro sulla storia di San
Francisco, collezione storica di fotografie, atrio, amministrazione, sala di formazione, uffici e
ufficio del direttore
Aree funzionali
La














biblioteca si articola nelle seguenti ripartizioni:
African American Center
Art and Music Center
Audio Visual Center
Book Arts and Special Collection Center
Business and Technology Center
Filipino American Center
General Collection and Humanities Center
Government Information Center
International Center
James C. Hormel Gay and Lesbian Center
Jons and Careers Center
Patent and Trademark Center
San Francisco History Center
Wallace Stegner Environmental Center
Atrium con Larkin Street Bridge (area accoglienza): 350 posti a sedere, 740 in piedi, 27.000
libri + audiocassette e videocassette
Centro audiovisivi: 8.000 film e videocassette, 3.000 CD, 1.200 audiocassette
Department of Book Arts & Special Collections Center:
Robert Grabhorn Collection on the History of Printing & the Development of the Book:
9.000 volumi, 100 titoli di periodici
Richard Harrison Collection of Calligraphy & Lettering: 1.000 documenti, 600 opere di
consultazione
Schmulowitz Collection of Wit & Humor: 20.000 volumi, 55 titoli di periodici
James Phelan California Authors Collection: 1.500 volumi
George M. Fox Collection of Early Children’s Books: 2.000 volumi
Sherlock Holmes Collection: 250 volumi
Little Magazine Collection: 1.000 titoli
Centro per le imprese e le tecnologie: 170.000 libri, 3.000 periodici
Dipartimento di arte e musica: 88 posti di lettura, cinque sale di studio individuali, una sala
per seminari di 15 posti, 10 posti di consultazione video, 8 posti di ascolto musicale, un
lettore di videodischi, 4 lettori CD, 10 lettori di microdocumenti
Sala periodici: 7.500 periodici correnti
Posti a sedere
Posti a sedere della biblioteca: 299
121
Patrimonio documentario
Periodici: 7.500
Attrezzature
Terminali: 1.100
Attività
Utenti medi giornalieri: 800
122
9. S. Etienne
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 35.000 mq
Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 4.000 (11,4%)
Posti a sedere
Posti a sedere della biblioteca: 150
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 255.000, di cui 55.000 a scaffale aperto
CD-ROM: 1.500
Documenti audiovisivi: 15.000
Periodici: 700
Attrezzature
Terminali: 80
Attività
Utenti medi giornalieri: 1.000
Prestiti: 1.200.000
Acquisizioni annue: 15.000
123
10. Torino
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva:
23.700 mq
Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi commerciali):
2.300 mq, corrispondente al 9,7% della superficie
Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 13.190 mq (55,7%)
di cui sale lettura e consultazione: 8.200 mq (34,6%)
di cui aree per collezioni specializzate: 1.340 (5,7%)
Magazzini/depositi: 3.650 mq (15,4%)
Amministrazione/uffici: 2.970 mq (12,5%)
Centro conferenze/auditorium/sale riunioni: 3.950 mq (16,7%)
124
11. Vancouver
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 35.150 mq
Numero di piani: 9
Aree funzionali
La biblioteca si articola come segue:
La biblioteca dei bambini comprende 44.000 volumi, 7.000 paperbacks, 106 abbonamenti a
periodici, 2600 video, 2600 audiocassette. Ci sono 7 computer, 90 posti a sedere e la
superficie coperta è di 10.000 m
La Popular Reading Library contiene più di 115.000 libri e riviste, 2400 cassette e
videocassette.
La Collezione multilingue
Il Dipartimento dei Giovani (Youth Department) contiene, 3.800 romanzi, 2.300 non fiction
books, 2.800 paperbacks, 50 abbonamenti. Occupa 230 mq e ha una postazione
multimediale
La Divisione di Scienze Sociali contiene 100.000 reference and circulating books e documenti
governativi, 670 titoli di periodici, 500 audiocassette, 1.100 videocassette e 20.000 clipping
files.
La Divisione Affari ed Economia contiene 90.000 reference and circulating books, 400 titoli di
periodici, 950 documenti audiovisivi, 75.000 company files, 25.000 clipping files.
