ASSOCIAZIONE “MILANO BIBLIOTECA DEL 2000” Biblioteca Europea di Informazione e Cultura Stralcio delle parti dello “Studio biblioteconomico” indispensabili per la redazione del Documento preliminare alla progettazione (D.P.P.) A cura di Giovanni Solimine Settembre 2000 Sommario Premessa p. 6 Cap. 1. Ruolo e fisionomia della BEIC p. 10 Cap. 2. Definizione dei compiti e obiettivi di offerta 2.1. Attualità e prime informazioni 2.2. Consultazione e reference p. p. p. p. p. p. p. p. p. p. p. 2.2.1. Servizio di informazioni di comunità e di documentazione locale 2.2.2. Servizio di business information 2.3. Settori di consultazione e documentazione a scaffale aperto 2.4. Servizi multimediali 2.5. Servizi informatici 2.6. Servizi speciali 2.7. Spazi per lo studio e la lettura 2.8. Politiche gestionali e di servizio Cap. 3. Dimensionamento degli spazi dedicati alle specifiche attività 3.1. Area di ingresso dell’edificio 3.1.1. Atrio 3.1.2. Auditorium 3.1.3. Esercizi commerciali 3.1.4. Spazio per esposizioni 3.2. Servizi della biblioteca 3.2.1. Settore d’ingresso, attualità e informazione 3.2.1.1. Novità, attualità e prime informazioni 3.2.1.2. Settore tempo libero, viaggi e divertimento 3.2.1.3. Servizi d’informazione di comunità e di documentazione locale 3.2.1.4. Emeroteca 3.2.2. Servizi di business information 3.2.3. Sezione ragazzi 3.2.4. Spazio giovani 3.2.5. Centro didattico-linguistico 3.2.6. Mediaforum 3.2.7. Consultazione generale, reference, prestito e sale di lettura 3.2.7.1. Consultazione generale e reference 3.2.7.2. Servizi di prestito e document delivery 3.2.7.3. Sale di lettura 3.2.8. Sezioni tematiche 3.2.8.1. Scienza e tecnologie 3.2.8.2. Scienze umane e sociali 3.2.8.3. Letterature e arti 15 17 18 19 20 21 25 26 28 34 35 p. 39 p. p. p. p. p. p. p. p. p. p. p. p. p. p. p. p. p. p. p. p. p. p. p. p. 40 40 41 42 43 43 43 44 44 45 45 46 46 47 48 49 49 49 50 51 51 53 54 55 2 3.2.9. Sezioni speciali 3.3. Magazzino di conservazione 3.4. Uffici e altri ambienti di lavoro 3.5. Riepilogo delle aree funzionali e delle relative superfici p. p. p. p. Cap. 4. Diagramma dei servizi e relativi percorsi di collegamento p. 62 Cap. 5. Diagramma di circolazione e book circulation system 5.1. Stima del movimento annuo 5.2. Diagrammi di circolazione p. 68 p. 68 p. 70 Cap. 6. Quantificazione attrezzature, arredi e posti a sedere 6.1. Area di ingresso dell’edificio p. 84 p. 86 p. 86 p. 87 p. 87 p. 88 p. 88 p. 88 p. 88 p. 89 p. 89 p. 89 p. 90 p. 91 p. 91 p. 91 p. 92 p. 93 p. 93 p. 94 p. 94 p. 94 p. 95 p. 95 p. 96 p. 97 p. 97 p. 98 p. 98 p. 99 p. 99 p. 99 p. 100 p. 101 6.1.1. Atrio 6.1.2. Auditorium 6.1.3. Esercizi commerciali 6.1.4. Spazio per esposizioni 6.2. Servizi della biblioteca 6.2.1. Settore d’ingresso, attualità e informazione 6.2.1.1. Accoglienza e accettazione 6.2.1.2. Novità, attualità e prime informazioni 6.2.1.3. Settore tempo libero, viaggi e divertimento 6.2.1.4. Servizi d’informazione di comunità e di documentazione locale 6.2.1.5. Emeroteca 6.2.2. Servizi di business information 6.2.3. Sezione ragazzi 6.2.3.1. Spazio bambini e nursery 6.2.3.2. Biblioteca ragazzi 6.2.4. Spazio giovani 6.2.5. Centro didattico-linguistico 6.2.6. Mediaforum 6.2.7. Consultazione generale, reference, prestito e sale di lettura 6.2.7.1. Consultazione generale e reference 6.2.7.2. Servizi di prestito e document delivery 6.2.7.3. Sale di lettura 6.2.8. Sezioni tematiche 6.2.8.1. Spazi di lettura del materiale in distribuzione 6.2.8.2. Area dipartimentale “Scienza e tecnologie” 6.2.8.3. Area dipartimentale “Scienze umane e sociali” 6.2.8.4. Area dipartimentale “Letterature e arti” 6.2.9. Servizi per non vedenti e ipovedenti 6.3. Sezioni e biblioteche speciali 6.4. Magazzino di conservazione 6.5. Uffici e altri ambienti di lavoro 6.6. Totale documenti, postazioni e attrezzature 57 58 59 61 3 Cap. 7. Individuazione, quantificazione e sintesi dell’articolazione p. 102 delle diverse aree Allegato Analisi comparativa di un gruppo di biblioteche di recente costruzione p. 105 4 Indice delle tavole Tav. 1 - Schema delle aree logiche e funzionali Tav. 2 - Diagramma della circolazione degli utenti Tav. 3 - Diagramma della circolazione dei documenti - Monografie Tav. 4 - Diagramma della circolazione dei documenti – Opere consultazione Tav. 5 - Diagramma della circolazione dei documenti - Periodici Tav. 6 - Diagramma della circolazione dei documenti - Uso Tav. 7 - Diagramma della circolazione del personale p. p. p. p. p. p. p. 63 72 73 74 75 76 77 5 Premessa Scopo del presente documento è quello di fornire i primi elementi del Progetto biblioteconomico della Biblioteca Europea di Informazione e Cultura, che sorgerà a Milano. Al termine della predisposizione di tutte le sue parti, il progetto fornirà l’analisi della domanda e del contesto locale, lo studio delle esperienze più significative, l’analisi della fattibilità della nuova biblioteca, la successiva definizione della sua fisionomia e dei suoi servizi e tutte le indicazioni necessarie per il suo funzionamento. Il progetto è anche complementare al programma edilizio: esso, infatti esamina e definisce le esigenze di ciascun servizio, anche dal punto si vista planimetrico e della strumentazione, i rapporti funzionali tra le varie parti e sezioni di cui si comporrà la biblioteca e quindi i collegamenti tra le stesse. Per questo motivo, il Progetto biblioteconomico assumerà sia la funzione di elaborato di politica culturale, sia la funzione di studio preparatorio rispetto al programma edilizio, alla progettazione e dislocazione delle aree, degli impianti e di ogni aspetto architettonico nonché d'arredo. Pur nell’autonomia delle diverse competenze, il documento è stato redatto coerentemente con le scelte che andavano maturando sul piano urbanistico e architettonico. Ciò non esclude che, in sede di definizione della bozza del Documento preliminare alla progettazione (D.P.P.), alcune indicazioni che qui vengono fornite – ed in particolare quelle riguardanti la quantificazione e la dislocazione degli spazi destinati alle singole attività – vadano sottoposte a una ulteriore verifica di compatibilità ed eventualmente armonizzate con esigenze tecniche e altri vincoli, e per questo motivo esse potranno subire alcuni ritocchi o modifiche. Il presente documento non esaurisce l’analisi biblioteconomica propedeutica alla progettazione della BEIC. Esso intende assolvere unicamente agli impegni previsti dal disciplinare d’incarico stipulato tra il Comune di Milano e l’Associazione “Milano Biblioteca del 2000” per la predisposizione delle parti dello studio biblioteconomico 6 indispensabili ai fini della redazione del D.P.P., e precisamente affronta i seguenti punti: Precisazione del ruolo e della fisionomia della nuova biblioteca e delle esigenze che intende soddisfare. Definizione puntuale dei compiti, del campo d’azione e dei servizi che dovrà offrire la nuova struttura. Dimensionamento degli spazi destinati alle specifiche attività, ai singoli servizi e ai vari settori della BEIC, tenendo conto che la superficie dovrà essere di circa 50.000 mq. Diagramma dei servizi e relativi percorsi di collegamento orizzontali e verticali, nonché descrizione delle aree funzionali della biblioteca, del sistema di accesso e circolazione delle persone e dei documenti. Ipotesi di massima della struttura del book circulation system con il relativo diagramma di circolazione che sarà poi vincolante per i progettisti dell’edificio. Quantificazione delle strutture e degli arredi da acquisire in relazione ai singoli servizi e settori della BEIC. Individuazione della tipologia e della quantità minima dei posti a sedere riservati alle varie sezioni. Individuazione, quantificazione e collocazione di massima delle diverse aree in cui si articola la biblioteca, suddivise in spazi aperti al pubblico e spazi non accessibili al pubblico. A ciascuno dei suddetti punti è dedicato uno dei 7 capitoli in cui si articola il documento. L’elaborazione è avvenuta nel rispetto delle linee-guida e delle prime ipotesi progettuali presenti nel documento Una nuova biblioteca per Milano, diffuso nel febbraio 1999, che rappresenta una condivisa definizione della fisionomia della BEIC, e tiene conto altresì delle esperienze di progettazione di analoghe biblioteche in altri paesi d’Europa e del Nord America. Alcune delle questioni affrontate trovano nel presente documento una loro sistemazione definitiva; in altri casi ci si è limitati a sviluppare i punti indispensabili per la redazione del D.P.P. o a pervenire al livello di approfondimento necessario per poter elaborare il D.P.P.; in altri casi, infine, vengono proposte alcune alternative o 7 soluzioni interlocutorie che potranno essere ulteriormente sviluppate nel corso di ulteriori stati d’avanzamento del lavoro di progettazione. Tra le questioni ancora aperte, se ne segnalano alcune di carattere strettamente biblioteconomico che il presente documento ancora non affronta compiutamente e che andranno invece risolte quanto prima. Tra questi problemi – su cui bisognerà continuare a lavorare nelle successive fasi di progressivo completamento del progetto – rivestono un carattere di assoluta priorità, e andranno quindi affrontati nei prossimi mesi, i seguenti temi: Analisi della domanda potenziale presente nel bacino d’utenza su cui insiste la BEIC e individuazione delle modalità di integrazione della nuova biblioteca nel tessuto delle biblioteche milanesi e lombarde. Modalità di reclutamento, gestione e aggiornamento delle risorse umane; descrizione delle principali procedure e delle linee di trattamento e lavorazione dei documenti; descrizione schematica dell’organizzazione del lavoro; stima dei carichi di lavoro potenziali e definizione dell’organigramma e dei profili professionali specifici. Modalità, tempi e ritmo d’incremento per la costituzione della dotazione libraria; criteri per la formazione e lo sviluppo delle collezioni; quantificazione puntuale del materiale da acquisire nelle diverse aree disciplinare ed elaborazione dei criteri per l’organizzazione e l’ordinamento fisico dei documenti. Politiche di servizio (orari di apertura; organizzazione interna delle varie sezioni; regolamentazione del prestito e in particolare del prestito degli audiovisivi, e delle riproduzioni; indicazioni relative alle politiche di digitalizzazione full-text dei documenti; linee guida di una eventuale politica tariffaria). Un modulo opzionale potrebbe riguardare una più dettagliata configurazione della sezione ragazzi e della sua articolazione interna. Politica catalografica della BEIC e modalità di comunicazione in rete delle collezioni e dei servizi (catalogazione descrittiva e semantica, caratteristiche dell’OPAC etc.). 8 Architettura funzionale e caratteristiche del sistema di automazione (disegno delle varie funzioni, politiche di rete etc.). Ciascuno di questi punti sarà oggetto di un modulo dello studio di fattibilità cui si è cominciato a contribuire col presente documento. 9 Capitolo 1 Ruolo e fisionomia della BEIC Milano è priva di una grande biblioteca pubblica, capace di soddisfare i bisogni di informazione, divulgazione e cultura di un’area metropolitana di oltre 7 milioni di cittadini, e che si proponga anche come luogo d’incontro e di socializzazione. Recentemente, altre importanti città dell’Europa e di altri continenti si sono dotate di nuove grandi biblioteche: questo fenomeno, sviluppatosi nell’era di maggiore sviluppo della virtualità, è di particolare interesse, perché dimostra quanto fortemente sia avvertita la necessità di dotare una moderna metropoli di spazi pubblici, di luoghi fisici deputati alla trasmissione del sapere, di cattedrali laiche che rivestono anche una forte funzione simbolica. Sono questi i luoghi da cui si dipartono servizi virtuali, che da soli non esauriscono i bisogni di cultura e conoscenza. A volte si tratta di istituti orientati prevalentemente alla ricerca, all’alta cultura o alla conservazione (British Library di Londra e Deutsche Bibliothek di Francoforte), altre volte queste funzioni vengono coniugate anche a compiti di alta divulgazione (Bibliothèque Nationale de France di Parigi, livello haut-de-jardin), altre volte ancora prevale la fisionomia della biblioteca pubblica, sia pure con accentuazioni a volte particolari, spesso in direzione dell’utenza giovanile o della multimedialità (si pensi, ad esempio, alle public libraries di Denver, Phoenix, San Francisco e Vancouver, per quanto riguarda il continente americano, e per l’Europa al Gasteig di Monaco, allo Stadthuis/Bibliotheek dell’Aja, o in Francia alle nuove biblioteche municipali di Bordeaux, Lione e Marsiglia). Anche in alcune città italiane sono in corso di realizzazione o di progettazione nuove biblioteche pubbliche (Torino e Bologna). Rispetto alle realizzazioni italiane e a gran parte di quelle straniere il progetto della BEIC è molto più avanzato e ambizioso, sia per le dimensioni previste, sia per i criteri e le scelte che lo ispirano. L’ambito territoriale di riferimento della BEIC supera i confini della provincia di Milano e si estende ad est fino alla provincia di Brescia e ad ovest fino alla provincia di 10 Novara, a nord fino alle province di Varese, Como e Lecco, a sud fino a Pavia, Lodi e Crema. Un’analisi dettagliata dell’area metropolitana milanese e dei dati socio-demografici relativi alla popolazione residente in tale bacino è offerta alle pp. 285-303 del documento Una nuova biblioteca per Milano. L’utenza potenziale della BEIC presenta i seguenti dati significativi, per quanto riguarda gli utenti tradizionali delle biblioteche pubbliche: 374.000 ragazzi e adolescenti compresi nella fascia di età 10-14 anni; oltre 1 milione di giovani compresi tra i 15 e i 24 anni; 540.000 studenti; un’elevata domanda di servizi bibliotecari di base, considerato che nell’area sopra delineata le biblioteche erogano annualmente oltre 5 milioni di prestiti. A questi utenti e alle loro esigenze la BEIC intende dare una risposta di elevata qualità, con il “semplice” obiettivo di mettere a disposizione del pubblico la più vasta offerta possibile di libri, periodici e altri documenti, senza distinzione di supporti. Ma la BEIC vuole essere una biblioteca capace di “andare oltre” il pur doveroso soddisfacimento di questo tipo di domanda e vuole ancorare tali servizi ai trend di sviluppo di una moderna metropoli europea e proporre una sintesi tra fisionomie differenti di servizi informativi e documentari, praticando con decisione i terreni della multimedialità e delle politiche di rete, aggiungendo nuovi pubblici a quanti già usufruiscono solitamente dei servizi bibliotecari, collegando i servizi di base alla formazione permanente, fino a toccare quei filoni specialistici che sono maggiormente vicini alle tradizioni culturali della società milanese e lombarda. La denominazione di Biblioteca Europea di Informazione e Cultura nasce dall’assunto di fondo che l’ambito di riferimento culturale è quello dell’Europa, intesa come realtà storico-geografica ma anche istituzionale: la vocazione europea della BEIC si concretizzerà in una particolare attenzione alla documentazione della storia, della cultura, delle lingue, della realtà socio-economica del continente europeo e in un sistematico impegno nella educazione delle giovani generazioni alla dimensione europea della vita collettiva. La BEIC rappresenterà nelle proprie raccolte la produzione editoriale, sia letteraria che saggistica, dei paesi europei, anche attraverso l’acquisizione di molte opere in lingua originale e si proporrà alle principali 11 biblioteche europee come interlocutore per progetti di scambio e collaborazione a livello internazionale. Essere biblioteca “di informazione e cultura” significa poi impegnarsi nell’offerta di servizi informativi, ma cercando di offrire ai cittadini gli strumenti per un’appropriazione e una rielaborazione critica dei contenuti, favorendo l’esercizio di attività di lettura, di studio e di svago direttamente rivolte allo sviluppo della conoscenza e della persona umana. La BEIC dovrà caratterizzarsi nella ricerca di un nuovo punto di equilibrio tra gli specialismi e la diffusione della cultura e dovrà proporsi al tempo stesso come biblioteca pubblica moderna di eccellenza, capace di soddisfare le esigenze di informazione e consultazione generale, e come strumento di raccordo tra queste esigenze e quelle del mondo della ricerca e dell’alta divulgazione: grandi biblioteche pubbliche, come la New York Public Library, perseguono questo obiettivo. Un’esperienza alla quale si è guardato con molto interesse è anche la “biblioteca pubblica d’informazione”, affermatasi in Francia a partire dalla realizzazione del Centre Pompidou. Un altro modello di riferimento può essere parzialmente individuato nella Münchner Staadtbibliothek am Gasteig, dove la biblioteca è il collante e il catalizzatore di un’offerta variegata di servizi culturali (nel Gasteig di Monaco, frequentato da 6.000 persone al giorno, hanno sede la Filarmonica, l’Istituto Richard Strauss, il Conservatorio e la Scuola comunale di canto e musica, tre sale da concerto, cinema, l’Università popolare). In quella realtà, però, la Staadtbibliothek, pur occupando una posizione di rilievo, ha una funzione documentaria, informativa e culturale funzionale alla programmazione delle attività svolte nel complesso in cui è inserita; la BEIC, viceversa, è una istituzione autonoma, che però, per poter divenire un punto di riferimento certo e per poter sviluppare fino in fondo le sue potenzialità, ha bisogno di essere contornata da altre strutture (un auditorium, una grande libreria, un media store, uno spazio espositivo, un centro interculturale, aule attrezzate per attività di formazione permanente, un cinema multisala e altre attività commerciali e ricreative). La funzione formativa che la BEIC intende assolvere parte dal presupposto che nella società contemporanea non esistono più una “stagione dello studio” e “una stagione del lavoro” separate tra loro e poste in sequenza cronologica: nella società 12 contemporanea si studia per tutta la vita, si apprende “facendo le cose”, stimolati dalla necessità di una formazione continua. Ad esempio, il centro didattico-linguistico di cui la BEIC sarà dotata programmerà le sue attività sulla base degli input che la biblioteca riceverà della quotidiana interazione con l’utenza, ma anche su commesse che potranno venire da terzi. La BEIC attuerà una politica di convergenza e integrazione tra uso del tempo libero ed attività di studio, tra servizi di base e servizi specialistici, tra cultura umanistica e cultura scientifica, tra media e linguaggi diversi. La tipologia di documenti posseduti e accessibili e l’offerta di servizi dovranno essere variegate, in quanto la BEIC dovrà rappresentare al suo interno la complessità e l’articolazione del sapere contemporaneo e rivolgersi con linguaggi diversificati ai diversi pubblici che si propone di aggregare. Fattori di qualità, coerenti con queste caratteristiche che la BEIC intende assumere, sono: la dimensione dell’offerta, sia per quanto riguarda i documenti posseduti sia per quanto riguarda la capacità di rendere accessibile e disponibile ciò che non è posseduto; lo stile e la fisionomia del servizio, improntato al modello della reference library, cioè di una biblioteca in cui l’utente non è mai abbandonato a se stesso, ma sempre supportato da un’attività di assistenza e consulenza molto qualificata; il livello di integrazione nel tessuto bibliotecario e documentario della Città e della Regione, oltre alla capacità di entrare a far parte di un circuito anche internazionale di trasmissione della conoscenza. La BEIC è una “biblioteca centrata sull’utente”, impostata sulla convivenza e sull’interazione di utenti, documenti e bibliotecari. La qualità dell’edificio non sarà ininfluente ai fini di una corretta percezione, da parte del pubblico, degli obiettivi che la BEIC intende proporsi. Da questo punto di vista, la biblioteca che meglio di tutte sintetizza la sua fisionomia nel rapporto fra spazio e funzioni rimane, a quasi quarant’anni dalla sua progettazione, la Staatsbibliothek di Berlino (1964-1978), disegnata da Hans 13 Scharoun. La sua architettura è prestigiosa anche senza ricorrere a nessuna ostentazione. Il piano terreno di questa biblioteca offre un’immagine di grande libertà: si tratta di uno spazio unico, illuminato dall’alto e vetrato tutt’intorno, in gran parte dedicato all’esposizione delle novità librarie, e che include anche i servizi di accoglienza e guardaroba, l’emeroteca, i cataloghi, il bancone del prestito. Col tempo è stato necessario ospitare in questo ambiente anche altre funzioni, ma la bellezza dell’edificio non ne ha risentito. 14 Capitolo 2 Definizione dei compiti e obiettivi di offerta La BEIC intende rivolgersi all’intera comunità metropolitana ed in particolare a quanti sono portatori di bisogni di informazione e cultura di carattere generale ma non banali, di livello elevato ma non specialistici. Alla biblioteca potrà ricorrere chiunque abbia un bisogno informativo: il giovane e il comune cittadino di qualsiasi età che sia mosso da una semplice curiosità o da un interesse legato all’attualità o alla sua vita quotidiana, ai suoi rapporti con la società civile e le istituzioni; lo studente che si avvii alla ricerca o che intenda coltivare alcuni settori di studio; lo studioso e il ricercatore che abbiano l’esigenza di ampliare lo spettro della propria ricerca oltre i rigidi schemi degli specialismi; i professionisti, gli imprenditori, i funzionari, i quadri dirigenti e quanti possano avere la necessità di documentarsi su un qualsiasi campo di attività o di aggiornare il proprio bagaglio di conoscenze professionali. Molti altri esempi potrebbero essere proposti: ciò che qui si intende sottolineare è che la biblioteca non si rivolge solo a chi studia, ma a tutti, alla società milanese e lombarda, alla città che lavora e produce. Come tutte le più grandi biblioteche del mondo, la BEIC si propone di raggiungere fasce di pubblico più numerose e diversificate di qualsiasi altro servizio culturale. I compiti della BEIC sono, quindi, ad ampio raggio e possono essere illustrati individuando i punti di incontro fra tre diverse entità: i pubblici, i servizi, i documenti. In altri termini, si potrebbe dire: la domanda, l’offerta, le fonti e gli strumenti. 15 Infatti, a ciascuna diversa tipologia di domanda espressa o latente nelle diverse fasce di pubblico si risponderà con un’offerta mirata e allestendo servizi specifici, il che richiederà l’utilizzo di documenti e fonti informative differenziate e l’impiego degli strumenti professionali e tecnologici più adatti alle varie necessità. Il modello di biblioteca al quale si pensa è un modello molto flessibile e reattivo, capace di mettersi in posizione di ascolto nei confronti degli utenti e di interagire in modo da produrre servizi di elevata qualità e rispondenti – per i loro contenuti e per il modo in cui vengono erogati – ai bisogni di ciascun utente. Per essere efficace l’offerta del servizio va allestita lì dove nasce la domanda. Questa flessibilità sarà assecondata anche dal modello gestionale, improntato sui principi di autonomia e responsabilità di ciascun operatore. La BEIC andrà a posizionarsi in un segmento del mercato dell’informazione e della circolazione documentaria più elevato di quello coperto solitamente dalle biblioteche milanesi di pubblica lettura ed immediatamente precedente a quello coperto dalle biblioteche specializzate, quali le biblioteche dei dipartimenti universitari e degli istituti di ricerca. La sfida è di riuscire a dar vita ad una biblioteca pubblica di cultura generale che si attesti su livelli di eccellenza e che curi particolarmente i nuovi campi del sapere e il loro sviluppo interdisciplinare, che nessuna biblioteca di ricerca, proprio in quanto biblioteca specializzata, documenta a sufficienza. In questo senso, la visione dei problemi e l’approccio ad essi che la BEIC offrirà potranno incuriosire ed aggregare tutti i cittadini, suscitando interesse e risultando stimolanti anche per un pubblico di specialisti, abituato a frequentare biblioteche di ricerca di rango elevato. Una biblioteca che nasce oggi non può avere la pretesa di essere autosufficiente e di soddisfare pienamente tutti i bisogni che ad essa si rivolgono. Alcuni di questi bisogni potranno essere soddisfatti direttamente dalla BEIC, mentre in altri casi essa eserciterà una funzione di filtro e orientamento versi altre fonti (biblioteche, archivi e centri di documentazione di Milano e della Lombardia; biblioteche storiche e di ricerca dotate di fondi specialistici di cui non è possibile né ipotizzabile l’acquisizione da parte di una struttura che nasca oggi; servizi e strutture nazionali e internazionali; raccolte fisiche e virtuali), grazie alla sua particolare caratterizzazione di reference library, dotata di un ricco apparato di repertori di dati, di strumenti di ricerca 16 bibliografica su vari supporti, di cataloghi e basi di dati per la localizzazione dei documenti. La fisionomia documentaria della BEIC sarà molto composita e variegata, ma dovrà essere al tempo stesso molto precisa e organica: l’obiettivo può essere raggiunto solo se le diverse tipologie di materiali documentari e le diverse sezioni della Biblioteca, le quali copriranno aree di interesse diverse e si rivolgeranno a fasce diverse di utenti, saranno ricondotte a unità dai servizi che la BEIC impianterà. La garanzia di organicità può essere assicurata solo da un sistema integrato di gestione delle informazioni e dall’allestimento di strumenti di mediazione molto efficaci. In concreto, tutto ciò significa che gli obiettivi di offerta che la BEIC intende raggiungere nei vari ambiti possono essere così indicati. 