La Divisione Lingua e Letteratura contiene 102.000 reference and circulating books, 8.700
sceneggiature, 265 sets of paly-reading groups, 2.2000 opuscoli, 580 paperbacks, 230 titoli
di periodici, 360 audiocassette e 1200 videocassette.
La Divisione Giornali e Riviste ha in abbonamento 130 quotidiani e settimanali e conserva
circa 270.000 volumi di numeri arretrati di periodici.
La Divisione Scienza e Tecnologia contiene 135.000 reference and circulating books, 700
titoli di periodici, 8.000 documenti di governi e associazioni, 14.000 clipping files, 1.500
video, 300 microforme e 100 CD-ROM
Le Collezioni speciali comprendono 21.000 opere di consultazione, più di 600 mappe, 2.500
opuscoli, e 25 titoli di periodici
La Divisione Arti e Musica include 100.000 reference and circulating books, 400 titoli di
periodici, 3.500 video, 5000 CD e 1.200 audiocassette
La Divisione Storia e Governo 40.500 opere di consultazione, 82.400 libri, 400 titoli di
periodici, 1.800 video, 300 audiocassette, centinaia di microforme
Posti a sedere
Posti a sedere della biblioteca: 1.200
Attività
Le cifre si riferiscono al sistema delle biblioteche pubbliche di Vancouver a meno che
non sia diversamente specificato
125
390.000 residenti a Vancouver – circa il 75% della popolazione – possiede la tessera della
biblioteca.
63.807 nuovi iscritti registrati durante il 1999.
6 milioni di visite durante il 1999. La Biblioteca Centrale da sola ha registrato mediamente
6.300 visite al giorno.
La circolazione ha raggiunto la cifra record di 8.701 milioni nel 1999.
Sono stati acquistati 46.000 nuovi titoli e sono stati aggiunti 172.637 nuovi volumi alla
collezione della VPL nel 1999.
I bibliotecari per ragazzi hanno messo a disposizione 3.168 programmi a 103.992 bambini e
ragazzi nel 1999.
9.535 adulti hanno tratto vantaggio dagli 892 Programmi per adulti e sessioni di formazione
nel 1999.
Sono stati effettuati 283 Job Search Tours per 3.212 persone.
Il pubblico ha usato le workstations Internet oltre 458.000 volte nel 1999.
Il pubblico ha utilizzato le banche dati interne della VPL 35.300 volte nel 1999.
215.000 persone hanno visitato in remoto la Web Page della VPL nel 1999.
96.000 utenti hanno consultato l’indice degli articoli delle riviste full-text della EBSCO nel
1999. Metà di questi utenti si sono inviati articoli full-text via e-mail.
126
B. Le biblioteche nazionali
1. Alessandria
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 69.000 mq
Numero di piani: 13
Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi commerciali):
4.210 mq, corrispondente al 6,1% della superficie
Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico + magazzini/depositi: 37.230 mq
(54%)
Amministrazioni/uffici: 10.860 mq (15,7%)
Centro conferenze/auditorium/sale riunioni: 21.840 mq
Articolazione dei piani dell’edificio
Piano terra: entrata, hall, banco iscrizioni e informazioni, opere di consultazione, banco del
prestito, sezione ragazzi, entrata del personale, seconda hall, anfiteatro, caffetteria, museo
della calligrafia, scuola di biblioteconomia, centro conferenze e relativi servizi
I piano: asse centrale di circolazione, entrata superiore, passerella, sala di lettura
amministrazione
Aree funzionali
Area Monografie
Area Periodici
Area manoscritti e altre collezioni speciali
Area audiovisiva e multimediale: 1.500 mq
Biblioteca di Musica: 900 mq
Business Center
Biblioteca dei ragazzi
Biblioteca per ipovedenti
Posti a sedere
Posti a sedere della biblioteca: 3.500
Posti a sedere della sala conferenze/auditorium/sala riunio: 3.200
127
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 4-8.000.000
Carte geografiche: 50.000
Manoscritti e libri rari: 110.000
Cd-ROM: 100
Documenti audiovisivi: 250.000
Attrezzature
Terminali: 1.100
Personale
TOTALE: 578
Personale bibliotecario della "International School of Information Studies": 28
Personale tecnico e professionale della Biblioteca Internazionale: 400
Personale tecnico e professionale della Agenzia di stampa: 100