2.1. Attualità e prime informazioni La BEIC acquisirà tutte le novità editoriali (libri, giornali, riviste, audiovisivi) italiane, nonché la più significativa produzione straniera, che saranno ritenute pertinenti con la sua fisionomia di biblioteca generale. L’organizzazione di questi materiali (si prevede una esposizione contemporanea, continuamente rinnovata, di circa 10.000 documenti) seguirà il modello biblioteconomico del “settore di ingresso” diffuso nelle biblioteche pubbliche britanniche e tedesche. Questo settore precede, fisicamente e funzionalmente, le sale di lettura ed ha lo scopo di aiutare l’utente a superare la “paura della soglia”, cioè l’imbarazzo e la soggezione che spesso ostacolano il rapporto tra la biblioteca e il cittadino. Anche per questo motivo l’esposizione del materiale e la sua fruizione avranno la caratteristiche dell’informalità e somiglierà più a quella delle librerie che a quella tradizionalmente usata nelle biblioteche: scaffali, vetrine e bacheche saranno dedicate a presentare il materiale secondo “aree di interesse” il più possibile aderenti ai gusti più comuni e mutevoli dell’utenza; molti volumi verranno esposti di piatto e saranno accompagnati da estratti di recensioni e commenti; i lettori potranno 17 aggirarsi liberamente tra le novità e potranno consultare tali pubblicazioni accomodandosi su poltrone o divani, sfogliarli stando seduti al bar. Si tratta di andare oltre la solita vetrina delle novità, o le iniziative che mirano a cogliere alcune occasioni legate all’attualità culturale, politica, sociale o ad altri eventi che possono stimolare la curiosità del pubblico per determinate pubblicazioni. Un modulo speciale, di fatto strettamente connesso alla sezione attualità, riguarderà l’offerta del materiale relativo al tempo libero (viaggi, sport, hobby, bricolage e così via). Per le sue caratteristiche intrinseche, questa funzione sarà contigua ai servizi di accoglienza e alle attività consolidate (guardaroba, book shop, ristorazione, altre attività commerciali etc.). 2.2. Consultazione e reference Una prima caratterizzazione della fisionomia della BEIC sarà quella di essere una biblioteca in cui vi è una forte integrazione fra risorse professionali (i bibliotecari), risorse informative (cataloghi, repertori bibliografici, banche dati on line) e materiale documentario posseduto. Ciò si concretizza in un servizio interattivo, in cui l’utente viene accolto, viene orientato, viene messo in condizione di esprimere le sue domande in modo che possano essere soddisfatte nel modo migliore, utilizzando i documenti posseduti o ricorrendo a risorse remote, ma accessibili in rete. Per questo lavoro di “lettura” e interpretazione dei bisogni informativi è indispensabile che la BEIC sia dotata di un corpo di professionisti specializzati in questo tipo di servizi, i reference librarian. A corredo del settore di reference, la biblioteca sarà dotata di un ricchissimo apparato di materiali di consultazione a carattere generale: enciclopedie, dizionari e vocabolari; glossari, lessici, annuari, cronologie; repertori, bibliografie correnti e retrospettive, repertori biografici, who’s who; indici, inventari, cataloghi; atlanti, guide, opere di tipo iconico; indirizzari, raccolte di fonti, di dati statistici e di informazione fattuale, pubblicazioni in forma tabellare; raccolte di norme legislative e tecniche; calendari di congressi, mostre, fiere, spettacoli e altri avvenimenti. 18 Questo servizio, che pure dovrà contare su una notevole quantità di materiale cartaceo (circa 100.000 volumi), si avvarrà di molti prodotti multimediali, che tendono sempre più spesso a sostituire le pubblicazioni a stampa con testo discontinuo (annualmente vengono immessi sul mercato moltissimi repertori, cataloghi, bibliografie su CD-ROM). Essenziale sarà anche il collegamento con banche dati remote e servizi automatizzati di informazione, che dovranno essere disponibili in grande quantità e facilmente accessibili. Questa reference library dovrà essere, sia dal punto di vista fisico-architettonico che dal punto di vista funzionale e di servizio, il settore introduttivo e di orientamento, passando per il quale gli utenti scopriranno gradualmente la biblioteca, i suoi spazi, i suoi servizi, l’universo del sapere. Ad una prima area di consultazione generale faranno seguito alcune sezioni di consultazione specialistica e le sezioni a scaffale aperto organizzate per aree tematiche. Nei sottoparagrafi che seguono vengono illustrate, a titolo esemplificativo, le caratteristiche di alcune sezioni di consultazione specialistica. 2.2.1. Servizio di informazione di comunità e di documentazione locale Scopo di un servizio di informazione di comunità è quello di soddisfare esigenze informative primarie della cittadinanza, concentrando e diffondendo le informazioni di varia natura prodotte dai soggetti, pubblici e privati, erogatori di servizi e prestazioni di utilità comune, riguardanti la casa, la scuola, il mercato del lavoro, il tempo libero, la tutela della salute e dell’ambiente etc. Qualunque tipo di informazione pratica dovrà essere accessibile: dove si sottoscrive un abbonamento ai servizi di trasporto pubblico, come stipulare un contratto per la fornitura dell’energia elettrica o del gas, quali sono le manifestazioni culturali in programma in città, e così via. Dato il bacino d’utenza cui la biblioteca si rivolge, tale materiale dovrà riguardare in primo luogo l’area urbana di Milano e del suo hinterland, ma estendersi anche all’intera Regione. Questo servizio andrà impiantato in collaborazione con i produttori di informazioni (istituzioni locali, camere di commercio, enti di promozione turistica, 19 ordini professionali, associazioni di categoria etc.) e allestito a partire da altri servizi informativi già esistenti (reti civiche, Televideo, Informagiovani etc.). Per un’area metropolitana così vasta può sembrare privo di senso l’impianto di una sezione locale, che nell’esperienza delle biblioteche pubbliche di base è solitamente finalizzata a documentare la storia e le tradizioni locali. Va comunque considerata la peculiare identità milanese e lombarda e l’esigenza di soddisfare anche i bisogni di una maggiore attenzione verso questo genere di servizio. La BEIC si occuperà in molte sue sezioni di rappresentare l’identità culturale e sociale lombarda. Pertanto, anche la sezione di informazione di comunità – pur essendo prevalentemente orientata all’attualità – non dovrà trascurare un’attività di vera e propria documentazione locale. 2.2.2. Servizio di business information Questa sezione si rivolge ad un segmento particolare di utenza e riguarda chi esercita attività imprenditoriali e commerciali. Il servizio mira a creare maggiori e più qualificate opportunità di informazione economica, rendendo disponibili indagini di mercato, documenti tecnici, brevetti, fonti statistiche, informazioni sulla concorrenza, repertori specialistici, letteratura grigia (progetti di studio e di ricerca, rapporti tecnici, standard e normative tecniche etc.), raccolte di abstracts, archivi legislativi e raccolte di norme e direttive (regionali, nazionali, comunitarie), spogli di articoli, rassegne stampa, banche dati specializzate. Un importante esempio di riferimento può essere la New York Science, Industry and Business Library (SIBIL), sede staccata della New York Public Library. Ancora più fortemente incardinate nella realtà della biblioteca pubblica sono le esperienze dei business information services nelle biblioteche britanniche. Al di là della sua pratica utilità, tale servizio è importante per l’effetto che può provocare, trasformando notevolmente l’immagine delle biblioteche agli occhi di quei cittadini che non sono utenti abituali dei servizi di pubblica lettura: si passa da un servizio che viene considerato di nessuna utilità per chi esercita attività produttive, rivolto unicamente a lettori professionali e studiosi – rispetto ai quali la civiltà industriale ed il mondo imprenditoriale nutrono di fatto una implicita disistima – ad 20 uno strumento utile anche per chi è mosso da finalità non speculative ma pratiche, uno strumento del quale imprenditori e professionisti possono avvalersi per produrre ricchezza. Il segmento di utenza che viene raggiunto in questo modo è aggiuntivo e del tutto nuovo per i servizi bibliotecari tradizionali. Se presentato e collocato opportunamente (ad esempio posizionandolo in vicinanza dell’area d’ingresso e dei servizi di ristorazione), questo servizio può esercitare un richiamo notevole e fungere da traino: se il ristorante della BEIC diverrà un punto di riferimento per i professionisti e gli operatori economici che svolgono la loro attività nell’area di Porta Vittoria, le ore immediatamente precedenti e successive alla pausa di pranzo potranno essere quelle di maggiore affluenza per il servizio di business information. Tale servizio potrà essere organizzato e gestito in collaborazione con la Camera di Commercio, la Confindustria, le associazioni degli imprenditori e di altre categorie produttive, e per la sua erogazione ci si potrà avvalere anche della cooperazione di biblioteche e centri di documentazione specializzati: i destinatari privilegiati sono le piccole aziende, prive di un proprio ufficio studi, ma potrà essere offerto anche a liberi professionisti e a studenti e studiosi di discipline economiche, sociali e giuridiche. 2.3. Settori di consultazione e documentazione a scaffale aperto Dal servizio di consultazione generale l’offerta della BEIC si irradierà in diverse aree tematiche, in cui saranno collocate almeno 500.000 opere a scaffale aperto. La scelta di fondo, infatti, è di mettere il più possibile il pubblico a contatto diretto con i documenti. L’assunto di partenza è che i campi di interesse che la Biblioteca intende coltivare non hanno praticamente alcuna limitazione e che essa dovrà puntare molto sull’interdisciplinarità e quindi, anche se i diversi settori saranno articolati per aree tematiche e/o d’interesse, non dovrà venir meno l’unitarietà delle sue raccolte, garantita dai collegamenti thesaurali predisposti a livello del catalogo sistematico e del sistema informativo della Biblioteca. 21 Per i motivi appena illustrati alcune sezioni si svilupperanno attorno ad aree tematiche e disciplinari, mentre alcune saranno rivolte a particolari ambiti di interesse. A quest’ultima categoria appartengono idealmente i servizi d’informazione di comunità, di documentazione locale e di business information, di cui s’è detto in precedenza. Altri poli tematici di questo tipo possono essere individuati in relazione al profilo dell’utenza cui si deciderà di rivolgersi in via privilegiata e/o agli obiettivi delle politiche culturali degli enti cui la BEIC farà capo: in molte biblioteche realizzate di recente, ad esempio, si sta spingendo molto su temi quali la scienza e le tecniche, o le discipline dello spettacolo. A questi temi verrà dedicata una specifica attenzione, mentre altri settori potranno essere sviluppati, anche in relazione all’evoluzione della domanda e al tipo di utenza che mostrerà interesse nei confronti del servizi della nuova biblioteca. Per tutti questi motivi, quest’area della BEIC – come del resto tutta la sua struttura – dovrà avere il massimo della flessibilità, in modo da poter essere estremamente reattiva. Per quanto riguarda, invece, le sezioni di lettura e consultazione più tradizionali, organizzate secondo un approccio di tipo disciplinare, si pensa ad una organizzazione per grossi nuclei tematici, corrispondenti a interessi consolidati. Prendendo a modello alcune recenti realizzazioni – ed in particolare il settore di divulgazione della Bibliothèque nationale de France – e rimeditandole sulla base della specifica fisionomia della BEIC, il progetto prevede la realizzazione di tre dipartimenti tematici di ampio respiro, dotati anche di notevole autonomia funzionale e gestionale. Ogni dipartimento avrà una sua “area di consultazione” generale, che fungerà da introduzione alle varie materie rappresentate in quel determinato settore e svilupperà una particolare attenzione ai collegamenti di tipo “orizzontale” fra le discipline, ai percorsi trasversali che le uniscono e ai nuovi filoni di studio, che portano anche alla nascita di nuovi saperi. L’organizzazione delle sale “a grappoli” attorno a grandi aree disciplinari consente anche l’attivazione di più punti di distribuzione: per il materiale non collocato a scaffale aperto, ma di pertinenza di 22 quella determinata area, ciascun dipartimento farà riferimento anche ad uno spazio dei magazzini e potrà alimentarsi attraverso uno specifico punto di distribuzione. Inoltre, ciascun dipartimento disporrà di un suo piccolo magazzino – di fatto una sorta di “retrobottega” dello scaffale aperto – accessibile agli utenti, dove sarà sistemato il materiale che non dovrà essere necessariamente a portata di mano o che verrà sottoposto a periodica revisione. In questo modo i piccoli magazzini annessi ai dipartimenti avranno la funzione di una sistemazione transitoria di quei documenti che sono stati eliminati dallo scaffale e che per qualche tempo – anche per verificare se la decisione di scartarli sia stata giusta o meno – rimangono in una sorta di limbo, prima di essere spostati nel magazzino di conservazione o addirittura di essere eliminati fisicamente in via definitiva. Ciascun dipartimento avrà anche i suoi spazi per uffici. I tre dipartimenti potranno coprire le seguenti aree: Scienza e tecnologie Scienze umane e sociali Letterature e arti La collocazione del materiale in queste sezioni avverrà secondo la Classificazione Decimale Dewey e sarà sottoposta ad un continuo svecchiamento, trasferendo periodicamente nel magazzino (come abbiamo visto, a seconda dei casi, nel magazzino del dipartimento o nel magazzino generale di conservazione) tutto il materiale che abbia perso il carattere della immediata utilità o che possa essere sostituito da edizioni più aggiornate. Il principio che verrà applicato è che l’offerta va organizzata attorno ai contenuti e non alle forme dei documenti. Le sezioni tematiche, quindi, saranno articolate (come lo Stadthuis/Bibliotheek dell’Aja) per aree funzionali e non per supporti documentari: in ogni dipartimento, quindi, saranno disponibili documenti cartacei (monografie e periodici), documenti audiovisivi, CD-ROM, postazioni di lavoro multimediali. Quindi i supporti multimediali riguardanti le diverse aree disciplinari e tematiche saranno integrati nelle varie aree funzionali della BEIC. Infatti, tutti i documenti che potranno utilmente e congiuntamente essere consultati per rispondere ad un unico bisogno informativo, riconducibile ad una disciplina o ad 23 un tema, dovranno essere collocati nella stessa sezione. Si tratta di applicare lo stesso principio che è stato illustrato per quanto riguarda il modello gestionale: gli utenti debbono trovare in un’unica sezione della BEIC tutto ciò che può soddisfare un medesimo bisogno e a quel luogo debbono far capo tutte le risorse (umane, documentarie, strumentali) da impegnare nel soddisfacimento di quel bisogno. La scelta della multimedialità come linguaggio da privilegiare non significa solo disporre di documenti su diversi supporti, ma assumere l’impegno a costruire “collezioni multimediali”, con una concezione unitaria delle collezioni, in cui dovranno convivere media diversi. Un altro aspetto a cui fare molta attenzione nella organizzazione di queste aree dipartimentali è la consapevolezza del fatto che i contenuti cambiano, si evolvono, si intersecano: l’idea di una biblioteca a carattere generale, cioè enciclopedico, oggi corrisponde ad una concezione interdisciplinare del sapere. La struttura di queste aree dipartimentali dovrà essere perciò estremamente flessibile e tale flessibilità dovrà essere evidente anche dal punto di vista logistico: i temi e le discipline “di confine” fra un’area dipartimentale e l’altra dovranno trovare una collocazione fisica negli ambienti “di cerniera” tra una sezione dipartimentale e l’altra. Per ciascun ambito tematico saranno disponibili – in lingua originale e nelle migliori traduzioni italiane – le opere di riferimento generale e a carattere introduttivo, le sintesi attraverso le quali orientarsi e avvicinarsi ad un tema, i classici, le più autorevoli collezioni di testi (nel caso, anche concordanze e altri sussidi), le fonti, i manuali e i trattati, le monografie fondamentali, le opere che meglio documentano la storia della scienza e delle singole discipline, gli atti dei principali congressi scientifici, bollettini di abstracts, bollettini delle ricerche in corso, annate correnti delle principali riviste, rapporti recenti di organizzazioni e associazioni professionali, atti e calendari di congressi e manifestazioni espositive, rassegne stampa tematiche, e ogni altro genere di documenti (pubblicazioni a stampa, letteratura grigia, audiovisivi, documenti elettronici etc.) che siano atti ad offrire un panorama il più possibile completo dell’evoluzione delle conoscenze su un determinato tema, dello stato dell’arte, delle tendenze più innovative delle ricerche sull’argomento. Per le opere 24 letterarie saranno presenti gli autori classici e quelli contemporanei, sia in edizione originale che nelle migliori traduzioni nelle principali lingue. L’obiettivo ovviamente non deve essere quello di acquistare tutto su tutto, né di inseguire la produzione scientifica nei vari ambiti di specializzazione, bensì quello di fare alta divulgazione assicurando la documentazione dello stato delle conoscenze in un determinato settore, fornendo poi gli strumenti bibliografici e di localizzazione per chi voglia condurre presso altre biblioteche le sue ricerche specialistiche. Essenziali, ai fini del raggiungimento di quest’ultimo obiettivo, saranno le strategie di cooperazione e le politiche di rete che la BEIC riuscirà a mettere in campo. 2.4. Servizi multimediali Come si è detto, i documenti multimediali e, ovviamente, le attrezzature per il loro utilizzo, in genere troveranno posto nelle varie sezioni della biblioteca e non saranno concentrati, quindi, solo in uno spazio apposito. La sezione multimediale alla quale qui ci si riferisce ospiterà prevalentemente documenti audiovisivi (sonori, videocassette, videodischi etc), ma anche documenti cartacei, relativi alla musica, alle arti figurative, allo spettacolo, all’informazione radiotelevisiva (con postazioni attrezzate per la ricezione di canali satellitari di intrattenimento, informativi e tematici). Essa (prevista per almeno 50.000 documenti audiovisivi e 10.000 documenti cartacei di supporto) sarà attrezzata per la consultazione individuale, per la consultazione di gruppo, per attività di laboratorio, per l’organizzazione di gruppi di ascolto. Sarà dotata di sala per prove e registrazioni, di locali per la riproduzione dei documenti audiovisivi, etc. e di una sala attrezzata per la realtà virtuale e proiezioni tridimensionali. Per evitare sovrapposizioni con altri settori della biblioteca e per specificare meglio il carattere innovativo di questo servizio, che non vuol essere solo una mediateca (cioè una teca di documenti multimediali), sarà bene precisare che lo scopo è quello di fare di questa sezione un “mediaforum”, luogo di presentazione e discussione sull’arte e la cultura dei nuovi media e dell’electronic publishing, in cui si possano organizzare conferenze e workshop, punto di incontro fra i produttori e la grande utenza dei 25 media elettronici. Questa sezione, quindi, sarà fortemente orientata all’attualità e funzionale all’uso del documento multimediale (per consentire, ad esempio, ad una gruppo di amici di visionare insieme un film o registrare un CD o un’audiocassetta), mentre nelle sezioni a scaffale aperto saranno presenti i materiali da utilizzare in prevalenza per lo studio del cinema, della musica etc. 2.5. Servizi informatici Quanto appena detto consente di fare alcune puntualizzazioni anche per quanto riguarda la concezione cui si ispireranno i servizi informatici. Non è possibile indicare fin da ora nel dettaglio quali saranno le infrastrutture informatiche da impiantare in una biblioteca che funzionerà a pieno regime solo fra alcuni anni (si prevede che la progettazione vera e propria del sistema informativo potrà iniziare solo nei due o tre anni immediatamente precedenti all’apertura della biblioteca, e quindi nel 2005), in particolare per quanto riguarda le caratteristiche hardware e software. Nel prosieguo dello studio di fattibilità verrà sviluppato un apposito modulo, per meglio definire l’architettura funzionale del sistema informativo, che ha già trovato una sua prima descrizione di massima nel Progetto Una nuova biblioteca per Milano alle p. 207-239. Fin da ora, però, qualcosa va senz’altro detto per quanto riguarda la “filosofia di servizio” cui si ispirerà la BEIC per quanto riguarda l’uso delle tecnologie informatiche. La principale caratteristica del sistema sarà la sua diffusione in tutti gli ambienti e la sua facilità d’uso in tutte le attività svolte dal personale e dagli utenti. I lettori della BEIC avranno la possibilità di collegare i loro calcolatori portatili personali alla rete interna della biblioteca da tutte le postazioni previste nelle sale di lettura e consultazione. Ci saranno stazioni di consultazione rapida per accedere al sistema informativo della biblioteca stando in piedi nei corridoi, negli atri, nelle sale. Nelle sale di lettura saranno invece disponibili stazioni integrate da tavolo. Ma la BEIC sarà anche un fornitore di servizi informatici. 26 Gli utenti potranno ordinare le proprie stampe e salvare le loro ricerche o i loro file su floppy disk e CD-ROM. La consegna di tali prodotti sarà a pagamento e avverrà secondo le modalità più avanzate al momento dell’apertura della BEIC: attualmente risulta molto interessante il modo in cui tale servizio è organizzato presso la Deutsche Bibliothek di Francoforte. In quella biblioteca, per il pagamento dei servizi, gli utenti possono acquistare una tessera magnetica ricaricabile fino a 50 DM: essi possono così accedere a 5 Mb di spazio sul server della biblioteca per memorizzare programmi, file e dati; possono stampare file e documenti su 2 stampanti centralizzate (costo 25 centesimi a pagina) oppure effettuare il downloading dei dati su dischetto attraverso un sistema centralizzato di produzione dei dischetti (costo 2 DM a floppy); possono navigare in Internet (costo 1 DM ogni 10 minuti, ma viene computato solo il tempo di collegamento esterno, cioè quando si esce dal sito della biblioteca). Gli utenti della BEIC disporranno anche di un numero di stazioni speciali PLAO (poste de lecture assisté par ordinateur), il cui utilizzo verrà regolata da una tariffa oraria, composte da un calcolatore particolarmente potente, scanner, microfono per l’acquisizione della voce, un sistema di interfacce per collegare registratori di materiale sonoro e video, una videocamera, un videoregistratore, un corredo software per il trattamento di immagini e di documenti sonori e video etc. L’utente potrà installare anche propri programmi di ricerca o di elaborazione dati e creare un proprio spazio personale di lavoro sui sistemi della biblioteca. 2.6. Servizi speciali Le aree funzionali descritte finora hanno tutte una vocazione “generalista”, rivolgendosi ad un’utenza indifferenziata, sia pure mossa talvolta da motivazioni specifiche. I moduli e servizi speciali ai quali ora si farà riferimento si caratterizzano, invece, per il fatto di essere rivolti a particolari categorie di utenti, di ospitare materiale specialistico oppure di limitarsi a particolari supporti. Non si tratta quindi di un’offerta 27 accessoria o “periferica”, ma di settori ai quali la BEIC dedicherà uno specifico interesse. A questo genere di servizi appartiene, ad esempio, anche quello che è stato definito come servizio multimediale, che come si è visto riveste notevole importanza nelle strategie di servizio della BEIC. Coerentemente con quanto sopra indicato, non esisterà una sezione periodici, intesa in senso tradizionale, perché i periodici “speciali” che si propongono di approfondire solo determinate materie saranno collocati nelle diverse aree disciplinari. Verrà realizzata solo una emeroteca dotata di quotidiani, periodici di informazione e cultura generale, sia su supporto cartaceo che digitale. Un altro modulo di grande rilevanza, è quello destinato ai ragazzi, agli adolescenti e ai giovani. La progettazione di questo servizio presenta notevoli problemi e può approdare a diverse soluzioni alternative, per cui sarà bene illustrare preventivamente le tendenze in corso e alcune opzioni. In tal modo sarà anche più facile argomentare le scelte cui si è approdati. Per “biblioteca per ragazzi” si intende, convenzionalmente, l’insieme dei servizi e degli spazi destinati all’utenza più giovane, compresa tra 0 e 13 anni. La tendenza ad abbassare l’età degli utenti fino a comprendere i piccolissimi è abbastanza recente e risente degli influssi che provengono soprattutto dall’esperienza bibliotecaria dei paesi scandinavi, ma anche di altri paesi europei e degli Stati Uniti. Va riconosciuto che anche per quanto riguarda le biblioteche pubbliche del nostro paese sono state prodotte significative e interessantissime esperienze, a livello di eccellenza. Hanno favorito, inoltre, questo trend lo sviluppo di una editoria di qualità destinata alla prima infanzia e le più moderne teorie pedagogiche, che riconoscono l’esistenza di una capacità di “leggere prima di leggere” che va stimolata e organizzata. Nonostante la presenza di neonati e di bambini piccolissimi, si continua ad adottare il termine generico “biblioteca per ragazzi” per individuare l’intera sezione 0-13 anni, alla quale viene riconosciuto un proprio statuto culturale. Ciò anche in considerazione del fatto che questa sezione presenta, nel suo insieme, una sostanziale diversità quanto a dotazioni, arredi, abilità professionali rispetto al resto della biblioteca e una tendenziale omogeneità al suo interno, che accomuna le 28 diverse fasce d’età: ad esempio, esiste una ben definita editoria per ragazzi, che copre appunto il target 0-13 anni (anche se molto segmentata al suo interno); al personale che lavora in questa sezione è richiesto di possedere, diversamente dagli altri bibliotecari, anche una formazione di tipo pedagogico e una approfondita conoscenza, non solo di tipo bibliografico, della letteratura per l’infanzia, che può giungere fino alla conoscenza del contenuto stesso dei singoli libri, senza la quale è difficile impostare un lavoro di reference (assistenza e consulenza) con i giovani lettori; e ancora, in questo settore sono massicciamente previste attività di laboratorio e di animazione per ogni fascia d’età (anche se ovviamente diversificate), che rimandano alla presenza di altre competenze professionali, in parte interne e in parte recuperabili all’esterno. Sono questi solo alcuni esempi, che comprovano l’esistenza di un plafond comune. Dunque, se è vero che la sezione per ragazzi non va considerata come un corpo separato della biblioteca, ma al contrario parte integrante di essa e partecipe delle sue risorse complessive (la specificità non deve comportare l’impossibilità di accedere ad altri settori, così come la biblioteca nel suo insieme e nelle sue diverse articolazioni deve essere in grado, all’occorrenza, di mettersi al servizio della biblioteca per ragazzi), questo è a tutti gli effetti l’unico comparto della biblioteca pubblica che ha una sua marcata fisionomia autonoma e un proprio “linguaggio” specifico: per questo motivo i problemi della progettazione di questo servizio all’interno della BEIC vengono qui affrontati separatamente. Ciò anche perché le soluzioni proposte, come si diceva, hanno in parte ancora un carattere interlocutorio. All’interno della “biblioteca per ragazzi” si individuano di solito due aree: quella dei più piccoli (0-5 anni) e quella dei bambini/ragazzi (6-13 anni), anche se i confini sono sfumati, a cominciare da quelli assai esili tra pre/adolescenza (che ricadrebbe nella biblioteca per ragazzi) e adolescenza (che invece prenderebbe le distanze dalla sezione ragazzi). Per quanto riguarda gli adolescenti, invece, nella letteratura professionale e nelle esperienze più avanzate risulta tramontata ogni ipotesi di integrazione di questa fascia di utenti all’interno della biblioteca per ragazzi, mentre si fa sempre più strada l’idea di considerarli parte integrante della “biblioteca degli adulti”: da qui la volontà di organizzare uno “spazio giovani” all’interno della BEIC, che dovrà dunque andare 29 sempre più marcatamente in questa direzione, scongiurando eventuali tendenze “isolazioniste”. Anche in altri Paesi il dibattito sull’argomento è ancora aperto e c’è chi mette in guardia rispetto a un pericolo di questo genere. Questa sarà, invece, per la BEIC una via per offrire ai giovani (14-20 anni) qualcosa in più e “di speciale” rispetto ad altri servizi che sono comunque a loro disposizione (come le sale per lo studio con i propri libri, il mediaforum, il settore di attualità, gli spazi di socializzazione, i laboratori didattici e tutto ciò che la biblioteca, nelle sue molte articolazioni, offrirà a qualunque cittadino): niente di più lontano da una proposta tesa a incanalare i giovani verso un approccio unidimensionale e stereotipato con la biblioteca. Per lo stesso motivo va assolutamente evitato che gli adolescenti divengano utenti solo dei servizi multimediali. Bisogna anche considerare che esiste ormai un’offerta editoriale, anche per quanto riguarda la stampa periodica, specificamente orientata a questa fascia d’età. Non è questo il solo problema di integrazione che bisogna considerare. Viene, ad esempio, valutata sempre più positivamente l’opportunità di prevedere all’interno della “biblioteca per ragazzi” uno specifico spazio per gli adulti (genitori, insegnanti etc.), attrezzato con documentazione mirata (di argomento pedagogico, letterario, editoriale, biblioteconomico etc.), ma anche con servizi di accoglienza non strettamente subordinati allo specifico della biblioteca per ragazzi. Sul versante opposto, va considerata l’esigenza di una nursery per accogliere i figli degli utenti e del personale della BEIC. Le linee guida su cui muoversi per quanto riguarda la progettazione di questi servizi sono almeno due, di segno opposto tra loro: Fare della BEIC una vera “biblioteca per tutti”, capace di soddisfare ogni tipo di esigenza e quindi di accogliere anche bambini e ragazzi; questa sezione non si rivolgerebbe, ovviamente, all’intera area metropolitana ma avrebbe un raggio d’azione più circoscritto; essa potrebbe assumere anche un carattere “esemplare” e di modello per le biblioteche rionali, rispetto alle quali potrebbe anche esercitare funzioni di coordinamento e di motore per varie iniziative culturali e di animazione. Non prevedere uno spazio per i bambini di età inferiore agli 13 anni, la cui domanda potrà essere soddisfatta dalle biblioteche dislocate nei quartieri della 30 città; questo scelta può trovare la sua motivazione nella considerazione che difficilmente bambini di questa età potrebbero recarsi da soli nella BEIC e che la loro aspirazione è invece quella di trovare un servizio di qualità, capace di soddisfare le loro esigenze, nel quartiere in cui vivono; in questo caso la BEIC potrebbe essere dotata solo di una nursery e di uno spazio specifico per adolescenti/giovani. Una soluzione intermedia potrebbe essere quella di una sezione bambini che si proponga non tanto di erogare servizi di lettura, ma di organizzare percorsi didattico-espositivi sui temi di peculiare interesse della BEIC: ad esempio, si può pensare ad un grande spazio rivolto alla formazione sulla evoluzione dei linguaggi di comunicazione, dall’antichità ai nostri giorni. Non esiste nulla di simile nel nostro paese, per cui si può facilmente immaginare che l’area di attrazione di questo centro riguardi tutte le scuole del centro-nord dell’Italia. Il funzionamento di questo modulo presuppone l’esistenza di uno spazio per l’accoglienza delle classi, di spazi espositivi, di aulette per video-proiezioni, di laboratori per attività collettive. Questo servizio assumerebbe dimensioni notevoli e richiederebbe un’organizzazione tutta particolare. La questione di fondo da risolvere è dunque quella se prevedere o meno nel progetto della BEIC la biblioteca per ragazzi e, nel caso, con quali caratteristiche e peculiarità, fatte salve quelle standard, previste in letteratura e già, in minima misura, richiamate. Per il momento ci si può rifare al ruolo e al peso che stanno assumendo le sezioni per ragazzi nelle biblioteche pubbliche centrali delle grandi città europee e americane, dove risulta che sia in atto un processo di valorizzazione dello spazio per i ragazzi, non fosse altro per il valore simbolico e culturale che la presenza (o l’assenza) di servizi per i ragazzi può assumere nell’impatto con la città. Il caso del Centre Pompidou – dove la biblioteca per ragazzi non è mai rientrata veramente nelle strategie di servizio della BPI – è forse anomalo e particolare, come dimostra la stessa scelta di non effettuare il prestito venendo meno a un “principio” della biblioteca pubblica (ma anche il nostro progetto è per certi aspetti peculiare e non del tutto assimilabile al tradizionale modello di public library). 31 Certo c’è il rischio che la sezione ragazzi della BEIC finisca per attrarre e coinvolgere in primo luogo l’utenza giovanile del quartiere, ma ciò potrebbe essere considerato fisiologico: data la centralità dell’edificio, l’area di attrazione dovrebbe essere già di fatto più ampia dei confini del quartiere e ancor più lo può diventare se ciò che si propone indurrà anche gli adulti di altre zone ad accompagnarvi volentieri i bambini, a viverla come un’occasione di “spostamento” gratificante per il ragazzo e per l’adulto. Nasce, comunque, il problema di come qualificare questo spazio, in modo che sia in sintonia con le ambizioni di una biblioteca di valenza metropolitana e regionale come la BEIC. Sconsigliabile, forse, la scelta di puntare su una “normale” biblioteca per ragazzi, che si differenzi da quelle di quartiere o dei comuni dell’hinterland solo sul piano quantitativo, limitandosi ad offrire su scala più grande ciò che già offrono le altre in scala minore. Ciò che potrebbe giustificare l’esistenza di una biblioteca per ragazzi all’interno della BEIC è la scelta di farne una struttura decisamente all’avanguardia, che costituisca un nuovo modello a cui possano guardare e ispirarsi anche le altre biblioteche. Nella sua esemplarità troverebbe una delle ragioni fondanti della sua stessa mission. Tra i possibili caratteri qualificanti vi è sicuramente l’attenzione al rapporto fra i ragazzi e i nuovi linguaggi della comunicazione e quindi un forte orientamento in senso multimediale. Un’altra intuizione sulla quale lavorare può essere legata proprio alla definizione della BEIC come biblioteca “europea”. Non esistono, né in Italia né all’estero, biblioteche per ragazzi che abbiano specificamente individuato come proprio obiettivo quello di formare le giovani generazioni a questa nuova dimensione della vita collettiva, proponendosi di “creare i cittadini della nuova Europa”, educandoli fin dalla prima infanzia alle lingue e alle culture europee. Se nel corso dello studio di fattibilità – per il quale si è proposto di dedicare specificamente un modulo alla progettazione della sezione ragazzi – si deciderà di proseguire su questa strada, si può anche pensare di creare all’interno della BEIC un centro di documentazione sulla letteratura giovanile prodotta in Europa. Per il momento, all’interno del presente documento (cfr. § 3.2.3. e 3.2.4.) viene data per acquisita l’esigenza di prevedere anche spazi e servizi per l’utenza più giovane, così articolati: 32 una sezione per i bambini più piccoli (0-5 anni), una sezione per bambini/ragazzi (6-13 anni), uno “spazio giovani”, dedicato agli adolescenti, fisicamente autonomo e indipendente dai primi due. Su questa ipotesi è però indispensabile continuare a lavorare nel corso delle successive fasi di progettazione. È necessario approfondire ancora la questione e valutarne tutte le implicazioni, per cui non si esclude che si possa rendere necessario dedicare un modulo dello studio di fattibilità a tale questione. Altre sezioni della BEIC e altri moduli riguarderanno specifici servizi o saranno destinati ad ospitare biblioteche specializzate. La via attraverso la quale si possono individuare questi settori da coltivare con particolare attenzione può essere duplice: da una parte pensare all’accorpamento di importanti biblioteche preesistenti che per diversi motivi vivano una vita precaria e non abbiano altre e certe prospettive di sviluppo se non addirittura di sopravvivenza (per queste biblioteche andrebbe trovata una soluzione che ne salvaguardi comunque l’identità), dall’altra pensare di incrementare quei settori tematici che corrispondano in modo peculiare alle vocazioni della città di Milano e della Lombardia, e che al momento risultino in tutto o in parte trascurati da altre istituzioni bibliotecarie. Per quanto riguarda la possibilità di inglobare o, quanto meno, di ospitare altre biblioteche, si attendono gli esiti di una ricognizione delle strutture che potrebbero avere tali esigenze, valutando caso per caso il da farsi. Altri settori da sviluppare ex novo dovranno seguire i filoni di interesse maggiormente legati alla vita, alla società e alle tradizioni culturali milanesi (per fare solo qualche esempio, la cultura d’impresa, l’editoria, il design e la grafica, l’industria della moda etc.) o che possono corrispondere a temi di sicuro interesse nell’immediato futuro (l’integrazione europea, il federalismo, la trasformazione della società italiana in una società multietnica, multiculturale e multireligiosa, e così via). In altri casi – per meglio rispondere alla strutturazione interna di alcune aree disciplinari, come l’orientalistica, o per rispondere ad una domanda in forte crescita, come per i tempi della tutela e dell’educazione ambientale – si potrà decidere di 33 enucleare determinati settori dalle sezioni tematiche a scaffale aperto e di dar vita a moduli speciali. L’area su cui sorgerà la BEIC consente di realizzare anche in futuro nuovi corpi di fabbrica, per cui alcune delle esigenze che qui sono state segnalate potranno anche essere soddisfatte in una fase successiva. 2.7. Spazi per lo studio e la lettura La città di Milano, come tutte le metropoli sedi di università, soffre di una grave carenza di spazi per la lettura da mettere a disposizione degli studenti. La BEIC, oltre alle sale di lettura e consultazione per l’utilizzo del materiale librario e documentario della biblioteca, disporrà anche di ampie sale di lettura “dedicate”, cui potranno accedere gli studenti delle università cittadine per poter studiare in ambienti confortevoli. Per evitare che questa fascia di pubblico – che solitamente non utilizza il materiale della biblioteca ma studia su libri propri – risulti “ghettizzata”, si cercherà di favorire forme di integrazione degli studenti all’interno della biblioteca, stimolandoli a divenire veri e propri utenti della BEIC. Lo scopo di questo servizio non sarà dunque solo quello di dare ospitalità a chi desidera studiare sui propri materiali, ma di far svolgere questa attività in un contesto di più ampio respiro: la biblioteca pubblica è un luogo in cui lo studio e la ricerca, anche se a livello specialistico, non avvengono in modo parcellizzato come di solito accade nelle biblioteche universitarie. Gli studenti dovranno essere invitati ad accedere alle risorse documentarie di carattere multidisciplinare e interdisciplinare di cui la BEIC disporrà. Al di là di questi spazi dedicati a tale specifico servizio, la BEIC si propone di essere un luogo in cui sarà piacevole trattenersi per leggere, studiare, informarsi, conversare. Oltre ai consueti tavoli a 4 o 6 posti nelle sale a scaffale aperto, saranno anche disponibili molte postazioni di lettura informali (poltrone, divanetti, puff etc.), box e carrels per favorire l’isolamento e la concentrazione, e si cercherà di collocare molti 34 tavoli e postazioni verso le pareti esterne, con un affaccio sul verde (di esemplare bellezza, a questo proposito, i posti di lettura realizzati nella rotonda della biblioteca municipale dell’Aja). Se le caratteristiche dell’edificio lo consentiranno, si raccomanda anche l’allestimento di posti di lettura in cortili e giardini. Particolare cura verrà dedicata anche all’allestimento dei posti di lettura nelle sale dedicate a bambini, ragazzi e giovani. 2.8. Politiche gestionali e di servizio Ad una puntuale definizione delle politiche gestionali e delle politiche di servizio al pubblico sarà destinato un apposito modulo della prossima fase del lavoro di progettazione. In premessa, si sono segnalate alcune questioni su cui occorrerà approfondire l’analisi: politica delle risorse umane, organizzazione del lavoro, tempi e modalità di sviluppo della struttura fino a portarla a regime, regolamentazione dei servizi e così via. Malgrado ciò, è necessario anticipare in questa sede alcune linee generali, che possono già essere individuate, in coerenza con l’impianto complessivo del progetto. Queste considerazioni potranno anche essere di spunto per le successive fasi di analisi e progettazione. Per rendere al massimo grado agile, leggera e flessibile la struttura della BEIC, il modello gestionale dovrà essere improntato sui principi di autonomia e responsabilità, privilegiando linee gerarchiche molto brevi, decentrando molto le decisioni e dando ampia autonomia ai coordinatori delle singole sezioni o unità operative. Ciascun settore, ciascuna sezione, ciascun servizio avrà il suo responsabile, disporrà del suo personale, potrà modulare i propri orari di apertura in relazione alle specifiche esigenze dei suoi utenti, deciderà autonomamente il materiale da acquisire, tratterà in loco il materiale posseduto, organizzerà i suoi servizi, e si configurerà di fatto come una unità operativa autonoma. 35 L’esposizione di molto materiale a scaffale aperto e l’organizzazione self-service di molti servizi consentirà anche un notevole risparmio di personale. Tale assetto dell’organizzazione del lavoro sarà anche garantito da un ampio ricorso alla esternalizzazione: infatti, la BEIC gestirà direttamente – e quindi con proprio personale, molto qualificato e formato appositamente, affinché sia in perfetta sintonia con lo stile che la biblioteca intende darsi – solo le attività strategiche, vale a dire tutto ciò che è core business e la quasi totalità delle attività che comportano rapporti col pubblico, mentre le funzioni che non rientrano fra queste potranno essere affidate in gestione esterna. Le politiche di servizio saranno definite in coerenza con tali princìpi e dovranno avere il massimo di flessibilità e adattabilità al mutare della domanda: andrà ricercato un equilibrio dinamico tra domanda e offerta, tenendo conto del fatto che per una struttura così fortemente innovativa come la BEIC, che offre servizi che in gran parte non hanno precedenti nel nostro Paese, è l’offerta a creare la domanda. Nella premessa e nel § 3.2.7.2. si accenna ad alcuni problemi legati alla regolamentazione del servizio di prestito, ma come questo tanti altri aspetti dell’uso delle collezioni e della gestione dei rapporti col pubblico richiederanno un approfondimento. La BEIC dovrà dotarsi di una “carta dei servizi”, che indichi quali sono gli standard di servizio che la biblioteca si impegna a rispettare, che fissi in modo chiaro e verificabile quali sono i diritti ed i doveri degli utenti, che segnali i responsabili ai quali l’utente si può rivolgere per qualsiasi esigenza, e nella quali si possa leggere qual è il “patto chiaro” che la biblioteca stringe con i cittadini che intendono usarla. La BEIC dovrà puntare a “fidelizzare” i propri utenti, attraendoli e consolidando il loro rapporto con la biblioteca: pur senza voler porre vincoli e limiti all’utilizzo della struttura e dei suoi servizi collaterali, si può ipotizzare l’istituzione di una “tessera” che dia agli utenti il senso dell’appartenenza, che sia collegata a facilitazioni nell’accesso e nell’uso delle attività commerciali che sorgeranno nell’area, che consenta all’utente di pagare con questa carta le riproduzioni, il download dei dati, le tariffe dei servizi a pagamento, ed eventualmente anche il conto del ristorante o del parcheggio. Sul modello delle card adottate da altre biblioteche (nel presente 36 documento si è citato l’esempio della Deutsche Bibliothek di Francoforte) si potrebbero dotare gli utenti di tessere a scalare ricaricabili. Sarà da definire anche se e quali servizi dovranno essere gratuiti e quali a pagamento. Per una public library il principio generale della gratuità del servizio andrebbe salvaguardato e dovrebbe riguardare senz’altro l’accesso all’informazione e ai servizi che non comportano l’uso esclusivo di attrezzature e documenti per un periodo prolungato di tempo: in questa categoria dovrebbero rientrare quanto meno l’accesso alla sezione novità e prime informazioni, la consultazione dei cataloghi, l’assistenza del personale nei servizi di reference, l’uso dei documenti nelle sezioni a scaffale aperto. Viceversa, potrebbero essere sottoposti ad una tariffa alcuni servizi a valore aggiunto fortemente personalizzati, come il servizi di business information o quello di document delivery. Parimenti, dovrebbe essere a pagamento la fornitura di riproduzioni, l’uso esclusivo di box attrezzati o di postazioni particolarmente complesse. Discordanti – nel dibattito biblioteconomico e nelle concrete applicazioni – le tesi che emergono rispetto al pagamento di una quota fissa, sia pure modesta, per l’iscrizione alla biblioteca, e la tariffazione dell’accesso a Internet. Per quanto riguarda l’eventuale costo della tessera di iscrizione alla biblioteca, l’esempio più vicino, per fisionomia di servizio, alla BEIC è quello della sezione haut-de-jardin della nuova Bibliothèque nationale de France, che quindi potrebbe essere assunto come modello di riferimento: l’accesso per una giornata costa 20 FF, mentre la carta annuale ha il costo di 200 FF (100 FF per la tariffa ridotta). In Italia, anche recentemente, si è molto discusso su tali argomenti e da un’apposita riflessione potrà nascere una politica dei servizi e delle tariffe ispirata ai princìpi di efficacia ed economicità. 37 Capitolo 3 Dimensionamento degli spazi destinati alle specifiche attività Il presente capitolo si propone di tradurre la fisionomia di servizi e delle funzioni illustrata nel cap. 2 in una puntuale indicazione dei vari spazi in cui le diverse attività saranno svolte. Va considerato che il dimensionamento – in particolar modo per quanto riguarda la quantificazione delle attrezzature e i relativi ingombri – è stato ipotizzato sulla base delle caratteristiche delle attrezzature attualmente disponibili sul mercato: è prevedibile che alcune attrezzature (computer, monitor, apparecchi per la riproduzione di suoni e immagini) subiranno una rapida evoluzione, per cui, nel momento in cui esse andranno acquisite e installate all’interno della BEIC, alcune previsioni che qui sono state formulate potrebbero rivelarsi inesatte. Sembra molto realistica la prospettiva secondo la quale col tempo tenderà a ridursi sempre più il fabbisogno di spazio per la conservazione dei documenti, mentre potrebbero accrescere le esigenze collegate alla organizzazione delle funzioni di consultazione e lettura. Anche per questo motivo, si raccomanda di dare agli ambienti la massima flessibilità, fin dalla fase di predisposizione del D.P.P.. Le esigenze di organizzare con razionalità i percorsi degli utenti e di allestire un’offerta che sia invitante e che aggreghi e dislochi le varie fasce di pubblico, inducono a presentare alcuni servizi in una sequenza differente da quella utilizzata nel precedente capitolo. La proposizione che qui viene effettuata servirà poi per definire il lay-out della biblioteca e l’articolazione degli spazi. Si segnala che la denominazione che qui viene adottata per etichettare i settori e le sezioni della BEIC è puramente indicativa e serve unicamente a illustrarne gli scopi e i contenuti: nel momento in cui si completerà lo studio di fattibilità andrà anche individuata una precisa denominazione, che sia efficace e che dia immediatamente l’idea di ciò che gli utenti potranno attendersi da ciascuna sezione della biblioteca. 38 3.1. Area di ingresso dell’edificio L’accesso alla BEIC e ai suoi servizi sarà preceduto da un’area di ingresso, sulla quale si affacceranno alcuni servizi che, pur non facendone parte a pieno titolo, si possono considerare complementari ad essa. Si tratterà, quindi, di servizi rivolti in parte ad un bacino di utenza più ampio, ma che si spera di riuscire a convogliare in parte verso la BEIC. Per questo motivo, la cesura tra quest’area e quella di accoglienza alla biblioteca sarà molto soft e trasparente. 3.1.1. Atrio L’impatto con l’edificio deve essere dolce e graduale. Quest’area cuscinetto di pre-ingresso è un primo luogo di scambio e di interazione, dal quale accedere sia ai veri e propri servizi della biblioteca sia ai servizi di accoglienza, alle attività commerciali e ad altri spazi (auditorium, etc.). Nella progettazione di questo spazio bisogna considerare che questa è l’area che rimane aperta più a lungo nell’arco delle giornata e che sarà attraversata da molte migliaia di persone al giorno. In prossimità dell’ingresso saranno ospitati alcuni servizi di accoglienza (guardaroba per soprabiti, borse, ombrelli, caschi e altri oggetti ingombranti che gli utenti non potranno portare con sé all’interno della biblioteca; servizi igienici, posto telefonico pubblico etc.). Di fondamentale importanza è l’area d’ingresso, che dovrà favorire l’ambientazione dei visitatori, che dovranno sentirsi accolti ma non vincolati, che dovranno riuscire a “leggere” con grande facilità le diverse funzioni della BEIC. Questo spazio è il luogo nel quale i visitatori si guardano intorno, si arrestano per un attimo e poi, una volta individuata la direzione giusta, vi si recano, partendo verso una graduale scoperta dell’edificio e dei servizi che esso offre; è un crocevia, che separa e congiunge, che prepara e allontana, che isola e unisce i diversi spazi che vi convergono e che da esso si diramano. Non si tratterà di uno spazio vuoto, ma di un ambiente da cui si cominceranno a leggere le funzioni e lo stile della biblioteca, in cui manifesti, avvisi, bacheche 39 multimediali, vetrine per piccole esposizioni temporanee e altro ancora introdurranno gli utenti all’uso della biblioteca. Anche negli orari in cui la biblioteca sarà chiusa ed in cui questo spazio sarà utilizzato solo per accedere all’auditorium per assistere ad un convegno o ad un concerto, o per recarsi in un esercizio commerciale (ad esempio, libreria e media store), oppure quando coloro che lavorano nelle vicinanze decideranno di trascorrere la pausa pranzo presso i servizi di ristorazione (bar, tavola calda self-service, ristorante), il passaggio obbligato attraverso questo ambiente avrà lo scopo di far scoprire la biblioteca e di incuriosire quanti non ne sono utenti abituali. In questo spazio, come in tutti gli altri punti di snodo dell’edificio sarà dislocato un info-point, cui gli utenti ricorreranno per orientarsi e per essere assistiti nelle loro scelte. Qui, nella zona di cerniera fra quest’area e l’accesso alla BEIC, saranno collocati anche il banco per le iscrizioni alla biblioteca, la biglietteria per le manifestazioni culturali che si svolgono in biblioteca e in altri luoghi della città, e così via. Queste funzioni occuperanno una superficie complessiva di circa 900 mq. 3.1.2. Auditorium La BEIC disporrà di più sale per convegni (preferibilmente frazionabili, in modo che si possano adattare alle diverse circostanze), concerti, rappresentazioni teatrali. Si ipotizza una sala con una capienza di 400 posti, 2 aule per seminari da 25 posti e una sala da 100 posti. Il complesso richiederà anche l’esistenza di un locale segreteria e reception per convegni, un foyer, di una cabina per proiezione, di una sala di regia, di cabine per traduzioni simultanee, di impianto per videoconferenza, di qualche camerino, di uffici e ripostigli. Il funzionamento di queste sale potrà essere indipendente dalla biblioteca, ma non va confuso con un centro congressi: sarà bene che la programmazione delle manifestazioni e delle attività sia raccordata alle linee di intervento della BEIC. L’auditorium occuperà uno spazio complessivo (comprese le attività collaterali) di 1.300 mq. 40 3.1.3. Esercizi commerciali In prossimità dell’ingresso saranno sistemati alcuni esercizi commerciali. Tra questi certamente una grande libreria, una cartoleria, un’edicola fornita anche di giornali e riviste straniere, un negozio di informatica (si tratterà in effetti di un media store: la forte vocazione della BEIC all’uso delle tecnologie informatiche e multimediali giustifica l’esistenza di esercizi commerciali destinati specificamente alla vendita di software, hardware e documenti su supporto elettronico), una rivendita di gadget e articoli di design. I servizi di ristorazione saranno sia al servizio del pubblico e del personale della BEIC, sia accessibili per un’utenza esterna, e per questo motivo alcuni esercizi avranno anche un ingresso indipendente, un orario di apertura (anche notturno) più ampio di quello della biblioteca, anche perché dovranno essere utilizzabili anche dai frequentatori dell’auditorium e delle altre attività che eventualmente sorgeranno in zona (tra cui sono auspicabili un cinema multisala e un centro commerciale). In altri casi, invece, tali esercizi – come, ad esempio, una caffetteria – andranno collocati all’interno della BEIC, in modo che gli utenti possano usufruirne senza dover restituire i volumi richiesti alla distribuzione e senza dover superare le barriere antitaccheggio. L’offerta sarà differenziata e comprenderà almeno un bar, un Internet caffè, una tavola calda o fast food, un ristorante. Tutti questi servizi dovranno essere di alto livello qualitativo e avranno lo scopo di incentivare l’uso sociale degli spazi accessori della BEIC, facendola diventare un luogo di incontro dei cittadini milanesi. L’estensione delle attività commerciali consolidate, che presumibilmente occuperanno un’area di circa 4000 mq, a rigore non andrebbe computata nella superficie della BEIC, sia perché esse saranno, almeno in parte, esterne allo spazio bibliotecario propriamente detto, sia perché essi saranno al servizio di tutta l’area dell’ex scalo di Porta Vittoria. 