Personale del Conference Center: 50
128
2. Algeri
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 64.000 mq, di cui 57.000 mq utili
Numero di piani: 13
Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi commerciali):
6.600 mq, corrispondente al 11,6% della superficie
Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 15.300 mq (26,8%)
Magazzini/depositi: 26.300 mq (46,1%)
Amministrazioni/uffici: 10.860 mq (15,7%)
Centro conferenze/auditorium/sale riunioni: 21.840 mq
Articolazione dei piani dell’edificio
Racchiude in sé tre biblioteche: la Biblioteca Nazionale, una biblioteca di pubblica lettura,
una biblioteca per bambini e ragazzi
II piano interrato (-2): opere rare, deposito legale, rilegatura, cucine, camere fredde, servizi,
2 grandi magazzini
I piano interrato (-1): laboratori
Piano terra: entrata dei lettori ed entrata principale, biblioteca per ragazzi, sala mostre,
accoglienza, banco informazioni e iscrizioni, libreria, sala delle conferenze, caffetteria, VIP,
sorveglianza, guardaroba
I piano: prestito e ufficio sezione ragazzi, ristorante self service per il personale e un altro per
i visitatori, direzione generale, uffici amministrativi, sala di riunioni, sala di preghiera per
uomini e per donne
II piano: biblioteca pubblica, sala dei periodici, depositi specializzati, sala di riunioni, sala
polivalente, cataloghi, sala per ciechi, fondi arabi, videoteca, postazioni di lavoro, discoteca,
diapoteca, microforme, reprografia, ufficio per il trattamento dei documenti
III piano: fondi magrebino, arabo, bibliografico, pubblicazioni internazionali e ufficiali
IV piano: scienze politiche e amministrative, fondi scientifici, giuridici, arte e tempo libero,
opere religiose e filosofiche, storia e geografia, lingua e letteratura
Dal V al X piano: magazzini
Posti a sedere
Posti a sedere della biblioteca: 370
129
Personale
TOTALE: 402
12 capi bibliotecari
27 bibliotecari
56 assistenti di biblioteca
33 capi sorveglianti-magazzinieri
176 sorveglianti magazzinieri
1 direttore generale
2 direttori amministrativi
1 direttore tecnico
Attività
Utenti medi giornalieri: 2.500 /2.000
130
3. Berlino – Haus 2
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 69.558 mq
Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 15.740 mq (22,6%)
Magazzini/depositi: 25.300 mq (36,4%)
Amministrazione/uffici: 28.518 mq (41%)
131
4. Copenaghen
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 40.000 mq, di cui 32.000 mq utili
Numero di piani: 4
Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi commerciali)
+ Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 10.500 mq (32,8%)
Magazzini/depositi + Amministrazione/uffici: 21.500 mq (67,2%)
Articolazione dei piani dell’edificio
Piano terra: mostre (carte e stampe), mostre di libri, hall, sala polivalente, laboratori
I piano: mostra di fotografie, mensa, stazioni di lavoro specializzate, uffici
II piano: scale/ascensori, passerella verso il vecchio edificio, sala di lettura
III piano: magazzini, zona di lavoro
Circolazione
All'interno la circolazione del pubblico si organizza con scioltezza ed eleganza. Lo schema di
circolazione si articola a partire da due punti nodali.
Dalla hall di ingresso il pubblico potrà distribuirsi agilmente sia verso gli spazi per lo shopping
e la caffetteria ristorante al piano terra, sia verso gli spazi delle sale polivalenti e delle gallerie
di esposizione distribuiti al primo piani interrato e al primo piano.
Terzo canale di circolazione: la scalinata centrale, che costituisce la spina dorsale
dell'edificio. Essa condurrà i lettori verso gli spazi di lavoro distribuiti ai piani superiori e nel
vecchio edificio.
C'è un terzo livello a cui si situa la seconda intersezione, nel punto finale della scala e di
arrivo della passerella che unisce i due edifici. Il ruolo principale di questo crocevia è quello
di guidare l'accesso a due spazi di servizi: il prestito a domicilio, posto sulla passerella e il
servizio di informazioni che resta localizzato nel vecchio edificio.