3.1.4. Spazio per esposizioni 41 La BEIC ospiterà esposizioni non solo bibliografiche e non solo di materiale di propria pertinenza. Lo spazio espositivo accoglierà mostre tematiche, mostre temporanee itineranti, mostre iconografiche. Questo spazio occuperà 300 mq. 3.2. Servizi della biblioteca I servizi della BEIC che gli utenti incontreranno per primi saranno quelli di orientamento generale e quelli di presentazione delle novità editoriali e quelli rivolti all’utenza giovanile. Per rendere “trasparenti” questi servizi, essi dovranno essere “visibili” dall’esterno: andranno adottate soluzioni tecniche e architettoniche (per esempio, grandi finestroni e superfici vetrate), di modo che coloro che attraverseranno l’atrio per recarsi nell’auditorium, al ristorante o in uno dei servizi commerciali siano invitati ad “affacciarsi” in biblioteca. L’area di accoglienza sarà immediatamente comunicante con l’atrio comune e, come si è detto, chiaramente visibile dall’esterno. Qui troveremo il bancone per l’iscrizione alla BEIC ed il rilascio delle tessere, bacheche e vetrine, bacheche libere per avvisi degli utenti etc. A questa funzione saranno dedicati 740 mq. 3.2.1. Settore d’ingresso, attualità e informazione Nella politica di servizio della BEIC questa sezione riveste un’importanza notevole, in quanto – sul modello della browising area anglosassone e della dreigeteilte bibliothek tedesca – è qui che si cercherà di intercettare una tipologia di utenza che solitamente non frequenta le biblioteche pubbliche del nostro paese e che non è conquistabile con i tradizionali servizi di lettura e consultazione. Qui l’aggregazione avviene per “aree di interesse”, a partire dai bisogni quotidiani del pubblico. In quest’area si incarna quindi la prima delle due etichettature che sono state pensate per la BEIC, quella di “biblioteca d’informazione”: qui saranno 42 concentrati i servizi informativi di base, fortemente orientati alla contemporaneità e alla vita sociale e lavorativa di tutti i cittadini. Le dimensioni di questa area (di poco inferiori ai 2.500 mq) sono giustificate dalla necessità di fare della BEIC una biblioteca pubblica affatto diversa da quelle solitamente presenti nelle città italiane; parimenti bisognerà dedicare molta attenzione ai percorsi, agli arredi, alle modalità di presentazione del materiale, alla qualificazione del personale. 3.2.1.1. Novità, attualità e prime informazioni Nel § 2.1. questo servizio è già stato descritto. Si sottolinea il fatto che questa sezione si propone di offrire al pubblico una vastissima rassegna documenti e informazioni sull’attualità culturale, ma non solo. Questa sezione sarà il verso “soggiorno” della BEIC, bello e confortevole, in cui convogliare bisogni informativi e interessi non orientati precisamente nei confronti dei tradizionali servizi di biblioteca, cercando quindi di avvicinare alla biblioteca fasce di pubblico che altrimenti non verrebbero raggiunte. Alcuni utenti termineranno qui il loro percorso o al massimo si orienteranno verso i servizi che di qui si irradiano, mentre altri “attraverseranno” questo spazio e ne riceveranno stimoli che potranno essere soddisfatti attraverso i servizi bibliotecari veri e propri. La sezione attualità occuperà una superficie di 750 mq. 3.2.1.2. Settore tempo libero, viaggi e divertimento Come già è stato illustrato nel capitolo 2, le sezioni della BEIC saranno di vario tipo: ci saranno alcune sezioni con un taglio prevalentemente disciplinare (i dipartimenti), mentre altre sezioni cercheranno di coprire alcuni interessi di tipo non strettamente “culturale” e di studio, e si rivolgeranno a particolari tipologie d’utenza (ragazzi e adolescenti, tempo libero, informazioni di comunità, informazioni per le imprese), e altre ancora copriranno particolari tipologie di documenti (emeroteca, nuovi media). 43 Questa strategia differenziata consente di aderire meglio a tutte le pieghe della domanda e ad offrire un servizio più adatto ai diversi “pubblici” della BEIC. Una sezione dal taglio piuttosto particolare, può essere quella di seguito descritta. Sul modello di quanto accade in molte biblioteche pubbliche (in particolare francesi), si può organizzare una sezione tematica che non si propone tanto di soddisfare i bisogni di lettura e studio, quanto piuttosto di offrire strumenti informativi per l’impiego del tempo libero. Questa sezione, che potrebbe essere fisicamente contigua allo spazio destinato agli adolescenti e ai servizi multimediali, è destinata ad ospitare i materiali appartenenti alle classi CDD 793-799 (Giochi, sport, caccia e pesca), e 910 (Geografia e viaggi), oltre a vari strumenti su bricolage e hobbistica. Questa sezione potrebbe occupare uno spazio di 500 mq. 3.2.1.3. Servizi d’informazione di comunità e documentazione locale Complementare alla sezione attualità è il servizio di informazioni di comunità, già descritta nel § 2.2.1. Questo servizio integra le funzioni di una biblioteca pubblica ed in particolare quelle della reference library, ma non si identifica pienamente in essa, per cui è previsto che ad esso si possa accedere anche senza passare per il filtro dei servizi di orientamento bibliografico e di consultazione generale. Ad esso è dedicata una superficie di 400 mq. 3.2.1.4. Emeroteca All’interno del § 2.6 si è già accennato al fatto che nella BEIC sarà allestita un’emeroteca: in essa saranno disponibili tutti i maggiori quotidiani del mondo, i periodici di cultura generale, e le principali testate (riviste e rotocalchi) di informazione generale, sia su supporto cartaceo che digitale, per un totale di circa 300 testate correnti. L’emeroteca occuperà una superficie di 700 mq. 44 3.2.2. Servizi di business information La fisionomia dei servizi informativi rivolti a chi esercita attività imprenditoriali e commerciali è stata presentata nel § 2.2.2. Trattandosi di un servizio quasi del tutto nuovo per le biblioteche pubbliche italiane (le poche realizzazioni significative possono essere contate con le dita di una sola mano), esso andrà allestito con grande cura, basandosi su specifiche professionalità e sostenendolo con una politica di marketing molto decisa. L’investimento è giustificato dal fatto che questo servizio, al di là della sua efficacia diretta, può contribuire notevolmente a innovare l’immagine della biblioteca pubblica. I servizi rivolti alle imprese e ai professionisti costituiscono quindi un’espansione delle tradizionali funzioni di una biblioteca pubblica d’informazione. Essi hanno in particolare lo scopo di far radicare la BEIC anche in strati sociali poco sensibili ai servizi bibliotecari. La gestione di questo servizio potrà essere interamente appaltata all’esterno o condivisa con altri partner. La sezione occuperà una superficie di 300 mq. 3.2.3. Sezione ragazzi Le ragioni che potrebbero essere addotte a favore o contro le diverse configurazioni che questo servizio potrà assumere sono state ampiamente illustrate nel § 2.6. Si è anche detto della necessità di un esame più approfondito delle problematiche relative alla strutturazione di questo servizio. Ai fini del dimensionamento delle sezioni dedicate a bambini e ragazzi si è assunta come ipotesi operativa la sua articolazione in due settori ed una sua estensione complessiva pari a mq 1.600 circa. Lo spazio sarà articolato tra le diverse funzioni e dovrà essere quindi molto flessibile, anche in considerazione dell’evoluzione che potrà avere il sistema urbano milanese. Questo servizio, infatti, è quello che probabilmente ha più di tutti la necessità di rapportarsi al complesso dell’offerta cittadina di servizi bibliotecari. I due settori, che qui vengono indicati unitariamente sotto l’etichettatura “sezione ragazzi” soltanto perché costituiscono l’approdo delle considerazioni sviluppate in 45 precedenza, saranno articolati in spazi distinti e dovranno avere un’organizzazione in parte autonoma. Essi sono: una sezione per i bambini più piccoli (0-5 anni), con al suo interno anche uno spazio con destinazione a nursery, una sezione per bambini/ragazzi (6-13 anni), articolata per fasce d’età. Come si è detto, lo spazio per i più piccini sarà attrezzato in modo da poter offrire anche un servizio di nursery (dotato di fasciatoi, deposito di carrozzine e passeggini etc.), funzionale a consentire l’uso della BEIC ai genitori di bambini molto piccoli. La sezione dedicata ai bambini/ragazzi da 6 a 13 anni ricalcherà, sia pure con una forte accentuazione nei confronti della multimedialità, le migliori esperienze condotte nel campo delle biblioteche per ragazzi. Al suo interno uno spazio sarà dedicato ad attività di animazione e drammatizzazione (laboratorio di lettura, lettura ad alta voce, “ora del racconto”, teatro, etc.); altri ambienti saranno destinati al gioco e ad attività assistite e andranno isolati acusticamente. All’interno della sezione va previsto un settore, che potrebbe configurarsi come una sorta di centro di documentazione, dedicato a genitori e insegnanti e ai loro rapporti con i ragazzi. 3.2.4. Spazio giovani I servizi per l’utenza giovanile prevederanno anche uno spazio dedicato agli adolescenti, dell’estensione di 800 mq. La fascia d’età degli adolescenti/giovani (compresa fra i 14 e i 18-20 anni) disporrà di spazi specifici (che per motivi “diplomatici” sarà bene non assimilare in alcun modo alla sezione ragazzi ma ai servizi multimediali, per quanto si possa prevedere che i ragazzi compresi nella fascia d’età 12-16 anni usufruiranno di più di una sezione), arricchiti dal servizio informagiovani. Per questi motivi la collocazione ottimale della sezione sarebbe in una posizione contigua al mediaforum e alle sale di lettura con libri propri. La disponibilità di questo ambiente in prossimità della sala multimediale induce a progettare uno spazio dedicato specificamente a quella fascia d’età che non si 46 identifica pienamente né con i ragazzi né col pubblico adulto; solitamente a questo tipo di pubblico viene offerto esclusivamente materiale audiovisivo, ignorando l’esistenza di altri bisogni informativi, legati ai tradizionali servizi di lettura. Attrarre i giovani in una sezione a loro dedicata ha lo scopo di evitare che essi divengano “non utenti” e “non lettori”. Si propone di collocare qui (con grande attenzione agli aspetti espositivi) un’offerta mirata di periodici e opere di informazione, narrativa e saggistica orientate in particolare al pubblico compreso nella fascia d’età compresa fra i 14 e i 18 anni. Andrà molto curato l’allestimento della sala, che dovrà avere il carattere dell’informalità. 3.2.5. Centro didattico-linguistico La configurazione della BEIC come struttura al servizio dell’apprendimento (learning centre, per usare un’espressione molto in voga nel mondo anglosassone) induce a ritenere che sia congeniale alla sua natura anche la creazione di un centro per lo studio delle lingue, per la formazione all’uso delle tecnologie informatiche e per tutte quelle attività di educazione permanente che acquisiranno un rilievo sempre maggiore nella nostra società. In questo spazio sarà possibile sia organizzare sessioni di auto-apprendimento (software didattico, frequenza corsi di formazione a distanza, ascolto cassette audio e visione di documenti video) sia organizzare corsi e altre iniziative didattiche. Particolare importanza può assumere, in una biblioteca a vocazione europea e internazionale, l’erogazione di servizi di istruzione e di insegnamento della lingua italiana per cittadini stranieri. La struttura di questo centro sarà estremamente flessibile e dovrà essere particolarmente reattiva agli input che nasceranno dalle attività culturali e di servizio della BEIC e consisterà nella predisposizione di 4 aule attrezzate per complessive 200 postazioni-allievo (in particolare, un’aula sarà attrezzata come centro linguistico, due per l’insegnamento di programmi di informatica individuale, una avrà dotazioni per l’insegnamento di programma di grafica e trattamento immagini). 47 A questo servizio, che dovrà essere accessibile e gestibile anche in modo autonomo dalla BEIC, saranno destinati 750 mq. 3.2.6. Mediaforum La fisionomia dei servizi multimediali è già stata descritta in precedenza nel § 2.4. Considerato il grosso impatto di pubblico di questa sezione ed il fatto che ad essa si rivolgeranno anche utenti non necessariamente interessati ai tradizionali servizi di biblioteca, è opportuno che ad essa si possa accedere anche in forma autonoma dagli altri servizi della BEIC. La superficie del mediaforum sarà di circa 2.000 mq. 3.2.7. Consultazione generale, reference, prestito e sale di lettura Questo spazio è molto importante nella fisionomia di servizio della BEIC: esso costituisce la cerniera tra le funzioni innovative finora descritte e quelle più tradizionali, mediando fra il settore di ingresso e i servizi informativi a carattere generale, da una parte, e le attività di lettura, consultazione e studio, dall’altra. Una grande biblioteca pubblica ha la necessità di realizzare una sintesi o, quanto meno, di accorciare le distanze tra queste diverse funzioni. In questo spazio avviene l’integrazione delle risorse umane e professionali, delle risorse informative e catalografiche, delle risorse documentarie, e anche la mediazione tra il posseduto e l’insieme delle conoscenze accessibili attraverso la rete. 3.2.7.1. Consultazione generale e reference La BEIC è – come si è potuto constatare da quanto detto finora, in particolare nel § 2.2. – una grande reference library, dotata di un servizio appositamente strutturato e di un apparato di consultazione di dimensioni poco comuni tra le biblioteche italiane. 48 Nell’area di consultazione generale gli utenti disporranno di circa 100.000 volumi e di tutti gli strumenti necessari per l’avvio di una ricerca bibliografica, per la localizzazione dei documenti, per il reperimento di informazioni complete e aggiornate su qualsiasi argomento. Questo servizio occuperà un’area di 1.800 mq. 3.2.7.2. Servizi di prestito e document delivery Mentre per la riproduzione dei materiali collocati nelle sale si provvederà in loco con attrezzature self-service, e per le stampe da file locali o remoti si disporrà di vari punti di distribuzione, la gestione delle prenotazioni e del prestito del materiale posseduto e di quello richiesto all’esterno, così come delle riproduzioni richieste ad altre strutture avverrà in un apposito locale, in cui saranno concentrati tutti i servizi di accesso ai documenti. Anche su questi aspetti è previsto un apposito modulo progettuale, allo scopo di definire meglio le politiche di servizio che andranno seguite per quanto riguarda la circolazione dei documenti. Le ipotesi di partenza possono essere variegate. Infatti, anche se la regola generale è quella di una politica di prestito estremamente liberale, esistono biblioteche pubbliche (è stato già citato l’esempio della BPI parigina) che, pur senza mettere in discussione la vocazione di biblioteca pubblica ad alta accessibilità e fortemente orientata all’utenza, non effettuano prestiti proprio perché intendono privilegiare la completezza e l’ampia disponibilità in sede. Sia per il prestito locale che per il prestito interbibliotecario, come per i servizi di fornitura e riproduzione di documenti e di accesso ai documenti elettronici, un nodo da sciogliere riguarda la regolamentazione del servizio e la sua eventuale tariffazione: la questione è divenuta ancor più delicata dopo l’approvazione da parte del Parlamento di norme in materia di tutela del diritto d’autore molto più restrittive che in passato. La BEIC potrà fungere da punto di riferimento quanto meno per l’area metropolitana milanese per quanto riguarda i servizi di gestione della domanda e della fornitura a distanza dei documenti. 49 Sui temi cui qui si è fatto cenno e su molte altre questioni – che erano al di fuori dell’incarico conferito per il presente studio – dovrà soffermarsi in futuro lo studio di fattibilità. La superficie del servizio di prestito sarà di circa 300/350 mq. 3.2.7.3. Sale di lettura In seguito, quando si presenteranno le aree dipartimentali a scaffale aperto e i moduli speciali della BEIC, verranno indicate le caratteristiche degli ambienti destinati alla lettura del materiale posseduto dalla biblioteca. In aggiunta a tali spazi, la biblioteca sarà dotata inoltre di sale di lettura di differenti dimensioni, dotate solo di un apparato minimo di dizionari e altri sussidi, destinate ad accogliere utenti che si recheranno in biblioteca per leggere libri propri. La superficie complessiva di tali sale di lettura libera, compreso anche uno spazio per la lettura all’aperto, sarà di 1.800 mq. 3.2.8. Sezioni tematiche All’area di consultazione generale faranno seguito alcuni grandi settori di documentazione, a loro volta articolati per aree tematiche, in cui saranno collocate complessivamente 500.000 opere a scaffale aperto, pari a circa 700.000 volumi. Ciascuno di questi settori, che nel § 2.3. abbiamo definito come dipartimentali, si articolerà in un’area introduttiva di consultazione speciale (l’area di consultazione e orientamento comune all’intero “dipartimento” avrà lo scopo di proporre “percorsi di lettura” trasversali e innovativi), in varie aree disciplinari a scaffale aperto (dove verrà proposta un’ampia e aggiornata offerta di documenti specifici; non si tratterà di spazi segmentati fisicamente in modo rigido, ma di quattro open space separati solo da scaffali e attrezzature, che potranno essere articolati anche attraverso soppalchi e altri elementi, che non dovranno comunque dare la sensazione di una frammentazione dello spazio e del sapere), in un piccolo spazio di magazzino e negli uffici del dipartimento. Saranno previsti anche alcuni box individuali per lo studio in 50 ciascun magazzino, cui potranno accedere su motivata richiesta gli utenti che hanno l’esigenza di consultare una gran quantità di materiale non disponibile a scaffale aperto. Oltre agli ambienti di lettura presenti all’interno dei dipartimenti (che avranno una capienza di ben 1.200 posti), verrà allestita anche una sala di lettura da 200 posti, dove gli utenti potranno consultare il materiale richiesto ai vari punti di distribuzione. Una prima indicazione della copertura delle aree dipartimentali (arricchita in parte con l’indicazione delle articolazioni della Classificazione Decimale Dewey di pertinenza di ciascun dipartimento, che corrisponderanno ad altrettante sottosezioni o aree del dipartimento; per una più meditata e analitica descrizione si rimanda al progetto delle collezioni che verrà sviluppato in una successiva fase del Progetto biblioteconomico) può essere la seguente: 51 3.2.8.1. Scienza e tecnologie Il dipartimento si articola nelle seguenti aree disciplinari: 003-006 Informatica 500-549 Scienze naturali; Matematica; Astronomia; Fisica; Chimica 550-599 Scienze della terra; Paleontologia; Scienze della vita; Botanica; Zoologia 610 Medicina 150 Psicologia (comprende anche psicologia clinica sperimentale, psicanalisi e psichiatria) 630, 640 Agricoltura; Economia domestica e vita familiare Altro di 600 Comprende tutti i libri della classe 600 CDD (Scienze applicate) ad eccezione delle divisioni 610, 630 e 640 Storia delle scienze e delle tecniche 52 3.2.8.2. Scienze umane e sociali Il dipartimento si articola nelle seguenti aree disciplinari: 100 Filosofia 200 Religione 300-310 Scienze sociali in generale; statistica 320, 330 e 380 Politica; Economia; Commercio, comunicazione e trasporti 340, 350 Diritto; Amministrazione pubblica 360, 370 Servizi sociali; Educazione 940 Storia generale d’Europa Altro di 900 Comprende tutti i libri della classe 900 (Geografia e Storia) ad eccezione di quanto collocato nella sezione viaggi e tempo libero. Una sezione sarà dedicata alle istituzioni europee, alle loro pubblicazioni ufficiali, alle altre organizzazioni internazionali 53 3.2.8.3. Letterature e arti Il dipartimento si articola nelle seguenti aree disciplinari: Lingue e culture d’Europa 390 Usi e costumi, folklore 400 Linguaggio 710, 720 Arti in generale; Urbanistica 780-792 Musica; Spettacolo; Rappresentazioni sceniche Altro di 700 Comprende tutti i libri della classe 700 CDD (Arti) ad eccezione delle divisioni 710, 720, 780, 790 e dei fumetti (741.5) 850 Letteratura italiana Altro di 800 Comprende i libri della classe 800 (Letteratura) ad eccezione della divisione 850 54 Si ribadisce qui quanto già anticipato riguardo all’organizzazione dei servizi in questi dipartimenti: Ciascun dipartimento avrà una sua autonomia funzionale (il responsabile organizzerà i servizi e provvederà agli acquisti) e ciò richiederà uno spazio per uffici. Potrà essere utile dotare ciascun dipartimento di un suo piccolo magazzino, immediatamente funzionale e complementare alle sezioni a scaffale aperto: in questi magazzini sarà collocato materiale con un tasso d’uso intermedio e quello che verrà periodicamente eliminato dalle sale. Tale magazzino potrà essere anche accessibile da parte del pubblico ed ospiterà complessivamente circa 350.000 volumi. Ciascun dipartimento sarà dotato di un punto di distribuzione, presso il quale saranno richiesti e consegnati i volumi conservati nel magazzino di conservazione, a complemento di quanto sarà collocato a scaffale aperto. A tali punti di distribuzione si rivolgeranno sia quegli utenti che hanno bisogni specialistici e che non hanno trovato nelle sale a scaffale aperto quanto li può soddisfare, sia coloro che raggiungeranno tali punti di distribuzione direttamente dal servizio di reference o dalle postazioni OPAC. Il materiale richiesto ai punti di distribuzione potrà essere consultato, a seconda dei casi, nelle sale a scaffale aperto o nelle sale di lettura generale. Tutti gli ambienti della biblioteca saranno accessibili ai portatori di handicap motorio, per cui non sarà necessario alcun particolare accorgimento per consentire a questi cittadini l’uso dei servizi della BEIC. Per altri portatori di handicap, invece, verranno previsti servizi appositi per facilitare l’utilizzo della biblioteca. Verranno allestite alcune cabine dotate di attrezzature (scanner, computer dotati di software di ingrandimento dei caratteri e riconoscimento vocale, software per la sintesi vocale, stampanti e display Braille, tastiere ingrandite etc.) per non vedenti e ipovedenti. L’organizzazione delle sezioni tematiche richiederà 11.200 mq, così suddivisi: 55 Sezioni dipartimentali mq 9.000 Magazzini di piano mq 1.500 Uffici dipartimentali mq 700 A queste superfici sono da aggiungere altri ambienti funzionalmente collegati sia ai dipartimenti che ai servizi di distribuzione, e cioè: Sale di lettura del materiale in distribuzione mq 1.000 Servizi per non vedenti e ipovedenti mq 200 3.2.9. Sezioni speciali La strategia di servizio della BEIC sarà diversificata anche per quanto riguarda il suo modo di rapportarsi al sistema bibliotecario cittadino e regionale. Ma la BEIC potrà ospitare, oltre ai servizi propri di una grande biblioteca pubblica a carattere generale, anche servizi a carattere specialistico. Altri poli tematici possono essere individuati in relazione al profilo dell’utenza cui si deciderà di rivolgersi in via privilegiata e/o agli obiettivi delle politiche culturali degli enti cui la BEIC farà capo. Accanto ai servizi “per tutti”, o meglio “oltre” questi servizi, troviamo alcuni settori di documentazione speciale, che possano avere configurazioni molto variegate: ambiti di specializzazione fortemente legati alla storia, alla cultura, all’economia di Milano e della Lombardia; filoni di interesse innovativi e ambiti di ricerca promossi dai partner della BEIC; biblioteche specialistiche costituite da enti o personaggi e che non hanno trovato un’adeguata valorizzazione; e così via. Potrà trattarsi di raccolte da collocare a scaffale aperto e per le quali prevedere appositi spazi di consultazione, oppure di raccolte che saranno sistemate nei magazzini e che saranno fruibili attraverso il servizio di distribuzione. La BEIC potrà sviluppare una politica di aggregazione di fondi e raccolte speciali, da selezionare attentamente in coerenza con la sua fisionomia e che costituiranno altrettanti satelliti della biblioteca-madre, e dovrà quindi avere la possibilità di accrescersi in futuro attraverso la realizzazione di ulteriori corpi di fabbrica. 56 Se la biblioteca acquisirà materiale antico e di pregio, andrà costituita anche una “sezione rari”, dotata di una sua sala di lettura riservata. Si è già anticipato che in questa fase non è possibile effettuare una progettazione di dettaglio di tali sezioni, anche perché probabilmente bisognerà aspettare le reazioni che accompagneranno la notizia della nascita della BEIC e gli eventuali accordi che potranno essere stipulati con gli enti titolari di biblioteche che potranno confluire nella BEIC. Ad esempio, risulterebbe del tutto coerente con la vocazione europea della BEIC se in essa trovassero posto alcune raccolte specializzate di storia o letteratura di altri paesi europei, le biblioteche private di alcuni personaggi non italiani che hanno avuto significativi rapporti con la città di Milano, o che addirittura presso la BEIC fossero ospitati alcuni istituti stranieri di cultura. Per il momento si può prevedere soltanto la nascita di due piccole sezioni, rispettivamente dedicate al materiale antico e a materiali speciali (come mappe e carte geografiche) per una superficie complessiva di 400 mq e la costruzione di ambienti per complessivi 3.000 mq, da destinare a biblioteche speciali che potranno essere accolte nella BEIC. 3.3. Magazzino di conservazione Oltre ai piccoli magazzini realizzati allo stesso livello delle sale di lettura a scaffale aperto, la BEIC disporrà di un grande magazzino sotterraneo, che avrà una funzione di vera e propria conservazione, sarà attrezzato con scaffalature compatte e ospiterà materiali di consultazione meno frequente. Il magazzino potrà ospitare a regime fino a 3.500.000 volumi e proporsi anche come magazzino cooperativo per il sistema bibliotecario lombardo. Il magazzino occuperà una superficie di 10.000 mq. Col tempo e in virtù di un’evoluzione dell’assetto della BEIC e del sistema bibliotecario metropolitano, potrebbe rendersi necessaria la realizzazione di un’ulteriore volumetria per disporre di spazi di stoccaggio maggiori. 