Attività
Utenti medi giornalieri: 2.500
132
5. Dubai
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 51.500 mq, di cui 28.000 mq utili
Numero di piani: 2
Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 14.000 mq (50%)
Articolazione dei piani dell’edificio
Sottosuolo: biblioteca dei ragazzi, sala di lettura, libri rari e manoscritti, collezioni private,
collezioni musicali, ufficio informazioni, maazzini, microfilm, ufficio di conservazione, locali
tecnici
Piano terra: entrata, hall, corte interna, caffetteria, mostra permanente, mostra
temporanea, cataloghi, informazioni, uffici, periodici, audiovisivi, distribuzione
Posti a sedere
Posti a sedere della biblioteca: 500
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 1.500.000, di cui 195.000 a scaffale aperto
Manoscritti e libri rari: 50.000
Altro: 234.000
Periodici: 2.400
Circolazione
La hall centrale deve riunire i diversi servizi al pubblico che sono stati scissi in due: uno
spazio centrale che serve come luogo di informazioni e i banconi localizzati al centro della
grande sala di lettura.
I posti di lettura sono lontani dai banconi, ma visto il numero dei lettori, si possono verificare
situazioni di confusione.
Il Centro per la cultura e il patrimonio ha una funzione di introduzione alla biblioteca.
Una delle caratteristiche del progetto è l'intrecciarsi di locali appartenenti a diverse unità
funzionali e parallelamente la dispersione di locali appartenenti alla medesima unità.
133
6. Parigi
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 365.178 mq, di cui 159.855 mq utili
Numero di piani: 20
Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi commerciali)
+ Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 55.220 mq (34,5%)
di cui sale lettura e consultazione: 26.000 mq (16,3%)
Magazzini/depositi: 57.360 mq (35,9%)
Amministrazioni/uffici: 52.343 mq (32,7%)
Posti a sedere
Posti a sedere della biblioteca: 1.693 (di studio) + 1.946 (di ricerca)
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 10.000.000, di cui 400.000 a scaffale aperto
Manoscritti e libri rari: 200.000
Documenti audiovisivi: 1.128.000
Altro: 1.026.000
Periodici: 350.000
Attrezzature
Terminali: 3.000
Circolazione
Sia che si arrivi a piedi oppure che si parcheggi in uno dei due parcheggi esterni, non si può
che passare dall'esplanade.
Dopo l'esplanade, il pubblico è invitato a dirigersi verso la parte est: è in questa zona che si
collocano l'accesso al belvedere nella torre nord-est, lo spazio pedagogico, le attività
commerciali e di ristorazione, in prossimità dei luoghi di esposizione.
A partire dall'esplanade due tappeti mobili portano nella biblioteca, che consentono di tenere
sotto controllo l'afflusso. Si può anche arrivare direttamente all'ingresso ovest
parcheggiando al parcheggio di 700 posti della biblioteca.
134
Alla fine dei tappeti mobili, il pubblico è accolto nelle due grando hall, situate
simmetricamente sui lati est e ovest dell'edificio. Entrambe sono dotate di un banco di
accoglienza posto lateralmente, che fornisce materiale informativo e di orientamento.
Da qui il lettore può essere indirizzato verso la biblioteca sul giardino, oppure verso uno
spazio di accreditamento dove sarà accolto da uno specialista dell'informazione, che lo
aiuterà a trovare la soluzione più adatta alla sua ricerca. Il lettore potrà così ottenere una
delle tessere della biblioteca. Da questo momento il pubblico si divide tra quello destinato al
livello sopra il giardino (pubblica lettura) e quello al piano del giardino (biblioteca di ricerca).
Al piano alto sul giardino l'insieme delle collezioni si trova nelle sale (non ci sono magazzini);
se l'utente non trova quello che cerca valuterà con il personale della biblioteca se passare al
piano del giardino (cioè alla biblioteca di ricerca).