57 3.4. Uffici e altri ambienti di lavoro L’organizzazione del lavoro sarà di tipo orizzontale, anche per favorire una forte responsabilizzazione di tutti gli addetti. Molti spazi di lavoro saranno distribuiti nelle diverse sezioni e molte unità del personale professionale opereranno negli ambienti in cui sosterà anche il pubblico. Una prima articolazione degli uffici può essere la seguente: uffici della Fondazione direzione della BEIC uffici di amministrazione e contabilità centro di calcolo uffici all’interno delle diverse sezioni (acquisti, trattamento del materiale e catalogazione, piccoli magazzini) ufficio posta archivio ufficio manutenzione laboratori e uffici tecnici centrali (accettazione e trattamento documenti, rilegatura e piccoli interventi di manutenzione e restauro, riproduzioni fotografiche e digitali etc.) sale per riunioni Non è stata ancora effettuata una stima precisa delle unità lavorative che presteranno servizio (e questo aspetto costituirà uno dei punti da sviluppare nel prosieguo della stesura del Progetto biblioteconomico), ma va considerato che vi sarà una sfasatura fra numero di posti di lavoro e numero di impiegati: infatti, anche in considerazione del fatto che la BEIC avrà orari di apertura molto ampi e diversificati per le diverse sezioni, alcuni dipendenti avranno un orario di lavoro a tempo pieno e altri avranno un impiego part-time. Va inoltre considerato che alcune attività saranno esternalizzate (il che può voler dire soltanto che alcune funzioni saranno appaltate a personale non dipendente dalla biblioteca, ma può anche essere inteso come svolgimento di alcune funzioni al di fuori dell’edificio della BEIC). In molte biblioteche francesi, ad esempio nella biblioteca del Beaubourg, viene adottato 58 uno standard che prevede 1 bibliotecario ogni 125 mq di superficie aperta al pubblico: nella BEIC tale superficie è di circa 34..000 mq, per cui – sulla base di questo parametro – si dovrebbe dimensionare l’organico del personale da adibire ai servizi al pubblico in circa 270 unità. Ai fini della quantificazione del fabbisogno di spazio, un primo calcolo va fatto sulla base dei posti di lavoro (calcolati in FTE = Full Time Equivalent, pari a 36 ore lavorative a settimana) e non delle unità lavorative che li occuperanno (circa il 30% in più rispetto ai posti di lavoro): si può pensare a un organico di circa 400 persone su circa 300 posti di lavoro. Su questa base si può prevedere che gli uffici occuperanno circa 1.500 mq, mentre laboratori e uffici tecnici copriranno un’area di circa 1.000 mq, con un fabbisogno complessivo di circa 2.500 mq. Infatti, molti spazi per uffici saranno ricavati all’interno delle singole sezioni e molte attività di laboratorio saranno effettuate al di fuori della BEIC. 59 3.5. Riepilogo delle aree funzionali e delle relative superfici Superficie totale - mq 43.260 Area di ingresso dell’edificio - mq 2.500 Atrio mq 900 Auditorium e sale mq 1.300 Spazio esposizioni mq 300 Settore di ingresso della biblioteca e servizi a forte impatto – mq 8.540 Accoglienza e accettazione mq 740 Novità, attualità e informazione mq 2.350 Servizio business information 300 Sezione ragazzi mq 1.600 Spazio giovani mq 800 Mediaforum mq 2.000 Centro didattico-linguistico mq 750 Consultazione generale, reference, prestito e sale di lettura – mq 5.120 Consultazione generale e reference mq 1.800 Servizi di prestito e document delivery mq 320 Sale di lettura per materiali propri mq 1.800 Sale di lettura materiale in distribuzione mq 1.000 Servizi per non vedenti e ipovedenti mq 200 Sezioni tematiche – mq 11.200 Sezioni dipartimentali mq 9.000 Magazzini di piano mq 1.500 Uffici dipartimentali mq 700 Sezioni speciali – mq 400 Sezione libri rari e manoscritti Sezione mappe e cartografia Spazio per biblioteche speciali – mq 3.000 Magazzino di conservazione – mq 10.000 Uffici e laboratori – mq 2.500 Uffici generali della biblioteca mq 1.500 Uffici tecnici della biblioteca mq 1.000 60 Capitolo 4 Diagramma dei servizi e relativi percorsi di collegamento Non è facile conciliare la facilità di circolazione con la gerarchizzazione del sapere, l’accessibilità ai documenti in spazi ampi e flessibili con un’articolazione facilmente percepibile dei vari ambienti e una chiara indicazione delle relative destinazioni d’uso, la libertà di movimento con la necessità di organizzare l’utilizzo dei servizi in modo ordinato. In questo capitolo e nel successivo capitolo 5 sulla circolazione vengono delineate le soluzioni che si ritengono ottimali. La logica finora seguita è quella di una tripartizione della BEIC in tre livelli funzionali – che, ovviamente, non dovranno corrispondere necessariamente ad altrettanti piani dell’edificio –, rispettivamente destinati ai servizi di accoglienza e alle attività introduttive, al reference e alla disseminazione dell’informazione, all’approfondimento attraverso la lettura e lo studio. Le attività di back office si esauriscono praticamente nel magazzino di conservazione e negli uffici amministrativi, perché gran parte degli ambienti di lavoro per il personale saranno dislocati nei locali cui accederà il pubblico. Questa articolazione della sequenza logica delle operazioni che verranno compiute all’interno della BEIC non è ancora – come invece si cercherà di proporre nel capitolo 5 e come ancora meglio verrà evidenziato nel D.P.P. (al quale si rinvia) – una bozza di lay out e un tracciato dei percorsi. Una prima schematizzazione delle aree funzionali – sia chiaro che lo schema non intende assolutamente anticipare la dislocazione degli ambienti, ma ha unicamente lo scopo di descriverne in modo sintetico la struttura e l’organizzazione – in cui si articolerà la BEIC può essere la seguente: 61 Tav. 1 - Schema delle aree logiche e funzionali Accesso dall’esterno Attività consolidate commerciali Servizi a grosso impatto di pubblico Attività consolidate culturali Servizi a grosso impatto di pubblico Area di ingresso Area attualità e prime informazioni Area reference Area lettura e consultazione Uffici Magazzini Accesso dall’esterno (riservato a dipendenti e fornitori) 62 A questo schema si ispira la progettazione dei collegamenti e dei percorsi. La definizione del diagramma dei servizi e dei percorsi di collegamento tra le diverse aree funzionali non riguarda solo la qualità dell’edificio e la razionale organizzazione degli spazi. I percorsi proposti agli utenti dovranno avere anche un forte significato simbolico. Innanzi tutto va detto qualcosa sui collegamenti orizzontali e sui percorsi per l’accesso dall’esterno, cui bisognerà dedicare la massima attenzione. La BEIC dovrà essere ben visibile e riconoscibile dall’esterno e quindi anche il segno architettonico che la contraddistinguerà dovrà alludere in modo inequivocabile alle funzioni dell’edificio. Pur nella modernità e sobrietà che le caratterizza, molte delle costruzioni realizzate recentemente per ospitare biblioteche non disdegnano una certa monumentalità e si propongono come edifici-simbolo. A volte, alcuni progetti sono un po’ audaci, come quella sorta di colosseo di vetro e granito realizzato a Vancouver o l’enorme disco inclinato in cui sarà ospitata la rinata biblioteca di Alessandria d’Egitto. Le attività consolidate e i servizi a grosso impatto di pubblico dovrebbero – come sempre più spesso accade in alcune recenti realizzazioni, per i quali l’atrio si propone come un vero e proprio elemento di arredo urbano – “affacciarsi su una piazza” e “invadere” gli spazi esterni alla BEIC; al tempo stesso, il pubblico che usufruirà di questi servizi dovrà “impattare” nella BEIC e vedere ciò che accade al suo interno. Per questi motivi sarebbe assai utile far ricorso a molte superfici vetrate nelle separazioni tra atrio e settore di ingresso alla biblioteca, così come molti documenti e posti di lettura andranno collocati in prossimità delle pareti esterne e di vetrate e finestre, in modo che siano ben visibili dall’esterno. La vita della BEIC deve essere visibile dall’esterno e deve attrarre i passanti e quanti si trovano in prossimità della biblioteca, anche se solo per recarsi all’auditorium, al ristorante o al book shop. Chiunque passi per l’atrio deve avere un’immediata percezione della BEIC, dei suoi servizi, del suo modo di essere. Questi accorgimenti servono a far “comunicare” che è all’interno dell’edificio con chi è fuori. Tutti coloro che “girano intorno” alla BEIC debbono “invidiare” i bambini che giocano nella sezione ragazzi, i giovani che 63 frequentano la sezione multimediale, quanti sfogliano le novità librarie o i giornali comodamente seduti in poltrona. Per quanto riguarda i collegamenti verticali, l’ideale sarebbe una dislocazione dei servizi al pubblico su non più di due livelli, che potremmo definire come 0 e +1 (il magazzino potrebbe corrispondere ad un livello –1 e gli uffici ad un livello +2): ciò consentirebbe di collocare a pian terreno l’area di ingresso, le attività consolidate, i servizi più “gettonati” per i quali si prevede un grosso impatto di pubblico (ad esempio, la sezione ragazzi, l’emeroteca, i servizi multimediali), l’area di attualità e prima informazione e forse anche i servizi di reference generale; al piano nobile potrebbero essere invece collocati i servizi di lettura e le aree tematiche. L’accesso esterno dei documenti, e cioè la loro consegna da parte dei fornitori, avverrà attraverso entrate di servizio (un’autorimessa con varco riservato sarà direttamente in comunicazione con gli spazi di “back office”, vale a dire con gli uffici e il magazzino di conservazione). Per quanto riguarda la circolazione interna dei documenti, un collegamento verticale tra magazzini, area di ingresso e sezioni tematiche consentirebbe di alimentare agevolmente i punti di distribuzione collocati al primo livello (servizi di prestito e document delivery) e al secondo livello (aree tematiche), nonché gli uffici dei livelli superiori. Se le caratteristiche dell’area e le scelte dei progettisti non consentiranno una soluzione di questo tipo o se essa dovrà risultare incompatibile con il dimensionamento dei vari ambienti, andrebbe comunque salvaguardata – almeno da un punto di vista logico – questa impostazione: nel caso in cui si rendesse necessaria una dislocazione su un numero maggiore di livelli, bisognerebbe mantenere questo tipo di sequenza e ricorrere a soppalchi e a piani ammezzati per distinguere in modo evidente le aree funzionali e la progressione con cui i servizi vengono proposti agli utenti. Ci sono anche biblioteche di ottima qualità in cui troviamo a piano terra solo i servizi di accoglienza e ciò che riguarda l’attualità, il che corrisponde a creare una vetrina che inviti il pubblico a entrare, mentre tutti gli altri servizi vengono distribuiti su più livelli. Prendendo ad esempio alcune biblioteche che hanno una fisionomia in qualche modo simile alla BEIC, possiamo vedere che le soluzioni adottate sono le più disparate, 64 anche in conseguenza dei vincoli imposti dalle rispettive sedi, oltre che dalle dimensioni degli spazi adibiti alla conservazione e alla consultazione: Biblioteca pubblica dell’Aja Piano interrato: magazzini, ricevimento e spedizione documenti Piano terra: attività commerciali, ingresso, prestito, emeroteca, sale di lettura I piano: servizi informativi, sale di lettura II piano: collezioni a scaffale aperto, sezione ragazzi III piano: collezioni a scaffale aperto e speciali IV piano: collezioni a scaffale aperto e speciali V piano: collezioni a scaffale aperto e speciali VI piano: servizi di comunità, sala conferenze, uffici VII piano: sala conferenze, uffici, mensa per il personale San Francisco Public Library Piano interrato: magazzino, esposizioni, attività culturali, uffici tecnici Piano terra: ingresso, prestito, sale di studio, sale riunioni, emeroteca, magazzini, uffici tecnici I piano: sezione ragazzi II piano: collezioni a scaffale aperto e speciali, sale di studio III piano: collezioni a scaffale aperto e speciali, sale di studio IV piano: collezioni a scaffale aperto e speciali, sale di studio V piano: sezione locale, servizi tecnici Denver Public Library Piano terra: ingresso e servizi informativi I piano: sale a scaffale aperto, sezione ragazzi II piano: sale a scaffale aperto III piano: periodici IV piano: collezioni speciali V piano: collezioni speciali Biblioteca di Sala Borsa di Bologna Piano interrato: sezione ragazzi, consultazione, prestito, magazzino Piano terra: ingresso, esposizioni e attività culturali, attività commerciali 65 I piano: periodici, audiovisivi II piano: sale di studio a scaffale aperto Per la circolazione degli utenti e i loro spostamenti verticali da un livello all’altro si potrebbe far ricorso frequentemente a scale mobili o ad altre soluzioni simili (ad esempio, ascensori con ampie superfici trasparenti) realizzate al centro di ampi spazi vuoti, sui quali dovrebbero affacciarsi i vari servizi. Questa soluzione, come in tanti centri commerciali di recente progettazione, favorisce l’orientamento e suscita curiosità e interesse, dando immediatamente l’idea della varietà e della quantità dell’offerta. 66 Capitolo 5 Diagramma di circolazione e book circulation system La circolazione di uomini e cose all’interno della BEIC dovrà rispondere ai medesimi princìpi che hanno ispirato la progettazione delle funzioni e degli spazi. 5.1. Stima del movimento annuo La progettazione del diagramma si fonda su una stima del numero di utenti, impiegati e documenti che dovranno circolare all’interno dell’edificio e sull’analisi dell’organizzazione funzionale della BEIC, condizionante rispetto al modo in cui utenti e bibliotecari opereranno e interagiranno con i documenti. Ai fini della definizione del diagramma di circolazione si possono considerare come i più significativi i seguenti dati: Per quanto riguarda il pubblico, le presenze giornaliere degli utenti possono essere previste in 5.000/6.000. Per i materiali il dato più rilevante non è quello della movimentazione, considerato che al momento dell’apertura gran parte del materiale sarà collocato a scaffale aperto e solo dopo qualche tempo le richieste di materiale proveniente dal magazzino assumeranno una certa consistenza, bensì il dato delle acquisizioni: durante i primi anni verranno acquisiti circa 100.000 documenti all’anno. Per quanto riguarda i dipendenti della BEIC, sappiamo che vi lavoreranno circa 400 persone, di cui 250/300 saranno presenti contemporaneamente. Il bacino di utenza potenziale su cui la BEIC può contare è, come si è visto in apertura del presente documento, molto vasto e popolato: oltre 7 milioni di cittadini, tra cui circa un milione di giovani (metà dei quali sono studenti). Le ipotesi sul numero di utenti giornalieri sono molto prudenti e si riferiscono ai primi mesi o anni di apertura al pubblico: è molto probabile, infatti, che se la BEIC avrà il 67 successo che ci si augura, il numero dei frequentatori ed anche l’utilizzo dei servizi sarà ben più elevato di quanto oggi si possa affermare. I dati su alcune biblioteche in qualche modo paragonabili alla BEIC (per fisionomia ma spesso più piccole per dimensioni, utenza potenziale o ambizioni) lo lasciano supporre: il Beaubourg raggiunge punte di 10.000 utenti al giorno ed ha spesso 2.000 utenti in compresenza nelle sale di lettura e sulle postazioni; la biblioteca pubblica di Denver, cui sono iscritti quasi mezzo milione di utenti, effettua poco meno di 10 milioni di prestiti all’anno; la biblioteca pubblica di Lione (che sui 5.630 mq di superficie offre a scaffale aperto circa 180.000 documenti e ne acquisisce meno di 60.000 all’anno) riceve quasi 4.000 visite al giorno da parte dei suoi 80.000 iscritti ed effettua quasi 3 milioni di prestiti in un anno; la biblioteca pubblica di Bordeaux ha una superficie di 7.500 mq, 120.000 volumi ad accesso diretto e oltre 3.000 presenze giornaliere, con un volume di prestiti che sfiora le 800.000 unità documentarie; la biblioteca pubblica di Vancouver (390.000 residenti, di cui il 75% è iscritto alla biblioteca), riceve 6 milioni di visite e movimenta quasi 9 milioni di volumi all’anno; per la nuova biblioteca civica di Torino (un milione di volumi su una superficie lorda di 27.255 mq) si prevede l’afflusso giornaliero di 5.000 visitatori. Se la BEIC sarà frequentata da 5.000/6.000 utenti al giorno per 300 giorni lavorativi, il numero di presenze annue oscillerà tra 1.500.000 e 1.800.000, per cui è verosimile prevedere che in poco tempo si possano raggiungere circa 2 milioni di presenze in un anno. È sempre difficile, comunque, riuscire a quantificare con precisione i flussi del pubblico, che possono subire oscillazioni notevoli nei vari giorni della settimana e nelle diverse fasce orarie (si prevede che la BEIC sarà aperta per almeno 60 ore a settimana), per cui è indispensabile prevedere una netta distinzione tra i diversi tipi 68 di circolazione, creando circuiti ben separati per il personale e per i documenti, rispetto a quelli riservati al pubblico. 5.2. Diagrammi di circolazione Il diagramma della circolazione prevede tre diversi tipi di percorso Per il pubblico Per i materiali Per il personale Il progetto prevede di destinare il 20% della superficie totale programmata (e quindi circa 8.000 mq) a spazi per la circolazione (passaggi, corridoi, scale, scale mobili, ascensori, montacarichi etc.), servizi e locali destinati a impianti tecnici. L’organigramma che è stato predisposto e che è stato illustrato nel precedente capitolo 4, prevede: Per gli utenti l’accesso dall’atrio principale Per i dipendenti l’accesso dall’atrio principale o dagli uffici amministrativi Per i materiali e i fornitori un accesso adiacente al magazzino e agli uffici, preferibilmente dal lato opposto all’atrio principale Tre punti di controllo del sistema antitaccheggio per il controllo dei documenti in uscita dalla biblioteca, rispettivamente collocati tra l’atrio principale e il settore d’ingresso della biblioteca, tra l’atrio principale e il mediaforum, tra il mediaforum e l’area destinata ad attività commerciali. Nel dettaglio possono essere predisposti distinti diagrammi dei principali flussi degli utenti, dei documenti e del personale. Tali diagrammi intendono mettere in evidenza – anche a beneficio del lavoro di progettazione dell’edificio – il nesso logico esistente tra i diversi ambienti e nei vari percorsi. Nei diagrammi a blocchi che vengono proposti, i flussi degli utenti, dei documenti e del personale sono presentati secondo la sequenza delle operazioni 69 elementari da compiere, rappresentando per mezzo di simboli convenzionali le relazioni che intercorrono tra ciascuna operazione e la successiva. Essi non vanno ancora intesi come flussi nello spazio, ma solo come sequenza logica delle operazioni. Su questa base, nel D.P.P. andrà previsto un diagramma generale delle circolazioni. Il significato dei simboli adottati nei diagrammi a blocchi delle pagine successive è il seguente: Simbolo Significato Indica l’inizio e la fine di un percorso Indica una decisione logica o una condizione da soddisfare Indica un’azione da compiere e/o il luogo in cui essa avviene 70 Tav. 2 - Diagramma della circolazione degli utenti Accoglienza e orientamento Ingresso e uscita Servizi accoglienza e orientamento Offerta informativa Attualità e prime informazioni (emeroteca, tempo libero e viaggi, informazioni comunità, business information) Reference e consultazione generale Sezione ragazzi e spazio giovani Attività consolidate (auditorium, esercizi commerciali, ristoro, centro didattico, esposizioni etc.) Studio Sale di lettura (libri propri) Back office Uscita Direzione e uffici amministrativi Sezioni dip. a scaffale aperto Sezioni speciali Servizio prestito e document delivery Magazzino di conservazione Biblioteche speciali Mediaforum Sale di lettura materiale magazzino Uscita 71 Tav. 3 - Diagramma della circolazione dei documenti Monografie [N.B.: Le opere acquistate dai responsabili delle sezioni dipartimentali verranno fornite direttamente ai dipartimenti] Arrivo dal fornitore Valutazione della ottimale destinazione del volume Avvio ai servizi tecnici, trattamento catalografico e inserimento nel magazzino Avvio alle sezioni dipartimentali o speciali, trattamento catalografico e inserimento a scaffale Disponibilità per la consultazione 72 Tav. 4 - Diagramma della circolazione dei documenti Opere di consultazione [N.B.: Le opere di consultazione acquistate dai responsabili delle sezioni dipartimentali verranno fornite direttamente ai dipartimenti] Arrivo dal fornitore Valutazione della ottimale destinazione del volume Avvio alla sezione di reference, trattamento catalografico e inserimento a scaffale Avvio alle sezioni dipartimentali o speciali, trattamento catalografico e inserimento a scaffale Disponibilità per la consultazione 73 Tav. 5 - Diagramma della circolazione dei documenti Periodici [N.B.: I periodici sottoscritti dai responsabili delle sezioni dipartimentali verranno forniti direttamente ai dipartimenti] Arrivo dal fornitore Valutazione della ottimale destinazione del periodico Avvio all’emeroteca, trattamento catalografico e/o controllo del fascicolo, inserimento a scaffale Avvio alle sezioni dipartimentali o speciali, trattamento catalografico e/o controllo del fascicolo, inserimento a scaffale Disponibilità per la consultazione 74 Tav. 6 - Diagramma della circolazione dei documenti Uso Bisogno dell’utente Ricerca al catalogo e/o assistita dal personale Reperimento in una sezione a scaffale aperto Reperimento tra i volumi collocati a magazzino Registrazione del prestito e uscita del volume Richiesta al servizio di distribuzione Prelievo dal magazzino Lettura in sede o richiesta in prestito Restituzione da parte dell’utente e ricollocazione al posto (magazzino o sezione) da parte del personale 75 Tav. 7 - Diagramma della circolazione del personale Direzione e uffici amministrativi Entrata e registrazione delle presenze Spazi comuni, sale riunioni, servizi etc. Sezioni dipartimentali Registrazione delle presenze e uscita Altre sezioni e ambienti di lavoro 76 La flessibilità dell’edificio dovrà consentire, nei limiti del possibile, anche una riprogettazione nel tempo delle destinazioni d’uso e dei percorsi. Un buon sistema di monitoraggio dei flussi dell’utenza faciliterà questo lavoro. In corrispondenza dell’entrata andrà sistemato un sistema automatico di rilevazione delle presenze: per evitare che tale sistema venga percepito come un atto di ostilità nei confronti di chi entra in biblioteca è preferibile l’adozione di un contatore luminoso d’afflusso. Anche la sorveglianza per la sicurezza e l’antifurto dovrà essere al tempo stesso efficace e discreta: chi non desidera entrare in biblioteca deve comunque poter accedere all’atrio e informarsi sulle modalità d’uso della BEIC. Chi entra in biblioteca deve potersi muovere liberamente, ma essere consapevole delle “regole del gioco” da rispettare. Di fondamentale importanza ai fini del successo della BEIC è la sua facilità d’uso da parte di tutti, non solo di un pubblico già esperto nell’utilizzo dei servizi bibliotecari. In ogni momento e a partire da ogni luogo, l’utente deve sapersi orientare all’interno della BEIC, costruendo una propria “mappa” dell’edificio, della struttura logica della biblioteca, dei servizi in cui può trovare risposta alle proprie esigenze informative. Da una buona capacità di orientamento deriva la scelta del percorso – e cioè il modo di collegare il luogo in cui l’utente si trova in un determinato momento e la destinazione che desidera raggiungere – secondo una sequenza di movimenti: bisogna quindi poter individuare facilmente l’obiettivo (a questo scopo sarà importante che la denominazione delle sezioni e dei servizi sia significativa e che a ciascun ambiente corrisponda un’etichettatura non ambigua e che la terminologia usata sia sempre accessibile), scegliere il percorso giusto e mantenerlo senza perdersi. Tutto ciò può sembrare banale, ma non lo è affatto, se si considera che la BEIC avrà una superficie complessiva di circa 50.000 mq e che essa offrirà una gran varietà di servizi a pubblici diversi. Il “linguaggio” della BEIC deve essere sempre comprensibile, perché il successo di un messaggio dipende dalla sua chiarezza. 77 La filosofia generale alla quale ci si è ispirati è quella di una biblioteca in cui gli utenti possano muoversi liberamente ma sentirsi sempre al centro di una struttura progettata su misura per le loro esigenze; in cui molto materiale sia disponibile a scaffale aperto, in modo che il pubblico possa “passeggiare” tra i documenti e scoprire anche ciò che non sta cercando; in cui non ci siano divieti o aree riservate (infatti, gran parte del personale lavorerà negli spazi cui accede anche il pubblico e le aree destinate esclusivamente a uffici o magazzini, e pertanto non accessibili ai “non addetti ai lavori”, sono ridotte e collocate in una posizione tale da non essere facilmente visibili). Per consentire agli utenti di aggirarsi per la biblioteca in modo da scoprirne gradualmente gli spazi, le funzioni e i servizi, bisogna conciliare due esigenze: collocare i servizi in modo tale che il pubblico trovi in modo naturale ciò che gli interessa e proceda all’interno dell’edificio a mano a mano che le sue esigenze si fanno più specifiche e sofisticate; evitare che il pubblico si disperda o si aggiri in modo caotico, fornendo buoni servizi di orientamento. La dislocazione dei servizi è tale per cui le aree a maggiore impatto di pubblico e quelle cui si rivolgerà un’utenza più generica sono quelle che gli utenti incontreranno per prime, unitamente alle attività consolidate (attività commerciali e servizi di ristorazione). Inoltre, si è cercato di distinguere tra i servizi che potranno essere frequentati anche da chi non è propriamente interessato ai servizi bibliotecari veri e propri (ad esempio: novità e prime informazioni, servizi di informazione di comunità, servizi di business information, mediaforum, emeroteca), che saranno accessibili in modo più agevole direttamente dall’ingresso, e i servizi della BEIC più tradizionali (servizi di consultazione e informazione bibliografica, prestito e document delivery, sezioni dipartimentali, sale di lettura), cui invece si accederà in modo più mediato, il più delle volte, attraverso l’area del reference. Queste due aree sono idealmente poste in sequenza (una sequenza che potrà essere realizzata dai progettisti anche dislocandole su due livelli) poiché corrispondono ad una graduale autoselezione dell’utenza, che potrà fermarsi alle aree di informazione oppure decidere di proseguire, addentrandosi nei servizi bibliotecari. 