Attività
Il numero medio di lettori al giorno delle Sale di Lettura di Haut-de-jardin è di 2.464
di cui il 72% sono possessori della carta annuale. Queste sale di lettura mettono
complessivamente a disposizione 1.900 posti, di cui 1.179 prenotabili. Tali posti di
lettura sono così ripartiti nelle sale:
Sala A (Stampa)
Sala B (Audiovisivi)
Sala C (Scienza e Tecnica)
Sala D (Diritto, Economia, Politica)
Sale E, F, G e H (Letteratura e Arte)
Sala I (Ricerca Bibliografica)
Sala J (Filosofia, storia, scienza dell’uomo)
Totale
80
152
220
287
560
70
276
1.645
Numero totale dei lettori e delle consultazioni:
Site F. Mitterand /Rez de
jardin
Numero di lettori (totale delle
entrate nelle sale di lettura)
24.535
Numero delle consultazioni
670.421
-
44.786
Ripartizione dei lettori nei Dipartimenti:
Dipartimenti
Storia, filosofia, scienze
umane
Diritto, scienze sociali ed
economiche
Scienza e tecnica
Letteratura e arte
Audiovisivi
Ricerca bibliografica
Deposito
Totale
Numero di lettori Numero di lettori di
di Haut de jardin
Rez de jardin
110.601
-
Numero di consultazioni
di rez de jardin
18.804
178.411
-
8.900
86.789
230.057
64.563
670.421
24.535
1.783
13.126
1.045
221
907
44.786
Acquisizioni di documenti stampati, audiovisivi ed elettronici nel 1998
135
Monografie
Periodici
Microforme
CDROM e
documenti
elettronici
Documenti
multi-supporto
Immagini fisse
Fonogrammi
Videogrammi
Acquisti
75.665
11.151
17.775
72
Doni
7.277
1.897
953
5
Scambi
23.392
3.849
-
Deposito legale
49.672
50.000
2.033
Totale
156.006
66.897
18.728
2.110
-
-
-
2.517
2.517
25.526
6.865
1.300
-
-
14.251
7.079
25.526
21.116
8.379
Numero di notizie bibliografiche diffuse nel 1997 e nel 1998
Tipi di documenti
Libri
Pubblicazioni ufficiali
Pubblicazioni in serie
Musica a stampa
Atlanti e carte
Fonogrammi
Videogrammi
Documenti multimediali
multi-supporto
Documenti elettronici su supporto
1997
48.816
3.007
7.207
3.487
1.193
13.051
7.645
2.164
1998
45.868
2.467
7.068
4.046
1.714
8.605
8.681
2.885
1.122
1.704
Utenti medi giornalieri: 4.500
136
7. Tallin (Estonia)
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 45.000 mq
Numero di piani: 8
Magazzini/depositi: 13.206 (29,3%)
Articolazione dei piani dell’edificio
Piano terra: magazzini, servizi tecnici, entrata dei servizi
I piano: magazzini, servizi tecnici
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 1.878.081
Carte geografiche: 10.666
Manoscritti e libri rari: 137
Documenti audiovisivi: 250.000
Periodici: 488.746
Circolazione
Utenti medi giornalieri: 3.000
137
C. Le biblioteche universitarie e specializzate
1. Gottinga
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 33.000 mq
Numero di piani: 4
Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi commerciali):
4.000 mq (12,1%)
Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 6.000 mq (18,2%)
Magazzini/depositi: 10.000 mq (30,3%)
Amministrazioni/uffici: 5.500 mq (16,7%)
Articolazione dei piani dell’edificio
Piano terra: ingresso, ufficio informazioni e iscrizioni, manualistica, banco del prestito,
bibliotecari addetti al reference, spazio per i seminari, bibliografie, catalogo autori, catlogo
sistematico, catalogo per materie, uffici
I piano: agenzia della biblioteca della Bassa Sassonia, sala dei seminari, sala di lettura
(monografie), sala di lettura (collezioni speciali e audiovisivi), banco distribuzione, postazioni
di lavoro
II piano: catalogo centrale dello stato della Bassa Sassonia, trattamento delle opere, sala di
lettura (periodici), ufficio informazioni e distribuzione
III piano: direzione, amministrazione, relazioni pubbliche, sala di riunioni, servizi tecnici,
gestione delle collezioni raccordata al sistema di trasporto dei documenti
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 5.330.000, di cui 500.000 a scaffale aperto
Circolazione
I diversi servizi impiantati all'interno delledificio si articolano in modo perfettamente logico e
rigoroso. Gli spazi pubblici sono accessibili a parire da una rotonda che dà accesso da un lato
alla caffetteria e agli spazi di lavoro libero ripartiti sui quattro livelli superiori, dall'altra parte
alla hall di accoglienza generale della biblioteca.