78 Sempre al principio della autoselezione dell’utenza risponde la scelta di separare gli spazi rivolti ai bambini e ai ragazzi da quelli rivolti agli adolescenti, che sono stati immaginati in vicinanza del mediaforum, del settore attualità e prime informazioni, delle sale di lettura con i libri propri. Funzionale anche ad una graduale scoperta dei servizi e ad un loro uso sempre più approfondito è anche la strutturazione delle sezioni dipartimentali, nelle quali gli utenti incontreranno prima un settore generale di consultazione e orientamento, poi le sezioni a scaffale aperto organizzate per aree disciplinari, ed infine un magazzino col materiale di uso meno frequente. La biblioteca sarà dotata di una segnaletica interna (oltre che esterna, ovviamente) che favorirà l’orientamento e la circolazione del pubblico. Bisognerà porre grande attenzione nella predisposizione della segnaletica, che va considerata non solo come uno strumento di orientamento e riferimento immediato, ma anche come strumento discreto ma efficace di guida all’uso della BEIC: in questo senso, una buona segnaletica è da considerare come un sistema di istruzioni permanenti visive, collocate stabilmente in punti precisi della biblioteca e in grado di facilitare, anche da un punto di vista psicologico, l’accesso alla biblioteca e l’uso delle sue strutture e dei suoi servizi. Una segnaletica di eccellenza si fonde con l’immagine stessa della biblioteca. Lo scopo deve essere quello di rendere il più possibile l’utente autonomo, mettendolo in condizione di costruirsi da solo, in modo progressivo e intuitivo, il “proprio” percorso di informazione e di studio. La segnaletica deve far capire agli utenti: cosa trova in biblioteca, dove trova ciò che cerca, come può usare ciò di cui ha bisogno. Secondo quanto si può leggere nella letteratura specializzata, le principali caratteristiche del sistema di segnaletica sono: la collocazione: le informazioni vanno collocate stabilmente nei punti in cui si prevede che possano sorgere gli interrogativi (ogni indicazione deve trovarsi nel punto in cui si aspetta di trovarla e non la si deve andare a cercare); 79 la flessibilità: il sistema deve essere progettato in modo da adattarsi ai cambiamenti nell’organizzazione degli spazi e dei servizi; l’espressività: le istruzioni permanenti visive devono essere espresse in modo chiaro, conciso, inequivocabile e sostenute, se necessario, da un efficace sistema di simboli e da un accorto uso del colore. Le informazioni che la segnaletica deve contenere sono di vario tipo: localizzazione: sono le informazioni che servono ad indicare all’utente come può raggiungere ciò che è di suo interesse e che lo guidano lungo il percorso fino a destinazione; contenuto: sono le informazioni che portano a conoscenza dell’utente i contenuti specifici dei diversi servizi offerti e della loro ubicazione all’interno delle diverse sezioni e dei diversi ambienti; istruzione: sono le informazioni sulle modalità di impiego dei servizi, delle strutture, degli strumenti (cataloghi, attrezzature, repertori e fonti informative etc.). Paradossalmente, l’amichevolezza di un sistema di segnaletica si riconosce da quanto il contenuto delle indicazioni possa essere compreso senza che ci sia neppure bisogno di leggere i cartelli. La segnaletica della BEIC sarà integrata anche dalla predisposizione di alcuni info-point collocati in posizione strategica, in particolare nell’atrio e nei settori di ingresso, e che aiuteranno il pubblico a mettersi a proprio agio e a muoversi con disinvoltura all’interno della struttura. Parimenti, il sistema di istruzioni per il pubblico sarà integrato anche da dépliant, opuscoli, guide all’uso della biblioteca e da un’interfaccia del sistema informatico particolarmente amichevole. Saranno previsti anche brevi corsi di istruzione all’uso della biblioteca e del suo OPAC. Questi diversi strumenti di formazione hanno finalità e compiti differenti e intervengono in momenti differenti, sostenendo un pubblico che per forza di cose sarà eterogeneo e dovrà invece essere messo nelle condizioni di utilizzare sempre al meglio le potenzialità della BEIC, in relazione alle specifiche esigenze di ciascuno. 80 Un altro aspetto di grande importanza è il book circulation system. Il percorso dei documenti dovrà essere razionale, favorire le attività di trattamento, ridurre al minimo i tempi di attesa, evitare spostamenti molto frequenti per il materiale con un intenso tasso d’uso: questi scopi possono essere raggiunti anche studiando con grande attenzione il sistema di collocazione fisica dei documenti e collocando il maggior numero possibile di documenti a scaffale aperto. Il magazzino sarà dotato di un sistema di carrelli su rotaie, che potrà essere integrato nella soffittatura o nel pavimento e che raggiungerà i punti di distribuzione, le sale e gli uffici dove si provvederà al trattamento e alla catalogazione dei documenti. L’esistenza di una pluralità di punti di distribuzione (e, quindi, di punti di collegamento in verticale tra l’area del magazzino e le aree di lettura e consultazione) ridurrà le distanze da coprire in orizzontale attraverso il sistema meccanico di trasporto con carrelli, che risultano sempre piuttosto antiestetici. Andrà però attentamente valutata la opportunità di installare nei magazzini un sistema robotizzato di lettura delle etichette e di smistamento dei volumi, del tipo di quello adottato recentemente nella biblioteca di Malmö: infatti, almeno per alcuni anni il movimento di materiale prelevato dal magazzino sarà minimo e quindi un tale sistema di movimentazione potrebbe risultare antieconomico e rivelarsi tecnicamente obsoleto nel momento in cui ce ne sarà effettivo bisogno. Senza anticipare in questa occasione quanto andrà analizzato più in dettaglio in sede di definizione delle politiche di servizio e dell’organizzazione del lavoro, si segnala che le biblioteche con molti documenti a scaffale aperto presentano di solito un problema di una certa rilevanza per quanto riguarda la ricollocazione del materiale consultato e dei libri rientrati dal prestito. Si tratta di un lavoro molto oneroso, che assorbe di solito il personale per molte ore/uomo (di solito questa operazione viene effettuata a fine giornata, dopo l’uscita degli utenti, o a prima mattina, prima della riapertura al pubblico), e che spesso viene affidato a personale non qualificato o a studenti part-time, col rischio però che alcuni volumi siano collocati in modo non corretto. Per la buona funzionalità della BEIC è bene che questo lavoro venga effettuato in tempi molto rapidi, anche più di una volta al giorno, in modo da aumentare al massimo la disponibilità dei documenti. 81 Capitolo 6 Quantificazione attrezzature, arredi e posti a sedere Sulla scorta di quanto indicato nei capitoli 2 e 3 riguardo alle funzioni e al dimensionamento dei vari settori, si provvede ora a determinare per ciascuno di essi: l’articolazione interna dei servizi e degli ambienti, la tipologia e la quantità dei documenti, gli arredi e le attrezzature necessarie, la tipologia e la quantità delle postazioni di lavoro per gli utenti, le unità di personale da impiegare nelle diverse attività. Al di là delle specifiche indicazioni fornite per i singoli ambienti, si segnalano le seguenti esigenze di carattere generale: in questa fase del lavoro di progettazione la configurazione ed il dimensionamento degli impianti tecnologici può essere soltanto abbozzata, in quanto le loro caratteristiche potranno essere indicate con precisione solo al momento della realizzazione della BEIC; si è già detto in apertura del cap. 3 che ciò non potrà non condizionare il dimensionamento degli spazi; le soluzioni adottate dovranno essere in linea con le tecnologie più avanzate e molto flessibili, in modo da evitare che gli impianti risultino obsoleti al momento dell’apertura della biblioteca; anche quando non è detto esplicitamente, si intende che tutti i locali (sia quelli destinati ad ufficio sia quelli che ospiteranno i servizi al pubblico) dovranno essere dotati di punti rete dell’impianto telefonico interno e per il collegamento alla rete interna che andrà realizzata per le attività di office automation e di gestione dei servizi; tutti i tavoli di lettura andranno dotati di allacciamento alla linea elettrica e alla rete interna per consentire agli utenti di utilizzare i propri computer portatili; dovrà essere possibile chiudere e isolare ogni ambiente (illuminazione, riscaldamento etc.), per garantire la massima flessibilità degli orari di apertura; 82 tutto il materiale librario e documentario andrà magnetizzato e la biblioteca dovrà essere dotata di impianto antitaccheggio. Infine, possono essere utili alcune avvertenze: per info-point si intendono dei piccoli desk informativi con funzione di orientamento, che possono essere presidiati da personale anche privo di formazione scientifica, ma appositamente formato; i banconi per servizi di reference e altre transazioni informative dovrebbero prevedere postazioni attrezzate per il personale e consentire agli utenti di stare seduti; nelle sale di lettura e consultazione si consiglia l’impiego di tavoli non molto grandi (massimo 6 posti per gli adulti e 4 per i ragazzi); gli arredi (scaffali, tavoli, sedie, poltrone) dovranno avere caratteristiche qualitative di eccellenza, ma di sobrietà, in linea con lo stile della biblioteca; la maggior parte delle postazioni per l’interrogazione dell’OPAC e di Internet dovrebbero essere utilizzate stando in piedi o seduti su sgabelli (terminali sistemati su banconi o integrati in totem, preferibilmente dotati di schermi touch-screen), anche allo scopo di ridurre i tempi di sosta, mentre solo le postazioni per l’utilizzo di documenti audiovisivi e full-text saranno dotate di sedute; le stampanti e le attrezzature per la memorizzazione dei dati su floppy e CD saranno centralizzate (al massimo una per ogni ambiente, meglio ancora concentrandone la gran parte nel locale destinato al prestito e al document delivery), anche per consentire la riscossione del corrispettivo in modo agevole; l’uso degli audiovisivi e dei CD sarà condiviso (al momento non è possibile prevedere cosa le tecnologie consentiranno di fare, ma si può prevedere che i CD saranno disponibili in rete e che le cassette video saranno gestite da un banco di regia, che invierà il segnale alla postazione occupata dall’utente; in alternativa, tutti gli apparecchi televisivi dovranno avere incorporato un lettore di videocassette). 83 Le proposte di ordine quantitativo relative al numero di FTE di personale e alla sua distruzione nei vari servizi è del tutto provvisoria: esse, infatti, sono scaturite unicamente dalle funzioni previste e non sono ancora sottoposte ad una verifica di congruità per quanto riguarda il modello organizzativo e gestionale. Si ricorda, inoltre, che la sfasatura fra FTE e numero di unità lavorative può richiedere ancora qualche aggiustamento: come già è stato detto, indicazioni definitive in tal senso potranno essere fornite solo dopo che sarà stata portata a termine una stima dei carichi di lavoro potenziali e si sarà quindi giunti a una puntuale definizione dell’organigramma e dei profili professionali specifici. Per rendere più agevole la consultazione di questa parte del progetto viene mantenuta in linea di massima la stessa sequenza dei paragrafi e sottoparagrafi utilizzata nel capitolo 3 per l’elencazione e il dimensionamento degli ambienti, talvolta prevedendo ulteriori articolazioni. 6.1. Area di ingresso dell’edificio 6.1.1. Atrio L’atrio (mq 900) comprende un’area di entrata e prima accoglienza dotata di: ingresso con contapersone banco info-point 10 bacheche multimediali schermo multivisione display collegato alla rete interna 10 PC collegati alla rete informatica area telefoni pubblici area ricevimento gruppi per visite guidate servizi igienici infermeria 84 Si può prevedere che in quest’area prestino servizio 4 sorveglianti e 4 hostess per servizi di accoglienza e primo orientamento. L’area destinata a guardaroba (350 mq) sarà dotata di: armadietti di vario formato per deposito abiti, borse, ombrelli, caschi etc. deposito di servizio Qui presteranno servizio altri 4 sorveglianti. 6.1.2. Auditorium L’auditorium (della superficie complessiva di mq 1.300) sarà articolato in: foyer di distribuzione 1 aula per seminari da 100 posti frazionabile in 2 2 aule da 25 posti per seminari 1 sala auditorium conferenze e proiezioni 400 posti cabina di proiezione sala regia cabine per traduzioni simultanee camerini segreteria reception per convegni uffici magazzini 6.1.3. Esercizi commerciali Gli esercizi commerciali occuperanno un’area di circa 4.000 mq e si suddividono in Servizi di ristorazione (mq 1.400 circa): bar, internet caffè, tavola calda o fast food, ristorante, caffetteria; Book shop e altri piccoli esercizi commerciali (mq 2.000): libreria, cartoleria, edicola per giornali, rivendita di gadget e articoli di design Media store (mq 600): vendita di software, hardware e documenti digitali 85 6.1.4. Spazio per esposizioni L’area (mq 300) sarà attrezzata con bacheche multimediali, vetrine, pannelli, schermo multivisione etc. 6.2. Servizi della biblioteca 6.2.1. Settore d’ingresso, attualità e informazione 6.2.1.1. Accoglienza e accettazione La dotazione di questo settore sarà la seguente: ampio bancone con 10 postazioni di lavoro per iscrizione alla BEIC e rilascio tessere bacheche e vetrine, bacheche libere per avvisi degli utenti, cassoni con libri scartati dalla biblioteca (da vendere o regalare agli utenti) biglietteria per manifestazioni culturali piccole esposizioni temporanee di libri a tema fotocopiatrice self-service e distributori automatici tessere per fotocopiatrici self-service area attrezzata per corsi di formazione utenti destinati a gruppi di 10 persone per volta 100 PC per l’interrogazione dell’OPAC sedute informali aree di sosta uffici di settore piccolo deposito di servizio Il personale di quest’area, che occuperà una superficie di 740 mq, può essere quantificato in: 4 hostess per servizi di accoglienza, 3 FTE bibliotecari per attività di orientamento e prima consulenza, 15 FTE assistenti bibliotecari. 86 6.2.1.2. Novità, attualità e prime informazioni Il settore (mq 750) conterrà bacheche, vetrine ed espositori per 10.000 documenti. In questo ambiente potrà trovare posto anche una caffetteria con tavolini e comode sedute informali. Il settore sarà così attrezzato: banco info-point 30 PC collegati alla rete informatica per l’interrogazione dell’OPAC e di banche dati informative su novità bibliografiche fotocopiatrici self-service a tessera magnetica sedute informali (100 posti, compresa la caffetteria) deposito temporaneo uffici Qui presteranno servizio 10 FTE (assistenti bibliotecari e bibliotecari). 6.2.1.3. Settore tempo libero, viaggi e divertimento La sezione (mq 500) conterrà espositori per 20.000 documenti e sarà attrezzata con: 5 PC collegati alla rete informatica per l’interrogazione dell’OPAC e di internet 20 postazioni attrezzate con computer e 10 con televisori fotocopiatrici self-service a tessera magnetica 20 posti a sedere ai tavoli di lettura 50 sedute informali Il personale della sezione è previsto in 5 FTE (assistenti bibliotecari e bibliotecari). 6.2.1.4. Servizi d’informazione di comunità e documentazione locale La sezione (mq 400) conterrà espositori per 20.000 documenti e sarà attrezzata con: bancone per servizio reference 15 postazioni PC per la consultazione in piedi dell’OPAC e di altre banche dati informative 87 10 PC collegati a Internet e per l’interrogazione di banche dati di enti e istituzioni locali fotocopiatrici self-service a tessera magnetica 20 posti a sedere 30 sedute informali Il personale della sezione è previsto in 5 FTE (assistenti bibliotecari e bibliotecari). 6.2.1.5. Emeroteca L’emeroteca (mq 700) sarà dotata di 300 testate di quotidiani, rotocalchi e periodici d’informazione italiani e stranieri (di cui sarà presente in sala solo l’annata corrente). Le attrezzature previste sono: bancone per servizio reference espositori documenti 5 PC collegati alla rete informatica per l’interrogazione dell’OPAC lettori microfilm 50 postazioni per l’uso di giornali e periodici su CD e on line fotocopiatrici self-service a tessera magnetica; scanner self-service a tessera magnetica distributore automatico tessere per fotocopiatrici self-service 35 posti a sedere 35 sedute informali uffici e deposito Il personale della sezione è previsto in 10 FTE (assistenti bibliotecari e bibliotecari), cui sono da 5 FTE per attività interne. 6.2.2. Servizi di business information Questo servizio (mq 300) prevede la presenza di espositori per 20.000 documenti e delle seguenti attrezzature: bancone per servizio reference 3 PC collegati alla rete informatica per l’interrogazione dell’OPAC 10 PC collegati a Internet e per l’interrogazione di banche dati 88 fotocopiatrici self-service a tessera magnetica 25 posti a sedere uffici e archivio Il personale della sezione è previsto in 5 FTE (reference librarian) 6.2.3. Sezione ragazzi La sezione si presenta in modo molto articolato, per una superficie complessiva di 1.600 mq. 6.2.3.1. Spazio bambini e nursery (0-5 anni) La sezione prevede un’area nursery e prima infanzia (0-3 anni) di 85 mq, così organizzata: area di accoglienza deposito carrozzine e passeggini locale per riposo con culle e lettini fasciatoi spazio per gioco spazio “primi libri” e animazione ufficio e deposito di servizio È poi prevista un’area di lettura (200 mq), che si rivolgerà essenzialmente ai bambini fra i 3 e i 5 anni, e nella quale troveremo: 4.000 documenti a scaffale aperto con molti libri disposti di piatto o collocati in espositori 40 posti di lettura 20 postazioni attrezzate con computer, televisori e videoregistratori Il personale professionale consisterà in 3 FTE (bibliotecari-animatori) e in un numero ancora da definire di altre unità lavorative di supporto. 89 6.2.3.2. Biblioteca ragazzi (6-13 anni) La sezione (600 mq) ospiterà 12.000 volumi e sarà suddivisa in differenti aree e sale, per fasce d’età e per tipologia di attività. Le attrezzature e gli arredi, che saranno adeguati alle funzioni e distribuiti nelle diverse aree, possono essere così indicati: info-point sala scaffale aperto (molti libri esposti di piatto) 8 PC collegati alla rete informatizzata 90 posti di lettura in un’area di consultazione 90 postazioni attrezzate con computer, televisori e videoregistratori uffici e archivio Altri 400 mq saranno dedicati a spazi per attività organizzate e comuni: area consultazione piccoli gruppi area attività di lettura, musicali e di drammatizzazione spazi espositivi per mostre interattive area mostre per materiali prodotti dai bambini sala videoproiezioni e seminari È previsto infine uno spazio di circa 200 mq destinata ad adulti (genitori e insegnanti), con la seguente dotazione: 1.000 volumi a scaffale aperto 200 audiovisivi 10 postazioni attrezzate con PC 40 sedute informali Il personale professionale di questa sezione consisterà in 7 FTE (4 assistenti bibliotecari e bibliotecari, 3 bibliotecari-animatori) 6.2.4. Spazio giovani (14-18 anni) La sezione destinata agli adolescenti (800 mq) ospiterà 50.000 volumi e sarà così articolata: 90 servizio informagiovani 15 PC collegati alla rete informatizzata sala a scaffale aperto spazi di consultazione (articolati anche in salette per piccoli gruppi) 40 posti di lettura in sedute informali 50 postazioni attrezzate con computer 10 televisori uffici e archivio fotocopiatrici self-service a tessera magnetica, scanner self-service a tessera magnetica Il personale consisterà in 10 FTE (assistenti bibliotecari e bibliotecari). 6.2.5. Centro didattico-linguistico Il Centro (mq 750) si articolerà in: info-point 4 aule con 50 posti informatizzati e un banco di regia (due aule da 50 frazionabili in quattro aule da 25) per 200 posti complessivi (un’aula sarà attrezzata come centro linguistico, due per l’insegnamento di programmi di informatica individuale, una avrà dotazioni per l’insegnamento di programma di grafica e trattamento immagini). uffici magazzino 6.2.6. Mediaforum Il centro multimediale (mq 2000) ospiterà 50.000 documenti audiovisivi e 10.000 volumi su supporto cartaceo. Le attrezzature previste sono le seguenti: banco info-point 30 PC collegati alla rete informatica per l’interrogazione dell’OPAC e di Internet 91 50 postazioni PC per l’uso di opere di consultazione in linea fotocopiatrici self-service a tessera magnetica, scanner self-service a tessera magnetica banchi di regia differenziati per tipologia di documenti deposito temporaneo 50 postazioni con televisore, videoregistratore e lettore DVD 50 postazioni per documenti sonori 50 sedute informali con cuffie 10 box individuali salette per visione o ascolto in piccoli gruppi 2 sale per prove e registrazioni sala proiezioni 3D (150 posti) cabina di proiezione sala regia L’organico della sezione può essere quantificato in 25 FTE (assistenti bibliotecari e bibliotecari). 6.2.7. Consultazione, reference, prestito e sale di lettura 6.2.7.1. Consultazione generale e reference La sezione di reference (della superficie complessiva di 1.800 mq) ospiterà 100.000 volumi di consultazione generale e sarà così organizzata: bancone per transazioni informative con 10 postazioni di lavoro per i bibliotecari addetti al servizio di reference 25 PC collegati alla rete informatica per consultazione OPAC e Internet 15 postazioni per l’uso di opere di consultazione in linea fotocopiatrici self-service a tessera magnetica, scanner self-service a tessera magnetica 200 posti a sedere ai tavoli 10 box per lo studio individuale 92 Il personale della sezione è previsto in 15 FTE (reference librarian) per i servizi al pubblico e in 5 FTE (assistenti bibliotecari e bibliotecari negli uffici per il trattamento e la catalogazione dei documenti). 6.2.7.2. Servizi di prestito e document delivery La sezione (mq 320) è così articolata: bancone per servizio distribuzione dal magazzino e consegna delle stampe e dei floppy con i dati scaricati dagli utenti bancone prestito, attrezzato (smagnetizzatore, penna ottica, PC) per 10 operatori 10 postazioni per registrazione e restituzione self-service dei prestiti 10 PC collegati alla rete informatica per consultazione OPAC e Internet distributore automatico tessere per fotocopiatrici self-service fotocopiatrici self-service a tessera magnetica magazzino deposito temporaneo 30 sedute informali per l’attesa Il personale è previsto in 10 FTE (assistente bibliotecario). 6.2.7.3. Sale di lettura Le sale di lettura, per 400 posti in totale, occuperanno una superficie complessiva di 1.800 mq. È prevista una dotazione di 1.000 volumi di consultazione generale. Inoltre saranno presenti le seguenti attrezzature: 5 PC in ciascuna sala per l’interrogazione dell’OPAC fotocopiatrici self-service a tessera magnetica aree isolate con pareti insonorizzate per studio in piccoli gruppi (per un totale di 120 posti a sedere) area di lettura in giardino o altri spazi esterni Saranno presenti 1 sorvegliante e 1 FTE (assistente bibliotecario) in ciascuna sala. 93 6.2.8. Sezioni tematiche L’area destinata alle sezioni tematiche prevede gli spazi per lo studio del materiale richiesto in distribuzione, i dipartimenti, i servizi per non vedenti e ipovedenti. Lo spazio di 11.200 mq destinato ai dipartimenti sarà molto flessibile (in particolare per la parte destinata all’esposizione del materiale a scaffale aperto e allo studio) e le divisioni in sottosezioni saranno ottenute in gran parte attraverso pareti attrezzate, scaffalature e altre strutture mobili, in modo da poterne in caso di necessità modificare l’articolazione, consentendo così alla BEIC di essere estremamente reattiva all’evoluzione del sapere e delle varie aggregazioni disciplinari. Il numero delle sottosezioni che qui viene ipotizzato è da considerarsi per ora puramente indicativo, in quanto esso potrà essere meglio definito solo quando sarà stato completato il modulo col progetto delle collezioni. Ciascuna sezione dipartimentale sarà articolata in un’area introduttiva di consultazione, in più sottosezioni per le diverse discipline, in un magazzino di piano e un ufficio. Gli uffici dipartimentali saranno così articolati: direzione dipartimentale segreteria uffici di amministrazione e contabilità ufficio acquisizioni e documentazione uffici bibliotecari e consulenti tecnico-scientifici ufficio innovazione e sviluppo area servizi al pubblico centro di riproduzione stoccaggio e archivio laboratorio manutenzione ordinaria sale riunioni I magazzini di piano (al cui interno andranno previsti anche carrels o altri piccolissimi spazi di studio, riservati agli utenti che hanno l’esigenza di consultare un gran 94 numero di volumi non disponibili nelle sezioni dipartimentali a scaffale aperto) potranno ospitare a regime fino a 350.000 volumi. In tal modo le sezioni dipartimentali potranno assicurare un’offerta complessiva di circa 850.000 volumi. 6.2.8.1. Spazi di lettura del materiale in distribuzione Sarà disponibile una superficie di 1.000 mq (articolata in uno o più ambienti), dotata di 1.000 volumi di consultazione generale e così attrezzata: 5 PC per l’interrogazione dell’OPAC fotocopiatrici self-service a tessera magnetica 200 posti a sedere ai tavoli 40 sedute informali 10 box per lo studio individuale aree isolate con pareti attrezzate per studio in piccoli gruppi Saranno presenti 1 sorvegliante e 1 FTE (assistente bibliotecario) in ciascuna sala o ambiente. 6.2.8.2. Area dipartimentale “Scienza e tecnologie” La dotazione del dipartimento (8-10 sottosezioni) sarà la seguente: 85.000 volumi a scaffale aperto 600 periodici correnti a scaffale aperto banco per la distribuzione dal magazzino e le informazioni bibliografiche 15 PC collegati alla rete informatica per consultazione OPAC e Internet fotocopiatrici self-service a tessera magnetica 400 posti a sedere ai tavoli di lettura 10 box per lo studio individuale 15 posti in salette per studio in piccoli gruppi Personale: 7 FTE (assistenti bibliotecari e bibliotecari) permanentemente in servizio nelle postazioni al pubblico; 15 FTE (assistenti bibliotecari e bibliotecari) a rotazione negli uffici per il trattamento dei documenti. 95 6.2.8.3. Area dipartimentale “Scienze umane e sociali” La dotazione del dipartimento (10-15 sottosezioni) sarà la seguente: 210.000 volumi a scaffale aperto 1.100 periodici correnti a scaffale aperto banco per la distribuzione dal magazzino e le informazioni bibliografiche 15 PC collegati alla rete informatica per consultazione OPAC e Internet fotocopiatrici self-service a tessera magnetica 450 posti a sedere ai tavoli di lettura 25 sedute informali 20 box per lo studio individuale 15 posti in salette per studio in piccoli gruppi Personale: 7 FTE (assistenti bibliotecari e bibliotecari) permanentemente in servizio nelle postazioni al pubblico; 15 FTE (assistenti bibliotecari e bibliotecari) a rotazione negli uffici per il trattamento dei documenti. 6.2.8.4. Area dipartimentale “Letterature e arti” La dotazione del dipartimento (10 sottosezioni) sarà la seguente: 200.000 volumi e documenti multimediali a scaffale aperto 750 periodici correnti a scaffale aperto banco per la distribuzione dal magazzino e le informazioni bibliografiche 15 PC collegati alla rete informatica per consultazione OPAC e Internet fotocopiatrici self-service a tessera magnetica 350 posti a sedere ai tavoli di lettura 25 sedute informali 20 box per lo studio individuale 30 posti in salette per studio in piccoli gruppi Personale: 7 FTE (assistenti bibliotecari e bibliotecari) permanentemente in servizio nelle postazioni al pubblico; 15 FTE (assistenti bibliotecari e bibliotecari) a rotazione negli uffici per il trattamento dei documenti. 96 6.2.9. Servizi per non vedenti e ipovedenti In una superficie di mq 200 saranno predisposte 10 cabine dotate di attrezzature (scanner, computer dotati di software per la sintesi vocale, stampanti Braille etc.) per favorire la lettura da parte di non vedenti e ipovedenti. Il settore avrà bisogno anche di un piccolo spazio per gli uffici e un piccolo magazzino. Personale: 3 FTE (assistenti bibliotecari) 6.3. Sezioni e biblioteche speciali Le sezioni speciali (400 mq) e le biblioteche speciali (3.000 mq) disporranno di scaffalature chiuse e spazi per il trattamento del materiale. Lo studio avverrà nelle sale di lettura generale, con l’eccezione dei libri rari, dei manoscritti e di altri materiali di pregio, per i quali verranno previsti appositi spazi per la lettura all’interno delle rispettive sezioni. 6.4. Magazzino di conservazione Il magazzino occuperà una superficie di mq 10.000 e sarà attrezzato con scaffalature compactus, che consentono di ospitare 350 volumi per mq, consentendo così la conservazione di 3.500.000 documenti. Lo spazio previsto per il magazzino verrà occupato e arredato gradualmente e in futuro dovrà essere possibile ampliarlo. Nell’area dei magazzini (o in ambienti attigui) saranno svolte anche le seguenti altre funzioni: accettazione stoccaggio laboratori di manutenzione straordinaria 97 laboratori di rilegatura e magnetizzazione 6.5. Uffici e altri ambienti di lavoro Oltre agli ambienti di lavoro già localizzati all’interno delle sale e delle diverse sezioni della BEIC, sono da prevedere gli Uffici generali della Fondazione e della Biblioteca, che occuperanno una superficie di circa mq 1500 e in cui opereranno non più di 60 unità lavorative. L’articolazione sarà la seguente: uffici della Fondazione (Presidenza, Consiglio di Amministrazione, Direzione, Segreteria etc.) direzione generale BEIC sala di attesa e sala riunioni segreteria archivio ufficio amministrazione e contabilità ufficio posta ufficio innovazione e sviluppo area servizi al pubblico centro di riproduzione centro di calcolo Altri 1.000 mq, inoltre, saranno dedicati a uffici tecnici della biblioteca: accettazione e trattamento documenti laboratorio di restauro e rilegatura laboratorio di digitalizzazione laboratorio fotografico uffici e archivio deposito provvisorio Parte di queste attività verranno svolte al di fuori della BEIC per cui vanno previsti solo gli spazi per l’organizzazione ed il coordinamento delle funzioni. 98 6.6. Totale documenti, postazioni e attrezzature Documenti a libero accesso: volumi 744.000 (+ 350.000 nei magazzini di piano) periodici 2.750 testate correnti audiovisivi 50.200 (+ altri documenti audiovisivi collocati insieme i volumi nelle varie sezioni) Documenti a magazzino: 3.500.000 volumi Attrezzature a disposizione del pubblico: 375 postazioni PC sedute 300 postazioni PC in piedi 210 postazioni PC per usi didattici 70 televisori fotocopiatrici, scanner, lettori microfilm etc. Postazioni attrezzate per utenti: 2230 sedute ai tavoli (tutte dotate di presa per il collegamento di notebook) 515 sedute informali 370 postazioni in box, carrels e salette per piccoli gruppi 99 Capitolo 7 Individuazione, quantificazione e collocazione di massima delle diverse aree Come già anticipato nel capitolo 4, i tre livelli funzionali di servizio della BEIC, cui corrispondono altrettante “aree” logiche e fisiche, sono quelli rispettivamente destinati: ai servizi di accoglienza e alle attività introduttive (che rivestono una funzione strategica per conferire all’istituto il carattere di “biblioteca amichevole”), al reference e alla disseminazione dell’informazione (che costituiscono il “cuore” della biblioteca e ne caratterizzano la fisionomia di servizio), all’approfondimento attraverso la lettura e lo studio (che costituiscono un’estensione delle funzioni della biblioteca pubblica e che danno alla BEIC anche le funzioni di una biblioteca di alta divulgazione). L’articolazione che è stata illustrata nelle pagine precedenti quantifica questi tre settori di “front office” nel modo seguente: poco più di 12.300 mq destinati ai servizi di accoglienza, alle attività introduttive e ad alcuni servizi con grosso impatto di pubblico (atrio, auditorium, esposizioni, accoglienza e accettazione della BEIC, centro didattico-linguistico, mediaforum, attualità e informazione), cui sarebbero da aggiungere gli spazi previsti per le attività commerciali; questa tipologia di attività copre quindi circa il 25% della superficie della BEIC; circa 17.000 mq per i servizi di reference e disseminazione dell’informazione e per le attività libere di lettura e consultazione, includendo anche gli spazi di lavoro a supporto di queste attività (reference e consultazione generale, servizi di prestito e document delivery, sezione ragazzi, spazio giovani, sezioni dipartimentali, spazi di lettura del materiale in distribuzione, servizi per non 100 vedenti e ipovedenti, magazzini di piano, uffici dipartimentali); a questi servizi è destinato quindi circa il 35% dello spazio complessivo; altri 5.200 mq per l’approfondimento e lo studio specialistico (sale lettura per materiali propri, sezioni per libri rari e materiali speciali, spazio per biblioteche speciali), pari all’11% dello spazio. Quindi 34.540 mq (pari a circa tre quarti dell’edificio) su 47.060 complessivi di superficie totale saranno accessibili al pubblico (senza calcolare gli spazi di circolazione). Da ciò emerge chiaramente la “filosofia di servizio” della BEIC, che è una “biblioteca centrata sull’utente”: puntando molto sull’interazione bibliotecario/utente e documento/utente, la BEIC è impostata sulla convivenza di documenti, bibliotecari e utenti in gran parte degli ambienti. Le attività di back office si esauriscono praticamente nel magazzino di conservazione e negli uffici amministrativi, perché gran parte degli ambienti di lavoro per il personale saranno dislocati nei locali cui accederà il pubblico. In definitiva i soli spazi non accessibili al pubblico sono quelli destinati al magazzino di conservazione e agli uffici tecnici centrali e amministrativi: in tutto 12.500 mq su 47.060, pari a poco più del 25 % della superficie complessiva. La diseguale quantità di spazio che – come era logico prevedere e come era richiesto dalle funzioni e dalla fisionomia della BEIC – viene destinata alle varie attività non rende agevole la collocazione di ciascuna delle diverse aree su un livello differente dell’edificio. Nel capitolo 4 dello studio si è già segnalato, senza voler con questo anticipare le scelte dei progettisti, che i quattro “livelli logici” che appaiono più coerenti per una dislocazione di massima delle aree sono i seguenti: un livello –1 per il magazzino di conservazione; un livello 0 per l’area di ingresso, le attività consolidate, la sezione ragazzi, l’emeroteca, i servizi multimediali, l’area di attualità e prima informazione, i servizi di reference generale; 101 un livello +1 per i i servizi di lettura e le aree tematiche; un livello +2 per gli uffici. Sarà compito dei progettisti elaborare una soluzione che, sia pure articolata su più livelli o con altri criteri, sia capace di salvaguardare questa concezione del rapporto fra spazi e funzioni. 102 Allegato Analisi comparativa di un gruppo di biblioteche di recente costruzione 103 Premessa Di seguito si propongono le schede descrittive delle caratteristiche strutturali e di funzionamento di un gruppo di biblioteche di recente costruzione. Tali schede sono state realizzate per fornire i necessari elementi comparativi di valutazione per lo studio biblioteconomico. Le schede sono organizzate per tipologia di biblioteche (pubbliche, nazionali, universitarie) e, all’interno di ciascuna tipologia, alfabeticamente per nome della città nella quale si trova la biblioteca. L’organizzazione delle schede è funzionale alle finalità dello studio biblioteconomico; così, per quanto riguarda il numero delle biblioteche per ciascuna tipologia e il livello di dettaglio e di completezza dei dati contenuti nelle schede, in parte determinato dalla ricchezza e dall’ampiezza delle fonti esistenti, si è scelto consapevolmente di privilegiare le maggiori biblioteche pubbliche realizzate di recente o comunque le biblioteche con una fisionomia almeno parzialmente paragonabile alla BEIC. Le schede sono strutturate secondo il seguente schema: 1. Superfici e loro suddivisione Dimensioni della superficie complessiva della biblioteca ed eventuale articolazioni in sottodivisioni: Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi commerciali) Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico di cui sale lettura e consultazione di cui aree per collezioni specializzate di cui area multimediale Magazzini/depositi Amministrazione/uffici Centro conferenze/auditorium/sale riunioni Altro 2. Articolazione dei piani dell’edificio 104 Breve descrizione dei piani dell’edificio, in particolare per quanto riguarda la suddivisione per piani di sale e funzioni della biblioteca 3. Aree funzionali Breve descrizione dell’articolazione funzionale della biblioteca: per dipartimenti, per specializzazioni, per tipo di utenza etc., con relativa indicazione del numero di documenti, di periodici, di posti a sedere per ciascuna delle aree funzionali previste 4. Posti a sedere Posti a sedere complessivi della biblioteca Posti a sedere della sala conferenze/auditorium/sale riunioni 5. Patrimonio documentario Indicazione numerica del patrimonio documentario totale, con eventuale indicazioni di quelli a scaffale aperto. Suddivisione quantitativa secondo le principali tipologie di documenti: Carte geografiche Manoscritti e libri rari CD-ROM Documenti audiovisivi Altro Titoli di periodici 6. Attrezzature Terminali 7. Personale Numero complessivo dei dipendenti della biblioteca ed eventuale suddivisione per funzioni 8. Circolazione Breve descrizione dei percorsi di circolazione di persone e libri all’interno della biblioteca 9. Attività Indicazione numerica di utenti giornalieri, prestiti, acquisizioni annue, visite etc. Le fonti utilizzate sono le seguenti: 105 (1) Intelligent library buildings. Proceedings of the tenth seminar of the IFLA Section on Library Buildings and Equipment. The City Library of the Hague (Netherlands), Sunday 24 August 1997 to Friday 29 August 1997. (2) Nouvelles Alexandries. Le grands chantiers de bibliothèques dans le monde, sous la direction de Michel Melot. Paris: Editions du Cercle de la Librairie, 1996. (3) Una nuova biblioteca per Milano. Milano, febbraio 2000. (4) Antonella Agnoli, Le biblioteche che vorremmo. Bordeaux, Copenaghen, Monaco, Gottinga, L’Aia, San Francisco, New York e le altre, "Biblioteche oggi", 17 (1999), n. 3, p. 44-67. (5) Pagine Internet della nuova Biblioteca di Sala Borsa a Bologna: <http://www.bologna2000.it/grafica/2000/progetti_architettonici/sala_ borsa/main.html> (6) Pagine Internet dedicate alla Biblioteca di Alessandria: <http://www.unesco.org/webworld/alexandria_new/> e <http://www.bibalex.gov.eg/>. (7) Pagine Internet della Biblioteca di Phoenix: <http://pac.lib.ci.phoenix.az.us/enhanced/>. (8) Pagine Internet della San Francisco Public Library: <http://sfpl.lib.ca.us/>. (9) Pagine Internet della Denver Public Library: <http://www.denver.lib.co.us/>. (10) Pagine Internet della Biblioteca Nazionale di Parigi: <http://www.bnf.fr/>. 106 A. Le biblioteche pubbliche 1. Bologna Superfici e loro suddivisione Superficie complessiva: 20.650 mq Numero di piani: 4 Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi commerciali): 5.000 mq (24% della superficie complessiva) Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 11.780 mq (57%) Articolazione dei piani dell’edificio Sottosuolo: Deposito per libri, prestito, consultazione, area ragazzi Piano terra: ingresso, piazza coperta, spazio per eventi e mostre, servizi commerciali e bar I piano: sezione periodici, sale audiovisivi II piano: sale studio Posti a sedere Posti a sedere della biblioteca: 900 Posti a sedere della sala conferenze/auditorium/sale riunioni: 3.200 Patrimonio documentario Patrimonio documentario totale: 100.000 CD-ROM: 1.500 Documenti audiovisivi: 12.500 Periodici: 665 Attrezzature Terminali: 335 107 2. Bordeaux Superfici e loro suddivisione Superficie complessiva: 26.000 mq Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 7.500 mq (28,8%) Posti a sedere Posti a sedere della biblioteca: 1.136 Patrimonio documentario Patrimonio documentario totale: 545.000, di cui 120.000 a scaffale aperto CD-ROM: 6.000 Documenti audiovisivi: 20.000 Periodici: 2.000 Attrezzature 184 + 80 terminali Attività Utenti medi giornalieri: 3.151 Prestiti: 772.156 Acquisizioni annue: 41.450 108 3. Denver Superfici e loro suddivisione Superficie complessiva: 37.800 mq Numero di piani: 8 Articolazione dei piani dell’edificio Piano terra: punti di servizio (punti di controllo da parte della sicurezza + banco di informazioni direzionali) I piano: aree a scaffale aperto In queste aree non ci sono punti di servizio perché i bibliotecari e il personale della biblioteca circolano in queste aree e offrono assistenza agli utenti) - al primo di questi due piani c'è la biblioteca generale, comprendente i banconi del prestito, la biblioteca dei ragazzi e la sala di consultazione, oltre ad un'altra sala di lettura II piano: sala periodici (2.500) III piano: pubblicazioni governative e business reference IV piano: storia occidentale e genealogia Circolazione Ci sono due entrate pubbliche principali ad est e a ovest della grande hall che forma la struttura portante dell'edificio. Un'entrata separata per lo staff è utilizzata solo quando le entrate pubbliche non sono aperte. Una rampa che sale dal piano inferiore, che consente ai veicoli di servizio e di trasporto di arrivare direttamente dentro l'edificio, sostiene l'arrivo dei libri, delle merci e del personale di servizio. Scale mobili portano i clienti e il personale dal primo al quarto piano. Quattro ascensori pubblici operano a tutti i piani pubblici e due ascensori di servizio spostano il personale e i materiali all'interno dell'edificio. Un piccolo ascensore navetta porta i passeggeri alle aree delle sale conferenze al piano interrato. Attività Numero dei possessori di tessera: 464.701 Circolazione totale nel 1998: 9.788.923 libri e altri materiali 109 Richieste di reference a cui si è risposto nel 1998: 1.462.244 Transazioni di prestito interbibliotecario nel 1998: 53.038 Programmi per ragazzi e adulti tenuti nel sistema nel 1998: 6.155 Partecipanti ai programmi di lettura estivi per ragazzi: 35.430 110 4. L’Aia Superfici e loro suddivisione Superficie complessiva: 24.000 mq Numero di piani: 8 Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 15.000 mq (63%) di cui sale lettura e consultazione: 6.000 mq (25%) di cui aree per collezioni specializzate: 6.000 mq (25%) di cui area multimediale: 3.000 mq (13%) Articolazione dei piani dell’edificio Sottosuolo: magazzini, sala per ricevimento e spedizione documenti Piano terra: entrata/uscita; circulation desk, caffetteria, 65 posti lettura, libreria, fotcopiatrice, riviste e giornali di interesse generale I piano: centro di informazioni (10.000 opere di consultazione; 110 posti a sedere; 330 mq), Cd-ROM, microfiches, 85 posti di lettura, fotocopiatrice II piano: biblioteca a scaffale aperto (170.000 volumi + 2000 periodici): sezione narrativa, sezione ragazzi, activity room, 50 posti lettura per adulti e 40 per ragazzi, fotocopiatrice, servizi III piano: collezioni specializzate (lingua e letteratura, geografia fisica e umana, collezione antillana, storia). Oltre 120 posti lettura e 8 postazioni, fotocopiatrice IV piano: musica, arte, film, video (10.000 libri di musica, 40.000 spartiti, 75.000 registrazioni sonore, 120 periodici, 18.000 videocassette), 80 postazioni multimediali, fotocopiatrice, servizi V piano: opere tecniche e scientifiche, religione, scienze sociali, diritto ed economia), 100 posti lettura e 8 postazioni VI piano: servizi di comunità (groups oriented services), computer room, uffici del direttore e dei responsabili, sala conferenze VII piano: uffici per i dipartimenti di supporto, pubbliche relazioni e servizi domestici, dipartimento per la riproduzione, sala conferenze, mensa del personale Aree funzionali Dipartimenti e uffici: Policy development 111 Library research Special collections Collection management Conservation and optical technology ISSN Centre Netherlands Bureau Linguistic Bibliography NCRD Bureau short-title catalogue 240 titoli nell'area di accoglienza (al caffè letterario) al primo piano (centro di informazioni): 10 terminali, catalogo a schede per soggetto, fotocopiatrice, lettore di microforme, 10.000 opere di consultazione, 110 posti a sedere (330 mq), 7 persone addette al secondo piano, biblioteca per adulti a scaffale aperto: il materiale è suddiviso tra letteratura olandese e straniera. Sono disponibili 100.000 volumi e 2.000 periodici biblioteca dei ragazzi: 30.000 volumi e circa 100 periodici area documenti multimediali e di musica, arte e film: 10.000 libri di musica, 40.000 spartiti, 75.000 registrazioni sonore (dischi e CD), 120 periodici, 18.000 video. Posti a sedere Posti a sedere della biblioteca: 600 Patrimonio documentario Patrimonio documentario totale: 500.000 Cd-ROM: 50.000 Documenti audiovisivi: 6.000 Altro: 50.000 Attrezzature Terminali: 265 Personale 254,5 fte= 320 addetti Direzione: 3,6 fte 112 Segretera: 4,9 fte Beleidsstaf: 4,2 Voorlichting: 2,4 Facility management: 9,1 Gestione finanziaria ed economica: 6 Gestione personale e organizzazione: 5,2 Gestione informatica e tecnologia: 14,5 Gestione raccolte: 56,8 Servizi al pubblico: 42,1 Verwerting pubblicazioni: 60,4 Gestione del catalogo centrale: 23,8 Gestione del Dipartimento NCRD: 1,8 Gestione STCN: 5,4 BL: 2 Circolazione L'ingresso è equipaggiato di un bancone di accoglienza generale, che comprende il sistema di sicurezza dello stabile e un telefono pubblico. A questo piano ci sono anche un guardaroba e una caffetteria dove si possono leggere giornali e riviste. In prossimità dell'entrata e dell'uscita dell'edificio si effettuano anche le operazioni di prestito e di restituzione, l'iscrizione dei lettori, le prenotazioni dei documenti. Al primo piano il centro di informazioni generali è il punto centrale a partire dal quale l'utente può trovare tutte le informazioni generali sulle risorse della biblioteca. L'utente ha a disposizione sia i mezzi di informazione interni alla biblioteca (catalogo informatizzato e catalogo a schede) e l'accesso alle banche dati per un'informazione rapida. Per una domanda più specializzata l'utente viene orientato ad una delle sezioni della biblioteca collocate agli altri piani dell'edificio. In particolare al piano superiore ci sono i documenti in libero accesso e la biblioteca dei ragazzi. Attività Il magazzino cresce in media di 45.000 libri e pubblicazioni elettroniche l’anno La collezione di ricerca cresce mediamente di 24.000 pezzi all’anno 62.000 visite annuali alla biblioteca 77.000 richieste di informazioni gestite annualmente 45.000 consegne di documenti all’anno 113 1.400.000 accessi al servizio in remoto in un anno 16.000 tessere utente emesse 165.000 richieste soddisfatte di prestito o consultazione annuali 114 5. Lione Superfici e loro suddivisione Superficie complessiva: 27.800 mq Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 5.630 mq (20,3%) Magazzini/depositi: 12.000 mq (43%) Amministrazione/uffici: 10.270 mq (37%) Aree funzionali Si articola nei seguenti dipartimenti tematici: ragazzi, arte e tempo libero, lingua e letteratura, spazio musica, civiltà, società, scienze. Il dipartimento ragazzi contiene 21.000 documenti e 60 titoli di periodici, 2 stazioni multimediali sono a disposizione dei ragazzi per consultare una quindicina di Cd-ROM Il dipartimento Arte e tempo libero contiene 26.000 documenti, 121 titoli di periodici, 5.500 videocassette, 380 stampe Il Dipartimento Lingua e letteratura contiene 40.000 documenti e 127 titoli di periodici Il Dipartimento Spazio musica contiene 19.300 CD, 2.400 spartiti, libri, videocassette e videodischi Il Dipartimento Civiltà contiene 26.500 documenti, 100 titoli di periodici Il Dipartimento Società contiene 17.300 documenti e più di 400 titoli di periodici. Il Dipartimento Scienza e Tecnica contiene 18.000 documenti e 120 titoli di periodici Posti a sedere Posti a sedere della biblioteca: 960 Patrimonio documentario Patrimonio documentario totale: 1.123.511, di cui 178.987 a scaffale aperto CD-ROM: 310 115 Documenti audiovisivi: 27.000 Periodici: 2.600 Personale 14 conservatori dello stato e 2 conservatori territoriali 11 bibliotecari 69 assistenti qualificati alla conservazione 24 assistenti alla qualificazione 30 gestori qualificati del patrimonio 43 gestori del patrimonio 81 gestori di altri aspetti (amministrativi, tecnici, …) 110 contrattisti (4 CES, 35 formazione lavoro, 19 precari, 51 ausiliari, 1 apprendista) Attività 1999 A. Acquisizioni Libri 52.059 documenti CD e cassette audio 2.644 Videocassette 1.304 CD-ROM 542 Artoteche (fotografie…) 50 Altro (partizioni, brochures …) 2.832 Totale delle acquisizioni (acquisti e doni) 59.431 B. Prestiti Libri e periodici 2.482.932 prestiti CD 294.594 Partiture 18.731 Audiocassette 10.411 Methodes de langues 6.624 Videocassettes 123.253 CD-ROM 14.526 Stampe… 1.811 Totale dei prestiti 2.952.882 C. Frequentazione Biblioteca della Part-Dieu 1.012.199 visite Biblioteche del circondario 1.435.556 116 Totale delle visite 2.447.755 Al 31 dicembre 1999 la Biblioteca contava 80.072 lettori attivi. Utenti giornalieri: 3.937 117 6. Marsiglia Superfici e loro suddivisione Superficie complessiva: 23.000 mq Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 11.141 mq (48,4%) Posti a sedere Posti a sedere della biblioteca: 1.635 Patrimonio documentario Patrimonio documentario totale: 1.254.912, di cui 433.077 a scaffale aperto CD-ROM + Documenti audiovisivi: 108.800 Periodici: 959 118 7. Rotterdam Superfici e loro suddivisione Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi commerciali): 1.000 mq Patrimonio documentario Patrimonio documentario totale: 1.800.000 Cd-ROM: 700 Documenti audiovisivi: 14.000 Periodici: 2.000 Attività Utenti medi giornalieri: 700 119 8. San Francisco Superfici e loro suddivisione Superficie complessiva: 35.000 mq Numero di piani: 7 Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi commerciali): 10.000 mq, corrispondente al 29% della superficie Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 20.000 mq (57%) di cui sala lettura e consultazione: 5.000 mq (14%) di aree per collezioni specializzate: 10.000 mq (29%) Articolazione dei piani dell’edificio Sottosuolo: sale di esposizione e per attività culturali: Koret auditorium (247 posti), Galley Foyer (163 posti), Latino/Hispanic Community Meeting Room (146 posti), magazzini compatti, locali tecnici, produzione audiovisiva e studi, sala riunioni, servizio elettrico, servizio pulizia, stamperia, spedizioniere, bar Piano terra: accoglienza, prenotazione libri, restituzione libri, sala di studio, fotocopiatrice, sala di riunioni, servizio di risposta telefonica, garage per biciclette del personale e del pubblico, entrata del personale, magazzini compatti, postazioni degli agenti della sicurezza, servizio per sordi, cabine per sordi, consultazione giornali e riviste, servizio acquisti, laboratorio di restauro, laboratorio per la conservazione, servizio rilegatura, servizio catalogazione I piano: collezione di libri antichi per ragazzi, collezione per ragazzi, spazio computer, ufficio di accoglienza per la sezione ragazzi, sala di lettura per ragazzi, sala di attività programmata per ragazzi, uffici della sezione ragazzi, ufficio dell'associazione "amici della biblioteca", centro di lotta contro l'analfabetismo, sala di lettura per ciechi, cabine per ciechi II piano: collezioni in lingue straniere, centro cinese, ufficio di accoglienza, sala di studio, fotocopie, magazzini compatti, uffici del personale, sala di riunioni, collezione di narrativa, centro di documentazione degli omosessuali, collezione generale e scienze umane, magazzini, centro afro-americano, sala di riunioni, centro filippino-americano III piano: collezioni di arte e musica, ufficio informazioni su collezioni di arte e musica, sala di lettura, servizio fotocopie, magazzini compatti, ufficio del personale, sala riunioni, dipartimento audiovisivo, centro di documentazione sul lavoro, ufficio informazioni sulle collezioni su commercio e finanza, collezioni su commercio e finanza, sala di lettura 120 IV piano: collezione delle pubblicazioni governative, ufficio dei brevetti, sala di lettura delle pubblicazioni ufficiali, magazzini compatti, sala del personale, microfilm, ufficio delle collezioni di periodici, centro di documentazione elettronica, sala di lettura dei periodici, collezioni di periodici, centro sull'ambiente V piano: ascensori, servizio informatico, sala del personale, centro sulla storia di San Francisco, collezione storica di fotografie, atrio, amministrazione, sala di formazione, uffici e ufficio del direttore Aree funzionali La biblioteca si articola nelle seguenti ripartizioni: African American Center Art and Music Center Audio Visual Center Book Arts and Special Collection Center Business and Technology Center Filipino American Center General Collection and Humanities Center Government Information Center International Center James C. Hormel Gay and Lesbian Center Jons and Careers Center Patent and Trademark Center San Francisco History Center Wallace Stegner Environmental Center Atrium con Larkin Street Bridge (area accoglienza): 350 posti a sedere, 740 in piedi, 27.000 libri + audiocassette e videocassette Centro audiovisivi: 8.000 film e videocassette, 3.000 CD, 1.200 audiocassette Department of Book Arts & Special Collections Center: Robert Grabhorn Collection on the History of Printing & the Development of the Book: 9.000 volumi, 100 titoli di periodici Richard Harrison Collection of Calligraphy & Lettering: 1.000 documenti, 600 opere di consultazione Schmulowitz Collection of Wit & Humor: 20.000 volumi, 55 titoli di periodici James Phelan California Authors Collection: 1.500 volumi George M. Fox Collection of Early Children’s Books: 2.000 volumi Sherlock Holmes Collection: 250 volumi Little Magazine Collection: 1.000 titoli Centro per le imprese e le tecnologie: 170.000 libri, 3.000 periodici Dipartimento di arte e musica: 88 posti di lettura, cinque sale di studio individuali, una sala per seminari di 15 posti, 10 posti di consultazione video, 8 posti di ascolto musicale, un lettore di videodischi, 4 lettori CD, 10 lettori di microdocumenti Sala periodici: 7.500 periodici correnti Posti a sedere Posti a sedere della biblioteca: 299 121 Patrimonio documentario Periodici: 7.500 Attrezzature Terminali: 1.100 Attività Utenti medi giornalieri: 800 122 9. S. Etienne Superfici e loro suddivisione Superficie complessiva: 35.000 mq Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 4.000 (11,4%) Posti a sedere Posti a sedere della biblioteca: 150 Patrimonio documentario Patrimonio documentario totale: 255.000, di cui 55.000 a scaffale aperto CD-ROM: 1.500 Documenti audiovisivi: 15.000 Periodici: 700 Attrezzature Terminali: 80 Attività Utenti medi giornalieri: 1.000 Prestiti: 1.200.000 Acquisizioni annue: 15.000 123 10. Torino Superfici e loro suddivisione Superficie complessiva: 23.700 mq Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi commerciali): 2.300 mq, corrispondente al 9,7% della superficie Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 13.190 mq (55,7%) di cui sale lettura e consultazione: 8.200 mq (34,6%) di cui aree per collezioni specializzate: 1.340 (5,7%) Magazzini/depositi: 3.650 mq (15,4%) Amministrazione/uffici: 2.970 mq (12,5%) Centro conferenze/auditorium/sale riunioni: 3.950 mq (16,7%) 124 11. Vancouver Superfici e loro suddivisione Superficie complessiva: 35.150 mq Numero di piani: 9 Aree funzionali La biblioteca si articola come segue: La biblioteca dei bambini comprende 44.000 volumi, 7.000 paperbacks, 106 abbonamenti a periodici, 2600 video, 2600 audiocassette. Ci sono 7 computer, 90 posti a sedere e la superficie coperta è di 10.000 m La Popular Reading Library contiene più di 115.000 libri e riviste, 2400 cassette e videocassette. La Collezione multilingue Il Dipartimento dei Giovani (Youth Department) contiene, 3.800 romanzi, 2.300 non fiction books, 2.800 paperbacks, 50 abbonamenti. Occupa 230 mq e ha una postazione multimediale La Divisione di Scienze Sociali contiene 100.000 reference and circulating books e documenti governativi, 670 titoli di periodici, 500 audiocassette, 1.100 videocassette e 20.000 clipping files. La Divisione Affari ed Economia contiene 90.000 reference and circulating books, 400 titoli di periodici, 950 documenti audiovisivi, 75.000 company files, 25.000 clipping files. La Divisione Lingua e Letteratura contiene 102.000 reference and circulating books, 8.700 sceneggiature, 265 sets of paly-reading groups, 2.2000 opuscoli, 580 paperbacks, 230 titoli di periodici, 360 audiocassette e 1200 videocassette. La Divisione Giornali e Riviste ha in abbonamento 130 quotidiani e settimanali e conserva circa 270.000 volumi di numeri arretrati di periodici. La Divisione Scienza e Tecnologia contiene 135.000 reference and circulating books, 700 titoli di periodici, 8.000 documenti di governi e associazioni, 14.000 clipping files, 1.500 video, 300 microforme e 100 CD-ROM Le Collezioni speciali comprendono 21.000 opere di consultazione, più di 600 mappe, 2.500 opuscoli, e 25 titoli di periodici La Divisione Arti e Musica include 100.000 reference and circulating books, 400 titoli di periodici, 3.500 video, 5000 CD e 1.200 audiocassette La Divisione Storia e Governo 40.500 opere di consultazione, 82.400 libri, 400 titoli di periodici, 1.800 video, 300 audiocassette, centinaia di microforme Posti a sedere Posti a sedere della biblioteca: 1.200 Attività Le cifre si riferiscono al sistema delle biblioteche pubbliche di Vancouver a meno che non sia diversamente specificato 125 390.000 residenti a Vancouver – circa il 75% della popolazione – possiede la tessera della biblioteca. 