138
La hall di ingresso offre all'utente al suo ingresso nell'edificio una veduta di insieme sui
servizi pubblici, consentendogli un buon orientamento nonostante la complessità
dell'edificio.
Il livello di ingresso è il livello al quale si esercitano le funzioni principali della biblioteca, il
livello di base a partire dal quale l'utente può soddisfare essenziali bisogni documentari. Su
di esso troviamo:
1.
Il banco di accoglienza, di orientamento generale, di informazione e di prestito delle
collezioni in libero accesso situate al piano superiore
2.
I cataloghi alfabetico, classificato e sistematico
3.
Il servizio di prestito dei documenti collocati nei magazzini, trasportati mediante il
sistema di trasporto automatico
4.
La collezione di manuali in libero accesso
5.
La sala mostre e l'auditorium/sala conferenze
6.
Un accesso diretto all'amministrazione della biblioteca, situato accanto all'ingresso
7. La scala principale che conduce alla collezioni in libero accesso dei due piani
superiori
8. La scala di accesso al guardaroba e ai servizi sanitari del piano inferiore.
Gli uffici dei bibliotecari specializzati sono collocati in prossimità del servizio di
reference, non essendo considerati come degli spazi interni di lavoro. È a questo
piano che si trovano i tre punti di controllo antifurto della biblioteca, il primo
all'ingresso della sala dei manuali, il secondo a quello della sala di reference, il terzo
al banco di prestito che costituisce il passaggio obbligato unico degli spazi di
consultazione dei documenti dei piani superiori.
Accessibili a partire dalla hall, si sviluppano a sud e a ovest due livelli di servizi
pubblici. Le monografie sono collocate al primo piano e i periodici al secondo.
L'architettura generale di questi due piani è organizzata in forma di dita di una mano aperta,
le cinque dita sono separate da spazi vuoti che si affacciano sui cataloghi e sul servizio di
reference del piano inferiore e delle passerelle consentono il passaggio da un dito all'altro.
I due piani sono collegati da scale a struttura metallica leggera. Dal primo piano il pubblico
può accedere alle postazioni di lavoro private, a una sala di lavoro di gruppo, a una piccola
sala di lettura specializzata, alla sala di consultazione degli audiovisivi e delle microforme.
Ciascuno dei piani pubblici dispone di un posto di informazioni e di comunicazione dove
arriva il sistema di trasporto automatico dei documenti.
139
Attività
Utenti medi giornalieri: 2.000 (agli spazi di lettura e di accesso diretto)
140
2. New York - SIBL
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 23.500 mq
Numero di piani: 8
Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi commerciali):
7.000 mq (23,5%)
Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 8.000 mq (26,9%)
Magazzini/depositi: 10.000 mq (33,6%)
Amministrazioni/uffici: 5.000 mq (16,8%)
Aree funzionali
Dorothy Cullman Circulating Library and Reading Room: 150 riviste correnti e 50.000 volumi
a scaffale aperto
Online Catalog Center e Altman Delivery Desk: 42 terminali.
MacGraw Information Services Center: 60.000 volumi a scaffale aperto, prevalentemente
opere di consultazione
Richard Salomon Research Reading Room
Elizabeth and Felix Rohatyn Electronic Information Center: 72 workstation e stampanti, 100
banche dati su CD-ROM
Harrison S. Kravis Electronic Training Center:
Posti a sedere
Posti a sedere della biblioteca: 800
Posti a sedere della sala conferenze/auditorium/sala riunioni: 550
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 2.000.000
Personale
120,5 FTE
Attività
Utenti medi giornalieri: 2.400
141
3. Oslo
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 29.730 mq
Numero di piani: 6
Amministrazioni/uffici: 16.000 mq (68,1%)
Articolazione dei piani dell’edificio
I piano interrato (-1): guardaroba, servizi ed entrata alla parte più bassa dell'auditorium,
collezione di periodici rilegati, posti a sedere, sala per fotocopie, sala per rilegature, stanze
per il personale
II piano interrato (-2): magazzini (sia compatti che scaffali)
Posti a sedere
Posti a sedere della biblioteca: 630
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 2.000.000
Altro: 18.000.000 (brevetti)
Periodici: 110.000
Circolazione
Gli architetti hanno previsto tre grandi zone - A, B e C, con ulteriori livelli di suddivisione:
A Area pubblica al di fuori del punto di controllo;
A1 Sale conferenza e auditorium;
A2 Cantina, cucina, sala conferenze;
A3 Sala mostre;
B Aree nella biblioteca con accesso pubblico;
B1 area di comunicazione, circolazione e informazione;
B2 Collezione a scaffale aperto e posti di lettura;
B3 Raccolte dell'istituzione ad accesso limitato;
C Aree nella biblioteca senza accesso pubblico o ad accesso pubblico controllato;
C1 Amministrazione;
C2 aree del personale;
142
C3 magazzini;
C4 funzioni tecniche, legatoria, entrata di servizio, posta, server.
143
4. Tokio
Superfici e loro suddivisione
Superficie complessiva: 34.162, di cui 27.705 mq utili
Numero di piani: 6
Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi commerciali):
4.800 mq (17,3%)
Sale lettura e consultazione: 7.397 mq (26,7%)
Magazzini/depositi: 7.491 mq (27%)
Amministrazioni/uffici: 3.209 mq (11,6%)
Centro conferenze/auditorium/sale riunioni: 6.457 mq (23,3%)
Altro: 9.606 mq (34,7%)
Articolazione dei piani dell’edificio
II piano interrato (-2): accesso ai piani superiori, postazioni private per studenti e ricercatori,
collezioni di grande formato, magazzini, locali tecnici
I piano interrato (-1): palco, anfiteatro del centro internazionale di conferenze, salone,
postazioni private per studenti e ricercatori, magazzini
Piano terra: hall centrale, accesso al centro internazionale di conferenze, informazioni,
accesso alle collezioni di ricerca, sale di lettura, entrata degli uffici, direzione,
amministrazione, sala di formazione del personale, sala riunioni, conversione retrospettiva
dei cataloghi
I piano: hall, accesso alla sala mostre, caffetteria, entrata principale della sala di lettura,
schedari, informazioni generali, servizio di ricerca, sala di lettura per ciechi, collezione
generale di reference, locali tecnici, sala dei seminari
II piano: centro internazionale di conferenze (accesso alle sale), entrata alla sala di lettura
dei periodici, ufficio informazioni sui periodici, dipartimento dei periodici, collezione di
periodici rilegati, depositi dei libri, locali tecnici, sala dei seminari
III piano: salone della biblioteca, sala dei seminari, hall, microforme, servizio fotografico,
collezione dei periodici rilegati, collezione di libri preziosi, sala di lettura delle collezioni
specializzate, auditorium per le collezioni audiovisive, dipartimento degli audiovisivi, locali
tecnici
IV piano: ancora parzialmente non occupato
144
Patrimonio documentario
Patrimonio documentario totale: 1.180.360
CD-ROM: 581.825
Periodici: 12.819
Attrezzature
Terminali: 400
Personale
142 unità
Circolazione
Il principio architettonico d'insieme è semplice: due triangoli, un passaggio coperto tra i due,
abbelliti da una torre.
L'entrata unica posta ai piedi della torre è infatti il punti di congiunzione tra le due entità del
Centro per l'informazione scolastica: la biblioteca centrale a sinistra, il Centro internazionale
per le conferenze a destra.
La biblioteca centrale è per metà interrata. La distribuzione dei locali è stata concepita in
funzione della loro frequentazione: accesso principale al primo piano (opere di
consultazione, collezioni generali e cataloghi), secondo piano ancora generale (libri a stampa
e periodici), piano terra e terzo piano più specializzati (collezioni di ricerca, microforme,
audiovisivi), il quarto piano è ancora parzialmente non occupato.
L'obiettivo è quello di creare due biblioteche (la biblioteca di reference e di studio e la
biblioteca di ricerca). Gli spazi di lavoro vogliono rispondere a tutti i tipi di consultazione: sale
di lavoro disperse a tutti i piani, alcune di grande ampiezza, altre più piccole, altre per attività
collettive.
Si è voluta creare una circolazione fluida e senza costrizioni. Il lettore può prelevare i
documenti in tutte le sezioni ad accesso non riservato e può restituirli al primo ufficio di
informazioni che trova sul suo percorso.
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