63.807 nuovi iscritti registrati durante il 1999. 6 milioni di visite durante il 1999. La Biblioteca Centrale da sola ha registrato mediamente 6.300 visite al giorno. La circolazione ha raggiunto la cifra record di 8.701 milioni nel 1999. Sono stati acquistati 46.000 nuovi titoli e sono stati aggiunti 172.637 nuovi volumi alla collezione della VPL nel 1999. I bibliotecari per ragazzi hanno messo a disposizione 3.168 programmi a 103.992 bambini e ragazzi nel 1999. 9.535 adulti hanno tratto vantaggio dagli 892 Programmi per adulti e sessioni di formazione nel 1999. Sono stati effettuati 283 Job Search Tours per 3.212 persone. Il pubblico ha usato le workstations Internet oltre 458.000 volte nel 1999. Il pubblico ha utilizzato le banche dati interne della VPL 35.300 volte nel 1999. 215.000 persone hanno visitato in remoto la Web Page della VPL nel 1999. 96.000 utenti hanno consultato l’indice degli articoli delle riviste full-text della EBSCO nel 1999. Metà di questi utenti si sono inviati articoli full-text via e-mail. 126 B. Le biblioteche nazionali 1. Alessandria Superfici e loro suddivisione Superficie complessiva: 69.000 mq Numero di piani: 13 Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi commerciali): 4.210 mq, corrispondente al 6,1% della superficie Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico + magazzini/depositi: 37.230 mq (54%) Amministrazioni/uffici: 10.860 mq (15,7%) Centro conferenze/auditorium/sale riunioni: 21.840 mq Articolazione dei piani dell’edificio Piano terra: entrata, hall, banco iscrizioni e informazioni, opere di consultazione, banco del prestito, sezione ragazzi, entrata del personale, seconda hall, anfiteatro, caffetteria, museo della calligrafia, scuola di biblioteconomia, centro conferenze e relativi servizi I piano: asse centrale di circolazione, entrata superiore, passerella, sala di lettura amministrazione Aree funzionali Area Monografie Area Periodici Area manoscritti e altre collezioni speciali Area audiovisiva e multimediale: 1.500 mq Biblioteca di Musica: 900 mq Business Center Biblioteca dei ragazzi Biblioteca per ipovedenti Posti a sedere Posti a sedere della biblioteca: 3.500 Posti a sedere della sala conferenze/auditorium/sala riunio: 3.200 127 Patrimonio documentario Patrimonio documentario totale: 4-8.000.000 Carte geografiche: 50.000 Manoscritti e libri rari: 110.000 Cd-ROM: 100 Documenti audiovisivi: 250.000 Attrezzature Terminali: 1.100 Personale TOTALE: 578 Personale bibliotecario della "International School of Information Studies": 28 Personale tecnico e professionale della Biblioteca Internazionale: 400 Personale tecnico e professionale della Agenzia di stampa: 100 Personale del Conference Center: 50 128 2. Algeri Superfici e loro suddivisione Superficie complessiva: 64.000 mq, di cui 57.000 mq utili Numero di piani: 13 Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi commerciali): 6.600 mq, corrispondente al 11,6% della superficie Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 15.300 mq (26,8%) Magazzini/depositi: 26.300 mq (46,1%) Amministrazioni/uffici: 10.860 mq (15,7%) Centro conferenze/auditorium/sale riunioni: 21.840 mq Articolazione dei piani dell’edificio Racchiude in sé tre biblioteche: la Biblioteca Nazionale, una biblioteca di pubblica lettura, una biblioteca per bambini e ragazzi II piano interrato (-2): opere rare, deposito legale, rilegatura, cucine, camere fredde, servizi, 2 grandi magazzini I piano interrato (-1): laboratori Piano terra: entrata dei lettori ed entrata principale, biblioteca per ragazzi, sala mostre, accoglienza, banco informazioni e iscrizioni, libreria, sala delle conferenze, caffetteria, VIP, sorveglianza, guardaroba I piano: prestito e ufficio sezione ragazzi, ristorante self service per il personale e un altro per i visitatori, direzione generale, uffici amministrativi, sala di riunioni, sala di preghiera per uomini e per donne II piano: biblioteca pubblica, sala dei periodici, depositi specializzati, sala di riunioni, sala polivalente, cataloghi, sala per ciechi, fondi arabi, videoteca, postazioni di lavoro, discoteca, diapoteca, microforme, reprografia, ufficio per il trattamento dei documenti III piano: fondi magrebino, arabo, bibliografico, pubblicazioni internazionali e ufficiali IV piano: scienze politiche e amministrative, fondi scientifici, giuridici, arte e tempo libero, opere religiose e filosofiche, storia e geografia, lingua e letteratura Dal V al X piano: magazzini Posti a sedere Posti a sedere della biblioteca: 370 129 Personale TOTALE: 402 12 capi bibliotecari 27 bibliotecari 56 assistenti di biblioteca 33 capi sorveglianti-magazzinieri 176 sorveglianti magazzinieri 1 direttore generale 2 direttori amministrativi 1 direttore tecnico Attività Utenti medi giornalieri: 2.500 /2.000 130 3. Berlino – Haus 2 Superfici e loro suddivisione Superficie complessiva: 69.558 mq Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 15.740 mq (22,6%) Magazzini/depositi: 25.300 mq (36,4%) Amministrazione/uffici: 28.518 mq (41%) 131 4. Copenaghen Superfici e loro suddivisione Superficie complessiva: 40.000 mq, di cui 32.000 mq utili Numero di piani: 4 Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi commerciali) + Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 10.500 mq (32,8%) Magazzini/depositi + Amministrazione/uffici: 21.500 mq (67,2%) Articolazione dei piani dell’edificio Piano terra: mostre (carte e stampe), mostre di libri, hall, sala polivalente, laboratori I piano: mostra di fotografie, mensa, stazioni di lavoro specializzate, uffici II piano: scale/ascensori, passerella verso il vecchio edificio, sala di lettura III piano: magazzini, zona di lavoro Circolazione All'interno la circolazione del pubblico si organizza con scioltezza ed eleganza. Lo schema di circolazione si articola a partire da due punti nodali. Dalla hall di ingresso il pubblico potrà distribuirsi agilmente sia verso gli spazi per lo shopping e la caffetteria ristorante al piano terra, sia verso gli spazi delle sale polivalenti e delle gallerie di esposizione distribuiti al primo piani interrato e al primo piano. Terzo canale di circolazione: la scalinata centrale, che costituisce la spina dorsale dell'edificio. Essa condurrà i lettori verso gli spazi di lavoro distribuiti ai piani superiori e nel vecchio edificio. C'è un terzo livello a cui si situa la seconda intersezione, nel punto finale della scala e di arrivo della passerella che unisce i due edifici. Il ruolo principale di questo crocevia è quello di guidare l'accesso a due spazi di servizi: il prestito a domicilio, posto sulla passerella e il servizio di informazioni che resta localizzato nel vecchio edificio. Attività Utenti medi giornalieri: 2.500 132 5. Dubai Superfici e loro suddivisione Superficie complessiva: 51.500 mq, di cui 28.000 mq utili Numero di piani: 2 Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 14.000 mq (50%) Articolazione dei piani dell’edificio Sottosuolo: biblioteca dei ragazzi, sala di lettura, libri rari e manoscritti, collezioni private, collezioni musicali, ufficio informazioni, maazzini, microfilm, ufficio di conservazione, locali tecnici Piano terra: entrata, hall, corte interna, caffetteria, mostra permanente, mostra temporanea, cataloghi, informazioni, uffici, periodici, audiovisivi, distribuzione Posti a sedere Posti a sedere della biblioteca: 500 Patrimonio documentario Patrimonio documentario totale: 1.500.000, di cui 195.000 a scaffale aperto Manoscritti e libri rari: 50.000 Altro: 234.000 Periodici: 2.400 Circolazione La hall centrale deve riunire i diversi servizi al pubblico che sono stati scissi in due: uno spazio centrale che serve come luogo di informazioni e i banconi localizzati al centro della grande sala di lettura. I posti di lettura sono lontani dai banconi, ma visto il numero dei lettori, si possono verificare situazioni di confusione. Il Centro per la cultura e il patrimonio ha una funzione di introduzione alla biblioteca. Una delle caratteristiche del progetto è l'intrecciarsi di locali appartenenti a diverse unità funzionali e parallelamente la dispersione di locali appartenenti alla medesima unità. 133 6. Parigi Superfici e loro suddivisione Superficie complessiva: 365.178 mq, di cui 159.855 mq utili Numero di piani: 20 Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi commerciali) + Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 55.220 mq (34,5%) di cui sale lettura e consultazione: 26.000 mq (16,3%) Magazzini/depositi: 57.360 mq (35,9%) Amministrazioni/uffici: 52.343 mq (32,7%) Posti a sedere Posti a sedere della biblioteca: 1.693 (di studio) + 1.946 (di ricerca) Patrimonio documentario Patrimonio documentario totale: 10.000.000, di cui 400.000 a scaffale aperto Manoscritti e libri rari: 200.000 Documenti audiovisivi: 1.128.000 Altro: 1.026.000 Periodici: 350.000 Attrezzature Terminali: 3.000 Circolazione Sia che si arrivi a piedi oppure che si parcheggi in uno dei due parcheggi esterni, non si può che passare dall'esplanade. Dopo l'esplanade, il pubblico è invitato a dirigersi verso la parte est: è in questa zona che si collocano l'accesso al belvedere nella torre nord-est, lo spazio pedagogico, le attività commerciali e di ristorazione, in prossimità dei luoghi di esposizione. A partire dall'esplanade due tappeti mobili portano nella biblioteca, che consentono di tenere sotto controllo l'afflusso. Si può anche arrivare direttamente all'ingresso ovest parcheggiando al parcheggio di 700 posti della biblioteca. 134 Alla fine dei tappeti mobili, il pubblico è accolto nelle due grando hall, situate simmetricamente sui lati est e ovest dell'edificio. Entrambe sono dotate di un banco di accoglienza posto lateralmente, che fornisce materiale informativo e di orientamento. Da qui il lettore può essere indirizzato verso la biblioteca sul giardino, oppure verso uno spazio di accreditamento dove sarà accolto da uno specialista dell'informazione, che lo aiuterà a trovare la soluzione più adatta alla sua ricerca. Il lettore potrà così ottenere una delle tessere della biblioteca. Da questo momento il pubblico si divide tra quello destinato al livello sopra il giardino (pubblica lettura) e quello al piano del giardino (biblioteca di ricerca). Al piano alto sul giardino l'insieme delle collezioni si trova nelle sale (non ci sono magazzini); se l'utente non trova quello che cerca valuterà con il personale della biblioteca se passare al piano del giardino (cioè alla biblioteca di ricerca). Attività Il numero medio di lettori al giorno delle Sale di Lettura di Haut-de-jardin è di 2.464 di cui il 72% sono possessori della carta annuale. Queste sale di lettura mettono complessivamente a disposizione 1.900 posti, di cui 1.179 prenotabili. Tali posti di lettura sono così ripartiti nelle sale: Sala A (Stampa) Sala B (Audiovisivi) Sala C (Scienza e Tecnica) Sala D (Diritto, Economia, Politica) Sale E, F, G e H (Letteratura e Arte) Sala I (Ricerca Bibliografica) Sala J (Filosofia, storia, scienza dell’uomo) Totale 80 152 220 287 560 70 276 1.645 Numero totale dei lettori e delle consultazioni: Site F. Mitterand /Rez de jardin Numero di lettori (totale delle entrate nelle sale di lettura) 24.535 Numero delle consultazioni 670.421 - 44.786 Ripartizione dei lettori nei Dipartimenti: Dipartimenti Storia, filosofia, scienze umane Diritto, scienze sociali ed economiche Scienza e tecnica Letteratura e arte Audiovisivi Ricerca bibliografica Deposito Totale Numero di lettori Numero di lettori di di Haut de jardin Rez de jardin 110.601 - Numero di consultazioni di rez de jardin 18.804 178.411 - 8.900 86.789 230.057 64.563 670.421 24.535 1.783 13.126 1.045 221 907 44.786 Acquisizioni di documenti stampati, audiovisivi ed elettronici nel 1998 135 Monografie Periodici Microforme CDROM e documenti elettronici Documenti multi-supporto Immagini fisse Fonogrammi Videogrammi Acquisti 75.665 11.151 17.775 72 Doni 7.277 1.897 953 5 Scambi 23.392 3.849 - Deposito legale 49.672 50.000 2.033 Totale 156.006 66.897 18.728 2.110 - - - 2.517 2.517 25.526 6.865 1.300 - - 14.251 7.079 25.526 21.116 8.379 Numero di notizie bibliografiche diffuse nel 1997 e nel 1998 Tipi di documenti Libri Pubblicazioni ufficiali Pubblicazioni in serie Musica a stampa Atlanti e carte Fonogrammi Videogrammi Documenti multimediali multi-supporto Documenti elettronici su supporto 1997 48.816 3.007 7.207 3.487 1.193 13.051 7.645 2.164 1998 45.868 2.467 7.068 4.046 1.714 8.605 8.681 2.885 1.122 1.704 Utenti medi giornalieri: 4.500 136 7. Tallin (Estonia) Superfici e loro suddivisione Superficie complessiva: 45.000 mq Numero di piani: 8 Magazzini/depositi: 13.206 (29,3%) Articolazione dei piani dell’edificio Piano terra: magazzini, servizi tecnici, entrata dei servizi I piano: magazzini, servizi tecnici Patrimonio documentario Patrimonio documentario totale: 1.878.081 Carte geografiche: 10.666 Manoscritti e libri rari: 137 Documenti audiovisivi: 250.000 Periodici: 488.746 Circolazione Utenti medi giornalieri: 3.000 137 C. Le biblioteche universitarie e specializzate 1. Gottinga Superfici e loro suddivisione Superficie complessiva: 33.000 mq Numero di piani: 4 Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi commerciali): 4.000 mq (12,1%) Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 6.000 mq (18,2%) Magazzini/depositi: 10.000 mq (30,3%) Amministrazioni/uffici: 5.500 mq (16,7%) Articolazione dei piani dell’edificio Piano terra: ingresso, ufficio informazioni e iscrizioni, manualistica, banco del prestito, bibliotecari addetti al reference, spazio per i seminari, bibliografie, catalogo autori, catlogo sistematico, catalogo per materie, uffici I piano: agenzia della biblioteca della Bassa Sassonia, sala dei seminari, sala di lettura (monografie), sala di lettura (collezioni speciali e audiovisivi), banco distribuzione, postazioni di lavoro II piano: catalogo centrale dello stato della Bassa Sassonia, trattamento delle opere, sala di lettura (periodici), ufficio informazioni e distribuzione III piano: direzione, amministrazione, relazioni pubbliche, sala di riunioni, servizi tecnici, gestione delle collezioni raccordata al sistema di trasporto dei documenti Patrimonio documentario Patrimonio documentario totale: 5.330.000, di cui 500.000 a scaffale aperto Circolazione I diversi servizi impiantati all'interno delledificio si articolano in modo perfettamente logico e rigoroso. Gli spazi pubblici sono accessibili a parire da una rotonda che dà accesso da un lato alla caffetteria e agli spazi di lavoro libero ripartiti sui quattro livelli superiori, dall'altra parte alla hall di accoglienza generale della biblioteca. 138 La hall di ingresso offre all'utente al suo ingresso nell'edificio una veduta di insieme sui servizi pubblici, consentendogli un buon orientamento nonostante la complessità dell'edificio. Il livello di ingresso è il livello al quale si esercitano le funzioni principali della biblioteca, il livello di base a partire dal quale l'utente può soddisfare essenziali bisogni documentari. Su di esso troviamo: 1. Il banco di accoglienza, di orientamento generale, di informazione e di prestito delle collezioni in libero accesso situate al piano superiore 2. I cataloghi alfabetico, classificato e sistematico 3. Il servizio di prestito dei documenti collocati nei magazzini, trasportati mediante il sistema di trasporto automatico 4. La collezione di manuali in libero accesso 5. La sala mostre e l'auditorium/sala conferenze 6. Un accesso diretto all'amministrazione della biblioteca, situato accanto all'ingresso 7. La scala principale che conduce alla collezioni in libero accesso dei due piani superiori 8. La scala di accesso al guardaroba e ai servizi sanitari del piano inferiore. Gli uffici dei bibliotecari specializzati sono collocati in prossimità del servizio di reference, non essendo considerati come degli spazi interni di lavoro. È a questo piano che si trovano i tre punti di controllo antifurto della biblioteca, il primo all'ingresso della sala dei manuali, il secondo a quello della sala di reference, il terzo al banco di prestito che costituisce il passaggio obbligato unico degli spazi di consultazione dei documenti dei piani superiori. Accessibili a partire dalla hall, si sviluppano a sud e a ovest due livelli di servizi pubblici. Le monografie sono collocate al primo piano e i periodici al secondo. L'architettura generale di questi due piani è organizzata in forma di dita di una mano aperta, le cinque dita sono separate da spazi vuoti che si affacciano sui cataloghi e sul servizio di reference del piano inferiore e delle passerelle consentono il passaggio da un dito all'altro. I due piani sono collegati da scale a struttura metallica leggera. Dal primo piano il pubblico può accedere alle postazioni di lavoro private, a una sala di lavoro di gruppo, a una piccola sala di lettura specializzata, alla sala di consultazione degli audiovisivi e delle microforme. Ciascuno dei piani pubblici dispone di un posto di informazioni e di comunicazione dove arriva il sistema di trasporto automatico dei documenti. 139 Attività Utenti medi giornalieri: 2.000 (agli spazi di lettura e di accesso diretto) 140 2. New York - SIBL Superfici e loro suddivisione Superficie complessiva: 23.500 mq Numero di piani: 8 Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi commerciali): 7.000 mq (23,5%) Area della biblioteca vera e propria accessibile al pubblico: 8.000 mq (26,9%) Magazzini/depositi: 10.000 mq (33,6%) Amministrazioni/uffici: 5.000 mq (16,8%) Aree funzionali Dorothy Cullman Circulating Library and Reading Room: 150 riviste correnti e 50.000 volumi a scaffale aperto Online Catalog Center e Altman Delivery Desk: 42 terminali. MacGraw Information Services Center: 60.000 volumi a scaffale aperto, prevalentemente opere di consultazione Richard Salomon Research Reading Room Elizabeth and Felix Rohatyn Electronic Information Center: 72 workstation e stampanti, 100 banche dati su CD-ROM Harrison S. Kravis Electronic Training Center: Posti a sedere Posti a sedere della biblioteca: 800 Posti a sedere della sala conferenze/auditorium/sala riunioni: 550 Patrimonio documentario Patrimonio documentario totale: 2.000.000 Personale 120,5 FTE Attività Utenti medi giornalieri: 2.400 141 3. Oslo Superfici e loro suddivisione Superficie complessiva: 29.730 mq Numero di piani: 6 Amministrazioni/uffici: 16.000 mq (68,1%) Articolazione dei piani dell’edificio I piano interrato (-1): guardaroba, servizi ed entrata alla parte più bassa dell'auditorium, collezione di periodici rilegati, posti a sedere, sala per fotocopie, sala per rilegature, stanze per il personale II piano interrato (-2): magazzini (sia compatti che scaffali) Posti a sedere Posti a sedere della biblioteca: 630 Patrimonio documentario Patrimonio documentario totale: 2.000.000 Altro: 18.000.000 (brevetti) Periodici: 110.000 Circolazione Gli architetti hanno previsto tre grandi zone - A, B e C, con ulteriori livelli di suddivisione: A Area pubblica al di fuori del punto di controllo; A1 Sale conferenza e auditorium; A2 Cantina, cucina, sala conferenze; A3 Sala mostre; B Aree nella biblioteca con accesso pubblico; B1 area di comunicazione, circolazione e informazione; B2 Collezione a scaffale aperto e posti di lettura; B3 Raccolte dell'istituzione ad accesso limitato; C Aree nella biblioteca senza accesso pubblico o ad accesso pubblico controllato; C1 Amministrazione; C2 aree del personale; 142 C3 magazzini; C4 funzioni tecniche, legatoria, entrata di servizio, posta, server. 143 4. Tokio Superfici e loro suddivisione Superficie complessiva: 34.162, di cui 27.705 mq utili Numero di piani: 6 Area di ingresso (musei, hall, attività culturali, caffetteria, area mostre, servizi commerciali): 4.800 mq (17,3%) Sale lettura e consultazione: 7.397 mq (26,7%) Magazzini/depositi: 7.491 mq (27%) Amministrazioni/uffici: 3.209 mq (11,6%) Centro conferenze/auditorium/sale riunioni: 6.457 mq (23,3%) Altro: 9.606 mq (34,7%) Articolazione dei piani dell’edificio II piano interrato (-2): accesso ai piani superiori, postazioni private per studenti e ricercatori, collezioni di grande formato, magazzini, locali tecnici I piano interrato (-1): palco, anfiteatro del centro internazionale di conferenze, salone, postazioni private per studenti e ricercatori, magazzini Piano terra: hall centrale, accesso al centro internazionale di conferenze, informazioni, accesso alle collezioni di ricerca, sale di lettura, entrata degli uffici, direzione, amministrazione, sala di formazione del personale, sala riunioni, conversione retrospettiva dei cataloghi I piano: hall, accesso alla sala mostre, caffetteria, entrata principale della sala di lettura, schedari, informazioni generali, servizio di ricerca, sala di lettura per ciechi, collezione generale di reference, locali tecnici, sala dei seminari II piano: centro internazionale di conferenze (accesso alle sale), entrata alla sala di lettura dei periodici, ufficio informazioni sui periodici, dipartimento dei periodici, collezione di periodici rilegati, depositi dei libri, locali tecnici, sala dei seminari III piano: salone della biblioteca, sala dei seminari, hall, microforme, servizio fotografico, collezione dei periodici rilegati, collezione di libri preziosi, sala di lettura delle collezioni specializzate, auditorium per le collezioni audiovisive, dipartimento degli audiovisivi, locali tecnici IV piano: ancora parzialmente non occupato 144 Patrimonio documentario Patrimonio documentario totale: 1.180.360 CD-ROM: 581.825 Periodici: 12.819 Attrezzature Terminali: 400 Personale 142 unità Circolazione Il principio architettonico d'insieme è semplice: due triangoli, un passaggio coperto tra i due, abbelliti da una torre. L'entrata unica posta ai piedi della torre è infatti il punti di congiunzione tra le due entità del Centro per l'informazione scolastica: la biblioteca centrale a sinistra, il Centro internazionale per le conferenze a destra. La biblioteca centrale è per metà interrata. La distribuzione dei locali è stata concepita in funzione della loro frequentazione: accesso principale al primo piano (opere di consultazione, collezioni generali e cataloghi), secondo piano ancora generale (libri a stampa e periodici), piano terra e terzo piano più specializzati (collezioni di ricerca, microforme, audiovisivi), il quarto piano è ancora parzialmente non occupato. L'obiettivo è quello di creare due biblioteche (la biblioteca di reference e di studio e la biblioteca di ricerca). Gli spazi di lavoro vogliono rispondere a tutti i tipi di consultazione: sale di lavoro disperse a tutti i piani, alcune di grande ampiezza, altre più piccole, altre per attività collettive. Si è voluta creare una circolazione fluida e senza costrizioni. Il lettore può prelevare i documenti in tutte le sezioni ad accesso non riservato e può restituirli al primo ufficio di informazioni che trova sul suo percorso. 145